Bruxelles, 4.6.2025

COM(2025) 214 final

Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio della Lettonia

{SWD(2025) 214 final}


Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio della Lettonia

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (UE) 2024/1263 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2024, relativo al coordinamento efficace delle politiche economiche e alla sorveglianza di bilancio multilaterale e che abroga il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio 1 , in particolare l'articolo 3, paragrafo 3,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l'occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

Considerazioni generali

(1)Il regolamento (UE) 2024/1263, entrato in vigore il 30 aprile 2024, specifica gli obiettivi perseguiti dal quadro di governance economica, il quale mira a promuovere finanze pubbliche sane e sostenibili, una crescita sostenibile e inclusiva e la resilienza attraverso riforme e investimenti, nonché a prevenire disavanzi pubblici eccessivi. Il regolamento prevede che il Consiglio e la Commissione esercitino la sorveglianza multilaterale nell'ambito del semestre europeo in osservanza degli obiettivi e degli obblighi sanciti dal TFUE. Il semestre europeo comprende in particolare l'elaborazione e la sorveglianza dell'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese. Il regolamento promuove inoltre la titolarità nazionale della politica di bilancio, ponendo l'accento sul medio termine insieme ad un'applicazione più efficace e coerente. Ciascuno Stato membro deve presentare al Consiglio e alla Commissione un piano nazionale strutturale di bilancio di medio termine contenente i propri impegni in materia di bilancio, di riforme e di investimenti, che copre un periodo di 4 o 5 anni a seconda della durata della legislatura nazionale. Il percorso della spesa netta 2 contenuto nel piano deve soddisfare le prescrizioni del regolamento, compreso l'obbligo di collocare o mantenere il debito delle amministrazioni pubbliche su un percorso di riduzione plausibile entro la fine del periodo di aggiustamento, o di farlo rimanere a livelli prudenti al di sotto del 60 % del prodotto interno lordo (PIL), e di portare e/o mantenere il disavanzo pubblico al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato nel medio termine. Nel caso in cui lo Stato membro si impegni a realizzare una serie pertinente di riforme e di investimenti conformemente ai criteri di cui al regolamento, il periodo di aggiustamento può essere prorogato di un periodo massimo di tre anni.

(2)Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio 3 , che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza ("il dispositivo"), è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo fornisce sostegno finanziario agli Stati membri per l'attuazione di riforme e investimenti, producendo uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. In linea con le priorità del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, il dispositivo stimola la ripresa economica e sociale promuovendo riforme e investimenti sostenibili, diretti in particolare a favorire le transizioni verde e digitale e a rendere più resilienti le economie degli Stati membri. Contribuisce inoltre a consolidare le finanze pubbliche e a stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo, a migliorare la coesione territoriale all'interno dell'Unione e a sostenere il proseguimento dell'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali.

(3)Il regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio 4 ("regolamento REPowerEU"), adottato il 27 febbraio 2023, mira alla progressiva eliminazione della dipendenza dell'Unione dalle importazioni di combustibili fossili russi. Questa misura contribuisce al conseguimento della sicurezza energetica e alla diversificazione dell'approvvigionamento di energia dell'Unione, aumentando nel contempo la diffusione delle energie rinnovabili, le capacità di stoccaggio dell'energia e l'efficienza energetica. La Lettonia ha aggiunto al proprio piano nazionale per la ripresa e la resilienza un nuovo capitolo dedicato al piano REPowerEU, onde finanziare riforme e investimenti chiave che contribuiranno al conseguimento degli obiettivi di REPowerEU.

(4)Il 30 aprile 2021 la Lettonia ha presentato alla Commissione il piano nazionale per la ripresa e la resilienza, conformemente all'articolo 18, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/241. A norma dell'articolo 19 del medesimo regolamento, la Commissione ha valutato la pertinenza, l'efficacia, l'efficienza e la coerenza del piano, conformemente agli orientamenti per la valutazione di cui all'allegato V. Il 13 luglio 2021 il Consiglio ha adottato la decisione di esecuzione che approva la valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Lettonia 5 , che è stata modificata l'8 dicembre 2023 conformemente all'articolo 18, paragrafo 2, per aggiornare il contributo finanziario massimo per il sostegno finanziario non rimborsabile e per includere il capitolo dedicato al piano REPowerEU 6 . L'erogazione delle rate è subordinata all'adozione di una decisione della Commissione adottata a norma dell'articolo 24, paragrafo 5, che stabilisca che la Lettonia ha conseguito in misura soddisfacente i traguardi e gli obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio. Affinché il conseguimento sia considerato soddisfacente, è necessario che, per una stessa riforma o uno stesso investimento, non siano annullati i traguardi e gli obiettivi conseguiti in precedenza.

(5)Il 21 gennaio 2025 il Consiglio, su raccomandazione della Commissione, ha adottato una raccomandazione che approva il piano nazionale strutturale di bilancio di medio termine della Lettonia 7 . Il piano è stato presentato a norma dell'articolo 11 e dell'articolo 36, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2024/1263, riguarda il periodo dal 2025 al 2028 e prevede un aggiustamento di bilancio ripartito su quattro anni.

(6)Il 26 novembre 2024 la Commissione ha adottato un parere sul documento programmatico di bilancio 2025 della Lettonia. Lo stesso giorno la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta 2025, in cui non annoverava la Lettonia tra gli Stati membri che dovevano essere sottoposti a esame approfondito. La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro e una proposta di relazione comune sull'occupazione 2025, che analizza l'attuazione degli orientamenti in materia di occupazione e dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali. Il Consiglio ha adottato la raccomandazione sulla politica economica della zona euro 8 il 13 maggio 2025 e la relazione comune sull'occupazione il 10 marzo 2025.

