25.9.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 337/8


Pubblicazione della comunicazione di approvazione di una modifica ordinaria al disciplinare di produzione di un nome nel settore vitivinicolo di cui all'articolo 17, paragrafi 2 e 3, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione

(2023/C 337/06)

La presente comunicazione è pubblicata conformemente all'articolo 17, paragrafo 5, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione (1) .

COMUNICAZIONE DELL'APPROVAZIONE DI UNA MODIFICA ORDINARIA

«Muscadet Sèvre et Maine»

PDO-FR-A0494-AM02

Data della comunicazione: 27.6.2023

DESCRIZIONE E MOTIVI DELLA MODIFICA APPROVATA

1.   Codice geografico ufficiale

L'elenco dei comuni della zona geografica e della zona di prossimità immediata è stato aggiornato tenendo conto del codice geografico ufficiale del 2022.

La modifica è di carattere puramente redazionale e non comporta variazioni della zona geografica.

In seguito a tale variazione sono stati modificati i punti 6 e 9 del documento unico.

2.   Zona geografica

Si aggiungono le date di approvazione, da parte dell'autorità nazionale competente, di una modifica della zona geografica di produzione delle denominazioni geografiche complementari «Clisson», «Gorges» e «Le Pallet».

Il documento unico non è interessato da tale modifica.

3.   Superficie parcellare delimitata

Si aggiungono le date di approvazione, da parte dell'autorità nazionale competente, di una modifica della superficie parcellare delimitata all'interno della zona geografica di produzione. La delimitazione delle parcelle consiste nell'individuare, all'interno della zona geografica di produzione, le parcelle idonee alla produzione della denominazione di origine protetta in esame.

Il documento unico non è interessato da tale modifica.

4.   Misure transitorie

Sono state soppresse le misure transitorie giunte a scadenza.

Tale soppressione non comporta alcuna modifica del documento unico.

5.   Riferimento alla struttura di controllo

La formulazione del riferimento alla struttura di controllo è stata riveduta per uniformarla ai disciplinari delle altre denominazioni. Si tratta di una modifica puramente redazionale.

Tale modifica non comporta alcuna variazione del documento unico.

DOCUMENTO UNICO

1.   Nome del prodotto

Muscadet Sèvre et Maine

2.   Tipo di indicazione geografica

DOP - Denominazione di origine protetta

3.   Categorie di prodotti vitivinicoli

1.

Vino

4.   Descrizione del vino (dei vini)

DESCRIZIONE TESTUALE CONCISA

I vini sono bianchi, asciutti e fermi. Tali vini presentano: - un titolo alcolometrico volumico naturale minimo pari al 10 %; - un tenore massimo in zuccheri fermentescibili (glucosio e fruttosio) pari a 3 grammi per litro; - un tenore massimo in acidità volatile di 10 milliequivalenti per litro; - un titolo alcolometrico volumico totale massimo, in seguito ad arricchimento, pari al 12 %. I tenori in termini di acidità totale, anidride solforosa totale dei vini e titolo alcolometrico effettivo totale sono conformi alle soglie stabilite dalla normativa dell'Unione europea. I vini sono bianchi, asciutti e fermi. Presentano un equilibrio gustativo fine, tra rotondità e freschezza, e sviluppano un bouquet complesso di aromi prevalentemente fruttati o floreali. Talvolta un affinamento prolungato conferisce loro una buona capacità di invecchiamento. L'operazione di imbottigliamento è effettuata con estrema cura in modo da preservare e amplificare l'espressione della loro ricchezza aromatica.

I criteri analitici sono conformi alla normativa europea vigente.

Caratteristiche analitiche generali

Titolo alcolometrico totale massimo (in % vol)

 

Titolo alcolometrico effettivo minimo (in % vol)

 

Acidità totale minima

 

Acidità volatile massima (in milliequivalenti per litro)

 

Tenore massimo di anidride solforosa totale (in milligrammi per litro)

 

5.   Pratiche di vinificazione

5.1.   Pratiche enologiche specifiche

Pratica colturale

La densità minima d'impianto della vigna è di 6 500 ceppi per ettaro.

