COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 4.6.2025
COM(2025) 204 final
Raccomandazione di
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio della Danimarca
{SWD(2025) 204 final}
COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 4.6.2025
COM(2025) 204 final
Raccomandazione di
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio della Danimarca
{SWD(2025) 204 final}
Raccomandazione di
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio della Danimarca
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (UE) 2024/1263 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2024, relativo al coordinamento efficace delle politiche economiche e alla sorveglianza di bilancio multilaterale e che abroga il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio 1 , in particolare l'articolo 3, paragrafo 3,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le risoluzioni del Parlamento europeo,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del comitato per l'occupazione,
visto il parere del comitato economico e finanziario,
visto il parere del comitato per la protezione sociale,
visto il parere del comitato di politica economica,
considerando quanto segue:
Considerazioni generali
(1)Il regolamento (UE) 2024/1263, entrato in vigore il 30 aprile 2024, specifica gli obiettivi perseguiti dal quadro di governance economica, il quale mira a promuovere finanze pubbliche sane e sostenibili, una crescita sostenibile e inclusiva e la resilienza attraverso riforme e investimenti, nonché a prevenire disavanzi pubblici eccessivi. Il regolamento prevede che il Consiglio e la Commissione esercitino la sorveglianza multilaterale nell'ambito del semestre europeo in osservanza degli obiettivi e degli obblighi sanciti dal TFUE. Il semestre europeo comprende in particolare l'elaborazione e la sorveglianza dell'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese. Il regolamento promuove inoltre la titolarità nazionale della politica di bilancio, ponendo l'accento sul medio termine insieme ad un'applicazione più efficace e coerente. Ciascuno Stato membro deve presentare al Consiglio e alla Commissione un piano nazionale strutturale di bilancio di medio termine contenente i propri impegni in materia di bilancio, di riforme e di investimenti, che copre un periodo di 4 o 5 anni a seconda della durata della legislatura nazionale. Il percorso della spesa netta 2 contenuto nel piano deve soddisfare le prescrizioni del regolamento, compreso l'obbligo di collocare o mantenere il debito delle amministrazioni pubbliche su un percorso di riduzione plausibile entro la fine del periodo di aggiustamento, o di farlo rimanere a livelli prudenti al di sotto del 60 % del prodotto interno lordo (PIL), e di portare e/o mantenere il disavanzo pubblico al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato nel medio termine. Nel caso in cui lo Stato membro si impegni a realizzare una serie pertinente di riforme e di investimenti conformemente ai criteri di cui al regolamento, il periodo di aggiustamento può essere prorogato di un periodo massimo di tre anni.
(2)Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio 3 , che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza ("il dispositivo"), è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo fornisce sostegno finanziario agli Stati membri per l'attuazione di riforme e investimenti, producendo uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. In linea con le priorità del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, il dispositivo stimola la ripresa economica e sociale promuovendo riforme e investimenti sostenibili, diretti in particolare a favorire le transizioni verde e digitale e a rendere più resilienti le economie degli Stati membri. Contribuisce inoltre a consolidare le finanze pubbliche e a stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo, a migliorare la coesione territoriale all'interno dell'Unione e a sostenere il proseguimento dell'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali.
(3)Il regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio 4 ("regolamento REPowerEU"), adottato il 27 febbraio 2023, mira alla progressiva eliminazione della dipendenza dell'Unione dalle importazioni di combustibili fossili russi. Questa misura contribuisce al conseguimento della sicurezza energetica e alla diversificazione dell'approvvigionamento di energia dell'Unione, aumentando nel contempo la diffusione delle energie rinnovabili, le capacità di stoccaggio dell'energia e l'efficienza energetica. La Danimarca ha aggiunto al proprio piano nazionale per la ripresa e la resilienza un nuovo capitolo dedicato al piano REPowerEU, onde finanziare riforme e investimenti chiave che contribuiranno al conseguimento degli obiettivi di REPowerEU.
