92002E0500

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0500/02 di Hugues Martin (PPE-DE) alla Commissione. Studi scientifici sulle catture non intenzionali di delfini.

Gazzetta ufficiale n. 229 E del 26/09/2002 pag. 0093 - 0093


INTERROGAZIONE SCRITTA E-0500/02

di Hugues Martin (PPE-DE) alla Commissione

(22 febbraio 2002)

Oggetto: Studi scientifici sulle catture non intenzionali di delfini

In una decina d'anni, numerosi delfini sono stati trovati morti lungo le coste dell'Unione europea. Di recente, il fenomeno si è accentuato; infatti, tra il 20 e il 29 gennaio 2002 non meno di 300 animali sono finiti sulle coste francesi.

La responsabilità di ciò è attribuita alle reti a strascico.

La Commissione ha sostenuto finanziariamente diversi studi sulle interazioni tra i mammiferi marini e l'attività di pesca. Quali insegnamenti trae la Commissione da tali studi?

Nel giugno 2001, la Commissione si dichiarava disposta a finanziare ricerche scientifiche sui cetacei e sul deterioramento della biodiversità marina, compresi i delfini. È essa in grado di fornire dettagli sui progressi della ricerca e precisare le azioni che intende avviare per preservare i delfini senza, tuttavia, mettere in pericolo l'attività di pesca?

Risposta data dal sig. Fischler in nome della Commissione

(20 marzo 2002)

La Commissione ha effettivamente caldeggiato e finanziato la realizzazione di studi in materia di interazioni fra i mammiferi marini e le attività di pesca nonché degli effetti di queste ultime sull'ecosistema marino. I risultati di tali studi vengono esaminati dagli organismi scientifici consultivi, segnatamente dal Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP) e dal Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM) allo scopo di elaborare raccomandazioni sulle misure di gestione più opportune. La Commissione ritiene in proposito che le relazioni degli organismi consultivi costituiscano il compendio più attendibile delle conoscenze attuali in materia di ripercussioni della pesca sull'ambiente.

Le ultime relazioni CIEM in merito sono facilmente accessibili sul sito Web dell'organizzazione (http://www.ices.dk). Quanto al CSTEP, la sua relazione più significativa in materia sta per essere ultimata e sarà ben presto disponibile.

Dalle attuali conoscenze si deduce che molto va ancora fatto per determinare la struttura della popolazione dei cetacei e valutare i rischi delle morti provocate dalla pesca che si registrano attualmente. E' evidente comunque che è necessario adottare fin d'ora misure di tutela, principalmente per il Mar Baltico, il Mare del Nord meridionale, la Manica e il Mar Celtico. Fra le proposte avanzate per ridurre il numero di catture accessorie figurano le seguenti: diminuire lo sforzo di pesca globale, chiudere temporaneamente talune zone di pesca, diminuire il tempo di immersione, ricorrere ai segnali d'allarme acustici (trasmettitori di impulsi sottomarini) nelle reti da posta calate sul fondo e prevedere dispositivi di selezione e finestre di fuga per le reti da traino pelagiche. I ricercatori hanno sottolineato inoltre la necessità che le catture accessorie vengano vigiliate da osservatori a bordo.

Al momento non si dispone, tuttavia, delle specifiche tecniche sull'applicazione di tali misure nella proporzione adeguata e senza arrecare inutili danni all'industria della pesca. Tali specifiche sono state esplicitamente richieste dalla Commissione agli organismi scientifici consultivi di cui sopra. I risultati sono attesi per la metà del corrente anno e sarà sulla loro base che la Commissione proporrà misure di gestione concrete nel corso del secondo semestre.