Bruxelles, 8.11.2023

COM(2023) 690 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Comunicazione 2023 sulla politica di allargamento dell'UE









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Comunicazione 2023 sulla politica di allargamento dell'UE

I. Introduzione                                

L'allargamento dell'UE è una forza trainante per la stabilità, la pace e la prosperità a lungo termine in tutto il continente. L'adesione all'UE rappresenta un investimento geostrategico in un'Europa forte, stabile e unita, fondata su valori comuni. Si tratta di un potente strumento per promuovere la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali. Una prospettiva credibile e meritocratica di adesione all'UE è il fattore principale della trasformazione, in grado di rafforzare la nostra sicurezza collettiva e la nostra prosperità socioeconomica. È un elemento essenziale per favorire la riconciliazione e la stabilità nel continente europeo. L'importanza geopolitica dell'allargamento dell'UE è stata ulteriormente sottolineata nel 2022, quando l'Ucraina, la Repubblica di Moldova 1 e la Georgia hanno chiesto di aderire all'UE a seguito della guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia contro l'Ucraina e il Consiglio europeo 2 ha riconosciuto la prospettiva europea dell'Ucraina, della Moldova e della Georgia e ha concesso lo status di paese candidato all'Ucraina e alla Moldova. La concessione dello status di paese candidato alla Bosnia-Erzegovina nel dicembre 2022 ha costituito un passo importante per mantenere lo slancio del processo di allargamento.

Oggi i Balcani occidentali, la Turchia 3 , l'Ucraina, la Moldova e la Georgia hanno un'opportunità storica di legare saldamente il proprio futuro all'Unione europea. L'adesione è e rimarrà un processo meritocratico interamente dipendente dai progressi oggettivi conseguiti da ciascun partner dell'allargamento. Pertanto, i paesi dell'allargamento dovranno agire con determinazione per attuare le riforme necessarie e compiere progressi tangibili e irreversibili, a partire dagli elementi fondamentali del processo di adesione all'UE. Lo Stato di diritto, in particolare l'indipendenza e il funzionamento del sistema giudiziario e la lotta contro la corruzione, i diritti fondamentali, l'economia, il funzionamento delle istituzioni democratiche e la riforma della pubblica amministrazione restano le pietre angolari della politica di allargamento.

L'adesione all'UE è una scelta strategica. I partner devono adottare e promuovere i valori dell'UE in modo fermo e inequivocabile. L'allineamento alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE è un segnale più significativo che mai in termini di valori condivisi e di orientamento strategico nel nuovo contesto geopolitico.

II. Principali sviluppi 

Una risposta unitaria alla guerra di aggressione della Russia

Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. L'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha registrato oltre 27 000 vittime civili in Ucraina, di cui 9 600 uccise 4 , ma il numero esatto di morti sarebbe molto più elevato. Le esigenze umanitarie restano elevate: 17,6 milioni di persone in Ucraina, pari al 49 % della popolazione totale del paese 5 , e 6,2 milioni di persone nei paesi che ospitano rifugiati 6 continuano a necessitare di assistenza umanitaria in diversi settori. La guerra ha avuto inoltre effetti devastanti e ha causato distruzione a livello di produzione e di beni, provocando altresì perturbazioni degli scambi, un calo degli investimenti, l'erosione del capitale umano e danni ambientali incalcolabili.

L'UE ha reagito alla guerra di aggressione russa con una risposta senza precedenti, unita, determinata e immediata. I 27 Stati membri dell'UE e i loro partner in tutto il mondo hanno condannato tale guerra di aggressione non provocata e ingiustificata. Essi hanno agito rapidamente, isolando la Russia sul piano politico ed economico, condannando le violazioni del diritto internazionale umanitario e sostenendo misure volte a garantire il pieno accertamento delle responsabilità per i crimini di guerra e altre violazioni commessi nell'ambito della guerra di aggressione della Russia. Finora l'UE ha adottato 11 pacchetti di sanzioni di ampia portata nei confronti della Russia e della Bielorussia. Dimostrando il proprio fermo sostegno all'Ucraina, l'UE continua a fornire al paese un ampio sostegno umanitario, finanziario, economico e militare. Nel quadro dell'approccio "Team Europa", l'UE, i suoi Stati membri e le istituzioni finanziarie hanno mobilitato finora 82,6 miliardi di EUR (settembre 2023; compresi 25 miliardi di EUR per il sostegno militare), compresi i finanziamenti messi a disposizione per accogliere i rifugiati nell'UE. Il Consiglio ha prorogato fino a marzo 2025 la protezione temporanea per le persone in fuga dalla guerra contro l'Ucraina, offrendo una certezza a oltre 4 milioni di ucraini che vivono attualmente nell'UE. In risposta al blocco dei porti ucraini del Mar Nero da parte della Russia, dal maggio 2022 l'UE, insieme all'Ucraina e alla Moldova, attua i corridoi di solidarietà UE-Ucraina, che collegano l'Ucraina e la Moldova all'Unione europea, agevolando gli scambi commerciali di tali paesi con l'UE e con il resto del mondo, anche per quanto riguarda prodotti essenziali come i cereali. La Commissione sostiene una serie di iniziative volte a sorvegliare e registrare i danni ambientali. L'UE continuerà a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario.

Nel gennaio 2023 la Commissione europea, insieme all'Ucraina e ai partner del G7, ha istituito la piattaforma multiagenzia di coordinamento dei donatori per coordinare il sostegno destinato alle esigenze di finanziamento immediate dell'Ucraina nonché alla ripresa economica e alla ricostruzione future del paese.

Nel giugno 2023 la Commissione europea ha proposto uno strumento di finanziamento specifico a medio termine che fornirà all'Ucraina un sostegno coerente, prevedibile e flessibile per il periodo 2024-2027. Il nuovo strumento per l'Ucraina 7 sosterrà gli sforzi tesi ad appoggiare la stabilità macrofinanziaria e promuoverà la ripresa. Si prevede che lo strumento sia dotato di 50 miliardi di EUR sotto forma di sovvenzioni e prestiti per il periodo 20242027.

L'UE ha inoltre adottato due pacchetti integrali di sostegno a favore della Moldova 8 volti, in particolare, ad affrontare le ripercussioni sul paese della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. La Moldova deve far fronte a un forte afflusso di rifugiati provenienti dall'Ucraina, all'impennata dell'inflazione, alle minacce che gravano sul proprio approvvigionamento energetico, alle violazioni del proprio spazio aereo e a molteplici azioni ostili ibride, quali proteste organizzate, campagne massicce di disinformazione e attacchi informatici.

La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina suscita paura nell'intera regione, compresa la Georgia. In tale contesto, la sicurezza, la difesa e la lotta contro le minacce ibride e le minacce alla cibersicurezza continuano a figurare tra i settori prioritari della cooperazione tra l'UE e la Georgia. Attraverso lo strumento europeo per la pace sono stati mobilitati complessivamente 62 milioni di EUR a sostegno delle forze di difesa georgiane.

Nel dicembre 2022 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di sostegno per l'energia di 1 miliardo di EUR destinato ai Balcani occidentali 9 . Rispondendo alle esigenze immediate, a breve e a medio termine della regione, questo cospicuo pacchetto di sostegno per l'energia ha aiutato i partner dei Balcani occidentali a iniziare a ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili russi, ad accelerare la decarbonizzazione e a migliorare la sicurezza energetica della regione. L'UE ha intensificato il proprio sostegno alla cibersicurezza, anche alla luce di diversi attacchi informatici compiuti nei paesi dei Balcani occidentali. Nel giugno 2023 la Commissione europea ha co-organizzato a Bruxelles una conferenza ad alto livello sulla cibersicurezza.

La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina ha avuto ripercussioni sui paesi dell'allargamento, in particolare sull'Ucraina in quanto vittima dell'aggressione, ma anche sugli Stati membri dell'UE, causando notevoli difficoltà economiche e sociali. Di fronte a una crescente instabilità estera, a una maggiore concorrenza strategica e all'intensificarsi delle minacce alla sicurezza, l'UE si è assunta una maggiore responsabilità sul piano internazionale e ha compiuto ulteriori passi decisivi per ridurre le dipendenze e costruire una base economica più solida. Tali obiettivi presentano un interesse per tutti i paesi dell'allargamento.

L'allargamento dell'UE trova un nuovo slancio

Il programma di allargamento ha acquisito nuovo slancio nel giugno 2022, quando il Consiglio europeo ha approvato le raccomandazioni della Commissione riconoscendo la prospettiva europea di Ucraina, Moldova e Georgia e concedendo all'Ucraina e alla Moldova lo status di paese candidato. Tali sviluppi hanno fatto seguito alle domande di adesione all'UE presentate dai tre paesi nella primavera del 2022 e ai pareri 10 presentati dalla Commissione europea nel giugno dello stesso anno. La prospettiva europea di tali paesi ha rafforzato la loro determinazione a realizzare le riforme necessarie richieste dal processo di adesione all'UE, in particolare le misure/priorità menzionate nei pareri della Commissione. Quest'ultima riferisce sin d'ora in merito alla realizzazione di tali misure/priorità nell'ambito del suo regolare pacchetto allargamento, che da quest'anno comprende Ucraina, Moldova e Georgia.

Nei Balcani occidentali, nel luglio 2022 si è tenuta la prima conferenza intergovernativa con l'Albania e con la Macedonia del Nord sui negoziati di adesione, seguita dalla procedura di esame analitico dell'acquis dell'UE (screening), che dovrebbe concludersi nel dicembre 2023. Nel dicembre 2022 il Consiglio europeo ha concesso alla Bosnia-Erzegovina lo status di paese candidato all'adesione all'UE, fermo restando che il paese attui le misure specificate nella comunicazione della Commissione dell'ottobre 2022 sulla politica di allargamento dell'UE 11 . Nel dicembre 2022 il Kosovo 12* ha presentato domanda di adesione all'UE. Nella primavera del 2023 l'UE ha raggiunto un accordo sulla liberalizzazione dei visti per il Kosovo, applicabile dal 1º gennaio 2024.

È proseguito il dialogo ad alto livello con i paesi dell'allargamento. Nel corso del vertice dei Balcani occidentali svoltosi nel novembre 2022 nel quadro del processo di Berlino, la Commissione ha annunciato un consistente pacchetto di sostegno per l'energia di 1 miliardo di EUR sotto forma di sovvenzioni dell'UE per aiutare i Balcani occidentali a fronteggiare le conseguenze immediate della crisi energetica e a rafforzare la resilienza a breve e medio termine. Il vertice UE-Balcani occidentali si è tenuto a Tirana nel dicembre 2022. Il fatto che il vertice sia stato organizzato per la prima volta nella regione dimostra chiaramente l'impegno pieno e inequivocabile dell'UE a favore della prospettiva di adesione dei Balcani occidentali all'Unione europea. Quest'ultima ha accolto con favore i progressi compiuti nei negoziati relativi a tre nuovi accordi sul mercato regionale comune volti ad agevolare la libera circolazione e l'occupazione in tutta la regione. A margine del vertice è stata adottata una tabella di marcia per ridurre i costi di roaming tra l'UE e i Balcani occidentali.

Il 6 ottobre 2023, in occasione della riunione informale dei capi di Stato o di governo svoltasi a Granada, i leader dell'UE hanno ribadito che l'allargamento rappresenta un investimento geostrategico nella pace, nella sicurezza, nella stabilità e nella prosperità 13 . Essi hanno sottolineato che gli aspiranti membri devono intensificare i loro sforzi di riforma, in particolare nel settore dello Stato di diritto, in linea con la natura meritocratica del processo di adesione e con l'assistenza dell'UE. Parallelamente, l'Unione deve intraprendere i lavori preparatori interni e le riforme necessari per proseguire l'allargamento al fine di completare l'Unione europea. Per esprimere concretamente il sostegno dell'UE ai partner dell'allargamento, è fondamentale che siano mobilitati i finanziamenti corrispondenti, anche nell'ambito della revisione intermedia dell'attuale quadro finanziario pluriennale 14 .

Il vertice del processo di Berlino del 16 ottobre 2023, tenutosi per la prima volta nella regione, a Tirana, ha registrato progressi nel mercato regionale comune, con la firma dell'accordo sul riconoscimento delle qualifiche professionali di ostetriche, veterinari, infermieri e farmacisti e una serie di dichiarazioni comuni relative alla cooperazione regionale. Ha inoltre offerto l'opportunità di discutere con i leader della regione il piano di crescita dell'UE per i Balcani occidentali e di inaugurare l'ufficio di rappresentanza del Collegio d'Europa a Tirana, compresa l'apertura delle iscrizioni degli studenti per l'anno accademico 2024/25.

I negoziati di adesione con la Turchia sono in fase di stallo dal 2018, in linea con la decisione del Consiglio. La Turchia, che resta un partner fondamentale dell'Unione europea e un paese candidato, sottolinea che l'adesione all'UE costituisce il suo obiettivo strategico. Tuttavia, il paese ha continuato ad allontanarsi dall'UE, soprattutto per via del continuo arretramento nei settori dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto, anche per quanto riguarda l'indipendenza del sistema giudiziario, e a causa della mancanza di riforme riguardo ad alcune questioni settoriali.

La dichiarazione UE-Turchia del 2016 è rimasta il quadro fondamentale della cooperazione in materia di migrazione e ha continuato a produrre risultati, nonostante le continue difficoltà legate alla sua attuazione. La Turchia continua a ospitare 3,6 milioni di rifugiati. Il paese ha inoltre continuato a svolgere un ruolo essenziale nella gestione della migrazione lungo la rotta del Mediterraneo orientale. La Commissione si aspetta che la Turchia rispetti gli impegni assunti nel quadro della dichiarazione UE-Turchia, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo dell'ottobre 2021, anche per quanto concerne la prevenzione della migrazione irregolare lungo le rotte terrestri e marittime e la ripresa dei rimpatri.

In linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 2021 15 su un'agenda positiva UE-Turchia, la Commissione ha instaurato un dialogo ad alto livello con le autorità turche sull'agricoltura e lo sviluppo rurale, sui cambiamenti climatici, nonché sulla ricerca e l'innovazione, e ha varato la nuova piattaforma di investimento per la Turchia. Il prossimo dialogo ad alto livello UETurchia sulla migrazione e la sicurezza è previsto per il 23 novembre 2023. È nell'interesse strategico dell'UE poter contare su un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e sviluppare relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose con la Turchia. Nel giugno 2023 il Consiglio europeo ha invitato l'Alto rappresentante e la Commissione a presentargli una relazione sullo stato delle relazioni UE-Turchia 16 , sulla base degli strumenti e delle opzioni individuati dal Consiglio europeo e al fine di procedere in modo strategico e lungimirante.

Dall'inizio dell'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia, le relazioni tra l'UE e l'Ucraina hanno raggiunto un livello senza precedenti. Il 24º vertice UE-Ucraina e una riunione tra il collegio dei commissari e il governo ucraino si sono svolti a Kiev nel febbraio 2023. Il 2 ottobre 2023 la primissima riunione informale dei ministri degli esteri UE-Ucraina ha riunito a Kiev l'Ucraina, l'UE e i 27 Stati membri. L'UE ha ribadito il proprio sostegno e il proprio impegno senza riserve a favore dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, nonché del suo cammino verso l'UE.

Il 1º giugno 2023 la Moldova ha ospitato la seconda riunione della Comunità politica europea, che ha riunito 45 leader europei per discutere gli sforzi congiunti profusi per la pace e la sicurezza, nonché per la resilienza energetica, la connettività e la mobilità in Europa.

