COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 10.3.2023
JOIN(2023) 8 final
COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
sull'aggiornamento della strategia per la sicurezza marittima dell'UE e del relativo piano d'azione
"Una strategia rafforzata per la sicurezza marittima dell'UE per far fronte all'evoluzione delle minacce marittime"
I.INTRODUZIONE
La sicurezza marittima è fondamentale per l'Unione europea (UE) e per i suoi Stati membri. Congiuntamente, gli Stati membri dell'UE costituiscono la più grande zona economica esclusiva combinata al mondo. L'economia dell'UE dipende in larga misura da oceani sicuri e protetti: oltre l'80 % degli scambi mondiali si svolgono via mare, circa due terzi dell'approvvigionamento mondiale di petrolio e gas sono estratti in mare o trasportati via mare e fino al 99 % dei flussi globali di dati sono trasmessi attraverso cavi sottomarini. Al fine di garantire un'efficace governance degli oceani, proteggere i nostri oceani e fondali marini e sfruttare appieno il potenziale dell'economia blu sostenibile, il settore marittimo globale deve essere sicuro.
Dal 2014 la strategia per la sicurezza marittima dell'Unione europea (EUMSS) e il piano d'azione hanno fornito il quadro per affrontare le sfide in materia di sicurezza in mare.
La strategia ha stimolato una più stretta cooperazione tra le autorità civili e militari, in particolare attraverso lo scambio di informazioni. Ha contribuito a promuovere una governance in mare basata sul rispetto delle norme e ha dato un impulso alla cooperazione internazionale. Ha rafforzato l'autonomia e la capacità dell'UE di rispondere alle minacce alla sicurezza marittima.
L'UE svolge un ruolo sempre più importante in veste di garante della sicurezza marittima globale, conducendo proprie operazioni navali, ad esempio Atalanta e Irini, attuando il concetto delle presenze marittime coordinate (CMP), promuovendo la conoscenza situazionale marittima e cooperando con un'ampia gamma di partner esterni. Inoltre i sistemi operativi di sorveglianza marittima e di frontiera di Copernicus, attuati dall'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) e dall'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), forniscono osservazioni spaziali, integrando i servizi di navigazione dei satelliti Galileo.
Il contesto strategico generale sta conoscendo cambiamenti drastici. Rimodellato dalla crisi climatica e dal degrado ambientale e aggravato dall'aggressione militare illegale e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina, richiede un intervento più incisivo da parte dell'UE in qualità di garante della sicurezza internazionale.
In linea con la bussola strategica dell'UE per la sicurezza e la difesa, il presente aggiornamento dell'EUMSS e del relativo piano d'azione mira a rispondere alle nuove sfide. Si tratta di un'opportunità per promuovere soluzioni sostenibili ai problemi di sicurezza marittima. Rappresenta inoltre un'opportunità per rafforzare ulteriormente il ruolo dell'UE a livello internazionale e garantire un maggiore accesso dell'UE a un settore marittimo sempre più conteso.
L'EUMSS aggiornata costituisce un quadro che consente all'UE di intraprendere ulteriori azioni per proteggere i suoi interessi in mare così come i suoi cittadini, i suoi valori e la sua economia. L'obiettivo è promuovere la pace e la sicurezza a livello internazionale rispettando nel contempo il principio della sostenibilità e proteggendo la biodiversità. L'UE e i suoi Stati membri attueranno la strategia aggiornata, in linea con le rispettive competenze.
II.Minacce in evoluzione e crescenti alla sicurezza marittima
Dall'adozione della strategia per la sicurezza marittima dell'Unione europea nel 2014 si sono verificati cambiamenti notevoli nel contesto geopolitico mondiale che richiedono un'azione nuova e rafforzata. L'analisi delle minacce dell'UE dimostra che l'UE si trova ad affrontare un aumento delle minacce e delle sfide, anche nel settore marittimo. La concorrenza strategica per il potere e le risorse sta aumentando. Le minacce stanno diventando sempre più complesse e interessano sempre più livelli e alcuni paesi stanno cercando di ridefinire i principi fondamentali dell'ordine multilaterale, anche attraverso violazioni della sovranità e delle frontiere nazionali. L'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina ha riportato la guerra in Europa e ha creato nuovi pericoli, nonché effetti di ricaduta negativi sulla sicurezza marittima e sull'economia europea, con ripercussioni sui cittadini e sulle imprese europei.
La sicurezza marittima è messa in discussione in numerose regioni, anche nel contesto di controversie territoriali e marittime, della concorrenza per le risorse naturali e delle minacce alla libertà di navigazione e ai diritti di passaggio inoffensivo e di transito. Tali sfide creano tensioni nei bacini marittimi dell'UE, come il Mediterraneo, il Mar Nero e il Mar Baltico, esacerbate dall'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina. È stato registrato altresì un aumento delle sfide per la sicurezza marittima al di fuori dell'Europa, in particolare nel Golfo di Guinea, nel Golfo di Aden, nello stretto di Hormuz, nello stretto di Malacca e nel Mar cinese meridionale. Alcuni paesi terzi stanno aumentando le loro capacità e la loro assertività in mare e stanno adottando misure unilaterali, ricorrendo fra l'altro all'uso della forza o violando la sovranità nazionale di altri paesi. Tali azioni mettono in discussione lo Stato di diritto e l'ordine internazionale basato sulla convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS).
La regione indo-pacifica, nella quale l'UE ha regioni ultraperiferiche (Oceano Indiano) e paesi e territori d'oltremare (Pacifico), è diventata un'area di intensa concorrenza geopolitica.
Le dimostrazioni di forza e le accresciute tensioni in regioni quali il Mar cinese meridionale e orientale e lo stretto di Taiwan incidono sulla sicurezza globale ed esercitano un impatto diretto sulla sicurezza e sulla prosperità europee. Il mantenimento della stabilità e della sicurezza lungo le principali rotte marittime, quali lo stretto di Malacca e di Singapore, il Corno d'Africa e l'Oceano Indiano, comporta un ampliamento della presenza e dell'azione dell'UE e dei suoi Stati membri in tali regioni, in linea con la strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indo‑pacifica.
Gli attacchi del 2022 contro i gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico, la presenza di veicoli senza equipaggio non autorizzati intorno a impianti offshore nel Mare del Nord e i ricorrenti attacchi ibridi e informatici contro infrastrutture marittime impongono all'UE di rafforzare la sua azione e proteggere in modo più efficace le sue infrastrutture critiche, in particolare sviluppando tecnologie innovative. Il settore marittimo è in fase di trasformazione digitale e la sua complessità e le sue potenziali vulnerabilità sono aumentate. È sempre più probabile che soggetti malevoli utilizzino mezzi ibridi e informatici per colpire le infrastrutture marittime, compresi i cavi e i gasdotti sottomarini, nonché porti e navi. La raccomandazione del Consiglio su un approccio coordinato a livello dell'Unione per rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche riconosce tale necessità di intervento. Inoltre la raccomandazione della Commissione relativa agli obiettivi dell'Unione in materia di resilienza alle catastrofi stabilisce misure che possono contribuire a migliorare la preparazione e la capacità dell'UE e degli Stati membri a rispondere alle catastrofi naturali e provocate dall'uomo, anche in mare.
Le minacce e le attività illecite, quali la pirateria e atti di depredazione armata in mare, la criminalità organizzata, compresi il traffico di migranti e la tratta di esseri umani, il traffico di armi e stupefacenti, il terrorismo, la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (pesca INN), altre attività illegali, compresa l'esplorazione non autorizzata nelle zone economiche esclusive degli Stati membri dell'UE e gli ordigni inesplosi in mare, rimangono sfide altrettanto critiche in numerose regioni, soprattutto in alcune zone costiere e territori remoti dell'UE particolarmente vulnerabili. Talune di tali attività illecite possono essere agevolate da una scarsa sicurezza dei porti. Soggetti malevoli possono altresì combinare tali minacce e attività al fine di compiere attacchi ibridi contro l'UE e i suoi Stati membri.
III.Interessi dell'UE in materia di sicurezza marittima
A fronte dell'evoluzione delle minacce alla sicurezza marittima, gli interessi fondamentali dell'UE sono:
·garantire la sicurezza dell'Unione europea, dei suoi Stati membri, dei suoi cittadini e dei suoi partner;
·preservare la pace e la stabilità a livello mondiale e mantenere libere e aperte le rotte di navigazione marittime;
·sostenere il diritto internazionale, in particolare l'UNCLOS quale quadro giuridico generale che disciplina tutte le attività negli oceani, nonché promuovere una sana governance internazionale degli oceani, anche attraverso convenzioni marittime regionali, e l'attuazione dell'accordo dell'OMC sulle sovvenzioni alla pesca;
·proteggere le risorse naturali e l'ambiente marino e gestire l'impatto dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sulla sicurezza marittima;
·garantire la resilienza e la protezione delle infrastrutture marittime critiche (sulla terraferma e in mare), anche affrontando i rischi e le minacce connessi ai cambiamenti climatici e quelli derivanti da investimenti esteri diretti;
·rafforzare la resilienza e la protezione dei poli logistici, ossia dei porti, anche affrontando i rischi associati alla corruzione e alle attività illecite;
·proteggere le attività economiche in mare, contribuendo in tal modo a un'economia blu sostenibile (tanto sulla terraferma quanto in mare);
·proteggere le frontiere esterne dell'UE e la sua sicurezza interna per contrastare il traffico di migranti, la tratta di esseri umani e altre attività illegali, comprese le attività non autorizzate di prospezione e trivellazione di idrocarburi;
·garantire la capacità di agire in modo rapido ed efficace nel settore marittimo e in altri settori operativi (ad esempio via terra, via aria, a livello informatico e di spazio extra-atmosferico);
·garantire la sicurezza e la protezione dei marittimi in linea con i requisiti della convenzione sul lavoro marittimo e di altre convenzioni pertinenti dell'Organizzazione internazionale del lavoro.
IV.Rafforzare la risposta dell'UE
La strategia aggiornata per la sicurezza marittima contribuirà a proteggere gli interessi dell'UE sopra indicati rispetto alle minacce crescenti e in evoluzione alla sicurezza marittima. A tal fine l'UE intensificherà l'azione nel contesto di sei obiettivi strategici:
1.intensificare le attività in mare;
2.cooperare con i partner;
3.assumere un ruolo guida nella conoscenza del settore marittimo;
4.gestire i rischi e le minacce;
5.migliorare le capacità;
6.istruire e formare.
L'azione dell'UE nel contesto di tali obiettivi strategici continuerà ad essere guidata dai principi dell'EUMSS del 2014: approccio intersettoriale, integrità funzionale, rispetto delle norme internazionali (diritto internazionale, diritti umani e democrazia e piena conformità all'UNCLOS) e multilateralismo marittimo. L'EUMSS aggiornata sarà attuata attraverso il presente piano d'azione (in allegato) e nel quadro dell'approccio integrato. Per attuare la strategia, insieme ai suoi Stati membri, l'UE utilizzerà tutte le politiche e tutti gli strumenti civili e militari dell'UE pertinenti e coordinerà le politiche e le attività di tutti i soggetti pertinenti a livello europeo, regionale e nazionale, rafforzandone le sinergie e le complementarità.
La strategia promuoverà inoltre un impegno più coerente dell'UE nei conflitti e nelle crisi esterni, al fine di rafforzare la sicurezza dell'UE e dei suoi cittadini.
La strategia aggiornata contemplerà azioni specifiche per ciascun bacino marittimo intorno all'UE. Tali azioni dovrebbero tenere conto delle strategie regionali dell'UE e dei programmi di sviluppo delle capacità, nonché della cooperazione con i paesi partner.
1.Intensificare le attività in mare
La bussola strategica dell'UE invita a rafforzare ulteriormente l'impegno dell'Unione in materia di sicurezza marittima. Nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) l'operazione Atalanta è in atto nell'Oceano Indiano occidentale dal 2008. Dato il successo, tale operazione ha visto il suo mandato esteso dalla lotta contro la pirateria a un'operazione di sicurezza marittima più ampia e sta rafforzando ulteriormente i legami e le sinergie con la missione europea di sensibilizzazione marittima nello stretto di Hormuz (EMASOH). Nel Mar Mediterraneo l'operazione Irini ha il compito principale di far rispettare l'embargo delle Nazioni Unite sulle armi nei confronti della Libia. Si tratta di un contributo diretto dell'UE alla pace e alla stabilità nel Mediterraneo, che rafforza la sicurezza marittima. In linea con l'approccio integrato, l'UE contribuisce anche a rafforzare la sicurezza marittima fornendo formazione e sviluppo di capacità ai partner attraverso missioni civili PSDC, come la missione dell'Unione europea per lo sviluppo delle capacità (EUCAP) in Somalia.
