COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 11.7.2023
COM(2023) 437 final
2023/0262(NLE)
Proposta di
DECISIONE DEL CONSIGLIO
relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di commissione generale per la pesca nel Mediterraneo e che abroga la decisione (UE) 2019/869
RELAZIONE
1.Oggetto della proposta
La presente proposta riguarda una decisione che stabilisce la posizione da adottare a nome dell'Unione europea nelle riunioni della commissione generale per la pesca nel Mediterraneo per il periodo 2024-2028 in riferimento alla prevista adozione di misure di conservazione e di gestione.
2.Contesto della proposta
2.1.L'accordo che istituisce la commissione generale per la pesca nel Mediterraneo
Obiettivo dell'accordo che istituisce la commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (di seguito "l'accordo CGPM") è garantire la conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse marine vive, a livello biologico, sociale, economico e ambientale, nonché lo sviluppo sostenibile dell'acquacoltura nella zona dell'accordo. L'accordo CGPM è entrato in vigore nel 1952. Modifiche dell'accordo CGPM sono state approvate nel 1963, 1976, 1997 e 2014.
L'Unione europea è parte dell'accordo CGPM, avendolo accettato con decisione 98/416/CE del Consiglio. Parti contraenti dell'accordo CGPM sono anche la Bulgaria, la Grecia, la Spagna, la Francia, la Croazia, l'Italia, Cipro, Malta, la Romania e la Slovenia.
2.2.La commissione generale per la pesca nel Mediterraneo
La commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) è l'organo istituito dall'accordo CGPM incaricato di garantire la conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse marine vive, a livello biologico, sociale, economico e ambientale, nonché lo sviluppo sostenibile dell'acquacoltura nel Mediterraneo, nel Mar Nero e nelle acque intermedie. Essa adotta misure di conservazione e di gestione per le risorse alieutiche di cui è responsabile.
In qualità di membro della CGPM, l'Unione ha il diritto di partecipare al suo processo decisionale e di pronunciarsi, con il voto, sulle sue decisioni. Esiste una dichiarazione di competenza dell'Unione per quanto riguarda l'accordo CGPM. L'Unione esercita i diritti di voto dei suoi Stati membri che sono parti contraenti: quando vota l'Unione non votano gli Stati membri e viceversa. La CGPM delibera a maggioranza dei due terzi dei suoi membri presenti e votanti.
2.3.Le decisioni della CGPM
La CGPM ha la facoltà di adottare, per le attività di pesca di sua competenza, misure di conservazione e di gestione vincolanti per le parti contraenti.
Conformemente all'articolo 13, paragrafo 3, dell'accordo CGPM, le misure entrano in vigore 120 giorni dopo la data in cui la CGPM le notifica alle parti contraenti. Le parti contraenti che presentano obiezioni a misure adottate dalla CGPM entro 120 giorni a decorrere dalla data della notifica non sono tenute ad applicarle. Se più di un terzo delle parti contraenti presenta un'obiezione, le altre parti contraenti non sono tenute ad applicare la misura in questione.
3.La posizione da adottare a nome dell'Unione
La posizione da adottare a nome dell'Unione nelle riunioni annuali delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (di seguito "ORGP") è attualmente definita secondo un approccio a due livelli. Una decisione del Consiglio stabilisce i principi guida della posizione dell'Unione su base pluriennale; tale posizione è in seguito adeguata per ogni riunione annuale mediante documenti informali dei servizi della Commissione che devono essere approvati in sede di Consiglio.
Per la CGPM questo approccio è attuato dalla decisione (UE) 2019/869 del Consiglio, del 14 maggio 2019, che stabilisce la posizione dell'Unione nell'ambito della CGPM per il periodo 2019-2023. La decisione contiene principi generali, ma tiene anche conto, per quanto possibile, delle specificità della CGPM. Stabilisce inoltre la procedura ordinaria per la definizione della posizione dell'Unione anno per anno, come richiesto dagli Stati membri.
La decisione (UE) 2019/869 del Consiglio ha fatto propri i principi della nuova politica comune della pesca stabiliti nel regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, tenendo conto anche degli obiettivi indicati nella comunicazione della Commissione sulla dimensione esterna della politica comune della pesca. Ha inoltre allineato la posizione dell'Unione al trattato di Lisbona.
