8.8.2022 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 303/11 |
Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla Curtea de Apel Târgu-Mureş (Romania) l’8 aprile 2022 — Societatea Civilă Profesională de Avocaţi AB & CD / Consiliul Judeţean Suceava e a.
(Causa C-252/22)
(2022/C 303/15)
Lingua processuale: il rumeno
Giudice del rinvio
Curtea de Apel Târgu Mureş
Parti
Ricorrente: Societatea Civilă Profesională de Avocaţi AB & CD
Convenuti: Consiliul Județean Suceava, Președintele Consiliului Județean Suceava, Agenția pentru Protecția mediului Bacău, Consiliul Local al Comunei Pojorâta
Interveniente: QP
Questioni pregiudiziali
1) |
Se l’articolo 47, [primo comma, della Carta,] in combinato disposto con l’articolo 19[, paragrafo 1, secondo comma, TUE] e l’articolo 2, punto 4, in combinato disposto con l’articolo 9, paragrafo 3, della Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, firmata ad Aarhus (Danimarca) il 25 giugno 1998, e approvata a nome della Comunità europea con decisione del Consiglio 2005/370/CE del 17 febbraio 2005 (1), debbano essere interpretati nel senso che rientra nella nozione di «pubblico» un’entità giuridica come una società civile professionale di avvocati, che non adduce la lesione di alcun diritto o interesse proprio della stessa entità giuridica, ma piuttosto la lesione di diritti e interessi delle persone fisiche, gli avvocati che costituiscono tale forma di organizzazione della professione, [e] se una tale entità possa essere assimilata, ai sensi dell’articolo 2, punto 4, della Convenzione, a un gruppo di persone fisiche che agiscono tramite un’associazione o un’organizzazione. |
2) |
In caso di risposta affermativa alla prima questione, tenuto conto [sia] degli obiettivi dell’articolo 9, paragrafo 3, della Convenzione sia dell’obiettivo di tutela giurisdizionale effettiva dei diritti conferiti dal diritto dell’Unione, se l’articolo 9, paragrafo 3, della Convenzione, e l’articolo 47, [primo e secondo comma, della Carta,] in combinato disposto con l’articolo 19, [paragrafo 1, secondo comma, TUE,] debbano essere interpretati nel senso che essi ostano a una disposizione di diritto interno che subordina l’accesso alla giustizia di una siffatta società professionale civile di avvocati alla prova di un interesse proprio o alla circostanza che promuovendo l’azione si intenda tutelare una situazione giuridica direttamente connessa allo scopo stesso per cui è stata costituita tale forma di organizzazione, nel caso di specie una società civile di avvocati. |
3) |
In caso di risposta affermativa alla prima e alla seconda questione, o indipendentemente dalle risposte a tali due questioni, se l’articolo 9, paragrafi 3, 4 [e] 5, della Convenzione, e l’articolo 47, [primo e secondo comma, della Carta,] in combinato disposto con l’articolo 19, [paragrafo 1, secondo comma, TUE,] debbano essere interpretati nel senso che l’espressione che il rimedio adeguato ed effettivo, ivi compresa l’adozione di una decisione giudiziaria, «non sia eccessivamente oneroso», presupponga regole e/o criteri per contenere le spese poste a carico della parte processuale rimasta soccombente, nel senso che il giudice nazionale deve garantire il rispetto del requisito del costo non eccessivamente oneroso tenendo conto [sia] dell’interesse della persona che intende tutelare i propri diritti sia dell’interesse generale legato alla tutela dell’ambiente. |
(1) Decisione del Consiglio, del 17 febbraio 2005, relativa alla conclusione, a nome della Comunità europea, della convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (GU 2005, L 124, pag. 1).