Nel 2021 l'UE ha introdotto il nuovo concetto delle presenze marittime coordinate (CMP). Questo nuovo strumento flessibile mira a rafforzare l'impegno collettivo dell'UE in materia di sicurezza marittima utilizzando al meglio le risorse navali degli Stati membri in settori di interesse strategico per l'UE. Nel contesto del CMP l'UE dovrebbe intensificare la lotta contro le attività illegali e illecite in mare, compreso il traffico di stupefacenti. Sulla base dell'esperienza acquisita con l'attuazione del CMP nel Golfo di Guinea e nell'Oceano Indiano nordoccidentale (compreso il Mar Rosso), l'UE prenderà in considerazione nuove zone marittime di interesse in cui attuare tale concetto. L'istituzione di nuove zone marittime di interesse aumenterebbe la conoscenza situazionale, i partenariati e la cultura strategica dell'UE in quanto attore della sicurezza marittima.
La bussola strategica dell'UE sottolinea inoltre l'importanza di garantire la prontezza e l'interoperabilità tra le forze navali degli Stati membri dell'UE e invita l'UE a condurre esercitazioni reali in tutti i settori. L'UE avvierà pertanto un'esercitazione navale annuale per migliorare la prontezza, promuovere l'interoperabilità e affrontare le minacce in continua evoluzione che gravano sulla sicurezza marittima.
La Commissione, assistita dall'EMSA, effettua ispezioni di sicurezza marittima presso i porti, gli impianti portuali e le navi dell'UE e sta valutando modalità per rafforzare la sicurezza marittima in settori quali le navi passeggeri o la cibersicurezza. In linea con gli orientamenti strategici sulla gestione europea integrata delle frontiere, il sistema di sorveglianza delle frontiere marittime deve essere in grado di rilevare, identificare e, ove necessario, rintracciare e intercettare tutte le imbarcazioni che entrano nelle acque territoriali e contribuire a garantire la protezione e il salvataggio delle vite umane in mare in qualunque condizione metereologica. Gli Stati membri dovrebbero utilizzare al meglio le capacità di sorveglianza offerte da Frontex per potenziare e migliorare le capacità nazionali e la conoscenza situazionale generale.
Frontex conduce operazioni quali Indalo, Themis e Poseidon al fine di controllare le frontiere dell'UE e contrastare la criminalità nel Mar Mediterraneo, in particolare il traffico illegale di migranti. Frontex, l'Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA) e l'EMSA conducono operazioni marittime multifunzionali per contrastare la criminalità transfrontaliera, compresi il traffico di migranti e la tratta di esseri umani, individuare l'inquinamento marino e la pesca illegale e svolgere altri compiti di sorveglianza in più bacini marittimi intorno all'UE, compreso il Mar Nero. L'UE dovrebbe sviluppare ulteriormente queste importanti operazioni multifunzionali.
Le principali azioni dell'UE per rafforzare la sicurezza marittima saranno:
·organizzare un'esercitazione navale annuale dell'UE;
·rafforzare le operazioni navali esistenti dell'UE (Atalanta e Irini) con risorse navali e aeree;
·prendere in considerazione nuove zone marittime di interesse in cui attuare il concetto delle presenze marittime coordinate, sulla base degli insegnamenti tratti e delle proposte del Servizio europeo per l'azione esterna;
·intensificare la lotta contro le attività illegali e illecite in mare, compreso il traffico di stupefacenti, nell'ambito del CMP;
·mantenere e rafforzare le ispezioni di sicurezza marittima nell'UE e affrontare il problema della cibersicurezza e della sicurezza in relazione alle navi passeggeri;
·intensificare la cooperazione a livello dell'UE in materia di funzioni di guardia costiera promuovendo lo sviluppo di operazioni marittime multifunzionali in più bacini marittimi in tutta l'Unione.
2.Cooperare con i partner
L'UE ha già creato relazioni e sinergie in materia di sicurezza marittima con organizzazioni multilaterali e regionali a livello tanto mondiale quanto regionale (ad esempio con le Nazioni Unite, l'IMO, l'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), l'Unione africana (AU) e l'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN)) così come con diversi paesi terzi, in particolare nel Golfo di Guinea e nella regione indo-pacifica.
L'UE e i suoi Stati membri hanno inoltre sviluppato la cooperazione internazionale attraverso dialoghi bilaterali, scali in porto ed esercitazioni reali, in particolare nella regione indo‑pacifica, ad esempio con Australia, Giappone, India, Indonesia, Repubblica di Corea, Oman e Singapore. Le operazioni Atalanta e Irini partecipano a meccanismi di condivisione della consapevolezza e di impegno multilaterale, comprese le conferenze SHADE (Shared Awareness and Deconfliction). L'Unione europea fornisce inoltre un notevole sostegno alla sicurezza marittima nel contesto della sua cooperazione allo sviluppo, degli aiuti umanitari e delle misure di sostegno alla politica estera.
Nell'Oceano Indiano occidentale l'UE sostiene un'architettura marittima regionale basata su centri operativi e di fusione delle informazioni in Madagascar e nelle Seychelles, nonché sul codice di condotta di Gibuti per la repressione degli atti di pirateria e di rapina a mano armata contro le navi nell'Oceano Indiano occidentale e nel Golfo di Aden.
Analogamente, nel Golfo di Guinea l'UE sostiene le organizzazioni regionali e gli Stati costieri nell'attuazione delle rispettive strategie di sicurezza marittima, rafforzando l'applicazione del diritto marittimo e la giustizia, migliorando la sicurezza dei porti, incrementando la conoscenza del settore marittimo e la condivisione delle informazioni nell'ambito dell'architettura di Yaoundé. Nel più ampio contesto dell'Oceano Atlantico l'UE sostiene la lotta contro le attività illecite in cooperazione con i partner, in particolare la lotta contro il traffico di droga.
In un contesto geopolitico difficile l'UE dovrebbe intensificare la cooperazione con i partner del suo vicinato e in altre zone marittime di importanza strategica. Ciò è particolarmente importante alla luce dell'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina.
L'UE intensificherà la cooperazione con la NATO in materia di sicurezza marittima, basandosi sui risultati conseguiti e in linea con la terza dichiarazione congiunta sulla cooperazione UE‑NATO del gennaio 2023. Nella regione indo-pacifica l'UE dovrebbe potenziare lo scambio di esperienze con i partner in materia di sicurezza marittima attraverso il progetto teso a rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza in Asia e con l'Asia (ESIWA, "Enhancing Security Cooperation in and with Asia") e i dialoghi bilaterali e cercando di ottenere lo status di osservatore ("partner del dialogo") nell'Associazione dei paesi rivieraschi dell'Oceano indiano (IORA). L'UE dovrebbe inoltre approfondire la cooperazione con i paesi e le organizzazioni che condividono gli stessi principi, compresi i consessi internazionali e regionali sugli affari marittimi.
Le principali azioni dell'UE in materia di cooperazione internazionale saranno:
·incoraggiare la firma e la ratifica di strumenti internazionali relativi alla sicurezza marittima, in particolare l'UNCLOS, e promuovere la conformità e la condivisione delle migliori pratiche con i partner nell'attuazione del diritto internazionale pertinente per la sicurezza marittima nelle sedi pertinenti;
·intensificare ulteriormente la cooperazione UE-NATO a livello di personale in materia di sicurezza marittima al fine di trattare tutte le questioni di reciproco interesse in questo settore, compresi gli ordigni inesplosi in mare, sulla base delle tre dichiarazioni congiunte del 2016, 2018 e 2023;
·condurre esercitazioni navali congiunte con partner al fine di promuovere l'interoperabilità, oltre a effettuare scali in porto e pattugliamenti dell'UE più frequenti, in particolare nella regione indo-pacifica, in linea con la bussola strategica;
·distaccare funzionari di collegamento dell'UE presso centri per la fusione di informazioni marittime nelle zone marittime di interesse al fine di promuovere lo scambio di informazioni e la cooperazione, anche in materia di applicazione della legge, giustizia e affari interni, tra l'UE e i suoi partner e, se del caso, valutare la fattibilità di collegare direttamente tali centri di fusione con i pertinenti sistemi di sorveglianza marittima dell'UE;
·cercare di ottenere lo status di partner del dialogo per l'UE in seno all'Associazione dei paesi rivieraschi dell'Oceano indiano, al fine di rafforzare il ruolo dell'UE quale partner per la sicurezza marittima nella regione;
·promuovere la cooperazione internazionale in materia di scambio di informazioni e sorveglianza delle infrastrutture marittime critiche, compresi i cavi sottomarini, nonché in materia di sicurezza delle navi e dei porti.
3.Ruolo guida nella conoscenza del settore marittimo
Una solida conoscenza del settore marittimo è fondamentale al fine di garantire che le autorità competenti siano in grado di individuare rapidamente le minacce crescenti e in evoluzione che interessano l'UE e di rispondervi in modo efficace. L'UE assumerà un ruolo guida nel contesto della conoscenza del settore marittimo migliorando la raccolta e lo scambio di informazioni tra i diversi settori marittimi e agevolando la condivisione delle informazioni tra gli Stati membri. A livello internazionale l'UE continuerà ad adoperarsi per rafforzare le capacità di conoscenza del settore marittimo dei paesi partner attraverso la condivisione delle informazioni e lo sviluppo di capacità, in particolare nel Golfo di Guinea e nella regione indo-pacifica.
Dal 2014 l'UE e i suoi Stati membri hanno compiuto notevoli progressi nell'acquisizione e nello scambio di informazioni nel settore marittimo sviluppando e collegando i sistemi settoriali utilizzati dalle diverse autorità coinvolte nella sorveglianza marittima. Segnatamente l'UE ha sviluppato l'ambiente comune per la condivisione delle informazioni (CISE). Sulla base della partecipazione volontaria, il CISE faciliterà la condivisione di informazioni in tempo reale tra le diverse autorità competenti delle funzioni di guardia costiera, comprese quelle militari, collegando le autorità interessate all'interno degli Stati membri e tra di essi. Sulla base del progetto di ricerca EU CISE2020, nell'aprile 2019 la Commissione ha avviato la fase di transizione del CISE, affidandone il coordinamento all'EMSA, in stretta cooperazione con gli Stati membri. Basandosi sulla fase di transizione, la Commissione intende avviare la fase operativa nel 2024 con il sostegno dell'EMSA, previo accordo del suo consiglio di amministrazione.
Per quanto concerne la difesa, il progetto di sorveglianza marittima (MARSUR) sostenuto dall'Agenzia europea per la difesa (AED) è stato concepito per consentire alle forze navali degli Stati membri contributori di scambiare informazioni e servizi operativi marittimi. Il progetto MARSUR fornisce un valore aggiunto operativo, come dimostrato dal fatto che gli Stati membri dell'UE hanno scelto di utilizzarlo per attuare il concetto delle presenze marittime coordinate nel Golfo di Guinea e nell'Oceano Indiano nordoccidentale. L'AED e gli Stati membri partecipanti stanno attualmente lavorando al rafforzamento di MARSUR attraverso un programma specifico. In linea con la bussola strategica, che invita l'UE a rafforzare la sua conoscenza situazionale basata sull'intelligence e le sue pertinenti capacità, l'UE dovrebbe sfruttare appieno tutte le capacità di sorveglianza marittima (ad esempio tramite droni, aeromobili da pattugliamento e tecnologia spaziale). Il programma spaziale dell'UE, attraverso le sue componenti come Copernicus, Galileo e IRIS², può contribuire direttamente ad accrescere la conoscenza del settore marittimo. Anche il Centro satellitare dell'UE (SatCen) partecipa alla conoscenza del settore marittimo tramite i suoi lavori con la capacità unica di analisi dell'intelligence dell'UE e con la commissione su Galileo/Copernicus. A tale riguardo la resilienza e la sicurezza delle risorse spaziali pertinenti sono fondamentali per garantire la continuità dei servizi.
L'UE ha istituito una cooperazione interagenzie tra l'EFCA, l'EMSA e Frontex al fine di sostenere le autorità nazionali di guardia costiera, anche nel settore della conoscenza situazionale marittima. Il Forum europeo delle funzioni di guardia costiera e il Forum mediterraneo delle funzioni di guardia costiera possono contribuire ad accrescere la conoscenza del settore marittimo e la cooperazione operativa attraverso lo scambio di migliori pratiche.
In caso di catastrofi o incidenti e quando le capacità nazionali sono insufficienti gli Stati membri dell'UE e i paesi terzi possono attivare il meccanismo di protezione civile dell'Unione. Tramite il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze possono chiedere assistenza, l'aiuto di esperti o un'analisi della situazione.
