92000E2859

INTERROGAZIONE SCRITTA P-2859/00 di Emmanouil Bakopoulos (GUE/NGL) al Consiglio. Elezioni nella Repubblica federale di Iugoslavia.

Gazzetta ufficiale n. 113 E del 18/04/2001 pag. 0197 - 0198


INTERROGAZIONE SCRITTA P-2859/00

di Emmanouil Bakopoulos (GUE/NGL) al Consiglio

(7 settembre 2000)

Oggetto: Elezioni nella Repubblica federale di Iugoslavia

Il 24 settembre 2000 si terranno nella Repubblica federale di Iugoslavia le elezioni presidenziali, federali e comunali. Può il Consiglio dire qual è la sua posizione ufficiale a tal rispetto e se intende impegnarsi a riconoscere il risultato, come finora non ha fatto?

Risposta

(30 novembre 2000)

Il Consiglio segue da vicino e con la massima attenzione il voto del 24 settembre nella RFJ.

Durante il CAG del 10 luglio 2000, l'Unione ha preso atto con preoccupazione, in una prospettiva elettorale, della revisione della Costituzione della RFJ lanciata dal sig. Milosevic e rapidamente approvata dal Parlamento. Forte del nuovo quadro costituzionale, il sig. Milosevic ha deciso di tenere elezioni presidenziali e legislative nella RFJ, e elezioni municipali in Serbia.

All'indomani di questa decisione la Presidenza, a nome dell'Unione l'ha denunciata, in una dichiarazione pubblica, come manovra avviata da Milosevic per conservare il potere. Nella stessa dichiarazione l'Unione ha continuato ad invocare un cambiamento democratico e pacifico a Belgrado, ha confermato il suo sostegno e la sua fiducia all'opposizione e alla società civile serba e ha invitato l'opposizione a unirsi per contribuire a questo indispensabile cambiamento.

Nella riunione del 18/19 settembre, il Consiglio, nell'imminenza della consultazione elettorale, ha adottato il testo di un messaggio rivolto al popolo serbo, in cui sottolinea che una scelta dell'elettorato che porti al necessario cambiamento democratico, comporterà una svolta nella politica dell'Unione europea nei confronti della Serbia, in particolare in materia di sanzioni e di aiuti alla ricostruzione. L'ultima frase della dichiarazione ricorda all'elettorato serbo che un voto per la democrazia in Serbia sarà un voto per la Serbia in Europa.

In occasione della stessa riunione, il Consiglio ha invitato i Parlamenti nazionali dei Quindici ad inviare nella RFJ dei testimoni della democrazia per valutare lo svolgimento delle elezioni, sulla base di norme internazionalmente riconosciute. I Parlamenti degli Stati membri hanno risposto all'invito del Consiglio designando complessivamente 25 testimoni della democrazia. I servizi consolari jugoslavi non hanno accordato loro alcun visto per permettergli di svolgere tale missione. In tali condizioni, la loro missione non ha potuto avere luogo.

Il risultato delle elezioni prova che è giunta l'ora del cambiamento a Belgrado. Secondo l'impegno da essa assunto, l'Unione europea, considerate le circostanze, ha revocato le sanzioni imposte alla RFJ a causa del regime di Milosevic, nella riunione del Consiglio del 9 /10 ottobre 2000.