(7)Il 29 gennaio 2025 la Commissione ha pubblicato la bussola per la competitività, un quadro strategico volto a rafforzare la competitività dell'UE a livello globale nei prossimi cinque anni, che individua le tre esigenze trasformative da cui dipende una crescita economica sostenibile: i) innovazione; ii) decarbonizzazione e competitività; e iii) sicurezza. Per colmare il deficit di innovazione, l'UE mira a stimolare l'innovazione industriale, a sostenere la crescita delle start-up attraverso iniziative come la strategia dell'UE su start-up e scale-up e a promuovere l'adozione di tecnologie avanzate quali l'intelligenza artificiale e il calcolo quantistico. Nell'intento di perseguire un'economia più verde, la Commissione ha delineato un piano d'azione organico per l'energia a prezzi accessibili e un patto per l'industria pulita, atti ad assicurare che il passaggio all'energia pulita rimanga efficiente in termini di costi, non ostacoli la competitività, in particolare per i settori ad alta intensità energetica, e costituisca un volano di crescita. Per ridurre le dipendenze eccessive e accrescere la sicurezza, l'Unione è impegnata a rafforzare i partenariati commerciali mondiali, diversificando le catene di approvvigionamento e garantendo l'accesso alle materie prime critiche e alle fonti energetiche pulite. Queste priorità poggiano su attivatori trasversali, ossia la semplificazione delle norme, l'approfondimento del mercato unico, il finanziamento della competitività e l'Unione del risparmio e degli investimenti, la promozione di competenze e posti di lavoro di qualità e un migliore coordinamento delle politiche dell'UE. La bussola per la competitività si allinea al semestre europeo, in modo che le politiche economiche degli Stati membri siano coerenti con gli obiettivi strategici della Commissione, creando un approccio unificato alla governance economica in grado di promuovere la crescita sostenibile, l'innovazione e la resilienza in tutta l'Unione.

(8)Nel 2025 il semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche continua a svilupparsi parallelamente all'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza. La piena attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza rimane fondamentale per realizzare le priorità politiche del semestre europeo; i piani infatti contribuiscono a rispondere in modo efficace alla totalità o a un sottoinsieme significativo delle sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese formulate negli ultimi anni. Tali raccomandazioni specifiche per paese rimangono ugualmente pertinenti per la valutazione dei piani per la ripresa e la resilienza modificati a norma dell'articolo 21 del regolamento (UE) 2021/241.

(9)Le raccomandazioni specifiche per paese 2025 riguardano le sfide fondamentali di politica economica che le misure incluse nei piani per la ripresa e la resilienza non affrontano in misura sufficiente, tenendo conto delle sfide pertinenti individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese per il periodo 2019-2024.

(10)Il 4 giugno 2025 la Commissione ha pubblicato la relazione per paese 2025 relativa alla Lettonia. La Commissione ha valutato i progressi compiuti dalla Lettonia nel dar seguito alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese e ha fatto il punto dell'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza. Sulla scorta di questa analisi la relazione per paese ha individuato i problemi più urgenti che la Lettonia si trova ad affrontare. Ha valutato quindi i progressi compiuti dal paese nell'attuare il pilastro europeo dei diritti sociali e conseguire gli obiettivi principali dell'Unione in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Valutazione della relazione annuale sui progressi compiuti

(11)Il 21 gennaio 2025 il Consiglio ha raccomandato per la Lettonia i tassi massimi di crescita della spesa netta seguenti: 5,9 % nel 2025, 3,6 % nel 2026, 3,4 % nel 2027 e 3,3 % nel 2028, che corrispondono ai tassi massimi di crescita cumulativi calcolati in riferimento all'anno 2023 pari al 15,5 % nel 2025, al 19,7 % nel 2026, al 23,8 % nel 2027 e al 27,9 % nel 2028. Il 29 aprile 2025 la Lettonia ha presentato la sua relazione annuale sui progressi compiuti 9 , in merito al rispetto dei tassi massimi di crescita della spesa netta e all'attuazione delle riforme e degli investimenti volti a rispondere alle principali sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo. La relazione annuale sui progressi compiuti rispecchia anche la relazione semestrale di Lettonia sui progressi nella realizzazione del suo piano per la ripresa e la resilienza a norma dell'articolo 27 del regolamento (UE) 2021/241.

(12)La guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e le sue ripercussioni costituiscono una sfida esistenziale per l'Unione europea. La Commissione ha raccomandato di attivare in modo coordinato la clausola di salvaguardia nazionale prevista dal patto di stabilità e crescita per sostenere l'Unione nelle iniziative volte a incrementare rapidamente e considerevolmente la spesa per la difesa, proposta che è stata accolta con favore dal Consiglio europeo del 6 marzo 2025. A seguito della richiesta della Lettonia del 28 aprile 2025, in data [data] il Consiglio, su raccomandazione della Commissione, ha adottato una raccomandazione che consente alla Lettonia di discostarsi dai tassi massimi di crescita della spesa netta raccomandati e di superarli 10 .

(13)Stando ai dati convalidati da Eurostat 11 , il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Lettonia è sceso dal 2,4 % del PIL nel 2023 all'1,8 % nel 2024, mentre il debito delle amministrazioni pubbliche è salito dal 44,6 % del PIL alla fine del 2023 al 46,8 % alla fine del 2024. Nei calcoli della Commissione questi sviluppi corrispondono a un tasso di crescita della spesa netta del 4,5 % nel 2024. Nella relazione annuale 2025 sui progressi compiuti, la Lettonia stima la crescita della spesa netta nel 2024 al 3,9 %. La Commissione stima che la crescita della spesa netta sia stata superiore a quella indicata nella relazione annuale sui progressi compiuti. La differenza tra i calcoli della Commissione e le stime delle autorità nazionali è dovuta alla diversa valutazione delle misure discrezionali sul lato delle entrate nel 2024 12 . Stando alle stime della Commissione, l'orientamento della politica di bilancio 13 , che comprende sia la spesa finanziata a livello nazionale sia quella finanziata a livello di UE, è stato neutro nel 2024. Il 4 giugno 2025 la Commissione ha adottato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, TFUE 14 . In essa ha valutato la situazione di bilancio della Lettonia, in quanto il disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2025 supera il valore di riferimento del 3 % del PIL. La relazione ha concluso che, tenendo conto, se del caso, di tutti i fattori significativi, il criterio del disavanzo è considerato soddisfatto. Alla luce della valutazione effettuata e tenuto conto del parere del comitato economico e finanziario formulato in forza dell'articolo 126, paragrafo 4, TFUE, in questa fase la Commissione non intende proporre a giugno l'avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi.