La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina ha evidenziato ancora una volta la necessità di unità e solidarietà tra l'UE e i suoi partner più stretti e, di conseguenza, l'importanza dell'allineamento alla politica estera e di sicurezza comune (PESC) nell'ambito del processo di allargamento. Il costante e pieno allineamento di Albania, Montenegro e Macedonia del Nord ha continuato a rappresentare un forte segnale della scelta strategica di tali paesi di aderire all'UE. Nel complesso, la cooperazione dell'Ucraina nel quadro della PESC dell'UE e il suo allineamento a quest'ultima sono aumentati. Anche l'aumento significativo dei tassi di allineamento alla PESC della Moldova e della Bosnia-Erzegovina e il continuo allineamento unilaterale del Kosovo hanno costituito un'importante conferma del loro orientamento strategico verso l'UE, sebbene l'attuazione delle sanzioni resti problematica in Bosnia‑Erzegovina. La Serbia ha continuato a seguire il proprio modello di allineamento nel periodo di riferimento e dovrebbe, in via prioritaria, rispettare gli impegni assunti e allinearsi progressivamente alla PESC dell'Unione europea, anche per quanto riguarda le misure restrittive dell'UE, in linea con il proprio quadro negoziale, ed evitare azioni e dichiarazioni contrarie alle posizioni dell'UE in materia di politica estera. L'allineamento della Georgia alla PESC rimane modesto e il paese dovrebbe invertire tale tendenza. La Turchia non ha compiuto progressi in materia di allineamento alla PESC durante il periodo di riferimento, mantenendo un tasso molto basso. Il paese ha continuato a non allinearsi alle misure restrittive adottate dall'UE nei confronti della Russia. La sua retorica a sostegno del gruppo terroristico Hamas a seguito degli attacchi contro Israele del 7 ottobre 2023 è in totale disaccordo con l'approccio dell'UE. Nel contempo la Turchia, insieme alle Nazioni Unite, ha agevolato l'esportazione di cereali ucraini attraverso il Mar Nero nel quadro dell'iniziativa sui cereali del Mar Nero, fino alla sospensione unilaterale del meccanismo da parte della Russia. I partner hanno continuato a offrire il loro prezioso contributo alle missioni e operazioni nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune.

I Balcani occidentali, la Turchia, l'Ucraina, la Moldova e la Georgia hanno continuato ad allinearsi all'UE nelle votazioni sulla maggior parte delle risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite relative alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Quale membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l'Albania ha continuato a impegnarsi attivamente nella promozione e nella difesa del diritto internazionale, della Carta delle Nazioni Unite e dell'ordine internazionale basato su regole.

Albania, Bosnia-Erzegovina, Moldova e Ucraina hanno aderito al meccanismo di protezione civile dell'Unione. Esse hanno compiuto progressi significativi in materia di protezione civile potenziando la propria capacità amministrativa e operativa di dimostrare solidarietà all'UE. Gli Stati partecipanti al meccanismo di protezione civile dell'Unione hanno gli stessi diritti e obblighi degli Stati membri dell'UE nell'ambito dello stesso.

La Commissione incoraggia tutti i paesi dell'allargamento a dar prova di maggiore ambizione e a rafforzare la loro azione coordinata sulla transizione verde, in particolare privilegiando l'integrazione del Green Deal europeo in tutti i settori d'intervento. I paesi che aderiscono al trattato della Comunità dell'energia sono incoraggiati a rispettare gli impegni assunti nell'ambito della tabella di marcia per la decarbonizzazione della Comunità dell'energia e a prepararsi al sistema di scambio delle quote di emissione in linea con la raccomandazione della Comunità dell'energia.

III. I paesi dell'allargamento verso l'adesione all'UE

Per quanto riguarda il Montenegro, tutti i capitoli sono aperti ai negoziati e tre di essi sono stati provvisoriamente chiusi. La prossima tappa consiste nel rispetto dei parametri intermedi per i capitoli sullo Stato di diritto. La Serbia registra 22 capitoli di negoziato aperti su 35, due dei quali provvisoriamente chiusi. Il percorso verso l'apertura di ulteriori gruppi di capitoli dipenderà dai progressi compiuti dal paese, in particolare per quanto riguarda il ritmo delle riforme relative allo Stato di diritto e la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo.

Conformemente alla metodologia riveduta 17 , nelle conclusioni e nelle raccomandazioni della presente comunicazione la Commissione valuta l'equilibrio globale dei negoziati di adesione con il Montenegro e con la Serbia e propone la via da seguire per ciascun paese. Le prossime conferenze intergovernative potrebbero svolgersi dopo la pubblicazione del presente pacchetto annuale di relazioni.

A seguito della prima conferenza intergovernativa con l'Albania e con la Macedonia del Nord, svoltasi il 19 luglio 2022, la Commissione ha immediatamente avviato la procedura di esame analitico (screening). Si sono svolte tutte le sessioni dedicate ai gruppi di capitoli 1 (questioni fondamentali), 2 (mercato interno), 3 (competitività e crescita inclusiva) e 4 (agenda verde e connettività sostenibile). Sono in corso, o sono programmate fino a dicembre 2023, sessioni esplicative e bilaterali per i restanti due gruppi di capitoli. Le relazioni di screening riguardanti il gruppo di capitoli sulle questioni fondamentali sono state presentate al Consiglio nel luglio 2023. Le autorità non hanno mai smesso di dichiarare il proprio impegno politico a favore dell'obiettivo strategico dell'integrazione nell'UE e l'ambizione di progredire nei negoziati di adesione sulla base di progressi costanti in materia di riforme.

In seguito alle elezioni politiche dell'ottobre 2022 in Bosnia-Erzegovina, un nuovo Consiglio dei ministri a livello statale e un nuovo governo a livello di entità della Federazione sono entrati in carica, rispettivamente, alla fine di gennaio e all'inizio di maggio del 2023. In seguito alla concessione dello status di paese candidato nel dicembre 2022, la nuova coalizione di governo ha dichiarato che avanzare nel cammino verso l'UE costituisce una priorità assoluta del suo accordo di coalizione e ha manifestato la propria ferma volontà di realizzare le 14 priorità fondamentali individuate nel parere della Commissione sulla domanda di adesione della Bosnia-Erzegovina all'UE. Il Consiglio dei ministri della Bosnia-Erzegovina ha adottato diverse strategie (in materia di terrorismo, criminalità organizzata, riciclaggio di denaro e migrazione) e progetti di legge. Il Parlamento ha adottato una serie di leggi inerenti alle 14 priorità fondamentali e alle misure definite nella raccomandazione della Commissione relativa alla concessione dello status di paese candidato. La Corte costituzionale ha annullato diversi atti giuridici e politici adottati dall'entità della Republika Srpska in quanto contrari all'ordinamento costituzionale e giuridico. La reintroduzione di sanzioni penali per il reato di diffamazione nell'entità della Republika Srpska nel luglio 2023 incide pesantemente sul contesto in cui opera la società civile e rappresenta un notevole arretramento nella tutela dei diritti fondamentali. L'assemblea dell'entità ha adottato in prima lettura un progetto di legge rivolto a gruppi della società civile quali "agenti stranieri" che, qualora venisse adottato integralmente, segnerebbe un altro importante passo indietro deplorevole e innegabile. Nel giugno 2023 l'entità della Republika Srpska ha adottato due leggi sulla non applicazione delle decisioni della Corte costituzionale e dell'alto rappresentante, violando in tal modo l'ordinamento costituzionale e giuridico del paese.

Il Consiglio dell'UE e il Parlamento europeo hanno adottato la decisione relativa alla liberalizzazione dei visti per il Kosovo nella primavera del 2023. Nel dicembre 2022 il Kosovo ha presentato domanda di adesione all'UE. Durante il periodo di riferimento, la situazione nel nord del Kosovo è stata caratterizzata da varie crisi di diversa intensità riguardanti numerose questioni: il violento attacco contro la polizia kosovara il 24 settembre 2023 ha rappresentato l'escalation più grave degli ultimi anni. Altre crisi sono state innescate da problemi relativi alle targhe, che hanno portato alle dimissioni collettive di funzionari serbi del Kosovo dalle istituzioni kosovare nel novembre 2022.

Il Kosovo e la Serbia hanno raggiunto un accordo sul percorso verso la normalizzazione e sull'allegato relativo alla sua attuazione rispettivamente nel febbraio e nel marzo 2023. Sia il Kosovo che la Serbia devono ancora avviare l'attuazione dei rispettivi obblighi derivanti dall'accordo, che sono vincolanti per le parti e rientrano nel loro percorso europeo.

L'UE e la Turchia hanno proseguito il dialogo in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 2021. La Turchia è un paese candidato nonché partner fondamentale dell'UE in ambiti essenziali di comune interesse quali il commercio, la migrazione, la lotta contro il terrorismo, la salute pubblica, il clima, l'energia, i trasporti e le questioni regionali. I negoziati di adesione rimangono in una fase di stallo poiché il paese non ha invertito la tendenza negativa di allontanamento dall'Unione europea, registrando un notevole arretramento in una serie di settori chiave. Per quanto riguarda l'energia, la Turchia si conferma un paese di transito importante e affidabile per l'UE. Dando prova di solidarietà, quest'ultima ha reagito immediatamente ai terremoti che hanno colpito il sudest del paese nel febbraio 2023 inviando squadre di soccorso e aiuti in natura attraverso il meccanismo di protezione civile dell'Unione e ha contribuito a mobilitare un impegno complessivo di 6 miliardi di EUR da parte della comunità internazionale. Le due parti stanno cooperando con successo per attuare l'aiuto di 1 miliardo di EUR promesso dall'UE. L'unione doganale tra l'UE e la Turchia ha continuato a procurare vantaggi a entrambe le parti. È opportuno garantire il pieno rispetto delle misure restrittive dell'UE, soprattutto tenendo conto della libera circolazione dei prodotti all'interno dell'unione doganale UE-Turchia.

Nel parere sulla domanda di adesione dell'Ucraina all'UE la Commissione ha individuato 7 misure che il paese deve adottare per avanzare nel proprio cammino verso l'adesione all'UE. Il Consiglio europeo ha concesso all'Ucraina lo status di paese candidato e ha invitato la Commissione a riferire in merito all'attuazione delle 7 misure nel quadro del presente pacchetto.

Nel parere sulla domanda di adesione della Moldova all'UE la Commissione ha individuato 9 misure che il paese deve adottare per avanzare nel proprio cammino verso l'adesione all'UE. Il Consiglio europeo ha concesso alla Moldova lo status di paese candidato e ha invitato la Commissione a riferire in merito all'attuazione delle 9 misure nel quadro del presente pacchetto.

Nel parere sulla domanda di adesione della Georgia all'UE la Commissione ha individuato 12 priorità che il paese deve realizzare per avanzare nel proprio cammino verso l'adesione all'UE. Il Consiglio europeo si è dichiarato pronto a concedere alla Georgia lo status di paese candidato una volta affrontate tali priorità. Esso ha invitato la Commissione a riferire in merito alla realizzazione di dette priorità nel quadro del presente pacchetto.

IV. Gli elementi fondamentali del processo di adesione all'UE

Lo Stato di diritto, i diritti fondamentali, il funzionamento delle istituzioni democratiche, la riforma della pubblica amministrazione e i criteri economici costituiscono il nucleo dei cosiddetti "elementi fondamentali" del processo di adesione all'UE. La qualità delle istituzioni e della governance costituisce la base per rafforzare la competitività, la prosperità e il benessere sociale e sottende la capacità di rispettare l'acquis dell'UE in tutti i settori. Sono indispensabili riforme credibili e irreversibili riguardo agli elementi fondamentali affinché i paesi dell'allargamento possano avanzare lungo i rispettivi percorsi di adesione all'UE. Nel corso dell'ultimo anno i programmi di riforma legati agli elementi fondamentali hanno registrato progressi, in particolare in Ucraina e Moldova, in risposta alle raccomandazioni contenute nei rispettivi pareri della Commissione.

Il consolidamento dello Stato di diritto richiede un sistema giudiziario indipendente, imparziale, responsabile e professionale, che operi in modo efficiente e sia dotato di risorse adeguate e libero da indebite ingerenze esterne e le cui decisioni siano eseguite in modo efficace e tempestivo. In alcuni casi sono stati compiuti progressi: in Albania, Moldova, Serbia e Ucraina, ad esempio, si registra un avanzamento delle riforme giudiziarie. Tuttavia, nella maggior parte dei paesi dell'allargamento gli organi giudiziari restano esposti a numerose difficoltà e vulnerabilità. In diversi paesi continuano a destare preoccupazione i costanti tentativi da parte di esponenti politici di esporre pubblicamente i magistrati e di esercitare pressioni su questi ultimi, in particolare nell'ambito di cause sensibili. Sono rimasti in vigore accordi istituzionali che incidono negativamente sull'indipendenza dei giudici e dei pubblici ministeri, compromettendo in ultima analisi l'equilibrio e la separazione dei poteri. Di conseguenza, la credibilità del sistema giudiziario è rimasta nel complesso piuttosto scarsa e tra l'opinione pubblica si registra una diffusa percezione di impunità. In vari paesi le riforme della giustizia hanno evidenziato una capacità di attuazione limitata, anche in presenza di una volontà politica. L'efficienza delle autorità investigative e giudiziarie, accompagnata da risultati credibili, è essenziale per continuare ad avanzare nel processo di adesione all'UE.

La lotta contro la corruzione rimane una priorità per i governi dei paesi dell'allargamento. La corruzione, anche ad alto livello, resta diffusa in tali paesi e gli stretti legami tra interessi pubblici e privati continuano a destare preoccupazione. Sono stati compiuti alcuni sforzi per rafforzare la lotta contro la corruzione. L'integrazione di misure anticorruzione nei settori più vulnerabili si conferma uno dei principali obiettivi prioritari e occorre conferire maggiore autonomia e indipendenza agli organi di contrasto e giudiziari. Persistono elementi di "presa in ostaggio dello Stato", con minacce alla stabilità democratica, corruzione ad alto livello e ingerenze indebite da parte degli oligarchi, parallelamente a tentativi delle reti della criminalità organizzata di infiltrarsi nei sistemi economici e politici, nelle amministrazioni e nei media. Tali criticità devono essere risolte urgentemente mediante approcci sistemici e globali. Una casistica credibile di indagini proattive, azioni penali e condanne definitive legate alla corruzione, alla criminalità organizzata e al riciclaggio di denaro costituirà un indicatore chiave di successo. Per risultare credibili, tutti i soggetti della catena dello Stato di diritto dovrebbero produrre solidi risultati e una casistica di indagini proattive, azioni penali e condanne definitive in materia di corruzione, criminalità organizzata e riciclaggio di denaro.

L'esistenza di istituzioni democratiche e di processi democratici stabili e consolidati rappresenta un pilastro centrale del processo di adesione all'UE. La Commissione ha iniziato a intrattenere con i paesi dell'allargamento un dialogo rafforzato e razionalizzato in merito al quadro generale per la democrazia, che si tratti del processo elettorale, del funzionamento del parlamento (compresi il suo ruolo di controllo dell'operato del governo e dell'elaborazione delle politiche nonché del ricorso ancora eccessivo a procedure accelerate in numerosi casi) o del ruolo della società civile.

La maggior parte dei paesi ha continuato a risentire di una forte polarizzazione politica, della mancanza di cooperazione tra i partiti e del restringimento dello spazio concesso alla società civile. La mancanza di un autentico dialogo tra i partiti ha comportato un prolungato stallo politico e un momentaneo arresto delle riforme. In alcuni casi i dibattiti parlamentari sono stati pervasi da tensioni, linguaggio offensivo ed episodi di violenza occasionali.

In diversi paesi dell'allargamento si sono registrati alcuni progressi in materia di diritti fondamentali, con una migliore comprensione dell'importanza di garantire tali diritti e libertà. Nel contempo si sono confermate alcune tendenze negative: la violenza di genere resta diffusa, mentre la libertà dei media ha continuato a essere ostacolata da interessi politici ed economici, il che indebolisce il controllo sulle amministrazioni pubbliche, dà spazio all'ingerenza straniera e compromette la comunicazione sull'UE. In alcuni paesi vengono avviate iniziative positive sui diritti dei minori e delle persone con disabilità. Nella pratica, tuttavia, la tutela dei diritti fondamentali risente negativamente di un'attuazione insufficiente delle leggi e delle politiche e dell'inefficacia generalizzata dei meccanismi di ricorso. Resta difficile garantire una protezione efficace da ogni forma di odio e discriminazione, anche nei confronti delle minoranze.

