Cause riunite C‑400/13 e C‑408/13

Sophia Marie Nicole Sanders

contro

David Verhaegen

e

Barbara Huber

contro

Manfred Huber

(domande di pronuncia pregiudiziale proposte dall’Amtsgericht Düsseldorf e dall’Amtsgericht Karlsruhe)

«Rinvio pregiudiziale — Spazio di libertà, sicurezza e giustizia — Cooperazione in materia civile — Regolamento n. 4/2009 — Articolo 3 — Competenza a pronunciarsi su un ricorso relativo ad un’obbligazione alimentare nei confronti di una persona domiciliata in un altro Stato membro — Normativa nazionale che istituisce una concentrazione delle competenze»

Massime – Sentenza della Corte (Terza Sezione) del 18 dicembre 2014

Cooperazione giudiziaria in materia civile – Competenza, legge applicabile, riconoscimento ed esecuzione delle decisioni in materia di obbligazioni alimentari – Regolamento n. 4/2009 – Competenza in materia di obbligazione alimentare – Tribunale del luogo di residenza abituale del creditore – Normativa nazionale che istituisce una concentrazione delle competenze giurisdizionali in materia di obbligazioni alimentari transfrontaliere – Ammissibilità – Presupposti – Realizzazione degli obiettivi di buona amministrazione della giustizia, di tutela dell’interesse dei creditori di alimenti e di facilitazione del recupero dei crediti – Valutazione da parte del giudice nazionale

[Regolamento del Consiglio n. 4/2009, art. 3, b)]

L’articolo 3, lettera b), del regolamento n. 4/2009, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, deve essere interpretato nel senso che osta ad una normativa nazionale la quale istituisca una concentrazione delle competenze giurisdizionali in materia di obbligazioni alimentari transfrontaliere a favore di un giudice di primo grado competente per il luogo in cui ha sede il giudice d’appello, salvo che tale disciplina contribuisca a realizzare l’obiettivo di una corretta amministrazione della giustizia e tuteli l’interesse dei creditori di alimenti, favorendo al contempo il recupero effettivo di tali crediti, ciò che tuttavia spetta ai giudici del rinvio verificare.

Se invero l’attuazione degli obiettivi contemplati dall’articolo 3, lettera b), del regolamento n. 4/2009 non implica che gli Stati membri debbano istituire giudici competenti in ciascun luogo, occorre nondimeno che, tra i giudici designati per risolvere controversie in materia di obbligazioni alimentari, il giudice competente sia quello che garantisce un nesso di collegamento particolarmente stretto con il luogo in cui il creditore di alimenti risiede abitualmente. Orbene, una normativa nazionale, la quale designi, quale giudice del luogo di residenza abituale del creditore, ai sensi dell’articolo 3, lettera b), del citato regolamento, un giudice la cui area di competenza potrebbe non coincidere con quella del foro competente per le cause interne aventi un medesimo oggetto, non contribuisce necessariamente alla realizzazione dell’obiettivo della prossimità perseguito da tale disposizione.

Inoltre, una regola nazionale siffatta è idonea a soddisfare simultaneamente il recupero effettivo dei crediti alimentari in situazioni transfrontaliere, a preservare gli interessi dei creditori di alimenti e a favorire una corretta amministrazione della giustizia. Tuttavia, se una concentrazione delle competenze contribuisce a sviluppare competenze tecniche particolari, le quali sono suscettibili di migliorare l’efficacia del recupero dei crediti alimentari, al tempo stesso garantendo una corretta amministrazione della giustizia e rispondendo agli interessi delle parti in causa, non può escludersi che una siffatta concentrazione delle competenze limiti il recupero effettivo dei crediti alimentari in situazioni transfrontaliere, il che presuppone un esame concreto, da parte dei giudici del rinvio, della situazione esistente nello Stato membro interessato.