(14)Stando alla relazione annuale sui progressi compiuti lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio tracciate dalla Lettonia prevede una crescita del PIL reale dell'1,2 % nel 2025 e del 2,1 % nel 2026 e prospetta un'inflazione IPCA al 2,5 % nel 2025 e al 2,2 % nel 2026. Le previsioni di primavera 2025 della Commissione prospettano una crescita del PIL reale dello 0,5 % nel 2025 e del 2,0 % nel 2026 e un'inflazione IPCA al 3,0 % nel 2025 e all'1,7 % nel 2026.

(15)Nella relazione annuale sui progressi compiuti si prospetta un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 3,1 % del PIL nel 2025 e un aumento del rapporto debito delle amministrazioni pubbliche/PIL al 49,0 % entro fine 2025. Questi sviluppi corrispondono a una crescita della spesa netta del 5,7 % nel 2025. Le previsioni di primavera 2025 della Commissione prospettano nel 2025 un disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 3,1 % del PIL. Il previsto aumento del disavanzo nel 2025 è dovuto a fattori sul lato delle entrate e della spesa. Si prevede che le entrate risentiranno negativamente di una riduzione del gettito delle imposte sul reddito, dovuta alla riforma del sistema di imposta sul reddito delle persone fisiche, e di un calo dei redditi da capitale, dovuto principalmente alla normalizzazione della redditività delle imprese statali nei settori dell'energia e della silvicoltura, in conseguenza della diminuzione dei prezzi dell'energia. Dal lato della spesa, la crescita dei redditi da lavoro dipendente, dei pagamenti per interessi e delle prestazioni sociali sono i principali fattori all'origine dell'aumento del disavanzo. Nei calcoli della Commissione questi sviluppi corrispondono a una crescita della spesa netta del 5,7 % nel 2025. Stando alle stime della Commissione, l'orientamento della politica di bilancio, che comprende sia la spesa finanziata a livello nazionale sia quella finanziata a livello di UE, sarà espansivo (1,1 % del PIL) nel 2025. Il rapporto debito pubblico/PIL è dato in aumento al 48,6 % entro fine 2025. L'aumento del rapporto debito/PIL nel 2025 rispecchia principalmente gli aggiustamenti stock/flussi e il disavanzo primario prospettato.

(16)Secondo le previsioni di primavera 2025 della Commissione, nel 2025 una spesa pubblica pari all'1,8 % del PIL sarà finanziata dal sostegno non rimborsabile ("sovvenzioni") del dispositivo per la ripresa e la resilienza, rispetto allo 0,9 % del PIL nel 2024. La spesa finanziata con il sostegno non rimborsabile del dispositivo consente investimenti di alta qualità e riforme volte ad accrescere la produttività senza impatto diretto sul saldo e sul debito delle amministrazioni pubbliche della Lettonia.

(17)La spesa pubblica per la difesa in Lettonia è stata pari al 2,5 % del PIL nel 2021, al 2,4 % del PIL nel 2022 e al 3,1 % del PIL nel 2023 15 . Le previsioni di primavera 2025 della Commissione prospettano una spesa per la difesa al 3,0 % del PIL nel 2024 e al 3,3 % del PIL nel 2025. Tale dato corrisponde a un aumento di 0,8 punti percentuali del PIL rispetto al 2021. Il periodo di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale (2025-2028) consente alla Lettonia di ridefinire le priorità della spesa pubblica o di aumentare le entrate pubbliche, in modo che la spesa per la difesa sempre più elevata non comprometta la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(18)Secondo le previsioni di primavera 2025 della Commissione, la spesa netta in Lettonia crescerà del 5,7 % nel 2025 e del 10,4 % cumulativamente nel 2024 e nel 2025. Secondo le previsioni di primavera 2025 della Commissione, la crescita della spesa netta della Lettonia nel 2025 sarà inferiore al tasso massimo di crescita raccomandato, sia su base annua sia considerando congiuntamente il 2024 e il 2025.

(19)La relazione annuale sui progressi compiuti prospetta un disavanzo delle amministrazioni pubbliche in discesa al 3,0 % del PIL nel 2026 e un rapporto debito pubblico/PIL in aumento al 49,5 % entro fine 2026. Dopo il 2026 nella relazione annuale sui progressi compiuti si prospetta un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 3,2 % del PIL nel 2027 e una diminuzione al 2,3 % del PIL nel 2029. Dopo il 2026 il rapporto debito delle amministrazioni pubbliche/PIL è invece dato in aumento nel 2027, quando toccherà il 52,8 %, per poi diminuire gradualmente al 51,3 % nel 2029. Sulla base delle misure politiche note alla data limite delle previsioni, le previsioni di primavera 2025 della Commissione prospettano un disavanzo pubblico stabile al 3,1 % del PIL nel 2026. Questi sviluppi corrispondono a una crescita della spesa netta del 4,4 % nel 2026. Stando alle stime della Commissione, l'orientamento della politica di bilancio, che comprende sia la spesa finanziata a livello nazionale sia quella finanziata a livello di UE, sarà espansivo (0,3 % del PIL) nel 2026. La Commissione prospetta un aumento del rapporto debito pubblico/PIL al 49,3 % entro fine 2026. L'aumento del rapporto debito/PIL nel 2026 rispecchia principalmente il disavanzo primario prospettato.

