92001E2897

INTERROGAZIONE SCRITTA E-2897/01 di María Sornosa Martínez (PSE) alla Commissione. Stato di avanzamento delle iniziative della Commissione per evitare il degrado della palude di Pego-Oliva (Valencia, Spagna).

Gazzetta ufficiale n. 134 E del 06/06/2002 pag. 0138 - 0140


INTERROGAZIONE SCRITTA E-2897/01

di María Sornosa Martínez (PSE) alla Commissione

(22 ottobre 2001)

Oggetto: Stato di avanzamento delle iniziative della Commissione per evitare il degrado della palude di Pego-Oliva (Valencia, Spagna)

La palude di Pego-Oliva, una delle zone umide più importanti della Spagna considerata zona protetta sia dalle autorità spagnole sia dalla legislazione europea (zona ZEPA che percepisce fondi LIFE), seguita ad essere confrontata a gravi problemi di deterioramento ambientale. Tali problemi denunciati con le interrogazioni E-1526/99(1), E-0349/99(2), E-3006/98(3), E-3831/97(4), E-2834/97(5) e E-1387/96(6) sono stati oggetto di un'inchiesta della Commissione presso le autorità spagnole. La sottoscritta non ha ricevuto informazioni in merito agli ultimi dettagli di tale inchiesta e alla decisone finale delle Commissione in materia.

Tuttavia il degrado di questo spazio naturale seguita ad aggravarsi, ed in particolare:

- nuoce alla farfalla Monarca, per la quale la maltrattata palude di Pego-Oliva cstituisce uno dei luoghi di accoglienza nel Mediterraneo;

- il Comune di Pego ha recentemente autorizzato la costruzione di un nuovo campo da golf dotato di infrastruttura alberghiera nelle immediate vicinanze del Parco naturale, riqualificando terreni agricoli che già influiscono negativamente sulle zone periferiche del Parco. La realizzazione di questo campo da golf avrà indubbiamente un'ulteriore effetto negativo su questo territorio già minacciato.

A questi due nuovi elementi si sommano le gravi aggressioni subite dal Parco, dove sono già scomparse la metà delle specie di uccelli che vi nidificavano e numerose altre specie, anche ittiche, seguitano ad essere minacciate da un'intensa attività agricola e relativo scarico di pesticidi.

Può la Commissione rendere note le conclusioni della sua inchiesta effettuata sulla zona protetta della Palude di Pego-Oliva?

Quali misure intende adottare per porre un freno al degrado delle zone limitrofe, che nuoce gravemente alle specie rare che popolano la palude?

Non ritiene la Commissione che le autorità spagnole siano tenute a mantenere un ambiente adeguato ad ospitare la farfalla Monarca?

(1) GU C 27 E del 29.1.2000, pag. 109.

(2) GU C 341 del 29.11.1999, pag. 97.

(3) GU C 142 del 21.5.1999, pag. 68.

(4) GU C 187 del 16.6.1998, pag. 64.

(5) GU C 134 del 30.4.1998, pag. 23.

(6) GU C 356 del 25.11.1996, pag. 33.

Risposta data dalla sig.ra Wallström a nome della Commissione

(5 dicembre 2001)

Il sito naturale Marjal de Pego-Oliva è stato designato dalle autorità spagnole come zona di protezione speciale per gli uccelli (ZPS) ai sensi della direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici(1). Questo spazio naturale è stato anche proposto dalla Spagna come sito di importanza comunitaria (SIC) che potrebbe integrare in futuro la rete Natura 2000 nel quadro della direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche(2).

A seguito della petizione 543/96 concernente i danni all'ambiente dovuti all'attività agricola nella zona naturale Marjal de Pego-Oliva, la Commissione aveva avviato una propria indagine (rif. 98/2014) e aveva più volte sollecitato osservazioni dalle autorità spagnole per verificare l'osservanza degli obblighi derivanti dalle direttive comunitarie di protezione della natura. Non avendo concluso circa un'infrazione del diritto comunitario, il caso è stato archiviato dalla Commissione il 21 aprile 1999.

Tuttavia, considerato che la petizione 543/96 restava pendente e alla luce di nuovi fatti denunciati, la procedura è stata riaperta e trattata nel quadro di una nuova denuncia concernente gli stessi fatti (rif. 99/5074).

