Bruxelles, 19.3.2025

COM(2025) 125 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Un piano d'azione europeo per la siderurgia e la metallurgia


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Un piano d'azione europeo per la siderurgia e la metallurgia

Non è un caso che l'Unione europea sia stata costruita sull'acciaio. L'Europa vanta una lunga e orgogliosa tradizione nella produzione di acciaio e metalli comuni 1 . Il vantaggio competitivo dell'Europa nei prodotti in acciaio e metalli comuni ad alto valore e afferenti ad altri segmenti costituisce una risorsa fondamentale per numerosi settori e prodotti a valle. Tali settori sono essenziali per la sicurezza economica e la stabilità sociale dell'UE. Riconoscendo la loro importanza strategica, la bussola per la competitività 2 ha individuato nella siderurgia e nella metallurgia settori chiave di intervento.

Tutti questi settori fanno fronte a importanti sfide comuni per la loro competitività: costi energetici elevati, esposizione a disparità di condizioni nel contesto della concorrenza internazionale, fabbisogno di investimenti per la decarbonizzazione e oneri normativi. Nell'ultimo decennio la quota dell'UE della produzione siderurgica mondiale è scesa al 7 %-8 %, mentre la produzione di alluminio primario rappresenta il 3,8 % 3 . Parallelamente altri paesi, in particolare la Cina e negli ultimi anni l'India e diversi altri paesi dell'Asia e del Medio Oriente, hanno ampliato enormemente la loro capacità produttiva, spesso sostenuta da sovvenzioni distorsive. Di conseguenza, solo per l'acciaio, nel 2024, la sovraccapacità globale è stata stimata a oltre quattro volte e mezzo il consumo annuo dell'UE 4 .

Anche se la produzione dell'UE è ancora in grado di coprire la maggior parte della domanda interna dell'UE di acciaio (90 %) 5 e rame (83 %) 6 , la situazione è già più preoccupante per quanto riguarda l'alluminio (46 %) 7 e il nichel (25 %) 8 , in particolare in considerazione della forte crescita prevista della domanda di alluminio, rame e nichel entro il 2030. Inoltre tutti questi metalli sono essenziali per la difesa. Ad esempio, un carro armato da combattimento contiene da 50 a 60 tonnellate di acciaio di qualità elevata, un sistema di artiglieria semovente fino a 100 tonnellate, un aereo da caccia 3 tonnellate di alluminio 9 . Garantire una catena di approvvigionamento stabile e resiliente per tali materiali è fondamentale al fine di rafforzare la base industriale e tecnologica di difesa europea, garantire la preparazione e la sicurezza interna dell'UE, soddisfare le esigenze aerospaziali e di difesa dell'UE e garantire la sovranità tecnologica.

Le industrie metallurgiche europee si sono impegnate a investire nelle tecnologie di decarbonizzazione e di disinquinamento e a contribuire all'ambizione dell'UE in materia di clima e ambiente; in tale contesto, l'industria metallurgica 10 rappresenta l'8,1 % delle emissioni totali di gas a effetto serra dell'UE nel 2022 11 nonché un'importante fonte di inquinanti atmosferici 12 . Tuttavia l'attuale contesto economico, caratterizzato da bassi rendimenti del capitale, dalla recente compressione dei margini dovuta alla sovraccapacità a livello mondiale, dalla scarsa disponibilità dei clienti a pagare di più per prodotti ecologici e da incentivi insufficienti attraverso interventi normativi, rende più difficile per le industrie metallurgiche dell'UE investire nella decarbonizzazione. Di conseguenza, la giustificazione commerciale e finanziaria non è sufficiente ad attrarre investitori e clienti. In assenza di un'azione e di investimenti solidi, il rischio di chiusure di impianti e di un declino del settore rimane concreto, il che ha gravi conseguenze per le principali regioni economiche in tutta Europa, nonché per i nostri settori strategici quali le industrie della difesa e dello spazio, e ne limita la possibilità di fornire capacità e apparecchiature critiche con la flessibilità e la rapidità necessarie in un contesto geopolitico in rapida evoluzione.

Ubicazione dei siti siderurgici e per metalli non ferrosi che figurano tra i primi 100 siti responsabili delle emissioni di gas a effetto serra nell'UE. Fonte: JRC, Laboratorio di geografia dell'energia e dell'industria.

Ad esempio, nel dicembre 2024, ThyssenKrupp ha annunciato piani per 11 000 licenziamenti in Germania. Nel novembre 2024 ArcelorMittal ha rinviato i propri investimenti a sostegno della decarbonizzazione in tutta Europa. Nel giugno 2024 Liberty Ostrava ha inoltre annunciato il fallimento in Cechia. Il settore dell'alluminio è un segnale di allarme del rischio di deindustrializzazione, in quanto ha perduto in modo permanente una parte significativa della propria capacità produttiva europea. Inoltre oltre il 50 % della capacità produttiva primaria è inattivo dal 2021. Allo stesso tempo la produzione siderurgica dell'UE è in calo dal 2017ed è passata da 160 milioni di tonnellate a 126 milioni di tonnellate nel 2023. L'attuale tasso di utilizzo degli impianti per la produzione siderurgica, pari a circa il 65 %, è insostenibile a lungo termine, in quanto le industrie ad alta intensità di capitale devono raggiungere una capacità superiore all'85 % per essere competitive a condizioni di mercato.

Con il patto per l'industria pulita 13 e il piano d'azione per un'energia a prezzi accessibili 14  sono state annunciate una serie di misure e la necessità di un piano d'azione concreto per i settori metallurgici. L'attenzione è rivolta alle principali sfide in materia di competitività relative alla riduzione dei costi dell'energia, alla creazione di mercati guida per i prodotti a basse emissioni di carbonio, all'aumento della circolarità, alla realizzazione della parità di condizioni a livello internazionale, alla creazione di posti di lavoro di qualità e alla promozione degli investimenti. L'UE continuerà a fare affidamento su solidi partenariati globali al fine di conseguire i suoi obiettivi per un'industria pulita.

Il presente piano d'azione integra tali iniziative di portata più ampia e definisce un programma di lavoro completo a breve e medio termine, traendo spunto dal dialogo sull'acciaio convocato dalla presidente della Commissione il 4 marzo e da una serie più ampia di consultazioni. Nel piano d'azione sono affrontate alcune delle principali questioni settoriali che impediscono alle industrie metallurgiche europee di prosperare e decarbonizzare e sono stabilite misure concrete che, combinate tra loro, possono fornire un sollievo immediato alle industrie metallurgiche, rassicurandole nel contempo nei loro percorsi di decarbonizzazione e nelle loro decisioni di investimento. Il percorso di transizione per i settori metallurgici 15 , pubblicato congiuntamente al presente piano d'azione, fornisce un'ulteriore analisi di fondo e dal basso verso l'alto delle esigenze e delle sfide delle industrie metallurgiche e dei punti di vista espressi dai diversi portatori di interessi. Il piano d'azione prenderà in considerazione i partenariati in essere tra l'UE e i paesi terzi, in particolare i paesi candidati, man mano che questi si integrano nel mercato unico e procedono verso l'adesione all'UE. Un approccio strategico volto a rafforzare la resilienza della catena di approvvigionamento potrebbe comportare investimenti in paesi partner e una ridefinizione delle collaborazioni industriali al fine di creare un ecosistema della produzione siderurgica più sostenibile e resiliente.

Il presente piano d'azione è basato su sei pilastri principali: garanzia di un'energia pulita abbondante e a prezzi accessibili; prevenzione della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio; promozione e protezione delle capacità industriali europee; promozione della circolarità dei metalli; difesa dei posti di lavoro di qualità nell'industria; e riduzione dei rischi attraverso i mercati guida e il sostegno agli investimenti. 

1.Garanzia dell'accesso a un'energia pulita e a prezzi accessibili per le industrie metallurgiche

I costi dell'energia rimangono il fattore trainante principale della competitività delle industrie metallurgiche. Per la metallurgia e la siderurgia tali costi rappresentano una quota maggiore dei costi di produzione rispetto ad altri settori. Già prima della crisi energetica, tale quota ammontava a circa il 17 % per il settore siderurgico 16 e al 40 % per l'alluminio 17 , mentre durante la crisi energetica del 2022 ha raggiunto l'80 % 18 . Nel 2025, sebbene siano diminuiti rispetto al picco del 2022, i prezzi dell'energia rimangono superiori sia ai livelli storici sia ai prezzi praticati in altri sedi internazionali di produzione. I prezzi dell'energia elettrica nell'UE sono 2-3 volte superiori rispetto a quelli degli Stati Uniti 19 , mentre i prezzi del gas naturale sono quasi cinque volte superiori a quelli degli Stati Uniti 20 . L'elettrificazione diretta rimane il percorso più efficiente per decarbonizzare diverse forme di produzione siderurgica e metallurgica, mentre altre forme dipenderanno da metodi di elettrificazione indiretta, quali l'idrogeno prodotto dall'elettrolisi, con un conseguente aumento della quota dei costi energetici nel contesto dei costi totali di produzione rispetto a quanto accade per le tecnologie basate sui combustibili fossili. Garantire un accesso a prezzi più bassi dell'energia elettrica è quindi fondamentale al fine di sostenere tale transizione. Sono inoltre rilevanti anche tecnologie quali la cattura e lo stoccaggio del carbonio e l'uso circolare delle materie prime.