(v. punti 35, 36, 39, 44‑47 e dispositivo)


Cause riunite C‑400/13 e C‑408/13

Sophia Marie Nicole Sanders

contro

David Verhaegen

e

Barbara Huber

contro

Manfred Huber

(domande di pronuncia pregiudiziale proposte dall’Amtsgericht Düsseldorf e dall’Amtsgericht Karlsruhe)

«Rinvio pregiudiziale — Spazio di libertà, sicurezza e giustizia — Cooperazione in materia civile — Regolamento n. 4/2009 — Articolo 3 — Competenza a pronunciarsi su un ricorso relativo ad un’obbligazione alimentare nei confronti di una persona domiciliata in un altro Stato membro — Normativa nazionale che istituisce una concentrazione delle competenze»

Massime – Sentenza della Corte (Terza Sezione) del 18 dicembre 2014

Cooperazione giudiziaria in materia civile — Competenza, legge applicabile, riconoscimento ed esecuzione delle decisioni in materia di obbligazioni alimentari — Regolamento n. 4/2009 — Competenza in materia di obbligazione alimentare — Tribunale del luogo di residenza abituale del creditore — Normativa nazionale che istituisce una concentrazione delle competenze giurisdizionali in materia di obbligazioni alimentari transfrontaliere — Ammissibilità — Presupposti — Realizzazione degli obiettivi di buona amministrazione della giustizia, di tutela dell’interesse dei creditori di alimenti e di facilitazione del recupero dei crediti — Valutazione da parte del giudice nazionale

[Regolamento del Consiglio n. 4/2009, art. 3, b)]

L’articolo 3, lettera b), del regolamento n. 4/2009, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, deve essere interpretato nel senso che osta ad una normativa nazionale la quale istituisca una concentrazione delle competenze giurisdizionali in materia di obbligazioni alimentari transfrontaliere a favore di un giudice di primo grado competente per il luogo in cui ha sede il giudice d’appello, salvo che tale disciplina contribuisca a realizzare l’obiettivo di una corretta amministrazione della giustizia e tuteli l’interesse dei creditori di alimenti, favorendo al contempo il recupero effettivo di tali crediti, ciò che tuttavia spetta ai giudici del rinvio verificare.

Se invero l’attuazione degli obiettivi contemplati dall’articolo 3, lettera b), del regolamento n. 4/2009 non implica che gli Stati membri debbano istituire giudici competenti in ciascun luogo, occorre nondimeno che, tra i giudici designati per risolvere controversie in materia di obbligazioni alimentari, il giudice competente sia quello che garantisce un nesso di collegamento particolarmente stretto con il luogo in cui il creditore di alimenti risiede abitualmente. Orbene, una normativa nazionale, la quale designi, quale giudice del luogo di residenza abituale del creditore, ai sensi dell’articolo 3, lettera b), del citato regolamento, un giudice la cui area di competenza potrebbe non coincidere con quella del foro competente per le cause interne aventi un medesimo oggetto, non contribuisce necessariamente alla realizzazione dell’obiettivo della prossimità perseguito da tale disposizione.

Inoltre, una regola nazionale siffatta è idonea a soddisfare simultaneamente il recupero effettivo dei crediti alimentari in situazioni transfrontaliere, a preservare gli interessi dei creditori di alimenti e a favorire una corretta amministrazione della giustizia. Tuttavia, se una concentrazione delle competenze contribuisce a sviluppare competenze tecniche particolari, le quali sono suscettibili di migliorare l’efficacia del recupero dei crediti alimentari, al tempo stesso garantendo una corretta amministrazione della giustizia e rispondendo agli interessi delle parti in causa, non può escludersi che una siffatta concentrazione delle competenze limiti il recupero effettivo dei crediti alimentari in situazioni transfrontaliere, il che presuppone un esame concreto, da parte dei giudici del rinvio, della situazione esistente nello Stato membro interessato.

(v. punti 35, 36, 39, 44‑47 e dispositivo)