La distanza interfilare è inferiore o uguale a 1,50 metri, mentre la distanza tra i ceppi del medesimo filare è compresa tra 0,90 metri e 1,10 metri.

Le vigne sono potate con un massimo di 12 gemme franche per ceppo:

- in potatura corta a sperone, con un massimo di cinque speroni per ceppo; oppure

- in potatura Guyot singolo o doppio.

La potatura viene completata prima del germogliamento o della fase 5 della scala Eichhorn e Lorentz.

Indipendentemente dalla modalità di potatura, le viti possono essere potate con quattro gemme franche aggiuntive per ceppo a condizione che nella fase fenologica, corrispondente a 11 o 12 foglie, il numero di tralci fruttiferi dell'anno per ceppo sia inferiore o uguale a 12.

Pratica enologica specifica

Sono vietati i trattamenti termici della vendemmia con ricorso a temperature inferiori a -5 °C.

Dopo l'arricchimento i vini non superano il titolo alcolometrico volumico totale del 12 %.

Beneficiano di un affinamento sulle fecce dalla fine della fermentazione alcolica e almeno fino al 1° marzo dell'anno successivo a quello della vendemmia. Si trovano sulle fecce fini di vinificazione al momento del loro confezionamento o della loro prima spedizione al di fuori delle cantine di vinificazione.

Oltre alle disposizioni di cui sopra, i vini rispettano gli obblighi relativi alle pratiche enologiche stabiliti a livello dell'Unione europea e nel Code rural et de la pêche maritime (codice rurale e della pesca marittima).

5.2.   Rese massime

66 ettolitri per ettaro

6.   Zona geografica delimitata

Tutte le fasi della produzione sono effettuate nella zona geografica approvata dall'Institut national de l'origine et de la qualité nella seduta del comitato nazionale competente del 15 giugno 2017. Alla data di approvazione del presente disciplinare da parte del comitato nazionale competente, il perimetro di questa zona comprende il territorio dei seguenti comuni o parti di comuni secondo il codice ufficiale geografico del 2022:

dipartimento della Loire-Atlantique: Aigrefeuille-sur-Maine, Basse-Goulaine, Le Bignon (in parte), La Chapelle-Heulin, Château-Thébaud, Clisson, Divatte-sur-Loire (esclusivamente per il territorio del comune delegato di La Chapelle-Basse-Mer), Gétigné (in parte), Gorges, La Haie-Fouassière, Haute-Goulaine, Le Landreau, Le Loroux-Bottereau (in parte), Maisdon-sur-Sèvre, Monnières, Montbert (in parte), Mouzillon, Le Pallet, La Regrippière, Remouillé, Saint-Fiacre-sur-Maine, Saint-Hilaire-de-Clisson, Saint-Julien-de-Concelles, Saint-Lumine-de-Clisson, Les Sorinières (in parte), Vallet, Vertou;

dipartimento di Maine-et-Loire: Sèvremoine esclusivamente per il territorio dei comuni delegati di Saint-Crespin-sur-Moine e Tillières;

dipartimento della Vandea: Cugand (in parte), Montaigu-Vendée esclusivamente per il territorio del comune delegato di Saint-Hilaire-de-Loulay (in parte).

7.   Varietà principale/i di uve da vino

Melon B

8.   Descrizione del legame/dei legami

8.1.   Descrizione dei fattori naturali rilevanti per il legame

I vigneti della denominazione di origine controllata «Muscadet Sèvre et Maine» sono caratterizzati da un rilievo accidentato collegato a una rete idrografica particolarmente densa. Ad est della città di Nantes, sui pendii a strapiombo sulla Loira e sulle paludi di Goulaine, o più a sud sui versanti del fiume Sèvre, del fiume Maine e dei loro affluenti, le parcelle di vigne occupano i pendii e modellano i paesaggi. Tale territorio costituisce la parte centrale della zona geografica della denominazione di origine controllata «Muscadet» e si estende su una parte dei dipartimenti della Loire-Atlantique, di Maine-et-Loire e della Vandea.