Riduzione dei prezzi dell'energia per le industrie ad alta intensità energetica

Al fine di superare questa difficile situazione, è necessario che l'energia sia più accessibile a livello economico. Il piano d'azione per un'energia a prezzi accessibili fornisce elementi importanti della soluzione, in particolare annunciando misure volte a rendere più efficienti gli oneri di rete, ridurre le imposte e i prelievi sull'energia, agevolare gli accordi di compravendita di energia elettrica, accelerare il rilascio di autorizzazioni, ampliare e modernizzare le reti e incentivare la flessibilità nel sistema elettrico. Inoltre le industrie ad alta intensità energetica saranno tra i principali beneficiari del programma pilota della Banca europea per gli investimenti (BEI) sugli accordi di compravendita di energia elettrica tra imprese.

Ulteriori soluzioni rivolte specificamente alle industrie ad alta intensità energetica dovrebbero essere commisurate al ruolo preminente svolto dai costi dell'energia per la competitività e la decarbonizzazione di tali industrie. La Commissione sta consultando gli Stati membri in merito a uno strumento di aiuti di Stato per la flessibilità pulita basato sugli accordi di compravendita di energia elettrica e sull'impegno dell'industria a consumare energia elettrica pulita. La Commissione fornirà inoltre orientamenti agli Stati membri sull'elaborazione di regimi di sostegno pubblico per l'energia pulita mediante contratti bidirezionali per differenza, compresa la loro combinazione con accordi di compravendita di energia elettrica, al fine di fornire una riduzione temporanea dei prezzi per le industrie ad alta intensità energetica per consentire investimenti nella decarbonizzazione nell'UE. Il sostegno pubblico nel settore dell'energia dovrebbe prestare particolare attenzione alle industrie ad alta intensità energetica e al settore metallurgico, in particolare laddove siano disponibili tecnologie di elettrificazione, e le imprese possono beneficiare di tali accordi contrattuali a lungo termine per attenuare gli effetti delle fluttuazioni dei prezzi dell'energia elettrica. A tal fine dovranno essere presi in considerazione tutti i potenziali ostacoli al ricorso ad accordi di compravendita di energia elettrica, compresi i potenziali effetti sui bilanci delle imprese 21 . La Commissione analizzerà i fallimenti del mercato o normativi che impediscono un uso ottimale di tali contratti per le industrie ad alta intensità energetica e, se necessario, li affronterà.

A breve termine gli Stati membri sono inoltre invitati ad attuare rapidamente tutte le flessibilità previste dalla legislazione europea in materia di energia e dalle norme in materia di aiuti di Stato e ad avvalersene, al fine di ridurre i costi per le industrie ad alta intensità energetica. La sezione 4.7.1 della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell'ambiente e dell'energia consente sgravi del livello di imposizione o prelievi parafiscali ambientali per i settori che non sarebbero in grado di proseguire le loro attività economiche in maniera sostenibile in assenza di tali sgravi, mentre la sezione 4.11 consente sgravi da prelievi sull'energia elettrica per gli utenti ad alta intensità energetica 22 . Solitamente l'industria siderurgica e quella metallurgica soddisfano tali condizioni. Inoltre la direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici consente di abbassare, fino anche ad azzerarla, la tassazione dell'energia elettrica per le industrie ad alta intensità energetica a determinate condizioni, il che incentiva il settore a decarbonizzare attraverso l'elettrificazione e può sostenerne la competitività in senso più ampio. Gli Stati membri sono incoraggiati altresì a concludere con urgenza i negoziati sulla direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici 23 per rendere il quadro fiscale più favorevole all'elettrificazione e facilitare la transizione dall'uso dei combustibili fossili.

La disciplina degli aiuti di Stato nell'ambito del patto per l'industria pulita, che sarà adottata nel secondo trimestre del 2025 dopo un periodo di consultazione 24 , prevedrà ulteriori flessibilità e semplificazioni volte a consentire agli Stati membri di accelerare il sostegno alla decarbonizzazione industriale. Ciò tiene conto del fatto che i segnali normativi e di mercato, quali il prezzo dell'ETS attuale e previsto, sono spesso insufficienti da soli a compensare le differenze di costo tra i metodi di produzione tradizionali e decarbonizzati in questa fase. Secondo il progetto attualmente oggetto di consultazione pubblica 25 , al sostegno pubblico a tutte le tecnologie di decarbonizzazione, comprese le misure di efficienza energetica, si applicheranno condizioni di compatibilità semplificate. Si prevede che ciò comporterà una riduzione dei costi e un aumento della competitività, riducendo nel contempo le emissioni di gas a effetto serra. Oltre ai regimi basati su calcoli del deficit di finanziamento o su procedure di gara competitive, saranno consentiti regimi semplificati basati sulle intensità autorizzate dell'aiuto. Sebbene tali regimi prevedano massimali di aiuto, anche i grandi progetti possono essere approvati nel contesto di una procedura semplificata. Gli investimenti nella decarbonizzazione saranno considerati in modo tecnologicamente neutro, incentrati sulla riduzione delle emissioni, anche laddove tali investimenti siano conseguiti gradualmente nel corso del tempo. Oltre al sostegno diretto agli investimenti per la decarbonizzazione, il nuovo quadro agevolerà l'ammortamento accelerato degli attivi delle tecnologie pulite, quali gli elettrolizzatori o le apparecchiature per la cattura, lo stoccaggio e l'utilizzo del carbonio.

Gli orientamenti in materia di aiuti di Stato per la compensazione dei costi indiretti del sistema di scambio di quote di emissioni (ETS) offrono agli Stati membri la possibilità di compensare i costi del carbonio trasferiti attraverso le bollette dell'energia elettrica per taluni settori di rilevanza commerciale e ad alta intensità di carbonio, tra cui l'industria siderurgica e quelle di altri metalli. Gli Stati membri sono incoraggiati a continuare ad avvalersi di tale possibilità o a valutare la possibilità di ricorrervi laddove pertinente per la loro industria (attualmente soltanto 14 Stati membri si avvalgono di tale possibilità). Nel contesto dei riesami del 2026 dell'ETS e del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM – carbon border adjustment mechanism), la Commissione si adopererà per garantire misure adeguate (orientamenti o altra forma) per la compensazione dei costi indiretti dell'ETS dopo il 2030, garantendo nel contempo che ciò sia coerente con altri mezzi per affrontare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.

Inoltre la normativa dell'UE in materia di energia fornisce un quadro per la progettazione delle tariffe di rete sulla base dei principi di aderenza ai costi, trasparenza e non discriminazione, tenendo conto nel contempo della necessità di garantire la sicurezza e la flessibilità della rete. Gli Stati membri possono definire le tariffe di rete in modo tale da avvantaggiare le industrie ad alta intensità energetica. A tal fine gli orientamenti sulla progettazione delle tariffe di rete annunciati nel piano d'azione per un'energia a prezzi accessibili per il secondo trimestre del 2025 forniranno ulteriori dettagli sulle soluzioni volte a ridurre i costi di sistema a vantaggio di tutti gli utenti, anche per i settori ad alta intensità energetica.

Accelerazione delle connessioni alla rete e della diffusione dell'idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio

Visti il numero crescente di settori che optano per l'elettrificazione e i numerosi progetti di espansione della rete soggetti a ritardi, il settore metallurgico si trova spesso ad affrontare lunghi tempi di attesa, spesso di diversi anni, per ottenere o ampliare una connessione alla rete. Tali ritardi possono potenzialmente vanificare integralmente alcuni investimenti nell'elettrificazione.

La Commissione collaborerà con gli Stati membri al fine di affrontare i problemi alla base dei lunghi tempi di attesa per la connessione alla rete. La Commissione pubblicherà orientamenti e raccomandazioni indirizzati agli Stati membri sulla riduzione dei tempi di attesa per le connessioni alla rete, che comprenderanno misure possibili nel contesto del quadro giuridico esistente e aiuteranno gli Stati membri a eliminare dalla lista d'attesa le applicazioni speculative o immature e, se necessario, a discostarsi dal principio "primo arrivato, primo servito", sulla base di criteri oggettivi, per favorire investimenti vantaggiosi per la transizione verso l'energia pulita e l'efficienza del sistema elettrico. A tal fine si trarrà spunto da esempi positivi esistenti in taluni Stati membri e si lavorerà sulla base del dialogo con le autorità degli Stati membri. Nel secondo trimestre del 2025 la Commissione pubblicherà inoltre principi guida che individueranno le condizioni alle quali dovrebbero essere effettuati investimenti ex ante 26 in progetti di rete. Accordi di connessione flessibili possono inoltre fornire alle industrie ad alta intensità energetica uno strumento per accedere alla rete durante la realizzazione di tali investimenti nella rete. La Commissione proporrà inoltre misure supplementari destinate ad agevolare e accelerare l'accesso alle infrastrutture di rete per i progetti di elettrificazione nelle industrie ad alta intensità energetica.

