Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Rechtbank Den Haag, sede di Utrecht (Paesi Bassi) il 15 settembre 2020 — X / Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid
(Causa C-459/20)
(2020/C 443/11)
Lingua processuale: il neerlandese
Giudice del rinvio
Rechtbank Den Haag, sede di Utrecht
Parti
Ricorrente: X
Convenuto: Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid
Questioni pregiudiziali
|
1)
|
Se l’articolo 20 TFUE debba essere interpretato nel senso che esso osta a che uno Stato membro neghi a un cittadino di un paese terzo, che abbia a carico il proprio figlio minorenne, cittadino dell’Unione e allorché tale figlio minorenne si trova in un’effettiva relazione di dipendenza dal cittadino del paese terzo, il diritto di soggiorno nello Stato membro di cui il minore cittadino dell’Unione possiede la cittadinanza, mentre il cittadino dell’Unione minorenne si trova al di fuori del territorio di tale Stato membro o dell’Unione e/o non si è mai trovato sul territorio dell’Unione, per cui al cittadino dell’Unione minorenne viene di fatto negato l’ingresso nel territorio dell’Unione.
|
|
2)
|
|
(a)
|
Se i cittadini dell’Unione (minorenni) debbano affermare o dimostrare un interesse all’esercizio dei diritti loro spettanti in base alla cittadinanza dell’Unione.
|
|
(b)
|
Se a tale riguardo può essere rilevante che i cittadini dell’Unione minorenni di norma non possono far valere autonomamente i loro diritti e non hanno essi stessi il controllo sul luogo di residenza, ma a questo riguardo dipendono dal loro genitore (dai loro genitori) e che ciò potrebbe comportare che l’esercizio dei diritti connessi alla cittadinanza dell’Unione venga rivendicato in nome di un cittadino dell’Unione minorenne, mentre ciò potrebbe essere contrario agli altri suoi interessi, come menzionato tra l’altro nella sentenza Chavez-Vilchez (1)?
|
|
(c)
|
Se tali diritti siano assoluti, nel senso che ad essi non possono essere frapposti ostacoli o che per lo Stato membro di cui il cittadino dell’Unione (minorenne) possiede la cittadinanza esiste addirittura un obbligo positivo di consentire l’esercizio di tali diritti.
|
|
|
3)
|
|
(a)
|
Se per valutare se si configuri una relazione di dipendenza ai sensi della questione sub I. assuma rilevanza decisiva la questione se, prima della domanda o prima della decisione con cui gli viene negato il diritto di soggiorno o ancora prima del momento in cui un organo giurisdizionale (nazionale) deve pronunciarsi in un procedimento avviato a causa di tale diniego, il genitore, cittadino di un paese terzo, avesse o meno la responsabilità quotidiana del cittadino dell’Unione minorenne, e se vi siano altri che in passato si sono assunti tale responsabilità e/o se questi possano continuare ad assumerla.
|
|
(b)
|
Se a questo riguardo si possa esigere dal cittadino dell’Unione minorenne che questo, al fine di poter effettivamente esercitare i suoi diritti dell’Unione, si stabilisca nel territorio dell’Unione presso il suo altro genitore, che è cittadino dell’Unione, e che potrebbe non avere più l’affidamento del minore.
|
|
(c)
|
In caso affermativo, se rivesta importanza la circostanza se tale genitore abbia (avuto) o meno l’affidamento e/o l’onere legale, finanziario o affettivo del minore e se questo sia o meno disposto ad assumersi detto onere (detti oneri) e/o la responsabilità del minore.
|
|
(d)
|
Qualora si accertasse che il genitore, cittadino di un paese terzo, ha l’affidamento esclusivo del cittadino dell’Unione minorenne, se ciò significhi che occorre attribuire minore importanza alla questione dell’onere legale, finanziario e/o affettivo.
|
|
(1) C-133/15, EU:C:2017:354.