INTERROGAZIONE SCRITTA E-0302/03 di Jan Wiersma (PSE), Joost Lagendijk (Verts/ALE)e Elisabeth Schroedter (Verts/ALE) al Consiglio. Attacchi nucleari nell'ambito della dottrina militare degli USA; conseguenze negative sulla PESC, sulla PESD e sulle relazioni transatlantiche (per esempio in seno alla NATO).
Gazzetta ufficiale n. 222 E del 18/09/2003 pag. 0179 - 0180
INTERROGAZIONE SCRITTA E-0302/03 di Jan Wiersma (PSE), Joost Lagendijk (Verts/ALE)e Elisabeth Schroedter (Verts/ALE) al Consiglio (10 febbraio 2003) Oggetto: Attacchi nucleari nell'ambito della dottrina militare degli USA; conseguenze negative sulla PESC, sulla PESD e sulle relazioni transatlantiche (per esempio in seno alla NATO) 1. Il Consiglio ha avuto modo di leggere l'articolo pubblicato sul Washington Post del 11 dicembre, intitolato: Gli attacchi preventivi sono parte integrante della dottrina militare degli USA e quello pubblicato sul The Guardian intitolato La strategia nucleare degli USA costituisce una minaccia per tutto il mondo? Inoltre, il Consiglio ha ricevuto copia del documento politico degli USA su cui si basano detti articoli e nel quale si conferma che gli USA sono pronti ad impiegare armi nucleari contro paesi che si ritiene sviluppino e/o posseggano armi di distruzione di massa o componenti di armi di distruzione di massa (documento politico pubblicato nel dicembre 2002 dal titolo Strategia nazionale per combattere le armi di distruzione di massa)? 2. Il Consiglio può smentire o confermare che tale documento è parte della politica presidenziale? Il Consiglio concorda con il punto di vista secondo cui l'utilizzo preventivo di armi nucleari, come descritto nel documento politico summenzionato, potrebbe essere considerato una strategia ufficiale della politica di sicurezza degli USA? 3. Il Consiglio condividerebbe il parere secondo cui una tale politica costituisce una violazione delle cosiddette garanzie negative di sicurezza, così come concordate nel quadro del trattato di non-proliferazione che esclude l'impiego di armi nucleari contro Stati che non detengono essi stessi armi nucleari? 4. Il Consiglio condivide le preoccupazioni in merito all'utilizzo operativo di armi nucleari tattiche contro obiettivi sotterranei fortificati (sistemi di penetrazione sotterranea rafforzati), come indicato nel nuovo progetto di riforma della strategia nucleare USA, pubblicato nel gennaio 2002? 5. Quali misure sta adottando il Consiglio insieme e attraverso gli Stati membri, la Nato, l'ONU e le sue relazioni dirette con gli USA al fine di convincere il governo statunitense del fatto che la minaccia di utilizzare armi nucleari per autodifesa, e quindi non solo come mezzi classici di deterrenza, costituisce da un lato una strategia pericolosa (perché in questo modo si contribuisce ad abbassare la soglia per una guerra nucleare) e dall'altro un'enorme minaccia per le relazioni improntante sul partenariato tra gli USA e l'UE, nonché con i paesi che non fanno parte della NATO? Quali misure intende adottare il Consiglio al fine di spingere gli USA ad impegnarsi in modo più attivo a rispettare gli accordi di non-proliferazione e di controllo degli armamenti già esistenti? 6. Quali garanzie può fornire il Consiglio sul fatto che eventuali attacchi nucleari da parte degli USA non saranno effettuati nell'ambito di operazioni a cui prendono parte Stati membri UE o la futura Forza di intervento rapido della NATO? Risposta (13 maggio 2003) Rientra nella politica generale del Consiglio non discutere questioni sulla base di articoli di giornale. Il Consiglio non ha esaminato l'articolo pubblicato sul Washington Post a cui si riferiscono gli Onorevoli Parlamentari. Il Consiglio non ha esaminato il citato documento politico degli USA né questo è stato presentato ufficialmente al Consiglio. La conferenza di revisione del 2000 delle Parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari ha convenuto nel documento finale che le assicurazioni in materia di sicurezza giuridicamente vincolanti da parte dei cinque Stati dotati di armi nucleari agli Stati privi di armi nucleari parti del TNP rafforzano il regime di non proliferazione. Inoltre la conferenza ha preso atto della riaffermazione da parte degli Stati dotati di armi nucleari del loro impegno nei confronti della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite n. 984/1995 sulle assicurazioni in materia di sicurezza agli Stati privi di armi nucleari parti del TNP. Tutti gli Stati membri dell'UE sono Stati parti del TNP. L'UE conferma il suo impegno di approccio multilaterale per affrontare le questioni relative al disarmo, al controllo degli armamenti e alla non proliferazione. Inoltre l'UE nei suoi regolari contatti con gli USA, solleva tali questioni ed in particolare incoraggia gli USA a continuare ad impegnarsi attivamente nelle discussioni nell'ambito delle varie sedi internazionali. Nel contesto del dialogo UE-USA, tra le altre questioni, l'UE continua a chiedere con forza la ratifica da parte degli USA del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari. Riguardo alla questione di cui al punto 6, spetta agli Stati membri decidere della loro partecipazione alle operazioni militari sulla base della sovranità nazionale. Si deve rammentare in aggiunta che il principio dell'autonomia di decisione dell'Unione europea si applica nel contesto delle operazioni intraprese ai sensi del titolo V del TUE.