Dato che l'elettrificazione diretta non è sempre possibile o efficace sotto il profilo dei costi, l'idrogeno costituisce un fattore abilitante chiave per la decarbonizzazione dell'industria siderurgica e di quella metallurgica. Ad esempio la riduzione diretta mediante l'idrogeno costituisce l'opzione più promettente per decarbonizzare la produzione primaria di acciaio e l'idrogeno è il principale candidato per quanto riguarda la fornitura di calore ad alta temperatura in sostituzione del gas naturale anche in altre industrie metallurgiche. Al fine di realizzare una transizione competitiva è necessario un approvvigionamento abbondante e a prezzi accessibili di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio. Nel patto per l'industria pulita la Commissione ha inoltre annunciato che avrebbe adottato, nelle settimane successive, l'atto delegato sull'idrogeno a basse emissioni di carbonio per fornire chiarezza ai fornitori, agli acquirenti e agli investitori. Tale atto delegato presenterà norme quanto più possibile flessibili al fine di conseguire gli obiettivi auspicati in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per la produzione di carburanti a basse emissioni di carbonio in modo tecnologicamente neutro.

Inoltre il terzo invito a presentare proposte nell'ambito della Banca europea dell'idrogeno, annunciato per il terzo trimestre del 2025 nel patto per l'industria pulita, continuerà a sostenere la produzione, facilitando in tal modo l'accesso di diversi acquirenti industriali, tra cui l'industria siderurgica.

La Commissione interverrà altresì sul mandato dell'Alleanza europea per l'idrogeno pulito, reindirizzandone le priorità verso i settori in cui l'idrogeno è più importante ai fini degli sforzi di decarbonizzazione. La Commissione europea monitorerà e aggiornerà ogni anno l'evoluzione del portafoglio di progetti dell'Alleanza, per tenere traccia dell'espansione del mercato dell'idrogeno e fornire agli acquirenti industriali, tra gli altri, la certezza necessaria per i loro piani di decarbonizzazione.

Accelerazione del recupero del calore in eccesso e dell'uso di energia pulita

L'aumento dell'efficienza energetica e la promozione dell'elettrificazione e dell'uso di energia pulita nel settore della siderurgia e della metallurgia possono apportare benefici al sistema energetico dell'UE, riducendo nel contempo i costi per il settore. Quelli della siderurgia e della metallurgia sono i settori industriali che presentano il potenziale maggiore di recupero del calore di scarto nell'UE, in particolare per quanto concerne le risorse di calore ad alta temperatura che possono essere gas di combustione recuperati, liquidi e rifiuti ad alta temperatura. Le pompe di calore ad alta temperatura stanno diventando un'opzione sempre più versatile per utilizzare il calore di processo in eccesso, riducendo così il fabbisogno energetico complessivo del settore. Il calore di scarto può essere recuperato e utilizzato anche nelle reti di teleriscaldamento. La Commissione svilupperà e promuoverà metodi standardizzati per il recupero del calore di scarto, anche al fine di replicare modelli quali gli accordi di compravendita di calore ed espandere le migliori pratiche in materia di pianificazione integrata delle infrastrutture termiche, nell'ambito della strategia in materia di riscaldamento e raffrescamento annunciata nel piano d'azione per un'energia a prezzi accessibili.

Azioni

Nelle prossime settimane la Commissione adotterà l'atto delegato sull'idrogeno a basse emissioni di carbonio.

Entro il secondo trimestre 2025 la Commissione pubblicherà orientamenti sulla progettazione delle tariffe di rete che offriranno la possibilità, tra l'altro, di ridurre le tariffe di rete per il settore metallurgico e altre industrie ad alta intensità energetica.

Entro il secondo trimestre 2025 la Commissione pubblicherà principi guida che individueranno le condizioni alle quali dovrebbero essere concessi investimenti ex ante in progetti di rete.

Entro il terzo trimestre 2025 la Commissione avvierà il terzo invito a presentare proposte nell'ambito della Banca dell'idrogeno, concepito per sostenere la produzione e facilitare in tal modo l'accesso degli acquirenti industriali, compreso il settore siderurgico.

Entro il quarto trimestre 2025 la Commissione proporrà di agevolare l'accesso alla rete per i progetti di elettrificazione delle industrie ad alta intensità energetica.

Entro il quarto trimestre 2025 la Commissione fornirà orientamenti agli Stati membri sull'elaborazione dei contratti per differenza, compresa la loro combinazione con accordi di compravendita di energia elettrica.

Nel contesto dei riesami dell'ETS e del CBAM del 2026, la Commissione si adopererà per garantire misure adeguate (orientamenti o altra forma) per la compensazione dei costi indiretti dell'ETS dopo il 2030.

2.Prevenzione della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio

Al fine di realizzare appieno il suo potenziale di prevenzione della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, gli obblighi finanziari del CBAM entreranno nella fase di applicazione nel 2026, in linea con la graduale eliminazione delle quote a titolo gratuito nell'ambito dell'EU ETS entro il 2034. Sebbene si applichi alle merci importate, il CBAM non contempla i possibili rischi di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per i metalli prodotti nell'UE che sono soggetti al prezzo dell'EU ETS e che sono esportati verso paesi terzi, in concorrenza con produttori stabiliti in paesi aventi ambizioni climatiche inferiori. Di conseguenza, al fine di ovviare a tale svantaggio, la Commissione proporrà una soluzione per affrontare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per le merci prodotte dai settori soggetti al CBAM nell'UE per fini di esportazione.

In secondo luogo vi è il rischio che la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio nelle merci interessate dal CBAM possa spostarsi ulteriormente a valle nella catena del valore. Ciò può avvenire tramite elusione, ossia aggirando gli obblighi CBAM mediante lievi modifiche apportate alle merci di base CBAM, oppure se i consumatori dell'UE iniziano a favorire merci a valle importate da produttori di paesi terzi che attuano politiche climatiche più deboli. Inoltre le imprese che attualmente fabbricano o trasformano merci interessate dal CBAM nell'UE possono trasferire le loro attività in tali paesi. La Commissione sta attualmente quantificando tali rischi e, al fine di affrontarli, presenterà una proposta volta a estendere il CBAM a determinati prodotti a valle, tenendo in considerazione nel contempo la necessità di ridurre al minimo gli oneri amministrativi.

In terzo luogo il rischio di elusione degli obiettivi del CBAM si presenta quando le merci prodotte in impianti di produzione a basse emissioni di carbonio in paesi terzi sono reindirizzate verso clienti europei mentre la produzione ad alta intensità di carbonio continua per altri mercati (il cosiddetto "rimescolamento"). Analogamente, il greenwashing può verificarsi attraverso pratiche di contabilizzazione del carbonio, quali la produzione di metalli ad alta intensità energetica che beneficia di strumenti di mercato per apparire a basse emissioni di carbonio, pur continuando a fare affidamento su fonti energetiche ad alte emissioni, o pratiche ingannevoli di contabilizzazione del contenuto di rottami 27 . Al fine di affrontare entrambe le questioni e garantire l'integrità del CBAM, la Commissione presenterà una strategia antielusione nella quale saranno valutati con attenzione tali rischi e proposte soluzioni per farvi fronte, tra cui modifiche normative.

Considerata l'urgenza di creare chiarezza in questo settore, la Commissione accelererà i lavori sull'estensione e sul rafforzamento del CBAM e anticiperà gli elementi chiave della riforma.

Azioni

Entro il secondo trimestre 2025 la Commissione pubblicherà una comunicazione che fornirà analisi e opzioni su come affrontare il problema della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per le merci interessate dal CBAM esportate dall'UE verso paesi terzi. 

Entro il quarto trimestre 2025 la Commissione effettuerà un riesame completo del CBAM, accompagnato da una strategia antielusione e da una prima proposta legislativa volta a

-estendere l'ambito di applicazione del CBAM a determinati prodotti a valle ad alta intensità di acciaio e alluminio e

-includere ulteriori misure antielusione.