L'UE contribuisce inoltre a rafforzare la conoscenza del settore marittimo a livello internazionale attraverso l'attuazione di apposite iniziative di sviluppo di capacità nel contesto della cooperazione allo sviluppo. Il progetto CRIMARIO (Critical Maritime Routes in the Indo‑Pacific - rotte marittime critiche nella regione indo-pacifica) ha sviluppato strumenti specifici per migliorare la conoscenza del settore marittimo e rafforzare la cooperazione con e tra i partner regionali, in linea con il più ampio impegno dell'UE in materia di sicurezza e difesa nella regione indo-pacifica. Analogamente il progetto GoGIN (Gulf of Guinea Interregional Network - rete interregionale del Golfo di Guinea) ha messo a punto la piattaforma YARIS, uno strumento di condivisione delle informazioni a sostegno dell'"architettura Yaoundé".
Le principali azioni dell'UE in materia di conoscenza del settore marittimo saranno:
·garantire che l'ambiente comune per la condivisione delle informazioni diventi operativo a partire dalla metà del 2024, consentendo uno scambio sicuro e strutturato di informazioni classificate e non classificate tra autorità di diversi settori della sorveglianza marittima (civili e militari);
·rafforzare la rete per lo scambio di informazioni sulla sorveglianza marittima nel settore della difesa (MARSUR) avviando un apposito programma tramite l'AED e rafforzando i collegamenti tra MARSUR e CISE;
·trarre profitto dagli investimenti realizzati attraverso la politica spaziale dell'UE e sfruttare ulteriormente le capacità disponibili tramite Copernicus in materia di sorveglianza marittima, monitoraggio dell'ambiente marino e cambiamenti climatici;
·integrare le tecnologie spaziali, i sistemi aerei a pilotaggio remoto e le stazioni radar, gli aeromobili da pattugliamento marittimo e i mezzi marittimi con e senza equipaggio attraverso strumenti innovativi e ciberresilienti per rafforzare la conoscenza situazionale marittima;
·intensificare la sorveglianza mediante navi pattuglia costiere e offshore e integrarla con piattaforme navali di alta gamma collegate in rete digitalmente, comprese le piattaforme navali non presidiate dall'uomo, al fine di potenziare le capacità di prevenzione e risposta;
·rafforzare le capacità di conoscenza del settore marittimo dei paesi partner attraverso i progetti GoGIN e CRIMARIO, anche rendendo più operativi gli strumenti di conoscenza situazionale marittima (YARIS, IORIS e SHARE.IT) in coordinamento con i servizi satellitari Copernicus.
4.Gestire i rischi e le minacce
In linea con la bussola strategica, l'UE e i suoi Stati membri miglioreranno la loro capacità collettiva di difendere la sicurezza e di aumentare la resilienza e la preparazione alle sfide in materia di sicurezza marittima, anche in caso di minacce ibride e informatiche. L'UE e i suoi Stati membri dovrebbero essere in grado di reagire rapidamente, con capacità civili e militari coordinate.
La lotta ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale è una delle principali priorità politiche dell'UE, che si riflettono nella sua azione esterna attraverso numerose strategie tematiche o geografiche, quali il Global Gateway o la strategia per la cooperazione nella regione indo-pacifica, nonché attraverso le attività diplomatiche dell'UE e la diplomazia climatica dell'UE.
L'UE ha già adottato misure importanti per conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e prenderà ulteriori provvedimenti per affrontare i problemi connessi ai cambiamenti climatici, al degrado ambientale e alla sicurezza. A metà del 2023 l'alto rappresentante e la Commissione presenteranno una comunicazione congiunta sul nesso tra cambiamenti climatici, degrado ambientale e sicurezza e difesa. La comunicazione comprenderà, fra l'altro, proposte di strumenti per valutare le cause e le conseguenze dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sul settore marittimo, sulle infrastrutture marittime e sulle caratteristiche naturali e antropiche delle zone costiere, anche per quanto riguarda l'allarme rapido, la ricerca basata su dati concreti e le immagini satellitari (ad esempio attraverso il programma Copernicus).
Nell'Artico le calotte polari si stanno sciogliendo, la banchisa si sta ritirando, si stanno gradualmente aprendo nuove rotte di navigazione e si prevede che il conseguente aumento delle attività umane genererà minacce per l'ambiente e le comunità locali o le aggraverà. A tale riguardo la comunicazione congiunta "Un impegno rafforzato dell'UE per un Artico più verde, pacifico e prospero" deve essere resa operativa quanto prima, in particolare per quanto riguarda il trasporto marittimo a emissioni zero nell'Oceano Artico, l'estrazione sostenibile di materie prime critiche e lo sviluppo sostenibile delle regioni artiche.
Anche la protezione delle infrastrutture critiche nel settore marittimo rimane una priorità fondamentale. L'UE dovrebbe integrare il ruolo degli Stati membri nel rafforzamento della resilienza delle infrastrutture marittime critiche, quali i gasdotti o i cavi sottomarini che attraversano le frontiere marittime nazionali. Dovrebbe migliorare le attuali valutazioni dei rischi relative ai cavi sottomarini e integrarle con opzioni di risposta e misure di attenuazione basandosi su competenze e capacità intersettoriali. È indispensabile continuare a fornire sostegno agli Stati membri per sviluppare risorse di protezione sottomarine e soluzioni anti-droni. Inoltre l'UE dovrebbe continuare ad agevolare la coesistenza delle energie rinnovabili offshore con le attività di difesa, come raccomandato nella strategia per le energie rinnovabili offshore.
Con la direttiva sulla resilienza dei soggetti critici e la direttiva riveduta sulla sicurezza dei sistemi informatici e di rete (direttiva NIS 2), l'UE è all'avanguardia nei pertinenti sviluppi, con un quadro giuridico completo che le consente di potenziare la resilienza tanto fisica quanto informatica dei soggetti e delle infrastrutture critici. L'UE dovrebbe intensificare la cooperazione con i principali partner e paesi terzi pertinenti in questo settore, in particolare attraverso il dialogo strutturato UE-NATO sulla resilienza e la task force sulla resilienza delle infrastrutture critiche.
L'UE si trova ad affrontare l'ulteriore sfida posta da grandi quantità di ordigni inesplosi (UXO) e di armi chimiche originari della prima e della seconda guerra mondiale che si trovano nei bacini marittimi intorno all'UE. Questa sfida è ulteriormente aggravata dall'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina, che ha portato all'elevato numero di mine presenti nel Mar Nero. Il tipo, l'ubicazione e la quantità di tali ordigni sono scarsamente documentati, il che comporta rischi per la sicurezza e la protezione marittima, per l'ambiente (in ragione del possibile rilascio di sostanze chimiche) e per le attività dell'economia blu (ad esempio la costruzione di siti per l'energia rinnovabile offshore). Sulla base dei progetti di successo esistenti, l'UE dovrebbe affrontare la questione con urgenza e in modo globale, attenuando i rischi ambientali associati agli ordigni inesplosi e al loro smaltimento. Sarà inoltre molto importante smaltire in modo sicuro gli ordigni inesplosi e le mine lasciati nel Mar Nero, non appena le condizioni politiche e di sicurezza lo consentiranno.
La sicurezza marittima è inoltre compromessa da soggetti stranieri, tanto a causa dei rischi connessi a investimenti esteri diretti in infrastrutture critiche, quanto in ragione della manipolazione delle informazioni e delle ingerenze da parte di tali soggetti. Tali questioni saranno affrontate mediante strumenti e quadri pertinenti; ad esempio, gli investimenti esteri diretti saranno controllati in linea con il regolamento applicabile.
La Commissione e gli Stati membri stanno effettuando una valutazione dei rischi al fine di elaborare orientamenti per migliorare la sicurezza delle navi passeggeri nell'UE.
Le principali azioni dell'UE in materia di gestione dei rischi e delle minacce saranno:
·condurre esercitazioni reali, periodiche e su vasta scala a livello dell'UE, incentrate sulla protezione dei porti e sul contrasto delle minacce, come quelle informatiche e ibride, oltre all'esercitazione navale annuale sopra menzionata;
·impiegare risorse e strumenti di sorveglianza (ad esempio sistemi aerei a pilotaggio remoto) e garantire l'uso ottimale dei servizi spaziali attuali e futuri (quali l'osservazione della Terra) per pattugliare e proteggere le infrastrutture marittime critiche;
·sviluppare piani di cooperazione regionale dell'UE per garantire la sorveglianza delle infrastrutture sottomarine e offshore;
·sviluppare un quadro coerente per affrontare le minacce poste dagli ordigni inesplosi, dalle armi attive e dalle armi chimiche in mare, monitorarle e rimuovere tali materiali bellici con tecnologie innovative e con un impatto ambientale minimo;
·migliorare i preallarmi e le previsioni strategiche, anche attraverso l'uso di servizi spaziali, in merito agli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare l'innalzamento del livello del mare, l'aumento delle tempeste e il degrado ambientale;
·elaborare nuove valutazioni dei rischi, nuovi piani di emergenza e piani di ripristino in caso di disastro (a livello UE e nazionale) e rafforzare quelli esistenti in relazione a porti, infrastrutture costiere, nonché alla sicurezza delle navi passeggeri e alle catene di trasporto/approvvigionamento;
·incoraggiare lo scambio di migliori pratiche tra i soggetti del settore marittimo in materia di minacce informatiche e affrontare ulteriormente la cibersicurezza a livello di IMO;
·rafforzare la conoscenza del settore marittimo nell'Artico, compresa l'osservazione spaziale; proseguire il dialogo con gli Stati costieri dell'Artico a livello bilaterale e nei pertinenti consessi multilaterali, se del caso, per sostenere l'attuazione della politica per l'Artico;
·valutare la possibilità di attuare progetti di energie rinnovabili offshore e altri usi sostenibili nelle zone marittime riservate o utilizzate per attività militari;
·valutare gli investimenti nelle infrastrutture marittime da parte di paesi e soggetti terzi nel contesto del meccanismo di cooperazione istituito dal regolamento sul controllo degli investimenti esteri diretti.
5. Migliorare le capacità
Al fine di promuovere i propri interessi in materia di sicurezza marittima, l'UE dovrebbe accelerare lo sviluppo di capacità tanto civili quanto militari, coinvolgendo, se del caso, l'industria. La ricerca e lo sviluppo sugli aspetti civili della sicurezza marittima europea sono incluse nel polo tematico "Sicurezza civile per la società" del programma Orizzonte Europa dell'UE. Le attività attuali e future di ricerca e sviluppo sosterranno lo sviluppo delle capacità a livello UE, compresa la protezione delle infrastrutture marittime critiche, la gestione delle minacce sottomarine, la preparazione e la risposta alle catastrofi naturali e antropiche, la sicurezza del trasporto marittimo di passeggeri e la gestione degli ordigni inesplosi, coinvolgendo, se del caso, l'industria.
Nel settore della difesa gli Stati membri dovrebbero sviluppare un'intera gamma di capacità marittime, sfruttando appieno le possibilità di cooperazione nel contesto delle relative iniziative dell'UE. In particolare dovrebbero concentrarsi sul potenziamento delle capacità per garantire la superiorità di superficie dell'UE e la proiezione di potere in mare, consentire il controllo sottomarino e contribuire alla difesa aerea.
L'imminente revisione del piano di sviluppo delle capacità si baserà anche sugli insegnamenti tratti dall'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina. Ad esempio l'AED esaminerà le tecnologie principali necessarie per gestire gli sciami di droni marittimi senza equipaggio e per proteggere le infrastrutture critiche presenti sui fondali marini.
Come richiesto dalla bussola strategica e in linea con la revisione coordinata annuale sulla difesa, i progetti nazionali e multinazionali dovrebbero mirare a superare la frammentazione delle risorse critiche, quali le navi da corvetta e i sistemi di bordo, e a migliorare l'efficacia operativa delle singole piattaforme. Diverse opportunità di cooperazione individuate nel ciclo del 2020 della revisione coordinata annuale sulla difesa hanno portato a progetti di cooperazione strutturata permanente (PESCO) nei sistemi marittimi senza equipaggio, ad esempio il veicolo di superficie semiautonomo di medie dimensioni. Il Fondo europeo per la difesa valuterà i progetti di ricerca e sviluppo, ad esempio in materia di conoscenza situazionale marittima, capacità di sorveglianza marittima, protezione delle infrastrutture marittime critiche e capacità sottomarine.