Fortemente influenzato dalla vicinanza dell'Oceano Atlantico, il clima della zona geografica presenta tuttavia alcune sfumature. Ad esempio, le temperature invernali, generalmente molto miti, sono particolarmente temperate al nord, vicino alla Loira e alla palude di Goulaine, dove si trova la denominazione geografica complementare «Goulaine», così come nella parte occidentale della zona, ammissibile alla denominazione geografica complementare «Château-Thébaud», maggiormente soggetta alle influenze oceaniche. Tali temperature sono notevolmente più fredde verso sud-est, nelle zone delle denominazioni geografiche complementari «Mouzillon – Tillières», «Gorges» e «Clisson», più lontane dalla Loira e dalla palude di Goulaine. Le estati rimangono generalmente fresche a motivo dell'effetto delle brezze oceaniche, con precipitazioni scarse e un forte soleggiamento.

La struttura geologica della zona geografica mostra una notevole diversità di rocce derivanti dall'era Primaria:

i micascisti dominano a nord e nord-est, associati, sui perimetri della palude di Goulaine, a gneiss intervallati da venature di rocce verdi, un insieme metamorfico che costituisce la base della denominazione geografica complementare «Goulaine»;

a est si trova un importante massiccio di gabbri che costituisce l'ossatura geologica della denominazione geografica complementare «Gorges» e costeggia il fiume Sanguèze, zona della denominazione geografica complementare «Mouzillon – Tillières»;

la parte occidentale della zona geografica poggia su un substrato composto principalmente da ortogneiss, gneiss a bassa acidità e granodiorite che costituiscono lo zoccolo della denominazione geografica complementare «Château – Thébaud»;

al centro della zona geografica, la denominazione geografica complementare «Le Pallet» si situa in una zona nella quale le rocce sono poco alterate e fortemente crepate, mentre gli gneiss sui quali si estendono i vigneti della denominazione geografica complementare «Monnières – Saint-Fiacre» presentano spesso una facies più alterata;

a sud, una faglia isola un massiccio di granito a grana grossa caratteristico della zona geografica della denominazione geografica complementare «Clisson».

Sedimenti arenari-argillosi più o meno ricchi di ciottoli coprono localmente lo zoccolo primario.

Nonostante la loro diversità, tali formazioni sono spesso all'origine di suoli bruni filtranti, sabbiosi e sassosi, a volte arricchiti da argille sui sottosuoli composti da gabbri. In linea con gli usi, la superficie parcellare per la raccolta delle uve delimita con precisione le parcelle che presentano suoli sani, poco profondi e moderatamente fertili, con una buona propensione al riscaldamento e una limitata capacità di ritenzione idrica.

Il monaco san Martino, fondatore dell'abbazia di Vertou, nel VI secolo, fu il primo a organizzare la viticoltura sui pendii dei fiumi Sèvre e Maine. Lo sviluppo delle vigne è continuato per tutto il Medioevo, lungo le porzioni navigabili di questi due fiumi, consentendo in particolare l'espansione precoce dei vigneti delle denominazioni geografiche complementari «Château – Thébaud», «Monnières – Saint-Fiacre» e «Le Pallet». A partire dal XVI secolo, sotto l'impulso del commercio internazionale il cui centro era a Nantes, il vitigno Melon B è stato impiantato in maniera permanente nella regione. Il nome «Muscadet» appare per la prima volta nel 1635 su un contratto di locazione conservato a Gorges. Alla fine del XVIII secolo, la paroisse di Monnières contava già quasi i due terzi delle sue terre coltivati a vite, testimonianza della specializzazione viticola della regione.

In seguito ai saccheggi perpetrati ai margini delle guerre della Vandea nel 1793-1794 e, successivamente, dei danni causati dalla fillossera, la viticoltura ha adottato tecniche nuove, come l'impianto a filari e la potatura Guyot. Da allora le competenze di produzione sono ben codificate: adozione del solo vitigno Melon B, mantenimento di un'elevata densità di impianto, controllo della produzione delle vigne e limitazione della loro resa, raccolta delle uve a piena maturazione.

8.2.   Descrizione dei fattori naturali rilevanti per il legame 2

Con l'obiettivo di produrre vini ricchi e complessi, gli operatori adottano uno specifico percorso tecnico di vinificazione, il «metodo di Nantes», che consiste nel mantenere i vini sulle fecce fini di vinificazione per almeno un inverno senza alcuno spillamento: una competenza nata dall'abitudine dei produttori di tenere una barrique del loro miglior vino sulle sue fecce in previsione delle feste future. Questo metodo di affinamento conferisce ai vini rotondità e grassezza, arricchendoli in particolare di mannoproteine e altri composti derivanti dall'autolisi delle pareti cellulari dei lieviti. Inoltre, questo metodo, che si basa sul fatto di non manipolare i vini e sul mantenerli in un'atmosfera carica di anidride carbonica, limitando fortemente i fenomeni di ossidazione e il rilascio di composti volatili, consente di conservare fino alla primavera e oltre gli aromi formatisi durante la fermentazione alcolica. Durante il loro affinamento, i vini si arricchiscono anche di aromi terziari. Le uve, i mosti e i vini ottenuti dal vitigno Melon B contengono una significativa concentrazione di precursori di aromi glicosidici. Costituite da agliconi legati a zuccheri, tali molecole sono inodori allo stato puro. La rottura dei legami β-glucosidici, sotto l'azione di vari processi chimici ed enzimatici, genera quindi composti fortemente odorosi, principalmente monoterpeni e C13-norisoprenoidi, con la formazione in particolare di β-damascone, sostanza nota per il suo ruolo di esaltatore degli aromi fruttati di vini. Gli operatori hanno acquisito una particolare competenza nel proteggere i vini dall'ossidazione in vasca e nell'imbottigliarli con cura, in modo che questi sentori continuino a essere rilasciati il più a lungo possibile e i vini acquisiscano maggiore complessità. Questi usi sono talvolta adattati alle variazioni dell'ambiente, come la raccolta di uve molto mature per le denominazioni geografiche complementari «Clisson», «Monnières – Saint-Fiacre» e «Mouzillon – Tillières», la conservazione di un tasso elevato di acidi organici nei mosti per le denominazioni geografiche complementari «Gorges» e «Château-Thébaud», le vendemmie precoci per la denominazione geografica complementare «Goulaine» o la pratica di affinamenti prolungati dei vini sulle fecce fini di vinificazione per le annate migliori. I vini che beneficiano di una denominazione geografica complementare vengono mantenuti sulle fecce fino all'imbottigliamento, che avviene direttamente nelle cantine per limitare i rischi di ossidazione e ridurre le perdite di aromi.

Desiderando preservarne la qualità e la reputazione, nel 1925 i produttori del comune di La Haie-Fouassière e delle zone circostanti hanno ottenuto per vie legali la possibilità di dichiarare i loro vini con il nome «Muscadet Grands Crus de Sèvre et Maine». Il riconoscimento della denominazione di origine controllata «Muscadet Sèvre et Maine» è avvenuto nel 1936. La regolamentazione della menzione tradizionale «sur lie» (su fecce) è stata definita nel 1977 e, dal 1994, ha permesso l'imbottigliamento dei vini durante l'anno successivo a quello della vendemmia, nelle cantine stesse di vinificazione, al fine di limitare gli spillamenti e i travasi dei vini.

La specializzazione vitivinicola della zona geografica è ormai molto marcata, dato che il territorio di numerosi comuni è dedicato in gran parte alla sola coltivazione del vitigno Melon B. Con circa 8 000 ettari sfruttati da 600 produttori, nel 2016, i vini della denominazione di origine controllata «Muscadet Sèvre et Maine» rappresentano quasi il 70 % del volume commercializzato nel contesto di tutte le denominazioni di origine controllata della produzione vitivinicola di Nantes. Più della metà di tali vini riporta la menzione «sur lie».

8.3.   Descrizione dei fattori naturali rilevanti per il legame 3

I vini della denominazione di origine controllata «Muscadet Sèvre et Maine» sono bianchi, secchi e fermi. Presentano un equilibrio gustativo fine, tra rotondità e freschezza, e sviluppano un bouquet complesso di aromi prevalentemente fruttati o floreali. L'operazione di imbottigliamento è effettuata con estrema cura in modo da preservare e amplificare l'espressione della loro ricchezza aromatica.

I vini che beneficiano della menzione «sur lie» presentano generalmente un equilibrio in bocca più orientato verso la rotondità, un bouquet olfattivo più complesso e possono presentare un leggero perlant dovuto all'anidride carbonica residua formatasi durante la fermentazione alcolica. Per preservarne la freschezza, la ricchezza aromatica e l'anidride carbonica endogena, sono protetti dall'ossidazione durante il processo di affinamento. Avendo un contenuto di anidride carbonica troppo alto per essere confezionati in contenitori flessibili, vengono imbottigliati e il processo richiede una cura particolare.

Talvolta un affinamento prolungato conferisce ai vini una buona capacità di invecchiamento, come per i vini con denominazione geografica complementare:

«Château-Thébaud», i cui vini si distinguono in genere per la finezza e l'eleganza del loro bouquet, che varia attorno ad aromi fruttati, floreali e di piante aromatiche, caratteristiche che si ritrovano al palato con vini salini, freschi e vivaci;

«Clisson», i cui vini sono in genere caratterizzati da un palato molto concentrato e da aromi intensi, soprattutto fruttati (frutta matura, frutta cotta);

«Gorges», i cui vini si distinguono più spesso per un palato iniziale potente, supportato da acidità e amaro, nonché da aromi minerali o mentolati;

«Goulaine», i cui vini esprimono di norma un bouquet intenso dominato da note di frutta fresca, frutta matura, frutta secca e sfumature floreali e che si distinguono per il loro equilibrio, la loro rotondità, un leggerissimo amaro e una prolungata sensazione di tessitura vellutata sul palato;

«Mouzillon – Tillières», i cui vini, chiusi in giovinezza, esprimono spesso aromi intensi floreali, agrumati, di erbe aromatiche, di brioche e note minerali, con un palato la cui struttura concentrata è sostenuta da note amare fini e una leggera astringenza;

«Monnières – Saint-Fiacre», i cui vini si distinguono spesso per il loro naso potente di frutta matura o candita e note balsamiche, mentre al palato rivelano un profilo ampio e generoso, con un carattere cremoso bilanciato da un lievissimo amaro;

«Le Pallet», i cui vini si contraddistinguono spesso per il loro equilibrio dolce al palato e il loro bouquet aromatico molto fine, dominato dalla componente floreale.

Per preservare il beneficio dei loro affinamenti ed evitare qualsiasi ossidazione e perdita aromatica, i vini che beneficiano di queste denominazioni geografiche complementari sono imbottigliati direttamente nelle cantine di vinificazione.

A motivo della loro struttura grossolana ereditata da rocce antiche, i suoli della zona geografica assicurano un inizio precoce del ciclo della vigna e ne limitano il vigore. Gli inverni miti accentuano questa precocità, il sole estivo e i venti marini proteggono la vegetazione da minacce fitosanitarie. Questi suoli assicurano un approvvigionamento idrico moderato e regolare alla vigna, una garanzia di buona maturazione, grazie alla loro ridotta riserva d'acqua e alla loro fratturazione che consente il radicamento profondo. Nel corso dei secoli, in questo contesto si è imposta la scelta della varietà precoce di uva da vino Melon B, soprattutto perché le moderate temperature estive della zona geografica sono ideali per preservare la freschezza e gli aromi che si esprimono nei vini prodotti utilizzando questo delicato vitigno bianco.

La lunga storia vinicola di questa zona geografica, la sua specializzazione precoce e la densità delle vigne che la caratterizzano hanno favorito, per lungo tempo, la messa in comune delle pratiche. Desiderosi di proteggere l'autenticità dei loro prodotti, i produttori hanno ottenuto sin dal 1936 il riconoscimento come denominazione di origine controllata, rientrando tra le prime denominazioni di origine controllata in Francia, a seguito di un processo avviato durante gli anni Venti.

8.4.   Descrizione dei fattori naturali rilevanti per il legame 4

Le competenze tecniche acquisite consentono agli operatori di controllare la produzione e raccogliere uve sane a piena maturazione. Vinificati secondo le usanze locali, i vini vengono fatti maturare sulle fecce fini di vinificazione fino all'imbottigliamento, senza alcuno spillamento. Grazie alle miti temperature invernali della zona geografica che favoriscono gli scambi con le fecce, i vini continuano a migliorare durante il loro affinamento e rivelano una maggiore ricchezza al palato a partire dalla primavera successiva. Un imbottigliamento attento preserva le caratteristiche essenziali dei vini, dato che alcuni aromi continuano a svilupparsi dopo il confezionamento. Tali competenze tecniche, perfettamente adatte alle potenzialità dell'ambiente naturale e del vitigno Melon B, consentono alle molecole odorose formatesi durante la fermentazione e ai precursori degli aromi glicosidici di esprimersi pienamente nei vini.

Imbottigliati durante l'anno successivo a quello della vendemmia, i vini della denominazione di origine controllata integrata con la menzione «sur lie» conservano la loro caratteristica freschezza, sostenuta da un leggero perlant determinato dal residuo di anidride carbonica formatosi durante la vinificazione. Per evitare qualsiasi ossidazione, tali vini sono imbottigliati direttamente nelle cantine di vinificazione. Questa pratica tradizionale, che riduce al minimo la manipolazione dei prodotti, si adatta perfettamente alla conservazione dei delicati composti odorosi dei vini. La diversità delle rocce e dei suoli che ne derivano, le variazioni topografiche e le sfumature climatiche legate alla distanza dei piccoli appezzamenti vitati rispetto ai corpi idrici, spiegano in parte la complessità aromatica riscontrata nei vini. Lo sfruttamento della diversità dell'ambiente naturale, associato a pratiche esigenti di vinificazione, ha consentito di sprigionare specificità e promuovere denominazioni geografiche complementari che costituiscono il fiore all'occhiello della denominazione di origine controllata:

«Château-Thébaud», la cui posizione occidentale, sui promontori che costeggiano il fiume Maine, offre un clima favorevole alla maturazione precoce e i cui suoli, risultanti da gneiss e granodiorite, consentendo il radicamento profondo della vite, sono all'origine di mosti ricchi di acidi organici che, dopo lunghi affinamenti, favoriscono l'espressione di vini fini e vivaci che evocano la freschezza e la mineralità;

«Clisson», in cui le interazioni tra un clima relativamente tardivo, suoli sabbiosi poco profondi derivanti da granito, i pendii marcati sui versanti del Sèvre o del Maine e pratiche orientate alla ricerca di maturazione elevata e affinamenti lunghi sulle fecce fini di vinificazione conferiscono ai vini ricchezza al palato e i caratteristici aromi fruttati;

«Gorges», i cui suoli argillosi formatisi dall'alterazione dei gabbri e grazie al clima locale relativamente tardivo, associati a usi volti a una raccolta delle uve prima della piena maturazione tecnologica e quindi a un affinamento prolungato dei vini in un ambiente riducente sulle fecce fini di vinificazione, sono all'origine del carattere vivace dei vini al palato e della loro fresca mineralità al naso;

«Goulaine», in cui i terreni, sviluppati su rocce metamorfiche poco alterate, in un clima fortemente temperato a motivo della vicinanza della Loira e delle paludi, favoriscono una rapida maturazione delle uve che, grazie a una vendemmia precoce a piena maturazione, danno vini espressivi, equilibrati e morbidi con aromi di frutta fresca e frutta secca;

«Monnières – Saint-Fiacre», situato su collinette e pendii che costeggiano il fiume Sèvre, i cui suoli sviluppati su gneiss a bassa acidità, disaggregati o alterati, inducono cinetiche lente di maturazione che consentono all'uva di raggiungere una marcata maturazione, che dà origine a vini ampi e potenti, con note di frutta matura che evolvono verso la frutta candita;

«Mouzillon – Tillières», a est della zona vitata, in cui l'interazione tra un clima più continentale e suoli arenari-argillosi formati su gabbri poco alterati favorisce una marcata maturazione delle uve, dando vita a vini che, dopo un affinamento attento, esprimono con il tempo aromi intensi e sentori di brioche, con note speziate, fruttate e floreali;

«Le Pallet», in cui la lunga tradizione viticola e la coesione dei produttori hanno consentito di acquisire competenze tecniche che sfruttano il potenziale delle uve raccolte a piena maturazione su suoli sassosi e fessurati, determinando l'armonia gustativa dei vini e la finezza dei loro aromi floreali.

Gli operatori hanno appreso a preservare le caratteristiche aromatiche di tali vini da invecchiamento riducendo al minimo qualsiasi contatto con l'ossigeno nell'aria durante il confezionamento. A tale scopo e in conformità con le usanze locali, tali vini sono imbottigliati nelle cantine stesse di vinificazione.

9.   Ulteriori condizioni essenziali (confezionamento, etichettatura, altri requisiti)

Quadro normativo:

legislazione nazionale.

Tipo di condizione ulteriore:

confezionamento nella zona geografica delimitata.

Descrizione della condizione

I vini che possono beneficiare della menzione «sur lie» sono confezionati nella zona delimitata.

Per preservare le caratteristiche derivanti dal loro metodo di vinificazione e di affinamento, in particolare la freschezza, la complessità aromatica, di cui talune componenti si esprimono dopo il confezionamento, e il leggero perlant dovuto al tenore di anidride carbonica endogena, al fine di limitare i travasi, i vini che possono beneficiare della menzione «sur lie» sono imbottigliati nelle cantine di vinificazione tra il 1° marzo e il 31 dicembre dell'anno successivo a quello della vendemmia.

Questo particolare metodo di affinamento conferisce ai vini rotondità e grassezza, arricchendoli in particolare con mannoproteine e altri composti derivanti dall'autolisi delle pareti cellulari dei lieviti. Questo metodo si basa si basa sul fatto di non manipolare i vini e nel mantenerli in un'atmosfera carica di anidride carbonica, limitando fortemente i fenomeni di ossidazione e il rilascio dei composti volatili.

Avendo un contenuto di anidride carbonica troppo alto per essere confezionati in contenitori flessibili, vengono imbottigliati e il processo richiede una cura particolare.

I vini si trovano ancora sulle fecce fini di vinificazione al momento dell'imbottigliamento o della prima spedizione al di fuori delle cantine di vinificazione.

Zona di prossimità immediata (1)

Quadro normativo:

legislazione nazionale.

Tipo di condizione ulteriore:

deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata.

Descrizione della condizione

La zona di prossimità immediata, definita in deroga per la vinificazione, l'elaborazione e l'affinamento dei vini, la vinificazione, l'elaborazione, l'affinamento e il confezionamento dei vini che possono beneficiare della menzione «sur lie» è costituita dal territorio dei seguenti comuni o delle seguenti parti di comuni sulla base del codice ufficiale geografico dell'anno 2022:

dipartimento della Loire-Atlantique: Ancenis-Saint-Géréon, La Bernerie-en-Retz, Le Bignon (in parte), La Boissière-du-Doré, Bouaye, Bouguenais, Boussay, Brains, Carquefou, Le Cellier, Chaumes-en-Retz, Chauvé, Cheix-en-Retz, La Chevrolière, Corcoué-sur-Logne, Couffé, Divatte-sur-Loire (esclusivamente per il territorio del comune delegato di Barbechat), Frossay, Geneston, Gétigné (in parte), Legé, Ligné, La Limouzinière, Loireauxence (esclusivamente per il territorio dei comuni delegati di La Chapelle-Saint-Sauveur e Varades), Le Loroux-Bottereau (in parte), Machecoul-Saint-Même, La Marne, Mauves-sur-Loire, Mésanger, Montbert (in parte), Montrelais, Les Moutiers-en-Retz, Oudon, Paulx, Le Pellerin, La Planche, Pont-Saint-Martin, Pornic, Port-Saint-Père, La Remaudière, Rezé, Rouans, Saint-Aignan-Grandlieu, Saint-Colomban, Sainte-Pazanne, Saint-Étienne-de-Mer-Morte, Saint-Hilaire-de-Chaléons, Saint-Léger-les-Vignes, Saint-Lumine-de-Coutais, Saint-Mars-de-Coutais, Saint-Père-en-Retz, Saint-Philbert-de-Grand-Lieu, Saint-Viaud, Les Sorinières (in parte), Thouaré-sur-Loire, Touvois.