3.Promozione e protezione delle capacità industriali europee

Le sovraccapacità globali costituiscono una grave minaccia alla redditività e alla competitività delle industrie europee. L'UE ha già adottato diverse misure di difesa commerciale nei settori metallurgici contro la concorrenza sleale a livello mondiale. Attualmente il settore siderurgico è quello che presenta il maggior numero di misure di difesa commerciale in vigore, seguito dal settore dei metalli e dei minerali non ferrosi. Le capacità in eccesso a livello mondiale e le distorsioni globali provenienti dalla Cina e da altri paesi che sostengono artificiosamente le loro industrie nazionali o eludono le misure e le sanzioni di difesa commerciale dell'UE continuano tuttavia a costituire una minaccia per l'industria in questione. L'UE è l'unica regione importante di fabbricazione dell'acciaio che sta registrando una diminuzione della capacità.

Inoltre l'introduzione da parte degli Stati Uniti, il 12 marzo 2025, di dazi all'importazione del 25 % su acciaio e alluminio, oltre a incidere negativamente sui produttori dell'UE, limitando l'accesso al mercato statunitense, anche per i metalli comuni trasformati in altre merci a valle, intensificherà altresì la pressione esercitata dalle esportazioni precedentemente destinate agli Stati Uniti che potrebbero essere reindirizzate verso l'UE. 

Strumenti di difesa commerciale e altre misure commerciali 

L'UE ha riesaminato la salvaguardia sull'acciaio vigente al fine di affrontare gli ultimi sviluppi del mercato e garantire l'efficacia della misura. La Commissione ha svolto un'inchiesta approfondita sulla misura di salvaguardia sull'acciaio vigente e ha presentato agli Stati membri proposte di adeguamento per far fronte alla difficile situazione in cui si trova il settore dell'acciaio dell'UE. Gli adeguamenti proposti daranno un notevole sostegno a breve termine ai produttori di acciaio dell'UE garantendo l'efficacia della misura, in particolare nelle categorie in cui la pressione delle importazioni è più accentuata. Specificamente si è tenuto conto del notevole aumento delle importazioni associato al calo della domanda in determinate categorie.

La misura di salvaguardia cesserà di avere effetti giuridici il 30 giugno 2026, ma è irragionevole supporre che le sovraccapacità strutturali globali e il loro impatto negativo a livello commerciale sull'industria siderurgica dell'UE, che hanno innescato il ricorso alla salvaguardia, scompariranno il 1º luglio 2026. Al contrario, è probabile che gli effetti commerciali negativi si acuiranno, in quanto un numero crescente di paesi terzi sta adottando misure volte a limitare le importazioni nei loro mercati, facendo sì che il mercato dell'UE diventi il principale mercato di ricezione dell'eccesso di capacità a livello mondiale. 

Alla luce di questa situazione eccezionale, è pertanto necessario introdurre, nel periodo successivo al 30 giugno 2026, misure di protezione adeguate ed efficaci che contribuiranno a preservare la competitività e la sostenibilità dell'industria siderurgica dell'UE. Per questo motivo, al più tardi entro il terzo trimestre del 2025, la Commissione proporrà una misura a lungo termine volta a garantire un livello di protezione altamente efficace al settore siderurgico dell'UE. La Commissione si adopererà per garantire che la nuova misura sia in vigore in tempo utile per sostituire la salvaguardia attuale e fornisca un grado efficace di riparazione contro gli effetti negativi sul commercio causati da sovraccapacità globali. Terrà conto dei cambiamenti della domanda dell'UE nonché di considerazioni in materia di sicurezza e resilienza, preservando nel contempo un certo livello di apertura nel mercato dell'UE. Tale approccio equilibrato proteggerà gli interessi dell'Unione, compresi i produttori e gli utenti, così come gli importatori e i consumatori. Allo stesso tempo, conformemente ai suoi obblighi internazionali, l'UE continuerà a dialogare con i propri partner multilaterali e in paesi terzi per affrontare la questione delle sovraccapacità a livello mondiale 28 .

Inoltre, nel dicembre 2024, la Commissione ha avviato un'inchiesta di salvaguardia relativa alle importazioni di determinati elementi di lega, un settore critico per l'economia dell'UE in quanto le leghe sono utilizzate per migliorare la resistenza, la durabilità e la qualità dell'acciaio o dell'alluminio. Tale inchiesta sarà finalizzata entro il 18 novembre 2025. La Commissione non esiterà a adottare ulteriori misure di protezione qualora queste dovessero essere ritenute necessarie a seguito della suddetta inchiesta.

La situazione si sta deteriorando anche nel settore dell'alluminio. Nell'ultimo decennio i produttori dell'UE hanno perso una notevole quota di mercato e, inoltre, circa il 50 % della capacità di produzione primaria è inattiva dal 2021. È probabile che i dazi statunitensi sull'alluminio annunciati di recente aggraveranno ulteriormente la situazione, data la notevole minaccia di diversione degli scambi da più destinazioni. Per questo motivo la Commissione ha iniziato a raccogliere gli elementi di prova pertinenti al fine di utilizzare strumenti di difesa commerciale, compreso l'avvio di un'inchiesta relativa a misure di salvaguardia immediatamente dopo la presentazione di una richiesta debitamente motivata.

La Commissione ha osservato una tendenza crescente nei tentativi di elusione delle misure di difesa commerciale da parte dei produttori esportatori. Tale comportamento rischia di compromettere l'efficacia delle nostre misure di difesa commerciale. Infatti, anche se la misura antidumping o antisovvenzioni specifica affronta adeguatamente le importazioni dirette, queste ultime possono essere sostituite da importazioni indirette nel contesto delle quali la fase finale del processo di produzione si svolge in un paese terzo non soggetto alle misure, prima della spedizione nell'UE, in modo da evitare il pagamento di dazi. Al fine di garantire l'efficacia delle proprie misure di difesa commerciale, come una delle azioni prioritarie, la Commissione valuterà l'opportunità di adeguare la propria prassi introducendo una regola "fuso e colato", che le consentirebbe di agire contro il paese in cui il metallo è stato originariamente fuso, indipendentemente dal luogo di trasformazione successiva e dall'origine del prodotto come stabiliti dalle tradizionali regole di origine non preferenziale. L'applicazione di tale norma eliminerebbe la possibilità di modificare l'origine del prodotto metallico effettuando una trasformazione minima e darebbe maggiore certezza nel tracciamento dell'origine del prodotto. La Commissione manterrà comunque la propria vigilanza, in quanto le sovraccapacità generate in condizioni non di mercato possono altresì avere l'effetto di indurre produttori indipendenti basati sul mercato di altri paesi terzi a esportare nell'UE quantitativi trasferiti dai loro mercati interni o da altri mercati tradizionali non europei.

Per far fronte ai rapidi sviluppi sui mercati mondiali e proteggere l'industria, la Commissione rafforzerà il monitoraggio dei flussi commerciali e avvierà in modo proattivo inchieste basate su una "minaccia di pregiudizio", senza attendere che si verifichi un pregiudizio notevole. Per quanto concerne i metalli che rientrano nell'ambito di applicazione del presente piano d'azione, diversi dall'acciaio e dall'alluminio, entro il terzo trimestre del 2025 la Commissione riferirà in merito al monitoraggio rafforzato della situazione del mercato per tali settori e sarà pronta a proporre, se del caso, un'azione commerciale. Come annunciato nel patto per l'industria pulita, la Commissione si adopererà per rafforzare gli strumenti di difesa commerciale esistenti. In tale contesto, la Commissione valuterà anche se l'attuale regime della regola del dazio inferiore richieda modifiche. L'UE proseguirà e intensificherà i propri sforzi nel contesto multilaterale al fine di affrontare le sfide globali alle quali sono esposti tali settori. La situazione nel settore del rame sarà oggetto di un attento monitoraggio poiché nel febbraio 2025 gli Stati Uniti hanno avviato un'inchiesta, ai sensi dell'articolo 232 della legge per l'espansione degli scambi (Trade Expansion Act) del 1962, sulle importazioni di rame, che potrebbe portare a ulteriori misure tariffarie e a perturbazioni dei mercati mondiali. In tale contesto, gli Stati membri europei, pur non essendo i principali fornitori del mercato statunitense, potrebbero risultare indirettamente implicati.

Dal marzo 2022 l'UE ha adottato un'ampia gamma di sanzioni nei confronti della Russia in risposta alla sua guerra di aggressione contro l'Ucraina, con l'obiettivo di indebolire la base economica della Russia, privarla di tecnologie e mercati critici e limitare in modo significativo la sua capacità bellica. Tali sanzioni comprendono restrizioni all'importazione di ferro e acciaio, che costituiscono una delle serie più rigorose di sanzioni settoriali applicabili alla Russia. Oltre al divieto di importazione di prodotti in alluminio trasformati dalla Russia, già in vigore, il sedicesimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia (adottato il 24 febbraio 2025) comprende un divieto di importazione nell'UE di alluminio primario dalla Russia, con un meccanismo di contingenti per garantire una transizione agevole per le imprese. La Commissione garantirà l'attuazione efficace di tali sanzioni e, se necessario, l'UE istituirà ulteriori misure volte a contrastarne l'elusione.

