INTERROGAZIONE SCRITTA P-2298/99 di Elisa Damião (PSE) alla Commissione. Il futuro dell'industria tessile nell'Unione europea.
Gazzetta ufficiale n. 219 E del 01/08/2000 pag. 0143 - 0144
INTERROGAZIONE SCRITTA P-2298/99 di Elisa Damião (PSE) alla Commissione (29 novembre 1999) Oggetto: Il futuro dell'industria tessile nell'Unione europea Il settore tessile, che dà lavoro a circa due milioni e mezzo di persone nei vari Stati membri, è il principale settore esportatore dell'UE, per un totale di circa 180 miliardi di ecu. Negli ultimi dieci anni il volume della sua produzione è sceso di circa il 10 % e, secondo Euratex, negli ultimi dieci anni ha perso approssimativamente un milione di posti di lavoro. Questa situazione è da imputare alle importazioni a basso prezzo. Dal 1997 il settore tessile attraversa quindi una grave crisi, con tassi di variazione annuale negativi, fino a registrare nel 1999 il 3,3 %. Si prevede un lento recupero (+2,7 %) per il 2000. Considerando che il Commissario Pascal Lamy ha esaminato la situazione di altri settori, come quello agricolo, in ordine ad un intervento dell'Unione europea, il Parlamento vorrebbe sapere quali misure la Commissione intende adottare a favore di questo settore, fondamentale per l'Unione europea, segnatamente nei seguenti ambiti: - negoziati dell'Organizzazione mondiale del commercio, relativamente alla corretta applicazione delle decisioni dell'Uruguay Round, alterata a detrimento delle regioni di monocoltura tessile. - promozione di un'etichetta che sia garanzia di tutela del consumatore, che assicuri che il prodotto è fabbricato da laboratori tutelati, che contribuisca allo sviluppo più equo e sostenibile dei paesi membri dell'OMC e protegga i diritti della proprietà intellettuale, nell'ambito della lotta antifrode in questo e in altri settori. Risposta data dal sig. Lamy in nome della Commissione (20 dicembre 1999) La Commissione è pienamente consapevole dei problemi che incontra l'industria comunitaria del tessile e dell'abbigliamento. Con l'entrata in vigore dell'accordo dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) sui tessili e sull'abbigliamento (ATC), è iniziato un processo di graduale liberalizzazione che porterà entro il 1o gennaio 2005 alla completa soppressione delle restrizioni quantitative alle importazioni tra gli Stati membri dell'OMC. La Commissione è convinta che, in vista di tale appuntamento, il settore in questione necessiti di condizioni di equità affinché sia garantito all'industria comunitaria un equo accesso ai mercati dei paesi terzi. Pertanto, sarà necessario smantellare le numerose barriere tariffarie e non tariffarie applicate da numerosi partner commerciali nei confronti degli esportatori comunitari. Nella sua comunicazion(1)1 al Consiglio in merito al nuovo ciclo di negoziati sulle questioni commerciali, la Commissione ha presentato una strategia globale in materia di tariffe che mira in particolare ad armonizzare le strutture tariffarie e a rimuovere i picchi tariffari. Nella comunicazione la Commissione sottolinea inoltre la necessità di sopprimere le barriere commerciali non tariffarie. La Commissione ritiene che i regimi volontari che promuovono l'etichettatura dei prodotti tessili al fine di contrassegnare le merci prodotte nel rispetto dei diritti sociali e dei lavoratori possano contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica facilitando al contempo la scelta da parte del consumatore. I casi di frode o raggiro nel settore tessile vengono trattati con estremo rigore dalla Commissione. L'iniziativa antifrode nel settore tessile (TAFI) è stata varata per far fronte a questo grave problema e i casi di presunto illecito sono sottoposti a rigorose indagini da parte dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). Per quanto riguarda la tutela dei diritti di proprietà intellettuale nel settore in questione, la Commissione ha avviato l'elaborazione di un manuale al fine di aiutare i produttori comunitari a raggiungere un'adeguata protezione contro le contraffazioni. Inoltre, la Commissione ha presentato il 22 giugno 1999 una proposta modificata di regolamento del Consiglio su disegni e modelli comunitar(2)2. L'obiettivo è incoraggiare l'innovazione e contribuire a evitare le contraffazioni e le attività di pirateria commerciale tutelando i disegni industriali, ivi compresi i disegni per i prodotti tessili, in tutto il mercato unico della Comunità. La Commissione considera le suddette politiche e misure necessarie per garantire all'industria europea del tessile e dell'abbigliamento condizioni commerciali giuste ed eque affinché questa possa dimostrare appieno i propri vantaggi comparati e sfruttare le proprie potenzialità in termini di competitività. (1) COM(1999) 331 def. (2) COM(1999) 310 def.