Sfide politiche fondamentali

(20)Il gettito fiscale della Lettonia rimane al di sotto della media dell'UE, attestandosi nel 2023 al 32,9 % del PIL rispetto alla media UE del 39,0 %. Le imposte sul lavoro e sui consumi sono le principali fonti di entrate della Lettonia, mentre le imposte sul capitale (comprese l'imposta sul reddito delle società, le imposte sui redditi da capitale e le imposte sugli immobili) rappresentano una quota relativamente bassa del gettito fiscale totale e del PIL rispetto ad altri Stati membri. Per quanto questo relativo divario a livello di gettito fiscale complessivo possa non essere di per sé un problema, la questione delle nuove fonti di finanziamento strutturale diventa pertinente alla luce delle crescenti pressioni a medio termine sulle finanze pubbliche, tra cui: i) l'impegno del governo a rafforzare considerevolmente la sicurezza interna ed esterna; ii) notevoli esigenze di finanziamento per migliorare i servizi pubblici, in particolare l'assistenza sociosanitaria; e iii) l'attuazione di progetti infrastrutturali su vasta scala cofinanziati dall'UE (ad esempio Rail Baltica).

(21)Sebbene la riforma fiscale entrata in vigore nel gennaio 2025 abbia affrontato alcuni aspetti relativi alla tassazione dei capitali, l'impatto fiscale stimato sul gettito dell'imposta sul capitale è piuttosto modesto, pari a meno dello 0,1 % del PIL nel 2025 e nel 2026. Nel contempo, nonostante l'impegno a favore della transizione verso nuovi valori catastali dei terreni e degli immobili ai fini della tassazione dei beni immobili a partire dal 2026, il governo punta a guadagni limitati in termini di margine di bilancio e prevede principalmente di stabilizzare il gettito fiscale dell'imposta sugli immobili a un valore prossimo alla media storica.

(22)Secondo le indagini condotte presso i proprietari e i dirigenti delle imprese, le dimensioni dell'economia sommersa sono diminuite nel 2023, attestandosi al 22,9 % del PIL. Si tratta di un calo di 3,6 punti percentuali rispetto al 2022, che segna la prima diminuzione dal 2019. Sebbene esistano diversi modi per misurare le dimensioni dell'economia sommersa e sia difficile stabilire un nesso di causalità diretto, la persistente attenzione del governo all'attuazione di misure politiche volte a formalizzare l'attività economica sembra aver ridotto la tolleranza delle imprese nei confronti dell'economia sommersa e la loro volontà di parteciparvi. Allo stesso tempo, gli andamenti positivi osservati nella riduzione dell'economia informale giustificano un impegno costante ai fini dell'attuazione degli attuali piani d'azione.

(23)Se da un lato le revisioni annuali della spesa erano volte a rendere la spesa pubblica più efficace, dall'altro lato la prassi attuale prevede un ritorno della maggior parte dei risparmi (circa lo 0,3 % del PIL all'anno) ai ministeri settoriali coinvolti nel processo di revisione. Sarebbe opportuno invece prendere in considerazione la possibilità di riorientare i finanziamenti che ne derivano verso un numero limitato di settori prioritari, quali la difesa, l'assistenza sanitaria e la protezione sociale.

(24)Conformemente all'articolo 19, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (UE) 2021/241 e all'allegato V, criterio 2.2, del medesimo regolamento, il piano per la ripresa e la resilienza comprende un'ampia gamma di riforme e investimenti sinergici, da attuare entro il 2026. Ci si attende che tali riforme e investimenti contribuiranno a rispondere in modo efficace alla totalità o a un sottoinsieme significativo delle sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese. Dati i tempi serrati, l'effettiva attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, compreso il capitolo dedicato al piano REPowerEU, è fondamentale per stimolare la competitività a lungo termine della Lettonia attraverso le transizioni verde e digitale, garantendo nel contempo l'equità sociale. Per rispettare entro agosto 2026 gli impegni assunti nel piano per la ripresa e la resilienza, è essenziale che la Lettonia acceleri l'attuazione delle riforme e degli investimenti affrontando le sfide pertinenti. La Lettonia potrebbe trarre vantaggio dal rafforzamento della sua capacità amministrativa e dal miglioramento delle strategie di esecuzione per contribuire a ridurre i ritardi e gli ostacoli amministrativi. I progetti di costruzione finanziati dall'UE rischiano di essere attuati in ritardo a causa della limitata capacità del settore edile, dovuta alla domanda concorrente, agli oneri normativi e a fattori esterni. Il coinvolgimento sistematico delle autorità locali e regionali, delle parti sociali, della società civile e di altri portatori di interessi rimane fondamentale per assicurare un'ampia titolarità ai fini dell'efficace attuazione del piano per la ripresa e la resilienza.

