INTERROGAZIONE SCRITTA E-4213/97 di Bryan Cassidy (PPE) alla Commissione (21 gennaio 1998)

Oggetto: Sentenza della Corte di giustizia del 24 ottobre 1996 nella causa Elida Gibbs Ltd contro Commissioners of Customs and Excise

La sentenza di cui in oggetto sembra essere stata vanificata dalla sua non applicazione in Germania e dall'applicazione solo parziale in Francia e Grecia.

Può la Commissione precisare, nel caso in cui preveda di apportare modifiche di ampia portata alla normativa IVA, modifiche che potrebbero distorcere la concorrenza tra imprese, se ritiene insolito escludere completamente alcuni operatori economici dal processo di consultazione?

Risposta comune data dal Sig. Monti in nome della Commissione alle interrogazioni scritte E- 4213/97 e E-4214/97 (6 aprile 1998)

Come è stato indicato nella risposta congiunta alle interrogazioni scritte E-4208/97 e 4211/97 dell'onorevole parlamentare ((GU C 223 del 17.7.1998, pag. 72. )) la Commissione, come conseguenza della sentenza del 26 ottobre 1996 (causa C-317/94) Elida Gibbs, ha scritto a tutti gli Stati membri e ha deciso di avviare o di proseguire un certo numero di procedure ai sensi dell'articolo 169 del trattato, in particolare nei confronti degli Stati citati nell'interrogazione.

La Commissione ricorda che, in base al trattato, la Corte di giustizia è competente ad interpretare il diritto comunitario esistente e che non è lecito alla Commissione, né a fortiori ai suoi funzionari, ignorare le sentenze pronunciate dalla Corte. Tuttavia, quando alcuni Stati membri, come è accaduto nel presente caso, sollevano difficoltà riguardo all'applicazione di una sentenza, la Commissione non può rifiutare che tali difficoltà siano evocate nell'ambito dei comitati ad hoc. La questione in oggetto è stata pertanto discussa in seno al comitato IVA.

Attualmente, nessuna proposta nel settore menzionato dall'onorevole parlamentare è in preparazione presso la Commissione. Naturalmente, qualora dovesse essere presa un'iniziativa, gli ambienti economici sarebbero, come sempre, consultati, in particolare attraverso i pareri rispettivi del Parlamento e del Comitato economico e sociale oltre che nell'ambito dei contatti che regolarmente intercorrono con i suddetti ambienti.