25.5.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 175/32


Ricorso proposto il 16 marzo 2020 — Repubblica ceca / Commissione

(Causa T-151/20)

(2020/C 175/42)

Lingua processuale: il ceco

Parti

Ricorrente: Repubblica ceca (rappresentanti: M. Smolek, J. Vláčil e O. Serdula, agenti)

Convenuta: Unione europea, rappresentata dalla Commissione europea

Conclusioni

La ricorrente chiede che il Tribunale voglia:

condannare l’Unione europea, rappresentata dalla Commissione europea, a rimborsare alla Repubblica ceca l’importo di CZK 40 482 255, costituente ingiustificato arricchimento, versato con riserva il 17 marzo 2015, in assenza di fondamento giuridico, sul conto della Commissione europea;

condannare l’Unione europea, rappresentata dalla Commissione europea, a rimborsare alla Repubblica ceca l’importo di CZK 2 698 817, costituente ingiustificato arricchimento, versato con riserva il 22 dicembre 2016, in assenza di fondamento giuridico, sul conto della Commissione europea;

condannare l’Unione europea, rappresentata dalla Commissione europea, alle spese.

Motivi e principali argomenti

A sostegno del ricorso, la ricorrente deduce un motivo unico.

Essa fa valere che l’importo controverso corrisponde a un dazio doganale non riscosso per l’importazione di accendini a pietra focaia provenienti dal Laos pari a CZK 53 976 340, meno le spese di riscossione. Il 17 marzo 2015 è stato versato con riserva sul conto della Commissione l’importo di CZK 40 482 255 (pari al 75 % del dazio non riscosso) a seguito della diffida di quest’ultima del 21 gennaio 2015. Il 22 dicembre 2016 è stato versato con riserva sul conto della Commissione l’importo di CZK 2 698 817 (pari al 5 % del dazio non riscosso) in seguito alla richiesta di quest’ultima che le fosse pagato il saldo della quota di partecipazione al bilancio dell’Unione, portata all’80 %.

Il pagamento di tale importo a favore della Commissione sarebbe del tutto infondato in diritto, poiché il dazio in questione non ha potuto essere riscosso per motivi non imputabili alla Repubblica ceca. Ai sensi dell’articolo 17, paragrafo 2, lettera b), del regolamento n. 1150/2000, del 22 maggio 2000 (1), la Repubblica ceca non aveva quindi alcun obbligo di mettere a disposizione della Commissione l’importo controverso.


(1)  Regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio, del 22 maggio 2000, recante applicazione della decisione 94/728/CE, Euratom, relativa al sistema delle risorse proprie della Comunità (GU 2000, L 130, pag. 1).