Per quanto riguarda la giustizia, la libertà e la sicurezza, la cooperazione tra le autorità di contrasto e giudiziarie dell'UE e dei paesi dell'allargamento ha continuato a evolversi positivamente, benché permangano difficoltà da risolvere. I Balcani occidentali continuano a fungere da centro operativo per le attività criminali e per i gruppi criminali attivi nell'UE: essi costituiscono infatti un importante punto di transito delle vittime della tratta di esseri umani e del traffico di migranti nonché dei prodotti illeciti, in particolare gli stupefacenti che entrano nell'UE. I criminali e le reti criminali provenienti dai Balcani occidentali svolgono altresì un ruolo di primo piano nella criminalità organizzata e nelle forme gravi di criminalità in altre parti del mondo. La Turchia rimane il principale paese di transito dell'eroina trasportata illegalmente nell'UE. Gruppi della criminalità organizzata provenienti dalla Moldova e dalla Georgia sono coinvolti nel traffico di migranti, nei reati organizzati contro il patrimonio, nella tratta di esseri umani, nei reati dipendenti dall'informatica, nelle frodi con mezzi di pagamento diversi dai contanti, nelle frodi in materia di accise e in altri tipi di reati come il falso documentale. Sotto il profilo geografico, l'Ucraina si trova al crocevia del contrabbando di merci illegali verso l'UE ed è altresì paese di origine e di destinazione della tratta di esseri umani. Nonostante le difficoltà legate alla guerra, tra cui l'enorme pressione esercitata sulle capacità istituzionali a causa delle perdite significative di risorse destinate a contrastare la criminalità organizzata, le istituzioni ucraine competenti hanno dimostrato una resilienza e capacità operative notevoli.

La ratifica e la corretta attuazione delle convenzioni internazionali nel settore della cooperazione giudiziaria in materia civile, in particolare quelle elaborate dalla Conferenza dell'Aia di diritto internazionale privato, rivestono la massima importanza in vista della futura adesione di questi paesi all'UE.

La cooperazione in materia di lotta contro il terrorismo e prevenzione della radicalizzazione è importante per tutti i paesi dell'allargamento. Il terrorismo e l'estremismo violento hanno continuato a rappresentare un grave problema e una minaccia per la sicurezza. Le minacce ibride, tra cui la disinformazione, la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di soggetti stranieri e gli attacchi informatici, in particolare contro le infrastrutture critiche, si confermano una sfida per i paesi dell'allargamento sul piano politico e della sicurezza. Dopo il forte aumento registrato lo scorso anno a seguito della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, tali minacce continuano a rappresentare un rischio considerevole sia per l'UE che per i paesi dell'allargamento. Il piano d'azione comune per i Balcani occidentali sulla lotta al terrorismo costituisce il quadro principale della cooperazione in materia dal 2018.

Parallelamente a un aumento generale dei flussi migratori irregolari, l'evoluzione delle tendenze lungo le rotte dei Balcani occidentali richiede una vigilanza costante, in particolare per quanto riguarda le attività illegali delle reti coinvolte nel traffico di migranti e nella tratta di esseri umani. Si registrano progressi per quanto riguarda le capacità di gestione della migrazione nella regione dei Balcani occidentali. Nel dicembre 2022 la Commissione ha presentato un piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali per far fronte ai crescenti flussi di arrivi irregolari nell'UE attraverso la rotta dei Balcani occidentali. L'attuazione del piano d'azione ha prodotto i primi risultati con una diminuzione della pressione migratoria sulla rotta dei Balcani occidentali nel 2023, grazie soprattutto a un maggiore impegno politico, finanziario e operativo tra l'UE e i partner della regione nei confronti della migrazione e a un migliore allineamento alla politica dell'UE in materia di visti. Tale allineamento resta essenziale per il buon funzionamento del regime di esenzione dall'obbligo del visto di questi partner con l'UE. Si dovrebbero compiere ulteriori sforzi per avanzare lungo tutte le linee di intervento del piano d'azione.

Per contribuire ad affrontare i problemi che gravano attualmente sulla rotta del Mediterraneo orientale, nell'ottobre 2023 la Commissione ha presentato un piano d'azione dell'UE sulla rotta del Mediterraneo orientale. Tale piano delinea misure operative volte a prevenire le partenze irregolari, combattere il traffico di migranti, offrire vie d'accesso legali, migliorare la gestione delle frontiere, sostenere la cooperazione in materia di rimpatrio e riammissione e assicurare una capacità di accoglienza sufficiente.

La guerra intrapresa dalla Russia contro l'Ucraina ha comportato un aumento del numero di rifugiati ucraini. La Moldova, che ospita il maggior numero di rifugiati ucraini pro capite tra i paesi dell'allargamento, ma anche paesi come il Montenegro, la Serbia, l'Albania e la Macedonia del Nord, hanno svolto un ruolo fondamentale nell'accoglienza dei rifugiati.

La qualità della pubblica amministrazione e del quadro normativo è essenziale per la competitività a lungo termine dell'UE 18 . Nel complesso i paesi dell'allargamento restano, nel migliore dei casi, moderatamente preparati in termini di qualità della propria pubblica amministrazione. Nel corso del periodo di riferimento i progressi in materia di riforme sono stati generalmente molto limitati. La maggior parte delle raccomandazioni formulate negli anni precedenti resta valida. A livello generale, esiste almeno in parte una base giuridica e istituzionale formale per un'amministrazione professionale, che però non viene applicata sistematicamente.

Dall'inizio della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina nel febbraio 2022, la maggior parte delle 10 economie interessate dall'allargamento ha dovuto affrontare notevoli difficoltà economiche e sociali. In Ucraina il PIL è sceso del 29,1 % nel 2022, poiché l'intero paese è stato profondamente colpito dalla guerra di aggressione della Russia, che ha determinato una forte pressione sulla stabilità macroeconomica. La crescita del PIL nella regione dei Balcani occidentali è rallentata, attestandosi a 3,2 % nel 2022, in calo rispetto al 7,7 % registrato durante la ripresa dalla crisi della COVID-19 nel 2021; tuttavia, la portata del rallentamento non è stata uniforme tra le varie economie: la crescita del PIL reale è scesa a 6,1 % in Montenegro, a 4,8 % in Albania, a 4 % in Bosnia-Erzegovina, a 3,5 % in Kosovo, a 2,3 % in Serbia e a 2,1 % nella Macedonia del Nord. In Turchia la crescita del PIL è scesa a 5,6 %. In Moldova il PIL ha subito una forte contrazione del 5,9 %, mentre in Georgia ha continuato a crescere a livelli a due cifre (10,1 %). Le differenze tra paesi in termini di crescita economica sono imputabili principalmente alle conseguenze dirette e indirette della guerra contro l'Ucraina, comprese le sue ripercussioni sulle relazioni commerciali, sull'energia, sui prezzi dei prodotti alimentari e sui flussi di rifugiati. Le prospettive economiche delle 10 economie restano caratterizzate da un'estrema incertezza circa le potenziali ulteriori conseguenze della guerra per la crescita, l'occupazione e la coesione sociale.

È sempre più importante che le 10 economie interessate dall'allargamento accelerino le riforme strutturali per consentire una ripresa sostenibile a medio termine e avanzare verso il rispetto dei criteri economici per l'adesione all'UE. Si tratta, fra l'altro, di garantire l'esistenza di un'economia di mercato funzionante e di dimostrare la capacità di far fronte alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'UE.

L'allegato 1 contiene una descrizione più dettagliata della situazione per quanto riguarda gli elementi fondamentali del processo di adesione all'UE nei paesi dell'allargamento.

V. La necessità di accelerare la convergenza economica nei Balcani occidentali

Nel 2023, dopo sei trimestri consecutivi di rallentamento della crescita, la produzione economica nella regione dei Balcani occidentali è aumentata più rapidamente nel primo trimestre dell'anno che nei tre mesi precedenti. La crescita del PIL della regione ha registrato una lieve accelerazione su dodici mesi, passando all'1,7 % dall'1,6 % del trimestre precedente, dato che nella maggior parte dei paesi, ad eccezione di Albania e Bosnia-Erzegovina, si è verificata una ripresa del tasso di crescita della produzione. La crescita è stata generalmente trainata dalle esportazioni nette e dalla ripresa degli investimenti. I consumi privati hanno registrato risultati alterni, visto che hanno subito un rallentamento nella maggior parte dei paesi e sono addirittura diventati negativi in alcuni casi, ma hanno continuato ad aumentare a ritmo sostenuto in Montenegro.

Anche prima della pandemia di COVID-19 le economie dei Balcani occidentali dovevano far fronte a notevoli difficoltà che impedivano loro di sfruttare appieno il proprio potenziale economico. I paesi accusavano ritardi nella riforma delle proprie strutture economiche e nel miglioramento della competitività e dovevano far fronte a tassi di disoccupazione elevati (specialmente tra i giovani), a forti squilibri tra domanda e offerta di competenze, al persistere dell'economia informale, a contesti imprenditoriali poco favorevoli e a bassi livelli di innovazione.

Il clima degli investimenti nei Balcani occidentali è rimasto sostanzialmente invariato, con uno Stato di diritto debole, la mancanza di un controllo adeguato degli aiuti di Stato, la presenza cronica di un'economia sommersa, un accesso limitato ai finanziamenti e bassi livelli di integrazione e connettività regionali. L'influenza persistente dello Stato sull'economia accentua il rischio di corruzione a causa di una cattiva gestione delle finanze pubbliche e delle frequenti modifiche del contesto normativo e della fiscalità. È indispensabile potenziare le infrastrutture; gli investimenti dovrebbero essere convogliati attraverso riserve uniche di progetti e conformarsi alle priorità concordate con l'UE.

La convergenza economica è uno dei vantaggi fondamentali dell'adesione all'UE. Per quanto concerne i Balcani occidentali la convergenza, che si attesta fra il 30 e il 50 % della media dell'UE (in termini di parità di potere d'acquisto), è bassa e non procede abbastanza rapidamente. L'esperienza del quinto allargamento dell'UE dimostra l'incidenza positiva sulla convergenza economica dell'adesione al mercato unico dell'UE, combinata con i fondi strutturali.

Fonte: Eurostat, Banca mondiale

Fonte: Eurostat, Banca mondiale

Per accelerare ulteriormente le riforme e migliorare la convergenza socioeconomica dei Balcani occidentali con l'Unione europea, nonché per aiutare i paesi della regione a soddisfare i requisiti dell'adesione all'UE, la Commissione europea propone un nuovo piano di crescita per i Balcani occidentali 19 che permetterebbe di beneficiare di alcuni vantaggi e di ulteriori incentivi alle riforme offerti dall'adesione all'UE prima di quest'ultima.

VI. Cooperazione regionale e relazioni di buon vicinato 

Nei Balcani occidentali le relazioni di buon vicinato e la cooperazione regionale sono elementi essenziali sia del processo di stabilizzazione e di associazione che di quello di allargamento.

Dopo il successo dell'introduzione, dal 1º luglio 2021, del regime di roaming a tariffa nazionale nelle sei economie dei Balcani occidentali, sono state adottate ulteriori misure preparatorie per ridurre le tariffe di roaming tra i Balcani occidentali e l'UE. A margine del vertice UE-Balcani occidentali svoltosi a Tirana nel dicembre 2022 è stata adottata una tabella di marcia per ridurre i costi di roaming tra l'UE e i Balcani occidentali. La prima riduzione graduale delle tariffe è iniziata nell'ottobre 2023. L'obiettivo ultimo di tale processo è la riduzione dei prezzi del roaming con l'UE a un livello simile a quello dei prezzi nazionali entro il 2027. Il 31 maggio 2023 gli operatori di telecomunicazioni dell'UE e della Moldova hanno convenuto di ridurre volontariamente le tariffe di roaming a partire dal gennaio 2024, avvicinando così la Moldova alla zona di roaming a tariffa nazionale.

Sono stati realizzati importanti lavori tecnici in tutti i settori contemplati dall'iniziativa del mercato regionale comune. Tali lavori, svolti sotto l'egida del Consiglio di cooperazione regionale, dell'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA) e del forum per gli investimenti delle camere di commercio e dell'industria dei sei paesi dei Balcani occidentali, mirano a consentire la libera circolazione delle persone, compresi i professionisti, e la prestazione di servizi elettronici, ad agevolare l'occupazione e gli scambi e ad alleggerire le procedure doganali all'interno della regione. Nel novembre 2022, in occasione del vertice del processo di Berlino, i leader dei sei paesi dei Balcani occidentali hanno approvato una serie di "accordi di mobilità" riguardanti i viaggi all'interno della regione con carte d'identità, il riconoscimento dei titoli di istruzione superiore e il riconoscimento delle qualifiche professionali. Una volta attuati, tali accordi offriranno il diritto di "viaggiare, studiare e lavorare" in tutta la regione. Sono state create ulteriori "corsie verdi e blu" tra l'Italia, da un lato, e il Montenegro e l'Albania, dall'altro, e tra la Croazia, da un lato, e il Montenegro e la Bosnia-Erzegovina, dall'altro, con il sostegno attivo della Comunità dei trasporti e del CEFTA. Più in generale, la Comunità dei trasporti ha svolto un ruolo importante nel sostenere i Balcani occidentali nel processo di allargamento attraverso l'attuazione dell'acquis dell'UE in materia di trasporti e farà altrettanto per l'Ucraina, la Moldova e la Georgia, in seguito alla loro più stretta associazione a detta Comunità. Tuttavia, i disaccordi tra Serbia e Kosovo sulle questioni relative allo status hanno continuato a impedire l'adozione formale di un numero crescente di progetti di decisione economicamente importanti, oggetto di un accordo tecnico nel quadro del CEFTA. La regione deve dar prova di leadership politica per portare a termine tali lavori e adottare accordi o decisioni giuridicamente vincolanti tra tutti i partner dei Balcani occidentali, a vantaggio delle loro popolazioni e delle loro imprese. A tal fine bisogna concentrarsi insieme sulla creazione del mercato regionale comune, basandosi sulle norme e sugli standard dell'UE ed evitando misure unilaterali che mettano a repentaglio i suddetti lavori.

La generale normalizzazione delle relazioni tra Kosovo e Serbia attraverso il dialogo agevolato dall'UE si conferma essenziale per il loro futuro europeo e per la stabilità dell'intera regione.

Tutte le parti devono applicare in buona fede gli accordi bilaterali esistenti, compresi l'accordo di Prespa tra la Grecia e la Macedonia del Nord e il trattato di amicizia, buon vicinato e cooperazione tra la Bulgaria e la Macedonia del Nord.

Nei Balcani occidentali rimane indispensabile sormontare il retaggio del passato e affrontare i contenziosi derivanti dai conflitti degli anni '90. Bisogna ancora risolvere importanti questioni bilaterali in sospeso, comprese quelle relative ai confini, rendere giustizia alle vittime dei crimini di guerra, rintracciare le persone ancora disperse e costituire una casistica precisa delle atrocità commesse in passato a livello regionale. Nell'UE non c'è posto per la retorica incendiaria né per l'esaltazione dei criminali di guerra, indipendentemente dalla provenienza.

Le relazioni tra la Turchia e la Grecia, che avevano subito un peggioramento fino all'inizio del 2023, hanno registrato un netto miglioramento grazie alla solidarietà dimostrata dal popolo e dal governo greci dopo i terremoti del febbraio 2023. Sono seguiti scambi ad alto livello, comprese riunioni a livello di capi di Stato.

Nel corso del periodo di riferimento la Turchia non ha svolto attività di trivellazione non autorizzate nel Mediterraneo orientale.

Portare avanti il dialogo in buona fede e astenersi da azioni unilaterali contrarie agli interessi dell'UE e che violano il diritto internazionale e i diritti sovrani degli Stati membri dell'UE è una condizione fondamentale per garantire un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e l'instaurazione di relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose tra l'UE e la Turchia. La Turchia deve impegnarsi in maniera inequivocabile a favore di relazioni di buon vicinato, di accordi internazionali e della risoluzione pacifica delle controversie nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite, ricorrendo, se necessario, alla Corte internazionale di giustizia.