La revisione mirata delle norme dell'UE in materia di sostanze chimiche (REACH) nel quarto trimestre del 2025 contribuirà a semplificare le norme per l'industria chimica senza compromettere la sicurezza e la tutela dell'ambiente. In tal modo, la revisione potrà garantire un contesto normativo stabile e prevedibile per i metalli da produrre nell'UE e da immettere sul mercato dell'UE. 

Azioni

La Commissione ha proposto adeguamenti della salvaguardia sull'acciaio che entreranno in vigore il 1º aprile 2025. Tale misura sarà resa più rigorosa per garantirne l'efficacia e far fronte ai più recenti sviluppi del mercato.

La Commissione è pronta ad avvalersi degli strumenti di difesa commerciale e ad avviare un'inchiesta per le misure di salvaguardia nel settore dell'alluminio immediatamente dopo la presentazione di una richiesta debitamente motivata.

Al più tardi entro il terzo trimestre 2025 la Commissione proporrà una misura commerciale che sostituirà le misure di salvaguardia sull'acciaio a partire dal 1º luglio 2026, fornendo un livello di protezione altamente efficace contro gli effetti negativi sul commercio causati dalle sovraccapacità a livello mondiale.

La Commissione condurrà rapidamente l'inchiesta di salvaguardia sulle ferroleghe, al più tardi entro il 18 novembre 2025.

La Commissione valuterà l'introduzione della regola "fuso e colato" per tenere traccia del paese in cui il prodotto metallico è stato originariamente fuso e colato.

4.Promozione della circolarità dei metalli

Il rafforzamento della circolarità è un'importante strada da seguire per la decarbonizzazione delle industrie metallurgiche. Il riciclaggio può ad esempio consentire risparmi fino al 95 % e all'80 % dell'energia necessaria per la produzione rispettivamente di alluminio primario e acciaio. Il riciclaggio di rottami generati nell'UE consente inoltre di ridurre la dipendenza dell'industria dell'UE dalle materie prime primarie importate, quali bauxite/allumina/alluminio (riconosciute come materie prime strategiche dell'UE), per le quali si prevede un aumento significativo della domanda.

Tuttavia il volume dei rottami utilizzati per il riciclaggio nell'UE è in calo. Ciò è dovuto a due fattori: la mancanza di domanda da parte dell'industria dell'UE (in particolare per l'acciaio) e l'aumento dei prezzi dei rottami pagati dai produttori di acciaio e alluminio in paesi terzi, spesso a causa di distorsioni degli scambi, ad esempio sovvenzioni, o condizioni di mercato inique. Di conseguenza le esportazioni di rottami ferrosi sono più che raddoppiate negli ultimi anni, raggiungendo un massimo di 19,43 milioni di tonnellate nel 2021 (circa il 20 % del totale dei rottami prodotti nell'UE). Si prevede che nel 2024 si registrerà un nuovo record per i rottami di alluminio europei, con esportazioni di rottami di alluminio superiori a 1,3 milioni di tonnellate.

Per invertire tale tendenza, il primo obiettivo consiste nello stimolare la domanda aumentando l'uso di tali risorse nell'UE. I rottami dovrebbero a tal fine essere meglio selezionati e trattati allo scopo di garantirne l'utilizzabilità in applicazioni di qualità elevata come quelle dell'industria automobilistica. Tale cambiamento di tendenza richiede investimenti da parte dei riciclatori e degli acquirenti, incentivi a livello tanto di UE quanto nazionale 29 , come pure requisiti di progettazione per i gruppi di prodotti rilevanti. Al fine di facilitare l'adozione di contenuti secondari in tali settori tradizionalmente dipendenti dai metalli primari, la Commissione preparerà la definizione di obiettivi per l'acciaio e l'alluminio riciclati in settori chiave in modo efficiente sotto il profilo dei costi, tenendo presente nella sua analisi le divergenze in termini di capacità di trasferire i costi sui clienti e la concorrenza globale. Lo studio di fattibilità per tale diffusione nel settore automobilistico sarà completato entro la fine del 2026 nel quadro del regolamento sui veicoli fuori uso, attualmente soggetto a procedura di codecisione.

La Commissione valuterà altresì la necessità di introdurre requisiti in materia di riciclabilità e/o contenuto riciclato per ulteriori gruppi di prodotti, nonché di dare priorità a caratteristiche di progettazione dei prodotti e trattamento dei rifiuti che facilitino la separazione di componenti in rame dalle frazioni di acciaio e alluminio. Questo aspetto sarà affrontato mediante prescrizioni contenute in atti delegati per i gruppi di prodotti pertinenti a norma del regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili e di altre normative in materia (regolamento sui prodotti da costruzione, regolamento sui veicoli fuori uso, atto legislativo sull'economia circolare).

Per aumentare la quota di produzione di metalli secondari è necessario cambiare determinati paradigmi di produzione e modelli imprenditoriali. Nel rispetto delle norme antitrust, i soggetti coinvolti nella catena del valore dovrebbero collaborare meglio ai fini del conseguimento dell'obiettivo in questione nonché del superamento della dipendenza da modelli imprenditoriali consolidati. La Commissione coinvolgerà pertanto tutti i portatori di interessi pertinenti al fine di discutere gli obblighi in materia di riciclabilità e contenuto riciclato e altre questioni correlate. Tale dialogo consentirà alla Commissione di sostenere la preparazione dell'atto legislativo sull'economia circolare previsto per il quarto trimestre del 2026 e, se del caso, l'attuazione del regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili 30 e di altri quadri appropriati.

In secondo luogo, il lavoro volto ad aumentare la domanda interna di rottami metallici può risultare efficace soltanto se le condizioni di concorrenza a livello internazionale rimangono eque. Un intervento sull'approvvigionamento è parimenti necessario al fine di garantire l'accesso ai rottami da parte dei produttori dell'UE, mantenendo nel contempo la giustificazione economica per i riciclatori. Il regolamento riveduto sulle spedizioni di rifiuti 31 fornisce nuovi strumenti volti a garantire che l'esportazione di rifiuti, compresi i rottami metallici, non provochi danni all'ambiente e alla salute umana in paesi terzi e la Commissione utilizzerà tali strumenti per i rifiuti di rottami metallici.

Un numero significativo di paesi terzi non consente l'esportazione di rottami metallici nell'UE e tale circostanza riduce l'accesso a questa materia prima secondaria strategica. Taluni paesi applicano inoltre sovvenzioni inique a sostegno delle loro industrie di riciclaggio e di produzione di metalli. Per questo motivo la Commissione sta monitorando la situazione e prenderà in considerazione la possibilità di proporre, se necessario, al più tardi entro il terzo trimestre del 2025, una misura commerciale volta a garantire una disponibilità sufficiente di rottami nell'UE; nel contesto di tale processo, valuterà altresì la logica e la possibilità di introdurre una clausola di reciprocità che sia conforme agli obblighi internazionali dell'UE.

All'interno del mercato unico, i rottami metallici dovrebbero circolare liberamente, al fine di garantirne il riciclaggio presso gli impianti più efficienti e di sfruttare le economie di scala. Per taluni tipi di rottami, tuttavia, permangono ostacoli dovuti a sistemi di classificazione dei rifiuti non armonizzati. L'atto legislativo sull'economia circolare, annunciato per il quarto trimestre del 2026, migliorerà ulteriormente il funzionamento dei mercati delle materie prime secondarie e creerà un mercato unico dei rifiuti. In tale contesto, la Commissione esaminerà anche se siano necessarie misure supplementari, quali tasse o dazi all'esportazione, al fine di promuovere la disponibilità nell'UE di rottami generati nel rispetto di norme ambientali e sociali elevate e di prevenire la potenziale "fuga di rottami" verso paesi terzi che adottano norme meno stringenti.

Al fine di migliorare il funzionamento del mercato unico nel settore metallurgico occorre altresì migliorare il ruolo della normazione. Attraverso la normazione, si potrebbe ad esempio agevolare la promozione dell'acciaio ad alta resistenza, il riutilizzo dell'acciaio da costruzione o la valorizzazione di sottoprodotti di acciaio. Le classificazioni delle qualità dei rottami dovrebbero inoltre essere perfezionate al fine di facilitare una migliore corrispondenza tra l'offerta di materie prime secondarie e la domanda nell'UE.

Azioni

Al più tardi entro il terzo trimestre 2025 la Commissione prenderà in considerazione l'istituzione di misure commerciali volte a garantire una disponibilità sufficiente di rottami.

Entro il quarto trimestre 2026, presentazione dello studio di fattibilità sugli obblighi in materia di contenuto riciclato per l'acciaio e l'alluminio a norma del regolamento sui veicoli fuori uso.

Entro il quarto trimestre 2026, preparazione all'introduzione di obblighi in materia di contenuto riciclato per l'alluminio nei prodotti da costruzione pertinenti e miglioramento del mercato delle materie prime secondarie nell'UE nell'ambito dell'atto legislativo sull'economia circolare.