Le principali azioni dell'UE destinate a rafforzare le capacità saranno:
·sviluppare requisiti e concetti comuni per la tecnologia nel settore della difesa, anche per la conoscenza del settore marittimo, a livello tanto di superficie quanto sottomarino;
·costruire sistemi interoperabili senza equipaggio per monitorare le infrastrutture marittime critiche, contrastare gli sciami di droni ostili, ecc.;
·aumentare le moderne capacità di contromisura rispetto alle mine, ad esempio sviluppando un concetto operativo dell'UE;
·sostenere lo sviluppo di capacità congiunte rafforzate di pattugliamento marittimo utilizzando aeromobili;
·istituire esercitazioni congiunte di collaudo e sperimentazione per sviluppare capacità marittime future e all'avanguardia.
6.Istruire e formare
Un livello elevato di istruzione, competenze e formazione specialistiche è indispensabile affinché l'UE sia attrezzata per affrontare le sfide presenti e future in materia di sicurezza marittima. Al fine di affrontare le nuove minacce ibride e informatiche è necessario che gli operatori dispongano di solide competenze digitali e di programmi specifici di riqualificazione e miglioramento delle competenze. Soluzioni sotto forma di scambi tra programmi di formazione militare e programmi di formazione congiunta tra le marine degli Stati membri dell'UE e tra le diverse istituzioni promuoveranno l'interoperabilità e aiuteranno l'UE a rispondere alle nuove minacce in modo più efficace, coordinato e inclusivo.
Nel contesto del documento Manuale pratico sulla cooperazione europea in materia di funzioni di guardia costiera è stato creato un catalogo delle formazioni che contempla tutti i corsi gestiti dalle agenzie dell'UE in tutti i settori marittimi. Il manuale sarà aggiornato su base continuativa in funzione delle esigenze e degli sviluppi. Il successo del progetto ECGFA NET (European Coast Guard Functions Training Academy Network, Rete dell'Accademia europea di formazione sulle funzioni di guardia costiera) e il corso di formazione armonizzato sulla funzione di guardia costiera dovrebbero proseguire, in particolare il programma di scambio, che coinvolge i paesi vicini e la cooperazione regionale attraverso un progetto specifico attuato dall'EFCA in stretta cooperazione con l'EMSA e Frontex. L'EMSA sta inoltre mettendo a punto un corso sulla cibersicurezza marittima. Il Centro europeo di eccellenza per la lotta contro le minacce ibride (Hybrid CoE) di Helsinki organizza corsi e conferenze sulle minacce ibride che interessano il settore marittimo. La parità di genere e l'emancipazione delle donne nel settore della sicurezza marittima dell'UE dovrebbero essere sostenute, promuovendo l'accesso delle donne a un'istruzione e a una formazione tecniche di alto livello.
L'Accademia europea per la sicurezza e la difesa (AESD) fornisce formazione e istruzione a livello dell'UE a personale civile e militare al fine di promuovere una comprensione comune delle sfide in materia di sicurezza marittima e di aumentare la consapevolezza del ruolo crescente dell'UE in questo settore. Con il sostegno dell'AESD, sei accademie navali europee stanno attualmente lavorando al contenuto di un semestre navale internazionale comune.
Le principali azioni dell'UE in materia di istruzione e formazione saranno:
·rafforzare le competenze in materia di sicurezza informatica, ibrida e spaziale sostenendo corsi di formazione nuovi ed esistenti offerti da varie istituzioni accademiche e organismi competenti nazionali o dell'UE, sia nel settore civile che in quello militare;
·condurre programmi di formazione mirati aperti ai partner di paesi terzi al fine di affrontare le minacce esistenti ed emergenti alla sicurezza marittima;
·organizzare un "semestre navale internazionale" nel quadro dell'iniziativa europea per lo scambio di giovani ufficiali militari (EMILYO o Erasmus militare);
·condurre esercitazioni civili-militari sulla base di scenari che comportano una giurisdizione condivisa o un uso condiviso delle capacità.
V.Strumenti a sostegno dell'azione dell'UE in materia di sicurezza marittima
La strategia aggiornata dovrebbe essere attuata nello spirito dell'approccio integrato per massimizzare le sinergie e introdurre strumenti complementari dell'UE. In tale contesto dovrebbero figurare:
·i progetti di ricerca e sviluppo del Fondo europeo per la difesa destinati a rafforzare le capacità delle forze armate degli Stati membri dell'UE;
·lo strumento europeo per la pace quale meccanismo di finanziamento fuori bilancio per l'azione dell'UE nel contesto della politica estera e di sicurezza comune con implicazioni per il settore militare e della difesa;
·le attività di ricerca e innovazione dell'UE relative alle capacità di sicurezza marittima civile, in particolare nel contesto del polo tematico 3 "Sicurezza civile per la società" del programma Orizzonte Europa dell'UE;
·le opportunità offerte dal Fondo Sicurezza interna e dallo strumento per la gestione delle frontiere e i visti destinate a rafforzare le capacità delle autorità di guardia costiera degli Stati membri che svolgono compiti di contrasto e controllo delle frontiere in mare;
·il meccanismo di protezione civile dell'Unione, in particolare mediante il ricorso a capacità di analisi e di risposta e l'attuazione della raccomandazione della Commissione sugli obiettivi di resilienza alle catastrofi;
·il programma dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale a sostegno dei partenariati internazionali volti a rafforzare la sicurezza marittima, in particolare la conoscenza situazionale marittima;
·lo strumento di assistenza preadesione (2021-2017), IPA III, dato il suo ambito di applicazione e la sua attenzione ai paesi candidati;
·il bilancio della politica estera e di sicurezza comune destinato a finanziare le missioni civili di detta politica;
·il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA), destinato a finanziare la sorveglianza marittima e la cooperazione nelle funzioni di guardia costiera;
·i programmi del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e di Interreg a sostegno degli investimenti nelle regioni costiere e ultraperiferiche e nei territori e nei paesi che condividono frontiere marittime con l'UE;
·il Fondo Sicurezza interna che finanzia il Centro di analisi e operazioni contro il narcotraffico marittimo (MAOC-N) e le sue capacità specifiche di scambio di informazioni per contrastare il traffico di droga in mare.
VI.Le prossime tappe
La Commissione e l'alto rappresentante collaboreranno con il Consiglio per attuare la presente strategia aggiornata nei settori d'azione di cui sopra e specificati nel piano d'azione, basandosi sui risultati conseguiti dall'EUMSS sin dal 2014, utilizzando gli strumenti e le politiche esistenti e seguendo gli orientamenti generali di cui alla bussola strategica.
La Commissione e l'alto rappresentante invitano gli Stati membri ad approvare la strategia e il piano d'azione. Tre anni dopo l'approvazione della strategia da parte del Consiglio, la Commissione e l'alto rappresentante presenteranno al Consiglio una relazione congiunta sui progressi compiuti con i contributi degli Stati membri.
COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 10.3.2023
JOIN(2023) 8 final
ALLEGATO
della
Comunicazione congiunta del Parlamento europeo e del Consiglio
sull'aggiornamento della strategia per la sicurezza marittima dell'UE e del relativo piano d'azione
"Una strategia rafforzata per la sicurezza marittima dell'UE per far fronte all'evoluzione delle minacce marittime"
Piano d'azione
Obiettivo strategico 1. Intensificare le attività in mare
Obiettivi
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Azioni
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Calendario
Se del caso
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Soggetti interessati
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1.1. Ampliare il ruolo e le azioni dell'UE nei bacini marittimi intorno all'UE e oltremare.
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Rafforzare le operazioni navali della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) dell'UE ed estendere il concetto delle presenze marittime coordinate (CMP)
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1.1.1
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Fornire alle operazioni navali della PSDC dell'UE (tra cui Atalanta e Irini) le risorse navali e aeree elencate nelle rispettive dichiarazioni congiunte sui requisiti.
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2025
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SM, SEAE
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1.1.2
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Prendere in considerazione nuove zone marittime di interesse per l'attuazione delle presenze marittime coordinate, sulla base di proposte del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAS).
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Dal 2023
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SM, SEAE
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Sviluppare la cooperazione e le sinergie tra le iniziative guidate dagli SM e quelle dell'UE in materia di sicurezza marittima
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1.1.3
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Intensificare la cooperazione tra l'operazione Atalanta di EUNAVFOR e la missione europea di conoscenza situazionale marittima nello stretto di Hormuz (EMASOH).
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Dal 2023
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SM, SEAE
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1.1.4
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Garantire la coerenza e il coordinamento generali delle azioni degli Stati membri dell'UE rispetto a quelle dei servizi e delle agenzie competenti della Commissione e delle risorse umane, anche attraverso presenze marittime coordinate.
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Su base continuativa
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SM, COM, SEAE
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1.1.5
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Sostenere le azioni condotte con i servizi di fusione Eurosur e le capacità di scambio di informazioni, come quelle disponibili attraverso l'ambiente comune per la condivisione delle informazioni (CISE) e il sistema di gestione delle irregolarità (IMS), e coordinare le attività di monitoraggio nelle zone prefrontaliere.
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Su base continuativa
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Frontex, EMSA
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1.1.6
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Sostenere la creazione di corsi per gli operatori e il personale marittimi (MSCO) negli Stati membri fornendo formazione e accesso alle capacità e ai servizi di Eurosur.
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1.1.7
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Garantire che l'azione dell'UE in mare e sulla terraferma sia complementare all'approccio integrato dell'Unione promuovendo collegamenti con la cooperazione interagenzie in materia di funzioni di guardia costiera (accordo di lavoro tripartito) e un concetto di operazione marittima multifunzionale sviluppato nel contesto della cooperazione dell'UE in materia di funzioni di guardia costiera e attuato dalle autorità di guardia costiera nei bacini marittimi interessati.
|
A partire dal 2023, su base continuativa
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SM, COM, SEAE, EFCA, EMSA, Frontex
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1.1.8
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Promuovere sinergie, ove opportuno e giuridicamente fattibile, tra le attività della PSDC e i concetti di operazione marittima multifunzionale sviluppati nel quadro della cooperazione interagenzie sulle funzioni di guardia costiera.
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A partire dal 2023, su base continuativa
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SM, COM, SEAE, EFCA, EMSA, Frontex
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Nei bacini marittimi pertinenti intorno all'UE
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1.1.9
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Organizzare un'esercitazione navale annuale dell'UE, con la partecipazione delle marine e delle autorità correlate del maggior numero possibile di Stati membri al fine di rafforzare le capacità di preparazione e risposta alle minacce tradizionali nonché ai rischi e alle minacce di cui all'obiettivo strategico 4.
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Annualmente, a partire dal 2024
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SM, SEAE
|
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1.1.10
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Integrare la sicurezza marittima nei lavori sulle strategie per i bacini marittimi e, se del caso, sulle strategie macroregionali.
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A partire dal 2023, su base continuativa
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COM
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Artico
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1.1.11
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Garantire un'osservazione satellitare sufficiente delle nuove rotte del Mare Artico, anche sfruttando le capacità di Copernicus (compreso il suo servizio di monitoraggio dell'ambiente marino, CMEMS), per migliorare la conoscenza situazionale.
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Entro il 2025
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COM, EMSA
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1.1.12
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Partecipare ai lavori del Consiglio "Artico" e ai relativi consessi, se del caso.
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Su base continuativa
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SM, SEAE, COM
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Atlantico
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1.1.13
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Sostenere le operazioni contro il traffico di droga mediante lo scambio di informazioni e lo svolgimento di operazioni congiunte, anche nei paesi/porti di partenza e nei porti e negli impianti portuali dell'UE di destinazione.
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A partire dal 2023, su base continuativa
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SM, COM, MAOC-N, EMSA, Europol
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Mar Baltico
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1.1.14
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Istituire un meccanismo che coinvolga la Commissione, il Consiglio degli Stati del Mar Baltico (CSMB) e la commissione di Helsinki (HELCOM) al fine di coordinare le azioni scientifiche, le operazioni e la condivisione dei dati per attuare un piano d'azione destinato ad affrontare il problema degli ordigni inesplosi nel Mar Baltico.
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Entro la fine del 2023
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SM, COM, SEAE
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1.1.15
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Sviluppare uno strumento a livello regionale per consentire la condivisione di dati sulle munizioni, effettuare una valutazione dei rischi e individuare i modi migliori per rimuovere le munizioni convenzionali e chimiche dal Mar Baltico.
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Entro la fine del 2023
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SM, COM, SEAE
|
|
1.1.16
|
Sviluppare e potenziare le tecnologie per affrontare la questione degli ordigni inesplosi, coinvolgendo anche soggetti civili e promuovendo legami con l'industria.
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A partire dal 2024, su base continuativa
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SM, COM, SEAE
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1.1.17
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Avviare una campagna periodica destinata a ripulire la regione del Mar Baltico delle munizioni scaricate in mare, a proteggere l'ambiente marino, a garantire la sicurezza dei corridoi marittimi e a facilitare lo sviluppo delle attività economiche marittime.