La decisione (UE) 2019/869 del Consiglio dispone che la posizione dell'Unione sia valutata e, se del caso, riveduta prima della riunione annuale del 2024. La presente proposta stabilisce pertanto la posizione dell'Unione nell'ambito della CGPM per il periodo 2024‑2028, sostituendo così la decisione (UE) 2019/869 del Consiglio.
La presente proposta tiene conto del Green Deal europeo, per la parte riguardante la pesca, in particolare della strategia sulla biodiversità, di quella sull'adattamento ai cambiamenti climatici e della strategia "Dal produttore al consumatore". Prende inoltre in considerazione la strategia per la plastica e il piano d'azione per l'inquinamento zero. Tiene conto infine anche della comunicazione congiunta sulla governance internazionale degli oceani.
L'attuale revisione tiene conto anche degli impegni assunti dall'Unione a livello internazionale per il Mediterraneo e il Mar Nero nella dichiarazione ministeriale di Malta MedFish4Ever, nella dichiarazione ministeriale di Sofia e nella strategia 2030 della CGPM per una pesca e un'acquacoltura sostenibili nel Mediterraneo e nel Mar Nero.
4.Base giuridica
4.1.Base giuridica procedurale
4.1.1.Principi
L'articolo 218, paragrafo 9, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) prevede l'adozione di decisioni che stabiliscono "le posizioni da adottare a nome dell'Unione in un organo istituito da un accordo, se tale organo deve adottare atti che hanno effetti giuridici, fatta eccezione per gli atti che integrano o modificano il quadro istituzionale dell'accordo".
Rientrano nel concetto di "atti che hanno effetti giuridici" gli atti che hanno effetti giuridici in forza delle norme di diritto internazionale disciplinanti l'organo in questione. Vi rientrano anche gli atti sprovvisti di carattere vincolante ai sensi del diritto internazionale ma che "sono tali da incidere in modo determinante sul contenuto della normativa adottata dal legislatore dell'Unione".
4.1.2.Applicazione al caso concreto
La CGPM è un organo istituito da un accordo, nella fattispecie l'accordo CGPM.
Gli atti che la CGPM è chiamata ad adottare costituiscono atti aventi effetti giuridici. Gli atti previsti avranno carattere vincolante nel diritto internazionale a norma dell'articolo 13 dell'accordo CGPM e saranno tali da incidere in modo determinante sul contenuto del diritto dell'Unione, in particolare sui seguenti atti:
regolamento (CE) n. 1005/2008 del Consiglio che istituisce un regime comunitario per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata;
regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio che istituisce un regime di controllo unionale per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca; e
regolamento (UE) 2017/2403 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, relativo alla gestione sostenibile delle flotte da pesca esterne.
Gli atti previsti non integrano né modificano il quadro istituzionale dell'accordo CGPM.
La base giuridica procedurale della decisione proposta è pertanto l'articolo 218, paragrafo 9, TFUE.
4.2.Base giuridica sostanziale
4.2.1.Principi
La base giuridica sostanziale delle decisioni di cui all'articolo 218, paragrafo 9, TFUE dipende essenzialmente dall'obiettivo e dal contenuto dell'atto previsto su cui dovrà prendersi una posizione a nome dell'Unione. Se tale atto persegue una duplice finalità o ha una doppia componente, una delle quali sia da considerarsi principale e l'altra solo accessoria, la decisione a norma dell'articolo 218, paragrafo 9, TFUE deve fondarsi su una sola base giuridica sostanziale, ossia su quella richiesta dalla finalità o dalla componente principale o preponderante.
4.2.2.Applicazione al caso concreto
L'obiettivo principale e il contenuto dell'atto previsto riguardano la pesca. La base giuridica che stabilisce i principi che la presente posizione deve far propri è il regolamento (UE) n. 1380/2013.
La base giuridica sostanziale della decisione proposta è pertanto l'articolo 43, paragrafo 2, TFUE. La decisione sostituirà la decisione (UE) 2019/869 del Consiglio relativa al periodo 2019‑2023.
4.3.Conclusioni
La base giuridica della decisione proposta deve quindi essere costituita dall'articolo 43, paragrafo 2, TFUE, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9, TFUE.
