24.10.2009 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 256/11 |
Ricorso presentato il 30 luglio 2009 — Commissione delle Comunità europee/Repubblica italiana
(Causa C-305/09)
2009/C 256/22
Lingua processuale: l'italiano
Parti
Ricorrente: Commissione delle Comunità europee (rappresentanti: L. Flynn ed E. Righini, agenti)
Convenuta: Repubblica italiana
Conclusioni
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dichiarare che, non avendo preso nei termini stabiliti tutti i provvedimenti necessari a sopprimere il regime di aiuti giudicato illegittimo ed incompatibile con il mercato comune con decisione 2005/919/CE della Commissione, del 14 dicembre 2004, relativa agli incentivi fiscali diretti a favore di società partecipanti ad esposizioni all'estero (notificata il 17 dicembre 2004 con il n. C(2004) 4746, G.U. L 335 del 21 dicembre 2005, p. 39) e per recuperare presso i beneficiari gli aiuti concessi in virtù di tale regime, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi che le sono imposti dagli artt. 2, 3 e 4 di tale decisione e dal Trattato CE; |
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condannare la Repubblica italiana al pagamento delle spese del giudizio. |
Motivi e principali argomenti
Il termine entro cui l'Italia avrebbe dovuto sopprimere il regime e recuperare gli aiuti versati illegittimamente è scaduto due mesi dopo la notifica della decisione.
Oltre quattro anni dopo, le autorità italiane hanno recuperato solo circa il 65 % degli aiuti per i quali è stata inviata un'ingiunzione di pagamento e devono ancora comunicare alla Commissione l'ammontare degli aiuti versati a beneficiari che non avevano diritto in primo luogo ad avvalersi del regime.