INTERROGAZIONE SCRITTA E-3023/00 di María Sornosa Martínez (PSE) alla Commissione. Progetto di costruzione della diga di La Cañada sul fiume Turia (Valencia, Spagna).
Gazzetta ufficiale n. 151 E del 22/05/2001 pag. 0041 - 0042
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3023/00 di María Sornosa Martínez (PSE) alla Commissione (26 settembre 2000) Oggetto: Progetto di costruzione della diga di La Cañada sul fiume Turia (Valencia, Spagna) Il progetto denominato soglia di regolazione giornaliera nel tratto inferiore del fiume Turia, diga di La Cañada, attualmente in fase di consultazione e che interesserà i comuni di Manises, Riba-roja e Paterna, ha suscitato la protesta degli abitanti della zona, che dubitano della sua necessità. Secondo quanto si afferma nella motivazione del progetto l'opera consentirebbe di migliorare e modernizzare il regime d'irrigazione in modo da adeguare al massimo l'uso delle risorse disponibili riducendo la domanda effettiva. I soggetti interessati ritengono al contrario che la diga in progetto non contribuirà a migliorare le infrastrutture di rischio dal momento che servirà unicamente come sistema di contenimento di acque. La valutazione d'impatto ambientale effettuata su incarico del ministero spagnolo dell'Ambiente presenta, secondo gli interessati, gravi lacune per quanto riguarda la catalogazione, la descrizione e la valutazione dello spazio, nonché delle specie botaniche e animali presenti nella zona. Lo studio, secondo il quale le opere della diga avranno un impatto del tipo negativo moderato, è stato contestato dalle organizzazione ecologiste locali e dalle associazioni per la difesa del bosco mediterraneo. Gli oppositori del progetto hanno presentato studi alternativi in cui si dimostra che la costruzione della diga minaccerebbe seriamente numerose specie di fauna e di flora contemplate dalla direttiva 92/43/CEE(1) sugli habitat (ad esempio salix alba, populus alba) e dalla direttiva 79/409/CEE(2) sugli uccelli selvatici (ad esempio: il martin pescatore, il tarabusino, l'airone rosso) in entrambi i casi nell'allegato I che riguarda le esigenze prioritarie di conservazione e protette anche in base al decreto del governo della Comunità Valenciana. É il caso di sottolineare inoltre che le autorità locali dei comuni interessati hanno presentato domanda al governo della Generalitat affinché proprio la zona che l'invaso andrebbe ad occupare sia dichiarata riserva naturale comunale. La domanda è stata respinta dal governo della Comunità autonoma ed è stata recentemente ripresentata. In considerazione di quanto precede: non ritiene la Commissione che ci troviamo di fronte a una chiara violazione delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE, in quanto specie che figurano nei loro allegati sono malgrado ciò minacciate dal progetto della diga di La Cañada? Ritiene che, alla luce di quanto sopra esposto, sia stata correttamente applicata nel caso in questione la direttiva 97/11/CE(3) concernente la valutazione dell'impatto ambientale? (1) GU L 206 del 22.7.1992, pag. 7. (2) GU L 103 del 25.4.1979, pag. 1. (3) GU L 73 del 14.3.1997, pag. 5. Risposta data dalla sig.ra Wallström a nome della Commissione (13 novembre 2000) La Commissione non è informata del progetto citato dall'onorevole parlamentare. A seguito dell'interrogazione dell'onorevole parlamentare ha però appurato che la zona in questione non è stata designata dalla Spagna zona di protezione speciale per gli uccelli, a norma della direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Non si tratta neppure di una zona considerata zona d'importanza per gli uccelli. Tale zona non è stata proposta dalla Spagna per essere inclusa nella rete Natura 2000 a norma della direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. La Commissione non dispone di elementi di prova a sostegno di un'inclusione futura. Attualmente nessun fatto palese dimostra che siano state violate le direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE. I progetti di dighe e di altri impianti destinati a trattenere le acque sono obbligatoriamente sottoposti alla valutazione d'impatto; a norma della direttiva 97/11/CEE del Consiglio, del 3 marzo 1997, che modifica la direttiva 85/37/CEE, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, se il volume di acque trasferite o trattenute permanentemente è inferiore a 10 milioni di metri cubi, i progetti devono essere sottoposti alla procedura precedentemente citata solo quando gli Stati membri lo ritengano necessario, a causa delle loro caratteristiche. In ogni caso, secondo le informazioni fornite nell'interrogazione, scritta, il progetto in oggetto è stato sottoposto alla procedura d'impatto a norma del disposto della direttiva 97/11/CE. La Commissione ritiene pertanto che, in assenza della presunzione di una qualsiasi violazione del diritto comunitario applicabile, il caso sia di esclusiva competenza delle autorità spagnole.