Bruxelles, 19.6.2024

COM(2024) 600 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI

Semestre europeo 2024 – Pacchetto di primavera


1. INTRODUZIONE

Negli ultimi cinque anni l'UE ha dimostrato un elevato grado di resilienza economica e sociale di fronte a gravi shock, grazie in particolare a una risposta politica coordinata. L'UE e i suoi Stati membri hanno affrontato con successo le conseguenze socioeconomiche della pandemia di COVID-19, della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, nonché dei relativi incrementi dei prezzi dell'energia e aumenti dell'inflazione. Nonostante l'economia dell'UE abbia registrato una forte ripresa dopo la pandemia, le conseguenze della crisi energetica innescata dalla guerra di aggressione della Russia hanno portato a un marcato rallentamento nel 2023. Ci si attende che la crescita riprenda gradualmente nel corso di quest'anno e del prossimo. Il semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche e sociali ha sostenuto le risposte politiche volte a realizzare una ripresa sostenibile e la transizione verde e digitale, rafforzando nel contempo la resilienza dell'UE. Ha individuato le esigenze specifiche degli Stati membri in termini di riforme e investimenti, affrontando sfide sia di lunga data che nuove, e ha orientato le loro risposte alla crisi COVID-19 e agli shock dell'approvvigionamento energetico e dei prezzi dell'energia. Le raccomandazioni specifiche per paese, proposte dalla Commissione e avallate dal Consiglio nel contesto del semestre europeo, hanno costituito la base per la programmazione nell'ambito della politica di coesione e per i piani nazionali per la ripresa e la resilienza, compresi i capitoli dedicati al piano REPowerEU, che gli Stati membri hanno preparato nel quadro di NextGenerationEU per affrontare le sfide summenzionate. Inoltre il semestre rimane fondamentale per l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e il conseguimento degli obiettivi principali dell'UE per il 2030 in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà.

Il semestre europeo ha consentito agli strumenti di finanziamento dell'UE di sostenere gli obiettivi strategici dell'UE in modo mirato ed efficiente. L'attuazione in corso del dispositivo per la ripresa e la resilienza, compresa l'introduzione di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza, lo strumento di sostegno tecnico e l'uso dei fondi della politica di coesione continuano a svolgere un ruolo centrale nella definizione dei programmi di riforma e di investimento in tutti gli Stati membri. Come indicato nell'analisi annuale della crescita sostenibile, il ciclo 2024 del semestre europeo esamina le complementarità e le sinergie tra i diversi strumenti di finanziamento dell'UE e le azioni di riforma e di investimento degli Stati membri e fa il punto sull'attuazione in corso dei piani per la ripresa e la resilienza e dei programmi della politica di coesione. Finora il dispositivo per la ripresa e la resilienza ha erogato oltre 240 miliardi di EUR agli Stati membri sotto forma di sovvenzioni e prestiti, pari al 37 % dei fondi totali disponibili. Dall'inizio della pandemia di COVID-19 sono stati inoltre erogati più di 256 miliardi di EUR a titolo dei fondi della politica di coesione. Come illustrato nelle relazioni per paese di quest'anno, questi strumenti e altri programmi di finanziamento dell'UE hanno sostenuto la ripresa dell'UE verso un futuro più verde, più digitale, più equo e più resiliente attraverso la creazione di posti di lavoro, il miglioramento della competitività, la stabilità macroeconomica e la coesione territoriale e sociale. Inoltre questo ciclo del semestre fornisce orientamenti in vista del prossimo riesame intermedio dei programmi della politica di coesione e contiene un invito a sfruttare le opportunità offerte dall'iniziativa STEP (piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa) per sostenere lo sviluppo di capacità di produzione nelle tecnologie critiche, promuovendo nel contempo condizioni di parità.

L'UE è determinata ad adottare ulteriori misure per garantire la propria competitività, prosperità e leadership a lungo termine sulla scena mondiale e per rafforzare l'autonomia strategica aperta. L'UE e gli Stati membri dispongono di valide risorse su cui poter contare: lavoratori altamente qualificati, eccellenza nella ricerca, infrastrutture di qualità, una base manifatturiera solida in settori chiave, un settore dei servizi forte, sistemi di protezione sociale altamente sviluppati e una strategia organica per la transizione verde e digitale. Inoltre le quattro libertà del mercato unico rappresentano un potente motore di convergenza e crescita, promuovendo un'economia sociale di mercato altamente competitiva, la coesione economica, sociale e territoriale, e condizioni di parità. La convergenza economica è particolarmente evidente per i 13 Stati membri che hanno aderito all'UE dal 2004 e che hanno registrato un recupero economico e sociale straordinario e ininterrotto, capace di essere resiliente alle grandi crisi che l'UE ha affrontato ( 1 ). Tuttavia l'economia dell'UE si trova ad affrontare sfide per la sua competitività, unitamente a una bassa crescita della produttività, intensificata da una debole dinamica degli investimenti e da una carenza di manodopera e di competenze costantemente elevata. Vi è inoltre ampio margine per un'ulteriore convergenza economica e sociale verso l'alto, sia tra gli Stati membri che al loro interno. L'UE continuerà ad affrontare le sfide strutturali che ne ostacolano la competitività e la resilienza. A tal fine è necessario approfondire il mercato unico nelle sue quattro dimensioni, effettuare investimenti ben mirati a livello dell'UE, nazionale e regionale, nonché introdurre un ambizioso programma di riforme. Oltre all'analisi fornita dalla Commissione ( 2 ), la relazione ad alto livello di Enrico Letta ( 3 ) presenta proposte concrete per orientare la discussione sul futuro del mercato unico in relazione ai principali settori prioritari ( 4 ). Ulteriori orientamenti saranno forniti dalla relazione ad alto livello di Mario Draghi sulla competitività dell'UE. Nel presente pacchetto di primavera la Commissione presenta un'analisi e propone raccomandazioni specifiche per paese per affrontare le principali strozzature e creare le condizioni adeguate per stimolare la competitività, allineando nel contempo tali azioni al perseguimento, da parte dell'UE, degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite.

2. QUADRO DI GOVERNANCE ECONOMICA RIVEDUTO 

La normativa riveduta volta a introdurre una riforma del quadro di governance economica dell'UE è entrata in vigore il 30 aprile 2024 ( 5 ). La riforma affronta le carenze del quadro precedente, rendendolo più semplice, trasparente ed efficace, con una maggiore titolarità nazionale e una migliore applicazione. Il quadro riformato mira a rafforzare la sostenibilità del debito attraverso un graduale risanamento di bilancio, salvaguardando nel contempo gli investimenti pubblici. Promuove una crescita sostenibile e inclusiva in tutti gli Stati membri attraverso riforme e investimenti, anche in settori strategici quali la transizione verde e digitale, la resilienza sociale ed economica e l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, la sicurezza energetica e lo sviluppo delle capacità di difesa. Il quadro riformato sarà pienamente integrato nel semestre europeo. Punto focale del nuovo quadro è la preparazione, da parte di ciascuno Stato membro, di un piano strutturale di bilancio di medio termine, in cui saranno definiti il percorso della spesa e le riforme e gli investimenti prioritari per i quattro anni successivi. La credibilità del nuovo quadro sarà corroborata dal coinvolgimento dei parlamenti nazionali e di altri portatori di interessi nazionali, comprese le istituzioni di bilancio indipendenti e le parti sociali, in particolare nel corso della preparazione dei piani. Tale processo dovrebbe rafforzare la titolarità nazionale offrendo agli Stati membri un maggiore margine di manovra nell'elaborazione dei percorsi di aggiustamento di bilancio e nella definizione degli impegni di riforma e di investimento, in linea con le priorità comuni dell'UE e gli investimenti necessari nei beni pubblici europei. Gli Stati membri presenteranno relazioni annuali sui progressi compiuti per facilitare un monitoraggio e un controllo più efficaci dell'attuazione dei loro impegni. 

La Commissione sta collaborando con gli Stati membri per garantire la tempestività della presentazione, della valutazione e dell'approvazione della prima serie di piani strutturali di bilancio di medio termine. Il 21 giugno la Commissione fornirà agli Stati membri orientamenti sugli obblighi di informazione per i piani e le successive relazioni annuali sui progressi compiuti. Se del caso, la Commissione trasmetterà agli Stati membri orientamenti di tipo numerico sugli aggiustamenti di bilancio (traiettorie di riferimento e informazioni tecniche). Sulla base di tali orientamenti, gli Stati membri e la Commissione condurranno dialoghi tecnici finalizzati alla preparazione dei piani. Gli Stati membri dovrebbero presentare il loro primo piano strutturale di bilancio di medio termine in autunno. Il termine legale è il 20 settembre, a meno che lo Stato membro e la Commissione non convengano di prorogare tale termine per un periodo ragionevole. Al fine di garantire che i bilanci per il 2025 costituiscano il primo passo nell'attuazione dei piani strutturali di bilancio di medio termine e di assicurarne la piena attuazione a partire dal 2025, i piani strutturali di bilancio di medio termine saranno valutati insieme ai documenti programmatici di bilancio per gli Stati membri della zona euro, che dovranno essere presentati entro il 15 ottobre.

Le raccomandazioni specifiche per paese, comprese quelle proposte dalla Commissione nel presente pacchetto di primavera, sostengono fortemente gli impegni di riforma e di investimento che dovranno essere definiti nei piani strutturali di bilancio di medio termine degli Stati membri. I piani spiegheranno in che modo gli Stati membri intendono garantire la realizzazione di riforme e investimenti in risposta alle principali sfide individuate nel contesto del semestre europeo e alle priorità comuni dell'UE. Quando uno Stato membro presenta una serie di impegni di riforma e di investimento che giustifichi la proroga fino a tre anni del periodo di aggiustamento, tali impegni dovrebbero assicurare un miglioramento sostenibile del potenziale di crescita e resilienza dell'economia dello Stato membro interessato, favorire la sostenibilità di bilancio, garantire investimenti pubblici duraturi, dare seguito alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese e rispondere alle priorità comuni dell'Unione.

3. OBIETTIVI PRINCIPALI DELLE RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER PAESE 2024

Le relazioni per paese 2024 analizzano in modo esaustivo gli sviluppi economici e sociali degli Stati membri e forniscono una panoramica della loro competitività. Le relazioni individuano i principali problemi ancora in essere che necessitano di ulteriori azioni politiche, con particolare attenzione alla competitività. Offrono inoltre una valutazione aggiornata dei progressi compiuti nell'attuazione delle precedenti raccomandazioni specifiche per paese, del pilastro europeo dei diritti sociali e dei relativi obiettivi dell'UE per il 2030 in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà, nonché degli OSS. Le relazioni fanno anche il punto sull'attuazione in corso dei piani per la ripresa e la resilienza, compresi i capitoli dedicati al piano REPowerEU, e dei programmi della politica di coesione, illustrando il modo in cui tali strumenti si integrano a vicenda. Individuano inoltre le priorità fondamentali in vista del riesame intermedio dei programmi della politica di coesione.

Sulla base dell'analisi contenuta nelle relazioni per paese, le raccomandazioni di raccomandazioni specifiche per paese formulate dalla Commissione mirano a rafforzare la competitività degli Stati membri. Gli Stati membri sono invitati ad agire rapidamente e a garantire l'attuazione tempestiva dei programmi della politica di coesione, nonché delle riforme e degli investimenti contenuti nei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza, compresi quelli del capitolo dedicato al piano REPowerEU. Nonostante i continui progressi, alcuni Stati membri devono far fronte a ritardi significativi e notevoli difficoltà, che necessitano di un'azione rapida. Le raccomandazioni specifiche per paese continuano a individuare le sfide che non sono state affrontate dai piani per la ripresa e la resilienza o che sono state affrontate solo in parte. Allo stesso tempo sono emerse nuove sfide e priorità politiche, mentre quelle esistenti hanno intensificato il loro impatto sulla competitività, il che impone agli Stati membri di adottare ulteriori misure d'intervento. A tale riguardo, gli Stati membri dovrebbero inserire riforme e investimenti nei loro prossimi piani strutturali di bilancio di medio termine ( 6 ), per giustificare, tra l'altro, l'eventuale proroga di un periodo di aggiustamento. Inoltre il riesame intermedio dei programmi della politica di coesione rappresenta un'opportunità per analizzare le sfide e le vulnerabilità che hanno assunto maggiore rilievo dopo l'approvazione degli ultimi programmi.

Per ciascuno Stato membro, le raccomandazioni specifiche per paese comprendono:

1.una raccomandazione sulla politica di bilancio, con indicazione, ove opportuno, delle riforme di bilancio strutturali;

2.una raccomandazione sull'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza e dei programmi della politica di coesione, tenendo conto dei rischi specifici per paese relativi all'attuazione, che comprende orientamenti in vista del riesame intermedio dei programmi della politica di coesione;

3.se del caso, ulteriori raccomandazioni sui problemi in essere e/o emergenti, incentrate sul miglioramento della competitività.

4. SFIDE PER IL FUTURO

4.1 Stabilità macroeconomica

La crescita economica dell'UE è destinata ad aumentare gradualmente nel 2024, anche se a un ritmo disomogeneo tra gli Stati membri. La forte crescita del PIL nel 2021-2022, associata a un'inflazione elevata, ha determinato una netta riduzione dei rapporti debito/PIL. Tale riduzione è destinata a rallentare in un contesto in cui l'inflazione è in calo e la crescita rimane moderata. Dopo il rallentamento del 2023 ci si attende che il PIL torni gradualmente a crescere, raggiungendo l'1,0 % nel 2024 e l'1,6 % nel 2025. Sul versante esterno, il forte calo dei prezzi dell'energia nel 2023 ha migliorato le posizioni delle partite correnti in Europa. Nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici, la Commissione ha individuato vulnerabilità legate a squilibri macroeconomici o a squilibri eccessivi in nove Stati membri. Il riquadro 2 riassume i risultati relativi agli squilibri macroeconomici negli Stati membri.

L'accelerazione del completamento dell'Unione bancaria e i progressi relativi all'Unione dei mercati dei capitali salvaguarderanno ulteriormente la stabilità finanziaria e saranno essenziali per finanziare la duplice transizione verde e digitale e stimolare la competitività. Il sistema bancario dell'UE è solido, come confermato dai risultati delle ultime prove di stress condotte dall'Autorità bancaria europea e dalla Banca centrale europea. Tuttavia le prospettive per il sistema finanziario dell'UE sono più difficili, con previsioni di costi di finanziamento più elevati, minori interessi attivi, una crescita più lenta dei prestiti e una crescita economica modesta. Il completamento dell'Unione bancaria, anche attraverso l'introduzione di un sistema comune di assicurazione dei depositi, rappresenta una priorità fondamentale per conseguire una maggiore stabilità finanziaria e sostenere un finanziamento adeguato dell'economia dell'UE. Per soddisfare il notevole fabbisogno finanziario legato alle transizioni verde e digitale e stimolare l'innovazione e la competitività, le opportunità di finanziamento basate sul mercato devono integrare i finanziamenti bancari e diventare con urgenza più ampiamente e facilmente disponibili in Europa. La possibilità di rendere l'economia dell'UE più produttiva, resiliente e competitiva si basa su mercati dei capitali integrati, profondi e liquidi che possono utilizzare al meglio i risparmi dei cittadini europei e assegnare capitali in modo più efficiente, anche alle start-up e alle scale-up innovative. In linea con le recenti conclusioni del Consiglio europeo e con la dichiarazione dell'Eurogruppo, la Commissione continua a lavorare a misure volte a creare un autentico mercato unico dei capitali a vantaggio dei cittadini e delle imprese in tutta l'Unione.

