INTERROGAZIONE SCRITTA E-3589/01 di Jaime Valdivielso de Cué (PPE-DE) alla Commissione. Mercato interno.
Gazzetta ufficiale n. 205 E del 29/08/2002 pag. 0046 - 0047
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3589/01 di Jaime Valdivielso de Cué (PPE-DE) alla Commissione (8 gennaio 2002) Oggetto: Mercato interno Relativamente alle importazioni di pesce fresco manipolato proveniente da paesi terzi i criteri dei controlli effettuati nei vari PIF (Posti di Ispezione Frontalieri) variano considerevolmente, per quanto concerne gli standard microbiologici, secondo i vari paesi dell'Unione. Questa situazione fa sì che gli importatori europei scelgano sistematicamente come porta d'ingresso aeroporti di paesi dell'Unione i cui PIF hanno requisiti fitosanitari inferiori, trasportando in un secondo tempo le mercanzie, via terra, verso la destinazione finale. Pertanto, indirettamente si dà luogo a una chiara distorsione del mercato interno del trasporto aereo di merci, in quanto questo tipo di voli hanno come destinazione determinati aeroporti per ragioni distinte da quelle di concorrenza, prossimità geografica ecc. e, paradossalmente si dà luogo ad enormi perdite per i centri di trasporto aereo cargo dei paesi che con maggior zelo tutelano la salute dei consumatori. E' al corrente la Commissione europea di questa situazione? Quali misure si intendono adottare per porre fine a questa situazione? Entro quali termini? Risposta data dal signor Byrne a nome della Commissione (14 marzo 2002) I controlli sulle importazioni di prodotti di origine animale sono armonizzati e chiaramente definiti dalla normativa comunitaria che specifica le verifiche documentali, di identità e fisiche da effettuarsi obbligatoriamente in tutti i posti di ispezione frontalieri. Una descrizione dettagliata dei test microbiologici richiesti per particolari prodotti ad alto rischio, tra cui il pesce, che formano oggetto di decisioni di salvaguardia, figura nelle decisioni in questione. Per tutti gli altri prodotti di origine animale non soggetti a misure di salvaguardia e sottoposti a controlli di routine nei posti di ispezione frontalieri gli Stati membri devono effettuare test microbiologici conformemente alle norme nazionali in materia. I funzionari della Commissione effettuano controlli periodici presso tutti i posti di ispezione frontalieri negli Stati membri per verificare il rispetto delle norme comunitarie in materia di attrezzature, personale e procedure. Qualunque grave discrepanza nell'applicazione della normativa comunitaria di cui la Commissione venisse a conoscenza darebbe luogo ad un'indagine e all'adozione dei necessari provvedimenti.