INTERROGAZIONE SCRITTA E-3645/97 di Clive Needle (PSE) alla Commissione (13 novembre 1997)

Oggetto: Aumento dell'incidenza dei casi di tubercolosi

L'Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente pubblicato un rapporto preoccupante e senza precedenti sull'aumento dei casi di tubercolosi. In tale rapporto, un certo numero di paesi in via di sviluppo, cui si aggiungono Lituania, Estonia e Federazione russa, sono indicati quali «zone a rischio» in cui la tubercolosi è resistente agli antibiotici e i trattamenti sono descritti come «anarchia terapeutica».

Chiaramente, ciò presenta implicazioni per numerosi aspetti della politica e della prassi UE nel contesto della sua competenza in materia di sanità pubblica, contemplata all'articolo 129 del trattato sull'Unione europea.

Intende pertanto la Commissione precisare con urgenza il suo approccio in materia di lotta contro la tubercolosi, con particolare riferimento alla ricerca e allo sviluppo di nuovi medicinali e trattamenti antitubercolosi?

Risposta data dalla Sig.ra Cresson in nome della Commissione (13 gennaio 1998)

La ricerca sulla tubercolosi fa parte delle priorità del programma di ricerca biomedicina e salute.

Nel corso del Quarto programma quadro di RST ((GU L 117 dell'8.5.1990. )), sono state create sei reti di ricerca europee concernenti, in particolare, la ricerca sulla resistenza ai medicinali, sullo sviluppo di nuovi vaccini, come pure l'epidemiologia molecolare che associa partner dei paesi in via di sviluppo e dell'Europa orientale.

La lotta contro le malattie infettive che ricompaiono, tra cui la tubercolosi, viene menzionata esplicitamente tra gli obiettivi del progetto di Quinto programma quadro di RST ((Doc. COM(97) 142 def. )) proposto dalla Commissione e, in particolare, l'obiettivo denominato «Scoprire le risorse della vita e dell'ecosistema», azione chiave «lotta contro le malattie virali ed altre malattie infettive».