(25)L'attuazione dei programmi della politica di coesione, che comprendono il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo per una transizione giusta (JTF), del Fondo sociale europeo Plus (FSE +) e del Fondo di coesione (FC), ha registrato un'accelerazione in Lettonia. È importante proseguire le iniziative per garantire una rapida attuazione di tali programmi massimizzandone l'impatto sul campo. Nell'ambito dei programmi della politica di coesione che la riguardano, la Lettonia è già attiva nello stimolo della competitività e della crescita. Allo stesso tempo, la Lettonia continua ad affrontare sfide, comprese quelle relative alla resilienza economica e sociale, tra cui la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, l'edilizia sociale, l'integrazione nel mercato del lavoro dei gruppi svantaggiati, così come l'offerta di istruzione, la transizione energetica e la competitività regionale, in particolare nelle regioni frontaliere orientali. A norma dell'articolo 18 del regolamento (UE) 2021/1060, nell'ambito del riesame intermedio dei fondi della politica di coesione la Lettonia è tenuta a rivedere ciascun programma tenendo presenti, tra l'altro, le sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese del 2024. La proposta della Commissione adottata il 1º aprile 2025 16 proroga oltre il 31 marzo 2025 il termine per la presentazione, per ciascun programma, di una valutazione relativa ai risultati del riesame intermedio. Prevede altresì flessibilità per favorire l'accelerazione dell'attuazione dei programmi e incentivi diretti agli Stati membri affinché destinino le risorse della politica di coesione a cinque settori strategici prioritari dell'Unione: competitività nelle tecnologie strategiche, difesa, alloggi, resilienza idrica e transizione energetica.

(26)La piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP) offre l'occasione d'investire in una delle priorità strategiche fondamentali dell'Unione rafforzandone la competitività. STEP opera attraverso 11 fondi dell'UE esistenti. Gli Stati membri possono contribuire al programma InvestEU a sostegno di investimenti in settori prioritari. La Lettonia potrebbe sfruttare queste iniziative per sostenere lo sviluppo o la produzione di tecnologie critiche, fra cui tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse.

(27)Oltre alle sfide economiche e sociali affrontate dal piano per la ripresa e la resilienza e da altri fondi dell'UE, la Lettonia si trova di fronte a diverse altre sfide connesse al contesto imprenditoriale, all'accesso ai finanziamenti, alla ricerca e all'innovazione, alle energie rinnovabili, all'efficienza energetica, ai trasporti sostenibili, alla gestione delle risorse, alla carenza di manodopera e di competenze, alla protezione sociale, all'assistenza sanitaria e agli alloggi.

(28)Come stabilito nella bussola per la competitività, le istituzioni dell'UE, quelle nazionali e quelle locali devono adoperarsi alacremente per semplificare le norme e accelerare le procedure amministrative. La Commissione ha fissato obiettivi ambiziosi di riduzione degli oneri amministrativi: di almeno il 25 % e di almeno il 35 % per le PMI; e ha creato nuovi strumenti per conseguire tali obiettivi, tra cui prove sistematiche di stress del corpus legislativo dell'UE e un dialogo rafforzato tra i portatori di interessi. Per il conseguimento di tali obiettivi ambiziosi, è necessario un contributo anche da parte della Lettonia. Il 47 % delle imprese ritiene che la complessità delle procedure amministrative costituisca un problema per lo svolgimento della propria attività in Lettonia 17 . Il quadro normativo lettone rappresenta un ostacolo agli investimenti, ad esempio a causa di un sistema di rilascio delle licenze eccessivamente complesso. Tali questioni sono particolarmente onerose in settori come lo sviluppo immobiliare, il che evidenzia la necessità di riforme volte a migliorare il contesto imprenditoriale. La semplificazione e la razionalizzazione delle procedure amministrative sono fondamentali per stimolare la crescita economica e incentivare la competitività, in linea con iniziative più ampie sostenute dall'UE. Potrebbero inoltre migliorare la fiducia dei cittadini nelle decisioni governative basate su dati concreti, contribuire a ridurre l'economia sommersa e, di conseguenza, promuovere un progresso economico sostenibile.

(29)Le imprese lettoni utilizzano le fonti tradizionali di finanziamento esterno, come i prestiti bancari e il mercato dei capitali, con meno frequenza rispetto alle imprese della maggior parte degli altri paesi dell'UE. I tassi di mercato sui prestiti sono elevati e gli obblighi in materia di garanzie sono rigorosi, in particolare per quanto riguarda le imprese, comprese le piccole e medie imprese. Ciò compromette la capacità delle imprese di espandersi e mette a rischio le possibilità di investimento in settori di importanza strategica, quali la transizione verde, la commercializzazione delle innovazioni e i progetti di sviluppo regionale. La regione frontaliera orientale della Lettonia merita particolare attenzione, con maggiori investimenti per rafforzarne la resilienza sociale ed economica. L'incentivazione della concorrenza nel settore bancario e la promozione di sistemi pubblici di prestito e di garanzia al fine di agevolare gli investimenti in settori di importanza strategica potrebbero migliorare l'accesso ai finanziamenti.

(30)Gli investimenti privati lettoni nella ricerca e nell'innovazione, in percentuale del PIL, sono tra i più bassi dell'UE. Le imprese lettoni impiegano meno ricercatori rispetto alle loro omologhe in paesi simili. La valorizzazione delle attività di ricerca e la cooperazione tra le imprese private e il mondo accademico sono limitate. Il governo lettone ha già attuato alcune misure importanti volte a riformare il sistema accademico. Ad esempio, il requisito della conoscenza della lingua lettone è stato allentato per diverse posizioni accademiche, il che offre alle università lettoni maggiori possibilità di attrarre stranieri di talento. La Lettonia sta riformando il proprio sistema di ricerca e innovazione con l'intento di migliorare la creazione e il trattenimento di talenti, ad esempio aumentando la retribuzione degli studenti di dottorato. Un'attuazione efficace di tali riforme e un aumento dei finanziamenti destinati alla ricerca accademica potrebbero aumentare l'offerta di ricercatori in possesso di una valida formazione per le imprese. Inoltre la Lettonia dovrebbe stimolare la cooperazione tra le imprese e il mondo accademico e potrebbe prendere in considerazione incentivi diretti in materia di R&S a favore delle imprese, quali sgravi fiscali per gli investimenti in R&S o gli appalti per soluzioni innovative.