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A partire dal 2024, su base continuativa
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SM, COM, SEAE
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Mar Nero
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1.1.18
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Rafforzare le capacità di risposta coordinata all'inquinamento marino connesso ai conflitti armati, anche sviluppando nuovi programmi di formazione per affrontare l'inquinamento proveniente da varie fonti, tra cui ad esempio gli ordigni inesplosi, le mine, le perdite di petrolio, le navi affondate, l'inquinamento acustico, ecc., che potrebbero incidere altresì sulla biodiversità e sugli ecosistemi, utilizzando anche l'agenda marittima comune (CMA) per il Mar Nero e l'agenda strategica di ricerca e innovazione (SRIA) per il Mar Nero.
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2023
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SM, COM, EMSA
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1.1.19
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Analizzare l'impatto delle attività militari nel contesto della guerra in Ucraina sui cetacei attraverso i lavori di ASCOBANS (accordo sulla conservazione dei piccoli cetacei).
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Dal 2023
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SM, COM, SEAE
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1.1.20
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Sfruttare le capacità esistenti di SatCen e di altri servizi dell'UE e rafforzare le attuali capacità di individuare le mine marine, comprese quelle impiegate nel contesto della guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, che rappresentano un rischio per il trasporto marittimo e la navigazione.
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Dal 2023
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SM, COM, SatCen
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Mediterraneo
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1.1.21
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Rafforzare le capacità dei paesi partner mediterranei che condividono i medesimi principi e condividere informazioni, se del caso, al fine di migliorare la loro capacità di effettuare controlli di frontiera con l'obiettivo di individuare e prevenire attraversamenti non autorizzati delle frontiere e attività criminali transfrontaliere.
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Su base continuativa
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SM, COM, SEAE, Frontex
|
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1.1.22
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Rafforzare il coordinamento e le sinergie tra l'operazione IRINI, la missione di assistenza alle frontiere in Libia (EUBAM Libya) e le pertinenti agenzie europee.
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Dal 2023
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SM, COM, SEAE, Frontex, EMSA
|
|
1.1.23
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In linea con la dichiarazione dell'Unione per il Mediterraneo (UpM) sull'economia blu sostenibile, il MedCGFF (Forum mediterraneo delle funzioni di guardia costiera) elaborerà corsi di formazione e agevolerà lo scambio di informazioni, competenze, assistenza tecnica, formazione e migliori pratiche tra i paesi dell'Unione per il Mediterraneo al fine di contrastare le attività illecite in mare.
|
Su base continuativa, a partire dal 2024
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SM, COM, Frontex, EMSA, EFCA
|
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1.1.24
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Individuare e promuovere le attività di sviluppo delle capacità marittime regionali per espandere i programmi esistenti di sviluppo delle capacità in materia di sicurezza marittima (ad esempio il processo di Rabat) e elaborare iniziative analoghe con paesi partner e organizzazioni regionali.
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Su base continuativa, a partire dal 2024
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SM, SEAE
|
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1.1.25
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Attuare le raccomandazioni della commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM)/il regime di ispezione internazionale/i progetti pilota volti a migliorare la sostenibilità delle risorse della pesca per sostenere la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (pesca INN)
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Su base continuativa
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SM, COM, EFCA
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Mare del Nord
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1.1.26
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Effettuare una mappatura completa del bacino del Mare del Nord al fine di svolgere una valutazione dei rischi e individuare i modi migliori per rimuovere le munizioni convenzionali e chimiche.
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Entro la fine del 2025
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COM, SM
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Nelle zone in cui sono attuate le presenze marittime coordinate
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1.1.27
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Intensificare la lotta contro le attività illegali e illecite in mare, compreso il traffico di droga, nel contesto delle presenze marittime coordinate
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Su base continuativa
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SM, SEAE
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Golfo di Guinea
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1.1.28
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Mantenere il sostegno all'architettura Yaoundé per la sicurezza marittima, anche attraverso il programma della rete regionale d'informazione del Golfo di Guinea (GoGIN) e migliorare lo Stato di diritto e i quadri giuridici nazionali nella regione, anche attraverso i programmi SWAIMS e PASSMAR in corso, fino al loro completamento nel 2024, e in seguito attraverso il successivo programma regionale sulla sicurezza marittima, nonché WeCAPS e GoGIN.
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Su base continuativa
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SM, COM, SEAE, EMSA
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1.1.29
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Rafforzare la coerenza tra le istituzioni dell'UE e le azioni degli Stati membri dell'UE, in particolare attraverso l'attuazione delle presenze marittime coordinate nel Golfo di Guinea.
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In corso
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SM, SEAE
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Regione indo-pacifica
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1.1.30
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Migliorare i meccanismi di condivisione delle informazioni e consentire i collegamenti tra i centri per la fusione di informazioni marittime sviluppando e ampliando l'uso della piattaforma IORIS di CRIMARIO e l'iniziativa SHARE.IT.
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SM, COM, SEAE
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1.1.31
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Condurre esercitazioni congiunte e scali in porto con i partner della regione indo-pacifica, preferibilmente utilizzando IORIS come strumento collaborativo.
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Dal 2024
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SM, COM, SEAE
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1.1.32
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Garantire la coerenza delle azioni degli Stati membri dell'UE rispetto a quelle dei servizi e delle agenzie competenti della Commissione e delle risorse umane, anche attraverso presenze marittime coordinate nell'Oceano Indiano nordoccidentale.
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Dal 2023
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1.1.33
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Intensificare la cooperazione in materia di sicurezza marittima con le organizzazioni internazionali e regionali, in particolare l'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN), anche cercando di ottenere lo status di partner del dialogo in seno all'Associazione dei paesi rivieraschi dell'Oceano indiano (IORA).
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Dal 2023
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1.1.34
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Continuare a sostenere l'architettura di sicurezza marittima nell'Oceano Indiano occidentale sulla base del programma MASE e del codice di condotta di Gibuti nel quadro del prossimo programma regionale sulla sicurezza marittima nell'Africa subsahariana.
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Dal 2024
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1.2 Promuovere il rispetto del diritto internazionale e la lotta contro le attività illecite in mare
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Promuovere il rispetto dell'UNCLOS e di altri strumenti internazionali relativi alla sicurezza marittima
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1.2.1
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Incoraggiare la firma e la ratifica di strumenti internazionali relativi alla sicurezza marittima, in particolare l'UNCLOS, e promuovere la conformità e la condivisione delle migliori pratiche con gli Stati costieri e i partner nell'attuazione del diritto internazionale pertinente per la sicurezza marittima nelle sedi competenti.
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Su base continuativa a partire dal 2023
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SM, COM, SEAE
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1.2.2
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Cooperare con i paesi partner per condividere le migliori pratiche e le misure volte a rafforzare la fiducia al fine di contribuire all'attuazione del diritto internazionale nelle relazioni con tali paesi partner.
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Su base continuativa a partire dal 2023
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SM, COM, SEAE
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Promuovere e sviluppare aspetti della sicurezza marittima nel contesto dei quadri giuridici dell'IMO e dell'UE
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1.2.3
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Cooperare con i paesi partner per affrontare le questioni di sicurezza marittima garantendo ad esempio il rispetto degli strumenti giuridici dell'IMO, in particolare in relazione all'attuazione del codice internazionale per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali (codice ISPS).
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Su base continuativa
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SM, COM, EMSA
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1.2.4
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Promuovere e sviluppare orientamenti sul regolamento relativo al miglioramento della sicurezza delle navi e degli impianti portuali (MARSEC) della Commissione, compresi orientamenti in materia di cibersicurezza, in linea con i regolamenti IMO, al fine di promuovere le funzioni di controllo della sicurezza dei porti e delle navi.
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Su base continuativa
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SM, COM, EMSA
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1.2.5
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Attuare e mantenere un numero sufficiente di ispezioni della Commissione in materia di sicurezza marittima come attività annuale regolare (al fine di monitorare l'applicazione della legislazione dell'UE in materia di sicurezza marittima negli Stati membri); continuare a esaminare modalità per rafforzare la sicurezza marittima in settori quali le navi passeggeri o la cibersicurezza.
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Su base continuativa
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SM, COM, EMSA
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Sostenere la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) in linea con l'approccio consolidato dell'UE e le migliori pratiche.
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1.2.6
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Continuare a sostenere gli Stati membri nelle operazioni congiunte e di controllo della pesca durante l'attuazione dei piani di impiego congiunto dell'EFCA al fine di consentire lo scambio permanente di informazioni, intelligence e attività di controllo, pianificate sulla base dei risultati della valutazione dei rischi.
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Su base continuativa, in corso
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SM, COM, EFCA, EMSA
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1.2.7
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Promuovere la cooperazione interagenzie, compreso lo scambio di dati, per migliorare il monitoraggio, il controllo e la sorveglianza e sostenere le autorità competenti per la pesca (compresi i centri nazionali e regionali di controllo della pesca) nel far rispettare la legislazione regionale e nazionale applicabile.
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In corso
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SM, COM, EFCA, EMSA, Frontex
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1.2.8
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Sostenere la guardia costiera e le forze navali degli Stati membri nella fornitura di servizi nelle pertinenti zone della convenzione delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP), al fine di garantire la sicurezza dei marittimi, dei pescherecci e delle flotte (ad esempio nei confronti della pirateria) e di controllare ed eliminare più efficacemente il lavoro forzato e le violazioni gravi del diritto del lavoro in mare.
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Su base continuativa a partire dal 2023
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SM, COM
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1.2.9
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Intervenire per controllare ed eliminare il lavoro forzato e le violazioni gravi del diritto del lavoro in mare.
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Su base continuativa a partire dal 2023
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SM, COM
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Rafforzare i controlli di frontiera e contrastare le attività criminali transfrontaliere quali il traffico di migranti o di merci e la tratta di esseri umani, prestando particolare attenzione alle zone remote dell'UE particolarmente colpite dalla pressione migratoria
|
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1.2.10
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Sviluppare una risposta coerente e solida per contrastare la strumentalizzazione della migrazione via mare e per scoraggiare, smantellare e perseguire le reti criminali dedite al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani.
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Dal 2023
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SM, COM, SEAE, Frontex, Europol, Eurojust
|
|
1.2.11
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Sfruttando la piena attuazione del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea e la cooperazione strutturata tra soggetti pertinenti (ad esempio Europol, Interpol, UNODC e MAOC-N) e al fine di sostenere le attività del meccanismo di protezione civile dell'Unione europea, migliorare l'analisi dei rischi per individuare le zone marittime e i porti da monitorare, nonché le navi e gli aeromobili da sottoporre a tracciamento, al fine di contrastare l'immigrazione irregolare o le attività e le reti criminali transfrontaliere.
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Dal 2024
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SM, COM, EMSA, Frontex
|
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1.2.12
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Creare e mantenere un quadro situazionale dell'UE comprendente la zona prefrontaliera, basato sullo scambio di informazioni, sull'analisi dei rischi e sulla sorveglianza aerea proattiva nonché sul pattugliamento.
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Dal 2024
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SM, Frontex
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Obiettivo strategico 2. Cooperare con i partner
Obiettivi
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Azioni
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Calendario
Se del caso
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Soggetti interessati
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2.1 Promuovere la cooperazione con partner strategici e che condividono i medesimi principi
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Promuovere la cooperazione con partner strategici e che condividono i medesimi principi
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2.1.1
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Aumentare la partecipazione dell'UE ai meccanismi SHADE nel settore marittimo. Partecipare ai lavori del G7++FOGG (Amici del Golfo di Guinea) e dei relativi sottogruppi di lavoro. Partecipare ai lavori SHADE del Golfo di Guinea e dei suoi sottogruppi di lavoro.
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Su base continuativa, a partire dal 2023
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SM, SEAE, COM
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2.1.2
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Rafforzare il dialogo e la cooperazione con paesi terzi e partner internazionali in merito alle questioni di sicurezza marittima di interesse comune quali la sorveglianza e la protezione delle infrastrutture marittime critiche.
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Dal 2023
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SM, SEAE, COM
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2.1.3
|
Sostenere i paesi partner nello sviluppo delle loro capacità in materia di governance marittima, Stato di diritto e capacità militari e navali, anche attraverso il ricorso allo strumento europeo per la pace.
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Dal 2023
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SM, COM, SEAE
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Rafforzare la cooperazione e intensificare le interazioni operative con tutti i partner in mare
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2.1.4
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Distaccare funzionari di collegamento dell'UE presso centri per la fusione di informazioni marittime regionali nelle zone marittime di interesse al fine di agevolare lo scambio di informazioni e la cooperazione tra l'UE e i suoi partner e, se del caso, valutare la fattibilità di un collegamento diretto di tali centri di fusione con i pertinenti sistemi di sorveglianza marittima dell'UE.