Il 2024 segna un anno di transizione per il coordinamento delle politiche di bilancio nell'UE, con l'entrata in vigore del quadro riveduto di governance economica. La crisi COVID-19, l'impennata temporanea dei prezzi dell'energia e la necessaria risposta politica hanno contribuito a un aumento sostanziale del debito pubblico in diversi Stati membri negli ultimi anni. Il sostegno di bilancio dovrebbe ora essere ridotto per riportare il debito su una traiettoria discendente o mantenerlo a livelli prudenti. Per il 2024, le raccomandazioni del Consiglio del luglio 2023 contengono orientamenti quantitativi che restano validi. Per il 2025 in poi, è opportuno che politiche di bilancio prudenti assicurino che la crescita della spesa netta ( 7 ) sia coerente con i requisiti di aggiustamento di bilancio previsti dal nuovo quadro di governance. Concretamente, è auspicabile che gli Stati membri con un debito pubblico superiore al 60 % del PIL o un disavanzo superiore al 3 % del PIL facciano sì che la crescita della spesa netta sia limitata a un tasso che collochi il rapporto debito pubblico/PIL su un percorso di riduzione plausibile a medio termine, portando nel contempo il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al di sotto del 3 % del PIL e mantenendolo al di sotto di tale valore di riferimento nel medio periodo. Oltre alla necessità di preservare una strategia di bilancio prudente, gli investimenti pubblici devono essere mantenuti, e ove necessario aumentati, per sostenere la crescita a lungo termine, la resilienza sociale ed economica, le transizioni verde e digitale e lo sviluppo di capacità di difesa. L'Unione europea è impegnata a migliorare la sua prontezza alla difesa e le sue capacità complessive in tale ambito al fine di soddisfare le esigenze e ambizioni in un contesto caratterizzato da crescenti minacce e da sfide in materia di sicurezza. Al fine di migliorare l'accesso dell'industria europea della difesa ai finanziamenti pubblici e privati, la Commissione darà seguito alla richiesta del Consiglio europeo di esaminare tutte le opzioni possibili per mobilitare finanziamenti.

La Commissione intende proporre al Consiglio di avviare procedure per i disavanzi eccessivi, come annunciato nella comunicazione sugli orientamenti di politica di bilancio per il 2024 ( 8 ). In una prima fase, nell'ambito del presente pacchetto, la Commissione presenta una relazione che esamina i motivi del superamento del valore di riferimento del 3 % del PIL per il disavanzo in 12 Stati membri (cfr. riquadro 1). La relazione conclude che il criterio del disavanzo non è soddisfatto in sette Stati membri. Ciò significa che, per questi Stati membri, la Commissione intende proporre al Consiglio, nel mese di luglio, decisioni che stabiliscono l'esistenza di un disavanzo eccessivo, previo parere del comitato economico e finanziario. La fase successiva della procedura, vale a dire la formulazione da parte della Commissione di raccomandazioni di raccomandazioni del Consiglio sulla correzione dei disavanzi eccessivi, avrà luogo insieme alla redazione dei pareri della Commissione sui documenti programmatici di bilancio degli Stati membri della zona euro. Tale approccio garantirà la coerenza tra i requisiti di bilancio nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi e il percorso di aggiustamento stabilito nei piani strutturali di bilancio di medio termine, a condizione che i piani strutturali di bilancio di medio termine degli Stati membri siano presentati in tempo, come richiesto in precedenza. Qualora il piano non sia presentato entro la data del parere della Commissione sui documenti programmatici di bilancio e al fine di evitare lacune in materia di sorveglianza nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi, i requisiti di bilancio nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi dovrebbero basarsi sulle traiettorie di riferimento. Tale cronologia è concessa in via eccezionale ed è correlata alla transizione verso il nuovo quadro; non costituisce pertanto un precedente.

Riquadro 1 - Aggiornamento sulla sorveglianza di bilancio nell'ambito
del patto di stabilità e crescita riveduto

Nell'ambito del pacchetto del semestre europeo di primavera 2024, la Commissione ha adottato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, TFUE per 12 Stati membri. Si tratta di Belgio, Cechia, Estonia, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. Per tutti questi Stati membri, la relazione valuta il rispetto del criterio del disavanzo. Per 10 di questi Stati membri (Belgio, Cechia, Estonia, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia), la relazione si basa sui dati di consuntivo relativi a un disavanzo delle amministrazioni pubbliche superiore al 3 % del PIL nel 2023. Slovenia e Finlandia sono incluse a causa di un disavanzo previsto nel 2024 superiore al valore di riferimento del 3 % del PIL. La relazione conclude che il criterio del disavanzo è soddisfatto per Cechia, Estonia, Spagna, Slovenia e Finlandia e non è soddisfatto per Belgio, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Slovacchia e Polonia. La conformità al criterio del debito non può essere pienamente valutata in questa fase conformemente ai criteri del nuovo quadro, ossia in mancanza di un percorso della spesa netta approvato dal Consiglio ( 9 ).

Si ritiene che la Romania, che si trova in una situazione di disavanzo eccessivo dal 2020, non abbia dato alcun seguito effettivo per correggere tale situazione. Il 3 aprile 2020 il Consiglio ha stabilito che la Romania presentava un disavanzo eccessivo sulla base dei dati del 2019. Nella sua raccomandazione del 17 giugno 2022, il Consiglio ha chiesto alla Romania di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro e non oltre il 2024. Nel 2022 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche in Romania era in linea con la raccomandazione del Consiglio del 2022, ma si è discostato dalla raccomandazione del Consiglio del 2023. La Commissione inserisce nel pacchetto odierno una proposta di decisione del Consiglio che stabilisce che la Romania non ha dato seguito effettivo alla raccomandazione del Consiglio del 17 giugno 2022.

L'ulteriore rafforzamento della sostenibilità di bilancio dei sistemi pensionistici pubblici e dell'efficacia in termini di costi dei sistemi sanitari e di assistenza a lungo termine a fronte dell'invecchiamento della popolazione, nell'intento di assicurare l'adeguatezza, la qualità e l'accessibilità dei sistemi, dovrebbe rimanere un obiettivo fondamentale per gli Stati membri. I costi connessi all'invecchiamento della popolazione rappresentano circa un quinto del PIL dell'UE e si prevede che aumenteranno in modo significativo nel medio e lungo periodo ( 10 ). I sistemi pensionistici, sanitari e di assistenza a lungo termine dovrebbero adattarsi a tali sfide, anche attraverso misure volte a incoraggiare la partecipazione dei lavoratori più anziani al mercato del lavoro, a rafforzare la sostenibilità del sistema pensionistico e a migliorare l'efficacia in termini di costi dei sistemi sanitari e di assistenza a lungo termine.

Attingere a fonti di imposizione sottoutilizzate e promuovere l'adempimento degli obblighi fiscali da parte dei contribuenti può contribuire a garantire un gettito fiscale sufficiente a sostenere gli investimenti pubblici, a conseguire obiettivi strategici comuni e a salvaguardare la sostenibilità di bilancio. Un mix fiscale equilibrato e più adeguato alle esigenze future, basato anche sul controllo delle risorse e su valutazioni dell'effetto distributivo, sosterrà la realizzazione di una crescita inclusiva e sostenibile. Ciò comprende lo spostamento di una parte del carico fiscale dalle imposte sul lavoro alle imposte ambientali e alle imposte ricorrenti sui beni immobili in modo equo ed efficiente, ad esempio rafforzando il principio "chi inquina paga". Strumenti efficaci per combattere le strategie di pianificazione fiscale aggressiva e un migliore adempimento degli obblighi fiscali contribuiscono a garantire un trattamento equo dei contribuenti, l'efficienza del finanziamento dei servizi pubblici e il sostegno agli investimenti privati. La continua modernizzazione e digitalizzazione delle amministrazioni fiscali dovrebbe ridurre ulteriormente i costi di conformità e aumentare il gettito fiscale.

Riquadro 2 - Squilibri macroeconomici negli Stati membri

La Commissione ha valutato l'esistenza di squilibri macroeconomici nei 12 Stati membri selezionati per un esame approfondito nella relazione sul meccanismo di allerta per il 2024. In 11 di tali Stati membri erano stati individuati squilibri o squilibri eccessivi nel precedente ciclo di sorveglianza nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici e si è ritenuto che la Slovacchia mostrasse rischi di nuovi squilibri emergenti. Quest'anno, in risposta a una richiesta degli Stati membri ( 11 ), gli esami approfonditi sono stati presentati prima del pacchetto di primavera per permettere di condurre discussioni multilaterali più approfondite prima della formulazione delle raccomandazioni specifiche per paese in primavera ( 12 ). 

La classificazione degli squilibri si basa su tre criteri: i) la gravità degli squilibri, ii) l'evoluzione degli squilibri e le prospettive e iii) le risposte politiche. Rispecchia un orientamento più prospettico della procedura per gli squilibri macroeconomici, comunicato nell'ambito del riesame della governance economica. In base a tale approccio prospettico i tre criteri rimangono in vigore, ma verrà posto maggiormente l'accento sull'evoluzione degli squilibri sottostanti e sull'adozione e l'attuazione di risposte politiche da parte delle autorità nazionali volte a correggere tali squilibri o i relativi rischi.

Le classificazioni nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici rispecchiano anche l'entrata in vigore del nuovo quadro di governance economica, chiarendo i rispettivi ruoli svolti dalla procedura per gli squilibri macroeconomici e dal patto di stabilità e crescita nel contesto della sorveglianza macroeconomica generale quando si tratta di affrontare i rischi per la sostenibilità di bilancio, al fine di istituire un regime di sorveglianza più mirato ed efficiente. In sintesi, nei casi in cui i rischi sono essenzialmente legati a preoccupazioni in materia di sostenibilità di bilancio e in cui le risposte politiche riguardano in gran parte il settore della politica di bilancio, il patto di stabilità e crescita dovrebbe essere considerato lo strumento adeguato per la sorveglianza e la formulazione di raccomandazioni politiche. Laddove, oltre alla sostenibilità di bilancio, sussistano rischi macroeconomici più ampi che richiedono una risposta politica più completa, la procedura per gli squilibri macroeconomici rimane uno strumento adeguato per contribuire alla sorveglianza nell'ambito del patto di stabilità e crescita, compresa la procedura per i disavanzi eccessivi. Nei casi in cui le vulnerabilità di uno Stato membro non siano correlate a un debito pubblico elevato o a una mancanza di rigore di bilancio, è probabile che la procedura per gli squilibri macroeconomici sia l'unico mezzo per garantire un meccanismo di sorveglianza sufficientemente solido.

La Commissione ha adottato una serie di decisioni nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici. Nel complesso, la valutazione delle vulnerabilità macroeconomiche avviene in un contesto caratterizzato da un'inflazione che, seppur in calo, è ancora elevata, trainata dai prezzi dell'energia. Gli elevati prezzi dell'energia hanno avuto un impatto negativo sui saldi con l'estero e la conseguente inflazione ha portato a un inasprimento delle condizioni di finanziamento negli ultimi due anni, agevolando nel contempo la riduzione degli stock di debito. Nell'ultimo anno i prezzi delle abitazioni sono diminuiti nei paesi in cui erano maggiormente sopravvalutati. Le vulnerabilità si stanno riducendo nella maggior parte degli Stati membri che sono stati oggetto di un esame approfondito e, in molti casi, ciò ha portato a un miglioramento nella classificazione degli squilibri nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici. Tuttavia in alcuni altri Stati membri le vulnerabilità si sono aggravate in misura tale da portare a una nuova constatazione di squilibri o squilibri eccessivi. Gli sviluppi sono generalmente favorevoli negli altri Stati membri analizzati, ma permangono sfide significative.

   Francia, Spagna e Portogallo non presentano più squilibri in quanto le vulnerabilità si sono complessivamente ridotte. I rischi per la sostenibilità di bilancio saranno esaminati nell'ambito del patto di stabilità e crescita riformato, anche nel contesto del piano strutturale di bilancio di medio termine e della procedura per i disavanzi eccessivi per la Francia.

   La Grecia e l'Italia presentano ora squilibri dopo aver presentato squilibri eccessivi fino allo scorso anno, in quanto le vulnerabilità si sono ridotte, ma continuano a destare preoccupazione. I rischi per la sostenibilità di bilancio saranno esaminati nell'ambito del patto di stabilità e crescita riformato, anche nel contesto del piano strutturale di bilancio di medio termine e della procedura per i disavanzi eccessivi per l'Italia.

   La Slovacchia presenta ora squilibri. Permangono le vulnerabilità connesse alla competitività di costo, al saldo con l'estero, al mercato degli alloggi e al debito delle famiglie e non è stata prevista alcuna azione politica in merito.

   La Romania presenta ora squilibri eccessivi dopo aver presentato squilibri fino allo scorso anno poiché permangono vulnerabilità relative ai conti con l'estero, dovute principalmente a disavanzi pubblici ingenti e in aumento; si sono inoltre intensificate le notevoli pressioni sui prezzi e sui costi e le azioni politiche adottate sono state deboli.

   Germania, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia continuano a presentare squilibri. Per la Germania sarà necessario adottare un'azione politica adeguata nel contesto del piano strutturale di bilancio di medio termine al fine di rivedere la valutazione.

L'appendice 4 illustra gli aspetti specifici per paese dei 12 Stati membri interessati.

4.2 Produttività

L'UE ha registrato un rallentamento della crescita della produttività dall'inizio degli anni 2000, aggravato da tassi di investimento modesti in seguito alla crisi finanziaria e da un crescente divario di produttività rispetto ad altre grandi economie. Sebbene i tassi di investimento siano in ripresa, la crescita della produttività dell'UE resta debole, in particolare rispetto agli Stati Uniti. Ciò è dovuto alle dimensioni ridotte dei settori a forte crescita, come la produzione nell'ambito delle TIC e i servizi digitali, allo scarso potenziamento dell'innovazione, alla mancanza di investimenti nella ricerca e nell'innovazione e alla persistente carenza di competenze. L'UE ha bisogno di un contesto imprenditoriale più favorevole all'innovazione. A tal fine è necessario affrontare una serie di strozzature a livello regionale, nazionale e dell'UE. In particolare, l'UE deve ridurre gli oneri amministrativi, adeguare il mercato unico alle esigenze future, migliorare l'accesso ai finanziamenti e mobilitare più capitali privati completando l'Unione bancaria nonché approfondendo e integrando i nostri mercati dei capitali, potenziare i livelli di competenze e predisporre obblighi di comunicazione stabili e più snelli per le imprese.