(31)Nel 2024 il 74 % dell'energia elettrica della Lettonia è stata generata da fonti rinnovabili, mentre l'energia idroelettrica ha rappresentato il 51 % del totale. Tuttavia le quote di produzione di energia solare ed eolica, rispettivamente dell'8 % e del 4 %, sono risultate ancora notevolmente inferiori a quelle di Lituania ed Estonia e inferiori alla media dell'UE. Vi è margine per diversificare ulteriormente il mix di energie rinnovabili del paese attingendo all'energia eolica e solare e aumentando la produzione da tali fonti. In particolare, nonostante la pianificazione di alcune azioni limitate nell'ambito del piano nazionale per la ripresa e la resilienza, sono necessari ulteriori sforzi per accelerare e semplificare le procedure di autorizzazione per i nuovi progetti di energia solare ed eolica. La Lettonia dovrebbe inoltre adottare ulteriori misure al fine di promuovere la flessibilità sul lato della domanda, quali l'incentivazione dello stoccaggio di energia di proprietà dei consumatori finali e la partecipazione alle risorse energetiche distribuite e ai servizi di bilanciamento e flessibilità. Dovrebbe inoltre definire chiaramente i ruoli di alcuni operatori del mercato dell'energia, quali gli aggregatori della domanda su piccola scala. Al tempo stesso, le domande di autorizzazione alla connessione alla rete per gli impianti di produzione di energia rinnovabile superano notevolmente la capacità disponibile della rete di energia elettrica, motivo per cui il rilascio di nuove autorizzazioni è stato interrotto dal luglio del 2023. Nonostante taluni sviluppi legislativi positivi nel 2025, vi è margine per ulteriori interventi normativi per migliorare la gestione delle code per la connessione alla rete.

(32)I settori dell'edilizia e dei trasporti sono fondamentali dal punto di vista sia energetico che climatico. Importanti regimi di efficienza energetica, pur essendo attualmente in fase di svolgimento o di pianificazione, continuano a dipendere eccessivamente dai finanziamenti pubblici, per lo più dell'UE. La Lettonia potrebbe trarre vantaggio dall'accelerazione della ristrutturazione del proprio parco immobiliare piuttosto vecchio nei modi seguenti: i) attraendo ulteriori finanziamenti privati; ii) favorendo gli strumenti finanziari e le opzioni di riduzione del rischio rispetto ai regimi di efficienza energetica basati su sovvenzioni; e iii) sostenendo lo sviluppo del settore dei servizi energetici quale attivatore chiave del mercato per gli investimenti nell'efficienza energetica. Anche nel settore dei trasporti, che dipende tuttora fortemente dai prodotti petroliferi, il potenziale per un'ulteriore elettrificazione e decarbonizzazione complessiva è significativo. Nonostante talune misure positive, in vigore o in preparazione, la Lettonia potrebbe fare di più per promuovere la diffusione dei veicoli elettrici e la produzione e la diffusione di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio per i trasporti pubblici e privati. Parallelamente, sarebbero utili anche ulteriori investimenti per ampliare la rete di ricarica. Inoltre, al di fuori dei settori dell'edilizia e dei trasporti, data l'elevata e crescente quota di energie rinnovabili nel mix energetico nazionale, la promozione di un'ulteriore elettrificazione potrebbe essere una strategia efficace per ridurre l'intensità complessiva di carbonio e aumentare la sicurezza energetica.

(33)La Lettonia deve accelerare i progressi verso un'economia circolare per raggiungere gli obiettivi di economia circolare dell'UE. Gli indicatori del paese per la crescita economica sostenibile sono in ritardo rispetto alla media dell'UE e la sua impronta dei materiali continua ad aumentare. Sebbene abbia migliorato il proprio sistema di gestione dei rifiuti, la Lettonia conferisce tuttora in discarica quasi la metà dei suoi rifiuti urbani e rischia di non raggiungere l'obiettivo del 2025 in materia di riciclaggio dei rifiuti urbani.

(34)Le carenze di manodopera e di competenze continuano a pesare sulla crescita economica e a rallentare la transizione verso un'economia innovativa, digitale e verde. L'invecchiamento della popolazione sta portando a un calo della forza lavoro e si registrano elevati tassi di posti vacanti in settori chiave quali l'edilizia, l'industria manifatturiera, l'isolamento, la silvicoltura e l'assistenza sanitaria. Le previsioni a lungo termine indicano che nei prossimi decenni tali carenze aumenteranno ancora di più. Il miglioramento delle condizioni di lavoro potrebbe contribuire ad attrarre e trattenere lavoratori qualificati, anche in settori quali l'assistenza sociosanitaria. La bassa percentuale di laureati in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) e la mancanza di ricercatori in tali settori costituiscono uno dei principali ostacoli al rafforzamento della capacità di ricerca e innovazione della Lettonia, in particolare nel settore privato. La Lettonia sta sviluppando un quadro sostenibile per la formazione degli adulti; tuttavia la partecipazione degli adulti alla formazione e il coinvolgimento dei disoccupati e delle persone a rischio di disoccupazione nelle misure politiche volte ad aiutare le persone a trovare un'occupazione o a rimanere nel mondo del lavoro sono inferiori alla media dell'UE. Anche il livello relativamente basso e in diminuzione delle competenze digitali rappresenta un rischio significativo per la produttività. Per sbloccare il potenziale inutilizzato dell'offerta di lavoro, le misure di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione potrebbero essere più mirate e coinvolgere anche i lavoratori scarsamente qualificati, in tutte le regioni. La collaborazione con i datori di lavoro potrebbe essere intensificata aumentando la diffusione di programmi di apprendimento basato sul lavoro e di una formazione dei lavoratori diretta e finanziata dai datori di lavoro per migliorare ulteriormente le loro competenze.