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Dal 2023
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SM, SEAE
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2.1.5
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Promuovere l'uso delle piattaforme IORIS/YARIS da parte di mezzi navali degli Stati membri dispiegati nelle presenze marittime coordinate per la comunicazione esterna e le esercitazioni con gli Stati costieri e i partner.
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Su base continuativa, a partire dal 2023
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SM, SEAE, AED
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2.1.6
|
Istituire strumenti di collaborazione civile tra le operazioni marittime condotte dagli Stati membri dell'UE e le agenzie dell'UE.
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Dal 2024
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SM, COM, SEAE, AED, EMSA, Europol
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Integrare la sicurezza marittima nelle relazioni con i paesi partner e le organizzazioni regionali
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2.1.7
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Sviluppare collegamenti con i paesi partner e le organizzazioni regionali partecipando, se del caso, a progetti comuni in materia di sicurezza marittima.
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Dal 2023
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SM, COM, SEAE
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2.1.8
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Sviluppare la cooperazione dei servizi di guardia costiera nel quadro degli accordi di lavoro e degli accordi sullo status esistenti o futuri con paesi partner, anche al fine di rafforzare il pattugliamento delle frontiere marittime e delle zone prefrontaliere.
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Dal 2023
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SM, SEAE, Frontex
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2.2 Collaborare con partner di paesi terzi per rafforzare la sorveglianza marittima
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Collaborare con partner di paesi terzi in merito a soluzioni di interoperabilità per la condivisione di informazioni sulla sorveglianza marittima
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2.2.1
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Sostenere i paesi del codice di condotta di Gibuti creando centri nazionali per la condivisione delle informazioni marittime e migliorando le loro capacità di sorveglianza marittima.
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Coprire il 50 % dei paesi entro la fine del 2024 e il 100 % entro la fine del 2026
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COM, SEAE
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2.2.2
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Migliorare lo scambio di informazioni con i paesi partner nel quadro di Eurosur e attraverso l'attivazione di quadri situazionali specifici (articolo 27 del regolamento relativo alla guardia di frontiera e costiera europea 2.0).
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Entro la fine del 2024
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SM, COM, SEAE, AED, Frontex
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Rafforzare le architetture di sicurezza marittima e la cooperazione interagenzie nei bacini marittimi e nelle zone marittime di interesse strategico
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2.2.3
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Sostenere lo sviluppo delle capacità marittime e potenziare la conoscenza del settore marittimo (MDA) nella regione indo-pacifica attraverso MASE, fino al suo completamento nel dicembre 2023, e successivamente attraverso il programma regionale successivo sulla sicurezza marittima, a partire dal 2024, nonché i programmi CRIMARIO, compresa la piattaforma IORIS.
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Su base continuativa
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COM, SEAE
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2.2.4
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Sostenere l'attuazione dell'architettura di sicurezza marittima Yaoundé nella regione del Golfo di Guinea attraverso la rete interregionale del Golfo di Guinea, in particolare la piattaforma YARIS.
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COM, SEAE
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2.3 Rafforzare la cooperazione a livello bilaterale e multilaterale
|
Rafforzare la cooperazione a livello bilaterale e multilaterale
|
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2.3.1
|
Basarsi sulle dichiarazioni congiunte per approfondire il dialogo con la NATO in merito ad aspetti della cooperazione marittima (nel quadro dell'insieme comune di proposte approvate dall'UE e dalla NATO).
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Dal 2023
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SM, SEAE, AED
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2.3.2
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Rafforzare la cooperazione con l'IMO e le convenzioni marittime regionali al fine di contrastare le minacce di atti illeciti intenzionali che potrebbero colpire le navi e gli impianti portuali a livello mondiale.
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Dal 2024
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SM, COM, EMSA, HELCOM, OSPAR, convenzione di Barcellona
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Obiettivo strategico 3. Ruolo guida nella conoscenza del settore marittimo
Obiettivi
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Azioni
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Calendario
Se del caso
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Soggetti interessati
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3.1. Potenziare la conoscenza del settore marittimo dell'UE
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Garantire uno scambio rapido e sicuro di informazioni tra tutti i settori e i sistemi correlati in tutta l'UE e l'EFTA
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3.1.1
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Avviare la fase operativa del CISE, compresa l'attuazione della rete classificata CISE.
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Dal 2024
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SM, COM, EMSA
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3.1.2
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Incoraggiare/incentivare gli Stati membri nell'ambito di specifiche autorità militari e di guardia costiera ad aderire alla comunità CISE.
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Su base continuativa, a partire dal 2023
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COM, EMSA
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3.1.3
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Utilizzare il CISE per scambiare informazioni sulla sorveglianza marittima, rafforzare la resilienza e proteggere le infrastrutture marittime critiche (ad esempio cavi sottomarini, gasdotti e siti di energia rinnovabile offshore).
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Dal 2024
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SM, COM, AED, SatCen
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3.1.4
|
Prendere in considerazione l'uso del CISE per lo scambio di informazioni nel contesto della cooperazione interagenzie, a complemento delle reti già esistenti.
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Su base continuativa, una volta che il CISE sarà operativo.
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SM, EFCA, EMSA e Frontex
ECGFF
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3.1.5
|
Valutare la possibilità di istituire un programma sulla conoscenza situazionale marittima per la difesa, garantendo nel contempo la sincronizzazione con i pertinenti portatori di interessi civili.
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Entro il 2024
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SM, AED
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|
Rafforzare la condivisione di informazioni tra le autorità marittime civili e militari
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3.1.6
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Rafforzare la rete MARSUR e garantire lo scambio di informazioni operative tra la rete MARSUR e il CISE (comprese le informazioni classificate e non classificate).
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Fine 2024
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COM, EMSA, AED, SatCen
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Rafforzare la sorveglianza marittima e lo scambio di informazioni, utilizzando le capacità spaziali, i sistemi aerei a pilotaggio remoto e altre tecnologie emergenti, anche per la protezione delle frontiere esterne dell'UE
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3.1.7
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Consentire lo scambio di informazioni pertinenti tra le capacità spaziali e gli strumenti di sorveglianza marittima, compresi CISE e rete MARSUR.
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Fine 2024
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SM, COM, EMSA, AED, autorità europea di vigilanza, SatCen
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3.1.8
|
Utilizzare appieno le capacità e i servizi esistenti e futuri dei programmi spaziali dell'UE, compresa la componente di osservazione della Terra (Copernicus, compreso il suo servizio di monitoraggio dell'ambiente marino - CMEMS), Galileo (e il suo sistema di risposta alle minacce) ed EGNOS (servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria), nonché IRIS, anche ai fini della sorveglianza marittima, del monitoraggio dell'ambiente marino e dei cambiamenti climatici.
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Dal 2023
|
SM, COM, SEAE, EMSA, EFCA, SatCen
|
|
3.1.9
|
Promuovere la ricerca e l'innovazione spaziali per applicazioni di sorveglianza marittima, anche attraverso la partecipazione di soggetti chiave e dell'industria, insieme al Centro satellitare dell'UE e all'agenda strategica di ricerca in materia di sicurezza di Copernicus.
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Dal 2023
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SM, COM, EMSA, Frontex, SatCen
|
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3.1.10
|
Migliorare l'integrazione della tecnologia spaziale con i sistemi aerei a pilotaggio remoto e le stazioni radar, gli aeromobili di pattugliamento marittimo e i mezzi marittimi (con e senza equipaggio) utilizzando strumenti innovativi e ciberresilienti.
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Su base continuativa a partire dal 2023
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SM, EMSA, Frontex, SatCen
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3.1.11
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Intensificare la sorveglianza mediante navi pattuglia costiere e offshore e integrarla con piattaforme navali di alta gamma collegate in rete digitalmente, comprese le piattaforme navali non presidiate dall'uomo.
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Progetto pilota da attuare entro il 2025
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SM, COM, SEAE, AED, Frontex
|
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3.1.12
|
Gli Stati membri devono ricorrere sistematicamente a soluzioni innovative (tecnologia e conoscenze) derivanti da attività di ricerca e innovazione in materia di sicurezza civile dell'UE sulla sicurezza marittima, finanziate nel contesto degli inviti a presentare proposte nel settore della sicurezza esterna e delle frontiere nel quadro di Orizzonte 2020 nonché dei pertinenti inviti nell'ambito di Orizzonte Europa.
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Dal 2023
|
SM
|
|
3.1.13
|
Prendere in considerazione l'installazione di radar fissi, satelliti ottici e dispositivi iperspettrali in luoghi strategici, per aiutare gli Stati membri a rilevare e individuare più efficacemente le minacce alla sicurezza marittima.
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Dal 2023
|
SM
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|
3.1.14
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Nel quadro del Forum europeo delle funzioni di guardia costiera e del Forum mediterraneo delle funzioni di guardia costiera, contribuire a potenziare la conoscenza del settore marittimo nonché la cooperazione a livello UE e internazionale attraverso lo scambio di migliori pratiche.
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Dal 2023
|
SM, SEAE, COM, EFCA, EMSA, Frontex
|
|
Sviluppo delle capacità di sorveglianza marittima
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3.1.15
|
Sviluppo della progettazione di attrezzature e sistemi quali una piccola missione satellitare da realizzare nel quadro di una costellazione, di reti di radar costieri o di piattaforme semi-fisse senza pilota in mare.
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Dal 2023
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COM, SM
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3.1.16
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Promuovere lo sviluppo delle capacità di sorveglianza marittima di una capacità di sorveglianza collaborativa navale.
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Dal 2024
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COM, SM
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3.2 Collaborare con partner di paesi terzi pertinenti in merito a soluzioni di interoperabilità per la condivisione di informazioni sulla sorveglianza marittima
|
Collaborare con partner di paesi terzi pertinenti in merito a soluzioni di interoperabilità per la condivisione di informazioni sulla sorveglianza marittima
|
|
3.2.1
|
Sostenere lo sviluppo delle capacità marittime e accrescere la conoscenza del settore marittimo nella regione indo-pacifica attraverso MASE, fino al suo completamento nel dicembre 2023, e successivamente attraverso il programma regionale successivo sulla sicurezza marittima, a partire dal 2024, nonché i programmi CRIMARIO, compresa la piattaforma IORIS.
|
Su base continuativa
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COM, SEAE
|
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3.2.2
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Sostenere l'attuazione dell'architettura di sicurezza marittima Yaoundé nella regione del Golfo di Guinea attraverso la rete interregionale del Golfo di Guinea, in particolare la piattaforma YARIS.
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COM, SEAE
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Obiettivo strategico 4. Gestire i rischi e le minacce
Obiettivi
|
Azioni
|
Calendario
Se del caso
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Soggetti interessati
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4.1
Sviluppare ulteriormente la conoscenza delle minacce legate ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale e la preparazione ad affrontarle
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4.1.1
|
Rafforzare le capacità di coordinamento e di intervento in caso di incidenti e catastrofi in mare, tenendo debitamente conto dei sistemi ospitati dall'EMSA e del meccanismo di protezione civile dell'Unione europea, nonché rafforzando e/o sviluppando un approccio integrato e una reazione rapida per gestire gli incidenti marittimi.
|
Entro la fine del 2023
|
SM, COM, SEAE, AED, EMSA
|
|
4.2.1
|
Accrescere le conoscenze degli effetti dei cambiamenti climatici, dell'innalzamento del livello del mare, dell'aumento delle tempeste e del degrado ambientale sulla sicurezza marittima e affrontare i rischi e le minacce connessi.
|
Su base continuativa, a partire dal 2023
|
COM, SEAE, SM, AED, SatCen
|
|
4.1.3
|
Rafforzare la conoscenza del settore marittimo, i preallarmi e la previsione strategica in merito agli effetti dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sulla sicurezza marittima, anche agevolando la raccolta e lo scambio di dati di osservazione degli oceani.
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Su base continuativa, a partire dal 2023
|
COM, SEAE, SM, AED, Frontex, SatCen
|
|
4.1.4
|
Estendere la formazione e le esercitazioni condotte dalle autorità competenti al fine di prepararsi e rispondere agli effetti dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sulla sicurezza marittima.
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Su base continuativa, a partire dal 2024
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SM, COM, SEAE
|
|
4.1.5
|
Contribuire allo sviluppo del gemello digitale dell'oceano ("Digital Twin of the Ocean" - DTO), nella prospettiva della sicurezza marittima, al fine di affrontare gli impatti reciproci della sicurezza marittima e di un ambiente e di un clima in evoluzione.