Zona di prossimità immediata (2)

Quadro normativo:

legislazione nazionale.

Tipo di condizione ulteriore:

deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata.

Descrizione della condizione

Vair-sur-Loire, Vieillevigne, Villeneuve-en-Retz, Vue.

dipartimento di Maine-et-Loire: Beaupréau-en-Mauges (esclusivamente per il territorio dei comuni delegati di Beaupréau e Gesté), Ingrandes-Le Fresne sur Loire (esclusivamente per il territorio del comune delegato di Fresne-sur-Loire), Mauges-sur-Loire (esclusivamente per il territorio dei comuni delegati di La Chapelle-Saint-Florent, Le Marillais e Saint-Florent-le-Vieil), Montrevault-sur-Èvre (esclusivamente per il territorio dei comuni delegati di La Boissière-sur-Èvre, La Chaussaire, Le Fief-Sauvin, Le Fuilet, Montrevault, Le Puiset-Doré, Saint-Pierre-Montlimart e Saint-Rémy-en-Mauges), Orée d'Anjou, Sèvremoine (esclusivamente per il territorio dei comuni delegati di Montfaucon-Montigné e Saint-Germain-sur-Moine);

dipartimento della Vandea: Cugand (in parte), Montaigu-Vendée esclusivamente per il territorio dei comuni delegati di Montaigu e Saint-Hilaire-de-Loulay (in parte), Rocheservière, Saint-Étienne-du-Bois, Saint-Philbert-de-Bouaine.

Quadro normativo:

legislazione nazionale.

Tipo di condizione ulteriore:

disposizioni supplementari in materia di etichettatura

Descrizione della condizione

Il nome della denominazione di origine controllata può essere integrato dalla menzione «sur lie» per i vini che soddisfano le condizioni di produzione stabilite per tale menzione nel disciplinare di produzione.

Il nome della denominazione di origine controllata può essere integrato dalla denominazione geografica «Val de Loire» secondo le norme stabilite per l'uso di quest'ultima denominazione nel disciplinare di produzione.

Il nome della denominazione di origine controllata può essere integrato dalle denominazioni geografiche complementari «Clisson», «Gorges», «Le Pallet», «Château-Thébaud», «Goulaine», «Monnières – Saint-Fiacre» e «Mouzillon – Tillières» per i vini che soddisfano le condizioni di produzione stabilite per tali denominazioni nel disciplinare di produzione.

Le dimensioni dei caratteri della menzione «sur lie» e della denominazione geografica «Val de Loire» sono inferiori o uguali, in altezza, larghezza e spessore, a quelle dei caratteri che compongono il nome della denominazione di origine controllata.

I vini che beneficiano della menzione «sur lie» o delle denominazioni geografiche complementari «Clisson», «Gorges», «Le Pallet» sono presentati con l'indicazione dell'annata.

Le denominazioni geografiche complementari sono incluse in un unico campo visivo con la dicitura della denominazione di origine controllata. Le dimensioni dei caratteri che compongono tali denominazioni sono le stesse, in altezza, larghezza e spessore, di quelle dei caratteri che compongono il nome della denominazione di origine controllata.

L'etichettatura dei vini che non beneficiano di una denominazione geografica complementare può precisare il nome di un'unità geografica più piccola, a condizione:

- che si tratti di una località accatastata;

- che essa figuri nella dichiarazione di raccolta.

Il nome della località accatastata è stampato con caratteri le cui dimensioni non superano, in altezza, larghezza e spessore, la metà di quelle dei caratteri che compongono il nome della denominazione di origine controllata. Tale nome appare in un unico campo visivo con il nome della denominazione di origine controllata.

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https://info.agriculture.gouv.fr/gedei/site/bo-agri/document_administratif-27ebf794-be90-4cf6-8774-84534674caec


(1)   GU L 9 dell’11.1.2019, pag. 2.