2023/0262 (NLE)
Proposta di
DECISIONE DEL CONSIGLIO
relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di commissione generale per la pesca nel Mediterraneo e che abroga la decisione (UE) 2019/869
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 43, paragrafo 2, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9,
vista la proposta della Commissione europea,
considerando quanto segue:
(1)Con decisione 98/416/CE del Consiglio l'Unione ha concluso l'accordo che ha istituito la commissione generale per la pesca nel Mediterraneo ("accordo CGPM"). Parti contraenti dell'accordo CGPM sono anche la Bulgaria, la Croazia, Cipro, la Francia, la Grecia, l'Italia, Malta, la Romania, la Slovenia e la Spagna.
(2)La commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) adotta misure volte a garantire la conservazione a lungo termine e lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca, nonché lo sviluppo sostenibile dell'acquacoltura nella zona dell'accordo CGPM. Tali misure possono diventare vincolanti per l'Unione.
(3)Il regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio stabilisce che l'Unione garantisca che le attività di pesca e di acquacoltura siano sostenibili dal punto di vista ambientale nel lungo termine e siano gestite in modo coerente con gli obiettivi consistenti nel conseguire vantaggi a livello economico, sociale e occupazionale e nel contribuire alla disponibilità dell'approvvigionamento alimentare. Stabilisce inoltre che l'Unione applichi alla gestione della pesca un approccio precauzionale e si adoperi per garantire che lo sfruttamento delle risorse biologiche marine vive ricostituisca e mantenga le popolazioni delle specie pescate al di sopra di livelli in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile. Stabilisce anche che l'Unione adotti misure di gestione e di conservazione basate sui migliori pareri scientifici disponibili, promuova lo sviluppo delle conoscenze e delle consulenze scientifiche, elimini gradualmente i rigetti in mare e promuova metodi di pesca che contribuiscano a rendere la pesca più selettiva, ad evitare e ridurre, per quanto possibile, le catture indesiderate e a contenere l'impatto di tale attività sull'ecosistema marino e sulle risorse alieutiche. Il regolamento (UE) n. 1380/2013 infine dispone specificamente che l'Unione persegua tali obiettivi e applichi tali principi nel condurre le sue relazioni esterne in materia di pesca.
(4)In linea con la strategia sulla biodiversità, con quella sull'adattamento ai cambiamenti climatici e con la strategia "Dal produttore al consumatore", è essenziale proteggere la natura e invertire il degrado degli ecosistemi. I rischi derivanti dai cambiamenti climatici e dalla perdita di biodiversità non devono compromettere la disponibilità dei beni e dei servizi che ecosistemi marini sani forniscono ai pescatori, alle comunità costiere e alle persone in generale.
(5)La strategia per la plastica fa riferimento a misure specifiche volte a ridurre l'inquinamento marino e da plastica e la perdita o l'abbandono in mare degli attrezzi da pesca. Il piano d'azione per l'inquinamento zero mira inoltre a ridurre del 50 % i rifiuti di plastica nei mari e del 30 % le microplastiche rilasciate nell'ambiente.
(6)Come precisato nella comunicazione congiunta sulla governance internazionale degli oceani, la protezione e la conservazione della biodiversità marina sono priorità fondamentali dell'azione esterna dell'UE. L'UE è il principale attore delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) e degli organismi per la pesca a livello mondiale. Al loro interno l'UE promuove la sostenibilità degli stock ittici e un processo decisionale trasparente basato su solidi pareri scientifici, favorisce la ricerca scientifica e rafforza il rispetto degli obblighi.
(7)Come sancito nelle conclusioni della conferenza ministeriale sulla sostenibilità della pesca nel Mediterraneo, che ha adottato la dichiarazione ministeriale di Malta MedFish4Ever il 30 marzo 2017, e della conferenza ad alto livello sulla pesca e sull'acquacoltura nel Mar Nero, che ha adottato la dichiarazione ministeriale di Sofia il 7 giugno 2018, gli aspetti fondamentali dell'azione dell'Unione nell'ambito della CGPM sono la promozione di misure volte a sostenere e a migliorare la raccolta dei dati e la valutazione scientifica, la gestione ecosistemica delle attività di pesca, una cultura del rispetto delle norme per eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, la sostenibilità della pesca e dell'acquacoltura su piccola scala, una maggior solidarietà e un maggior coordinamento.
(8)La strategia 2030 della CGPM per una pesca e un'acquacoltura sostenibili nel Mediterraneo e nel Mar Nero, adottata nel 2021, fa propri e sviluppa ulteriormente gli impegni e le priorità delle precedenti dichiarazioni ministeriali, incentrandosi nel contempo anche su azioni volte a migliorare la risposta alle maggiori sfide esistenti, quali i cambiamenti climatici, le specie aliene, l'inquinamento in tutte le sue forme e la necessità di ridurre i rigetti in mare e le catture accidentali di specie vulnerabili e di mitigarne l'impatto.
(9)È opportuno stabilire la posizione da adottare a nome dell'Unione nelle riunioni della CGPM per il periodo 2024-2028, poiché le misure di conservazione e di gestione della CGPM potrebbero essere vincolanti per l'Unione e tali da incidere in modo determinante sul contenuto del diritto dell'Unione, in particolare sul regolamento (UE) 2017/2403 del Parlamento europeo e del Consiglio e sui regolamenti (CE) n. 1005/2008 e (CE) n. 1224/2009 del Consiglio.
(10)Attualmente la posizione da adottare a nome dell'Unione nelle riunioni della CGPM è stabilita dalla decisione (UE) 2019/869 del Consiglio. È opportuno abrogare tale decisione e sostituirla con una nuova per il periodo 2024-2028.
(11)In considerazione del carattere evolutivo delle risorse alieutiche nella zona dell'accordo CGPM e della conseguente necessità che la posizione dell'Unione tenga conto dei nuovi sviluppi, in particolare dei nuovi dati scientifici e delle altre informazioni pertinenti presentate prima o durante le riunioni della CGPM, è opportuno stabilire procedure per la definizione annuale della posizione dell'Unione per il periodo 2024-2028. Tali posizioni dovrebbero essere in linea con il principio di leale cooperazione tra le istituzioni dell'Unione sancito dall'articolo 13, paragrafo 2, del trattato sull'Unione europea,
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
La posizione da adottare a nome dell'Unione nelle riunioni della commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) figura nell'allegato I della presente decisione.
Articolo 2
La definizione annuale della posizione dell'Unione da adottare nelle riunioni della CGPM avviene conformemente all'allegato II.
Articolo 3
La posizione dell'Unione definita nell'allegato I è valutata e, se del caso, riveduta dal Consiglio su proposta della Commissione entro e non oltre la data della riunione annuale della CGPM del 2029.
Articolo 4
La decisione (UE) 2019/869 è abrogata.
Articolo 5
La Commissione è destinataria della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il
Per il Consiglio
Il presidente
COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 11.7.2023
COM(2023) 437 final
ALLEGATI
della
proposta di Decisione del Consiglio
relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di commissione generale per la pesca nel Mediterraneo e che abroga la decisione (UE) 2019/869
ALLEGATO I
Posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM)
1.PRINCIPI
Nell'ambito della CGPM, l'Unione:
(a)garantisce che le misure adottate nell'ambito della CGPM siano conformi al diritto internazionale e segnatamente alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982, dell'accordo delle Nazioni Unite relativo alla conservazione e alla gestione degli stock ittici transzonali e degli stock ittici altamente migratori del 1995, dell'accordo volto a promuovere il rispetto delle misure internazionali di conservazione e di gestione da parte delle navi da pesca in alto mare del 1993 e dell'accordo FAO sulle misure di competenza dello Stato di approdo del 2009;
(b)mira ad attuare le azioni e gli impegni indicati nella dichiarazione ministeriale MedFish4Ever, firmata a Malta il 30 marzo 2017, e nella dichiarazione ministeriale di Sofia, firmata il 7 giugno 2018, finalizzati in particolare a migliorare la raccolta dei dati e la valutazione scientifica, istituire un quadro di gestione delle attività di pesca basato sugli ecosistemi, sviluppare una cultura del rispetto delle norme, eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata e favorire la pesca e l'acquacoltura sostenibili su piccola scala e una maggiore solidarietà e coordinamento nel Mediterraneo;
(c)promuove gli obiettivi dell'accordo, nel quadro della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, relativo alla conservazione e all'uso sostenibile della biodiversità marina nelle zone non soggette a giurisdizione nazionale (BBNJ) e in occasione della 15a Conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica (COP 15), in particolare per quanto riguarda il rafforzamento della protezione della biodiversità marina e la protezione del 30 % degli oceani nel mondo mediante le aree marine protette;
(d)contribuisce all'attuazione del Green Deal europeo, in particolare delle strategie sulla biodiversità e di adattamento ai cambiamenti climatici, segnatamente per quanto riguarda la protezione della natura, e delle strategie "Dal produttore al consumatore" e "Un'Europa più forte nel mondo";
(e)persegue gli obiettivi della strategia per la plastica e del piano d'azione per l'inquinamento zero, in particolare la riduzione dell'inquinamento marino e da plastica;
(f)agisce in conformità degli obiettivi e dei principi perseguiti dall'Unione nel quadro della politica comune della pesca, in particolare grazie all'approccio precauzionale, e degli obiettivi connessi al rendimento massimo sostenibile di cui all'articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1380/2013, per promuovere l'attuazione di un approccio alla gestione della pesca basato sugli ecosistemi, evitare e ridurre quanto più possibile le catture indesiderate, eliminare progressivamente i rigetti in mare e ridurre al minimo l'impatto delle attività di pesca sugli ecosistemi marini e sui relativi habitat, nonché per garantire, attraverso la promozione di un settore alieutico dell'Unione economicamente sostenibile e competitivo, un equo tenore di vita a quanti dipendono dalle attività di pesca, nel rispetto degli interessi dei consumatori;
(g)si conforma alle conclusioni del Consiglio del 19 marzo 2012 concernenti la comunicazione della Commissione sulla dimensione esterna della politica comune della pesca;
(h)si conforma agli obiettivi della comunicazione congiunta sull'agenda dell'UE per la governance internazionale degli oceani per quanto riguarda la conservazione della biodiversità marina e alle conclusioni del Consiglio su tale comunicazione congiunta;
(i)si adopera ai fini di un adeguato coinvolgimento dei portatori di interessi nella fase di preparazione delle misure della CGPM e garantisce che le misure adottate nell'ambito della CGPM siano conformi agli obiettivi della convenzione CGPM;
(j)promuove posizioni conformi alle migliori pratiche adottate dalle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP);
(k)persegue la coerenza e le sinergie con le politiche condotte dall'Unione nel quadro delle sue relazioni bilaterali con i paesi terzi in materia di pesca e garantisce la coerenza con altre politiche, in particolare nell'ambito delle relazioni esterne, dell'ambiente, degli scambi commerciali, dello sviluppo, della ricerca e dell'innovazione;
(l)mira a creare condizioni di parità per la flotta dell'Unione nella zona della convenzione CGPM, sulla base degli stessi principi e delle stesse norme applicabili ai sensi del diritto dell'Unione, e a promuovere l'attuazione uniforme di tali principi e norme;
(m)promuove, ove opportuno, il coordinamento tra la CGPM e le ORGP e le convenzioni marittime regionali esistenti e la cooperazione con le organizzazioni internazionali, a seconda dei casi, nell'ambito dei rispettivi mandati;
(n)promuove, tra le ORGP riguardanti specie diverse dai tonnidi, meccanismi di cooperazione simili al cosiddetto processo di Kobe per le ORGP riguardanti i tonnidi.