L'UE conferma l'impegno a difendere i propri interessi e quelli dei suoi Stati membri nonché a salvaguardare la stabilità regionale.

È di vitale importanza che la Turchia si impegni, contribuendovi attivamente, a favore dei negoziati relativi a una soluzione equa, globale e praticabile della questione cipriota in sede ONU, sulla base di una federazione bicomunitaria e bizonale caratterizzata dall'uguaglianza politica, e in conformità delle risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nonché in linea con l'acquis dell'Unione europea e con i principi su cui si fonda quest'ultima. È opportuno evitare azioni unilaterali che potrebbero alimentare tensioni sull'isola e compromettere la ripresa dei colloqui. La Turchia deve revocare immediatamente tutte le azioni e tutte le misure riguardanti Varosha, adottate dall'ottobre 2020, contrarie alle risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il paese deve rispettare senza indugio l'obbligo di attuare pienamente il protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione UE-Turchia e avanzare verso la normalizzazione delle relazioni con la Repubblica di Cipro. La Turchia ha continuato a propugnare una soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati, in contrasto con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

La guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l'Ucraina ha inciso sulle relazioni con i suoi partner bilaterali e i paesi vicini. Le autorità ucraine hanno cercato di mantenere e intensificare ulteriormente la cooperazione e le relazioni diplomatiche con i paesi europei.

Nel complesso, le relazioni tra l'Ucraina e i paesi dei Balcani occidentali sono migliorate, nonostante la divergenza di opinioni con la Serbia e con l'entità della Republika Srpska della Bosnia-Erzegovina in merito alle loro relazioni con la Russia. Le relazioni con la Georgia hanno subito tensioni, in particolare a causa del mancato allineamento del paese alle sanzioni nei confronti della Russia. La Turchia si conferma un partner strategico dell'Ucraina: i due paesi sono uniti da importanti legami economici e interpersonali bilaterali, come dimostrano il regime bilaterale di esenzione dal visto e un accordo di libero scambio firmato nel febbraio 2022. Il paese svolge inoltre un ruolo di primissimo piano nell'ambito della piattaforma internazionale per la Crimea predisposta dall'Ucraina.

A seguito della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, la Moldova ha intensificato la cooperazione con l'Ucraina e la Romania per quanto riguarda l'aiuto umanitario a favore dei rifugiati ucraini, la sicurezza energetica, i trasporti e la connettività. Dall'inizio di tale guerra, la Commissione europea ha fornito alla Moldova oltre 48 milioni di EUR di aiuto umanitario per sostenere tanto i rifugiati ucraini che vivono nel paese quanto le famiglie moldove che li ospitano.

La cooperazione bilaterale con l'Ucraina ha continuato a migliorare durante il periodo di riferimento. La Moldova ha offerto solidarietà all'Ucraina sin dall'inizio della guerra intrapresa dalla Russia, ha votato a favore delle risoluzioni pertinenti dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e si è allineata a una serie di dichiarazioni politiche di condanna dell'aggressione militare in sede di organizzazioni internazionali. Il paese ha accolto e sostenuto un gran numero di rifugiati, avvalendosi del contributo significativo dei donatori umanitari internazionali, e ha sostenuto attivamente lo sviluppo di nuove rotte commerciali nell'ambito dell'iniziativa sui corridoi di solidarietà. In seguito alla distruzione della diga di Kakhovka, la Moldova ha offerto all'Ucraina un'assistenza bilaterale per fronteggiare le conseguenze umanitarie della catastrofe.

Dalla guerra del 2008 la Georgia intrattiene relazioni diplomatiche con tutti i suoi vicini, esclusa la Federazione russa. Entrambe le parti partecipano alle discussioni internazionali di Ginevra, copresiedute dall'UE, dall'ONU e dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. La Georgia è legata alla Turchia da un partenariato strategico. Pur continuando a sostenere l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina, anche attraverso il co-patrocinio di risoluzioni delle Nazioni Unite a sostegno del paese, la Georgia non si è allineata alle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia. La ripresa dei voli tra la Russia e la Georgia e le condizioni sanitarie in carcere dell'ex presidente georgiano Saakashvili, cittadino ucraino, hanno alimentato ulteriori tensioni diplomatiche.

L'Ucraina, la Moldova e la Georgia continuano altresì a partecipare attivamente al partenariato orientale.

La cooperazione territoriale consente ai paesi dell'allargamento di collaborare tra loro e con gli Stati membri dell'UE limitrofi in settori sociali ed economici fondamentali. Nello specifico, i programmi di cooperazione transfrontaliera creano opportunità di dialogo e cooperazione a livello di amministrazioni locali, con la partecipazione delle comunità, del settore privato e delle organizzazioni della società civile. La strategia dell'UE per la regione adriatica e ionica e la strategia dell'UE per la regione danubiana hanno continuato a contribuire alla cooperazione tra gli Stati membri e i paesi candidati, promuovendo la capacità amministrativa riguardo a diverse politiche dell'UE, compresa la politica di coesione, e offrendo una piattaforma di cooperazione.

VII. Conclusioni e raccomandazioni

I.

1.In un contesto geopolitico in rapida evoluzione, l'UE ha dimostrato di essere all'altezza della situazione rafforzando la propria posizione sulla scena internazionale. In linea con l'obiettivo dell'Unione di promuovere la pace, i propri valori e il benessere dei propri cittadini, l'allargamento dell'UE continua a rappresentare un potente strumento per sostenere la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali. Una prospettiva credibile e meritocratica di adesione all'UE è il fattore principale della trasformazione, in grado di rafforzare la nostra sicurezza collettiva e la nostra prosperità socioeconomica. È un elemento essenziale per favorire la riconciliazione e la stabilità nel continente europeo. Per non mancare l'appuntamento con la storia dobbiamo ora adoperarci per accelerare l'allargamento dell'UE e completare l'Unione.

2.La politica di allargamento dell'UE ha già acquisito nuovo slancio. Offrire ai Balcani occidentali, all'Ucraina, alla Moldova e alla Georgia una solida prospettiva di adesione è nell'interesse proprio dell'UE sotto il profilo politico ed economico nonché della sicurezza e risulta essenziale nell'attuale contesto geopolitico.

Nella dichiarazione di Granada 20 i leader dell'UE hanno rammentato che "[l'allargamento è] un elemento trainante per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei cittadini europei e per la riduzione delle disparità tra paesi, e deve promuovere i valori su cui si fonda l'Unione." Hanno sottolineato altresì che sia l'UE che i futuri Stati membri devono essere pronti in vista di un'Unione ulteriormente allargata. A tal fine, l'Unione deve intraprendere i lavori preparatori interni e le riforme necessari. Al tempo stesso, è essenziale che gli aspiranti membri intensifichino i loro sforzi di riforma, in particolare nel settore dello Stato di diritto, in linea con la natura meritocratica del processo di adesione e con l'assistenza dell'UE.

3.Nell'ultimo anno il programma di allargamento dell'UE ha registrato sviluppi significativi.

Il Consiglio europeo ha riconosciuto la prospettiva europea dell'Ucraina, della Moldova e della Georgia. I leader dell'UE hanno deciso di concedere lo status di paese candidato all'Ucraina e alla Repubblica di Moldova e di riconoscere lo status di paese candidato alla Georgia una volta che saranno state affrontate le priorità indicate nel parere della Commissione sulla domanda di adesione di tale paese.

Nei Balcani occidentali, nel luglio 2022 si sono tenute le prime conferenze intergovernative con l'Albania e con la Macedonia del Nord sui negoziati di adesione, seguite dalla procedura di esame analitico dell'acquis dell'UE (screening). Nel dicembre 2022 il Consiglio europeo ha concesso alla Bosnia-Erzegovina lo status di paese candidato all'adesione all'UE, fermo restando che il paese attui le misure specificate nella comunicazione della Commissione dell'ottobre 2022 sulla politica di allargamento dell'UE. Nel dicembre 2022 il Kosovo ha presentato domanda di adesione all'UE. Nella primavera del 2023 l'UE ha raggiunto un accordo sulla liberalizzazione dei visti per il Kosovo, che entrerà in vigore il 1º gennaio 2024.

4.Tutti i paesi dell'allargamento hanno ora un'opportunità storica di legare saldamente il proprio futuro all'Unione europea. La Commissione è pronta ad accelerare i rispettivi processi di adesione e a garantire che il prossimo allargamento sia un catalizzatore di progresso. L'adesione è e rimarrà un processo meritocratico interamente dipendente dai progressi oggettivi compiuti da ciascun paese. Lo Stato di diritto, l'economia, il funzionamento delle istituzioni democratiche e la riforma della pubblica amministrazione restano le pietre angolari della politica di allargamento. I paesi in questione dovranno agire con maggiore determinazione per attuare le riforme necessarie e compiere progressi tangibili e irreversibili sulle questioni fondamentali al fine di sfruttare appieno il nuovo slancio.

5.Inoltre, poiché in molti paesi la crescita economica è troppo lenta, la convergenza con l'UE non è abbastanza rapida. Occorrono riforme strutturali mirate, in particolare per sbloccare il potenziale di crescita della regione dei Balcani occidentali. È essenziale migliorare lo Stato di diritto e il contesto imprenditoriale per raggiungere un livello di investimenti adeguato e rafforzare l'integrazione commerciale, elementi necessari per stimolare la crescita e avvicinare la regione all'UE. La Commissione propone pertanto parallelamente un nuovo piano di crescita per i Balcani occidentali 21 , costituito da quattro pilastri sinergici. È prevista i) una maggiore integrazione con il mercato unico dell'UE, che deve andare di pari passo con ii) l'apertura dei mercati a tutti i vicini dei Balcani occidentali e la creazione di un mercato regionale comune. iii) Al fine di approfondire le riforme in corso, le priorità di investimento e le riforme saranno articolate in programmi di riforma per paese, sulla base dei programmi di riforma economica. iv) La realizzazione di tali riforme permetterà di sbloccare una maggiore assistenza finanziaria.

Problemi bilaterali, in particolare nei Balcani occidentali, non solo frenano l'integrazione economica regionale ma rallentano altresì il cammino dei paesi interessati verso l'UE. Le questioni irrisolte comportano un rischio di instabilità, e addirittura di escalation, come dimostra il violento attacco compiuto il 24 settembre contro la polizia kosovara a Banjska, nel Kosovo settentrionale. È quindi essenziale che le questioni in sospeso siano affrontate e che le parti interessate trovino soluzioni reciprocamente accettabili. In tale contesto sia il Kosovo che la Serbia sono esortati a impegnarsi in modo più costruttivo, senza ulteriori indugi o condizioni preliminari, nell'attuazione dell'accordo sul percorso verso la normalizzazione, raggiunto nell'ambito del dialogo facilitato dall'UE, e dell'allegato relativo alla sua attuazione, nonché di altri accordi conclusi nel quadro di detto dialogo. Ciò comprende la creazione dell'associazione/comunità dei comuni a maggioranza serba. La normalizzazione delle relazioni è una condizione essenziale del percorso europeo di entrambe le parti, che rischiano di perdere importanti opportunità in assenza di progressi.

6.La Turchia si conferma un partner fondamentale dell'Unione europea in ambiti essenziali di comune interesse. È nell'interesse strategico dell'UE poter contare su un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e instaurare un partenariato fondato sulla cooperazione e reciprocamente vantaggioso con la Turchia

Nel dicembre 2022 il Consiglio aveva ribadito che la Turchia continuava ad allontanarsi sempre più dall'Unione europea, che i negoziati di adesione con il paese erano giunti di fatto a un punto morto e che al momento non si poteva prendere in considerazione l'apertura o la chiusura di nuovi capitoli. Gli elementi su cui si basava questa valutazione restano validi. Nel giugno 2023 il Consiglio europeo ha invitato l'Alto rappresentante e la Commissione a presentargli una relazione sullo stato delle relazioni UE-Turchia, sulla base degli strumenti e delle opzioni individuati dal Consiglio europeo e al fine di procedere in modo strategico e lungimirante. La relazione sarà presentata nel novembre 2023. La Commissione e l'alto rappresentante aggiorneranno il Consiglio europeo sullo stato di avanzamento delle suddette misure entro la fine del 2024.

II.

7.In Montenegro, l'impegno politico delle autorità a favore del processo di adesione all'UE è la priorità fondamentale del paese e si rispecchia in generale nelle decisioni politiche, come dimostra fra l'altro un continuo tasso di allineamento del 100 % alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE, compresa l'adozione di sanzioni. Il Montenegro ha contribuito alla gestione dei flussi migratori misti verso l'UE cooperando per attuare il piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali. Tuttavia, negli ultimi due anni l'instabilità politica, le tensioni, lo scarso funzionamento delle istituzioni democratiche e giudiziarie e l'assenza di un governo a pieno titolo hanno bloccato i processi decisionali e l'attuazione delle riforme, provocando un marcato rallentamento dei negoziati. La valutazione della Commissione conclude che, in linea con il quadro di negoziazione, viene attualmente garantito un equilibrio globale fra i progressi compiuti nei capitoli sullo Stato di diritto e quelli compiuti in tutti i capitoli dei negoziati di adesione.

Il criterio prioritario per compiere globalmente ulteriori progressi in sede di negoziati di adesione, e prima di procedere verso la chiusura provvisoria di altri capitoli o gruppi di capitoli, rimane il rispetto dei parametri provvisori relativi allo Stato di diritto stabiliti nei capitoli 23 e 24. Per raggiungere questa tappa decisiva, il Montenegro deve intensificare gli sforzi tesi a risolvere le questioni in sospeso, anche negli ambiti fondamentali della libertà di espressione, della libertà dei media e della lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, nonché accelerare e approfondire le riforme in materia di indipendenza, professionalità e rendicontabilità del sistema giudiziario, comprese le nomine dei giudici. La costituzione del nuovo parlamento e del nuovo governo ha avuto luogo alla fine di ottobre 2023. Il nuovo governo deve concentrarsi sulla realizzazione delle riforme fondamentali in sospeso connesse all'UE e il corretto funzionamento del parlamento è indispensabile. I lavori devono mirare alla creazione di un ampio consenso politico sulle riforme fondamentali e concentrarsi maggiormente sui principali risultati da raggiungere per portare avanti concretamente il programma di integrazione nell'UE.

8.In Serbia il ritmo delle riforme si è intensificato dopo la formazione del nuovo governo alla fine di ottobre 2022, sebbene gli sviluppi politici successivi ai due tragici massacri a colpi di arma da fuoco del maggio 2023 abbiano comportato un rallentamento temporaneo. Per quanto riguarda lo Stato di diritto, la Serbia ha preso misure per rafforzare l'indipendenza e la rendicontabilità della magistratura mediante l'adozione tempestiva della legislazione che dà concreta attuazione alle modifiche costituzionali del 2022. La Serbia ha inoltre elaborato e adottato una nuova legislazione sui media, la cui attuazione può migliorare notevolmente il contesto normativo. Ha migliorato l'allineamento alla politica dell'UE in materia di visti e ha abrogato la legge sulle procedure speciali di appalto pubblico per i progetti di infrastrutture lineari. Il paese deve adoperarsi ulteriormente e impegnarsi a lungo termine a livello politico per adottare e attuare le riforme necessarie nel settore dello Stato di diritto. Benché sia stato istituito il quadro giuridico che consentirà la separazione nel settore del gas, si registrano attualmente ritardi significativi. La Serbia ha concluso un accordo di libero scambio con la Cina, che ha sollevato seri interrogativi. Il paese deve migliorare, in via prioritaria, il proprio allineamento alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE, anche per quanto riguarda le misure restrittive e le dichiarazioni nei confronti della Russia, e deve astenersi da azioni e dichiarazioni contrarie alle posizioni dell'UE sulla politica estera e su altre questioni strategiche. La Commissione ritiene che, in linea con il quadro di negoziazione, si sarebbero potuti compiere progressi assai maggiori nei negoziati di adesione. Occorre badare costantemente a mantenere un equilibrio globale fra i progressi compiuti nei capitoli sullo Stato di diritto e la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo e quelli compiuti in tutti i capitoli dei negoziati di adesione. La normalizzazione delle relazioni costituisce una condizione essenziale del percorso europeo tanto della Serbia quanto del Kosovo e, in assenza di progressi, entrambe le parti rischiano di perdere importanti opportunità.

