91997E2779

INTERROGAZIONE SCRITTA n. 2779/97 dell'on. Luigi FLORIO alla Commissione. Situazione della giustizia in Italia

Gazzetta ufficiale n. C 102 del 03/04/1998 pag. 0117


INTERROGAZIONE SCRITTA E-2779/97 di Luigi Florio (UPE) alla Commissione (1o settembre 1997)

Oggetto: Situazione della giustizia in Italia

1. La Commissione è al corrente dello stato di profondo degrado in cui versa l'amministrazione della giustizia - civile, penale e amministrativa - in Italia?

2. È al corrente dell'ormai insostenibile lunghezza dei procedimenti, della sempre più evidente politicizzazione di una significativa parte della magistratura e delle autentiche guerre esistenti tra alcuni uffici giudiziari?

3. Non ritiene che tale situazione, che ha portato a una pressoché generale sfiducia nella capacità dello Stato di assicurare giustizia, stia creando seri pregiudizi all'Italia anche dal punto di vista economico, realizzando una situazione di obiettivo svantaggio e di maggiori rischi per chiunque operi in tale paese, compromettendo in tal modo anche il corretto funzionamento del mercato unico?

4. Ritiene di dover avanzare proposte finalizzate a ristabilire in Italia una giustizia più «tersa» e più rapida, in maggiore sintonia con quella degli altri paesi dell'UE, posto che tra gli obiettivi che il trattato di Maastricht assegna all'Unione europea vi è pure quello di sviluppare una stretta cooperazione nel settore della giustizia?

Risposta data dalla sig.ra Gradin a nome della Commissione (30 settembre 1997)

La Commissione prende atto delle preoccupazioni dell'onorevole parlamentare.

Effettivamente, a norma dell'articolo K.1 del trattato sull'Unione europea, gli Stati membri considerano la cooperazione giudiziaria una questione di interesse comune. Con il trattato di Amsterdam, la cooperazione giudiziaria in materia civile diventa oggetto di un apposito articolo, l'articolo E, inserito nel nuovo capitolo del trattato CE (capo 2) dal titolo «Istituzione progressiva di uno spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia».

La Commissione tiene tuttavia a ribadire che la cooperazione giudiziaria ha per obiettivo il funzionamento coordinato e armonioso dei sistemi giurisdizionali nazionali dell'Unione e non certo quello di porre rimedio alle eventuali carenze dell'amministrazione della giustizia o a un'eventuale politicizzazione della magistratura. Tale questioni sono di stretta competenza degli Stati membri. La Commissione non intende pertanto presentare proposte nel senso suggerito dall'onorevole parlamentare.