INTERROGAZIONE SCRITTA n. 3701/97 dell'on. Raimo ILASKIVI alla Commissione. Ripercussioni dello sciopero degli autotrasportatori francesi sulle società straniere del settore
Gazzetta ufficiale n. C 187 del 16/06/1998 pag. 0043
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3701/97 di Raimo Ilaskivi (PPE) alla Commissione (19 novembre 1997) Oggetto: Ripercussioni dello sciopero degli autotrasportatori francesi sulle società straniere del settore Lo sciopero degli autotrasportatori francesi, attuato per influenzare politicamente e ampiamente le trattative salariali dei lavoratori del trasporto, comporta ripercussioni di vasta portata anche sulle società straniere che transitano sulla rete stradale francese. I danni subiti non hanno in tal caso connessione alcuna con le questioni interne del mercato del lavoro francese. Quali azioni concrete ha la Commissione adottato e intende adottare per assicurare la scorrevolezza dei trasporti effettuati in Francia dagli altri Stati membri, nonché per il totale indennizzo dei danni economici causati? Risposta data dal signor Kinnock in nome della Commissione (29 gennaio 1998) La Commissione non ha basi giuridiche per intervenire in una vertenza nazionale tra datori di lavoro e sindacati, a meno che uno Stato membro risulti negligente nel suo obbligo di garantire la libertà di circolazione dei beni e delle merci stabilita dal trattato CE. Anche gli indennizzi per danni rientrano nella competenza nazionale. La Commissione è tuttavia disposta a cooperare con le autorità competenti in vista di soluzioni soddisfacenti per tutte le parti interessate. A tal fine, i commissari hanno più volte scritto ai ministri francesi esortandoli a ripristinare la libera circolazione sulla loro rete stradale e si sono messi in contatto sia con le autorità francesi che con le associazioni professionali del trasporto stradale chiedendo loro di intervenire nel trattamento delle domande di risarcimento. La Commissione non ha tuttavia poteri giuridici per stabilire o gestire risarcimenti o per esigere pagamenti se le disposizioni in materia sono state stabilite in virtù del diritto nazionale degli Stati membri.