(35)La Lettonia continua a dover far fronte a livelli persistentemente elevati di disuguaglianza e a rischi significativi di povertà ed esclusione sociale, con un impatto particolare sugli anziani. La spesa per la protezione sociale in relazione al PIL è bassa ed è diminuita passando dal 14,0 % nel 2022 al 13,5 % nel 2023, mentre l'impatto delle prestazioni sociali diverse dalle pensioni in termini di attenuazione delle disparità di reddito è ancora tra i più bassi dell'UE. Inoltre garantire un adeguato sostegno al reddito per gli anziani rimane una sfida fondamentale. Di conseguenza, il sistema di protezione sociale non riesce a sottrarre alla povertà o all'esclusione sociale una parte considerevole della popolazione. Inoltre, le notevoli disparità socioeconomiche tra le regioni incidono sulla prestazione di servizi sociali da parte dei comuni, nonostante l'introduzione del paniere di servizi minimi. Infine, la spesa pubblica per l'assistenza a lungo termine e a domicilio rimane inadeguata, date le tendenze demografiche.

(36)La spesa pubblica modesta per l'assistenza sanitaria e la scelta di stili di vita non salutari sono le cause principali dei problemi di salute della popolazione. L'accesso all'assistenza sanitaria finanziata con fondi pubblici in Lettonia è limitato dalla modesta entità del pacchetto di prestazioni statali, che comporta elevati pagamenti non rimborsabili per l'assistenza sanitaria e l'onere finanziario che ne deriva incide in modo sproporzionato sulle famiglie a basso reddito. Di conseguenza, la Lettonia presenta uno dei tassi più elevati di esigenze di cure mediche insoddisfatte dichiarate dagli interessati. Inoltre, la Lettonia si trova ad affrontare carenze di personale sanitario, in particolare di infermieri, che compromettono ulteriormente la prestazione di servizi sanitari. Il governo ha proposto un disegno di legge per riformare il finanziamento dell'assistenza sanitaria; la proposta non è tuttavia in grado di impegnare una quota più elevata del PIL a favore del settore.

(37)Si registra una carenza di alloggi di qualità a prezzi accessibili, principalmente a causa degli scarsi investimenti nell'edilizia abitativa. La carenza di alloggi compromette la mobilità dei lavoratori e l'inclusione sociale. Inoltre, il parco immobiliare esistente è di scarsa qualità, in particolare in termini di efficienza energetica, il che esercita una pressione finanziaria sulle famiglie a causa dell'aumento dei costi energetici.

(38)Date le strette correlazioni tra le economie degli Stati membri della zona euro e il loro contributo collettivo al funzionamento dell'Unione economica e monetaria, nel 2025 il Consiglio ha raccomandato a tali Stati membri di prendere provvedimenti, anche tramite i piani per la ripresa e la resilienza, per attuare la raccomandazione del 2025 sulla politica economica della zona euro. Per la Lettonia, le raccomandazioni di cui ai punti 2, 3, 4 e 5 contribuiscono all'attuazione della prima raccomandazione per la zona euro sulla competitività, mentre le raccomandazioni di cui ai punti 4 e 5 contribuiscono all'attuazione della seconda raccomandazione per la zona euro sulla resilienza e la raccomandazione di cui al punto 1 contribuisce all'attuazione della terza raccomandazione per la zona euro sulla stabilità macroeconomica e finanziaria di cui alla raccomandazione del 2025.

RACCOMANDA alla Lettonia di prendere provvedimenti nel 2025 e nel 2026 al fine di:

1.Potenziare la spesa complessiva e la prontezza in materia di difesa in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 6 marzo 2025. Rispettare i tassi massimi di crescita della spesa netta raccomandati dal Consiglio il 21 gennaio 2025, avvalendosi nel contempo della tolleranza prevista dalla clausola di salvaguardia nazionale per una spesa per la difesa più elevata. Rendere le finanze pubbliche idonee a far fronte alle crescenti esigenze di spesa strutturale, anche per la difesa, l'assistenza sanitaria e la protezione sociale, ad esempio ampliando la tassazione a fonti meno dannose per la crescita, spostando le attività informali o non dichiarate nell'economia formale e riorientando la spesa verso settori prioritari sulla base di revisioni della spesa pubblica.

2.In considerazione dei termini applicabili per il tempestivo completamento delle riforme e degli investimenti a norma del regolamento (UE) 2021/241, accelerare l'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, compreso il capitolo dedicato al piano REPowerEU. Accelerare l'attuazione dei programmi della politica di coesione (FESR, JTF, FSE+), se del caso sfruttando le possibilità offerte dal riesame intermedio. Usare in modo ottimale gli strumenti dell'UE per migliorare la competitività, sfruttando anche le possibilità offerte da InvestEU e dalla piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa.

3.Semplificare la regolamentazione, migliorare gli strumenti normativi e ridurre gli oneri amministrativi gravanti sulle imprese. Migliorare l'accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese, anche stimolando la concorrenza sui mercati finanziari e promuovendo sistemi di prestito e garanzia pubblici volti ad agevolare gli investimenti di importanza strategica, in particolare nei settori della transizione verde, dell'espansione e della commercializzazione delle innovazioni e dello sviluppo regionale. Agevolare gli investimenti privati nella ricerca e nell'innovazione, anche portando avanti ulteriori riforme del sistema di istruzione superiore al fine di rafforzare la cooperazione tra le imprese e il mondo accademico.