(4)Il 30 aprile 2021 la Danimarca ha presentato alla Commissione il piano nazionale per la ripresa e la resilienza, conformemente all'articolo 18, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/241. A norma dell'articolo 19 del medesimo regolamento, la Commissione ha valutato la pertinenza, l'efficacia, l'efficienza e la coerenza del piano, conformemente agli orientamenti per la valutazione di cui all'allegato V.
Il 13 luglio 2021 il Consiglio ha adottato la decisione di esecuzione che approva la valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Danimarca
5
, che è stata modificata il 9 novembre 2023 conformemente all'articolo 18, paragrafo 2, per aggiornare il contributo finanziario massimo per il sostegno finanziario non rimborsabile e per includere il capitolo dedicato al piano REPowerEU
6
. L'erogazione delle rate è subordinata all'adozione di una decisione della Commissione adottata a norma dell'articolo 24, paragrafo 5, che stabilisca che la Danimarca ha conseguito in misura soddisfacente i traguardi e gli obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio. Affinché il conseguimento sia considerato soddisfacente, è necessario che, per una stessa riforma o uno stesso investimento, non siano annullati i traguardi e gli obiettivi conseguiti in precedenza.
(5)Su raccomandazione della Commissione, il Consiglio ha adottato il 21 gennaio 2025 una raccomandazione che approva il piano nazionale strutturale di bilancio di medio termine della Danimarca 7 . Il piano, presentato a norma dell'articolo 11 e dell'articolo 36, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2024/1263, copre il periodo dal 2025 al 2028 e stabilisce un vincolo di bilancio sotto forma di un tasso massimo di crescita della spesa netta nell'arco di quattro anni.
(6)Il 26 novembre 2024 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta 2025, in cui non annoverava la Danimarca tra gli Stati membri che dovevano essere sottoposti a esame approfondito. La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro e una proposta di relazione comune sull'occupazione 2025, che analizza l'attuazione degli orientamenti in materia di occupazione e dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali. Il Consiglio ha adottato la raccomandazione sulla politica economica della zona euro 8 il 13 maggio 2025 e la relazione comune sull'occupazione il 10 marzo 2025.
(7)Il 29 gennaio 2025 la Commissione ha pubblicato la bussola per la competitività, un quadro strategico volto a rafforzare la competitività dell'UE a livello globale nei prossimi cinque anni, che individua le tre esigenze trasformative da cui dipende una crescita economica sostenibile: i) innovazione; ii) decarbonizzazione e competitività; e iii) sicurezza. Per colmare il deficit di innovazione, l'UE mira a stimolare l'innovazione industriale, a sostenere la crescita delle start-up attraverso iniziative come la strategia dell'UE su start-up e scale-up e a promuovere l'adozione di tecnologie avanzate quali l'intelligenza artificiale e il calcolo quantistico. Nell'intento di perseguire un'economia più verde, la Commissione ha delineato un piano d'azione organico per l'energia a prezzi accessibili e un patto per l'industria pulita, atti ad assicurare che il passaggio all'energia pulita rimanga efficiente in termini di costi, non ostacoli la competitività, in particolare per i settori ad alta intensità energetica, e costituisca un volano di crescita. Per ridurre le dipendenze eccessive e accrescere la sicurezza, l'Unione è impegnata a rafforzare i partenariati commerciali mondiali, diversificando le catene di approvvigionamento e garantendo l'accesso alle materie prime critiche e alle fonti energetiche pulite. Queste priorità poggiano su attivatori trasversali, ossia la semplificazione delle norme, l'approfondimento del mercato unico, il finanziamento della competitività e l'Unione del risparmio e degli investimenti, la promozione di competenze e posti di lavoro di qualità e un migliore coordinamento delle politiche dell'UE. La bussola per la competitività si allinea al semestre europeo, in modo che le politiche economiche degli Stati membri siano coerenti con gli obiettivi strategici della Commissione, creando un approccio unificato alla governance economica in grado di promuovere la crescita sostenibile, l'innovazione e la resilienza in tutta l'Unione.
