INTERROGAZIONE SCRITTA P-2490/01 di Bart Staes (Verts/ALE) alla Commissione. Riconversione degli aiuti europei all'industria petrolifera a favore delle fonti energetiche sostenibili.
Gazzetta ufficiale n. 093 E del 18/04/2002 pag. 0142 - 0143
INTERROGAZIONE SCRITTA P-2490/01 di Bart Staes (Verts/ALE) alla Commissione (7 settembre 2001) Oggetto: Riconversione degli aiuti europei all'industria petrolifera a favore delle fonti energetiche sostenibili Nella sua risposta all'interrogazione H-0527/01(1) la Commissione si limita ad enumerare i programmi esistenti a favore delle fonti energetiche rinnovabili. Nel periodo 1994 1999 alle fonti energetiche rinnovabili è stato destinato il 10 % del bilancio energetico totale, equivalente ad un importo di 300 milioni di euro. Tra il 1998 e il 2002 la Commissione intende destinare alle fonti energetiche alternative circa 477 milioni di euro attraverso il quinto programma d'azione e Altener. La Commissione non fornisce alcuna indicazione circa la riconversione degli aiuti a favore dell'industria petrolifera. Nondimeno, tra il 1975 e il 1998 essa ha destinato aiuti per un importo di 747,72 milioni di euro ai produttori europei di petrolio, gas e carbon fossile. La particolare attenzione a favore del petrolio stride però con gli ambiziosi obiettivi di Kyoto per quanto riguarda le emissioni di CO2. Un articolo della Far Eastern Economic Review (cfr. Courrier International del 12-18 luglio 2001, pag. 21) segnala l'importanza di ridurre gli aiuti destinati all'industria petrolifera per lottare contro le emissioni di CO2. In tal modo, la Cina è riuscita grazie ad una riduzione degli aiuti a favore dei combustibili fossili a ridurre notevolmente le emissioni di CO2 sin dalla metà degli anni '90. Riconosce la Commissione che la riduzione degli aiuti a favore dei combustibili fossili ha contribuito alla riduzione delle emissioni di CO2 in Cina, come sostiene la Far Eastern Economic Review (cfr. Courrier International del 12-18 luglio 2001, pag. 21) sulla base di uno studio eseguito dal Lawrence Berkely National Laboratory di California (aprile 2001)? In caso affermativo, riorienterà essa i suoi aiuti a favore dell'industria petrolifera, sull'esempio della Cina, verso lo sviluppo e la promozione di fonti energetiche alternative? In caso negativo, visti gli effetti positivi conseguiti da una siffatta manovra in Cina, perché si rifiuta essa di riorientare i suoi aiuti a favore dell'industria petrolifera verso lo sviluppo e la promozione di fonti energetiche alternative? (1) Risposta scritta del 3.7.2001. Risposta data dalla sig.ra de Palacio a nome della Commissione (3 ottobre 2001) La Commissione riconosce la validità di aiuti finanziari e di provvedimenti politici efficaci a favore delle fonti di energia sostenibili. Per quanto riguarda il sostegno finanziario ai combustibili fossili, va osservato che non si tratta di un sussidio, bensì di un contributo finanziario per la dimostrazione di tecnologie innovative ed efficaci in campo energetico e che, anzi, non sono stati erogati sussidi all'industria petrolifera e del gas perché ciò va contro la normativa comunitaria in materia di concorrenza. Dal 1998 il sostegno finanziario per la dimostrazione delle tecnologie innovative nel settore petrolifero e del gas è stato gradualmente diminuito e riorientato verso le energie rinnovabili e i progetti a favore del risparmio energetico. Malgrado ciò, dato che la Commissione opta per un approccio equilibrato nel promuovere le tecnologie energetiche innovative, parte degli aiuti sono stati assegnati anche alle tecnologie per le fonti energetiche convenzionali, quali il petrolio e il gas. A ciò si aggiunga che nel destinare aiuti alle tecnologie nei settori petrolifero e del gas, si sono sempre favoriti quei progetti che limitano l'impatto ambientale dell'uso dei combustibili fossili. Ad esempio, relativamente agli obiettivi di Kyoto, va sottolineato che il passaggio al gas naturale dai combustibili con un maggiore tenore di carbonio rappresenta uno degli strumenti più efficaci per ridurre le emissioni di gas serra. Un ulteriore esempio del contributo delle tecnologie nel campo degli idrocarburi a favore della riduzione delle emissioni di gas serra è lo stoccaggio sotterraneo di biossido di carbonio (CO2), mediante il quale tali gas possono essere eliminati in modo sicuro e definitivo immagazzinandoli sotto terra. Relativamente alla situazione energetica in Cina, effettivamente negli ultimi anni le emissioni sono state ridotte in modo sostanziale, ma ciò è dovuto principalmente alla chiusura di centrali elettriche obsolete e del tutto inefficienti, che sono state sostituite con impianti nuovi e più efficienti. Va detto inoltre che, in Cina, il carbone rappresenta l'80 % circa del bilancio energetico. A titolo comparativo, per la Comunità europea, tale percentuale si aggira attorno al 15 %. Per concludere, negli ultimi anni, gli aiuti finanziari destinati alle tecnologie energetiche sono stati dirottati verso le fonti energetiche rinnovabili. Nell'assegnare gli aiuti restanti ai combustibili fossili, si è data priorità a progetti che ne riducono l'impatto ambientale. La Commissione si impegna nella promozione delle fonti energetiche rinnovabili non solamente grazie a programmi di aiuto finanziario a favore di tali fonti, ma anche attraverso adeguati provvedimenti politici, quali la direttiva 2001/77/CE sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili(1), approvata di recente. (1) 2001/77/CE.