91999E1768

INTERROGAZIONE SCRITTA E-1768/99 di Jan Andersson (PSE) alla Commissione. Situazione degli agenti portatori di handicap presso la Commissione.

Gazzetta ufficiale n. 219 E del 01/08/2000 pag. 0023 - 0024


INTERROGAZIONE SCRITTA E-1768/99

di Jan Andersson (PSE) alla Commissione

(11 ottobre 1999)

Oggetto: Situazione degli agenti portatori di handicap presso la Commissione

Di recente è pervenuta all'interrogante copia di una lettera aperta indirizzata alla Presidenza del Parlamento europeo. Tale lettera, di cui molto verosimilmente la Commissione dovrebbe essere a conoscenza (in caso contrario l'interrogante può inviargliene una copia), descrive le condizioni di lavoro di un traduttore freelance non vedente della Commissione. Dalla descrizione si evince che le iniziative della Commissione per migliorare le condizioni di lavoro dei portatori di handicap lasciano molto a desiderare.

Poiché all'interrogante interessa sapere come stanno realmente le cose, potrebbe la Commissione commentare la situazione descritta nella lettera aperta del traduttore freelance, nonché illustrare il contenuto dei programmi, che dovrebbero quantomeno esistere presso di essa, per migliorare le condizioni di lavoro e per promuovere l'assunzione di portatori di handicap?

Risposta data dal sig. Kinnock in nome della Commissione

(10 dicembre 1999)

Il 22 settembre 1998 la Commissione ha adottato un codice di buona condotta per l'occupazione dei disabili(1), basato sulle risoluzioni del Parlamento adottate il 13 dicembre 1996(2) e sulla risoluzione del Consiglio del 20 dicembre 1996(3), che esortavano tutte le istituzioni ad integrare nel miglior modo possibile nelle loro politiche e prassi interne il principio delle pari opportunità per i disabili.

Per raggiungere tale obiettivo, il codice della Commissione non si concentra unicamente sulle procedure di selezione, ma tiene conto anche di questioni quali l'evoluzione della carriera dei disabili e di problemi di ordine pratico quali l'accessibilità degli edifici.

L'autore della lettera aperta cui allude l'onorevole parlamentare è un interprete free-lance cieco assunto dal Servizio comune Interpretazione-conferenze (SCIC), servizio che annovera tra i suoi funzionari non uno bensì diversi interpreti handicappati visivi, oltre a ricorrere regolarmente ad interpreti free-lance che soffrono di menomazioni visive. Di massima, sono circa 10 gli interpreti in servizio presso lo SCIC che soffrono di una menomazione visiva.

Lo SCIC cerca di agevolare l'esercizio della professione di interprete facendo ricorso alla moderna tecnologia (adeguati posti di lavoro degli interpreti) e garantendo un corretto accesso alla informazione sia interna che esterna.

La Commissione si adopera per offrire migliori opportunità e condizioni di lavoro ai disabili professionalmente qualificati. Per raggiungere tale obiettivo e poter soddisfare ad esigenze più specifiche, il 22 marzo 1999 la Commissione ha istituito un gruppo di lavoro composto da handicappati visivi. Dopo aver definito le necessità degli utenti, il gruppo procederà all'esame dei prodotti disponibili sul mercato, quindi presenterà alcune raccomandazioni in base alle quali la Commissione si impegnerà a migliorare le condizioni lavorative del personale disabile.

Inoltre, per migliorare le prospettive professionali degli studenti interpreti portatori di questo tipo di handicap, la Commissione sta attualmente vagliando le possibilità di far tesoro dell'esperienza acquisita dagli istituti d'insegnamento siti negli Stati membri e dallo scambio delle migliori pratiche.

(1) SEC(98) 1559.

(2) R4/039196.

(3) GU C 12 del 13.1.1997.