INTERROGAZIONE SCRITTA n. 1403/98 degli onn. Pedro MARSET CAMPOS , Laura GONZÁLEZ ÁLVAREZ alla Commissione. Irregolarità nella gestione del Piano speciale per il porto di Ibiza (Isole Baleari - Spagna)
Gazzetta ufficiale n. C 402 del 22/12/1998 pag. 0126
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1403/98 di Pedro Marset Campos (GUE/NGL) e Laura González Álvarez (GUE/NGL) alla Commissione (11 maggio 1998) Oggetto: Irregolarità nella gestione del Piano speciale per il porto di Ibiza (Isole Baleari - Spagna) La commissione per lo sviluppo urbano delle isole di Ibiza e Formentera ha approvato un progetto di piano speciale per il porto di Ibiza, però la relazione di valutazione di impatto ambientale è stata aggiunta nella pratica relativa con un notevole ritardo per poter completare il procedimento di informazione pubblica. La direzione generale dei porti ha quindi iniziato ad agire senza aver prima ricevuto l'obbligatoria relazione di impatto ambientale, le cui conclusioni hanno causato preoccupazione negli abitanti, in quanto pongono in luce una serie di gravi problemi ambientali, quali effetti sul paesaggio e sulla vita sociale e culturale, problemi che, inoltre, avranno ripercussioni di tipo sociale sul resto dell'isola, gran parte delle cui entrate provengono dal turismo. Desta sorpresa che un organismo dell'importanza e della reputazione dell'Ordine ufficiale degli architetti delle Baleari, che si oppone, e lo ha impugnato, con motivazioni fondate al piano del porto di Ibiza non sia stato specificamente consultato dalla direzione generale per la valutazione e l'informazione ambientale. Il progetto, se venisse portato a termine, avrebbe un grave ed irreversibile impatto sul paesaggio attuale della città di Ibiza e del suo porto, particolarmente sui siti denominati "Faro de Botafoch", "Isla Grossa" o "Isla Valerino" e su zone limitrofe come la "Platja des duros", la cui scomparsa sarebbe totale. Tali siti si trovano nominativamente menzionati nel piano urbanistico per le isole Baleari e nel piano generale di ristrutturazione urbana del municipio d'Eivissa, attualmente vigenti, che li qualificano come "paesaggio particolarmente protetto". Altre conseguenze: la distruzione di una zona residenziale ad uso turistico e forti impatti negativi sull'ambiente biologico, tanto terrestre quanto marino. 1. È a conoscenza la Commissione della situazione su descritta 2. Che tipo di azioni può la Commissione intraprendere al fine di garantire l'applicazione, da parte delle autorità spagnole, della legislazione comunitaria in materia ambientale ed in particolare delle seguenti direttive: 85/337/CEE(1) riguardante la valutazione delle ripercussioni di determinati progetti pubblici e privati sull'ambiente, 92/43/CEE(2) riguardante la conservazione degli habitat naturali e della fauna e della flora selvatiche, e 90/313/CEE(3) riguardante la libertà di accesso all'informazione in materia ambientale? 3. È in grado la Commissione di fornire informazioni su un' eventuale attribuzione a questo progetto di interventi strutturali della UE? 4. È in grado la Commissione di comunicare tutte le informazioni che, in materia, potrà ottenere dalle autorità spagnole? Risposta data dalla sig.ra Bjerregaard in nome della Commissione (18 giugno 1998) La Commissione non è a conoscenza dei fatti citati dagli onorevoli parlamentari. Per accertarsi che la direttiva 85/337/CEE del Consiglio, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, sia stata rispettata nel caso di cui trattasi, la Commissione chiederà le osservazioni delle autorità spagnole. L'area che sarà interessata dal progetto citato non è una zona di protezione per gli uccelli, designata in virtù dell'articolo 4 della direttiva 79/409/CEE(4) del Consiglio, relativa alla conservazione degli uccelli selvatici. Non è stata neppure proposta dalle autorità spagnole come sito che possa integrare la rete Natura 2000, prevista dalla direttiva 92/43/CEE del Consiglio, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Le informazioni fornite dagli onorevoli parlamentari non consentono alla Commissione di valutare se la suddetta direttiva 92/43/CEE possa essere applicabile ai fatti citati nell'interrogazione scritta. Sulla base delle informazioni fornite, la Commissione non è neppure in grado di stabilire se sia applicabile ai fatti citati la direttiva 90/313/CEE del Consiglio, concernente la libertà di accesso all'informazione in materia di ambiente. Dai fatti citati non risulta che le autorità competenti abbiano indebitamente rifiutato l'accesso a informazioni in materia di ambiente a seguito di una domanda della quale sarebbero state adite. Nel contesto del programma operativo 5b Baleari, la misura 2.5, "sviluppo delle zone rurali", di competenza delle autorità autonome, prevede una spesa di 0,7 milioni di PTA (4 000 ECU circa) per la realizzazione di un piano di ripartizione catastale nonché una spesa di 1,3 milioni di PTA (7 700 ECU circa) per un piano specifico per Ibiza e Formentara. Può darsi che una di tali somme sia stata utilizzata come stanziamento di studio per un "progetto di piano speciale per il porto di Ibiza". L'ultima relazione sull'esecuzione del programma peraltro non apporta precisioni in materia e non ne fa menzione. (1) JO L 175 del 5.7.1985, pag. 40. (2) JO L 206 del 22.7.1992, pag. 7. (3) JO L 158 del 23.6.1990, pag. 56. (4) JO L 103 del 25.4.1979.