La Commissione continua a ritenere che la Serbia abbia tecnicamente rispettato i parametri per aprire il gruppo di capitoli 3 (Competitività e crescita inclusiva).

I progressi del paese in materia di Stato di diritto e di normalizzazione delle relazioni con il Kosovo continueranno a determinare il ritmo generale dei negoziati di adesione. Nel corso del prossimo anno la Serbia dovrebbe dimostrare in modo inequivocabile la propria determinazione a portare avanti il processo di adesione accelerando i lavori sull'attuazione delle riforme connesse all'adesione all'UE in tutti gli ambiti. Per quanto riguarda lo Stato di diritto, il paese deve ovviare alle carenze, in particolare nei settori chiave del sistema giudiziario, della lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, della libertà dei media e della gestione interna dei crimini di guerra. Deve inoltre adoperarsi in maniera credibile per porre fine alla disinformazione, alle ingerenze e alla manipolazione delle informazioni da parte di soggetti stranieri, ridurre la dipendenza del proprio settore energetico dalla Russia, rafforzare la cooperazione con l'UE nel settore della migrazione e assumersi la responsabilità di una comunicazione proattiva e obiettiva sull'UE. La Serbia ha contribuito alla gestione dei flussi migratori misti verso l'UE cooperando per attuare il piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali.

Il paese è rimasto impegnato nel dialogo facilitato dall'UE sulla normalizzazione delle relazioni con il Kosovo ma deve dar prova di un impegno più serio, intensificare gli sforzi e accettare compromessi per portare avanti tale processo di normalizzazione. La Serbia deve mantenere i propri impegni in materia di dialogo e impegnarsi a favore della piena attuazione di tutti i precedenti accordi del dialogo e dell'accordo sul percorso verso la normalizzazione e del relativo allegato di attuazione. Il paese dovrebbe impegnarsi in modo più costruttivo per consentire i negoziati sull'accordo globale e giuridicamente vincolante sulla normalizzazione. La Serbia dovrebbe inoltre cooperare pienamente alle indagini sul violento attacco compiuto il 24 settembre 2023 contro la polizia del Kosovo e sugli attacchi del 29 maggio contro la KFOR. Gli autori di tali attacchi devono essere arrestati e consegnati rapidamente alla giustizia e la Serbia deve garantire la sua piena cooperazione e adottare tutte le misure opportune al riguardo.

9.In Macedonia del Nord le autorità hanno continuato a dichiarare che l'adesione all'UE rimane un obiettivo strategico. In quanto paese impegnato nei negoziati, la Macedonia del Nord è chiamata a realizzare le riforme connesse all'adesione all'UE, anche nei settori che rientrano nel gruppo di capitoli sulle questioni fondamentali, in particolare il settore giudiziario, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, la riforma della pubblica amministrazione, tra cui la gestione delle finanze pubbliche, e gli appalti pubblici. Alcune modifiche del codice penale, che riguardano numerosissimi casi di corruzione ad alto livello, hanno destato profonda preoccupazione. È essenziale rafforzare la fiducia nel sistema giudiziario e contrastare senza sosta la corruzione, anche attraverso una solida casistica di indagini, azioni penali e condanne definitive nei casi di corruzione ad alto livello. Il paese ha continuato ad allinearsi pienamente a tutte le decisioni dell'UE in materia di politica estera e sicurezza comune a seguito della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. La Macedonia del Nord ha contribuito alla gestione dei flussi migratori misti verso l'UE cooperando per attuare il piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali.

Il paese si è impegnato ad avviare e a realizzare in via prioritaria le modifiche costituzionali pertinenti, al fine di includere nella costituzione i cittadini che vivono entro i confini dello Stato e che fanno parte di altri gruppi etnici. La Macedonia del Nord è un buon esempio di società multietnica. A seguito della prima conferenza intergovernativa sul processo dei negoziati di adesione all'UE con la Macedonia del Nord, svoltasi nel luglio 2022, l'esame analitico dell'acquis dell'UE (screening) è proseguito senza difficoltà. La Macedonia del Nord ha partecipato attivamente al processo di screening dando prova di notevole impegno. La relazione di screening riguardante il "gruppo di capitoli 1 - questioni fondamentali" è stata presentata al Consiglio nel luglio 2023.

Alla luce delle conclusioni del Consiglio del luglio 2022, la Commissione attende con interesse un seguito rapido e decisivo alla relazione di screening sul "gruppo di capitoli 1 - questioni fondamentali", anche per quanto riguarda le tabelle di marcia del paese in linea con il quadro di negoziazione, al fine di aprire il primo gruppo di capitoli entro la fine dell'anno.

10.In Albania le autorità hanno sistematicamente dichiarato che l'obiettivo strategico dell'adesione all'UE è la priorità fondamentale del paese. Il paese ha continuato a compiere progressi a livello di riforme nell'ambito del gruppo di capitoli sulle questioni fondamentali, anche proseguendo l'attuazione della riforma generale della giustizia. Ulteriori risultati concreti sono stati conseguiti dalla struttura specializzata nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata (SPAK). È proseguita la cooperazione proficua con gli Stati membri e le agenzie dell'UE in materia di lotta contro la criminalità organizzata. L'Albania ha contribuito alla gestione dei flussi migratori misti verso l'UE cooperando per attuare il piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali.

Quale membro non permanente, l'Albania partecipa attivamente ai lavori del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, anche in veste di co-redattrice di risoluzioni di condanna della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Il pieno allineamento dell'Albania alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE ha costituito un forte segnale della scelta strategica del paese di aderire all'UE e del suo ruolo di partner affidabile.

A seguito della prima conferenza intergovernativa sul processo dei negoziati di adesione all'UE con l'Albania, svoltasi nel luglio 2022, l'esame analitico dell'acquis dell'UE (screening) è proseguito senza difficoltà. L'Albania ha partecipato attivamente al processo di screening dando prova di notevole impegno. La relazione di screening riguardante il "gruppo di capitoli 1 - questioni fondamentali" è stata presentata al Consiglio nel luglio 2023.

Alla luce delle conclusioni del Consiglio del luglio 2022, la Commissione attende con interesse un seguito rapido e decisivo alla relazione di screening sul "gruppo di capitoli 1 - questioni fondamentali", anche per quanto riguarda le tabelle di marcia del paese in linea con il quadro di negoziazione, al fine di aprire il primo gruppo di capitoli entro la fine dell'anno.

11.La Commissione accoglie con favore le iniziative di riforma avviate dalla BosniaErzegovina in seguito alla riunione del Consiglio europeo del dicembre 2022 che ha concesso al paese lo status di paese candidato. La Commissione accoglie inoltre con favore il rapido insediamento di un nuovo Consiglio dei ministri nel gennaio 2023. L'impegno pubblico dei partiti politici a favore dell'obiettivo strategico dell'integrazione europea ha prodotto risultati positivi.

Sono stati adottati misure e impegni per realizzare le priorità fondamentali e per adottare le misure definite nella raccomandazione della Commissione relativa allo status di paese candidato. Il Consiglio dei ministri ha adottato strategie volte a contrastare la criminalità organizzata, ha proceduto a una valutazione aggiornata dei rischi corredata di un piano d'azione in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, ha adottato strategie e piani d'azione in materia di migrazione e terrorismo e ha nominato un organo di controllo incaricato dell'attuazione della strategia nazionale per il trattamento dei crimini di guerra. La Bosnia-Erzegovina ha contribuito alla gestione dei flussi migratori misti verso l'UE cooperando per attuare il piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali. Il punto di contatto con Europol è entrato in funzione nel giugno 2023. Il paese ha adottato leggi, in particolare in materia di: integrità della magistratura, mediante modifiche del Consiglio superiore della magistratura e delle procure; prevenzione della tortura (designando il mediatore come meccanismo nazionale di prevenzione); stranieri e libertà di accesso all'informazione. Ha adottato altresì il piano d'azione sulla parità di genere. L'allineamento alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE è notevolmente migliorato durante il periodo di riferimento, ma resta ancora molto da fare per quanto riguarda l'attuazione delle misure restrittive.

L'impegno pubblico dei partiti della coalizione a favore dell'obiettivo strategico dell'integrazione europea ha prodotto risultati positivi dalla concessione dello status di paese candidato. Al tempo stesso, si sono registrati sviluppi negativi nell'entità della Republika Srpska. L'entità ha chiesto le dimissioni dei giudici costituzionali e ha adottato una legge sulla non applicazione delle decisioni della Corte costituzionale, in violazione dell'ordinamento costituzionale e giuridico del paese. L'entità ha altresì reintrodotto sanzioni penali per il reato di diffamazione, limitando la libertà di espressione e la libertà dei media. Nell'entità è inoltre in attesa di adozione un progetto di legge rivolto a gruppi della società civile quali "agenti stranieri"; se adottata, tale legge costituirebbe un altro grave passo indietro in materia di diritti fondamentali. Le azioni secessioniste che mettono a repentaglio l'unità, la sovranità, l'integrità territoriale, l'ordine costituzionale e la personalità internazionale del paese compromettono l'avanzamento verso l'adesione all'UE.

Alcune decisioni della Corte costituzionale non risultano ancora integralmente applicate, in particolare quelle in materia di beni demaniali. Le assemblee di entrambe le entità dovrebbero nominare rapidamente giudici per completare la composizione della Corte costituzionale. Il paese deve portare a termine con urgenza le riforme costituzionali ed elettorali in sospeso. Servono ancora riforme per allineare la costituzione alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, conformemente alla sentenza Sejdić-Finci.

Nel complesso, la Bosnia-Erzegovina deve compiere ulteriori sforzi per realizzare le 14 priorità fondamentali indicate nel parere della Commissione sulla sua domanda di adesione all'UE e le misure definite nella raccomandazione della Commissione relativa allo status di paese candidato. Lo stato di avanzamento dell'attuazione delle quattordici priorità fondamentali è descritto nella relazione per paese. La Commissione raccomanda che i negoziati di adesione all'UE con la Bosnia-Erzegovina siano aperti una volta raggiunto il necessario livello di conformità ai criteri pertinenti.

La Commissione riferirà al Consiglio sui progressi compiuti, al più tardi nel marzo 2024.

12.A seguito della domanda di adesione all'UE presentata dal Kosovo nel dicembre 2022, il governo kosovaro ha continuato a portare avanti il programma di riforme dell'UE. I progressi compiuti dal Kosovo nell'attuazione delle raccomandazioni in materia di riforma elettorale formulate da tempo dall'UE hanno portato all'adozione di due importanti leggi elettorali. Il paese deve intensificare gli sforzi per consolidare lo Stato di diritto, rafforzare la pubblica amministrazione e sviluppare la resilienza energetica. Il Kosovo ha contribuito alla gestione dei flussi migratori misti verso l'UE cooperando per attuare il piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali. La liberalizzazione dei visti per i cittadini kosovari dovrebbe entrare in vigore il 1º gennaio 2024. Il nord del Kosovo ha attraversato varie crisi di diversa intensità. Nel novembre 2022 i serbi del Kosovo si sono dimessi collettivamente dalle istituzioni kosovare. In seguito al loro ritiro, nell'aprile 2023 sono state organizzate elezioni suppletive locali nei quattro comuni del nord del paese. La bassissima affluenza alle urne, in particolare tra la comunità serba del Kosovo, ha dimostrato che tali elezioni non offrono una soluzione politica a lungo termine. Resta indispensabile ripristinare una situazione in cui i serbi del Kosovo partecipino attivamente alla governance locale, alle attività di polizia e al sistema giudiziario nel nord del paese. È necessario che in tutti e quattro i comuni si svolgano quanto prima elezioni locali anticipate, organizzate in modo pienamente inclusivo e con la partecipazione incondizionata dei serbi del Kosovo. Il Kosovo deve impegnarsi a favore della distensione al nord riducendo la presenza permanente delle sue forze speciali di polizia, nonché l'espropriazione di terreni e gli ordini di sfratto nella regione.

Il Kosovo è rimasto impegnato nel dialogo facilitato dall'UE sulla normalizzazione delle relazioni con la Serbia ma deve dar prova di un impegno più deciso, intensificare gli sforzi e accettare compromessi per portare avanti tale processo di normalizzazione. Il Kosovo deve mantenere i propri impegni in materia di dialogo e impegnarsi a favore della piena attuazione di tutti i precedenti accordi del dialogo e dell'accordo sul percorso verso la normalizzazione e del relativo allegato di attuazione. Il Kosovo dovrebbe impegnarsi in modo più costruttivo per consentire i negoziati sull'accordo globale e giuridicamente vincolante sulla normalizzazione. La normalizzazione delle relazioni costituisce una condizione essenziale del percorso europeo tanto della Serbia quanto del Kosovo e, in assenza di progressi, entrambe le parti rischiano di perdere importanti opportunità.

13.La Turchia è un paese candidato e partner fondamentale dell'UE. I suoi negoziati di adesione rimangono in una fase di stallo dal giugno 2018, in linea con le decisioni del Consiglio europeo, dal momento che la Turchia ha continuato ad allontanarsi dall'UE. Il dialogo sullo Stato di diritto e i diritti fondamentali rimane parte integrante delle relazioni UE-Turchia. Il rifiuto di dare esecuzione a determinate sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) continua a destare preoccupazione. L'importante ruolo svolto dalla Turchia nel settore della politica estera costituisce un importante elemento nell'ambito delle relazioni con l'UE, sebbene permangano opinioni divergenti su alcune questioni di politica estera. Il paese mantiene un bassissimo tasso di allineamento, pari al 10 %, alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE. La Turchia ha condannato la guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l'Ucraina e si è impegnata a livello politico e diplomatico, anche agevolando i colloqui diretti, adoperandosi a favore della distensione e del cessate il fuoco, agevolando l'esportazione di cereali ucraini e lo scambio di prigionieri e fornendo un'assistenza militare essenziale e consistente all'Ucraina. Tuttavia, il paese ha continuato a non allinearsi alle misure restrittive adottate dall'UE nei confronti della Russia. La sua retorica a sostegno del gruppo terroristico Hamas a seguito degli attacchi contro Israele del 7 ottobre 2023 è in totale disaccordo con l'approccio dell'UE.

La Turchia dovrebbe sostenere attivamente i negoziati volti a trovare una soluzione equa, globale e praticabile alla questione cipriota in sede ONU, conformemente alle risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ai principi su cui si fonda l'UE. È importante che la Turchia ribadisca il proprio impegno a favore dei colloqui guidati dalle Nazioni Unite relativi a una soluzione della questione cipriota, conformemente alle risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, anche per quanto riguarda gli aspetti esterni. È altresì impellente che la Turchia adempia all'obbligo di garantire l'attuazione piena e non discriminatoria del protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione UE-Turchia.

La cooperazione con la Turchia in ambiti di interesse comune è proseguita in settori essenziali quali la lotta contro il terrorismo, l'economia, l'energia, la sicurezza alimentare, la migrazione e i trasporti. È nell'interesse strategico dell'UE poter contare su un contesto stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e sviluppare relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose con la Turchia. Nel novembre 2023 la Commissione e l'alto rappresentante presenteranno al Consiglio europeo una relazione in cui illustreranno ulteriori opzioni per sviluppare tali relazioni.

14.La Commissione riconosce il notevole impegno profuso dall'Ucraina a favore delle riforme in seguito al Consiglio europeo del giugno 2022 nonostante la guerra di aggressione condotta dalla Russia. La Commissione ritiene che l'Ucraina abbia compiuto importanti progressi nella realizzazione delle sette misure indicate nel parere del giugno 2022 e abbia adottato ulteriori misure per integrare e consolidare i risultati conseguiti.

