92000E1528

INTERROGAZIONE SCRITTA P-1528/00 di José Ribeiro e Castro (UEN) al Consiglio. Caso Bosman ‐ Revisione del trattato CE, Protocollo allegato sul calcio professionale o lo sport in generale.

Gazzetta ufficiale n. 072 E del 06/03/2001 pag. 0070 - 0071


INTERROGAZIONE SCRITTA P-1528/00

di José Ribeiro e Castro (UEN) al Consiglio

(5 maggio 2000)

Oggetto: Caso Bosman Revisione del trattato CE, Protocollo allegato sul calcio professionale o lo sport in generale

La sentenza Bosman(1) ha profondamente modificato le caratteristiche del calcio europeo, come riconosciuto dalla Commissione. Questa sentenza ha stabilito che l'articolo 39 del trattato CE (ex articolo 48) vieta l'adozione di qualsiasi norma da parte delle associazioni sportive (ad esempio le federazioni nazionali e l'UEFA) che limiti l'utilizzo di giocatori professionisti, cittadini di altri Stati membri, ad opera delle squadre di calcio. Le società più potenti finanziariamente normalmente nella ristretta cerchia dei paesi con i mercati nazionali più ricchi sono andate in generale ad acquisire le tessere di vari giocatori che, spesso ancora in fase di formazione, vengono allontanati dalle società cui appartengono, normalmente nei rispettivi paesi di origine. Siamo passati, da un canto, ad un calcio di grandi capitali e di grandi affari in alcuni (limitati) paesi e, dall'altro, ad un calcio minore, costretto a veder partire i suoi uomini migliori dinanzi alle crescenti lusinghe finanziarie esercitate dai più potenti. In questo scenario di totale deregolamentazione, gli stessi risultati sportivi sono largamente determinati in anticipo: trionfa in ampia misura il fattore denaro, anziché il merito sportivo in senso lato. Sono pregiudicati l'autenticità dello sport nonché i principi di base della competizione sportiva socialmente radicata. Ne vengono danneggiate la stessa Europa e la sua diversità. La Commissione, per bocca della Commissaria Viviane Reding, in dichiarazioni alla stampa, ha appena suggerito che un rimedio a questo problema potrà essere la definizione di meccanismi di solidarietà tra società ricche e povere, emananti segnatamente dalla ripartizione delle colossali risorse provenienti dai diritti di trasmissione televisiva delle partite. Ora le questioni sono totalmente distinte: i diritti televisivi, a giusto titolo, possono essere considerati come una materia strettamente commerciale da inquadrare in regole generali; ma ciò di cui si tratta in questa sede è, direttamente e giustamente, la validità della regolamentazione sportiva in senso stretto, quanto alla composizione delle squadre, materia in cui il trattato CE non dovrebbe interferire ispirando decisioni dannose allo stesso sport. Purtroppo sembra che si voglia ricondurre ancora una volta la questione a criteri economici e finanziari mentre, proprio in conseguenza del crescente peso di questa componente, lo sport in generale e il calcio, in particolare, sono sempre più snaturati. E' strano che le istituzioni dell'Unione non risolvano la questione dello sport e rimangano sensibili solo alla lingua del denaro. La soluzione passa necessariamente attraverso una modifica del trattato CE che introduca, come già suggerito da varie parti, un Protocollo allegato che tuteli la piena validità della regolamentazione specifica delle autorità sportive quando siano in causa rilevanti interessi rigorosamente connessi allo stesso sport.

Il Consiglio sostiene la recente posizione della Commissione o, in caso contrario, durante il Vertice intergovernativo del 2000 intende inquadrare tale problematica dalle così ampie conseguenze sociali, in vista soprattutto di una modifica del trattato CE che introduca un Protocollo specifico, come già suggerito in particolare dall'attuale Presidenza?

(1) Causa C-415/93, Union royale belge des sociétés de football association ASBL contro Jean-Marc Bosman e altri e Union des Associations de Football Européennes (UEFA) contro Jean-Marc Bosman 15 dicembre 1995.

Risposta

(18/19 settembre 2000)

Il Consiglio è ben consapevole degli sviluppi verificatisi nel calcio professionale a seguito della sentenza Bosman.

Il Consiglio non ha tuttavia preso posizione in merito a tali sviluppi e non ha ricevuto dalla Commissione alcuna proposta intesa a disciplinare la questione illustrata nell'interrogazione.

Quanto alla Conferenza intergovernativa, nell'ordine del giorno attuale non figura la revisione del trattato CE in materia di sport né nel senso suggerito nell'interrogazione né altrimenti. Come è probabilmente noto all'Onorevole Parlamentare, il Consiglio non ha un ruolo nella Conferenza dei Rappresentanti dei Governi degli Stati membri e pertanto non è in grado di pronunciarsi sui lavori svolti dalla Conferenza.