L'approfondimento del mercato unico è fondamentale per sbloccare la produttività e la competitività. Un mercato pienamente integrato crea un contesto favorevole affinché le start-up e le piccole e medie imprese (PMI) riescano ad affermarsi e a raggiungere la dimensione necessaria per competere a livello mondiale. L'accento dovrebbe essere posto sui mercati dei servizi, che sono parte integrante dell'economia dell'UE e sono sempre più interconnessi con il resto degli ecosistemi industriali. Sono necessari sforzi congiunti a livello dell'UE, nazionale, regionale e locale, in particolare per ridurre gli oneri burocratici, gli obblighi di comunicazione e i costi di adempimento degli obblighi fiscali, nonché per unificare le norme ed eliminare gli ostacoli agli investimenti. La Commissione ha recentemente presentato le prime proposte legislative volte a ridurre del 25 % gli obblighi di comunicazione a livello europeo e gli Stati membri sono incoraggiati a raggiungere questo livello di ambizione. Anche l'aumento della concorrenza attraverso gli appalti pubblici e il miglioramento della governance e della capacità amministrativa ( 13 ) possono incoraggiare un contesto imprenditoriale favorevole. Altri fattori determinanti di un contesto imprenditoriale che promuove gli investimenti e l'innovazione sono il rispetto dello Stato di diritto, in particolare l'indipendenza, la qualità e l'efficienza dei sistemi giudiziari, la certezza del diritto e l'uguaglianza davanti alla legge. La partecipazione di tutte le regioni al mercato unico è necessaria per integrarle nelle catene del valore europee e mondiali, evitando la stagnazione dello sviluppo e, di conseguenza, le trappole dello sviluppo. Vi è margine per sfruttare ulteriormente il potenziale e i vantaggi competitivi di tutte le regioni dell'UE, in particolare negli Stati membri in cui lo sviluppo economico è trainato dalla competitività della regione della capitale. Migliorare l'accessibilità e la connettività attraverso maggiori investimenti nelle infrastrutture di trasporto e nei moderni servizi e modi di trasporto a basse emissioni sarà fondamentale per conseguire uno sviluppo geograficamente equilibrato. È inoltre importante tenere in considerazione gli eventuali effetti della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina sulla resilienza delle regioni al confine con la Russia.

Una politica industriale coerente e globale è essenziale per sostenere la trasformazione tecnologica dell'UE e garantire catene di approvvigionamento resilienti, preservando nel contempo mercati competitivi ed esenti da distorsioni. È essenziale che vi sia una politica industriale a livello dell'UE in coordinamento con le azioni a livello nazionale volte a preservare condizioni di parità e l'integrità del mercato unico, al fine di contribuire ad aumentare la capacità produttiva e creare posti di lavoro di qualità, in particolare per le catene di approvvigionamento e le tecnologie critiche. Tale obiettivo può essere conseguito attuando il piano industriale del Green Deal ( 14 ), mobilitando i fondi e gli altri strumenti finanziari dell'UE in modo più strategico per attirare ulteriore sostegno privato, facendo ricorso agli appalti pubblici in settori strategici per sostenere soluzioni resilienti, verdi, sociali, digitali e innovative, nonché avvalendosi dell'iniziativa STEP, che mira a rafforzare le tecnologie critiche. Parallelamente, occorre garantire una concorrenza leale non solo all'interno del mercato unico, ma anche nei confronti dei paesi terzi.

La politica commerciale svolge un ruolo importante nel rafforzamento della competitività dell'UE. La pandemia di COVID-19 e l'aggressione non provocata della Russia nei confronti dell'Ucraina hanno causato perturbazioni nelle catene di approvvigionamento, mettendo in luce vulnerabilità connesse alla mancanza di diversificazione delle fonti per determinati fattori produttivi critici e all'eccessiva dipendenza da un numero limitato di partner commerciali. La migliore assicurazione per le catene di approvvigionamento dell'UE consiste nel fare affidamento su una combinazione di fornitori nazionali e di più paesi terzi e sulle relative capacità industriali. L'apertura economica è un punto di forza e l'ampia rete di accordi commerciali dell'UE contribuisce a sostenere la crescita e l'occupazione. È opportuno che il commercio continui a prosperare in tempi di crescenti tensioni internazionali. Di fronte alla minaccia di sovraccapacità in settori strategici innescata da sovvenzioni distorsive e da decisioni commerciali unilaterali, l'UE cercherà di utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire condizioni di parità, migliorare la trasparenza delle catene di approvvigionamento, aumentare la diversificazione degli approvvigionamenti vulnerabili e assicurare partenariati più stretti con i partner commerciali ( 15 ), rafforzando nel contempo la sua sicurezza economica.

Al fine di stimolare la competitività sono necessari maggiori investimenti nella ricerca e nell'innovazione (R&I), in particolare da parte del settore privato. Quanto agli investimenti delle imprese in R&I, l'UE non tiene il passo rispetto ad altre grandi economie come gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone. L'UE è lontana dall'obiettivo del 3 % del PIL per la spesa in R&I ( 16 ) a causa della debolezza della spesa da parte delle imprese ( 17 ) e dei bassi investimenti pubblici in R&I. Il rafforzamento degli incentivi per gli investimenti privati in R&I richiede condizioni quadro di sostegno, come un regime fiscale e un contesto imprenditoriale favorevoli. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme ambiziose per sviluppare ecosistemi integrati nel settore della R&I, concentrandosi sulla governance, sulle infrastrutture e sui sistemi pubblici di ricerca, sulla collaborazione tra mondo scientifico e imprese e sul trasferimento delle conoscenze, nonché sulla diffusione e l'adozione dell'innovazione anche attraverso appalti pubblici, con particolare attenzione alle prospettive di carriera dei ricercatori e alle iniziative per attirare e trattenere i talenti in tutta Europa. È opportuno massimizzare le sinergie tra i programmi a livello dell'UE e degli Stati membri. 

I nuovi sforzi devono essere indirizzati anche alla transizione digitale, che è fondamentale per costruire un'economia moderna e competitiva. Da un lato, l'UE è leader mondiale nello sviluppo di tecnologie che combinano innovazioni digitali e verdi. Dall'altro, solo l'8 % delle imprese ha utilizzato le tecnologie di IA nel 2023 e solo il 58 % delle PMI ha raggiunto un'intensità digitale di base. L'UE ha intensificato gli sforzi per rafforzare le capacità digitali offrendo livelli di finanziamento più elevati, anche attraverso i piani per la ripresa e la resilienza e i programmi della politica di coesione, e avviando iniziative quali gli importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) sulla microelettronica ( 18 ) e sulle tecnologie di cloud computing ( 19 ). Tuttavia sono necessari ulteriori investimenti pubblici nelle infrastrutture e nelle competenze digitali, in particolare per far fronte alla carenza di specialisti nel settore delle TIC ( 20 ) e colmare il divario digitale. Anche le iniziative volte a eliminare gli ostacoli all'uso transfrontaliero delle tecnologie, a semplificare le procedure amministrative e ad automatizzare lo scambio di informazioni all'interno dell'UE sono fondamentali per la transizione digitale. A livello di Stato membro dovrebbero essere incentivati gli investimenti privati e gli appalti pubblici nel settore delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale (IA).

Migliorare l'accesso ai finanziamenti per i progetti innovativi è fondamentale, in particolare per le start-up e le scale-up. I risultati dell'UE sono frenati dal fatto che le attività rischiose e innovative dispongono solo di un accesso limitato ai finanziamenti, come il finanziamento azionario e il capitale di rischio ( 21 ). Questo sottosviluppo contribuisce al numero limitato di start-up dell'UE che ottengono valutazioni elevate e si affermano con successo sui mercati mondiali. Per ovviare a tali carenze e sostenere la produttività e l'innovazione in tutta l'Unione sono necessarie riforme nazionali volte a migliorare l'allocazione dei risparmi e il finanziamento del capitale, nonché ad agevolare il mercato dei capitali e le forme alternative di finanziamento, in particolare per le PMI e le imprese dell'economia sociale. A livello dell'UE, accelerare i progressi relativi all'Unione dei mercati dei capitali è essenziale per aumentare le fonti di finanziamento basate sul mercato per le imprese di tutte le dimensioni e per integrare i mercati dei capitali dell'UE in un autentico mercato unico dei capitali. Un accordo rapido e ambizioso da parte dei colegislatori dell'UE sulla proposta della Commissione volta a garantire quadri efficaci e armonizzati in materia di insolvenza favorirebbe una ripartizione più efficace delle risorse e sosterrebbe attività e settori con il miglior potenziale di crescita.

Migliorare i risultati scolastici e lo sviluppo delle competenze è essenziale per la produttività e la competitività dell'UE. Per un'economia in evoluzione e per il successo della transizione verde e digitale sono necessarie competenze rafforzate. Allo stesso tempo, i risultati dell'ultima indagine del programma dell'OCSE per la valutazione internazionale degli studenti (PISA) mostrano un calo significativo nelle competenze di base degli alunni di 15 anni in tutta l'UE. L'accesso a un'istruzione e a una formazione inclusive e di alta qualità, con insegnanti qualificati e programmi di studio aggiornati negli Stati membri e nelle loro regioni, rimane fondamentale per garantire la prosperità e il progresso sociale dell'UE, nonché per eliminare la trappola dello sviluppo dei talenti cui sono esposte alcune regioni ( 22 ). Il miglioramento delle competenze nel settore delle scienze, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica (STEM) e l'aumento del numero delle persone laureate in tali discipline, soprattutto donne, promuoveranno anche la ricerca, l'innovazione e la competitività.

4.3 Sostenibilità ambientale

In linea con l'obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e di promuovere la competitività e l'autonomia strategica aperta, l'UE continuerà ad adoperarsi per diversificare l'approvvigionamento energetico e modernizzare le infrastrutture energetiche. La quota delle importazioni russe sul totale delle importazioni di gas dell'UE è scesa al 15 % nel 2023, passando da un valore storico di circa il 40 %, ma sono necessari ulteriori sforzi da parte di alcuni Stati membri per eliminare gradualmente le importazioni di gas naturale liquefatto dalla Russia. La grande maggioranza dei paesi dell'UE ha introdotto capitoli dedicati al piano REPowerEU nei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza modificati, per un importo di oltre 60 miliardi di EUR, con l'obiettivo di rafforzare la diffusione delle energie rinnovabili e l'efficienza energetica e di ottenere la necessaria riduzione della dipendenza dai combustibili fossili prima del 2030. Anche il sostegno previsto della politica di coesione pari a 47 miliardi di EUR a favore dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e dei sistemi energetici intelligenti svolgerà un ruolo importante nell'attuazione di diverse azioni chiave nell'ambito del piano REPowerEU. Ci si attende che gli investimenti nella produzione di energia sostenuti dal dispositivo per la ripresa e la resilienza forniranno almeno 60 GW di capacità supplementari in termini di energie rinnovabili entro il 2026, mentre 9,5 GW di capacità supplementari in termini di energie rinnovabili saranno installati a titolo della politica di coesione entro il 2029. Nel 2023 la quota di fonti di energia rinnovabile nella produzione di energia elettrica è salita al 43 % ( 23 ) e le riforme delle procedure di autorizzazione, anche nell'ambito dei PRR, hanno contribuito a tale aumento sostanziale. Per mantenere questo slancio occorre affrontare in via prioritaria le restanti strozzature legate alla capacità amministrativa, anche per quanto riguarda le procedure di pianificazione e autorizzazione a livello locale. Inoltre è fondamentale accelerare l'espansione e la modernizzazione delle reti elettriche, compresi i nuovi impianti di stoccaggio dell'energia e le interconnessioni, per consentire l'ulteriore integrazione delle energie rinnovabili nel sistema energetico e per incentivare l'elettrificazione. Il piano d'azione dell'UE per le infrastrutture di rete ( 24 ), adottato nel novembre 2023, apre la strada alla creazione di reti elettriche sostenibili e resilienti. Il primo elenco dei progetti di interesse comune e reciproco dell'UE ( 25 ) individua le infrastrutture energetiche che costituiscono una priorità per l'UE in termini di attuazione del Green Deal e di rafforzamento della sicurezza energetica, concentrandosi sulle reti necessarie per l'elettrificazione, lo sviluppo delle energie rinnovabili offshore e la diffusione dell'economia dell'idrogeno verde.

Nonostante alcuni progressi, permane un divario di ambizione per quanto riguarda il conseguimento degli obiettivi per il 2030 in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica. L'industria europea sopporta l'onere di prezzi dell'energia relativamente elevati. Ridurre la domanda di energia rafforzando l'efficienza energetica e orientandosi verso energie rinnovabili meno costose è pertanto essenziale per migliorare la competitività europea. Tuttavia la maggior parte degli Stati membri non dispone di una stima solida e sufficientemente dettagliata del fabbisogno di investimenti né di misure concrete per attrarre investimenti privati al fine di finanziare la transizione verso l'energia pulita. La Commissione invita tutti gli Stati membri a presentare piani nazionali per l'energia e il clima (PNEC) definitivi e aggiornati entro il 30 giugno 2024, tenendo conto delle sue raccomandazioni sui progetti di piani e delle raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo. Pertanto è necessario che gli Stati membri rafforzino le politiche volte a eliminare gradualmente le sovvenzioni ai combustibili fossili per allinearsi all'obiettivo dell'UE di diventare un'economia climaticamente neutra. La Commissione incoraggia inoltre gli Stati membri a inserire o sviluppare ulteriormente capitoli sulla ricerca e l'innovazione nei rispettivi PNEC, facendo riferimento al piano strategico per le tecnologie energetiche ( 26 ).

Rafforzare l'autonomia, la resilienza e la competitività dell'industria a zero emissioni nette dell'UE è fondamentale per la transizione verde e la competitività dell'UE. Al fine di aumentare la produzione di tecnologie pulite, nel maggio 2024 è stato adottato il regolamento sull'industria a zero emissioni nette ( 27 ). Crea le condizioni normative favorevoli necessarie per attrarre e sostenere gli investimenti nelle tecnologie e nei relativi progetti per far fronte all'incremento della domanda a livello dell'UE e mondiale. Mira inoltre ad accelerare e razionalizzare le procedure di autorizzazione negli Stati membri, in particolare per costruire un maggior numero di impianti di produzione di tecnologie a zero emissioni nette e per investire nella decarbonizzazione dei siti industriali ad alta intensità energetica. Tra gli esempi di tali tecnologie figurano i trasporti alimentati a idrogeno, i carburanti sostenibili per l'aviazione, i veicoli a emissioni zero, il trasporto ferroviario ad alta velocità e i sistemi di trasporto intelligenti. In aggiunta a 85 miliardi di EUR per effettuare investimenti nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie pulite nell'ambito della politica di coesione, il dispositivo per la ripresa e la resilienza ha fornito circa 27 miliardi di EUR a sostegno della produzione e della diffusione di tecnologie a zero emissioni nette, mentre il Fondo per l'innovazione ha messo a disposizione circa 407 milioni di EUR. Gli Stati membri sono inoltre incoraggiati a spendere a tal fine il 25 % dei proventi delle aste del sistema ETS. Finora InvestEU ha mobilitato oltre 250 miliardi di EUR di investimenti, oltre la metà dei quali a sostegno dell'azione per il clima; due terzi di tali finanziamenti provengono da investimenti privati.

Per conseguire gli obiettivi della transizione verde e digitale dell'UE è necessario accedere a fonti sicure, sostenibili e diversificate di materie prime critiche, costruire catene di approvvigionamento per l'estrazione, la trasformazione e la raffinazione, promuovendo nel contempo pratiche di approvvigionamento sostenibili, il riciclaggio e l'utilizzo di materie prime secondarie. La normativa sulle materie prime critiche, entrata in vigore il 23 maggio 2024, istituisce un quadro normativo volto a rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento di materie prime critiche nell'UE. Essa definisce progetti strategici lungo la catena del valore di un sottoinsieme di materie prime critiche e prevede anche misure volte a rafforzare le capacità di monitoraggio dell'UE e a migliorare la circolarità delle materie prime critiche sul mercato europeo. La promozione dell'economia circolare, comprese le soluzioni circolari, contribuirà ulteriormente a conseguire la neutralità climatica, in quanto offre il potenziale di risparmiare fino al 25 % delle attuali emissioni di gas a effetto serra dell'UE ( 28 ).

Con la normativa europea sul clima, l'UE si è impegnata a conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e a rafforzare l'adattamento ai cambiamenti climatici. Sono necessari maggiori sforzi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo energetico al fine di raggiungere gli obiettivi intermedi vincolanti per il 2030, in particolare nei settori dei trasporti, dell'edilizia e dell'agricoltura. Una parte significativa degli investimenti degli Stati membri nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza mira a sviluppare una mobilità sostenibile e a migliorare l'efficienza energetica. La direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia ( 29 ) e l'iniziativa del nuovo Bauhaus europeo ( 30 ) sono fondamentali per creare un ambiente edificato climaticamente neutro, circolare e rispettoso della natura ( 31 ). Anche la riduzione dell'inquinamento industriale mediante l'introduzione di tecnologie di produzione più pulite porterebbe a ottenere notevoli risparmi sui costi ( 32 ). È inoltre opportuno accelerare l'eliminazione graduale dei combustibili fossili, la riforma delle sovvenzioni dannose per l'ambiente e l'attuazione di approcci di bilancio verde. Parallelamente, occorre rafforzare i pozzi di assorbimento del carbonio degli Stati membri forniti dai rispettivi settori di uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura (LULUCF). Inoltre nel marzo 2024 la Commissione ha adottato una comunicazione sulla gestione dei rischi climatici ( 33 ) che indica i notevoli sforzi richiesti dagli Stati membri per garantire l'esistenza di quadri istituzionali adeguati per gestire tali rischi. Le regioni costiere, mediterranee e orientali sono più vulnerabili e colpite in modo sproporzionato e devono far fronte a perdite economiche annue stimate ad almeno l'1 % del PIL, nonché a una maggiore esposizione dell'uomo ai danni legati al clima. La resilienza e la disponibilità delle risorse idriche ( 34 ), unitamente alla loro gestione, in particolare nelle regioni maggiormente colpite dai cambiamenti climatici e dall'inquinamento idrico, comprese le regioni ultraperiferiche, continuano a essere fondamentali per il buon funzionamento degli ecosistemi. Ciò riguarda in particolare la transizione energetica e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico. L'attuazione del principio "chi inquina paga" garantirebbe che i segnali di prezzo tengano conto delle esternalità ambientali.

4.4 Equità

Il mercato del lavoro dell'UE continua a mostrarsi resiliente con un'occupazione prossima a livelli record e il reddito reale è tornato a crescere per la maggior parte delle persone. La crescita dell'occupazione è stata più significativa tra le donne, i migranti legali e i lavoratori anziani. Ciò è stato accompagnato da una robusta crescita delle retribuzioni, che secondo le previsioni avrebbe raggiunto il 5,9 % nel 2023. La crescita delle retribuzioni ha superato l'inflazione nel terzo trimestre del 2023, mentre ci si attende che i salari reali tornino completamente ai livelli del 2021 entro il 2025. I salari minimi continuano a svolgere un ruolo importante a tale riguardo ( 35 ).

Allo stesso tempo, nonostante un lieve miglioramento negli ultimi trimestri, la carenza di manodopera rimane diffusa in tutti i settori e i livelli di competenze ( 36 ), mentre i livelli di disoccupazione restano elevati in alcune regioni e permangono le disuguaglianze. Resta ancora ampio margine per migliorare la partecipazione al mercato del lavoro dei gruppi sottorappresentati, comprese le donne, gli anziani e i giovani, nonché dei gruppi svantaggiati come i Rom, le persone provenienti da un contesto migratorio e le persone con disabilità, come sottolineato nel piano d'azione adottato di recente sulle carenze di manodopera e di competenze ( 37 ), nonché nel pacchetto sulla mobilità delle competenze e dei talenti ( 38 ) e nelle strategie per un'Unione dell'uguaglianza ( 39 ). Nel lungo periodo è probabile che le carenze di manodopera e di competenze aumentino ulteriormente, in relazione alla riduzione della forza lavoro dovuta ai cambiamenti demografici e all'aumento della domanda di lavoratori con competenze specifiche, ad esempio quelle necessarie per le transizioni digitale e verde, nonché per i settori dell'assistenza sanitaria e dell'assistenza a lungo termine. Il piano d'azione promuove l'importanza di una maggiore partecipazione all'istruzione e alla formazione. Gli Stati membri e le parti sociali devono sviluppare congiuntamente l'analisi del fabbisogno di competenze, istituire nuovi partenariati settoriali e regionali per le competenze e adattare i programmi di studio al fine di rispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro, anche nell'ambito dell'istruzione e formazione professionale. Inoltre una progettazione appropriata delle prestazioni fiscali e sociali (con attenzione al loro effetto distributivo), condizioni di lavoro adeguate e il miglioramento delle politiche attive del mercato del lavoro possono contribuire a incoraggiare la partecipazione al mercato del lavoro. Oltre a colmare i divari di genere nei livelli di occupazione, gli investimenti e le riforme volti a migliorare i risultati scolastici e le competenze portano anche a migliorare le pari opportunità, i risultati del mercato del lavoro e la produttività.

Il miglioramento dei risultati scolastici per tutti è fondamentale per rafforzare la produttività e la competitività e sostenere la convergenza sociale verso l'alto nell'UE. Il preoccupante peggioramento dei risultati dello studio PISA a livello generale indica un deterioramento delle prestazioni – anche per gli studenti con risultati migliori, che ci si aspetta saranno alla guida dell'innovazione futura – nonché un crescente divario socioeconomico nei risultati scolastici; questo aspetto mette in luce la necessità di migliorare i risultati scolastici nel complesso, ridurre le disuguaglianze e promuovere l'eccellenza nell'istruzione ( 40 ). I livelli di inattività rimangono elevati tra i giovani. L'aumento dei divari, comprese le forti disparità regionali nell'accesso all'istruzione e relative al livello di qualità dell'istruzione, ostacola intere regioni e gruppi di popolazione svantaggiati, compromettendo la coesione sociale e territoriale e la competitività degli Stati membri. Sono necessari sforzi politici per rafforzare la disponibilità, l'inclusività e la qualità dell'istruzione, promuovere il successo scolastico, offrire percorsi agli studenti per raggiungere l'eccellenza e garantire transizioni agevoli tra istruzione e occupazione. In ultima analisi, tali sforzi servono anche a sostenere i valori democratici e il funzionamento delle nostre società libere. Intensificare l'offerta di servizi di educazione e cura della prima infanzia inclusivi e di qualità può migliorare le opportunità di apprendimento per i bambini svantaggiati e stimolare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

L'aumento del costo della vita danneggia maggiormente i segmenti più vulnerabili della nostra società. Sebbene l'inflazione stia diminuendo rapidamente, l'aumento dei costi dei prodotti alimentari, dell'energia e dei trasporti si sta ripercuotendo negativamente in particolare sui gruppi a reddito più basso e sulle persone in situazioni svantaggiate ( 41 ). Ciò giustifica il proseguimento degli sforzi per ridurre la povertà, compresa la povertà energetica. Sebbene nel complesso i rischi di povertà siano rimasti sostanzialmente invariati, la povertà infantile è in aumento e i divari nella situazione sociale, ad esempio tra vari gruppi e regioni, richiedono un monitoraggio continuo. L'accesso ai servizi essenziali a prezzi accessibili continua a essere importante per soddisfare le esigenze di base delle persone, in quanto comporta una riduzione delle percentuali di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale e un minore divario di genere nei livelli di occupazione ( 42 ). L'insufficiente disponibilità di alloggi a prezzi accessibili rappresenta una sfida crescente in tutta l'UE, che colpisce più duramente alcuni Stati membri.

I sistemi di protezione sociale devono essere resi adeguati e adatti al futuro. L'invecchiamento della popolazione, i cambiamenti nel mondo del lavoro e le transizioni verde e digitale richiedono un ulteriore sviluppo del modo in cui i sistemi di protezione sociale sono concepiti e finanziati, al fine di garantire che le persone continuino a contribuire alla protezione sociale e a beneficiarne. Ciò comprende il rafforzamento degli incentivi e del sostegno per l'ingresso dei beneficiari nel mercato del lavoro e il miglioramento dell'adeguatezza, dell'efficacia in termini di costi e della copertura dei servizi, compresa l'assistenza sanitaria e l'assistenza a lungo termine. In molti Stati membri il rafforzamento della resilienza e della capacità dei sistemi sanitari e di assistenza a lungo termine rimane una priorità, anche attraverso la deistituzionalizzazione, la creazione di infrastrutture sufficienti e appropriate e l'introduzione di misure per affrontare la carenza di forza lavoro, anche tramite condizioni di lavoro adeguate. Sfruttare il potenziale degli strumenti digitali e dell'IA può anche contribuire a garantire l'accesso all'assistenza sanitaria in modo più efficace, ma occorre migliorare i livelli di competenze digitali del personale sanitario e del pubblico in generale. È altresì importante garantire che la trasformazione digitale dei sistemi sanitari vada a beneficio di tutti i cittadini e contribuisca a ridurre le disuguaglianze in materia di sanità. Inoltre gli Stati membri vengono incoraggiati ad affrontare il cambiamento demografico in tutte le aree di intervento, utilizzando gli strumenti disponibili a livello dell'UE, tra cui lo strumentario demografico, ( 43 ) in combinazione con le politiche nazionali e consolidando i propri sforzi nelle realtà locali. 

La transizione verso un'Europa climaticamente neutra deve essere equa e inclusiva. Il sostegno finanziario e tecnico del Fondo per una transizione giusta e di altri strumenti aiuta le regioni vulnerabili ad accelerare la propria diversificazione economica, nonché le persone in tali regioni ad acquisire competenze per i posti di lavoro creati a seguito della transizione verso un'Europa climaticamente neutra.

L'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali continua a orientare verso l'alto la convergenza sociale nell'UE ( 44 ). Nonostante i progressi compiuti in relazione agli obiettivi nazionali in materia di occupazione per il 2030 sono necessari ulteriori sforzi significativi da parte degli Stati membri, in particolare per conseguire gli obiettivi in materia di competenze e riduzione della povertà, nonché per contribuire alla realizzazione degli impegni assunti a livello dell'UE in questi settori e per sostenere la convergenza sociale verso l'alto e la coesione sociale nell'UE. Oltre ad attuare riforme fondamentali in questi settori, gli Stati membri stanno investendo ampiamente in un'Europa più sociale, con oltre 163 miliardi di EUR destinati all'istruzione, alla sanità, all'occupazione e alle politiche sociali nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza e oltre 165 miliardi di EUR in investimenti (con cofinanziamento nazionale) a titolo della politica di coesione nel periodo 2021-2027. Il 6 maggio 2024 la Commissione ha pubblicato un'analisi dettagliata per paese nei settori dell'occupazione, dell'istruzione, delle competenze e della protezione e inclusione sociale per sette Stati membri, in linea con gli indicatori del quadro di convergenza sociale (cfr. riquadro 3) ( 45 ). Nell'ambito del pacchetto di primavera, la Commissione propone inoltre di aggiornare gli orientamenti per l'occupazione per il prossimo ciclo annuale, in modo da rispecchiare il contesto socioeconomico e le iniziative politiche più recenti.

Riquadro 3 - Analisi della convergenza sociale verso l'alto in linea con gli indicatori
del quadro di convergenza sociale 

La Commissione ha valutato l'esistenza di sfide per la convergenza sociale verso l'alto in sette Stati membri in linea con gli indicatori del quadro di convergenza sociale. Il quadro di convergenza sociale prevede un'analisi in due fasi dei rischi e delle sfide per la convergenza sociale verso l'alto negli Stati membri. Nella prima fase dell'analisi, presentata nella relazione comune sull'occupazione 2024 ( 46 ), il mercato del lavoro, le competenze e le politiche sociali sono analizzati per tutti gli Stati membri. Si ritiene che sette Stati membri (Bulgaria, Estonia, Spagna, Italia, Lituania, Ungheria e Romania) presentino rischi per la convergenza sociale verso l'alto. Nel maggio 2024 i servizi della Commissione hanno pubblicato la seconda fase dell'analisi per questi sette paesi, incentrata sulle aree di intervento che, sulla base della prima fase e mediante gli indicatori principali del quadro di valutazione della situazione sociale, si ritiene presentino potenziali rischi per la convergenza sociale verso l'alto. Questa seconda fase di analisi si basa su un'ampia gamma di dati quantitativi e qualitativi e sui fattori chiave alla base delle sfide per la convergenza sociale verso l'alto. Esamina in modo più dettagliato gli sviluppi e tiene conto delle pertinenti risposte politiche intraprese o pianificate dallo Stato membro. I risultati dell'analisi della convergenza sociale sono riscontrabili nelle relazioni per paese e hanno orientato il semestre europeo 2024.

Tale analisi ha contribuito ai riesami multilaterali condotti dai comitati competenti del Consiglio.

5. CONCLUSIONI

Il semestre europeo fornisce il quadro di coordinamento delle politiche per affrontare le principali sfide economiche e sociali a livello dell'UE e degli Stati membri. Il ciclo del semestre europeo 2024 si concentra in particolare sulla competitività e invita l'UE e i suoi Stati membri ad affrontare gli ostacoli non adeguatamente considerati dalle misure previste dai piani per la ripresa e la resilienza o dai programmi della politica di coesione. Prepara inoltre il terreno per attuare con successo il nuovo quadro di governance economica, che rafforzerà la sostenibilità di bilancio a sostegno della crescita sostenibile e della resilienza a lungo termine, garantendo nel contempo i continui progressi dell'UE verso il conseguimento degli OSS e, in particolare, degli obiettivi in materia di clima ed energia. La maggior parte degli Stati membri sta compiendo progressi costanti nell'attuazione dei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza e dei programmi della politica di coesione. Tuttavia, in considerazione del termine del 2026 per la spesa a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza e del riesame intermedio della politica di coesione, si consiglia ad alcuni Stati membri di affrontare con urgenza i ritardi accumulati e le sfide strutturali. Il riesame intermedio dei programmi della politica di coesione offre l'opportunità di prendere in considerazione aggiustamenti e di avvalersi dell'iniziativa STEP per migliorare la competitività.

La Commissione invita il Consiglio europeo ad avallare e il Consiglio dell'UE ad adottare le proposte di raccomandazioni specifiche per paese della Commissione per il 2024. Invita inoltre tutti gli Stati membri ad attuare le raccomandazioni pienamente e tempestivamente nell'ambito di uno stretto dialogo con le parti sociali, le organizzazioni della società civile e gli altri portatori di interessi.

APPENDICE 1 – PANORAMICA DEI SETTORI TEMATICI AFFRONTATI NELLE RACCOMANDAZIONI
SPECIFICHE PER PAESE 

APPENDICE 2 – PROGRESSI NELL'ATTUAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER PAESE

Il ciclo del semestre europeo 2024 fa il punto sulle azioni politiche adottate dagli Stati membri per affrontare le sfide strutturali individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal 2019. A seguito dell'istituzione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, considerato uno strumento chiave per realizzare le priorità politiche dell'UE e nazionali, la valutazione relativa al seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese del 2024 tiene conto delle azioni politiche adottate finora dagli Stati membri ( 47 ) e degli impegni assunti nei piani per la ripresa e la resilienza, in funzione del loro grado di attuazione. La valutazione riflette pertanto le fasi attuali di attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza, non il livello di progressi che potrebbe essere raggiunto ipotizzando una piena attuazione dei piani ( 48 ). In linea con l'ambito di applicazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, la valutazione relativa al seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese del 2024 riguarda le raccomandazioni specifiche per paese per il periodo 2019-2022 (valutazione pluriennale) e le raccomandazioni specifiche per paese del 2023 (valutazione annuale).

Figura 1 - Livello corrente di attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese per il periodo 2019-2022

Figura 2 - Attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese per il periodo 2019-2023: valutazione annuale in ogni anno consecutivo rispetto allo stato di attuazione corrente

Nota: la valutazione pluriennale di cui alla figura 1 esamina l'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese per il periodo 2019-2022 dalla prima adozione delle raccomandazioni fino alla pubblicazione della presente comunicazione. Va osservato che le raccomandazioni specifiche per paese del 2021 riguardano solo la politica di bilancio e sono state considerate non più pertinenti ai fini della valutazione relativa al seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese del 2024. Nella figura 2 la valutazione annuale mostra i progressi registrati nel primo anno successivo all'adozione delle raccomandazioni specifiche per paese, mentre la valutazione pluriennale mostra la valutazione delle precedenti raccomandazioni specifiche per paese fino ad ora.

In una prospettiva pluriennale, sono stati compiuti almeno alcuni progressi per quanto riguarda il 71 % delle raccomandazioni specifiche per paese per il periodo 2019-2022 (cfr. figura 1). Rispetto alla valutazione dello scorso anno, sono stati compiuti ulteriori progressi significativi in relazione alle raccomandazioni specifiche per paese sia del 2019 sia del 2020. Ad oggi, il 75 % di queste raccomandazioni specifiche per paese ha registrato almeno alcuni progressi nell'attuazione, rispetto al 68 % del 2023. Ciò dimostra che il dispositivo per la ripresa e la resilienza, in quanto strumento basato sulle prestazioni, continua ad accelerare le azioni politiche volte ad attuare le pertinenti raccomandazioni specifiche per paese e ci si attende che rafforzi ulteriormente l'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese, man mano che saranno introdotti ulteriori riforme e investimenti nei piani per la ripresa e la resilienza nel corso dei prossimi anni. Tuttavia la realizzazione delle riforme differisce notevolmente a seconda dei settori. Negli ultimi anni gli Stati membri hanno compiuto i maggiori progressi nell'accesso ai finanziamenti e ai servizi finanziari, seguiti dalla lotta contro il riciclaggio di denaro, dal funzionamento del mercato del lavoro, dal quadro di bilancio e dalla governance di bilancio. D'altro canto, i progressi sono stati particolarmente modesti in materia di politica fiscale, amministrazione fiscale, evasione ed elusione fiscali, non discriminazione e pari opportunità, sistemi pensionistici e alloggi.

Anche i progressi compiuti nell'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese adottate nel 2023 sono stati significativi. Gli Stati membri hanno compiuto almeno "alcuni progressi" rispetto a circa il 59 % delle raccomandazioni rivolte loro nel luglio 2023 (figura 2). Considerando i settori di intervento per i quali un numero significativo di Stati membri ha ricevuto una raccomandazione nel 2023, nel complesso la maggior parte dei progressi conseguiti ha riguardato il quadro di bilancio e la governance di bilancio, seguiti dal contesto imprenditoriale, dall'efficienza energetica, dalle energie rinnovabili, dalle infrastrutture e dalle reti dell'energia. Per contro, sono stati compiuti meno progressi nell'attuazione delle raccomandazioni in materia di politica fiscale.

I risultati della valutazione relativa al seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese per il 2024, insieme a quelli degli anni passati, saranno disponibili sul sito web della Commissione.

APPENDICE 3 – PROGRESSI A LIVELLO DI UE NELL'ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE (OSS)

Nel quinquennio valutato ( 49 ), l'UE ha compiuto progressi significativi verso gli obiettivi di ridurre le disuguaglianze (OSS 10), assicurare lavoro dignitoso e crescita economica (OSS 8) e di sconfiggere la povertà (OSS 1). Sono stati compiuti buoni progressi anche per quanto riguarda gli obiettivi di sconfiggere la fame (OSS 2), promuovere le imprese, l'innovazione e le infrastrutture (OSS 9), incentivare il consumo e la produzione responsabili (OSS 12), proteggere la vita sott'acqua (OSS 14), assicurare un'istruzione di qualità (OSS 4) e promuovere la parità di genere (OSS 5). L'UE ha inoltre registrato progressi verso gli obiettivi in materia di pace, giustizia e istituzioni solide (OSS 16), città e comunità sostenibili (OSS 11), partnership per gli obiettivi (OSS 17) e lotta contro il cambiamento climatico (OSS 13). 

I progressi verso l'obiettivo relativo all'acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari (OSS 6) sono stati limitati, con diversi indicatori che mostrano sviluppi positivi mentre altri non hanno registrato progressi o addirittura hanno mostrato uno scostamento dall'obiettivo. Per quanto riguarda l'obiettivo di energia pulita e accessibile (OSS 7) è stato osservato un leggero scostamento dall'obiettivo a causa dell'impatto negativo sull'accessibilità economica dell'energia provocato dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e della conseguente crisi energetica nell'UE. I progressi verso l'obiettivo di salute e benessere (OSS 3) sono stati ostacolati dalle battute d'arresto della pandemia di COVID-19 che sono ora pienamente riscontrabili nei dati disponibili. L'obiettivo relativo alla vita sulla terra (OSS 15) è caratterizzato da diverse tendenze non sostenibili nei settori della biodiversità e del degrado del suolo, il che ha portato a una valutazione moderatamente sfavorevole dei progressi compiuti dall'UE in questo ambito nel breve periodo esaminato. La Commissione europea ha proposto importanti iniziative strategiche volte a invertire il degrado degli ecosistemi nell'ambito del Green Deal europeo, come la strategia dell'UE sulla biodiversità, la strategia dell'UE per le foreste, la strategia dell'UE per il suolo per il 2030 e la strategia "Dal produttore al consumatore".



APPENDICE 4 – RISULTATI DEGLI ESAMI APPROFONDITI DEGLI SQUILIBRI MACROECONOMICI NEGLI STATI MEMBRI

Sono stati individuati squilibri o squilibri eccessivi in 9 dei 12 Stati membri per i quali è stato effettuato un esame approfondito. L'analisi dell'esame approfondito ha indagato la gravità degli squilibri, la loro evoluzione recente e prospettica e le relative risposte politiche. Quest'anno l'analisi degli esami approfonditi è stata presentata prima del pacchetto di primavera del semestre europeo per consentire di condurre discussioni multilaterali più approfondite con gli Stati membri prima delle conclusioni sui risultati degli squilibri e della successiva formulazione delle raccomandazioni specifiche per paese ( 50 ).

Le classificazioni rispecchiano l'entrata in vigore del nuovo quadro di governance economica, chiarendo i ruoli svolti rispettivamente dalla procedura per gli squilibri macroeconomici e dal patto di stabilità e crescita nella sorveglianza macroeconomica complessiva, in particolare nella valutazione dei rischi per la sostenibilità di bilancio. Nei casi in cui i rischi sono essenzialmente legati a preoccupazioni in materia di sostenibilità di bilancio e in cui le risposte politiche necessarie riguardano in gran parte il settore della politica di bilancio, il patto di stabilità e crescita (PSC) dovrebbe essere considerato lo strumento idoneo per la sorveglianza e per la formulazione di raccomandazioni politiche. Laddove sussistano rischi macroeconomici più ampi oltre alla sostenibilità di bilancio, compresi eventuali effetti di ricaduta, che richiedono una risposta politica più ampia, la procedura per gli squilibri macroeconomici dovrebbe continuare a integrare la sorveglianza condotta nell'ambito del PSC. Nei casi in cui le vulnerabilità non sono correlate a un debito elevato o a una mancanza di rigore di bilancio, la procedura per gli squilibri macroeconomici sarà lo strumento principale per garantire un meccanismo di sorveglianza sufficientemente solido.

L'evoluzione delle vulnerabilità è stata eterogenea tra gli Stati membri ma in molti casi esse si sono attenuate, in quanto le condizioni economiche si sono adeguate all'inflazione elevata, seppur in calo. La valutazione di quest'anno degli squilibri ha avuto luogo in un contesto caratterizzato da un debole slancio registrato nello scorso anno e da prospettive di una graduale accelerazione della crescita emerse nell'anno in corso. Le pressioni inflazionistiche si sono attenuate, in parte grazie a una significativa riduzione dei prezzi dell'energia che ha favorito le posizioni esterne, anche se le pressioni sui costi e sui prezzi restano rilevanti. Allo stesso tempo, l'inasprimento delle condizioni finanziarie negli ultimi due anni ha comportato un incremento dei rischi. Parallelamente, l'evoluzione delle vulnerabilità è stata influenzata anche dai diversi gradi di intervento adottati. L'impatto di questi sviluppi economici potrebbe non essersi ancora svelato totalmente, il che richiede un attento monitoraggio continuo degli squilibri in un'ottica prospettica, che si rivela essenziale. I paragrafi che seguono illustrano le vulnerabilità e le prospettive più rilevanti in questa fase.

Le pressioni sulla competitività di costo e di prezzo si stanno allentando, ma le dinamiche divergenti nei vari paesi rappresentano ancora un problema. L'inflazione complessiva è chiaramente diminuita in tutti i paesi dell'UE – sulla scia del calo dei prezzi dell'energia, che ha svolto un ruolo chiave – ma la disinflazione è stata più ampia, come indicato dal calo significativo dell'inflazione di fondo registrato dall'inizio del 2023. La divergenza tra i tassi di inflazione è diminuita in tutta la zona euro e nell'UE, ma non in modo uniforme. Le diverse velocità con cui l'impatto dei prezzi inferiori dell'energia si ripercuote sugli altri beni e servizi e le diverse tempistiche nell'eliminazione graduale delle misure adottate per contenere i prezzi dell'energia nel 2022 svolgono un ruolo nella riduzione differenziale dell'inflazione. Le pressioni inflazionistiche interne sono rimaste significative, con un ulteriore aumento del costo del lavoro per unità di prodotto e dei margini di profitto. Il costo del lavoro per unità di prodotto ha visto un'accelerazione nel 2023, trainata dall'elevata crescita delle retribuzioni in un contesto caratterizzato dalla disoccupazione ai minimi storici e dal ristagno della produttività del lavoro in periodi di crescita debole. Per contro, l'apprezzamento del tasso di cambio nominale, anche per la maggior parte dei paesi non appartenenti alla zona euro, potrebbe aver attenuato alcune pressioni inflazionistiche.

Sebbene si preveda un ulteriore allentamento, le pressioni sui costi e sui prezzi rimangono un problema. Sono emerse prospettive di un ulteriore allentamento delle pressioni sui costi, compreso il costo del lavoro per unità di prodotto, in quanto ci si attende un rallentamento della crescita delle retribuzioni e un'accelerazione della produttività insieme al ciclo economico. Tuttavia l'inflazione è ancora elevata in gran parte della zona euro e dell'UE. La disinflazione potrebbe progredire più lentamente del previsto se le pressioni derivanti dalla dinamica delle retribuzioni e dei profitti rimarranno forti per molto tempo. Divergenze durature nell'andamento dei costi e dei prezzi non radicate nell'aumento della produttività possono rafforzare le perdite di competitività, comportando rischi per le posizioni esterne e per l'efficacia dell'orientamento monetario. Per affrontare tale problema è necessario adottare misure d'intervento, anche facendo ricorso alla politica di bilancio per contenere la domanda a livelli più sostenibili, e impegnarsi a migliorare il funzionamento dei mercati.

Le partite correnti si sono rafforzate con il calo dei prezzi dell'energia, ma il persistere di ingenti disavanzi e avanzi delle partite correnti mette in luce preoccupazioni circa la dinamica della domanda interna. Le posizioni esterne in tutta l'UE hanno beneficiato della riduzione dei prezzi delle importazioni di energia rispetto ai picchi registrati nel 2022. Allo stesso tempo, alcuni paesi hanno beneficiato di un'ulteriore forte crescita delle esportazioni legate al turismo, mentre i saldi della bilancia commerciale di altri paesi hanno risentito della debolezza del commercio mondiale, in particolare per quanto riguarda i beni manifatturieri e il commercio extra-UE. Nel complesso, al di là del saldo del settore energetico, le posizioni esterne hanno registrato sviluppi differenti, in parte dovuti al vigore della domanda interna. In alcuni casi, la dinamica dei consumi e degli investimenti ha portato a registrare ingenti e prolungati disavanzi delle partite correnti; in altri casi, il ristagno della domanda interna ha contribuito al persistere di ampi avanzi.

In prospettiva, ci si attende che le variazioni delle partite correnti saranno più contenute rispetto agli ultimi anni, ma in molti casi saranno esposte a lievi aumenti. I cambiamenti attesi sono determinati dalle limitate variazioni delle ragioni di scambio e dalle prospettive di una certa accelerazione del commercio mondiale, nonché da variazioni limitate della domanda interna. Ci si attende che la maggior parte degli ingenti disavanzi delle partite correnti si ridurrà solo lievemente. Inoltre tali disavanzi tendono a essere più deboli dei fondamentali e peggiori rispetto ai livelli precedenti alla pandemia. Nella maggior parte degli altri casi si prevede un ulteriore leggero aumento, compresi ampi avanzi delle partite correnti di lunga durata, che dovrebbero tuttavia rimanere ben al di sotto dei livelli osservati prima del 2022.

La maggior parte delle posizioni patrimoniali nette sull'estero negative è migliorata ulteriormente nel 2023 grazie alla crescita del PIL nominale. Alcune delle posizioni più negative hanno registrato un miglioramento nonostante gli ampi disavanzi delle partite correnti. Tuttavia alcuni di questi rapporti NIIP/PIL più negativi potrebbero non migliorare ulteriormente quest'anno o il prossimo, e in altri casi non allo stesso ritmo registrato di recente, a causa del rallentamento della crescita del PIL nominale e della persistenza di un forte fabbisogno di finanziamento esterno.

I prezzi delle abitazioni si sono moderati o, in alcuni casi, sono diminuiti, determinando una riduzione della sopravvalutazione dei mercati degli alloggi. I mercati degli alloggi hanno subito un'ulteriore flessione nel 2023 in un contesto di inasprimento delle condizioni di finanziamento e di pressione sui redditi delle famiglie; questi due fattori hanno inciso sulla riduzione della capacità di indebitamento delle famiglie e sul calo della domanda di alloggi. La correzione dei prezzi delle abitazioni è stata più forte nei paesi in cui i prezzi erano stati maggiormente sopravvalutati e l'indebitamento delle famiglie era più elevato. In questi casi, il grado di sopravvalutazione del mercato degli alloggi è diminuito – nonostante i prezzi delle abitazioni restino tipicamente sopravvalutati – e i rapporti prezzo/reddito si sono ridotti. Al contrario, in alcuni casi i prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere notevolmente: in alcuni casi ciò è avvenuto sulla scia del dinamismo degli anni precedenti, mentre in altri si è trattato di una novità. Anche i prezzi degli immobili commerciali sono stati corretti, ma in alcuni paesi continuano a rappresentare un problema.

La dinamica dei prezzi delle abitazioni dovrebbe rimanere moderata, in quanto le condizioni finanziarie sono ancora restrittive; tuttavia nel tempo i prezzi potrebbero aumentare nuovamente, sostenuti dalla ripresa della capacità di indebitamento e da un'offerta di alloggi limitata. Il periodo dei cali dei prezzi delle abitazioni potrebbe terminare, ma le prospettive a breve termine sono ancora caratterizzate da condizioni di finanziamento restrittive che frenano la domanda e i prezzi. Tuttavia tali fattori potrebbero invertirsi con la diminuzione dei tassi di interesse e l'aumento dei redditi delle famiglie dovuto alla crescita delle retribuzioni reali. Allo stesso tempo, i recenti cali nel numero di progetti di costruzione di nuove abitazioni e di licenze edilizie in diversi paesi suggeriscono che le carenze nell'offerta di alloggi potrebbero peggiorare piuttosto che migliorare, il che tenderà a rafforzare le pressioni al rialzo sui prezzi. Parallelamente, vi sono alcuni aspetti delle politiche che continuano a incentivare l'acquisto delle abitazioni finanziato mediante debito in vari paesi, tra questi determinate caratteristiche del sistema impositivo e mercati degli affitti disfunzionali, che potrebbero alimentare gli aumenti dei prezzi una volta che le condizioni di finanziamento saranno sufficientemente attraenti. Permangono ancora preoccupazioni relative al settore degli immobili commerciali, che rimane particolarmente sensibile alle condizioni di finanziamento.

Gli elevati rapporti debito privato/PIL e debito pubblico/PIL hanno continuato a diminuire per via dell'elevata crescita del PIL nominale e del minore indebitamento, ma restano ancora significativi in diversi casi. Dal 2021 i rapporti debito/PIL sono diminuiti in modo evidente, in gran parte per via della maggiore crescita del PIL nominale, ma tale impatto ha già mostrato una tendenza a indebolirsi nel 2023 a causa del rallentamento della crescita del PIL in termini reali. Oltre a ciò, i flussi di credito si sono notevolmente indeboliti sia per le famiglie sia per le società non finanziarie per via dell'inasprimento delle condizioni di finanziamento; in alcuni casi tali flussi sono diventati persino leggermente negativi, contribuendo a ridurre l'indebitamento. Tuttavia i debiti privati rimangono elevati in molti casi. Per quanto riguarda il debito pubblico, in diversi paesi si sono aggiunti disavanzi di bilancio significativi ai rapporti debito/PIL, che sono ancora superiori ai livelli precedenti la crisi COVID-19 e ci si attende aumenteranno in mancanza di ulteriori misure politiche in alcuni paesi con debiti elevati.

La riduzione dell'indebitamento dovrebbe continuare, seppur in modo decrescente, man mano che l'inflazione diminuisce ulteriormente, ma le condizioni finanziarie potrebbero ancora comportare rischi per i debitori. Una minore inflazione sta spianando la strada a tassi di interesse più bassi, ma le condizioni di finanziamento potrebbero rimanere difficili per alcuni debitori e mutuatari. Inoltre, sebbene si preveda un calo, i tassi di interesse rimarranno probabilmente al di sopra dei valori minimi registrati negli anni che hanno preceduto l'aumento dell'inflazione, esercitando pressioni sui costi del servizio del debito. Ciò è più preoccupante quando le esigenze di rifinanziamento sono più elevate. Inoltre, quando l'indebitamento in valuta estera è significativo, i rischi possono aggravarsi comportando vulnerabilità nella posizione esterna che potrebbero sfociare nella volatilità dei tassi di cambio e in premi di rischio più elevati, il che richiede politiche prudenti. Il rafforzamento della crescita economica potenziale, anche attuando efficacemente i piani per la ripresa e la resilienza, dovrebbe sostenere la riduzione del debito a medio termine.

Il settore bancario ha mostrato resilienza al debole slancio economico, ma gli effetti complessivi dell'inasprimento delle condizioni di finanziamento potrebbero non essersi ancora totalmente palesati. Il settore bancario ha resistito bene agli ultimi sviluppi macroeconomici. La redditività delle banche si è rafforzata con un aumento degli interessi attivi, che ha contribuito a consolidare ulteriormente i loro coefficienti patrimoniali. La debole crescita economica e l'inasprimento delle condizioni di finanziamento non sembrano aver inciso finora sulle attività detenute dalle banche. I crediti deteriorati hanno continuato a diminuire, anche se solo marginalmente. In alcuni paesi la rinegoziazione dei crediti deteriorati detenuti al di fuori del settore bancario rappresenta ancora un problema. In alcuni casi l'esposizione significativa al debito sovrano nazionale rimane un rischio. In prospettiva, gli effetti complessivi dell'inasprimento delle condizioni monetarie sul servizio del debito degli ultimi due anni potrebbero non essere stati ancora pienamente osservati e potrebbero anzi manifestarsi in modo tardivo. Nel contesto attuale potrebbe essere necessario prestare attenzione alla situazione del settore degli immobili commerciali in quanto le banche e gli altri enti finanziari di alcuni paesi sono considerevolmente esposti verso tale settore.

Tabella 1 - CLASSIFICAZIONE DEGLI STATI MEMBRI NELL'AMBITO DELLA PROCEDURA PER GLI SQUILIBRI MACROECONOMICI

 

Esito per il 2023

Esito per il 2024

Nessuno squilibrio

CZ, EE, LV, LT, LU, SK

ES, FR, PT

Squilibri

CY, DE, ES, FR, HU, NL, PT, RO, SE

CY, DE, EL, HU, IT, NL, SK, SE

Squilibri eccessivi

EL, IT

RO

p.m.: nessun esame approfondito

AT, BE, BG, DK, HR, FI, MT, PL, SI

AT, BE, BG, CZ, DK, EE, HR, FI, IE, LV, LT, LU, MT, PL, SI

Nota: gli Stati membri la cui classificazione è cambiata tra il 2023 e 2024 sono indicati in grassetto in entrambe le colonne.

Stati membri che non presentano più squilibri 

La Francia non presenta più squilibri. L'azione politica ha contribuito a ridurre le vulnerabilità connesse alla competitività in un contesto di bassa crescita della produttività, che avevano ripercussioni a livello transfrontaliero; tuttavia si rende necessario un ulteriore impegno, mentre permangono vulnerabilità legate all'elevato debito pubblico. La competitività dei prezzi ha visto un'evoluzione positiva dal 2021, in parte per via di un'inflazione inferiore a quella dei partner commerciali. Tuttavia i risultati in termini di competitività di costo sono stati più eterogenei in quanto la produttività del lavoro è stata frenata da fattori temporanei emersi in seguito alla crisi COVID-19, tra cui una persistente eccedenza di manodopera in alcuni settori chiave e le politiche volte ad aumentare l'occupazione. Ciò ha determinato una forte crescita dell'occupazione negli ultimi anni. In prospettiva, ci si attende che la produttività del lavoro e la competitività migliorino, grazie agli investimenti e alle riforme pianificati, che dovrebbero sostenere la riduzione dell'indebitamento. Il debito del settore privato è aumentato notevolmente durante la pandemia, ma è andato di pari passo con un aumento del tasso di risparmio delle famiglie, con aumenti di capitale e con l'accumulo di riserve di liquidità nelle imprese, che sono attualmente utilizzate. Il credito agli investimenti delle imprese rimane dinamico nonostante l'inasprimento delle condizioni finanziarie. Il rapporto debito pubblico/PIL si è leggermente ridotto con la ripresa del PIL dal 2021, attestandosi a poco più del 110 % nel 2023. Si prevede che rimanga sostanzialmente stabile nel 2024, per poi aumentare nuovamente nel 2025 in presenza di disavanzi pubblici ampi e persistenti. La risposta politica alle vulnerabilità connesse alla competitività individuate in un contesto di bassa crescita della produttività è stata nel complesso adeguata e dovrebbe sostenere la crescita della produttività nei prossimi anni, ma occorre proseguire gli sforzi. L'attuazione del PRR contribuirà ad affrontare ulteriormente le sfide in materia di competitività migliorando nel contempo la crescita della produttività. Sebbene siano state adottate azioni politiche per rafforzare le finanze pubbliche, sono chiaramente necessari maggiori sforzi per ridurre l'elevato debito pubblico. Il patto di stabilità e crescita riformato, compresa l'applicazione della procedura per i disavanzi eccessivi, offre un meccanismo di sorveglianza adeguato e solido per affrontare i rischi per la sostenibilità di bilancio.

Il Portogallo non presenta più squilibri. Sono stati compiuti progressi significativi nella riduzione delle vulnerabilità connesse all'elevato debito privato, pubblico ed estero, che ci si attende continueranno a diminuire. Dopo un'interruzione dovuta alla crisi causata dalla pandemia di COVID-19, il rapporto debito privato/PIL e il rapporto debito pubblico/PIL hanno ripreso a diminuire. Dal 2021 si sono notevolmente ridotti, grazie a una forte crescita del PIL e a un recente avanzo di bilancio nel caso del debito pubblico. La NIIP chiaramente negativa ha registrato un notevole miglioramento, sostenuta da una forte crescita economica e da un avanzo delle partite correnti, e la sua struttura rimane favorevole alla luce dell'elevata quota di strumenti non esposti al rischio di default. L'indebitamento privato e pubblico e la NIIP rimangono elevati, ma si prevede che in futuro diminuiranno ulteriormente, nonostante la crescita del PIL nominale diventi meno favorevole. Lo scorso anno le partite correnti sono tornate a registrare un avanzo; secondo le previsioni rimarranno positive quest'anno e il prossimo ed è stato altresì raggiunto un avanzo di bilancio. L'aumento dei tassi di interesse ha esercitato una certa pressione sulle famiglie indebitate e i prezzi delle abitazioni sono in forte crescita da diversi anni. I crediti deteriorati hanno continuato a diminuire da livelli già moderati. Sono stati compiuti progressi strategici costanti per affrontare le vulnerabilità individuate, progressi che sono alla base dei risultati visibili. Si prevede che l'attuazione in corso del PRR continuerà ad avere un impatto positivo sul potenziale di crescita, contribuendo alla sostenibilità esterna del Portogallo e alla sostenibilità di bilancio.

La Spagna non presenta più squilibri. Sono stati compiuti progressi significativi nella riduzione delle vulnerabilità connesse all'elevato debito privato ed estero, che avevano ripercussioni a livello transfrontaliero, e si sono registrate riduzioni del debito pubblico. Dopo un'interruzione causata dalla pandemia di COVID-19, il debito del settore privato e la NIIP negativa hanno ripreso a diminuire nel 2021, grazie alla forte crescita del PIL nominale. Entrambi gli aspetti dovrebbero continuare a migliorare nei prossimi anni, anche se in modo più graduale rispetto ai ritmi recenti, in quanto ci si attende che la crescita del PIL nominale sarà meno favorevole. Le partite correnti registrano un avanzo da dieci anni e sono ulteriormente aumentate nel 2023 per effetto della rapida crescita delle esportazioni e del calo dei prezzi dell'energia. L'elevato rapporto debito pubblico/PIL è in calo, trainato dalla forte crescita del PIL nominale, ma quest'anno e il prossimo si prevedono miglioramenti più modesti per effetto di disavanzi di bilancio ancora significativi e della crescita del PIL nominale meno favorevole. Il tasso di disoccupazione si trova su una traiettoria al ribasso da dieci anni e si prevede che continuerà a diminuire. Il settore bancario ha continuato a mostrare resilienza in un contesto caratterizzato dall'inasprimento delle condizioni di finanziamento per i mutuatari. Sono stati compiuti progressi politici significativi per affrontare le vulnerabilità individuate, anche negli ultimi anni grazie all'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza; tuttavia sono necessari maggiori sforzi, in particolare per ridurre l'elevato debito pubblico.

Nuovi Stati membri che presentano squilibri 

La Slovacchia presenta squilibri. Nonostante alcuni recenti miglioramenti persistono vulnerabilità connesse alla competitività di costo, all'equilibrio dei conti con l'estero, al mercato degli alloggi e al debito delle famiglie, e non è stata prevista alcuna azione politica. La Slovacchia è stata oggetto di un esame approfondito nel 2023 e le sue vulnerabilità erano state valutate come non equivalenti a squilibri macroeconomici in quanto si prevedeva un loro attenuamento nel medio termine. Tali vulnerabilità si sono attenuate, ma non con la rapidità prevista un anno fa. I miglioramenti sembrano inoltre essere ciclici, con vulnerabilità strutturali che sembrano essere radicate, mentre manca un'azione politica. L'elevato disavanzo delle partite correnti è migliorato lo scorso anno, ma si prevede che rimanga chiaramente negativo, determinando la persistenza della NIIP fortemente negativa. L'inflazione di fondo si è rivelata più vischiosa del previsto ed è rimasta superiore alla media della zona euro, mentre il costo del lavoro per unità di prodotto continua a crescere più che nella maggior parte dei partner commerciali. Ci si attende che queste pressioni sui prezzi e sui costi non andranno a ridursi sensibilmente quest'anno o il prossimo, il che potrebbe ostacolare il miglioramento della competitività e della bilancia commerciale. L'indebitamento delle famiglie è aumentato in modo significativo nel corso degli anni ed è rallentato nel 2023 a fronte di un calo del credito ipotecario. I prezzi delle abitazioni sono diminuiti, ma sono ancora leggermente sopravvalutati e si prevede che aumenteranno di nuovo a causa del fatto che l'offerta di alloggi rimane limitata. La domanda di alloggi è sostenuta da interventi politici quali le indennità ipotecarie di recente adozione, che ostacolano la trasmissione della politica monetaria e sono gravose per il bilancio. L'aggiustamento di bilancio è stato differito e si prevede che l'elevato disavanzo pubblico peggiorerà quest'anno, mentre il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe aumentare nel 2024 e nel 2025 nonostante una crescita favorevole del PIL, che esercita una pressione al rialzo sulla domanda interna. Nel complesso, l'azione politica non è stata adeguata per affrontare le vulnerabilità individuate e ha contribuito al loro consolidamento. L'aggiustamento di bilancio contribuirebbe a ridurre l'inflazione di fondo e a rafforzare la posizione esterna nonché a contenere gli aumenti del debito pubblico; l'avvio della procedura per i disavanzi eccessivi dovrebbe essere alla base di tale aggiustamento. Occorre inoltre intervenire per migliorare la competitività di prezzo e non di prezzo e per ridurre i rischi connessi al mercato degli alloggi e all'accumulo del debito delle famiglie, anche mediante lo sviluppo di un mercato degli affitti funzionale.

Stati membri che presentano squilibri 

Cipro continua a presentare squilibri. Le vulnerabilità relative al debito privato, pubblico ed estero sono complessivamente diminuite ma rimangono rilevanti, mentre l'ingente disavanzo delle partite correnti si è ulteriormente ampliato. Il rapporto debito delle famiglie/PIL e il rapporto debito delle società non finanziarie/PIL hanno entrambi continuato a diminuire, pur rimanendo elevati. Tuttavia i livelli del debito societario ed estero sono gonfiati dal debito delle società veicolo, il che comporta rischi limitati per l'economia nazionale. L'elevato stock di crediti deteriorati detenuti dalle banche è diminuito significativamente negli ultimi anni, anche nel 2023, e la risoluzione dei crediti deteriorati da parte delle società acquirenti di crediti dovrebbe sostenere un'ulteriore riduzione del debito privato. Tuttavia è probabile che l'inasprimento delle condizioni finanziarie rafforzi la pressione sulle famiglie e sulle imprese fortemente indebitate. Il rapporto debito pubblico/PIL sta diminuendo rapidamente e si prevede che Cipro manterrà avanzi di bilancio quest'anno e il prossimo, i quali determineranno ulteriori riduzioni del rapporto debito/PIL. L'ingente disavanzo delle partite correnti si è ulteriormente ampliato nel 2023, in gran parte per via della persistente solidità della domanda interna e del rimpatrio di profitti. Si prevede che rimarrà ingente quest'anno e il prossimo. La NIIP fortemente negativa non è migliorata lo scorso anno ed è destinata a peggiorare, a meno che le partite correnti non registrino un netto miglioramento. Sono stati compiuti notevoli sforzi politici per affrontare le vulnerabilità individuate. Si prevede che la piena e tempestiva attuazione del piano per la ripresa e la resilienza e di ulteriori misure contribuiranno ad aumentare il livello delle esportazioni e ad alleviare l'eccessiva dipendenza dalle importazioni di petrolio.

La Germania continua a presentare squilibri. Le vulnerabilità connesse all'ingente avanzo delle partite correnti rimangono rilevanti, nonostante una certa riduzione registrata nel corso degli anni, in quanto persiste il problema di fondo della debole domanda interna e degli investimenti modesti che ha ripercussioni a livello transfrontaliero; la risposta politica è stata invece limitata. Con il calo dei prezzi dell'energia, la debolezza della domanda interna e il ristagno del commercio mondiale, l'avanzo delle partite correnti è tornato al 5,9 % del PIL nel 2023 rispetto al 4,2 % del PIL nel 2022. Si prevede che quest'anno e il prossimo registrerà un aumento leggermente superiore, pur rimanendo ben al di sotto dei livelli pre-pandemia. Date le dimensioni dell'economia tedesca e la sua integrazione commerciale nella zona euro, ciò ha ricadute negative sul resto della zona. Il calo dei prezzi delle abitazioni ha notevolmente ridotto l'entità della loro sopravvalutazione, con un impatto finora limitato sul sistema finanziario, ma è necessario continuare a monitorare gli immobili commerciali. Il calo degli investimenti negli alloggi potrebbe determinare il riemergere di pressioni sui prezzi e conseguenti rischi di sopravvalutazione nel prossimo futuro. In prospettiva si prevede un lieve deterioramento della competitività di costo, mentre le famiglie inizieranno a recuperare un certo potere d'acquisto man mano che le retribuzioni cresceranno in termini reali, come da previsioni. La ripresa degli investimenti privati richiede tempo; ci si attende che il risanamento di bilancio avrà un impatto sulla domanda interna frenando potenzialmente gli investimenti pubblici. Le vulnerabilità complessive sottostanti in termini di notevole divario esistente tra i risparmi e gli investimenti non sono cambiate radicalmente: il fabbisogno di investimenti è aumentato nel corso degli anni, principalmente in relazione agli investimenti pubblici a livello regionale e agli investimenti delle imprese a livello generale, che sosterrebbero la crescita economica in futuro. Mentre il governo ha intrapreso alcune azioni a sostegno degli investimenti e il piano per la ripresa e la resilienza prevede importanti misure per promuovere gli investimenti, l'entità della risposta politica non ha finora determinato progressi sostanziali né è stata sufficiente a far fronte alla sfida globale di maggiori investimenti pubblici e privati.

L'Ungheria continua a presentare squilibri. Le vulnerabilità connesse alle pressioni sui prezzi e al fabbisogno di finanziamenti esterni e pubblici restano rilevanti, sebbene il miglioramento del contesto esterno abbia attenuato alcuni rischi a breve termine. L'ingente disavanzo delle partite correnti si è chiuso nel 2023 con la contrazione della domanda interna in un contesto di recessione in Ungheria e per via del calo dei prezzi dell'energia. Insieme all'inasprimento della politica monetaria, questi fattori hanno contribuito a ridurre il tasso di inflazione molto elevato. Tuttavia l'inflazione di fondo è rimasta tra le più elevate dell'UE e il costo del lavoro per unità di prodotto ha continuato a essere caratterizzato da una forte crescita, esercitando pressioni sulla competitività. Si prevede che le partite correnti torneranno a registrare un lieve disavanzo con la ripresa della domanda interna, mentre l'economia e i finanziamenti esterni rimarranno esposti all'andamento dei prezzi dell'energia e ai premi di rischio. I prezzi delle abitazioni sono diminuiti e la sopravvalutazione si è attenuata nel 2023 in un contesto di tassi di interesse più elevati. L'ampio disavanzo di bilancio persiste per via delle politiche espansive e dell'indebolimento della crescita registrato a partire dalla recessione del 2023. Si prevede che il disavanzo si ridurrà leggermente, pur rimanendo significativo, contribuendo all'inflazione e aumentando il fabbisogno di finanziamento esterno. Il rapporto debito pubblico/PIL e gli oneri per interessi sono destinati a rimanere elevati. I progressi politici sono stati limitati in tutti i settori, in particolare quelli strutturali e di bilancio, contribuendo alla persistenza delle vulnerabilità individuate. L'aggiustamento di bilancio contribuirebbe a ridurre l'inflazione di fondo e a rafforzare la posizione esterna nonché a contenere gli aumenti del debito pubblico; l'avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi dovrebbe essere alla base di tale aggiustamento. Ci si attende che l'attuazione tempestiva ed efficace del PRR contribuirà a ridurre le vulnerabilità, che verrebbero rafforzate dalla graduale eliminazione degli interventi distorsivi sui mercati e dalle riforme a sostegno del risanamento di bilancio.

I Paesi Bassi continuano a presentare squilibri. Le vulnerabilità connesse all'elevato debito privato in un contesto di sopravvalutazione del mercato degli alloggi, che hanno ripercussioni a livello transfrontaliero, rimangono rilevanti nonostante alcuni miglioramenti. Le vulnerabilità associate all'ingente avanzo delle partite correnti sono state attenuate dalla crescita relativamente vigorosa della domanda interna. L'ingente avanzo delle partite correnti è stato elevato, e si prevede che rimarrà tale, sulla scia di un consistente avanzo del commercio di beni e servizi, che rispecchia un avanzo del risparmio interno rispetto agli investimenti per l'economia nel suo complesso. Tuttavia negli ultimi anni la domanda interna è cresciuta più vigorosamente che nella zona euro, il che suggerisce che gli effetti di ricaduta dell'avanzo delle partite correnti sul resto della zona stanno diventando meno preoccupanti. La presenza significativa di imprese multinazionali nei Paesi Bassi, l'impatto statistico degli utili societari non distribuiti e il ruolo dei fondi pensione che portano ad accumulare ingenti risparmi investiti all'estero sono tutti elementi che contribuiscono all'ampio divario tra i risparmi e gli investimenti. Il debito privato ha continuato a diminuire notevolmente nel 2023 e si prevedono ulteriori riduzioni, ma il debito continua a rimanere elevato. L'elevato livello del debito associato alle ingenti detenzioni di attività non liquide, principalmente nel settore degli alloggi e dei risparmi pensionistici, rende le famiglie vulnerabili alle mutevoli condizioni economiche, soprattutto a causa della sopravvalutazione del mercato degli alloggi. I prezzi delle abitazioni hanno registrato un certo livello di correzione per la maggior parte dell'anno scorso in un contesto di condizioni di finanziamento più restrittive; restano tuttavia sopravvalutati, anche se in misura minore che in passato. Sono state adottate alcune misure per affrontare le vulnerabilità individuate, ma sono necessari ulteriori sforzi a livello politico. Si potrebbero perseguire diverse opzioni per affrontare in modo più incisivo la carenza di alloggi, aumentando gli investimenti nel settore degli alloggi e rimuovendo gli ostacoli alla costruzione di nuove abitazioni, affrontando nel contempo gli incentivi fiscali per l'acquisto di abitazioni finanziato mediante debito. È improbabile che le recenti riforme del mercato degli affitti privati favoriscano la disponibilità di alloggi.

La Svezia continua a presentare squilibri. Nonostante alcune recenti correzioni, le vulnerabilità connesse al mercato immobiliare e all'elevato debito privato rimangono rilevanti e l'azione politica per farvi fronte è stata limitata. Dopo aumenti significativi registrati da diversi anni, i prezzi degli immobili sono diminuiti a partire dalla fine del 2022. Il debito del settore privato è diminuito rispetto al PIL per via dell'elevata crescita del PIL nominale, dovuta all'inflazione elevata, mentre i livelli del debito sono aumentati ulteriormente in termini nominali. Il rapido aumento dei tassi di interesse ha avuto ripercussioni negative sul servizio del debito delle famiglie e delle imprese commerciali del settore immobiliare, ha comportato una riduzione della domanda e ha inciso sui prezzi degli immobili. La prevalenza di tassi di interesse variabili e di mutui ipotecari di lunghissima durata ha esercitato pressioni sui bilanci delle famiglie, riducendo la capacità di rimborso, innescando un calo dei consumi e contribuendo alla recessione del 2023. Allo stesso tempo, la costruzione di nuove abitazioni ha subito un brusco calo. Nonostante i recenti cali, i prezzi delle abitazioni continuano a essere notevolmente sopravvalutati; anche i prezzi degli immobili commerciali non sembrano aver ancora raggiunto un adeguamento completo e sussistono rischi per il servizio del debito se i tassi di interesse rimangono elevati e le valutazioni diminuiscono. Il settore finanziario è fortemente esposto nei confronti del settore immobiliare, ma i suoi parametri robusti dovrebbero fungere da baluardo contro la propagazione dei problemi del settore immobiliare al resto dell'economia. I progressi politici sono stati limitati e, in mancanza di un'azione più decisa, le vulnerabilità individuate persisteranno e potrebbero portare a un nuovo aumento dell'acquisizione di alloggi finanziata mediante debito e della sopravvalutazione dei prezzi delle abitazioni. Le misure volte ad aumentare l'offerta di alloggi potrebbero contribuire notevolmente a prevenire tali problemi. Inoltre la tassazione continua a promuovere l'acquisizione di alloggi finanziata mediante debito tramite la notevole detraibilità fiscale dei pagamenti degli interessi sui mutui ipotecari e a favorire la proprietà delle abitazioni. Il mercato degli affitti non è stato riformato.

Stati membri che presentano attualmente squilibri (squilibri eccessivi in precedenza)

La Grecia, che nel 2023 era classificata tra i paesi con squilibri eccessivi, presenta squilibri. Le vulnerabilità connesse all'elevato debito pubblico e agli elevati crediti deteriorati in un contesto di forte disoccupazione rimangono rilevanti, ma si sono notevolmente attenuate e si prevede che diminuiranno ulteriormente, ma la posizione esterna rimane debole. Il rapporto debito pubblico/PIL ha continuato a diminuire e, pur rimanendo elevato (quasi il 162 % nel 2023), i rischi a breve termine per la sostenibilità del debito sembrano essere contenuti. La crescita del PIL nominale è stata uno dei principali fattori trainanti del rapido calo del rapporto debito/PIL negli ultimi anni, ma l'ulteriore miglioramento atteso dei saldi di bilancio dovrebbe garantire che continui a diminuire. Il disavanzo delle partite correnti, che si era notevolmente ampliato nel periodo 2020-2022, si è ridotto significativamente nel 2023, ma rimane elevato in un contesto di forte domanda interna. Quest'anno e il prossimo anno si prevedono solo miglioramenti marginali delle partite correnti, in quanto ci si attende che la robusta crescita degli investimenti manterrà elevato il livello delle importazioni. Anche il rapporto NIIP/PIL fortemente negativo è migliorato lo scorso anno sulla scia dell'elevata crescita del PIL nominale, ma rimane il più debole dell'UE. Negli ultimi anni i crediti deteriorati hanno registrato una forte riduzione e hanno continuato a diminuire nel 2023, ma la risoluzione dei crediti deteriorati al di fuori del settore bancario rimane lenta e, di conseguenza, continuano a pesare sull'economia. L'occupazione è aumentata e la disoccupazione è ulteriormente diminuita, seppur resti ancora relativamente elevata. Anni di azione politica sostenuta e di ampie riforme strutturali hanno chiaramente favorito una riduzione delle vulnerabilità individuate. Il mantenimento di un orientamento di bilancio prudente e la continua tempestiva attuazione del PRR restano fondamentali per migliorare la competitività e garantire il riequilibrio dell'economia, anche per quanto riguarda la posizione esterna.