L'Ucraina ha istituito un sistema di preselezione trasparente e meritocratico per i giudici della Corte costituzionale e ha completato una riforma degli organi di governance giudiziaria imperniata sull'integrità. Il paese dovrebbe continuare ad attuare le leggi adottate per la selezione e la nomina di giudici nei tribunali ordinari e presso la Corte costituzionale. L'Ucraina ha potenziato la lotta contro la corruzione sviluppando costantemente una casistica credibile di indagini e condanne nei casi di corruzione e garantendo la trasparenza delle nomine dei capi delle principali agenzie anticorruzione. Ha adottato ulteriori misure sistemiche per garantire la sostenibilità delle proprie iniziative contro la corruzione, anche ripristinando il sistema elettronico di dichiarazione patrimoniale (pur con alcune carenze), e attuando il programma nazionale di lotta contro la corruzione.

L'Ucraina ha rafforzato il proprio quadro antiriciclaggio, compreso l'allineamento della propria legislazione (in particolare la definizione di persone politicamente esposte) alle norme del GAFI, e ha adottato un piano strategico globale e un piano d'azione per la riforma del settore delle attività di contrasto. Il paese ha altresì intensificato le misure sistemiche contro gli oligarchi in settori quali la concorrenza e il finanziamento dei partiti politici, ma ha rinviato l'applicazione della legge anti-oligarchi. L'Ucraina ha allineato la propria legislazione sui media al diritto dell'UE. Ha continuato a rafforzare la protezione delle minoranze nazionali, in particolare modificando le leggi sulle minoranze e sull'istruzione, mentre restano da attuare altre riforme indicate dalla Commissione di Venezia. Questi processi di riforma devono essere inclusivi e devono pertanto coinvolgere pienamente i rappresentanti delle minoranze nazionali in tutte le fasi necessarie.

Sebbene l'instaurazione della legge marziale abbia comportato la deroga ad alcuni diritti fondamentali, le misure adottate sono temporanee e complessivamente proporzionate alla situazione del paese.

Alla luce dei risultati conseguiti dal giugno 2022 in relazione ai criteri politici, nel quadro delle sette misure e oltre, la Commissione ritiene che l'Ucraina soddisfi in misura sufficiente i criteri relativi all'esistenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la tutela delle minoranze, stabiliti dal Consiglio europeo di Copenaghen nel 1993, a condizione che continui a impegnarsi a favore delle riforme e risponda ai restanti requisiti delle sette misure. Su tale base, la Commissione raccomanda al Consiglio di avviare negoziati di adesione con l'Ucraina. La Commissione raccomanda inoltre al Consiglio di adottare il quadro di negoziazione una volta che l'Ucraina avrà:

- adottato una legge proposta dal governo per aumentare il limite massimo dell'organico dell'ufficio nazionale anticorruzione dell'Ucraina;

- eliminato dalla legge sulla prevenzione della corruzione le disposizioni che limitano i poteri dell'Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione di continuare a verificare il patrimonio già oggetto di un processo di verifica, nonché i suoi poteri di verificare i beni acquisiti dai dichiaranti prima dell'assunzione nell'amministrazione pubblica, fatte salve le norme applicabili alla sicurezza nazionale durante la guerra;

- adottato una legge che disciplini le attività di lobbying conformemente alle norme europee, nell'ambito del piano d'azione contro gli oligarchi;

- adottato una legge che integri le restanti raccomandazioni della Commissione di Venezia del giugno e dell'ottobre 2023 riguardanti la legge sulle minoranze nazionali, nonché le raccomandazioni della medesima Commissione relative alle leggi sulla lingua nazionale, sui media e sull'istruzione.

L'Ucraina deve continuare a combattere la corruzione sviluppando un'ulteriore casistica di indagini e condanne nei casi di corruzione.

La Commissione continuerà a sorvegliare i progressi compiuti e il livello di conformità raggiunto in tutti i settori connessi all'avvio dei negoziati e riferirà al Consiglio entro marzo 2024. La Commissione è pronta ad avviare i lavori preparatori, in particolare l'esame analitico dell'acquis (screening) e la preparazione del quadro di negoziazione.

15.La Commissione riconosce il notevole impegno profuso dalla Moldova a favore delle riforme in seguito al Consiglio europeo del giugno 2022, nonostante le gravi ripercussioni sul paese della guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l'Ucraina. La Commissione ritiene che la Moldova abbia compiuto importanti progressi nella realizzazione delle nove misure indicate nel parere del giugno 2022 e abbia adottato ulteriori misure per integrare e consolidare i risultati conseguiti.

La Moldova ha predisposto un ambizioso processo di verifica per gli organi giudiziari, che costituisce il fondamento della sua riforma generale della giustizia. Ha riformato la Corte suprema e ha garantito il funzionamento del Consiglio supremo della magistratura con membri sottoposti a verifica. Il quadro istituzionale e legislativo anticorruzione è stato riformato. Il paese ha adottato nuovi atti legislativi in materia di recupero dei beni, lotta contro la criminalità finanziaria e riciclaggio di denaro. Le indagini sugli oligarchi hanno registrato buoni progressi e le condanne pronunciate in contumacia hanno permesso di giudicare, con ingenti sequestri di beni, gli oligarchi coinvolti nella frode che ha prosciugato le risorse pubbliche della Moldova.

È aumentato il numero di casi di corruzione e criminalità organizzata oggetto di indagine, così come il numero di casi di sequestro di beni di persone politicamente esposte. La Moldova ha adottato un approccio sistemico alla "deoligarchizzazione" con un piano d'azione ambizioso. La nuova legislazione in materia elettorale e penale nonché di media e concorrenza rafforza la capacità del paese di combattere gli interessi di parte indebiti. La Moldova ha intensificato attivamente la cooperazione internazionale con gli Stati membri e le agenzie dell'Unione attraverso il polo di sostegno dell'UE per la sicurezza interna e la gestione delle frontiere.

Il paese ha adottato strategie di riforma della pubblica amministrazione, ha rafforzato la gestione delle finanze pubbliche e ha istituito processi interistituzionali indispensabili per la gestione delle riforme. Nonostante le difficili condizioni economiche, la Moldova ha aumentato le retribuzioni della pubblica amministrazione al fine di trattenere e attrarre lavoratori. La Moldova ha regolamentato il proprio quadro per gli investimenti pubblici, ha continuato a digitalizzare i servizi pubblici e ha compiuto progressi nella fusione volontaria delle amministrazioni locali.

La Moldova dà seguito alle raccomandazioni dell'ODIHR e della Commissione di Venezia e coinvolge la società civile nei processi decisionali, anche attraverso una piattaforma per il dialogo e la partecipazione civica in seno al parlamento. Ha altresì rafforzato la protezione dei diritti umani, recependo tra l'altro integralmente la convenzione di Istanbul nella legislazione nazionale.

Alla luce dei risultati conseguiti dal giugno 2022 in relazione ai criteri politici, nel quadro delle nove misure e oltre, la Commissione ritiene che la Moldova soddisfi in misura sufficiente i criteri relativi all'esistenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la tutela delle minoranze, stabiliti dal Consiglio europeo di Copenaghen nel 1993, a condizione che continui a impegnarsi a favore delle riforme e risponda ai restanti requisiti delle nove misure. Su tale base, la Commissione raccomanda al Consiglio di avviare negoziati di adesione con la Moldova. La Commissione raccomanda inoltre al Consiglio di adottare il quadro di negoziazione una volta che la Moldova avrà:

-continuato a compiere progressi significativi nella nomina di giudici della Corte suprema e di membri degli organi giudiziari di autogoverno sottoposti a verifica e nella nomina di un nuovo procuratore generale nell'ambito di un processo meritocratico e trasparente;

-assegnato risorse e strutture adeguate alla procura nazionale anticorruzione;

-avviato ulteriori iniziative in materia di "deoligarchizzazione", anche attraverso regolamenti al riguardo come quelli in materia di pagamenti in contanti e flussi finanziari.

La Moldova deve continuare a combattere la corruzione sviluppando un'ulteriore casistica di indagini e condanne nei casi di corruzione.

La Commissione continuerà a sorvegliare i progressi compiuti e il livello di conformità raggiunto in tutti i settori connessi all'avvio dei negoziati e riferirà al Consiglio entro marzo 2024. La Commissione è pronta ad avviare i lavori preparatori, in particolare l'esame analitico dell'acquis (screening) e la preparazione del quadro di negoziazione.

16. La Commissione riconosce il notevole impegno profuso dalla Georgia a favore delle riforme conformemente alla costituzione del paese, che considera prioritaria la sua integrazione nell'UE. La stragrande maggioranza dei cittadini georgiani sostiene il processo di adesione del paese all'UE. La polarizzazione politica va eliminata e il partito al governo deve intensificare il dialogo con i partiti di opposizione e la società civile per giungere a un consenso su questioni di interesse nazionale.

La Georgia deve intensificare le proprie azioni per contrastare la disinformazione nonché la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di soggetti stranieri contro i valori dell'UE e deve altresì migliorare il suo tasso di allineamento alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE.

Per quanto attiene alle dodici priorità definite nel parere della Commissione europea del giugno 2022, la Georgia ha adottato atti legislativi e politiche sulla parità di genere e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne, sulla necessità di tener conto delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo nelle deliberazioni della Corte e sulla criminalità organizzata. È stato nominato un nuovo difensore civico.

In parlamento sono state adottate alcune misure procedurali per rafforzare il controllo da parte dell'opposizione. La creazione di un forte consenso politico trasversale ai partiti contribuirebbe a contrastare la polarizzazione in Georgia e ad accelerare il suo percorso di adesione all'Europa. Sono state adottate modifiche della legislazione e del regolamento interno del parlamento per quanto riguarda il funzionamento e la rendicontabilità delle istituzioni pubbliche e il quadro elettorale. La riforma giudiziaria ha compreso misure riguardanti l'accessibilità alle decisioni giudiziarie e la motivazione delle nomine giudiziarie, nonché misure disciplinari per i giudici e misure per la selezione dei candidati alla Corte suprema, ma resta necessaria una riforma globale del Consiglio superiore della giustizia. La Georgia ha condiviso con la Commissione di Venezia, al fine di ottenere il suo parere, tale legislazione e diversi altri atti giuridici fondamentali riguardanti il codice elettorale, l'ufficio anticorruzione, i servizi investigativi speciali e il servizio per la protezione dei dati personali, nonché il piano d'azione per la "deoligarchizzazione". È inoltre importante istituire, con la partecipazione di esperti internazionali, un sistema di controlli straordinari di integrità applicabili a quanti ricoprono alte cariche nell'ambito del sistema giudiziario e istituire un sistema di dichiarazioni patrimoniali reali.

È stato adottato un piano d'azione per la "deoligarchizzazione", seguendo un approccio sistemico, e l'approccio "personalizzato" è stato ritirato. È stato istituito un ufficio anticorruzione. La Georgia ha intensificato la cooperazione internazionale in materia di lotta contro la criminalità organizzata. Per quanto riguarda il pluralismo dei media, un direttore dei media dell'opposizione è stato scarcerato in seguito a una grazia presidenziale e il parlamento ha adottato emendamenti alla legge sulla radiodiffusione per allinearsi alla legislazione dell'UE. È stata adottata una strategia per la tutela dei diritti umani ed è stato elaborato un piano d'azione. È stato concluso un protocollo di cooperazione tra il parlamento e alcuni rappresentanti della società civile per inquadrare la partecipazione delle OSC ai processi di elaborazione delle politiche.

Alla luce dei risultati conseguiti dal giugno 2022, nel quadro delle dodici priorità e oltre, la Commissione raccomanda al Consiglio di concedere alla Georgia lo status di paese candidato, purché siano adottate le misure seguenti:

-contrastare la disinformazione nonché la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di soggetti stranieri nei confronti dell'UE e dei suoi valori;

-migliorare l'allineamento della Georgia alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE;

-continuare ad affrontare la questione della polarizzazione politica, anche attraverso un'attività legislativa più inclusiva con i partiti dell'opposizione in parlamento, in particolare per quanto riguarda la legislazione relativa all'integrazione europea della Georgia;

-garantire un processo elettorale libero, equo e competitivo, in particolare nel 2024, e dare pieno seguito alle raccomandazioni dell'ODIHR dell'OSCE. Portare a termine le riforme elettorali, anche garantendo un'adeguata rappresentanza dell'elettorato, con largo anticipo rispetto al giorno delle elezioni;

-continuare a migliorare l'attuazione del controllo parlamentare, in particolare dei servizi di sicurezza. Garantire l'indipendenza istituzionale e l'imparzialità delle principali istituzioni, in particolare l'amministrazione elettorale, la Banca nazionale e la commissione per le comunicazioni;

-completare e attuare una riforma generale ed efficace del sistema giudiziario, compresa una riforma globale del Consiglio superiore della giustizia e della Procura, attuando pienamente le raccomandazioni della Commissione di Venezia e seguendo un processo trasparente e inclusivo;

-rafforzare l'efficacia e garantire l'indipendenza istituzionale e l'imparzialità dell'ufficio anticorruzione, del servizio investigativo speciale e del servizio per la protezione dei dati personali. Dare seguito alle raccomandazioni della Commissione di Venezia relative a tali organismi, nel quadro di un processo inclusivo. Stabilire una solida casistica di indagini sui casi di corruzione e criminalità organizzata;

-migliorare l'attuale piano d'azione per utilizzare un approccio multisettoriale e sistemico alla "deoligarchizzazione", in linea con le raccomandazioni della Commissione di Venezia e a seguito di un processo trasparente e inclusivo che coinvolga i partiti di opposizione e la società civile; 

-migliorare la protezione dei diritti umani, anche attuando un'ambiziosa strategia in materia di diritti umani e garantendo la libertà di riunione e di espressione. Avviare indagini imparziali, efficaci e tempestive in caso di minacce alla sicurezza dei gruppi vulnerabili, dei professionisti dei media e degli attivisti della società civile e consegnare alla giustizia gli organizzatori e gli autori di violenze. Consultare la società civile e dialogare con essa, consentendone una partecipazione significativa ai processi legislativi e di elaborazione delle politiche e garantendone il libero funzionamento.

VIII. Allegati

1.Gli elementi fondamentali del processo di adesione

2.Attuazione del piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali

3.Attuazione del piano economico e di investimenti - panoramica per Ucraina, Moldova e Georgia

4.Indicatori elaborati da terzi relativi alla situazione della democrazia, del buon governo e dello Stato di diritto nei paesi candidati e potenziali candidati

5.Dati statistici

(1)

Di seguito "Moldova".

(2)

EUCO 24/22.

(3)

Conformemente alla richiesta della Repubblica di Turchia riguardo all'uso della nuova denominazione ufficiale del paese in inglese, nella versione inglese del presente documento si utilizza la denominazione "Türkiye" anziché "Turkey". Questa modifica amministrativa si limita alla nomenclatura utilizzata nei documenti dell'UE, non ha alcun effetto retroattivo ed è priva di conseguenze giuridiche. Tale approccio non pregiudica la nomenclatura utilizzata dagli Stati membri.

(4)

Cifre di fine agosto 2023.

(5)

Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, agosto 2023.

(6)

Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, settembre 2023.

(7)

2023/0200 (COD)

(8)

  The European Union will grant the Republic of Moldova another EUR 250 million; Support Package for the Republic of Moldova. ("L'Unione europea concederà alla Repubblica di Moldova altri 250 milioni di euro. Un pacchetto di sostegno a favore della Repubblica di Moldova". Documento non disponibile in lingua italiana.)

(9)

  https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/AC_23_3196  

(10)

  COM(2022) 405 final , COM(2022) 406 final , COM(2022) 407 final .

(11)

  COM(2022) 528 final .

(12)

* Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) dell'UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.

(13)

https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2023/10/06/granada-declaration/

(14)

  COM(2023) 336

(15)

  EUCO 7/21 .

(16)

  EUCO 7/23.

(17)

  COM(2020) 57 final .

(18)

  COM(2023) 168 final .

