| 29.4.2019 | IT | Gazzetta ufficiale dell'Unione europea | C 148/56 | 
Ricorso proposto il 26 febbraio 2019 — Ashworth/Parlamento
(Causa T-132/19)
(2019/C 148/55)
Lingua processuale: il francese
Parti
Ricorrente: Richard Ashworth (Lingfield, Regno Unito) (rappresentanti: A. Schmitt e A. Waisse, avvocati)
Convenuto: Parlamento europeo
Conclusioni
Il ricorrente chiede che il Tribunale voglia:
| — | riunire la presente causa alla causa promossa da Salvador Garriga Polledo e altri 45 contro il Parlamento europeo il 19 febbraio 2019 (causa T-102/19), ai sensi dell’articolo 68 del regolamento di procedura del Tribunale, data la connessione tra le due cause; | 
| — | ove opportuno, a titolo di misure di organizzazione del procedimento ovvero di misure istruttorie del procedimento, ingiungere al Parlamento europeo di produrre i pareri del servizio giuridico del Parlamento europeo, i quali sarebbero stati resi il 16 luglio 2018 e il 3 dicembre 2018, salva ogni ulteriore determinazione della data esatta, ma in ogni caso prima della decisione adottata dall’Ufficio di presidenza del Parlamento il 10 dicembre 2018, recante modifica delle misure di attuazione dello statuto dei deputati al Parlamento europeo (GU 2018, C 466, pag. 8, in prosieguo: le «misure di attuazione»); | 
| — | annullare la suddetta decisione adottata dall’Ufficio di presidenza del Parlamento il 10 dicembre 2019, recante modifica delle misure di attuazione dello statuto dei deputati al Parlamento europeo, in quanto modifica l’articolo 76 delle misure di attuazione (considerando 5 e 6, articolo 1, paragrafo 7 e articolo 2 laddove concerne l’articolo 76 delle misure di attuazione della suddetta decisione) o, in alternativa, in quanto istituisce il prelievo del 5 % sui vitalizi esigibili a partire dal 1o gennaio 2019 ovvero, se gli elementi di cui sopra non fossero considerati scindibili dal resto dell’atto impugnato, annullare la suddetta decisione nella sua interezza; | 
| — | condannare il Parlamento alle spese. | 
Motivi e principali argomenti
A sostegno del ricorso, il ricorrente deduce cinque motivi.
| 1. | Primo motivo, vertente sull’incompetenza ratione materiae dell’ufficio. 
 
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| 2. | Secondo motivo, vertente sulla violazione delle forme sostanziali. 
 
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| 3. | Terzo motivo, vertente sulla violazione dei diritti e delle aspettative acquisiti e del principio del legittimo affidamento. 
 
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| 4. | Quarto motivo, vertente sulla violazione del principio di proporzionalità e dei principi di parità di trattamento e non discriminazione. 
 
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| 5. | Quinto motivo, vertente sulla violazione del principio della certezza del diritto e sull’assenza di misure transitorie. 
 
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