91998E0881

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 881/98 dell'on. Nikitas KAKLAMANIS alla Commissione. Numeri di chiamata della polizia, dei vigili del fuoco e delle ambulanze nei paesi dell'UE

Gazzetta ufficiale n. C 354 del 19/11/1998 pag. 0033


INTERROGAZIONE SCRITTA E-0881/98 di Nikitas Kaklamanis (UPE) alla Commissione (26 marzo 1998)

Oggetto: Numeri di chiamata della polizia, dei vigili del fuoco e delle ambulanze nei paesi dell'UE

E' noto che tra gli Stati membri dell'UE vi sono differenze riguardo ai numeri di chiamata urgente della polizia, dei vigili del fuoco e delle ambulanze. Tale disomogeneità crea problemi ai cittadini degli Stati membri che si trovano per turismo o per impegni professionali in un altro Stato membro dell'UE e, costretti a chiamare con urgenza la politizia, i vigili del fuoco o un'ambulanza, non riescono a farlo non conoscendo i numeri di chiamata del paese in cui si trovano.

Può la Commissione riferire se intende assumere una qualche iniziativa per armonizzare i numeri di chiamata urgente negli Stati membri dell'Unione, il che faciliterebbe tutti i suoi cittadini che non saranno più costretti a perdere tempo prezioso per trovare i numeri giusti allorché sono in pericolo vite umane?

Risposta data dal Sig. Bangemann a nome della Commissione (15 maggio 1998)

L'onorevole parlamentare sottolinea la necessità di un numero unico a livello europeo di accesso ai servizi di emergenza. In realtà anche il Parlamento ha riconosciuto tale necessità già in passato all'inizio degli anni '90.

Il 29 luglio 1991 il Consiglio ha adottato in risposta la decisione 91/396/CEE ((GU L 217 del 6.8.1991 )) sull'introduzione di un numero unico europeo per chiamate di emergenza. La decisione prevede che gli Stati membri assicurino l'introduzione del numero «112» nelle reti telefoniche pubbliche come pure nelle future reti digitali integrate nei servizi nonché nei servizi pubblici mobili come numero unico europeo per chiamate di emergenza. La decisione consente l'introduzione del numero unico parallelamente ai numeri esistenti per chiamate d'emergenza.

La decisione specifica che il numero unico europeo per chiamate d'emergenza doveva essere introdotto entro il 31 dicembre 1992, tuttavia sono state concesse deroghe nel caso l'introduzione entro tale data risultasse impossibile o eccessivamente onerosa (fino al 31 dicembre 1996). Alcuni Stati membri hanno richiesto una deroga poiché l'introduzione di un numero unico di accesso ai servizi d'emergenza implicava una ristrutturazione importante dei piani di numerazione nazionali, operazione complicata e che richiede molto tempo.

La Commissione ha seguito attentamente il processo di recepimento e di attuazione della decisione 91/396/CEE del Consiglio in tutti gli Stati membri riferendone in numerose occasioni alla commissione del Parlamento per le petizioni (2 febbraio 1995, 22 novembre 1995, 9-13 giugno 1997). Lo scorso anno ha avviato procedure di infrazione contro tre Stati membri (Portogallo, Spagna e Grecia) che non avevano ancora notificato le misure nazionali d'attuazione. In seguito alla notifica delle misure nazionali, il risultato è stato che le difficoltà relative al recepimento erano state superate in due Stati membri (Portogallo e Spagna). Di conseguenza le corrispondenti procedure di infrazione sono state sospese. La Grecia tuttavia non ha ancora notificato alcuna misura al riguardo.

Ad eccezione dei tre Stati membri che non hanno ancora recepito la decisione del Consiglio, la Commissione non è al corrente di problemi per l'attivazione del numero «112» in Europa.

La Commissione intende continuare a seguire attentamente tale pratica e, se necessario, a prendere adeguate misure complementari per assicurare l'ampia disponibilità a livello comunitario del numero unico per chiamate d'emergenza.