È stata inviata un'altra lettera alle autorità spagnole per chiedere loro osservazioni sui fatti denunciati e sull'applicazione delle direttive già menzionate nella fattispecie. Le autorità spagnole hanno trasmesso un rapporto del ministero dell'Ambiente del governo della Comunità autonoma di Valenza e informato che erano state prese diverse misure per proteggere il sito di Marjal de Pego-Oliva. Menzioniamo le varie azioni avviate, in sede amministrativa e penale contro i responsabili dei danni. È stato adottato un piano di gestione delle risorse naturali del sito ed è in corso un programma per acquistare terreni agli agricoltori onde garantire la conservazione delle risorse naturali della zona. Le autorità spagnole segnalano che le condizioni naturali del sito e la situazione degli uccelli sono migliorate negli ultimi anni e hanno fornito dati al riguardo.

Il sito di Marjal de Pego-Oliva è una delle zone umide più importanti della Comunità autonoma di Valenza. Il parco naturale ha una superficie di 1 200 ettari (ha), con un'importante zona umida di circa 900 ha. La conservazione di questa zona è stata oggetto del progetto LIFE B4-3200/92/15183 (Primera y segunda fases del Programa de Acciones para la conservación de los Humedales de El Hondo de Elche y Marjal de Pego-Oliva, y creación de áreas de reserva para el Samaruc, Valencia Hispánica, en la Comunidad Valenciana, España). Il progetto è terminato ed è stato valutato positivamente dalla Commissione ai fini del pagamento finale. Il progetto comporta l'acquisto di diverse decine di ettari.

L'autorità ambientale e regionale ha preso una decisione amministrativa per bloccare qualsiasi attività agricola illegale nelle paludi, vietando qualsiasi modifica della realtà ecologica o biologica del parco naturale. A seguito di azioni che non rispettavano questa regolamentazione, l'amministrazione regionale ha esposto denuncia contro il sindaco della città di Pego, in sede penale per possibile delitto contro le risorse naturali e l'ambiente e perturbazione dell'ordine pubblico. Il giudice (Juzgado de Instrucción n. 2 de Denia) ha emesso un'ordinanza che vieta qualsiasi attività nelle paludi e ha affidato alla polizia rurale (Guardia Civil) la sorveglianza delle possibili infrazioni. Le azioni contrarie a questa ordinanza avvenute in un secondo tempo sono a loro volta state denunciate al giudice.

L'approvazione del piano di assetto delle risorse naturali (PORN) del sito Marjal de Pego-Oliva, il 4 maggio 1999 è un elemento importante ai fini di una buona gestione della conservazione del sito. Il piano protegge tutta la zona umida dal prosciugamento e permette la coltura del riso su un certo numero di ettari, cosa che favorisce anche la conservazione della zona. Esiste una parte del parco designata come zona di protezione speciale dove non sono permesse colture. Le autorità spagnole hanno preso nota degli sforzi compiuti per trovare una soluzione consensuale coinvolgendo nella conservazione del parco naturale i proprietari dei terreni.

La zona in questione è stata visitata da rappresentanti della Commissione nel quadro del progetto Life per verificare l'impatto delle azioni illegali avviate e la fattibilità di nuovi acquisti di terreno nell'ambito del cofinanziamento Life-Nature. Va osservato che i risultati del progetto Life svolto nella zona per la conservazione e la gestione del sito sono molto soddisfacenti e che gli obiettivi sono stati raggiunti.

Non risulta nella zona la presenza della farfalla monarca (Danaus plexippus) menzionata dell'onorevole parlamentare.

Alla luce di quanto precede, la Commissione ritiene che le autorità spagnole abbiano applicato le misure opportune per perseguire le azioni illegali intervenute su questa zona umida e garantire la conservazione di questa zona Natura 2000. Nell'ultimo anno le varie misure adottate dalle autorità ambientali della Comunità autonoma di Valenza per proteggere il sito di Marjal de Pego-Oliva hanno notevolmente migliorato la situazione. L'analisi non ha quindi permesso di concludere che vi sia stata un'infrazione del diritto ambientale comunitario.

(1) GU L 103 del 25.4.1979.

(2) GU L 206 del 22.7.1992.