(8)Nel 2025 il semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche continua a svilupparsi parallelamente all'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza. La piena attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza rimane fondamentale per realizzare le priorità politiche del semestre europeo; i piani infatti contribuiscono a rispondere in modo efficace alla totalità o a un sottoinsieme significativo delle sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese formulate negli ultimi anni. Tali raccomandazioni specifiche per paese rimangono ugualmente pertinenti per la valutazione dei piani per la ripresa e la resilienza modificati a norma dell'articolo 21 del regolamento (UE) 2021/241.
(9)Le raccomandazioni specifiche per paese 2025 riguardano le sfide fondamentali di politica economica che le misure incluse nei piani per la ripresa e la resilienza non affrontano in misura sufficiente, tenendo conto delle sfide pertinenti individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese per il periodo 2019-2024.
(10)Il 4 giugno 2025 la Commissione ha pubblicato la relazione per paese 2025 relativa alla Danimarca. La Commissione ha valutato i progressi compiuti dalla Danimarca nel dar seguito alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese e ha fatto il punto dell'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza. Sulla scorta di questa analisi la relazione per paese ha individuato i problemi più urgenti che la Danimarca si trova ad affrontare. Ha valutato quindi i progressi compiuti dal paese nell'attuare il pilastro europeo dei diritti sociali e conseguire gli obiettivi principali dell'Unione in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Valutazione della relazione annuale sui progressi compiuti
(11)Il 21 gennaio 2025 il Consiglio ha raccomandato per la Danimarca i tassi massimi di crescita della spesa netta che seguono: 5,0 % nel 2025, 5,7 % nel 2026, 3,8 % nel 2027 e 2,9 % nel 2028, che corrispondono a tassi massimi di crescita cumulativi calcolati con riferimento al 2023 del 12,6 % nel 2025, del 18,9 % nel 2026, del 23,5 % nel 2027 e del 27,1 % nel 2028. Il 30 aprile 2025 la Danimarca ha presentato la sua relazione annuale sui progressi compiuti 9 relativa al rispetto dei tassi massimi di crescita della spesa netta raccomandati, nonché all'attuazione delle riforme e degli investimenti volti a rispondere alle principali sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo. La relazione annuale 2025 sui progressi compiuti rispecchia anche la relazione semestrale della Danimarca sui progressi nella realizzazione del suo piano per la ripresa e la resilienza a norma dell'articolo 27 del regolamento (UE) 2021/241.
(12)La guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e le sue ripercussioni costituiscono una sfida esistenziale per l'Unione europea. La Commissione ha raccomandato di attivare in modo coordinato la clausola di salvaguardia nazionale prevista dal patto di stabilità e crescita per sostenere l'Unione nelle iniziative volte a incrementare rapidamente e considerevolmente la spesa per la difesa, proposta che è stata accolta con favore dal Consiglio europeo del 6 marzo 2025. Su richiesta della Danimarca del 30 aprile 2025, e su raccomandazione della Commissione, il [data] il Consiglio ha adottato una raccomandazione che consente alla Danimarca di discostarsi dai tassi massimi di crescita della spesa netta raccomandati e di superarli 10 .
(13)Stando ai dati convalidati da Eurostat
11
, l'avanzo delle amministrazioni pubbliche della Danimarca è salito dal 3,3 % del PIL nel 2023 al 4,5 % nel 2024, mentre il debito delle amministrazioni pubbliche è sceso dal 33,6 % del PIL alla fine del 2023 al 31,1 % alla fine del 2024. Nei calcoli della Commissione questi sviluppi corrispondono a un tasso di crescita della spesa netta del 3,3 % nel 2024. Nella relazione annuale sui progressi compiuti la Danimarca stima al 5,1 % la crescita della spesa netta nel 2024. La Commissione stima invece che la crescita della spesa netta sia stata inferiore rispetto a quella indicata nella relazione annuale sui progressi compiuti. La differenza tra i calcoli della Commissione e le stime delle autorità nazionali è dovuta al valore più alto che la Commissione attribuisce alla componente ciclica della spesa per i sussidi di disoccupazione. È dovuta inoltre a differenze metodologiche, in quanto la Danimarca utilizza un metodo nazionale (anziché il metodo concordato) basato su dati diversi
da quelli dell'indagine sulle forze di lavoro. Nelle stime della Commissione l'orientamento della politica di bilancio
12
, che comprende sia la spesa finanziata a livello nazionale sia quella finanziata a livello di UE, è stato restrittivo nel 2024, facendo registrare una contrazione pari allo 0,5 % del PIL.
