|
2.3.2020 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 68/46 |
Ricorso proposto il 20 dicembre 2019 – RA/Corte dei conti
(Causa T-867/19)
(2020/C 68/55)
Lingua processuale: il francese
Parti
Ricorrente: RA (rappresentanti: S. Orlandi e T. Martin, avvocati)
Convenuta: Corte dei conti europea
Conclusioni
Il ricorrente chiede che il Tribunale voglia:
|
— |
annullare la decisione del 27 febbraio 2019, adottata in esecuzione della sentenza dell’8 novembre 2018, RA/Corte dei conti (T-874/16, non pubblicata, EU:T:2018:757), di non promuoverlo al grado AD 11 nell’ambito dell’esercizio di promozione 2016; |
|
— |
condannare la Corte dei conti a versargli la somma di EUR 8 000 a titolo di risarcimento del danno morale subito; |
|
— |
condannare la Corte dei conti alle spese. |
Motivi e principali argomenti
A sostegno del ricorso, il ricorrente deduce quattro motivi.
|
1. |
Primo motivo, vertente sull’insufficienza della motivazione fornita nella risposta recante rigetto del reclamo, poiché da essa non risulta il motivo pertinente e individuale che giustifica la mancata promozione del ricorrente. |
|
2. |
Secondo motivo, vertente sulla violazione dell’articolo 45 dello Statuto dei funzionari dell’Unione europea, per non aver proceduto ad un effettivo scrutinio per merito comparativo di tutti i funzionari promuovibili. Infatti, da un lato, procedendo a una valutazione «globale» dei meriti dei funzionari promuovibili, l’APN non avrebbe c l’esercizio comparativo su una base paritaria. Dall’altro lato, essa avrebbe irregolarmente applicato il criterio dell’uso delle lingue. |
|
3. |
Terzo motivo, vertente su vari errori manifesti di valutazione, di cui sarebbe viziata la decisione impugnata. |
|
4. |
Quarto motivo, vertente sull’inosservanza dell’obbligo di adottare i provvedimenti necessari per dare esecuzione alla sentenza in un termine ragionevole, cui sarebbe conseguito un danno morale considerevole per il ricorrente, che dovrebbe, pertanto, essere riparato. |