4.Ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e aumentare la sicurezza energetica accelerando la diffusione delle energie rinnovabili, in particolare eolica e solare. Migliorare le procedure di rilascio delle autorizzazioni e la gestione delle code per la connessione alla rete elettrica e promuovere lo stoccaggio dell'energia, la gestione della domanda e soluzioni di flessibilità basate sul mercato. Ridurre il consumo di energia primaria e finale e l'intensità di carbonio rafforzando le misure di efficienza energetica, in particolare nel settore dell'edilizia, e promuovendo un'ulteriore elettrificazione. Accelerare la decarbonizzazione dei trasporti, in particolare il trasporto su strada, promuovendo la diffusione dei veicoli elettrici, la produzione e la distribuzione di carburanti rinnovabili per il trasporto e l'espansione dell'infrastruttura di ricarica. Aumentare l'efficienza delle risorse e la transizione verso un'economia circolare attraverso l'ecoinnovazione e pratiche di gestione sostenibile delle risorse.

5.Affrontare le carenze di manodopera e di competenze, in particolare in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) e nel contesto di altre specializzazioni necessarie per la transizione verde, la ricerca e la digitalizzazione, nonché nei settori dell'assistenza sociale e sanitaria, anche attraverso il miglioramento delle competenze e la riqualificazione mirati, così come attraverso migliori condizioni di lavoro. Rafforzare la protezione sociale al fine di ridurre le disuguaglianze, anche migliorando l'adeguatezza delle pensioni di vecchiaia e l'accesso a servizi sociali di qualità, in particolare l'assistenza domiciliare, mantenendo nel contempo la sostenibilità di bilancio. Rafforzare l'adeguatezza e l'accessibilità del sistema sanitario al fine di migliorare i risultati in termini di salute, anche fornendo risorse umane e finanziarie supplementari, ampliando il pacchetto di prestazioni obbligatorie e riducendo i pagamenti non rimborsabili. Aumentare la disponibilità e la qualità di alloggi sociali ed efficienti sotto il profilo energetico a prezzi accessibili, anche attraverso ristrutturazioni.

Fatto a Bruxelles, il

   Per il Consiglio

   Il presidente

(1)    GU L, 2024/1263, 30.4.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/1263/oj.
(2)    Spesa netta quale definita all'articolo 2, punto 2), del regolamento (UE) 2024/1263; "spesa netta": la spesa pubblica al netto: i) della spesa per interessi; ii) delle misure discrezionali sul lato delle entrate; iii) della spesa per i programmi dell'Unione interamente finanziata dai fondi dell'Unione; iv) della spesa nazionale per il cofinanziamento di programmi finanziati dall'Unione; v) della componente ciclica della spesa per i sussidi di disoccupazione; e vi) delle misure una tantum e di altre misure temporanee.
(3)    Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2021/241/oj).
(4)    Regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 febbraio 2023, che modifica il regolamento (UE) 2021/241 per quanto riguarda l'inserimento di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza e che modifica i regolamenti (UE) n. 1303/2013, (UE) 2021/1060 e (UE) 2021/1755, e la direttiva 2003/87/CE (GU L 63 del 28.2.2023, pag. 1, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2023/435/oj).
(5)    Decisione di esecuzione del Consiglio, del 13 luglio 2021, relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Lettonia (10157/2021).
(6)    Decisione di esecuzione del Consiglio, dell'8 dicembre 2023, che modifica la decisione di esecuzione del 13 luglio 2021 relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Lettonia (15569/2023).
(7)    Raccomandazione del Consiglio, del 21 gennaio 2025, che approva il piano nazionale strutturale di bilancio di medio termine della Lettonia (GU C/2025/652, 10.2.2025).
(8)    Raccomandazione del Consiglio, del 13 maggio 2025, sulla politica economica della zona euro (GU C, C/2025/2782, 22.5.2025, ELI:  http://data.europa.eu/eli/C/2025/2782/oj ).
(9)    Le relazioni annuali 2025 sui progressi compiuti sono disponibili al seguente indirizzo: https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-and-fiscal-governance/stability-and-growth-pact/preventive-arm/annual-progress-reports_it
(10)    Raccomandazione del Consiglio che consente alla Lettonia di deviare dal percorso della spesa netta raccomandato (attivazione della clausola di salvaguardia nazionale) e di superarlo [completare: (GU C, C/2025/xxx, x.x.2025).
(11)    Eurostat, Euroindicatori, 22.4.2025.
(12)    La Commissione non classifica determinate misure sul lato delle entrate come misure di bilancio discrezionali, ad esempio ulteriori pagamenti di dividendi da parte di società per azioni di proprietà dello Stato e l'impatti secondario sul gettito fiscale. L'effetto di secondo impatto sulle entrate non è una misura di bilancio discrezionale, ma rientra comunque nelle previsioni della Commissione per via degli effetti macroeconomici. Le previsioni della Commissione comprendono anche ulteriori pagamenti di dividendi da parte di società per azioni di proprietà dello Stato, che non sono comunque considerati alla stregua di misure di bilancio discrezionali in quanto non comportano variazioni della politica "ordinaria" dei dividendi, come ad esempio aggiustamenti del tasso di distribuzione degli utili.
(13)    L'orientamento della politica di bilancio è definito come misura della variazione annuale della sottostante posizione di bilancio delle amministrazioni pubbliche. Mira a valutare l'impulso economico derivante dalle politiche di bilancio, sia finanziate a livello nazionale sia finanziate dal bilancio dell'UE. L'orientamento della politica di bilancio è misurato come la differenza tra i) la crescita potenziale a medio termine e ii) la variazione della spesa primaria al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate, compresa la spesa finanziata dal sostegno non rimborsabile (sovvenzioni) del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione.
(14)    Relazione della Commissione preparata a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, del 4.6.2025 (COM(2025) 615 final).
(15)    Eurostat, spesa pubblica per classificazione delle funzioni di governo (COFOG).
(16)    Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) 2021/1058 e (UE) 2021/1056 per quanto riguarda misure specifiche per affrontare le sfide strategiche nel contesto del riesame intermedio (COM(2025) 123 final).
(17)    Eurobarometro flash: Atteggiamento delle imprese nei confronti della corruzione nell'UE (aprile 2024).