91997E3800

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 3800/97 dell'on. Gianni TAMINO alla Commissione. Uso dei fucili laser nelle città europee per il "controllo" della fauna selvatica

Gazzetta ufficiale n. C 187 del 16/06/1998 pag. 0059


INTERROGAZIONE SCRITTA E-3800/97 di Gianni Tamino (V) alla Commissione (26 novembre 1997)

Oggetto: Uso dei fucili laser nelle città europee per il «controllo» della fauna selvatica

Il 28.1.1997, in risposta all'interrogazione scritta E-3175/96 ((GU C 186 del 18.6.1997, pag. 41. )) sull'uso di fucili laser a Modena per il controllo degli storni in città, mi si rispondeva che si è in attesa di conoscere quale sia l'applicazione delle deroghe alla direttiva del Consiglio 79/409/CEE ((GU L 103 del 25.4.1979, pag. 1. )) previste dallo Stato italiano per gli anni 1995-96-97.

In un documento dal titolo «Gas 1918 ... Lasers 1990s?» la Croce Rossa internazionale spiega che questo tipo di fucili saranno l'arma da guerra del futuro e che le caratteristiche di queste armi portatili, il loro basso costo e la loro efficacia offensiva potrebbero trasformarle nelle armi del futuro anche per gruppi terroristici e di criminalità organizzata.

Il 12.5.1997, il Ministero italiano degli interni, a proposito dell'uso di fucili laser, scriveva alla Prefettura e alla Questura di Modena che occorre: «utilizzare lo strumento - fucile laser - fuori dai centri abitati e lontano da essi ... definire, delimitare e sgomberare la zona di rischio con apposita cartellonistica di pericolo laser ... non dirigere il fascio laser verso gli occhi delle persone ... evitare di proiettare il raggio laser su bersagli a superficie riflettente (come vetri) ... assicurarsi che eventuali osservatori/spettatori utilizzino occhiali di protezione vietando loro di guardare la sorgente laser attraverso strumenti ottici di ingrandimento ... prescrivere il rispetto di distanze di sicurezza adeguate fra sorgente (laser) e osservatori/spettatori ...».

Risulta invece che il «Consorzio di solidarietà sociale di Modena», esecutore dell'intervento nel comune di Modena, abbia eseguito una cinquantina di interventi l'anno (1996 e 1997) «per il controllo numerico degli storni ...» con una «... serie di interventi settimanali nelle piazze e nei viali alberati maggiormente frequentati da questi uccelli (P.zza Mazzini, P.zza Matteotti, P.zza Dante, V.le V. Emanuele, V.le Gramsci, V.le Verdi, V.le Berengario, ecc.) della durata di circa 4 ore ciascuno, dalle ore 21.00 alle ore 1.00-1.30 di notte ...», senza adottare alcuna delle cautele previste dal Ministero degli interni, quindi senza garantire né la sicurezza dei cittadini residenti, né degli utilizzatori e il tutto è avvenuto nei mesi di luglio, agosto, settembre, ottobre e novembre e perciò in mesi in cui spesso, anche nelle sere notturne, gli abitanti dei quartieri interessati (densamente popolati del centro) possono trovarsi per strada o alla finestra e cioè vicino alla superficie riflettente dei vetri. Inoltre, lo stesso Consorzio afferma che la stessa « apparecchiatura laser è stata già ... usata regolarmente per l'allontanamento degli uccelli indesiderati nelle città, quali storni, piccioni, passeri, tortore, gabbiani, ecc. sia in Francia che in Spagna».

Può la Commissione fornire ulteriori informazioni, come previsto dai commi 1 e 2 della risposta del 28.1.1997?

Alla luce di queste nuove informazioni non ritiene essa che le direttive citate nella precedente interrogazione siano state violate? Inoltre, è vero che in altri paesi europei tali fucili sono stati usati in modo non conforme alle direttive comunitarie?

Risposta data dalla Signora Bjerregaard a nome della Commissione (16 dicembre 1997)

Nella risposta alla precedente interrogazione scritta di oggetto analogo (3175/96) dell'onorevole parlamentare e del Signor Ripa di Meana, la Commissione aveva rilevato che, ai sensi dell'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE del Consiglio ((GU L 103 del 24.5.1979, modificata dall'adesione dell'Austria ( GU L 1 dell'1.1.1995). )), le autorità italiane erano tenute a inviare una relazione in materia.

Detta relazione, attinente al periodo 1995-1996, è stata infine presentata nel maggio 1997 e la Commissione ne ha recentemente concluso l'analisi. La relazione non fa cenno ai fatti riferiti dall'onorevole parlamentare e per questo la Commissione chiederà alle autorità italiane un supplemento di informazioni.

Tra le informazioni trasmesse alla Commissione dagli Stati membri non figura alcuna relazione sull'uso di fucili laser non in conformità con le disposizioni della direttiva 79/409/CEE.

Se effettivamente i dipendenti del Consorzio di solidarietà di Modena sono stati indotti a manipolare attrezzature di lavoro pericolose, come i fucili laser, senza le adeguate precauzioni, ne dovranno essere informate le autorità italiane di controllo e sorveglianza, come previsto dall'articolo 4, paragrafo 2 della direttiva 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1989, concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro ((GU L 183 del 29.6.1989. )).