2.ORIENTAMENTI
L'Unione si adopera, se del caso, per sostenere l'adozione delle azioni seguenti da parte della CGPM in linea con la sua strategia per il 2030:
(a)misure volte a promuovere la conservazione e il pieno ripristino della biodiversità, la sostenibilità degli stock e l'integrazione delle considerazioni relative ai cambiamenti climatici e alle specie aliene nel processo decisionale, anche inserendo adeguate misure di mitigazione e adattamento nei piani di gestione;
(b)misure di conservazione e di gestione delle risorse alieutiche nella zona della convenzione CGPM basate sui migliori pareri scientifici disponibili, compresa la normativa sui totali ammissibili di cattura e i contingenti o lo sforzo di pesca per la cattura delle risorse biologiche marine vive regolamentate dalla CGPM, che consentano di conseguire il tasso di sfruttamento a livelli compatibili con il rendimento massimo sostenibile. Se necessario, tali misure comprendono azioni specifiche per gli stock eccessivamente sfruttati, al fine di mantenere lo sforzo di pesca in linea con le possibilità di pesca disponibili; ai sensi dell'articolo 29 della PCP, qualora siano stati adottati a livello di UE piani pluriennali per alcuni stock o gruppi di stock nel Mediterraneo, questi dovrebbero essere presi in considerazione laddove riguardino l'attuazione dell'obiettivo del conseguimento del rendimento massimo sostenibile di cui all'articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1380/2013;
(c)misure intese a promuovere la raccolta dei dati, la ricerca scientifica e decisioni di gestione basate su dati scientifici, il rafforzamento del suo comitato di applicazione, una cultura ispirata al rispetto delle norme e valutazioni periodiche indipendenti dei risultati ottenuti, nonché una migliore cooperazione tra l'industria e gli scienziati;
(d)misure intese a prevenire, scoraggiare ed eliminare le attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) nella zona della convenzione, tra cui l'iscrizione nell'elenco dei pescherecci INN e l'incrocio dei dati con quelli di altre ORGP, e misure intese a promuovere la tracciabilità del pesce e dei prodotti della pesca sulla base delle linee guida volontarie sui sistemi di documentazione delle catture;
(e)misure di monitoraggio, controllo e sorveglianza nella zona della convenzione per garantire l'efficacia dei controlli e il rispetto delle misure adottate nell'ambito della CGPM;
(f)misure destinate a ridurre al minimo l'impatto negativo delle attività di pesca e acquacoltura sulla biodiversità marina e sugli ecosistemi marini e i relativi habitat, comprese misure di protezione degli ecosistemi marini vulnerabili e degli habitat ittici essenziali nella zona della convenzione CGPM conformemente alla convenzione CGPM e agli orientamenti internazionali della FAO per la gestione delle attività di pesca d'altura, e misure intese a evitare e ridurre il più possibile le catture indesiderate, in particolare di specie marine vulnerabili, e a eliminare progressivamente i rigetti in mare;
(g)misure volte a ridurre l'inquinamento marino, impedire lo smaltimento della plastica in mare e a contenere l'impatto sulla biodiversità e sugli ecosistemi marini delle materie plastiche presenti in mare, comprese misure volte a ridurre l'impatto degli attrezzi da pesca abbandonati, persi o altrimenti dismessi nell'oceano e a facilitare l'identificazione e il recupero di tali attrezzi sulla base delle linee guida volontarie della FAO sulla marcatura degli attrezzi da pesca;
(h)misure volte a vietare le attività di pesca praticate al solo scopo di prelevare pinne di squalo e che impongano che tutti gli squali siano sbarcati con le pinne attaccate al corpo;
(i)azioni finalizzate a promuovere lo sviluppo di un'acquacoltura sostenibile in linea con la pertinente normativa dell'Unione;
(j)raccomandazioni che, ove opportuno e per quanto consentito dagli atti costitutivi pertinenti, promuovano l'applicazione della Convenzione sul lavoro nella pesca dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL);
(k)approcci comuni con altre ORGP, se del caso, in particolare con quelle coinvolte nella gestione delle attività di pesca nella stessa regione;
(l)misure tecniche supplementari basate sul parere degli organi ausiliari e dei gruppi di lavoro della CGPM;
(m)misure conformi agli impegni sottoscritti nella dichiara ministeriale MedFish4Ever e nella dichiarazione ministeriale di Sofia.
ALLEGATO II
Definizione annuale della posizione dell'Unione
nelle riunioni della commissione generale per la pesca nel Mediterraneo
Prima di ogni riunione della CGPM, quando tale organo è chiamato ad adottare decisioni che hanno effetti giuridici sull'Unione, vengono prese le disposizioni necessarie affinché la posizione che deve essere espressa a nome dell'Unione tenga conto dei più recenti dati scientifici e delle altre informazioni pertinenti trasmesse alla Commissione, conformemente ai principi e agli orientamenti che figurano nell'allegato I.
A tal fine e sulla base di tali informazioni, la Commissione trasmette al Consiglio o ai suoi organi preparatori, con congruo anticipo prima di ogni riunione della CGPM, un documento scritto che illustri nei dettagli la posizione dell'Unione proposta, per esame e approvazione degli elementi specifici della posizione che dovrà essere espressa a nome dell'Unione.
Qualora nel corso di una riunione della CGPM sia impossibile raggiungere un accordo, anche nell'immediato, la questione è sottoposta al Consiglio o ai suoi organi preparatori affinché la posizione dell'Unione tenga conto di nuovi elementi.