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Su base continuativa, a partire dal 2024
|
SM, COM
|
4.2 Aumentare la resilienza e la protezione delle infrastrutture marittime critiche (ad esempio gasdotti, cavi elettrici/di comunicazione, porti, impianti energetici offshore, terminali per il gas naturale liquefatto (GNL) e unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione) e delle risorse marittime
|
Rafforzare la resilienza e la protezione delle infrastrutture marittime critiche e delle risorse marittime, tenendo conto delle specificità regionali e dei livelli di minaccia, e incoraggiare gli Stati membri a effettuare prove di stress congiunte delle infrastrutture critiche sulla base dei principi comuni per tali prove sviluppati a livello di Unione
|
|
4.2.1
|
Elaborare una valutazione dei rischi nonché piani di emergenza/piani di ripristino in caso di disastro (a livello UE/nazionale) per le infrastrutture marittime critiche, senza pregiudizio per la direttiva sulla resilienza dei soggetti critici (ad esempio sulla valutazione del rischio per i soggetti critici nel settore dei trasporti e nel sottosettore dei trasporti per vie navigabili).
|
Dal 2023
|
SM, COM, SEAE, EUMSS, AED, EMSA
|
|
4.2.2
|
Effettuare prove di stress per le infrastrutture marittime, sulla base della raccomandazione 15623/22 del Consiglio, utilizzando, se del caso, le norme sulla metodologia per le prove di stress per le infrastrutture critiche elaborate nel contesto del progetto Infrastress.
|
Dal 2023
|
SM, COM, Frontex
|
|
4.2.3
|
Condurre esercitazioni marittime reali, periodiche, e su vasta scala a livello UE, incentrate tra l'altro sulla protezione dei porti, affrontando le minacce informatiche e ibride, coinvolgendo anche, se del caso, il meccanismo di protezione civile dell'Unione europea.
|
Annualmente
|
SM, COM, SEAE, ECGFF, AED, Frontex, ENISA
|
|
4.2.4
|
Intensificare la cooperazione tra gli Stati membri, con il sostegno delle agenzie dell'UE pertinenti, al fine di elaborare un piano regionale permanente di sorveglianza per le infrastrutture sottomarine e offshore, con l'obiettivo di scoraggiare azioni terroristiche contro tali infrastrutture. Intensificare la cooperazione nella valutazione degli incidenti; la cooperazione tra autorità civili e militari e nella condivisione delle risorse e nello scambio di informazioni per la protezione delle infrastrutture sottomarine e offshore.
|
Dal 2024
|
SM, AED, Frontex, EMSA
|
|
4.2.5
|
Sviluppare/impiegare navi specializzate e altri mezzi (sistemi aerei a pilotaggio remoto, immagini satellitari) per pattugliare e proteggere le infrastrutture marittime critiche, comprese le navi di esplorazione multiruolo.
|
Dispiegare i mezzi esistenti entro la fine del 2023.
Sviluppare ulteriori mezzi/risorse entro il 2025.
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SM, EDA, Frontex, SatCen
|
|
4.2.6
|
Condurre studi sulla protezione delle infrastrutture marittime critiche, anche a sostegno delle pertinenti raccomandazioni della CARD.
|
Entro il 2025
|
SM, AED
|
|
4.2.7
|
Rafforzare le competenze delle autorità nazionali in materia di sicurezza delle navi e dei porti, conformemente alla convenzione SOLAS, al codice ISPS, al regolamento (CE) n. 725/2004 e alla direttiva 2005/65/CE.
|
Su base continuativa, a partire dal 2023
|
SM, EMSA
|
4.3 Rafforzare la sicurezza informatica
|
Valutare i rischi informatici e individuare misure di sicurezza adeguate
|
|
4.3.1
|
Prendere in considerazione l'elaborazione di ulteriori orientamenti per il settore marittimo, in particolare per quanto concerne i porti, nel contesto della direttiva NIS 2.
|
Dal 2024
|
SM, COM
|
|
4.3.2
|
Sviluppare ulteriormente capacità comuni di sorveglianza informatica per le amministrazioni marittime/le autorità di guardia costiera.
Sviluppare la capacità del settore marittimo di far fronte alle minacce informatiche incoraggiando lo scambio di migliori pratiche e l'elaborazione di orientamenti tra i soggetti del settore marittimo, nonché affrontando ulteriormente le questioni informatiche nei settori della sicurezza e della protezione a livello di Organizzazione marittima internazionale (IMO).
|
Dal 2024
|
SM, COM
|
|
4.3.3
|
Sviluppare la cooperazione in materia di cibersicurezza nel settore marittimo con paesi terzi che condividono i medesimi principi, a livello bilaterale o multilaterale.
|
Dal 2023
|
SM, COM, ENISA
|
|
4.3.4
|
Migliorare la resilienza delle amministrazioni marittime organizzando sessioni di formazione periodiche sulla gestione delle crisi di cibersicurezza e sviluppare una cultura di reazione congiunta agli incidenti, anche nel caso delle interferenze delle frequenze radio.
|
Su base continuativa, a partire dal 2024
|
SM, COM, ENISA, EMSA, Frontex
|
|
4.3.5
|
Migliorare le conoscenze in materia di cibersicurezza e sviluppare ulteriormente un esercizio completo di mappatura per la cibersicurezza nel contesto dei trasporti marittimi al fine di individuare le competenze.
|
Dal 2024
|
SM, COM, EMSA, ENISA
|
4.4 Rafforzare la resilienza dell'UE e migliorare la risposta alle ingerenze e alla manipolazione di informazioni nonché ad altre minacce ibride riguardanti la sicurezza marittima
|
Contrastare le ingerenze straniere e nazionali e la manipolazione delle informazioni nonché altre minacce ibride connesse al settore marittimo
|
|
4.4.1
|
Elaborare controargomentazioni relative al settore marittimo, anche conferendo alle autorità operative (comandanti delle operazioni) la delega dei poteri necessari per contrastare la disinformazione e attuare contromisure.
|
Dal 2023
|
SM, SEAE e operazioni navali dell'UE
|
|
4.4.2
|
Promuovere la cooperazione della guardia costiera dell'UE nell'affrontare le minacce ibride nel settore marittimo.
|
Su base continuativa, a partire dal 2023
|
SM, EMSA, Frontex, consessi della guardia costiera
|
4.5 Valutare i potenziali impatti sulla sicurezza degli investimenti esteri diretti nelle infrastrutture marittime
|
4.5.1
|
Valutare gli investimenti nelle infrastrutture marittime da parte di soggetti di paesi terzi nel contesto del meccanismo di cooperazione dell'UE istituito dal regolamento (UE) 2019/452.
|
In corso
|
SM, COM
|
4.6 Sviluppare una risposta esaustiva agli ordigni inesplosi nei bacini marittimi dell'UE
|
4.6.1
|
Sulla base delle attività pilota relative agli ordigni inesplosi svolte nel Mar Baltico, elaborare un piano esaustivo per i bacini marittimi intorno all'UE al fine di mappare il tipo, l'ubicazione e la quantità di ordigni inesplosi e di sostanze chimiche provenienti da attività militari, nel contesto degli sforzi volti a ridurre al minimo il loro impatto ambientale, garantire la sicurezza dei corridoi marittimi e facilitare lo sviluppo delle attività economiche marittime.
|
Dal 2023
|
SM, COM
|
4.7 Intensificare le azioni di preparazione nei confronti di atti di terrorismo, atti illeciti, minacce alla libertà di navigazione e minacce ibride
|
4.7.1
|
Effettuare sufficienti ispezioni in materia di sicurezza marittima e garantire che le navi, i porti e gli impianti portuali nell'UE siano adeguatamente messi in sicurezza e protetti, conformemente alla legislazione internazionale e dell'UE applicabile.
|
In corso su base annuale
|
SM, COM
|
|
4.7.2
|
Concludere la valutazione dei rischi della Commissione relativa al miglioramento della sicurezza delle navi passeggeri per individuare soluzioni atte a contrastare i rischi e le minacce condivisi alla sicurezza delle navi passeggeri nell'UE.
|
In corso
|
COM
|
|
4.7.3
|
Condurre uno studio per mappare le infrastrutture dei cavi di comunicazione sottomarini, le relative capacità e ridondanze, le vulnerabilità, le minacce e i rischi per la disponibilità dei servizi, l'impatto dei tempi di inattività dei cavi sottomarini per gli Stati membri e l'Unione nel suo complesso, nonché l'attenuazione dei rischi, e proporre raccomandazioni per garantire una maggiore resilienza/ridondanza, se necessario.
|
Dal 2023
|
SM, COM
|
4.8 Rafforzare la capacità di contribuire alla lotta contro le minacce internazionali gravi e organizzate e le attività illecite al fine di aumentare la sicurezza interna dell'UE
|
4.8.1
|
Migliorare e accrescere la capacità degli Stati membri, con il sostegno delle agenzie interessate, di prevenire, individuare e contrastare il traffico illegale effettuato attraverso il trasporto marittimo o in mare (quali reati ambientali, traffico di armi e stupefacenti, traffico di migranti e tratta di esseri umani, pesca INN, ecc.), in particolare sviluppando azioni nel quadro della piattaforma EMPACT.
|
Dal 2023
|
SM, EFCA, EMSA, Frontex, COM, Europol
|
|
4.8.2
|
Valutare la possibilità di utilizzare ulteriormente le informazioni sui passeggeri fornite dagli operatori del trasporto marittimo, tenendo conto delle norme internazionali, dell'UE e nazionali esistenti, al fine di rafforzare la sicurezza alle frontiere esterne e quella all'interno dell'UE.
|
Dal 2023
|
SM, COM, Frontex, Europol
|
Obiettivo strategico 5. Migliorare le capacità
Obiettivi
|
Azioni
|
Calendario
Se del caso
|
Soggetti interessati
|
5.1 Sviluppare le capacità necessarie per garantire la superiorità di superficie dell'UE
|
Rafforzare le capacità di superficie future e affrontare le carenze di fattori abilitanti strategici
|
|
5.1.1
|
Attuare la CARD per l'area di intervento "Natanti europei di superficie della classe delle motovedette".
|
Entro il 2025
|
SM, AED
|
|
5.1.2
|
Elaborare scenari operativi per i requisiti in materia di protezione della forza e di protezione della forza comune per le forze navali europee.
|
Entro il 2025
|
SM, AED
|
|
5.1.3
|
Avviare attività destinate ad aumentare l'efficienza dei sistemi di propulsione nonché di produzione, stoccaggio e gestione dell'energia e della logistica attraverso l'attuazione di tecnologie nuove.
|
|
|
|
5.1.4
|
Sostenere la mobilità militare marittima approvando un accordo tecnico per i regimi di autorizzazione dei movimenti transfrontalieri nel settore marittimo.
|
|
|
|
5.1.5
|
Elaborare requisiti e specifiche comuni per i futuri sistemi senza equipaggio, garantendo che tali sistemi siano interoperabili.
|
|
|
|
5.1.6
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Fornire sostegno, come richiesto dagli Stati membri, ai progetti PESCO, compresa la corvetta di pattugliamento europea.
|
|
|
|
5.1.7
|
Promuovere lo sviluppo effettivo delle capacità e l'ottenimento della prima nave di categoria pattuglia per una Corvetta di pattuglia europea
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Dal 2023
|
SM, COM
|
|
5.1.8
|
Promuovere lo sviluppo effettivo delle capacità di una nave di superficie semiautonoma di medie dimensioni con carichi utili per missioni modulari
|
Entro il 2024
|
SM, COM
|
|
5.1.9
|
Promuovere lo sviluppo di future capacità navali, ossia sistemi intelligenti funzionali per le future piattaforme navali
|
Entro il 2025
|
SM, COM
|
|
5.1.10
|
Promuovere lo sviluppo effettivo delle capacità di un impegno navale collaborativo basato sulla sorveglianza navale collaborativa
|
Entro il 2026
|
SM, COM
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5.2 Rafforzare le capacità sottomarine
|
Rafforzare le capacità sottomarine dell'UE, comprese le contromisure antimine
|
|
5.2.1
|
Sviluppare un concetto UE di operazioni per le contromisure antimine a sostegno del processo decisionale per la sicurezza della navigazione e dell'esercizio delle navi marittime e dei sistemi senza equipaggio marittimi, anche sfruttando le opportunità offerte dalle azioni di sviluppo e ricerca del Fondo europeo per la difesa.
|
Entro il 2025
|
SM, COM, AED
|
|
5.2.2
|
Continuare a sviluppare progetti PESCO mirati (DIVEPACK, EUNDDC e sistemi marittimi (semi)autonomi per contromisure mine (MAS MCM)) e utilizzare il sostegno della ricerca e dello sviluppo collaborativi e congiunti del Fondo europeo per la difesa e dei progetti del suo programma precursore, il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP).
|
|
|
|
5.2.3
|
Migliorare le competenze in materia di guerra antisottomarino potenziando le capacità di rilevamento dei sottomarini in termini di tecnologia e di procedure.