Entro il quarto trimestre 2026, presentazione della proposta relativa a un atto legislativo sull'economia circolare al fine di migliorare ulteriormente il funzionamento dei mercati delle materie prime secondarie e di creare un mercato unico dei rifiuti.

Valutazione della fattibilità dell'introduzione di requisiti di riciclabilità e/o contenuto riciclato per l'acciaio, l'alluminio e il rame in prodotti specifici nell'ambito del regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili.

5.Difesa dei posti di lavoro di qualità nell'industria

Tramite il presente piano d'azione la Commissione europea sta mobilitando tutti i propri strumenti al servizio di un settore siderurgico e metallurgico forte, prospero e resiliente, garantendo la sostenibilità a lungo termine di tale settore e la prosperità della sua forza lavoro. La Commissione intende così promuovere e proteggere posti di lavoro di qualità nell'industria, con retribuzioni dignitose, condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili e standard elevati in materia di salute e sicurezza.

L'Europa vanta una lunga tradizione nella produzione siderurgica e i lavoratori del settore hanno svolto un ruolo chiave nella nascita dell'industria manifatturiera europea. La difesa di tali posti di lavoro di qualità ad alta qualificazione che offrono retribuzioni dignitose, delle solide tutele dei lavoratori e di standard elevati in materia di salute e sicurezza è essenziale al fine di sostenere la competitività del settore e il suo elevato valore sociale.

Difendere la legislazione dell'UE in materia di diritti dei lavoratori, in particolare per quanto concerne l'informazione e la consultazione, è essenziale, in particolare considerando che il settore siderurgico è soggetto a una profonda trasformazione in ragione delle transizioni verde e digitale. Sostenere e rafforzare costantemente il dialogo sociale è fondamentale per gestire in maniera efficace la transizione, garantire che i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro svolgano un ruolo centrale, promuovere un processo decisionale inclusivo e garantire un futuro equo e sostenibile tanto per i lavoratori quanto per l'industria.

In aggiunta a quanto indicato, anche le politiche attive del mercato del lavoro dovrebbero svolgere un ruolo cruciale nel garantire una transizione giusta, dotando i lavoratori delle competenze necessarie per le industrie emergenti, agevolando le transizioni professionali attraverso servizi mirati di riqualificazione e collocamento e sostenendo l'imprenditorialità, in particolare per i giovani lavoratori, le donne, i lavoratori più anziani e quelli provenienti da regioni sottorappresentate. La Commissione ha presentato di recente l'Unione delle competenze, che mira a creare competenze per posti di lavoro di qualità, a riqualificare la forza lavoro e a migliorarne le competenze man mano che cambiano le esigenze occupazionali, nonché a diffondere le competenze in tutta l'UE. In tale contesto avrà un ruolo di rilievo anche il patto per le competenze, in particolare il partenariato su vasta scala per le industrie ad alta intensità energetica (che comprende l'industria siderurgica e quella metallurgica) 32 .

Inoltre, al fine di garantire un migliore sostegno ai lavoratori interessati dalle transizioni, e come già annunciato nel piano d'azione per il settore automobilistico, nella primavera del 2025 la Commissione proporrà una modifica mirata del regolamento sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione al fine di estendere la possibilità di sostegno alle imprese nel contesto di processi di ristrutturazione per proteggere i dipendenti contro il rischio di disoccupazione. Al fine di aiutare gli Stati membri e i partner settoriali a sfruttare ancora meglio le opportunità offerte dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+), la Commissione si impegnerà attivamente con gli Stati membri anche per richiamare l'attenzione sulle opportunità offerte da tale fondo e per riunire i soggetti interessati.

Più in generale, la Commissione europea continuerà a sostenere le parti sociali al fine di garantire una transizione giusta ed equa del settore siderurgico e di quello metallurgico, in particolare nelle regioni maggiormente colpite, sulla base degli insegnamenti tratti e del successo del Fondo per una transizione giusta. Ciò richiede un approccio onnicomprensivo, flessibile e integrato per aiutare i lavoratori, le loro famiglie e le loro comunità a garantire che nessun lavoratore o regione dell'UE sia lasciato indietro, il che costituisce una condizione essenziale per mantenere il sostegno pubblico alla transizione verso l'energia pulita.

L'osservatorio europeo per la transizione equa e la tabella di marcia per posti di lavoro di qualità annunciati nel patto per l'industria pulita saranno fondamentali per monitorare gli impatti della transizione sull'occupazione. Al fine di garantire un processo equo e inclusivo, i datori di lavoro devono integrare i principi della transizione giusta in tutti i progetti di trasformazione industriale, salvaguardando i diritti dei lavoratori e garantendo posti di lavoro di qualità per il futuro.

Azioni

Nella primavera del 2025, modifica del regolamento sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione.

L'osservatorio europeo per la transizione equa monitorerà gli impatti della transizione sull'occupazione.

6.Riduzione dei rischi nel quadro dei progetti di decarbonizzazione attraverso mercati guida e il sostegno pubblico

Numerosi investimenti destinati alla decarbonizzazione nell'industria metallurgica non sono attualmente economicamente redditizi. I risparmi a breve termine sui costi del carbonio sono in genere controbilanciati dalle maggiori spese in conto capitale e operative, dovute agli elevati costi tecnologici e ai costi più elevati di vettori energetici quali l'idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio. Nel prossimo futuro i metalli a basse emissioni di carbonio rimarranno più costosi rispetto alle loro alternative prodotte convenzionalmente. Al fine di ridurre al minimo le esigenze di sostegno pubblico, è essenziale che i produttori di metalli ottengano un premio verde.

Lavoro sui mercati guida

I mercati guida, tanto pubblici quanto privati, mostreranno la strada verso un'adozione più ampia di metalli a basse emissioni di carbonio come standard di mercato. In tali segmenti di mercato, in particolare quelli in cui gli appalti pubblici, le sovvenzioni o gli incentivi normativi svolgono un ruolo nella definizione del mercato, requisiti o incentivi mirati creerebbero una domanda affidabile che sarebbe possibile soddisfare con metalli a basse emissioni di carbonio prodotti in Europa.

Come annunciato nel patto per l'industria pulita, la Commissione proporrà, nel contesto dell'atto legislativo sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale, l'introduzione di criteri di resilienza e sostenibilità per promuovere un approvvigionamento europeo pulito per i settori ad alta intensità energetica. Tali criteri (ad esempio prodotti puliti, resilienti, circolari, sicuri dal punto di vista informatico) rafforzeranno la domanda di prodotti puliti fabbricati nell'UE, sulla base dell'esperienza del regolamento sull'industria a zero emissioni nette per le tecnologie pulite, promuovendo sia l'innovazione che le norme ambientali e sociali dell'UE e garantiranno condizioni di parità. L'applicazione di criteri diversi dal prezzo potrebbe estendersi al bilancio dell'UE, ai programmi nazionali di sostegno e agli appalti pubblici (e, in alcune circostanze, privati) a vantaggio delle industrie ad alta intensità energetica. L'industria siderurgica e quella metallurgica, nonché le industrie a valle (industria automobilistica, edilizia e macchinari) saranno prese in considerazione tra i settori di applicazione e la competitività delle intere catene di approvvigionamento sarà valutata anche nell'elaborazione dei programmi di sostegno dell'UE e nazionali.

Al fine di consentire alle industrie che investono nella decarbonizzazione di beneficiare del "premio verde", l'atto legislativo sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale introdurrà un'etichetta volontaria indicante l'intensità di carbonio dei prodotti industriali, evitando duplicazioni, sulla base di una metodologia semplice che usa i dati ETS e prende le mosse dalla metodologia CBAM (meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere). Ciò dovrebbe costituire la base per un ulteriore impegno a livello internazionale nei lavori sulla misurazione dell'intensità di carbonio. Per procedere più rapidamente la Commissione inizierà con l'acciaio nel 2025, basandosi sulle comunicazioni esistenti da parte dell'industria o, laddove disponibile, su una metodologia comune.

Parallelamente, la Commissione continuerà a lavorare allo sviluppo di valutazioni complete del ciclo di vita per migliorare la sostenibilità dei prodotti. Per quanto concerne l'acciaio, il regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili integrerà l'etichetta prevista dall'atto legislativo sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale elaborando requisiti per i prodotti ad alto contenuto di acciaio e aggiungerà criteri ambientali pertinenti al di là dell'impronta di carbonio. Ciò consentirebbe ai consumatori di conoscere l'impronta ambientale dei prodotti pertinenti.

