«Marchi – Direttiva 89/104/CEE – Art. 7, n. 1 – Esaurimento dei diritti di marchio – Immissione nel SEE ad opera del titolare dei diritti di marchio – Momento e funzione dell'immissione in commercio»
(...);
b) di offrire i prodotti, di immetterli in commercio o di detenerli a tali fini, oppure di offrire o fornire servizi contraddistinti dal segno; c) di importare o esportare prodotti contraddistinti dal segno; (...)». 5. L’art. 7 della direttiva, intitolato «Esaurimento del diritto conferito dal marchio di impresa», dispone al n. 1 quanto segue: «Il diritto conferito dal marchio di impresa non permette al titolare dello stesso di vietare l’uso del marchio di impresa per prodotti immessi in commercio nella Comunità con detto marchio dal titolare stesso o con il suo consenso». 6. In conformità dell’art. 65, n. 2, nel combinato disposto con l’allegato XVII, punto 4, dell’Accordo sullo Spazio economico europeo, l’art. 7, n. 1, della direttiva è stato modificato ai fini di detto Accordo, nel senso che l’espressione «nella Comunità» è stata sostituita dai termini «in una Parte contraente». Fatti, procedimento principale e questioni pregiudiziali 7. La Peak Holding AB (in prosieguo: la «Peak Holding») è titolare di diversi marchi registrati in Svezia e nella Comunità. Il diritto di uso di tali marchi veniva concesso alla società collegata Peak Performance Production AB (in prosieguo: la «Peak Production») che, utilizzando tali marchi, produce e vende abiti ed accessori in Svezia e all’estero. 8. Nel settembre 2000 la Handelskompaniet Factory Outlet i Löddeköpinge AB, successivamente divenuta la Axolin-Elinor AB (in prosieguo: la «Axolin‑Elinor»), offriva in vendita nei propri negozi circa 25 000 capi di abbigliamento contrassegnati dai marchi della Peak Holding e pubblicava su giornali talune inserzioni al riguardo. La partita in questione era composta di capi di abbigliamento prodotti fuori dall’Europa per conto della Peak Production (3) . Essi erano stati importati in Europa per essere messi in vendita e rientravano nel normale assortimento della Peak Production degli anni 1996-98. 9. È pacifico tra le parti nel procedimento principale che il 70% di tali capi di abbigliamento si trovava in tale periodo nei negozi per essere venduto al dettaglio. La Axolin-Elinor affermava che i capi di abbigliamento erano stati messi in vendita in negozi di proprietà di rivenditori indipendenti, mentre la Peak Holding sosteneva che i capi fossero stati messi in vendita nei negozi di proprietà della Peak Production. 10. Tra il mese di novembre e quello di dicembre 1999 tutti i capi di abbigliamento rientranti nella partita di merce in questione venivano posti in vendita al dettaglio nei locali commerciali Base Camp di Copenaghen, appartenenti alla consociata della Peak Production, la Carli Gry Denmark A/S. La Peak Production vendeva successivamente i restanti capi di abbigliamento alla società francese COPAD International. Sembra che la Peak Production avesse disposto che la partita di merce non fosse rivenduta in altri Stati europei al di fuori della Slovenia e della Russia, ad eccezione del 5% del quantitativo complessivo, che poteva essere venduto in Francia. 11. La Axolin-Elinor ha espressamente contestato che fosse stata imposta una simile limitazione, affermando piuttosto di aver acquistato la partita di merce dalla società svedese Truefit Sweden AB. 12. È pacifico inter partes che la partita di merce in questione non è uscita dall’area SEE dal momento in cui ha lasciato il deposito della Peak Production in Danimarca a quello in cui è stata consegnata alla Axolin-Elinor. 13. Nell’ottobre del 2000 la Peak Holding avviava azione legale dinanzi al Lunds Tingsrätt, affermando che la commercializzazione da parte della Axolin-Elinor costituisse violazione del diritto di marchio della Peak Holding. Il Tingsrätt, ritenendo che le merci fossero state immesse in commercio essendo state messe a disposizione dei consumatori nel negozio Base Camp e che, di conseguenza, il diritto di marchio non potesse essere ripristinato, respingeva la domanda. La Peak Holding appellava la sentenza del Tingsrätt dinanzi allo Hovrätten över Skåne och Blekinge. 14. Ritenendo che la soluzione della controversia fosse subordinata all’interpretazione dell’art. 7, n. 1, della direttiva 89/104, il giudice del rinvio decideva di sospendere il procedimento e di sottoporre alla Corte le seguenti questioni pregiudiziali: