Bruxelles, 19.6.2024

COM(2024) 624 final

Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio della Slovenia

{SWD(2024) 600 final} - {SWD(2024) 624 final}


Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio della Slovenia

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (UE) 2024/1263 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2024, relativo al coordinamento efficace delle politiche economiche e alla sorveglianza di bilancio multilaterale e che abroga il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio 1 , in particolare l'articolo 3, paragrafo 3,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l'occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio 2 , che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornisce sostegno finanziario agli Stati membri per l'attuazione di riforme e investimenti, producendo uno stimolo di bilancio finanziato dall'UE. In linea con le priorità del semestre europeo, contribuisce al conseguimento della ripresa economica e sociale e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili, volti in particolare a promuovere la transizione verde e digitale e a rendere più resilienti le economie degli Stati membri. Contribuisce inoltre a consolidare le finanze pubbliche e a stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo, a migliorare la coesione territoriale all'interno dell'UE e a continuare l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali.

(2)Il regolamento REPowerEU 3 , adottato il 27 febbraio 2023, mira alla progressiva eliminazione della dipendenza dell'UE dalle importazioni di combustibili fossili russi. Ciò contribuirà al conseguimento della sicurezza energetica e alla diversificazione dell'approvvigionamento di energia dell'UE, aumentando nel contempo la diffusione delle energie rinnovabili, le capacità di stoccaggio dell'energia e l'efficienza energetica. La Slovenia ha aggiunto al proprio piano nazionale per la ripresa e la resilienza un nuovo capitolo dedicato al piano REPowerEU, onde finanziare riforme e investimenti chiave che contribuiranno al conseguimento degli obiettivi di REPowerEU.

(3)Il 16 marzo 2023 la Commissione ha pubblicato la comunicazione "Competitività a lungo termine dell'UE: prospettive oltre il 2030" 4 , al fine di orientare le decisioni politiche e creare condizioni generali propizie alla crescita. La comunicazione definisce la competitività in base a nove fattori sinergici. Tra questi, l'accesso al capitale privato, la ricerca e l'innovazione, l'istruzione e le competenze e il mercato unico si affermano come priorità politiche fondamentali per riforme e investimenti che permettano di rispondere alle attuali sfide connesse alla produttività e rafforzare la competitività a lungo termine dell'UE e degli Stati membri. Il 14 febbraio 2024 la Commissione ha dato seguito a tale comunicazione con la relazione annuale sul mercato unico e la competitività 5 . La relazione illustra i punti di forza e le sfide concorrenziali del mercato unico europeo tracciandone l'evoluzione annuale in base a nove fattori di competitività.

(4)Il 21 novembre 2023 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita sostenibile 2024 6 , che segna l'inizio del ciclo 2024 del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche. Il 22 marzo 2024 il Consiglio europeo ha approvato le priorità dell'analisi annuale della crescita sostenibile 2024 in funzione delle quattro dimensioni della sostenibilità competitiva. Il 21 novembre 2023 la Commissione ha adottato anche un parere sul documento programmatico di bilancio 2024 della Slovenia. La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro, che il Consiglio ha adottato il 12 aprile 2024, e la proposta di relazione comune sull'occupazione 2024, che analizza l'attuazione degli orientamenti in materia di occupazione e i principi del pilastro europeo dei diritti sociali, adottata dal Consiglio l'11 marzo 2024.

(5)Il 30 aprile 2024 è entrato in vigore il nuovo quadro di governance economica dell'UE. Il quadro include il nuovo regolamento (UE) 2024/1263 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al coordinamento efficace delle politiche economiche e alla sorveglianza di bilancio multilaterale e che abroga il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio. Comprende anche modifiche del regolamento (CE) n. 1467/97 relativo all'attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi e modifiche della direttiva 2011/85/UE relativa ai quadri di bilancio degli Stati membri 7 . Il nuovo quadro punta alla sostenibilità del debito pubblico e alla crescita sostenibile e inclusiva, da promuovere attraverso un graduale risanamento di bilancio e mediante riforme e investimenti. Promuove la titolarità nazionale ed è maggiormente incentrato sul medio termine, oltre a prevedere un'esecuzione più efficace e coerente. Ciascuno Stato membro è tenuto a presentare al Consiglio e alla Commissione un piano nazionale strutturale di bilancio di medio termine. Il piano nazionale strutturale di bilancio di medio termine contiene gli impegni dello Stato membro in materia di bilancio, di riforme e di investimenti per un orizzonte di programmazione di quattro anni o di cinque anni, a seconda della normale durata della legislatura nazionale. Il percorso della spesa netta 8 nel piano strutturale nazionale di bilancio di medio termine dovrebbe soddisfare i requisiti del regolamento (UE) 2024/1263, compreso l'obbligo di collocare o mantenere il debito delle amministrazioni pubbliche su un percorso di riduzione plausibile al massimo entro la fine del periodo di aggiustamento, o di farlo rimanere a livelli prudenti al di sotto del 60 % del PIL, e di portare e/o mantenere il disavanzo pubblico al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL nel medio termine. Nel caso in cui lo Stato membro si impegni a realizzare una serie pertinente di riforme e di investimenti conformemente ai criteri di cui al regolamento (UE) 2024/1263, il periodo di aggiustamento può essere prorogato fino a tre anni. Al fine di sostenere la preparazione del piano, è previsto che il [21 giugno] 2024 la Commissione emani per gli Stati membri orientamenti riguardo al contenuto del piano e alle successive relazioni annuali sui progressi compiuti che dovranno presentare e trasmetta loro, in conformità dell'articolo 5 del regolamento (UE) 2024/1263, orientamenti tecnici sugli aggiustamenti di bilancio (traiettorie di riferimento e informazioni tecniche, se del caso). Entro il 20 settembre 2024 gli Stati membri dovrebbero presentare i rispettivi piani strutturali di bilancio di medio termine, a meno che lo Stato membro e la Commissione non convengano di prorogare il termine di un periodo di tempo ragionevole. Gli Stati membri dovrebbero provvedere a coinvolgere i rispettivi parlamenti nazionali e a consultare secondo opportunità le istituzioni di bilancio indipendenti, le parti sociali e altri portatori di interessi nazionali.

(6)Nel 2024 il semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche continua a evolvere in linea con l'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza. La piena attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza rimane fondamentale per realizzare le priorità politiche del semestre europeo; i piani infatti contribuiscono a rispondere in modo efficace alla totalità o a un sottoinsieme significativo delle sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese formulate negli ultimi anni. Le raccomandazioni specifiche per paese 2019, 2020, 2022 e 2023 rimangono ugualmente pertinenti anche per i piani per la ripresa e la resilienza riveduti, aggiornati o modificati a norma degli articoli 14, 18 e 21 del regolamento (UE) 2021/241.

(7)Il 30 aprile 2021 la Slovenia ha presentato alla Commissione il piano nazionale per la ripresa e la resilienza, conformemente all'articolo 18, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/241. A norma dell'articolo 19 del medesimo regolamento, la Commissione ha valutato la pertinenza, l'efficacia, l'efficienza e la coerenza del piano, conformemente agli orientamenti per la valutazione di cui all'allegato V del regolamento. Il 20 luglio 2021 il Consiglio ha adottato la decisione relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Slovenia 9 , che è stata modificata il 17 ottobre 2023 conformemente all'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/241 per aggiornare il contributo finanziario massimo per il sostegno finanziario non rimborsabile e per includere il capitolo dedicato al piano REPowerEU 10 . L'erogazione delle rate è subordinata a una decisione della Commissione, adottata a norma dell'articolo 24, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2021/241, secondo la quale la Slovenia risulta aver conseguito in misura soddisfacente i traguardi e gli obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio. Il conseguimento soddisfacente presuppone che non siano annullati i traguardi e gli obiettivi conseguiti in precedenza.

(8)Il 19 giugno 2024 la Commissione ha pubblicato la relazione per paese 2024 relativa alla Slovenia 11 . La Commissione ha valutato i progressi compiuti dalla Slovenia nel dar seguito alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio tra il 2019 e il 2023 e ha fatto il punto in merito all'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza. Sulla scorta di questa analisi la relazione per paese ha individuato lacune rispetto alle sfide non affrontate o solo parzialmente affrontate nel piano per la ripresa e la resilienza, e anche a sfide nuove ed emergenti. Ha valutato quindi i progressi compiuti dalla Slovenia nell'attuare il pilastro europeo dei diritti sociali, e conseguire gli obiettivi principali dell'UE in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

(9)Sulla base dei dati convalidati da Eurostat 12 , il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Slovenia è sceso dal 3,0 % del PIL nel 2022 al 2,5 % nel 2023, mentre il debito delle amministrazioni pubbliche è sceso dal 72,5 % del PIL alla fine del 2022 al 69,2 % alla fine del 2023. Come annunciato negli orientamenti di politica di bilancio per il 2024 13 , la Commissione compie il primo passo verso l'avvio di procedure per i disavanzi eccessivi basate sul disavanzo, in linea con le disposizioni giuridiche vigenti. Il 19 giugno 2024 la Commissione ha adottato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, TFUE 14 . Tale relazione ha valutato la situazione di bilancio della Slovenia, in quanto il disavanzo pubblico programmato nel 2024 supera il valore di riferimento del 3 % del PIL. La conclusione cui giunge la relazione è che, alla luce della valutazione effettuata e tenuto conto del parere del comitato economico e finanziario formulato in forza dell'articolo 126, paragrafo 4, TFUE, la Commissione intende non proporre a luglio l'avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi per la Slovenia.

(10)Il 12 luglio 2022 il Consiglio ha raccomandato alla Slovenia di prendere provvedimenti per garantire che nel 2023 la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale fosse in linea con un orientamento della politica complessivamente neutro 15 , tenendo conto del costante sostegno temporaneo e mirato alle famiglie e alle imprese più esposte agli aumenti dei prezzi dell'energia, nonché alle persone in fuga dall'Ucraina. Alla Slovenia è stato raccomandato di adeguare la spesa corrente all'evoluzione della situazione Alla Slovenia è stato raccomandato inoltre di aumentare gli investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale e per la sicurezza energetica tenendo conto dell'iniziativa REPowerEU, anche avvalendosi del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri fondi dell'Unione. Secondo le stime della Commissione, nel 2023 l'orientamento della politica di bilancio 16 è stato restrittivo (0,5 % del PIL), in un contesto di inflazione elevata. Nel 2023 la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) ha apportato all'orientamento della politica di bilancio un contributo restrittivo dello 0,4 % del PIL. Ciò comprende il costo ridotto delle misure di sostegno di emergenza mirate alle famiglie e alle imprese più esposte agli aumenti dei prezzi dell'energia, pari allo 0,3 % del PIL. La crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale nel 2023 è stata in linea con la raccomandazione del Consiglio. La spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e da altri fondi dell'UE è stara pari all'1,3 % del PIL nel 2023. Nello stesso anno 2023 gli investimenti finanziati a livello nazionale sono ammontati al 4,6 % del PIL, ossia una riduzione annuale di 0,2 punti percentuali rispetto al 2022. La Slovenia ha finanziato ulteriori investimenti mediante il dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. La Slovenia ha finanziato investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale e per la sicurezza energetica, ad esempio nelle infrastrutture ferroviarie, nelle fonti di energia rinnovabili e nella prevenzione delle catastrofi naturali, che sono in parte finanziati dal dispositivo per la ripresa e la resilienza e da altri fondi dell'UE.

(11)Le previsioni di primavera 2024 della Commissione prospettano una crescita del PIL reale del 2,3 % nel 2024 e del 2,6 % nel 2025 e un'inflazione IPCA al 2,8 % nel 2024 e al 2,4 % nel 2025.

(12)Le previsioni di primavera 2024 della Commissione prospettano un disavanzo pubblico pari al 2,8 % del PIL nel 2024 e un rapporto debito pubblico/PIL in diminuzione al 68,1 % entro fine 2024. L'aumento del disavanzo nel 2024 rispecchia principalmente l'aumento degli investimenti pubblici, comprese le spese finanziate a livello nazionale per la ricostruzione in seguito alle alluvioni, e l'indicizzazione delle prestazioni sociali, mentre è in parte compensato da una riduzione delle sovvenzioni, dalla revoca delle misure di riduzione delle entrate per attenuare l'impatto degli elevati prezzi dell'energia e da un aumento temporaneo dell'aliquota dell'imposta sul reddito delle società. Secondo le stime della Commissione, nel 2024 l'orientamento della politica di bilancio sarà restrittivo, pari allo 0,2 % del PIL.

(13)Secondo le previsioni di primavera 2024 della Commissione, nel 2024 saranno finanziate dal sostegno non rimborsabile ("sovvenzioni") del dispositivo per la ripresa e la resilienza spese pari allo 0,7 % del PIL, rispetto allo 0,2 % del PIL nel 2023. La spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza consentirà investimenti di alta qualità e riforme volte ad accrescere la produttività senza impatti diretti sul saldo e sul debito pubblico della Slovenia. Secondo le previsioni di primavera 2024 della Commissione, nel 2024 saranno garantite da prestiti del dispositivo per la ripresa e la resilienza spese pari allo 0,4 % del PIL, rispetto allo 0,1 % del PIL nel 2023.

(14)Il 14 luglio 2023 il Consiglio ha raccomandato 17 alla Slovenia di assicurare una politica di bilancio prudente, in particolare limitando a non più del 5,5 % l'aumento nominale della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale 18 nel 2024. Agli Stati membri è stato chiesto di tenere presente, nell'esecuzione del bilancio 2023 e nella preparazione del documento programmatico di bilancio per il 2024, il fatto che la Commissione avrebbe proposto al Consiglio l'avvio di procedure per i disavanzi eccessivi basate sul disavanzo sulla scorta dei dati di consuntivo per il 2023. Secondo le previsioni di primavera 2024 della Commissione, la spesa primaria netta finanziata a livello nazionale della Slovenia aumenterà del 5,6 % nel 2024 19 , situandosi al di sopra del tasso massimo di crescita raccomandato. Tale eccesso di crescita della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale rispetto al tasso massimo di crescita raccomandato corrisponde a meno dello 0,1 % del PIL nel 2024. Ciò rischia di non essere pienamente in linea con quanto raccomandato dal Consiglio.

(15)Il Consiglio ha raccomandato inoltre alla Slovenia di prendere provvedimenti per eliminare gradualmente le vigenti misure di sostegno di emergenza connesse all'energia, usando i relativi risparmi per ridurre il disavanzo pubblico, quanto prima nel 2023 e nel 2024. Il Consiglio ha precisato che, qualora nuovi aumenti dei prezzi dell'energia dovessero richiedere nuove misure di sostegno o il proseguimento di quelle esistenti, la Slovenia dovrebbe provvedere a che tali misure di sostegno mirino a tutelare le famiglie e le imprese vulnerabili, siano sostenibili a livello di bilancio e preservino gli incentivi al risparmio energetico. Secondo le previsioni di primavera 2024 della Commissione, il costo di bilancio netto 20 delle misure di sostegno di emergenza connesse all'energia è stimato all'1,4 % del PIL nel 2023 e previsto allo 0,1 % nel 2024 e allo 0,0 % nel 2025. In particolare, la compensazione concessa ai fornitori di gas e energia elettrica venduti a prezzi fissati a livello amministrativo dovrebbe rimanere in vigore nel 2024, anche se con una minore incidenza. Se i relativi risparmi fossero usati per ridurre il disavanzo pubblico, come raccomandato dal Consiglio, le proiezioni implicherebbero un aggiustamento di bilancio dell'1,3 % del PIL nel 2024, a fronte di un contributo restrittivo della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale 21 all'orientamento della politica di bilancio dello 0,1 % del PIL in quell'anno. Le proiezioni indicano che le misure di sostegno di emergenza connesse all'energia saranno eliminate quanto prima nel 2023 e nel 2024. Ciò è in linea con quanto raccomandato dal Consiglio. Tuttavia non si prevede che i relativi risparmi siano totalmente utilizzati per ridurre il disavanzo pubblico. Ciò rischia di non essere in linea con la raccomandazione del Consiglio.

(16)Il Consiglio ha inoltre raccomandato alla Slovenia di preservare gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e provvedere all'assorbimento efficace delle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri fondi dell'UE, in particolare per promuovere le transizioni verde e digitale. Secondo le previsioni di primavera 2024 della Commissione, gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale aumenteranno al 5,3 % del PIL nel 2024 rispetto al 4,6 % del PIL nel 2023. Ciò è in linea con quanto raccomandato dal Consiglio. Si prevede che, dal canto suo, la spesa pubblica finanziata con entrate provenienti da fondi dell'UE, comprese le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza, rimarrà stabile a un livello pari all'1,3 % del PIL nel 2024 (rispetto all'1,3 % del PIL nel 2023).

(17)Sulla base delle misure politiche note alla data limite delle previsioni e nell'ipotesi di politiche invariate, le previsioni di primavera 2024 della Commissione prospettano un disavanzo pubblico del 2,2 % del PIL nel 2025. La diminuzione del disavanzo nel 2025 rispecchia principalmente l'introduzione di un nuovo contributo per l'assistenza a lungo termine, che sarà riscosso da luglio 2025 e aumenterà i contributi sociali di circa lo 0,4 % del PIL. La riduzione graduale della spesa per la ricostruzione in seguito alle alluvioni inciderà sugli investimenti pubblici, che secondo le proiezioni diminuiranno al 5,4 % del PIL, ossia di 0,4 punti percentuali. Il rapporto debito pubblico/PIL è destinato a diminuire, attestandosi al 66,4 % a fine 2025.

(18)Per la Slovenia è previsto per i prossimi decenni un aumento sostanziale dei costi legati all'invecchiamento della popolazione, con un conseguente aumento della spesa per l'assistenza sanitaria, l'assistenza a lungo termine e le pensioni. Il piano per la ripresa e la resilienza contiene già diverse misure a sostegno della sostenibilità di bilancio. Al di là del piano, sarebbe importante monitorare la spesa per garantire l'adeguatezza e la sostenibilità di bilancio della protezione sociale. Le revisioni della spesa potrebbero essere utilizzate per individuare settori di spesa meno prioritaria o inefficiente. I fondi liberati potrebbero quindi essere riassegnati per affrontare nuove sfide di bilancio, tra cui quelle nel settore della protezione sociale. Per garantire una maggiore efficacia della spesa, sarebbe fondamentale che le misure di follow-up siano attuate rapidamente e siano coerenti con le riforme strutturali in corso.

(19)Il rapporto gettito fiscale/PIL della Slovenia rimane al di sotto della media dell'UE e la sua composizione non è molto favorevole alla crescita. Lo scaglione più elevato dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e il cuneo fiscale sul lavoro per vari livelli di reddito rimangono tra i più elevati dell'UE, mentre le imposte patrimoniali, comprese quelle ricorrenti, rimangono molto basse, con un'aliquota inferiore alla metà della media dell'UE. La riduzione del cuneo fiscale sul lavoro ridurrebbe i costi del lavoro, stimolerebbe la domanda di manodopera e migliorerebbe la competitività. Salari netti più elevati potrebbero aumentare l'offerta di manodopera. Sebbene la quota del gettito fiscale ambientale sia superiore alla media dell'UE, il sistema fiscale potrebbe essere utilizzato per promuovere ulteriormente gli obiettivi verdi, applicando tra l'altro il principio "chi inquina paga".

(20)Gli investimenti pubblici in Slovenia sono superiori alla media dell'UE e sono aumentati negli ultimi anni. Tuttavia potrebbero essere più efficaci ed efficienti attraverso un coordinamento migliore della pianificazione tra i vari settori e ministeri. Una serie coerente di documenti di pianificazione a lungo termine e un piano integrato a medio termine per i potenziali investimenti costituirebbero inoltre strumenti per migliorare l'efficienza degli investimenti pubblici, in particolare attraverso l'assegnazione di priorità ai progetti in funzione delle priorità nazionali ed europee. Ciò contribuirebbe anche ad aumentare il potenziale di crescita e la sostenibilità di bilancio del paese.

(21)Conformemente all'articolo 19, paragrafo 3, lettera b), e all'allegato V, criterio 2.2, del regolamento (UE) 2021/241, il piano per la ripresa e la resilienza comprende un'ampia gamma di riforme e investimenti sinergici, da attuare entro il 2026. Ci si attende che tali riforme e investimenti contribuiranno a rispondere in modo efficace alla totalità o a un sottoinsieme significativo delle sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese, nonché al piano nazionale per l'energia e il clima. Dati i tempi serrati, è fondamentale procedere rapidamente all'attuazione efficace del piano, compreso il capitolo dedicato a REPowerEU, per stimolare la competitività a lungo termine della Slovenia attraverso la transizione verde e digitale, garantendo nel contempo l'equità sociale. Per rispettare gli impegni del piano entro agosto 2026, è essenziale che la Slovenia prosegua l'attuazione delle riforme e acceleri gli investimenti affrontando i ritardi crescenti e assicurando una solida capacità amministrativa. Il coinvolgimento sistematico delle autorità locali e regionali, delle parti sociali, della società civile e di altri portatori di interessi rimane fondamentale per assicurare un'ampia titolarità ai fini dell'efficace attuazione del piano per la ripresa e la resilienza.

(22)Nell'ambito del riesame intermedio dei fondi della politica di coesione, a norma dell'articolo 18 del regolamento (UE) 2021/1060, la Slovenia è tenuta a rivedere ciascun programma entro marzo 2025, tenendo presenti, tra l'altro, le sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese del 2024 e il piano nazionale per l'energia e il clima. Su tale riesame si basa l'assegnazione definitiva dei finanziamenti dell'UE inclusi in ciascun programma. La Slovenia ha compiuto progressi nell'attuazione della politica di coesione e del pilastro europeo dei diritti sociali, tuttavia permangono sfide e persistono notevoli disparità tra la regione della capitale e il resto del paese. È fondamentale accelerare l'attuazione dei programmi della politica di coesione e potenziare la capacità amministrativa a livello nazionale e regionale. Le priorità concordate nei programmi restano pertinenti. Al di là dei provvedimenti inerenti alla capacità amministrativa, riveste particolare importanza il proseguimento degli investimenti verdi, in particolare le misure di difesa dalle alluvioni e di mitigazione dei cambiamenti climatici, dando priorità alle soluzioni basate sulla natura. Continuano a rivestire importanza anche gli investimenti nei trasporti sostenibili per ridurre la forte dipendenza dal pendolarismo automobilistico. L'attuazione dei piani territoriali per una transizione giusta, compresa l'eliminazione graduale del carbone, resta fondamentale. Restano pertinenti i partenariati pubblico-privato di R&S per aumentare la produttività del lavoro. È inoltre importante promuovere le attività di apprendimento degli adulti, anche per quanto riguarda le competenze digitali e verdi, e le politiche attive del mercato del lavoro, modernizzando e digitalizzando nel contempo i servizi sociali e del mercato del lavoro. Per sostenere l'inclusione sociale, è prioritario accelerare la deistituzionalizzazione e lo sviluppo di servizi sociali di prossimità di qualità, adeguati e a prezzi accessibili, in particolare l'assistenza a lungo termine. La Slovenia potrebbe inoltre avvalersi dell'iniziativa della piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa, per aumentare gli investimenti nello sviluppo e nella produzione di tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, in particolare nel settore dell'energia rinnovabile e del riscaldamento.

(23)Oltre alle sfide economiche e sociali cui intendono far fronte il piano per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'UE, la Slovenia si trova confrontata a varie altre sfide connesse alla sostenibilità delle sue finanze pubbliche, alla carenza di competenze e di manodopera, agli scarsi investimenti in capitale di rischio e agli investimenti in R&S e innovazione.

(24)Le prove del programma per la valutazione internazionale degli studenti (PISA) del 2022 hanno evidenziato un notevole deterioramento delle competenze di base (in particolare in lettura e matematica). L'aumento della quota di studenti quindicenni con scarsi risultati e la diminuzione di quella di studenti con i migliori risultati in matematica e lettura possono avere conseguenze negative sull'offerta di competenze e sulla competitività della Slovenia in futuro. La riforma in corso dei programmi scolastici potrebbe includere anche misure che contribuiscano a rafforzare le competenze di base, come anche le competenze verdi e digitali, l'apprendimento delle lingue e le competenze imprenditoriali e finanziarie; inoltre la professione di insegnante potrebbe essere resa più attraente.

(25)Secondo l'indagine sulla fiducia delle imprese condotta dalla Commissione 22 , i dirigenti dell'industria slovena segnalano la carenza di manodopera come un fattore fortemente limitante dell'attività fin dalla metà del 2021. I tassi di posti di lavoro vacanti sono inoltre notevolmente più elevati della media dell'UE. Nonostante le misure adottate nell'ambito del piano per la ripresa e la resilienza, vi è ancora un elevato livello di domande di lavoratori stranieri inevase, a causa di norme giuridiche eccessivamente onerose. La carenza di manodopera e di competenze già frena gli investimenti e la produzione, in particolare nell'industria. Ostacola la regolare prestazione di servizi, tra cui l'assistenza sanitaria e l'assistenza a lungo termine. Per stimolare la competitività e la crescita, è fondamentale pertanto aumentare l'offerta di lavoro, anche stimolando ulteriormente la partecipazione al mercato del lavoro, attrarre lavoratori provenienti da paesi terzi e rafforzare l'integrazione dei lavoratori migranti nel mercato del lavoro e nella società.

(26)La spesa pubblica per la ricerca, la spesa per l'innovazione non legata alla ricerca da parte delle imprese e la spesa per l'innovazione per dipendente sono ancora relativamente basse in Slovenia. Anche gli investimenti in capitale di rischio rispetto al PIL sono modesti, soprattutto rispetto alla media dell'UE, il che incide negativamente sul dinamismo delle imprese e quindi sulla loro capacità di innovazione e di crescita. Questo a sua volta ostacola la competitività della Slovenia. Un ulteriore miglioramento delle condizioni per il capitale di rischio potrebbe contribuire ad attrarre maggiori capitali esteri e ad aumentare la crescita delle start-up innovative.

(27)Date le strette correlazioni tra le economie degli Stati membri della zona euro e il loro contributo collettivo al funzionamento dell'Unione economica e monetaria, nel 2024 il Consiglio ha raccomandato a tali Stati membri di prendere provvedimenti, anche tramite i piani per la ripresa e la resilienza, per attuare la raccomandazione sulla politica economica della zona euro. Per la Slovenia le raccomandazioni di cui ai punti 1, 2 e 3 contribuiscono all'attuazione della prima, della seconda, della terza e della quarta raccomandazione per la zona euro,

RACCOMANDA alla Slovenia di prendere provvedimenti nel 2024 e nel 2025 al fine di:

1.presentare tempestivamente il piano strutturale di bilancio di medio termine; nel rispetto del patto di stabilità e crescita riformato, limitare nel 2025 la crescita della spesa netta 23 a un tasso coerente con l'obiettivo di instradare il debito pubblico su una traiettoria di riduzione plausibile a medio termine e di mantenere il disavanzo pubblico al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato; garantire la sostenibilità di bilancio della protezione sociale e riequilibrare il gettito fiscale verso fonti più favorevoli alla crescita e sostenibili. Migliorare l'efficienza della spesa pubblica effettuando revisioni della spesa e migliorando la gestione degli investimenti pubblici;

2.rafforzare la capacità amministrativa di gestire i fondi dell'UE, accelerare gli investimenti e mantenere lo slancio nell'attuazione delle riforme; porre rimedio ai ritardi che insorgono, ai fini di un'attuazione continuativa, rapida ed efficace del piano per la ripresa e la resilienza, compreso il capitolo dedicato al piano REPowerEU, assicurando il completamento delle riforme e degli investimenti entro agosto 2026; accelerare l'attuazione dei programmi della politica di coesione.; nell'ambito del riesame intermedio, continuare a concentrarsi sulle priorità concordate, tenendo conto delle possibilità che l'iniziativa riguardante la piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa offre per migliorare la competitività;

3.rafforzare la competitività aumentando ulteriormente i livelli di competenze, con l'inserimento nella riforma in corso dei programmi scolastici di provvedimenti che contribuiscano anche a rafforzare le competenze di base, affrontando le carenze di manodopera e promuovendo il dinamismo delle imprese e la creazione di imprese a forte crescita migliorando le condizioni per gli investimenti in capitale di rischio e per gli investitori istituzionali, come pure per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione.

Fatto a Bruxelles, il

   Per il Consiglio

   Il presidente

(1)    GU L, 2024/1263, 30.4.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/1263/oj .
(2)    Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57, 18.2.2021, pag. 17, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2021/241/oj ).
(3)    Regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 febbraio 2023, che modifica il regolamento (UE) 2021/241 per quanto riguarda l'inserimento di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza e che modifica i regolamenti (UE) n. 1303/2013, (UE) 2021/1060 e (UE) 2021/1755, e la direttiva 2003/87/CE (GU L 63 del 28.2.2023, pag. 1, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2023/435/oj ).
(4)    COM(2023) 168 final.
(5)    COM(2024) 77 final.
(6)    COM(2023) 901 final.
(7)    Regolamento (UE) 2024/1264 del Consiglio, del 29 aprile 2024, recante modifica del regolamento (CE) n. 1467/97 per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L, 2024/1264, 30.4.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/1264/oj ) e direttiva (UE) 2024/1265 del Consiglio, del 29 aprile 2024, che modifica la direttiva 2011/85/UE relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri (GU L, 2024/1265, 30.4.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/dir/2024/1265/oj ).
(8)    Spesa netta quale definita all'articolo 2 del regolamento (UE) 2024/1263 del Consiglio del 29 aprile 2024 (GU L, 2024/1263, 30.4.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/1263/oj ). ossia spesa pubblica al netto di: i) spesa per interessi, ii) misure discrezionali sul lato delle entrate, iii) spesa per i programmi dell'Unione interamente finanziata dai fondi dell'Unione, iv) spesa nazionale per il cofinanziamento di programmi finanziati dall'Unione, v) componente ciclica della spesa per i sussidi di disoccupazione e vi) misure una tantum e altre misure temporanee.
(9)    Decisione di esecuzione del Consiglio, del 20 luglio 2021, relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Slovenia (10612/21).
(10)    Decisione di esecuzione del Consiglio, del 16 ottobre 2023, che modifica la decisione di esecuzione del 20 luglio 2021 relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Slovenia (13615/1/23).
(11)    SWD(2024) 624 final.
(12)    Eurostat, euroindicatori, 22.4.2024.
(13)    COM(2023) 141 final.
(14)    Relazione della Commissione preparata a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, del 19.6.2024 (COM(2024) 598 final).
(15)    Sulla base delle previsioni di primavera 2024 della Commissione, la crescita del prodotto potenziale a medio termine della Slovenia nel 2023, utilizzata per misurare l'orientamento della politica di bilancio, è stimata all'11,5 % in termini nominali, sulla base del tasso medio di crescita potenziale reale su 10 anni e del deflatore del PIL del 2023.
(16)    L'orientamento della politica di bilancio è definito come misura della variazione annuale della sottostante posizione di bilancio delle amministrazioni pubbliche. Mira a valutare l'impulso economico derivante dalle politiche di bilancio, sia finanziate a livello nazionale sia finanziate dal bilancio dell'UE. L'orientamento della politica di bilancio è misurato come la differenza tra i) la crescita potenziale a medio termine e ii) la variazione della spesa primaria al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate (escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi COVID-19), compresa la spesa finanziata dal sostegno non rimborsabile (sovvenzioni) del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione.
(17)    Raccomandazione del Consiglio, del 14 luglio 2023, relativa al programma nazionale di riforma 2023 della Slovenia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2023 della Slovenia (GU C 312 dell'1.9.2023, pag. 224).
(18)    La spesa primaria netta è definita come la spesa finanziata a livello nazionale al netto i) delle misure discrezionali sul lato delle entrate, ii) della spesa per interessi, iii) della spesa ciclica per la disoccupazione e iv) delle misure una tantum e altre misure temporanee.
(19)    Considerando le misure una tantum dello 0,7 % del PIL nel 2024, relative ai costi di emergenza a breve termine per la ricostruzione in seguito alle alluvioni dell'agosto 2023 (e dello 0,4 % del PIL nel 2023, per la stessa causa). Inoltre è previsto che il Fondo di solidarietà dell'UE fornisca lo 0,15 % del PIL per i costi di emergenza nel 2023, lo 0,3 % del PIL nel 2024 e lo 0,15 % del PIL nel 2025. Il 14 luglio 2023 il Consiglio ha richiamato fra l'altro le devastanti alluvioni che hanno colpito l'Italia nel maggio 2023, convenendo sul fatto che i collegati costi del sostegno diretto per far fronte all'emergenza fossero inclusi nelle valutazioni di conformità successive e, in linea di principio, fossero contabilizzati come misure una tantum e temporanee. Un approccio analogo è stato seguito per quanto riguarda le devastanti alluvioni che hanno colpito la Slovenia nell'agosto 2023.
(20)    La cifra rappresenta il livello del costo annuale di bilancio di tali misure, comprese le entrate e le spese e, se del caso, al netto delle entrate provenienti dalle imposte sugli extra profitti dei fornitori di energia.
(21)    La misura per valutare questo contributo è la variazione in relazione al tasso medio di crescita del PIL nominale potenziale a medio termine (10 anni), espressa in rapporto al PIL nominale, della spesa primaria delle amministrazioni pubbliche, al netto i) dell'impatto incrementale sul bilancio delle misure discrezionali sul lato delle entrate, ii) delle misure una tantum, iii) della spesa ciclica per la disoccupazione e iv) della spesa finanziata dal sostegno non rimborsabile (sovvenzioni) del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'UE.
(22)     Serie temporali - Commissione europea (europa.eu) .
(23)    Ai sensi dell'articolo 2, punto 2), del regolamento (UE) 2024/1263, per "spesa netta" s'intende la spesa pubblica al netto della spesa per interessi, delle misure discrezionali sul lato delle entrate, della spesa per i programmi dell'Unione interamente finanziata dai fondi dell'Unione, della spesa nazionale per il cofinanziamento di programmi finanziati dall'Unione, della componente ciclica della spesa per i sussidi di disoccupazione, delle misure una tantum e di altre misure temporanee.