Riduzione dei rischi dei progetti con costi di investimento elevati

Intervenire su tutti gli ostacoli di cui sopra contribuirà già ad aumentare la giustificazione economica. Tuttavia il sostegno pubblico e privato agli investimenti è necessario al fine di garantire la transizione, rafforzare la competitività e assicurare la resilienza della catena del valore. Ciò è necessario per affrontare l'effetto forbice legato alla sovraccapacità globale, spesso innescata da pratiche commerciali sleali, e ai costi dell'energia più elevati rispetto alla maggior parte dei concorrenti internazionali. In alcuni casi, come in quello del nichel, le fluttuazioni dei prezzi dovute all'influenza dei concorrenti geopolitici rappresentano una minaccia alla sicurezza degli investimenti. Al fine di prevenire ciò e far sì che l'industria europea tragga vantaggio da materie prime critiche prodotte in modo sostenibile, perseguiremo l'attuazione delle pertinenti disposizioni del regolamento sulle materie prime critiche e lavoreremo a stretto contatto con i paesi terzi partner per attuare il pilastro relativo ai fattori ambientali, sociali e di governance nell'ambito dei nostri partenariati strategici sulle catene del valore delle materie prime. Proseguiremo i lavori congiunti nei consessi internazionali quali il G7 per la promozione di norme di sicurezza economica per le materie prime critiche e, in particolare, per il nichel.

Gli elevati costi di capitale sono spesso associati a costi operativi significativamente superiori per i processi di produzione a basse emissioni di carbonio e per l'energia pulita. Secondo le stime dell'industria, il fabbisogno finanziario annuo per decarbonizzare l'industria siderurgica è stimato a 5,2 miliardi di EUR per le spese in conto capitale e a 9 miliardi di EUR per le spese operative fino al 2030 33 . Per quanto riguarda i metalli non ferrosi, l'industria dell'alluminio stima un fabbisogno annuo di investimenti pari a circa 1,3 miliardi di EUR fino al 2050 per decarbonizzare il settore, mentre per il rame ciò corrisponde a circa 211,5 milioni di EUR fino al 2050. La maggior parte di tali progetti non sembra essere economicamente fattibile nel contesto attuale e richiederebbe finanziamenti pubblici per superare le esternalità tecnologiche e ambientali.

L'UE è già stata piuttosto attiva nel sostenere tali progetti. Dall'ottobre 2022 al febbraio 2025 la Commissione ha approvato quasi 9 miliardi di EUR di aiuti di Stato a favore di 10 singoli progetti di decarbonizzazione dell'acciaio. Diversi progetti di decarbonizzazione dell'acciaio hanno ricevuto sostegno anche attraverso il Fondo per l'innovazione dell'UE. Ulteriori progetti hanno ricevuto sostegno sulla base di regimi di sostegno alla decarbonizzazione aperti a tutti i settori ad alta intensità energetica. La Commissione ha approvato una serie di tali regimi di sostegno alla decarbonizzazione industriale, anche sotto forma di contratti per differenza 34 sul carbonio per diversi Stati membri, e fornirà orientamenti su come strutturare al meglio tale tipo di regimi di sostegno in linea con le norme in materia di aiuti di Stato. Esempi recenti di regimi approvati che andranno o potranno andare a beneficio dell'industria siderurgica sono due regimi slovacchi aventi una dotazione complessiva di 1,1 miliardi di EUR, un regime italiano da 550 milioni di EUR, un regime tedesco da 4 miliardi di EUR, un regime francese da 3 miliardi di EUR, un regime austriaco da 2,7 miliardi di EUR e un regime ceco da 2,5 miliardi di EUR. Inoltre l'UE 35 ha finanziato ulteriori progetti, anche al fine di aumentare l'efficienza nell'uso delle materie prime e dell'energia.

Al fine di attrarre maggiori finanziamenti privati sarà necessario prevedere un sostegno pubblico supplementare, dall'innovazione all'espansione e alla diffusione, mantenendo nel contempo parità di condizioni in tutto il mercato unico.

Nella fase di innovazione, il Fondo di ricerca carbone e acciaio (FRCA) fornisce finanziamenti importanti al settore siderurgico, sostenendo la transizione verso l'acciaio pulito e la decarbonizzazione industriale complessiva del settore. La Commissione avvierà iniziative faro che mobiliteranno 150 milioni di EUR nel 2026 e nel 2027 e potrebbero altresì contribuire a rafforzare la dimensione della ricerca europea in materia di difesa in tale settore. La Commissione proporrà inoltre una riforma generale del Fondo di ricerca carbone e acciaio volta a semplificare e accelerare ulteriormente gli investimenti nella ricerca siderurgica, compresa la ricerca sulle applicazioni nel settore della difesa.

Inoltre, come annunciato nel patto per l'industria pulita, nel contesto del programma di lavoro 2026-2027 di Orizzonte Europa sarà pubblicato un invito faro dell'importo di circa 600 milioni di EUR a sostegno di progetti pronti per la fase operativa, anche nell'industria siderurgica e metallurgica.

Tale invito integrerà gli sforzi di ricerca in corso finanziati nell'ambito di Orizzonte Europa sulla decarbonizzazione, comprese le tecnologie di riciclaggio, al fine di migliorare la circolarità dei metalli nell'UE.

Il Centro europeo di innovazione per la trasformazione e le emissioni industriali INCITE, istituito a norma della direttiva dell'UE sulle emissioni industriali, accelererà l'adozione di tecnologie verdi per la trasformazione industriale. Le conclusioni cui giungerà INCITE saranno concepite per orientare il sostegno finanziario e le decisioni di investimento delle autorità pubbliche, del settore finanziario e degli investitori privati.

Nella fase di espansione, la Commissione ha annunciato, nel contesto del patto per l'industria pulita, la creazione di una banca per la decarbonizzazione industriale, con l'obiettivo di mettere a disposizione 100 miliardi di EUR di finanziamenti ricavati dalle disponibilità del Fondo per l'innovazione, dai proventi aggiuntivi di parti del sistema ETS e dalla revisione di InvestEU. Nel 2025 la Commissione avvierà un'asta pilota da 1 miliardo di EUR per la decarbonizzazione di processi industriali chiave in vari settori, tra cui quello siderurgico e metallurgico, a sostegno della decarbonizzazione industriale e dell'elettrificazione con le risorse esistenti nell'ambito del Fondo per l'innovazione. Gli Stati membri sono incoraggiati a combinare il sostegno nell'ambito del Fondo per l'innovazione con le aste come servizio.

Nel contesto di tutti i programmi di finanziamento si presterà attenzione alla semplificazione delle condizioni di finanziamento, al fine di ridurre gli sforzi e le competenze necessari per richiedere il sostegno pubblico. Ciò aiuterà anche le piccole e medie imprese (PMI) del settore ad avere accesso ai programmi di finanziamento menzionati.

Sostegno a favore di progetti concreti attraverso il regolamento sulle materie prime critiche

L'alluminio, il rame e il nichel, al pari di numerosi elementi di lega dell'acciaio, sono allo stesso tempo materie prime critiche e beneficiano pertanto delle disposizioni di cui al regolamento sulle materie prime critiche, che mira a liberare il potenziale delle materie prime dell'UE lungo l'intera catena del valore, dall'esplorazione all'estrazione fino alla trasformazione e al riciclaggio. La Commissione annuncerà nel marzo 2025 la prima tornata di progetti strategici selezionati, anche per l'alluminio, il rame e il nichel, negli Stati membri dell'UE e in paesi terzi partner. Tali progetti beneficeranno di procedure di autorizzazione semplificate e la Commissione collaborerà con gli Stati membri e le istituzioni finanziarie pubbliche e private per garantire l'accesso ai finanziamenti per tali progetti e per individuare gli acquirenti, se del caso.

Inoltre la Commissione si adopera per aumentare la stabilità dei mercati delle materie prime, al fine di evitare fluttuazioni eccessive dei prezzi che potrebbero mettere a rischio i progetti europei. La piattaforma di aggregazione che combina domanda e offerta, che dovrà essere lanciata quest'anno, potrebbe altresì avvantaggiare i settori dei metalli comuni, aumentando le opportunità commerciali e fornendo una certezza supplementare a lungo termine per le transazioni.

Lavoro sulla semplificazione normativa

I settori siderurgico e metallurgico sono inoltre tra i settori industriali più regolamentati dell'UE. Gli oneri normativi che gravano sulle imprese in questione esercitano notevoli pressioni sulle loro risorse, sottraendo tempo ai loro obiettivi aziendali principali, in particolare in seno alle PMI. Lavorare su tali oneri è importante ai fini della competitività del settore siderurgico e di quello metallurgico dell'UE. Il 26 febbraio 2025 la Commissione ha adottato le prime due nuove proposte (i cosiddetti pacchetti omnibus) di misure di semplificazione che ridurranno la burocrazia e semplificheranno le norme dell'UE. Altre proposte saranno adottate nel corso dell'anno.

Azioni

Nel quarto trimestre 2025 la Commissione proporrà, nell'ambito dell'atto legislativo sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale, l'introduzione di criteri di resilienza e sostenibilità al fine di rafforzare la produzione di prodotti puliti fabbricati nell'UE.