(14)Stando alla relazione annuale sui progressi compiuti lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio tracciate dalla Danimarca prevede una crescita del PIL reale del 2,3 % nel 2025 e prospetta un'inflazione IPCA al 2,0 % nel 2025.
Le previsioni di primavera 2025 della Commissione prospettano una crescita del PIL reale del 3,6 % nel 2025 e del 2,0 % nel 2026 e un'inflazione IPCA all'1,6 % nel 2025 e all'1,5 % nel 2026.
(15)La relazione annuale sui progressi compiuti prevede un avanzo delle amministrazioni pubbliche in discesa allo 0,8 % del PIL nel 2025 e un rapporto debito pubblico/PIL in calo al 30,0 % entro fine 2025. Questi sviluppi corrispondono a una crescita della spesa netta dell'8,2 % nel 2025. Le previsioni di primavera 2025 della Commissione prospettano nel 2025 un avanzo delle amministrazioni pubbliche all'1,5 % del PIL.
La diminuzione dell'avanzo nel 2025 rispecchia principalmente un aumento della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale, tra cui la spesa per la difesa, e la diminuzione delle entrate, compreso il gettito dalle imposte sui rendimenti dei fondi pensionistici. Nei calcoli della Commissione questi sviluppi corrispondono a una crescita della spesa netta del 10,0 % nel 2025. Queste proiezioni di crescita della spesa netta, più alte rispetto a quelle indicate nella relazione annuale sui progressi compiuti, sono dovute alle diverse ipotesi relative alla componente ciclica dei sussidi di disoccupazione e agli effetti base. La differenza tra l'avanzo delle amministrazioni pubbliche secondo le proiezioni della Commissione e della Danimarca è dovuta a una stima della spesa pubblica inferiore da parte della Commissione, in particolare la spesa per la difesa, il cui profilo non è ancora completamente specificato. Nelle stime della Commissione l'orientamento della politica di bilancio, che comprende sia la spesa finanziata a livello nazionale sia quella finanziata a livello di UE, sarà espansivo nel 2025, facendo registrare un aumento pari al 2,6 % del PIL. Il rapporto debito pubblico/PIL è dato in calo al 29,7 % entro fine 2025.
(16)Secondo le previsioni di primavera 2025 della Commissione, nel 2025 una spesa pubblica pari allo 0,0 % del PIL sarà finanziata dal sostegno non rimborsabile ("sovvenzioni") del dispositivo per la ripresa e la resilienza, rispetto a meno dello 0,1 % del PIL nel 2024. La spesa finanziata con il sostegno non rimborsabile del dispositivo consente investimenti di alta qualità e riforme volte ad accrescere la produttività senza impatto diretto sul saldo e sul debito delle amministrazioni pubbliche della Danimarca.
(17)La spesa pubblica per la difesa in Danimarca è stata dell'1,2 % del PIL sia nel 2021
sia nel 2022 e dell'1,8 % del PIL nel 2023
13
. Le previsioni di primavera 2025 della Commissione prospettano una spesa per la difesa al 2,1 % del PIL nel 2024 e al 3,0 % del PIL nel 2025. Le previsioni indicano quindi un aumento di 1,8 punti percentuali di PIL rispetto al 2021. Il periodo di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale (2025-2028) consente alla Danimarca di ridefinire le priorità della spesa pubblica o di aumentare le entrate pubbliche, in modo che una spesa per la difesa durevolmente più elevata non comprometta la sostenibilità di bilancio a medio termine.
(18)Secondo le previsioni di primavera 2025 della Commissione la spesa netta in Danimarca crescerà del 10,0 % nel 2025 e cumulativamente del 13,6 % nel 2024 e 2025. Le previsioni di primavera 2025 della Commissione prospettano per la crescita della spesa netta della Danimarca nel 2025 un tasso superiore al tasso massimo di crescita raccomandato, il che corrisponde a una deviazione 14 del 2,1 % del PIL in termini annuali. Se si considerano gli anni 2024 e 2025 insieme, il tasso di crescita della spesa netta cumulativo sarà anch'esso superiore al tasso massimo di crescita raccomandato, il che corrisponde a una deviazione dello 0,5 % del PIL. La deviazione prevista rientra tuttavia nella flessibilità della clausola di salvaguardia nazionale, stando alle attuali proiezioni della spesa per la difesa.
(19)La relazione annuale sui progressi compiuti non include proiezioni di bilancio successive al 2025. Sulla base delle misure politiche note alla data limite delle previsioni, le previsioni di primavera 2025 della Commissione prospettano un avanzo pubblico dello 0,6 % del PIL per il 2026. La diminuzione dell'avanzo nel 2026 discende principalmente dall'aumento delle spese, tra cui quelle per la difesa. Questi sviluppi corrispondono a una crescita della spesa netta del 5,4 % nel 2026. Nelle stime della Commissione l'orientamento della politica di bilancio, che comprende sia la spesa finanziata a livello nazionale sia quella finanziata a livello di UE, sarà espansivo nel 2026, facendo registrare un aumento pari allo 0,7 % del PIL. La Commissione prospetta una diminuzione del rapporto debito pubblico/PIL al 29,4 % entro fine 2026.
Sfide politiche fondamentali
(20)Conformemente all'articolo 19, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (UE) 2021/241 e all'allegato V, criterio 2.2, del medesimo regolamento, il piano per la ripresa e la resilienza comprende un'ampia gamma di riforme e investimenti sinergici, da attuare entro il 2026. Ci si attende che tali riforme e investimenti contribuiranno a rispondere in modo efficace alla totalità o a un sottoinsieme significativo delle sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese. Dati i tempi serrati, l'effettiva attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, compreso il capitolo dedicato al piano REPowerEU, è fondamentale per stimolare la competitività a lungo termine della Danimarca attraverso le transizioni verde e digitale, garantendo nel contempo l'equità sociale. Il coinvolgimento sistematico delle autorità locali e regionali, delle parti sociali, della società civile e di altri portatori di interessi rimane fondamentale per assicurare un'ampia titolarità ai fini dell'efficace attuazione del piano per la ripresa e la resilienza.
(21)L'attuazione dei programmi della politica di coesione, che comprendono il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo per una transizione giusta (JTF) e del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), ha subito un'accelerazione in Danimarca. È importante proseguire le iniziative per garantire una rapida attuazione di tali programmi massimizzandone l'impatto sul campo. Nell'ambito dei programmi della politica di coesione che la riguardano, la Danimarca è già attiva nello stimolo della competitività e della crescita. Vi sono tuttavia margini per migliorare ulteriormente le competenze della forza lavoro e migliorare la competitività regionale, anche tenendo conto delle disparità tra le zone urbane e quelle rurali. A norma dell'articolo 18 del regolamento (UE) 2021/1060, nell'ambito del riesame intermedio dei fondi della politica di coesione la Danimarca è tenuta a rivedere ciascun programma tenendo presenti, tra l'altro, le sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese del 2024. La proposta della Commissione adottata il 1º aprile 2025 15 proroga oltre il 31 marzo 2025 il termine per la presentazione, per ciascun programma, di una valutazione relativa ai risultati del riesame intermedio. Prevede altresì flessibilità per favorire l'accelerazione dell'attuazione dei programmi e incentivi diretti agli Stati membri affinché destinino le risorse a cinque settori strategici prioritari dell'Unione: competitività nelle tecnologie strategiche, difesa, alloggi, resilienza idrica e transizione energetica.
(22)La piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP) offre l'occasione d'investire in una delle priorità strategiche fondamentali dell'Unione rafforzandone la competitività. STEP opera attraverso 11 fondi dell'UE esistenti. Gli Stati membri possono contribuire al programma InvestEU a sostegno di investimenti in settori prioritari. La Danimarca potrebbe sfruttare queste iniziative per sostenere lo sviluppo o la produzione di tecnologie critiche, fra cui tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse.
(23)Oltre alle sfide economiche e sociali cui rispondono il piano per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione, la Danimarca deve far fronte a varie altre sfide in tema di innovazione e crescita, decarbonizzazione e sostenibilità dell'economia, carenza di competenze, squilibrio tra domanda e offerta di competenze e alloggi.
(24)I livelli di produttività in Danimarca sono tra i più alti dell'UE. Vi è tuttavia un crescente divario di produttività tra le grandi imprese e le piccole e medie imprese (PMI). Ciò evidenzia uno scarso tasso di diffusione dei progressi tecnologici. Inoltre gli investimenti dedicati alla ricerca e allo sviluppo sono concentrati in poche grandi imprese. Favorire la diffusione delle tecnologie e aumentare la cooperazione tra grandi e piccole imprese e istituti di ricerca, in particolare in settori con un potenziale emergente come quelli della computazione quantistica, delle tecnologie spaziali e della difesa, può consentire il coinvolgimento di un maggior numero di imprese nelle attività di ricerca e innovazione e l'aumento della produttività delle imprese di tutte le dimensioni. Nonostante i recenti progressi, un migliore accesso al capitale di rischio e al private equity, insieme al miglioramento delle condizioni quadro per le offerte pubbliche iniziali, può contribuire a stimolare gli investimenti in imprese innovative e a sostenere l'espansione delle attività.
(25)La Danimarca si è impegnata a conseguire obiettivi ambiziosi in materia di clima ed energia. Il paese è all'avanguardia nella diffusione e nella produzione di tecnologie a zero emissioni nette, in particolare per l'energia eolica e per la cattura e lo stoccaggio del carbonio. La Danimarca registra un eccezionale tasso di penetrazione delle energie rinnovabili nel suo mix di produzione di energia elettrica: nel 2024 l'88 % dell'energia elettrica della Danimarca era prodotto da fonti rinnovabili e l'energia eolica rappresentava il 58 %. Nonostante questi risultati, di recente due gare d'appalto per un totale di 6 gigawatt di capacità eolica offshore supplementare non hanno suscitato l'interesse dei committenti. Ciò evidenzia la necessità di un ambiente favorevole alle imprese del settore e di una possibile ridefinizione delle condizioni di gara. In questo contesto, il 19 maggio 2025 è stato annunciato un accordo politico sui quadri di gara per tre parchi eolici offshore, che prevede prossime gare d'appalto nel settore dell'eolico offshore per almeno 3 GW di capacità supplementare per la quale è possibile chiedere sostegno statale. Inoltre per la Danimarca sarebbe vantaggioso dare seguito con rapidità alle raccomandazioni formulate dal gruppo nazionale per le crisi energetiche (NEKST), al fine di razionalizzare e accelerare le procedure amministrative e di autorizzazione per la diffusione dell'energia eolica e solare sulla terraferma.
(26)Nel 2023 l'energia elettrica rappresentava circa un quinto del consumo di energia finale del paese, una quota rimasta relativamente stabile nell'ultimo decennio. L'elevata percentuale di energie rinnovabili nel mix di produzione di energia elettrica della Danimarca fa sì che vi sia un notevole potenziale di ulteriore elettrificazione in tutti i settori, per contribuire a ridurre le emissioni complessive di gas a effetto serra e consentire ai consumatori di sfruttare i vantaggi della produzione di energia rinnovabile a prezzi accessibili. Con una maggiore domanda interna di energia elettrica cresce l'attrattiva commerciale a lungo termine per i promotori di progetti, che vedono l'interesse di espandere la capacità di energia rinnovabile, stimolando
in tal modo ulteriori investimenti e crescita nel settore dell'energia pulita. Al fine di conseguire tassi più elevati di elettrificazione e di penetrazione delle energie rinnovabili, è necessario potenziare la rete elettrica e promuovere soluzioni di flessibilità pulite sul versante della domanda e dell'offerta, quali lo stoccaggio, la generazione distribuita da fonti rinnovabili e la gestione della domanda. A dicembre 2024 un gruppo di lavoro tematico NEKST ha formulato raccomandazioni per accelerare l'espansione della rete elettrica. Su alcune di queste raccomandazioni è stato raggiunto un accordo politico, nell'ambito del quale sono stati individuati tre settori in cui è possibile semplificare le procedure di autorizzazione per l'infrastruttura elettrica. Sebbene gli impegni contenuti nell'accordo rappresentino un importante passo avanti, la rapida attuazione di una serie più ampia di raccomandazioni NEKST resta fondamentale per garantire che la gestione della rete sia in grado di soddisfare le esigenze future, con una maggiore capacità installata di energie rinnovabili e una maggiore domanda di energia elettrica. In termini di flessibilità, la Danimarca potrebbe promuovere ulteriormente lo stoccaggio dell'energia di proprietà dei consumatori finali e la partecipazione al mercato delle risorse energetiche distribuite e dei servizi di bilanciamento e flessibilità.
(27)Il settore agricolo danese è una delle principali fonti di emissioni di gas a effetto serra del paese contemplate dal regolamento sulla condivisione degli sforzi 16 . Le pratiche agricole intensive provocano anche un'eccessiva lisciviazione dei nutrienti e il loro deflusso dai campi, con gravi ripercussioni sulla salute del suolo e sugli ecosistemi acquatici e marini. È pertanto fondamentale rendere il settore agroalimentare più sostenibile per conseguire gli obiettivi climatici e ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi degradati. Il 18 novembre 2024 il governo ha raggiunto un ampio accordo politico con la maggior parte dei partiti di opposizione sul programma "Danimarca verde". Le misure delineate nell'accordo, integrate da altre iniziative nell'ambito del piano strategico della politica agricola comune della Danimarca e del piano per la ripresa e la resilienza, mirano a migliorare l'uso e la gestione sostenibile del suolo nel paese. La rapida attuazione e applicazione delle misure concordate è ora fondamentale per conseguire gli ambiziosi obiettivi climatici e ambientali stabiliti nell'accordo, nonché per garantire la competitività e l'equità sociale.
(28)Nonostante i recenti sforzi, la Danimarca continua ad affrontare sfide nella transizione verso un'economia circolare più forte e nel rafforzamento delle politiche di gestione dei rifiuti. Stando agli ultimi dati Eurostat disponibili il paese è secondo nell'UE per volume pro capite di rifiuti alimentari e urbani; il suo tasso di utilizzo circolare dei materiali e il suo tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani restano al di sotto della media dell'UE, senza alcun chiaro segno di una tendenza al rialzo. L'introduzione di un sistema di raccolta differenziata per tutti i flussi di rifiuti nella maggior parte dei comuni danesi e l'applicazione di norme più rigorose in materia di gestione dei rifiuti commerciali a partire da gennaio 2025 rappresentano passi avanti significativi. Inoltre il piano d'azione 2021 della Danimarca per un'economia circolare comprende una serie di misure di prevenzione e gestione dei rifiuti lungo l'intera catena del valore circolare. Sono tuttavia necessarie ulteriori azioni, in particolare per ridurre la produzione e l'incenerimento dei rifiuti, per sostituire l'incenerimento dei rifiuti con fonti di generazione di calore più rispettose dell'ambiente nei sistemi di teleriscaldamento nazionali e per aumentare il tasso di raccolta e riciclaggio dei rifiuti elettronici.
(29)Il mercato del lavoro danese è rigido e presenta alcune carenze e squilibri tra domanda e offerta di competenze, che potrebbero ostacolare l'occupazione e la crescita.
La carenza di competenze è particolarmente diffusa in alcune professioni sanitarie, tra gli specialisti del settore delle TIC e tra i lavoratori qualificati nell'edilizia e in altri settori, compresi quelli connessi alla transizione verde. La Danimarca ha fatto fronte a queste carenze grazie all'afflusso di lavoratori stranieri negli ultimi anni e potrebbe colmarle affrontando efficacemente le disuguaglianze nel livello di istruzione e formazione. Di recente la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente la scuola è aumentata ed è ora superiore alla media dell'UE; invertire questa tendenza potrebbe contribuire a stimolare l'offerta di manodopera e a ridurre potenzialmente la carenza di competenze.
(30)Gli ultimi anni hanno visto un rallentamento della costruzione di alloggi senza scopo di lucro. Gli elevati costi di costruzione, i prezzi alti degli alloggi occupati dai proprietari, mercati degli affitti altamente regolamentati e i lunghi tempi di attesa per gli alloggi senza scopo di lucro hanno determinato una carenza persistente di alloggi
a prezzi accessibili nelle principali aree urbane. Anche conseguenza di ciò, una percentuale significativa di famiglie, compresi molti giovani che vivono da soli, deve far fronte a un'onerosità eccessiva dei costi abitativi. La costruzione di alloggi senza scopo di lucro potrebbe aumentare se il massimale per i costi di costruzione fosse più allineato ai prezzi di mercato,
RACCOMANDA alla Danimarca di prendere provvedimenti nel 2025 e nel 2026 al fine di:
1.Potenziare la spesa complessiva e la prontezza in materia di difesa in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 6 marzo 2025. Rispettare i tassi massimi di crescita della spesa netta raccomandati dal Consiglio il 21 gennaio 2025, avvalendosi della tolleranza prevista dalla clausola di salvaguardia nazionale per una spesa per la difesa più elevata.
2.In considerazione dei termini applicabili per il tempestivo completamento delle riforme e degli investimenti a norma del regolamento (UE) 2021/241, assicurare l'attuazione effettiva del piano per la ripresa e la resilienza, compreso il capitolo dedicato al piano REPowerEU. Accelerare l'attuazione dei programmi della politica di coesione (FESR, JTF, FSE+), se del caso sfruttando le possibilità offerte dal riesame intermedio. Usare in modo ottimale gli strumenti dell'UE per migliorare la competitività, sfruttando anche le possibilità offerte da InvestEU e dalla piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa.
3.Colmare il divario di produttività tra le grandi e le piccole imprese sostenendo le PMI nell'innovazione e nell'adozione di nuove tecnologie, in particolare nei settori con potenziale emergente. Favorire le imprese innovative migliorando l'accesso al capitale di rischio e al private equity, nonché le condizioni quadro per le offerte pubbliche iniziali.
4.Ridurre la dipendenza dai combustibili fossili sostenendo la produzione e l'uso di energia pulita ed efficiente e accelerando l'elettrificazione in tutti i settori. Rispondere all'aumento della domanda e alle esigenze di flessibilità, fornendo incentivi per realizzare l'ammodernamento della rete elettrica necessario a livello di trasmissione e distribuzione e promuovendo la gestione della domanda, lo stoccaggio dell'energia e altre soluzioni di flessibilità pulite. In linea con le misure previste, ridurre l'intensità delle attività agricole e di allevamento. Rafforzare l'economia circolare e le politiche di gestione dei rifiuti, promuovendo la prevenzione e il riutilizzo dei rifiuti urbani e di altro tipo, aumentando i tassi di riciclaggio, riducendo gli sprechi alimentari e passando gradualmente dall'incenerimento dei rifiuti urbani per la produzione di calore all'uso di fonti più pulite.
5.Colmare le carenze di competenze per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro, anche intensificando l'azione volta ad affrontare le disuguaglianze nel livello di istruzione e formazione e a garantire l'offerta e l'acquisizione delle competenze necessarie per la transizione verde e digitale. Attuare misure per migliorare l'accessibilità economica degli alloggi.
Fatto a Bruxelles, il
Per il Consiglio
Il presidente