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Entro il 2025
|
SM, AED
|
|
5.2.4
|
Promuovere lo sviluppo di tecnologie relative a operazioni sottomarine condotte con risorse con o senza equipaggio in gruppo o a sciami (teaming o swarming) e all'osservazione, al rilevamento, all'acquisizione di informazioni e alla comunicazione sottomarine.
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Dal 2023
|
COM, SM
|
|
5.2.5
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Promuovere gli sviluppi tecnologici e le soluzioni per una prima fase del concetto di contromisure antimine per la detonazione a distanza.
|
Entro il 2024
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COM, SM
|
|
5.2.6
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Promuovere lo sviluppo di capacità per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche dei fondali marini e delle capacità di lotta contro gli sciami sottomarini costituiti da veicoli sottomarini eterogenei senza equipaggio.
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Entro il 2024
|
COM, SM
|
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5.2.7
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Promuovere lo sviluppo effettivo delle capacità di un drone pesante e polivalente per lo sminamento.
|
Entro il 2025
|
COM, SM
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5.3 Sostenere le marine e le guardie costiere europee nello sviluppo di tecnologie critiche e capacità industriali
|
Individuare le tecnologie e le attività di ricerca in risposta alle esigenze in termini di capacità, in linea con l'agenda strategica di ricerca onnicomprensiva dell'AED
|
|
5.3.1
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Promuovere la ricerca di soluzioni innovative per la produzione, lo stoccaggio, la gestione e la distribuzione di energia elettrica necessarie per soddisfare l'elevata domanda di energia richiesta dai nuovi sistemi.
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Entro il 2025
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SM, COM, AED
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5.3.2
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Aumentare il coordinamento autonomo delle operazioni con e senza equipaggio (manned-unmanned teaming, MUM-T), comprese le tecnologie con sciami.
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5.3.3
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Garantire la sorveglianza e la protezione di reti di comunicazione sottomarine ad alta velocità, resilienti e robuste, con il coinvolgimento dell'industria e di paesi terzi, se del caso.
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5.3.4
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Ricercare e integrare tecnologie di rottura, tra cui l'intelligenza artificiale, le tecnologie dei big data e le tecnologie quantistiche.
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5.3.5
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Ricercare e sviluppare architetture e infrastrutture digitali comuni per le navi.
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5.3.6
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Aumentare l'automazione delle navi utilizzando piattaforme e sistemi automatizzati resilienti, riducendo gli equipaggi e sfruttando sistemi di sostegno alle decisioni.
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Individuare e affrontare in modo cooperativo le dipendenze critiche che incidono sulla base industriale e tecnologica di difesa europea
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5.3.7
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Mediante lo svolgimento di lavori sulle attività strategiche fondamentali, promuovere una comprensione comune da parte degli Stati membri, delle istituzioni dell'UE e dei soggetti dell'industria della difesa riguardo alle carenze e alle lacune esistenti nei settori industriali e tecnologici, nonché alle carenze di competenze che potrebbero minare la libertà d'azione dell'UE, e condurre azioni di sensibilizzazione al riguardo.
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5.3.8
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Promuovere la cooperazione tra gli Stati membri sviluppando progetti finanziati dal Fondo europeo per la difesa e promuovere gli appalti congiunti di capacità navali, anche attraverso lo strumento per il rafforzamento dell'industria europea della difesa mediante appalti comuni (EDIRPA).
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Allineare le attività della marina e della guardia costiera agli obiettivi del Green Deal europeo
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5.3.9
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Promuovere la coesistenza tra progetti in materia di energie rinnovabili offshore e attività di difesa mediante l'attuazione di soluzioni adeguate nelle zone marittime riservate o utilizzate per attività militari, laddove sia stata dimostrata l'idoneità per la diffusione di progetti in materia di energie rinnovabili offshore o altri usi sostenibili.
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Entro il 2025
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SM, COM, SEAE, AED
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5.3.10
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Sviluppare tecnologie rinnovabili (combustibili rinnovabili, ricondizionamento di motori, elettrificazione, ecc.) adatte all'uso militare nel settore marittimo.
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Obiettivo strategico 6. Istruire e formare
Obiettivi
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Azioni
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Calendario
Se del caso
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Soggetti interessati
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6.1
Condividere l'istruzione, la formazione e le competenze in tutti i settori, in tutti gli Stati membri e in tutti i paesi partner
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6.1.1
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Basarsi sul lavoro svolto dalle agenzie (EFCA, EMSA, Frontex) al fine di sviluppare capacità e formazioni specializzate nel contesto dell'accordo di lavoro tripartito per organizzare formazioni intersettoriali in materia di sicurezza marittima concernenti le attività di contrasto, le attività militari, il controllo di frontiera, le guardie costiere, la cibersicurezza, la protezione delle infrastrutture marittime critiche, ecc.
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Dal 2023
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SM, EFCA, EMSA, Frontex, ECGFF
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6.1.2
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Promuovere la partecipazione delle donne all'istruzione e alla formazione in materia di sicurezza marittima.
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Dal 2023
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SM, COM, SEAE
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6.1.3
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Promuovere la cooperazione e la formazione, anche nel contesto dell'ECGFF, con gli Stati membri e i centri accreditati dalla NATO, i centri di eccellenza, ecc.
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SM, SEAE, EFCA, EMSA, Frontex
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6.1.4
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Sviluppare un semestre navale internazionale militare nel quadro dell'"iniziativa europea per lo scambio di giovani ufficiali militari" (EMILYO – Erasmus militare).
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Dal 2023
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SM, SEAE (AESD)
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6.1.5
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Condurre esercitazioni congiunte con partner di paesi terzi per promuovere l'interoperabilità.
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Dal 2023
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SM, COM, SEAE
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6.2 Sfruttare il lavoro svolto dalle agenzie e dai consessi
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6.2.1
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Proseguire la partecipazione ad hoc all'esercitazione COASTEX sulla base della pianificazione degli Stati membri, migliorare e diversificare tale esercitazione e svolgere periodicamente attività pertinenti nei bacini marittimi dell'UE.
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In corso
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SM, EFCA, EMSA, Frontex, ECGFF
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6.2.2
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Svolgere attività di sviluppo delle capacità attuando operazioni marittime multifunzionali in bacini marittimi selezionati in tutta l'UE, su richiesta degli Stati membri e basandosi sui lavori dell'EMSA, dell'EFCA e di Frontex.
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In corso
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SM, EFCA, EMSA, Frontex
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6.2.3
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Condividere gli insegnamenti tratti dalla gestione del quadro delle qualifiche settoriali per le guardie costiere e fornire orientamenti, assistenza e sostegno nell'attuazione delle buone pratiche, anche in materia di cibersicurezza.
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Su base continuativa
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SM, EFCA, EMSA, Frontex
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6.3. Rafforzare le competenze e i programmi di studio in materia di cibersicurezza e sicurezza ibrida nel settore marittimo
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6.3.1
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Trarre vantaggio dalle conoscenze e dalla formazione fornite dal Centro europeo di eccellenza per la lotta contro le minacce ibride (HCoE) di Helsinki, compreso il relativo asse di intervento in materia di sicurezza marittima, anche sulla base del manuale sulle minacce ibride marittime elaborato da tale Centro.
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In corso
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SM, COM, SEAE, HCoE
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6.3.2
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Rafforzare le competenze in materia di cibersicurezza, sicurezza ibrida e sicurezza spaziale sostenendo corsi di formazione mirati sulle competenze informatiche e digitali per il settore marittimo.
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Dal 2023
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SM, COM, EMSA
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6.3.3
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Potenziare le competenze in materia di cibersicurezza e sicurezza ibrida attraverso programmi di studio mirati che le istituzioni competenti e/o le autorità degli Stati membri dovranno elaborare, tenendo presente che l'EMSA è stata incaricata dagli Stati membri e dalla Commissione europea di sviluppare un corso sulla cibersicurezza marittima per il 2023.
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Dal 2023
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SM, COM, EMSA
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6.4 Sviluppo di capacità
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6.4.1
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Condurre programmi di formazione mirati aperti ai partner di paesi terzi al fine di affrontare le minacce esistenti ed emergenti alla sicurezza marittima.
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In corso
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SM, COM, SEAE, EMSA, Frontex, ECGFF
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Promuovere attività di istruzione e formazione in paesi partner al fine di attrarre le donne verso i settori pertinenti, in particolare per quanto riguarda le funzioni di guardia costiera, anche con la partecipazione delle agenzie dell'UE competenti.
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6.4.2
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Sviluppare ulteriormente il semestre navale internazionale militare, anche mediante un programma di scambio di giovani ufficiali.
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Dal 2023
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SM, SEAE
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6.4.3
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Condurre esercitazioni civili-militari sulla base di scenari che comportano una giurisdizione condivisa o un uso condiviso delle capacità.
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Dal 2023
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GLOSSARIO DELLE ABBREVIAZIONI
A
AED: Agenzia europea per la difesa
ASEAN: Associazione delle nazioni del sud-est asiatico
B
C
CARD: revisione coordinata annuale sulla difesa
CIS: infrastruttura critica
CISE: ambiente comune per la condivisione delle informazioni
COM: servizi della Commissione europea
Copernicus: programma europeo di osservazione della terra.
CRIMARIO: rotte marittime critiche nella regione indo-pacifica
D
DTO: gemello digitale dell'oceano (Digital Twin Ocean)
E
EBCGA/Frontex: Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera
ECGFA: Accademia europea di formazione sulle funzioni di guardia costiera
ECGFF: Forum europeo delle funzioni di guardia costiera
EDIRPA: strumento per il rafforzamento dell'industria europea della difesa mediante appalti comuni
EFCA: Agenzia europea di controllo della pesca
EGNOS: servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria
EMPACT: piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità
EMSA: Agenzia europea per la sicurezza marittima
ENISA: Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza
EUBAM Libya: missione di assistenza alle frontiere dell'UE (EUBAM) in Libia
EUMSS: strategia per la sicurezza marittima dell'Unione europea
EUNAVFOR: forza navale diretta dall'Unione europea
Europol: Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto
Eurosur: sistema europeo di sorveglianza delle frontiere
G
Galileo: sistema europeo di navigazione satellitare
H
HCoE: Centro europeo di eccellenza per la lotta contro le minacce ibride (Helsinki)
HELCOM: commissione di Helsinki - commissione per la protezione dell'ambiente marino nel Mar Baltico
I
IMO: Organizzazione marittima internazionale
Pesca INN: pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata
Interpol: Organizzazione internazionale della polizia criminale
IORA: Associazione dei paesi rivieraschi dell'Oceano indiano
Codice ISPS: codice internazionale per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali
K
M
MAOC-N: Centro di analisi e operazioni contro il narcotraffico marittimo
MARSUR: progetto di difesa in materia di sorveglianza marittima
MASE: programma destinato a promuovere la sicurezza marittima regionale
MAS MCM: sistemi marittimi (semi)autonomi per contromisure mine
MDA: conoscenza del settore marittimo
MedCGFF: Forum mediterraneo delle funzioni di guardia costiera
MSCO: corso per gli operatori e il personale marittimi
N
NATO: Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico
Direttiva NIS: direttiva recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e
dei sistemi informativi nell'Unione
O
ONU: Nazioni Unite
ORGP: organizzazioni regionali di gestione della pesca
OSPAR: commissione della convenzione OSPAR (convenzione di Oslo e Parigi)
OSRA: agenda strategica di ricerca onnicomprensiva
P
Progetto PASSMAR: programma di sostegno alla strategia per la sicurezza e la protezione marittima in Africa centrale
PESCO: cooperazione strutturata permanente
PSDC: politica di sicurezza e difesa comune
R
RPAS: sistemi aerei a pilotaggio remoto
R&I: ricerca e innovazione
S
SAR: attività di ricerca e soccorso
SatCen: Centro satellitare dell'Unione europea
SEAE: servizio europeo per l'azione esterna
SHADE: iniziativa "Shared Awareness and Deconfliction"
SM: Stati membri
SOLAS: convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare
Progetto SWAIMS: progetto di sostegno alla sicurezza marittima integrata dell'Africa occidentale
U
UE: Unione europea
UNCLOS: convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare
UNFSA: accordo delle Nazioni Unite sugli stock ittici
UNODC: Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine
W
WeCAPS: progetto per il rafforzamento della sicurezza e della protezione dei porti dell'Africa occidentale e centrale