Nel quarto trimestre 2025 la Commissione proporrà una riforma del Fondo di ricerca carbone e acciaio.

Nel 2025, in vista della futura banca per la decarbonizzazione industriale, la Commissione avvierà un'asta pilota da 1 miliardo di EUR a sostegno della decarbonizzazione industriale e dell'elettrificazione dei processi industriali chiave in vari settori, utilizzando una combinazione di risorse esistenti a titolo del Fondo per l'innovazione; in tal modo sarà agevolata anche l'elettrificazione dei processi industriali del settore siderurgico e metallurgico. Gli Stati membri sono incoraggiati a combinare il sostegno nell'ambito del Fondo per l'innovazione con le aste come servizio.

Nel 2026 e nel 2027 la Commissione pubblicherà inviti faro nel quadro del Fondo di ricerca carbone e acciaio.

7.Collaborazione ai fini dell'attuazione per una transizione equa

Al fine di affrontare le sfide riguardanti la competitività, la società e la decarbonizzazione dell'industria metallurgica, sarà necessaria un'interazione stretta e più intensa tra tutti i portatori di interessi. La Commissione monitorerà costantemente la situazione del settore, la sua resilienza e la decarbonizzazione in corso nonché i possibili adeguamenti politici necessari, dialogando con il settore, le parti sociali e i colegislatori.

L'attuazione del percorso di transizione per i settori metallurgici costituirà uno spazio di dialogo costante tra l'industria, i sindacati e altri portatori di interessi. Il mandato del gruppo ad alto livello sulle industrie ad alta intensità energetica sarà rinnovato per un ulteriore periodo di quattro anni per consentire tale attuazione, mettendo a disposizione una piattaforma per monitorare gli ultimi sviluppi su questioni legate alla competitività e alla decarbonizzazione dell'industria metallurgica, quali i costi dell'energia, il fabbisogno di competenze e le sovraccapacità a livello mondiale.

Il settore siderurgico e quello metallurgico sono indispensabili per il tessuto industriale europeo, per la nostra resilienza, la nostra sicurezza economica, la nostra difesa e la nostra stabilità sociale. La Commissione invita il Parlamento europeo, il Consiglio e tutti i portatori di interessi pertinenti a collaborare all'attuazione del presente piano d'azione al fine di garantire il mantenimento e il miglioramento delle capacità di produzione in Europa e un approvvigionamento costante e affidabile per le nostre industrie chiave, compresa la difesa.

(1) ()    Oltre al ferro e all'acciaio, tra i metalli comuni figurano le ferroleghe, strettamente collegate alla catena del valore dell'acciaio, nonché metalli non ferrosi quali alluminio, rame e nichel. Nel presente piano d'azione l'attenzione è rivolta ai metalli comuni prodotti e commercializzati in grandi volumi, e non ai metalli necessari per le tecnologie o ai metalli preziosi prodotti e commercializzati in volumi inferiori, che sono spesso materie prime critiche e beneficiano quindi delle disposizioni del regolamento sulle materie prime critiche.
(2) ()    COM(2025) 30 final - https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52025DC0030 .
(3) ()     https://international-aluminium.org/statistics/primary-aluminium-production/ .
(4) ()    Fonte: comitato acciaio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE): 96a sessione del comitato acciaio - Dichiarazione del presidente | OCSE - https://www.oecd.org/en/about/news/speech-statements/2024/11/96th-session-of-the-steel-committee-statement-by-the-chair.html .
(5) ()    Fonte: Eurofer, 126 milioni di tonnellate di produzione/138 milioni di tonnellate di consumo reale nel 2023.
(6) ()    Fonte: scheda informativa SCRREEN 2023 sul rame.
(7) ()    Fonte: European Aluminium: 7 % produzione primaria interna + 39 % riciclaggio interno nel 2023.
(8) ()    Fonte: scheda informativa SCRREEN 2023 sul nichel.
(9) ()     Archivio delle pubblicazioni del Centro comune di ricerca (JRC) - Raw materials in the European defence industry .
(10) ()    In questo caso, il termine "metalli" comprende anche usi importanti di metalli sotto forma di loro composti inorganici, compresi (ad esempio) materiali per batterie, fotovoltaici e semiconduttori.
(11) ()    Fonte: Eurostat, comprende l'estrazione mineraria, la fabbricazione di metalli di base e la lavorazione dei metalli.
(12) () Fonte: portale sulle emissioni industriali, 2022.
(13) () https://commission.europa.eu/topics/eu-competitiveness/clean-industrial-deal_it.
(14) () https://energy.ec.europa.eu/strategy/affordable-energy_it.
(15) () https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/78d8acde-0486-11f0-9503-01aa75ed71a1/language-it .
(16) ()     https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC121276 .
(17) ()     https://www.reuters.com/markets/commodities/sky-high-energy-costs-fan-fire-under-aluminium-zinc-prices-2022-08-12/ .
(18) ()     https://www.reuters.com/markets/commodities/sky-high-energy-costs-fan-fire-under-aluminium-zinc-prices-2022-08-12/ .
(19) ()    I prezzi dell'energia elettrica sono di 2-3 volte superiori ai livelli statunitensi: 0,16 EUR per KWh nell'UE rispetto a 0,07 EUR negli Stati Uniti nel primo semestre del 2024, nonostante tali prezzi siano diminuiti nell'UE (di 0,04 EUR) e siano rimasti stabili negli Stati Uniti (+ 0,01 EUR) rispetto al primo semestre del 2023 e nonostante la diminuzione del fabbisogno energetico. https://www.bruegel.org/policy-brief/decarbonising-competitiveness-four-ways-reduce-european-energy-prices .
(20) () Piano d'azione per un'energia a prezzi accessibili.
(21) ()    Sono in corso iniziative volte ad affrontare alcune di tali questioni: https://www.ifrs.org/projects/completed-projects/2024/power-purchase-agreements/ ; Power Purchase Agreements, Endorsement consultation | EFRAG .
(22) ()    Per i settori le cui attività rischiano di essere trasferite al di fuori dell'Unione in regioni in cui le discipline in materia ambientale sono assenti o meno ambiziose.
(23) () COM(2021) 563 final.
(24) () https://competition-policy.ec.europa.eu/public-consultations/2025-cisaf_en?prefLang=it.
(25) () https://competition-policy.ec.europa.eu/document/download/45b532ce-53fb-4907-975c-79edaa31a166_en?filename=2025_CISAF_draft_EC_communication.pdf .
(26) () Si intendono investimenti che anticipano una crescita futura incerta della domanda di energia elettrica a causa dell'elettrificazione. Per tali investimenti, addebitare tutti i costi agli utenti attuali potrebbe gravare ingiustamente su che fa da apripista, rallentando l'elettrificazione. Il piano d'azione per un'energia a prezzi accessibili annuncia pertanto orientamenti per spiegare in che modo, ove ciò sia opportuno in casi mirati, gli Stati membri potrebbero utilizzare il bilancio pubblico per ridurre gli oneri di rete al fine di coprire i costi aggiuntivi derivanti dalle misure volte ad accelerare la decarbonizzazione e l'integrazione del mercato.
(27) ()    Le emissioni indirette nell'ambito del periodo transitorio CBAM in corso sono contabilizzate in tutti i settori soggetti al CBAM, mentre nella fase definitiva sono prese in considerazione soltanto nei fertilizzanti e nel cemento.
(28) ()    Ad esempio, nell'ambito del Forum mondiale sull'eccesso di capacità produttiva di acciaio, una piattaforma essenziale che riunisce 28 membri impegnatisi a sviluppare e attuare soluzioni collettive alla sfida posta dall'eccesso di capacità e a migliorare il funzionamento del mercato nel settore siderurgico.
(29) ()    La sezione 4.4 della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell'ambiente e dell'energia consente aiuti di Stato per l'uso efficiente delle risorse e a sostegno della transizione verso un'economia circolare: EUR-Lex - 52022XC0218(03) - IT - EUR-Lex.
(30) () L'adozione del primo programma di lavoro sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili è prevista nelle prossime settimane.
(31) ()    REGOLAMENTO (UE) 2024/1157, disponibile al seguente indirizzo: regolamento - UE - 2024/1157 - IT - EUR-Lex .
(32) ()     https://pact-for-skills.ec.europa.eu/about/industrial-ecosystems-and-partnerships/energy-intensive-industries-large-scale-partnerships_it .
(33) ()     https://www.eurofer.eu/issues/climate-and-energy/maps-of-key-low-carbon-steel-projects .
(34) ()    Nel contesto di tali contratti il sostegno è versato per tonnellata di gas a effetto serra evitata durante il funzionamento di un impianto a basse emissioni di carbonio previa detrazione del prezzo del carbonio.
(35) () Ad esempio: LIFE16 ENV/ES/000242 LIFE-2-ACID, LIFE16 ENV/IT/000231 LIFE 4GreenSteel, LIFE19 CCM/IT/001334 LIFE HEATLEAP.