L'Italia, che nel 2023 era classificata tra i paesi con squilibri eccessivi, presenta squilibri. Permangono vulnerabilità connesse all'elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività, in un contesto caratterizzato da fragilità del mercato del lavoro, e alcune debolezze residue nel settore finanziario che hanno rilevanza transfrontaliera. Il rapporto debito pubblico/PIL dell'Italia è sceso considerevolmente dal picco toccato durante la crisi della pandemia di COVID-19, principalmente grazie alla forte crescita del PIL nominale. Resta tuttavia elevato, attestandosi a oltre il 137 % nel 2023, e per quest'anno e il prossimo è prevista un'inversione della tendenza al ribasso. Tale inversione è riconducibile a un ampio aggiustamento stock/flussi che va a incremento del debito, ai disavanzi pubblici ancora consistenti sebbene in calo e a una crescita più bassa del PIL nominale. La crescita della produttività è stata, nel complesso e in media, positiva ma limitata, a conferma della necessità di riforme e investimenti per colmare le carenze strutturali e favorire condizioni propizie alla crescita della produttività. La situazione del mercato del lavoro è migliorata negli ultimi anni, senza che questo si traducesse in pressioni salariali. I tassi di partecipazione al lavoro hanno toccato livelli record, pur rimanendo bassi in termini relativi. Il settore finanziario si è rafforzato ulteriormente, con miglioramento della qualità e della redditività degli attivi bancari, sebbene le banche italiane presentino ancora a bilancio una considerevole esposizione ai titoli sovrani e a prestiti coperti da garanzia dello Stato. L'azione politica ha operato positivamente verso il superamento delle vulnerabilità, anche mediante l'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, il quale tra l'altro promuove la produttività e la crescita potenziale del PIL per contribuire a ridurre il rapporto debito pubblico/PIL nel lungo periodo. Resta indispensabile mantenere il passo nell'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza e risulterebbero utili ulteriori iniziative politiche. È evidente che sono necessari ulteriori interventi di riduzione dell'elevato rapporto debito pubblico/PIL. Il patto di stabilità e crescita riformato, compresa l'applicazione della procedura per i disavanzi eccessivi, offre un meccanismo di sorveglianza solido e idoneo a parare i rischi per la sostenibilità di bilancio e integrare la sorveglianza esercitata nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici.

Stati membri che presentano attualmente squilibri eccessivi (squilibri in precedenza)

La Romania, per la quale nel 2023 erano stati individuati squilibri, presenta ora squilibri eccessivi. Permangono vulnerabilità connesse ai conti con l'estero, dovute principalmente a disavanzi pubblici elevati e in aumento, mentre sono aumentate le notevoli pressioni sui prezzi e sui costi e l'azione politica si è dimostrata debole. Il disavanzo delle partite correnti è lievemente migliorato nel 2023, principalmente per via dell'indebolimento dei consumi privati e dei guadagni commerciali, ma rimane chiaramente ingente e non è previsto che migliori quest'anno e il prossimo. Di conseguenza, la NIIP non sta più registrando miglioramenti in percentuale del PIL nonostante l'elevata crescita del PIL nominale e il persistere di ampi disavanzi delle partite correnti rischia di portarla ulteriormente in territorio negativo. L'inflazione complessiva è diminuita, ma l'inflazione di fondo rimane molto elevata, appena al di sotto del picco raggiunto di recente e più elevata rispetto a un anno fa. La dinamica delle retribuzioni e del costo del lavoro ha subito un'accelerazione nel 2023 e ha continuato a essere vigorosa nel 2024, rispecchiando in parte i notevoli aumenti delle retribuzioni minime e di quelle del settore pubblico, nel contesto di un mercato del lavoro teso. Ciò ha dato luogo a preoccupazioni in materia di competitività di costo, mentre la competitività non di costo continua a essere compromessa da strozzature strutturali. Tutti questi fattori alimentano i timori circa il consolidamento delle perdite di competitività e i ritardi nel necessario miglioramento della bilancia commerciale. La situazione di bilancio, che è uno dei principali fattori trainanti dell'ampio disavanzo delle partite correnti, si è deteriorata nell'ultimo anno. Si prevede che l'ingente disavanzo di bilancio peggiorerà ulteriormente nel 2024 e nel 2025. Nonostante l'elevata crescita del PIL nominale il rapporto debito pubblico/PIL è salito a un ritmo moderato, attestandosi al 53 %, ma con un'ampia quota denominata in valuta estera. Il persistere di disavanzi pubblici elevati potrebbe far aumentare l'indebitamento estero e rendere la Romania più dipendente dalle fonti di finanziamento esterno, rendendo il paese vulnerabile ai cambiamenti di atteggiamento degli investitori e agli shock esterni. La risposta politica per affrontare le vulnerabilità individuate è stata debole. Un percorso credibile di risanamento di bilancio è fondamentale per attenuare i rischi per la stabilità dell'economia. Ciò richiede il rispetto delle raccomandazioni nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi e la piena attuazione delle riforme di bilancio strutturali incluse nel PRR, in particolare quelle volte ad aumentare strutturalmente le entrate pubbliche, nonché un controllo della spesa molto più rigoroso rispetto agli anni passati. Anche l'attuazione delle riforme e degli investimenti del piano per la ripresa e la resilienza, oltre a quelli di bilancio strutturali, rafforzerebbe la competitività.

(1)

() Espresso in standard di potere d'acquisto, il PIL pro capite dei 10 "nuovi" Stati membri che hanno aderito all'UE 20 anni fa è salito dal 51 % nel 2004 (anno dell'adesione) al 79 % nel 2023. Cfr. Commissione europea (2024), previsioni di primavera 2024.

(2)

() Ad esempio la comunicazione della Commissione sulla competitività a lungo termine , la   relazione annuale 2024 sul mercato unico e la competitività e la nona relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale .

(3)

() Enrico Letta, "Much more than a market" (aprile 2024) (europa.eu) .

(4)

() Ad esempio migliorare l'accesso al capitale per le imprese europee, ridurre il costo dell'energia, migliorare le competenze della forza lavoro e rafforzare gli scambi commerciali con il resto del mondo.

(5)

() L'entrata in vigore di tale normativa segna la conclusione del riesame della governance economica, avviato dalla Commissione nel febbraio 2020. La Commissione ha presentato le proposte legislative il 26 aprile 2023.

(6)

() Il piano dovrebbe spiegare in che modo sarà garantita la realizzazione degli investimenti e delle riforme che rispondono alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. Le raccomandazioni specifiche per paese dovrebbero essere considerate "pertinenti" fino a quando lo Stato membro non abbia dato "pieno seguito" o non abbia compiuto progressi "significativi" nell'attuazione delle stesse, secondo quanto rilevato nel corso dell'esercizio di sorveglianza del semestre europeo.

(7)

() "Spesa netta": la spesa pubblica al netto della spesa per interessi, delle misure discrezionali sul lato delle entrate, della spesa per i programmi dell'Unione interamente finanziata dai fondi dell'Unione, della spesa nazionale per il cofinanziamento di programmi finanziati dall'Unione, della componente ciclica della spesa per i sussidi di disoccupazione, delle misure una tantum e di altre misure temporanee.

(8)

() Comunicazione sugli orientamenti di politica di bilancio per il 2024 , COM(2023) 141 final dell'8 marzo 2023.

(9)

() La valutazione della conformità al criterio del debito ha subito modifiche sostanziali nel quadro di governance economica riveduto. Si riterrà che il rapporto debito/PIL si stia riducendo in misura sufficiente e si stia avvicinando al valore di riferimento del 60 % del PIL con un ritmo adeguato se lo Stato membro interessato manterrà il percorso della spesa netta definito dal Consiglio. Poiché il Consiglio non ha ancora definito questo percorso della spesa netta, non è possibile valutare il criterio del debito in questa fase.

(10)

() Relazione sull'invecchiamento demografico 2024. Proiezioni economiche e di bilancio per gli Stati membri dell'UE (2022-2070) – Commissione europea (europa.eu) .

(11)

() Procedura per gli squilibri macroeconomici: il Consiglio adotta le conclusioni – Consilium (europa.eu) .

(12)

() Gli esami approfonditi del 2024 sono stati pubblicati in due lotti: un primo lotto il 25 marzo 2024 con gli esami approfonditi per Spagna, Cipro, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia e Svezia e un secondo lotto il 23 aprile con gli esami approfonditi per Germania, Grecia, Francia, Italia, Ungheria e Portogallo.

(13)

() Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Rafforzamento dello spazio amministrativo europeo (ComPAct) .

(14)

() Comunicazione - Un piano industriale del Green Deal per l'era a zero emissioni nette | Commissione europea (europa.eu).

(15)

() La Commissione europea e l'alto rappresentante dell'UE hanno definito il Global Gateway per promuovere connessioni nei settori digitale, energetico e dei trasporti e per rafforzare i sistemi sanitari, di istruzione e di ricerca in tutto il mondo .

(16)

() Il patto per la ricerca e l'innovazione in Europa (2021) riconferma un obiettivo di investimenti in R&S pari al 3 % del PIL. Ciò è stato ribadito tra l'altro nelle conclusioni del Consiglio europeo del 17-18 aprile 2024.

(17)

() 1,2 % del PIL rispetto al 2,3 % osservato negli Stati Uniti.

(18)

() IPCEI sulla microelettronica – Importante progetto di comune interesse europeo (ipcei-me.eu) .

(19)

() Comune interesse europeo nelle tecnologie informatiche (europa.eu) .

(20)

() Inoltre il divario di genere nelle competenze in materia di TIC è fonte di preoccupazione. Nel 2021, l'ultimo anno per il quale sono disponibili dati, l'81 % degli specialisti impiegati nel settore delle TIC era rappresentato da uomini. Cfr. https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=ICT_specialists_in_employment.

(21)

() Il Consiglio europeo per l'innovazione (CEI) ha migliorato la disponibilità di accesso ai finanziamenti per le giovani imprese a livello europeo.

(22)

() https://ec.europa.eu/regional_policy/whats-new/newsroom/14-12-2023-eu-addresses-talent-development-trap-in-new-call-for-regions-to-harness-existing-talent_en?etrans=it.

(23)

() Global Electricity Review 2024 | Ember (ember-climate.org) .

(24)

() https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=COM%3A2023%3A757%3AFIN . 

(25)

() Regolamento (UE) 2022/869 .

(26)

()  Piano strategico per le tecnologie energetiche (europa.eu) .

(27)

() Regolamento sull'industria a zero emissioni nette - Commissione europea (europa.eu) .

(28)

() Commissione europea (2024), relazione sulla valutazione d'impatto che accompagna la comunicazione " Un futuro sicuro – Il traguardo climatico europeo per il 2040 e il percorso verso la neutralità climatica entro il 2050 all'insegna di una società giusta, prospera e sostenibile ".

(29)

() https://energy.ec.europa.eu/topics/energy-efficiency/energy-efficient-buildings/energy-performance-buildings-directive_en?prefLang=it&etrans=it .

(30)

() Nell'effettuare i loro investimenti, gli Stati membri dovrebbero basarsi sui valori e sui principi del nuovo Bauhaus europeo per promuovere, se del caso, la sostenibilità con soluzioni a prezzi accessibili e coinvolgere le comunità locali nella progettazione di percorsi di trasformazione. " Nuovo Bauhaus europeo: bello, sostenibile, insieme." – Commissione europea (europa.eu) .

(31)

() Strumenti quali "Level (s)" e il protocollo per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione sono guide pratiche per i progetti edilizi e di ristrutturazione che migliorano le prestazioni in termini di sostenibilità del ciclo di vita. Inoltre gli appalti pubblici verdi possono essere applicati direttamente dalle autorità pubbliche.

(32)

() Fino a 193 miliardi di EUR secondo l'Agenzia europea dell'ambiente (2024), " The costs to health and the environment from industrial air pollution in Europe – 2024 update "; valori per i principali inquinanti atmosferici (NH3, NOX, PM10, SO2, COVNM) calcolati mediante il metodo del valore della vita statistica.

(33)

() Commissione europea, " Gestire i rischi climatici: proteggere le persone e la prosperità ", cfr.: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52024DC0091 .

(34)

() La capacità di sopravvivere e prosperare di fronte a shock e stress legati alle risorse idriche, ad esempio siccità o alluvioni.

(35)

() L'adozione della direttiva UE relativa ai salari minimi (direttiva (UE) 2022/2041) ha impresso uno slancio positivo alle misure volte a garantire salari minimi adeguati.

(36)

() Il tasso di posti vacanti nell'UE, pari al 2,5 % nel quarto trimestre del 2023, resta più che raddoppiato rispetto a un decennio fa.

(37)

() Far fronte alla carenza di manodopera e di competenze nell'UE - Commissione europea (europa.eu) .

(38)

() Il pacchetto sulla mobilità delle competenze e dei talenti contribuirà ad affrontare le carenze di manodopera e di competenze attirando e trattenendo nell'Unione cittadini qualificati di paesi terzi attraverso iniziative quali il bacino di talenti dell'UE e il riconoscimento delle qualifiche.

(39)

() Le strategie per un'Unione dell'uguaglianza promuovono le pari opportunità nel mercato del lavoro e nel settore dell'istruzione per le donne e i gruppi svantaggiati, quali le persone con disabilità e le persone appartenenti a minoranze razziali o etniche, compresi i Rom.

(40)

() Dopo un aumento sproporzionato, circa la metà degli studenti provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati (48 %) non ha raggiunto un livello minimo di competenza in matematica nel 2022.

(41)

() Ad esempio le famiglie monoparentali, le persone con disabilità e le persone provenienti da un contesto migratorio o le minoranze etniche nazionali (come i Rom).

(42)

() Indice di progresso sociale regionale dell'UE 2.0 - Edizione 2024 .

(43)

() EUR-Lex - 52023DC0577 - IT - EUR-Lex (europa.eu) .

(44)

() Analisi della Commissione " Country analysis on social convergence in line with the features of the Social Convergence Framework (SCF) " – SWD(2024)132.

(45)

() Cfr. l'analisi della Commissione Country analysis on social convergence in line with the features of the Social Convergence Framework (SCF) - SWD(2024)132.

(46)

() Relazione comune sull'occupazione 2024 adottata dal Consiglio EPSCO l'11 marzo 2024 .

(47)

() Comprese le azioni politiche comunicate nei programmi nazionali di riforma e nelle relazioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza (relazioni semestrali sui progressi compiuti nell'attuazione di traguardi e obiettivi e risultanti dalla valutazione delle richieste di pagamento).

(48)

() Agli Stati membri è stato chiesto di dare effettivo seguito, nel piano per la ripresa e la resilienza, a tutte le raccomandazioni specifiche per paese pertinenti o a un insieme significativo di esse. La valutazione relativa al seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese qui presentata tiene in considerazione il grado di attuazione delle misure incluse nei piani per la ripresa e la resilienza e di quelle realizzate al di fuori di tali piani al momento della valutazione. Con riferimento agli allegati delle decisioni di esecuzione del Consiglio adottate relative all'approvazione della valutazione dei piani per la ripresa e la resilienza, le misure ivi previste che non sono ancora state adottate o attuate, ma che si ritiene siano state annunciate in modo credibile, conformemente alla metodologia per la valutazione relativa al seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese, giustificano la constatazione di "progressi limitati". Una volta attuate, queste misure possono permettere di ottenere "alcuni progressi/progressi significativi" o la "piena attuazione", a seconda della loro rilevanza.

(49)

Nota: la figura precedente mostra il ritmo al quale l'UE ha progredito verso ciascuno dei 17 obiettivi nell'ultimo quinquennio, secondo gli indicatori selezionati. Il metodo di valutazione degli indicatori, la loro aggregazione a livello di obiettivi e un'analisi più dettagliata sono disponibili sul sito web di Eurostat: Indicatori di sviluppo sostenibile - Panoramica - Eurostat (europa.eu) . 

(50)

() I 12 esami approfonditi sono stati pubblicati in due lotti, uno a marzo (per Cipro, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Spagna e Svezia) e un altro ad aprile (per Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia e Portogallo): Esami approfonditi - Commissione europea (europa.eu) .