(19)

COM (2023) 691

(20)

  Dichiarazione di Granada  

(21)

COM (2023) 691; COM (2023) 692


Bruxelles, 8.11.2023

COM(2023) 690 final

ALLEGATI

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Comunicazione 2023 sulla politica di allargamento dell'UE

{SWD(2023) 690 final} - {SWD(2023) 691 final} - {SWD(2023) 692 final} - {SWD(2023) 693 final} - {SWD(2023) 694 final} - {SWD(2023) 695 final} - {SWD(2023) 696 final} - {SWD(2023) 697 final} - {SWD(2023) 698 final} - {SWD(2023) 699 final}


Allegato 1. Gli elementi fondamentali del processo di adesione

Lo Stato di diritto, i diritti fondamentali, il funzionamento delle istituzioni democratiche, la riforma della pubblica amministrazione e i criteri economici costituiscono il fulcro di quelli che denominiamo gli "elementi fondamentali" del processo di adesione all'UE. La qualità delle istituzioni e la governance costituiscono la base per migliorare la competitività, la prosperità e il benessere sociale e sottendono la capacità di rispettare l'acquis in tutti i settori. Riforme credibili e irreversibili riguardanti gli elementi fondamentali sono pertanto essenziali affinché i paesi dell'allargamento possano compiere progressi nei rispettivi percorsi di adesione all'UE.

In alcuni di questi paesi la riforma della giustizia, i diritti fondamentali e il funzionamento della pubblica amministrazione, compresa la gestione delle finanze pubbliche, hanno fatto dei passi in avanti. In Moldova e in Ucraina, in particolare, si è osservata una costante intensificazione dei lavori sui rispettivi programmi di riforma. Complessivamente, i progressi compiuti per soddisfare i criteri economici per l'adesione sono risultati ancora troppo lenti per poter ridurre in modo significativo il divario economico con l'UE.

I paesi dell'allargamento forniscono alcuni buoni esempi di avanzamento dei programmi di riforma per la trasformazione delle istituzioni e delle società alla luce dell'opportunità di adesione all'UE. Ma gli ostacoli sono ancora numerosi. In generale, emerge diffusamente una resistenza politica e istituzionale al cambiamento, in particolare al rafforzamento della lotta alla corruzione, anche se questa tendenza negativa e preoccupante non è uniforme in tutti i paesi. L'impegno costante a prevenire la corruzione e a mantenere una cultura dell'integrità rimane una priorità importante, anche attraverso l'introduzione di misure anticorruzione nei settori più vulnerabili. Per lottare in modo deciso e imparziale contro la corruzione, le autorità di contrasto e gli organi giudiziari devono essere maggiormente responsabilizzati e devono godere dell'indipendenza necessaria. Persistono in modo preoccupante segnali di "presa in ostaggio dello Stato" e si continuano di fatto a rilevare minacce alla stabilità democratica, casi di corruzione ad alto livello e ingerenze indebite da parte di oligarchi, parallelamente a tentativi da parte delle reti della criminalità organizzata di interferire con l'economia, il sistema politico, l'amministrazione e gli ambienti mediatici dei paesi in questione. Tutte queste sfide vanno affrontate con urgenza in modo sistemico e globale.

Un indicatore chiave per misurare come tali tendenze saranno affrontate sarà una casistica credibile di indagini proattive, azioni penali e condanne definitive in relazione a corruzione, criminalità organizzata e riciclaggio. È essenziale che i paesi dell'allargamento dimostrino l'efficacia delle loro agenzie investigative, delle loro procure e dei loro organi giurisdizionali penali. Per essere credibili, tutti i soggetti coinvolti nella catena dello Stato di diritto dovrebbero produrre risultati solidi attraverso indagini finanziarie mirate che conducano alla confisca sistematica dei proventi di reato.

Per quanto riguarda i diritti fondamentali, alcuni paesi dell'allargamento si stanno incamminando verso una maggior assunzione di consapevolezza dell'importanza di garantire diritti e libertà. Allo stesso tempo, alcune delle tendenze negative rilevate negli ultimi anni, su cui prevale la violenza di genere, sono proseguite, mentre la libertà dei mezzi di comunicazione ha continuato a essere ostacolata dagli interessi politici ed economici, indebolendo così il controllo sulle autorità pubbliche, aprendo la porta alle ingerenze straniere e compromettendo l'informazione relativa all'UE. In alcuni paesi alcune iniziative positive sui diritti dei minori e sui diritti delle persone con disabilità sono in via di attuazione. All'atto pratico, tuttavia, la tutela dei diritti fondamentali risente negativamente dell'insufficiente attuazione di leggi e politiche e dell'inefficacia dei meccanismi di ricorso in tutti i settori. Resta difficile garantire una protezione efficace da ogni forma di odio e discriminazione, anche nei confronti delle minoranze.

Funzionamento delle istituzioni democratiche

Processi democratici stabili e consolidati costituiscono un pilastro centrale del processo di adesione all'UE. La Commissione ha iniziato ad attuare un dialogo rafforzato e razionalizzato con i paesi dell'allargamento sul quadro generale per la democrazia, che si tratti del processo elettorale, del funzionamento del parlamento (tra cui il suo ruolo di controllo sui risultati del governo e sull'elaborazione delle politiche e, in molti casi, il ricorso ancora eccessivo a procedure accelerate) o del ruolo della società civile. La maggior parte dei paesi ha continuato a risentire di una marcata polarizzazione politica, della mancanza di cooperazione tra i partiti e della riduzione dello spazio a disposizione della società civile.

Nel periodo di riferimento si sono svolte diverse elezioni nei paesi dell'allargamento, ad esempio in Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Moldova, Montenegro e Turchia. Nella maggior parte dei paesi si attendono ancora riforme miranti a dar seguito alle raccomandazioni rimaste inascoltate formulate dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo presso l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE/ODIHR). Anche le norme del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) sul finanziamento dei partiti politici devono ancora essere prese in considerazione in Macedonia del Nord e Bosnia-Erzegovina.

Per quanto concerne l'attività parlamentare, la polarizzazione ha continuato spesso ad essere un elemento visibile. La mancanza di un dialogo efficace tra i partiti ha portato a uno stallo politico prolungato e alla stagnazione delle riforme: una circostanza osservata ad esempio in Montenegro, Albania, Macedonia del Nord e Georgia. In alcuni casi, come in Georgia e in Kosovo, le discussioni durante le sessioni plenarie sono state caratterizzate da tensioni, linguaggio offensivo e, a volte, episodi di violenza. In Ucraina, nonostante le circostanze eccezionali, il parlamento ha dato prova di resilienza e di forte volontà politica, in particolare in settori essenziali per l'integrazione del paese nell'UE. I compiti legislativi sono stati svolti sistematicamente, garantendo un processo decisionale democratico senza interruzioni.

Sistema giudiziario e diritti fondamentali

Il consolidamento dello Stato di diritto richiede istituzioni stabili e ben funzionanti, il che presuppone l'esistenza di un sistema giudiziario indipendente, imparziale, responsabile e di alta qualità, che operi in modo efficiente e con risorse adeguate, libero da ingerenze indebite esterne e le cui decisioni siano eseguite in modo efficace e tempestivo. In alcuni casi sono stati compiuti dei progressi e si è assistito ad un avanzamento delle riforme in campo giudiziario, ad esempio in Albania, Moldova, Serbia e Ucraina. Nella maggior parte dei paesi dell'allargamento, tuttavia, gli organi giudiziari restano esposti a numerose sfide e vulnerabilità. I tentativi da parte dei politici di influenzare o attaccare pubblicamente i magistrati, in particolare quando si occupano di casi sensibili, sono rimasti una pratica ricorrente pericolosa in vari paesi. Sono rimaste modalità istituzionali che incidono negativamente sull'indipendenza dei giudici e dei pubblici ministeri e che, in ultima analisi, si ripercuotono sull'equilibrio e sulla separazione dei poteri dello Stato. Di conseguenza, la credibilità della magistratura è rimasta nel complesso piuttosto bassa e l'opinione pubblica ha generalmente preso atto dell'impunità degli autori di reati. In vari paesi le riforme della giustizia evidenziano una capacità di attuazione limitata, anche in presenza di una volontà politica. Affinché il processo di adesione possa fare dei passi avanti è essenziale che le autorità investigative e giudiziarie siano efficaci e producano risultati credibili. Il quadro giuridico della Georgia sul funzionamento del sistema giudiziario richiede ulteriori riforme e la capacità di evitare misure negative. La Turchia ha continuato a registrare un grave arretramento e le carenze strutturali, in particolare per quanto riguarda l'indipendenza della magistratura e la mancanza di controlli e di bilanciamento dei poteri nel sistema presidenziale, sono rimaste tali.

La lotta alla corruzione rimane una priorità per i governi dei paesi dell'allargamento. La corruzione, anche ad alto livello, continua ad essere diffusa e la commistione tra interessi pubblici e privati è tuttora preoccupante. In alcuni casi le pratiche corruttive e le ingerenze esercitate dagli oligarchi possono comportare rischi di "presa in ostaggio dello Stato". I progressi nella prevenzione e nella lotta efficace alla corruzione sono lenti e richiedono un approccio sistemico costante e un'azione ad hoc in settori chiave vulnerabili a tale fenomeno. È necessario avviare o continuare a introdurre misure anticorruzione nei settori chiave, intraprendere valutazioni mirate dei rischi per alimentare l'elaborazione delle politiche e attuare piani di riforma efficaci. Si conferma la necessità di una volontà politica più forte e di reali interventi di riforma per migliorare la trasparenza e la cultura dell'integrità e ottenere risultati più convincenti in materia di indagini, azioni penali e condanne definitive, anche ad alto livello. Le strategie e i piani d'azione anticorruzione devono essere aggiornati e attuati in modo sistematico e strutturato, anche attraverso risorse di bilancio adeguate e un monitoraggio specifico che ne garantiscano l'attuazione efficace. Gli appalti pubblici, il finanziamento dei partiti politici, la gestione delle finanze pubbliche, l'energia, i trasporti, la sanità, l'acqua, le infrastrutture, le risorse naturali e l'istruzione rimangono settori particolarmente esposti alla corruzione e richiedono misure più incisive e ambiziose. Per quanto concerne la repressione, i risultati generalmente modesti generano alcuni timori circa l'efficacia delle indagini e l'azione giudiziaria.

In tutti i paesi dell'allargamento i diritti fondamentali sono generalmente sanciti e tutelati dalla legge, ma permangono difficoltà nel garantirne l'attuazione efficace. A seguito dell'adesione agli strumenti europei riguardanti i diritti umani e dell'allineamento di questi paesi all'acquis dell'UE, i quadri legislativi e politici sono in fase di graduale completamento. È il caso, in particolare, delle riforme in materia di protezione dei dati. L'attuazione però continua a essere lenta e permangono lacune sistemiche nel finanziamento delle politiche adottate per rafforzare la tutela dei diritti umani, lasciando che numerosi settori dipendano dai donatori. Sulla base dell'esperienza dell'Albania, della Macedonia del Nord e della Serbia, l'adesione di altri paesi candidati in qualità di osservatori presso l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali contribuirà allo sviluppo di un sistema globale di monitoraggio e raccolta dei dati che garantirà un'attuazione più efficace della legislazione, delle politiche e delle strategie in materia di diritti umani.

In gran parte della regione, i difensori civici e altri organismi indipendenti e di regolamentazione, quali gli organismi per la parità, svolgono un ruolo fondamentale nel monitorare le azioni degli Stati miranti a garantire il rispetto e la protezione dei diritti umani, conformemente ai loro obblighi internazionali. La loro indipendenza effettiva e le loro risorse e capacità rimangono tuttavia insufficienti, così come il seguito dato alle loro raccomandazioni. I governi della regione devono dar seguito con coerenza a tutte le raccomandazioni formulate dagli organismi internazionali e regionali di monitoraggio dei diritti umani, anche per quanto riguarda le condizioni di detenzione e la prevenzione della tortura e dei maltrattamenti. Ciò vale in particolare per paesi quali la Macedonia del Nord, la Moldova e la Serbia, nei quali le raccomandazioni del Comitato europeo per la prevenzione della tortura non sono state sistematicamente ascoltate. La società civile continua a integrare o addirittura sostituire l'azione di governo nel fornire servizi alle persone in situazioni vulnerabili, ad esempio gestendo rifugi per le vittime di violenza sessuale e di genere o della tratta di esseri umani in Albania e Serbia. Nei Balcani occidentali bisogna tenere urgentemente conto delle preoccupazioni e delle raccomandazioni formulate nelle relazioni degli anni precedenti, in gran parte ancora valide. In Turchia la situazione dei diritti umani ha continuato a deteriorarsi e continua a destare grave preoccupazione, anche per la mancata attuazione di alcune sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, in particolare nella causa Kavala.

La libertà di espressione nonché la libertà e il pluralismo dei mezzi di comunicazione sono pilastri fondamentali di una società democratica e devono essere rispettati. Si sono registrati progressi limitati o nulli o persino arretramenti nell'attuazione delle raccomandazioni formulate in passato nella regione dei Balcani occidentali. In vari paesi il panorama mediatico è caratterizzato da una profonda polarizzazione politica. Il pluralismo, l'indipendenza e lo sviluppo di un giornalismo professionale di qualità sono compromessi dalla concentrazione dei mezzi di comunicazione e dall'influenza politica esercitata su di essi in molti paesi. Le condizioni di lavoro dei giornalisti sono ancora precarie e tale precarietà può portare all'autocensura. In tutta la regione, le minacce, le intimidazioni, la violenza nei confronti dei giornalisti e le osservazioni offensive da parte di funzionari pubblici continuano a destare serie preoccupazioni. In alcuni paesi si sta cercando di contrastare questo fenomeno, ma ovunque occorre garantire un seguito giudiziario sistematico per tutti questi casi poiché, se tale seguito risulta inefficace e se i giornalisti non vengono sufficientemente protetti, l'effetto che potrebbe derivarne sull'esercizio della libertà dei mezzi di comunicazione sarebbe dissuasivo.

In generale, l'indipendenza delle emittenti pubbliche è compromessa da finanziamenti insufficienti e dall'ingerenza politica. È necessario garantire l'indipendenza delle autorità di regolamentazione dei mezzi di comunicazione, anche attraverso nomine basate sul merito nelle strutture di gestione. Dove ciò non si verifica, ad esempio in Serbia, le autorità di regolamentazione devono agire in modo imparziale ed esercitare pienamente il loro mandato. Bisogna inoltre sostenere ulteriormente l'efficace funzionamento degli organismi indipendenti di autoregolamentazione. Tutti i paesi devono aumentare la trasparenza in materia di finanziamento dei mezzi di comunicazione. Le azioni volte a contrastare la disinformazione russa hanno portato alla sospensione delle licenze di trasmissione in Moldova e al blocco di risorse web in Ucraina. In Turchia è proseguito il grave arretramento in materia di libertà di espressione. Giornalisti, difensori dei diritti umani, avvocati, scrittori, oppositori politici, studenti e utenti dei social media hanno continuato a essere oggetto di azioni penali e condanne.

Nella maggior parte dei paesi le autorità si sono adoperate per istituire il quadro giuridico e istituzionale necessario per attuare gli impegni nel settore della parità di genere e della lotta contro la violenza di genere, in particolare per recepire le disposizioni della convenzione di Istanbul. La convenzione è stata ratificata da tutti i partner dell'allargamento, fatta eccezione per il Kosovo, per questioni relative allo status, e per la Turchia, il cui ritiro è stato confermato come definitivo dal suo Consiglio di Stato. Sono tuttavia necessari maggiori sforzi per fare della parità di genere una realtà e per garantire la sostenibilità delle politiche. La violenza di genere è ancora una realtà in gran parte della regione. Tutti i paesi devono rafforzare l'assistenza alle vittime di tutte le forme di violenza. Desta preoccupazione, in particolare in Turchia, Montenegro, Serbia e Macedonia del Nord, la tendenza sempre più frequente nel dibattito pubblico a usare termini dispregiativi o di incitamento all'odio nei confronti di donne che rivestono cariche politiche, donne impegnate nella difesa dei diritti umani e giornaliste. Casi di incitamento all'odio e di violenza si registrano anche nei confronti di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer (LGBTIQ), i cui diritti fondamentali sono spesso messi in discussione in diversi paesi.

In materia di non discriminazione, lotta contro i reati basati sull'odio e l'incitamento all'odio esistono generalmente leggi e politiche, ma occorre colmare le lacune e le carenze a livello legislativo, anche per quanto riguarda i motivi oggetto di protezione. Gli organismi per la parità e le altre istituzioni incaricate di promuovere la parità di trattamento e di attuare e monitorare le politiche in materia di non discriminazione devono essere dotati di mezzi sufficienti per adempiere il loro mandato, tra cui anche l'assistenza alle vittime, lo svolgimento di indagini e la pubblicazione di relazioni e raccomandazioni.

Sebbene siano generalmente presenti meccanismi miranti a rafforzare i diritti dei minori, il coordinamento interistituzionale va notevolmente migliorato in tutta la regione, in particolare in Kosovo e in Macedonia del Nord, al fine di garantire l'efficacia dei sistemi di protezione dei minori, in linea con il loro interesse superiore. Garantire un accesso effettivo all'istruzione per i minori in Ucraina e per i minori ucraini sfollati è ancora difficile. Occorre sviluppare ulteriormente sistemi giudiziari a misura di minore e proporre e applicare in modo più sistematico alternative alla detenzione, provvedimento cui si dovrebbe ricorrere unicamente come extrema ratio e per il periodo più breve possibile. La violenza contro i minori e i matrimoni precoci continuano a destare grave preoccupazione. Nella maggior parte dei casi mancano dati affidabili e comparabili disaggregati per età e sesso, che sono essenziali per contrastare la violenza contro i minori. In numerosi paesi, in particolare in Georgia, Moldova, Ucraina e Bosnia-Erzegovina, la continua istituzionalizzazione dei minori privi di assistenza genitoriale e dei minori e delle persone con disabilità è fonte di preoccupazione. Soltanto la Macedonia del Nord è riuscita a completare il processo di deistituzionalizzazione dei minori accolti in istituti di grandi dimensioni. Sebbene si stiano compiendo sforzi per rafforzare i meccanismi volti a far rispettare i diritti delle persone con disabilità, saranno necessari livelli d'investimento decisamente più elevati per garantire il pieno rispetto della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, in particolare per quanto concerne la transizione verso l'assistenza di prossimità, la vita indipendente, l'accessibilità e l'inclusione.

I diritti delle persone appartenenti a minoranze continuano a essere tutelati in modo disomogeneo in tutta la regione. L'Albania, la Georgia, la Moldova e l'Ucraina devono ancora completare i quadri giuridici e i meccanismi di attuazione, mentre la Serbia e la Macedonia del Nord devono dar seguito alle raccomandazioni del comitato consultivo della convenzione quadro sulle minoranze nazionali. La comunità più povera è tuttora quella dei Rom, che sono spesso vittime di discriminazioni, di atti generati dall'odio e di esclusione sociale ed economica.

Giustizia, libertà e sicurezza

I Balcani occidentali e la Turchia continuano a essere punti nevralgici delle attività criminali e dei gruppi della criminalità organizzata attivi nell'UE: fungono infatti da importante punto di transito per il traffico di migranti, la tratta di esseri umani e l'ingresso nell'UE di prodotti illeciti attraverso vie diverse lungo la rotta balcanica. I criminali e le reti criminali di questa regione hanno inoltre un impatto significativo sulla criminalità organizzata e su forme gravi di criminalità in altre parti del mondo, anche in America latina e in America del Sud, dove svolgono un ruolo importante per il commercio mondiale di cocaina e il transito di eroina trasportata illegalmente nell'UE, e facilitano l'ingresso nei paesi dell'UE di vittime della tratta di esseri umani, migranti irregolari e prodotti illeciti. Le infrastrutture criminali sviluppate per il traffico di eroina e droghe sintetiche sono utilizzate per il traffico di cocaina attraverso le rotte dei Balcani in entrambe le direzioni e verso i porti del Mar Nero.

I gruppi della criminalità organizzata provenienti dalla Moldova e dalla Georgia sono attivi nel traffico di migranti, nei reati organizzati contro il patrimonio, nella tratta di esseri umani, nei reati dipendenti dall'informatica, nelle frodi con mezzi di pagamento diversi dai contanti, nelle frodi in materia di accise, nel traffico di armi da fuoco e in altri reati connessi, quali i falsi documentali. Molti di questi gruppi sono policriminali, e cioè sono attivi nel traffico di più di un prodotto illecito. Oltre a trovarsi al crocevia del contrabbando di prodotti illegali verso l'UE, l'Ucraina è anche paese d'origine, transito e destinazione della tratta di esseri umani. Nonostante le difficoltà legate alla guerra, tra cui la situazione di estrema pressione sulle capacità istituzionali dovuta alla perdita significativa di attrezzature personali e alla riduzione dei finanziamenti per contrastare la criminalità organizzata, le istituzioni ucraine competenti hanno dimostrato grande resilienza e notevoli capacità operative.

Dal febbraio 2022 la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina ha avuto un impatto significativo sullo stato della criminalità nella regione, in particolare sulla collaborazione tra potenti gruppi criminali a livello regionale, che di fatto è ampiamente terminata. Si è venuto tuttavia a creare un nuovo contesto, di cui i gruppi criminali della regione stanno approfittando.

La cooperazione nelle attività di contrasto (anche a livello operativo) tra l'UE e i paesi dell'allargamento ha continuato ad evolversi positivamente. Tutti i paesi dei Balcani occidentali hanno ratificato accordi operativi con Europol (ad eccezione del Kosovo, con il quale è in vigore un'intesa operativa) e hanno accesso alla piattaforma sicura di Europol per lo scambio d'informazioni (SIENA). Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia hanno distaccato funzionari di collegamento presso Europol all'Aia. La collaborazione tra Europol e la Turchia si basa su un accordo strategico di cooperazione, che esclude la possibilità di condividere dati personali, ma facilita la collaborazione in una serie di settori. Un funzionario di collegamento turco è distaccato presso Europol e anche la Turchia è collegata a SIENA. L'Ucraina, la Moldova e la Georgia hanno anch'esse concluso accordi di cooperazione operativa con Europol, sono collegate a SIENA e hanno aperto uffici di collegamento presso Europol. Nell'insieme, il livello di partecipazione dei paesi dell'allargamento ad EMPACT, la piattaforma multidisciplinare europea guidata dagli Stati membri per la lotta alle minacce della criminalità, ha continuato ad intensificarsi, pur rimanendo disomogeneo. Si registra inoltre una tendenza crescente, molto apprezzata, dei paesi dell'allargamento a guidare o co-guidare azioni operative. Tutti i paesi dei Balcani occidentali, insieme alla Moldova e all'Ucraina, hanno partecipato a una serie di giornate di azione congiunta, con risultati immediati a livello di arresti di criminali e di funzionari corrotti, sequestri e avvio di nuove indagini.

Il traffico di stupefacenti continua ad essere un mercato criminale lucrativo nei paesi dell'allargamento. Sebbene la tendenza a più lungo termine dei sequestri di cannabis nei Balcani occidentali sia in calo, i sequestri di cocaina (in particolare nei porti marittimi) sono in aumento, mentre i sequestri di eroina sono rimasti in larga misura stabili. Ad eccezione dell'Albania, tutti i paesi dei Balcani occidentali hanno, o avevano fino a poco tempo fa, una strategia nazionale in materia di stupefacenti, accompagnata in alcuni casi da un piano d'azione. Le informazioni sull'attuazione di tali piani (e sulla qualità della loro attuazione) non sono disponibili, poiché nella grande maggioranza dei casi non viene effettuata alcuna valutazione. La strategia nazionale e il piano d'azione della Turchia scadono quest'anno. La Moldova e la Georgia hanno adottato sia strategie che piani d'azione nuovi in materia di stupefacenti, mentre l'Ucraina non dispone di una strategia specifica né di un piano d'azione specifico in materia di stupefacenti. Nella regione è necessario adoperarsi seriamente per la creazione di osservatori nazionali delle droghe (NDO) e di sistemi nazionali di allarme rapido (NEWS) sulle nuove sostanze psicoattive. Disporre di tale osservatorio nazionale è fondamentale per il coordinamento del sistema d'informazione sulle droghe e costituisce un prerequisito per l'associazione alla rete Reitox dell'UE (rete europea d'informazione sulle droghe e le tossicodipendenze), ma soltanto la Serbia ne ha uno ben consolidato e operativo. Nella regione, ad eccezione della Serbia, non sono stati istituiti altri sistemi nazionali di allarme rapido formali e/o operativi sulle nuove sostanze psicoattive e tale carenza dovrebbe essere colmata con urgenza. L'osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze fornisce un sostegno a lungo termine o agisce sulla base di intese operative o accordi bilaterali con i paesi dell'allargamento.

La tabella di marcia per un controllo globale delle armi leggere e di piccolo calibro nei Balcani occidentali entro il 2024 continua ad essere attuata. Nel maggio 2023 è stato raggiunto un accordo politico per il proseguimento della tabella di marcia oltre il 2024, con il sostegno del Centro dell'Europa sudorientale e orientale per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro (SEESAC). Tenuto conto del gran numero di armi leggere e di piccolo calibro e del loro proliferare a seguito dell'invasione su vasta scala da parte della Russia, l'UE, unitamente all'Ucraina, ha già messo in atto diverse misure preventive per contrastare il rischio di traffico di armi e in tal senso l'Ucraina dovrebbe proseguire il dialogo con la comunità internazionale delle autorità di contrasto per far fronte a simili rischi. Le misure in questione includono il sostegno fornito da Europol e dall'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), la partecipazione dell'Ucraina all'EMPACT sulle armi da fuoco e il lavoro della missione consultiva dell'Unione europea in Ucraina.

Anche se in modo disomogeneo, i progressi nella lotta contro la tratta di esseri umani nei paesi dell'allargamento sono proseguiti. È necessario continuare ad adoperarsi per allineare e attuare efficacemente l'acquis dell'UE in questo settore, comprese le misure di prevenzione, l'identificazione precoce, la protezione e l'assistenza alle vittime, l'efficacia delle indagini sui casi di tratta, le azioni penali e le condanne degli autori di reati.

Pur registrando progressi disomogenei, i risultati conseguiti da ciascun paese dell'allargamento in materia di indagini proattive, azioni penali e condanne definitive per i casi di criminalità organizzata e corruzione, soprattutto ad alto livello, rimangono nel complesso insufficienti e richiedono sforzi costanti. Occorre moltiplicare le indagini in materia di riciclaggio, da perseguire come reato a sé stante. Il ricorso a indagini finanziarie dovrebbe essere intensificato e reso più sistematico per smantellare i gruppi della criminalità organizzata e sequestrare e confiscare i proventi di reato. Casi recenti hanno messo nuovamente in luce i rischi di infiltrazione dei gruppi della criminalità organizzata in tutti i livelli della catena della giustizia penale. Gli sforzi compiuti in alcuni paesi per rafforzare le capacità operative a livello penale ed eliminare definitivamente la corruzione all'interno degli organi giudiziari nazionali devono tradursi in risultati concreti. Il raggiungimento e il consolidamento di risultati credibili sono essenziali per avere un effetto deterrente sulle attività criminali e ripristinare la fiducia dei cittadini nelle autorità di contrasto e nel sistema giudiziario. In Ucraina, Moldova e Georgia la lotta contro il fenomeno specifico dei "ladri nella legge" dovrebbe proseguire.

L'Albania deve adoperarsi maggiormente per contrastare la tratta di esseri umani, il riciclaggio, la corruzione ad alto livello e la lotta contro la criminalità informatica (anche configurando come reato gli abusi sessuali sui minori online). La confisca di beni, anche se notevolmente aumentata, continua ad essere molto limitata rispetto agli importi sequestrati (che, tuttavia, sono diminuiti). Il paese non dispone ancora di un ufficio per il recupero di beni. Si è inoltre registrato un calo significativo dei quantitativi di stupefacenti sequestrati. Le strutture specializzate per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (SPAK) hanno ottenuto ulteriori risultati e dovrebbero continuare a sviluppare la loro casistica di indagini e condanne ad alto livello. In Bosnia-Erzegovina, la persistente mancanza di progressi nella lotta contro la criminalità organizzata desta serie preoccupazioni. Nel bilancio complessivo riguardante la lotta alla criminalità organizzata, il Kosovo ha compiuto scarsi progressi e dovrebbe fare di più a livello di indagini proattive, condanne e confische di proventi di reato, in cui il livello d'intervento è ancora decisamente esiguo. In Macedonia del Nord, indebite influenze esterne esercitate sui lavori del consiglio superiore della magistratura e sulla stessa magistratura suscitano serie preoccupazioni. Alcune modifiche del codice penale, adottate con procedura parlamentare accelerata, stanno avendo ricadute su un gran numero di casi di corruzione ad alto livello, fino ad interromperli o addirittura a farli definitivamente cessare. Le autorità devono inoltre adoperarsi maggiormente per contrastare il riciclaggio e la criminalità finanziaria. In Montenegro ci sono stati sviluppi incoraggianti nella lotta contro la criminalità organizzata, con l'arresto di membri ad alto livello di gruppi della criminalità organizzata e di alti funzionari delle autorità di contrasto. Ciò sottolinea l'importanza di contrastare in modo coerente e vigoroso l'infiltrazione della criminalità organizzata nella polizia e nella magistratura. Preoccupano tuttavia l'assenza di condanne per contrabbando di tabacco, riciclaggio di denaro, tratta di esseri umani e criminalità informatica e il bassissimo numero delle confische di beni. Nel 2022 le condanne per reati finanziari sono aumentate, ma si sono basate esclusivamente sul patteggiamento. I risultati della Serbia in materia di criminalità organizzata forniscono un quadro variegato, con un aumento del numero delle indagini e rinvii a giudizio (anche per tratta di esseri umani), ma a fronte di una diminuzione delle condanne in primo grado e definitive e di un livello bassissimo di confische. La Turchia, pur avendo aumentato la partecipazione ad operazioni congiunte con gli Stati membri dell'UE e i paesi vicini, deve migliorare la lotta al riciclaggio di denaro e alla criminalità finanziaria, compreso il ricorso alla confisca dei proventi di reato. La Moldova ha svolto una serie di indagini finanziarie, ha effettuato alcuni sequestri di beni (e, in misura minore, confische) e ha ottenuto alcuni primi risultati a livello di condanne definitive, che andrebbero consolidati. In Georgia si è registrato un aumento significativo del numero di condanne definitive di "ladri nella legge" e sono state pronunciate condanne in casi di riciclaggio. L'Ucraina ha ottenuto i primi risultati, ma deve fare di più per combattere le forme gravi di criminalità organizzata, il riciclaggio di denaro e altri reati finanziari.

Benché importante per tutti i paesi dell'allargamento, la cooperazione in materia di lotta al terrorismo e prevenzione della radicalizzazione rimane una priorità particolare per la cooperazione dell'UE con i Balcani occidentali. Il terrorismo e l'estremismo violento, in tutte le loro forme e a prescindere dalla loro origine, continuano a rappresentare una sfida e una minaccia per la sicurezza. Sono stati segnalati arresti di estremisti violenti e attentati sventati. Al Forum dei ministri della Giustizia e dell'Interno dell'UE e dei Balcani occidentali, tenutosi nel novembre 2022, si è ribadita l'importanza di intensificare le misure adottate per individuare e contrastare l'evolversi delle minacce derivanti dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina. Il piano d'azione comune in materia di lotta contro il terrorismo per i Balcani occidentali, che combina l'impegno politico con il sostegno e il monitoraggio periodico, rimane il quadro principale per la cooperazione con la regione. L'Albania e la Macedonia del Nord hanno attuato la maggior parte delle azioni, ma progressi si registrano in tutta la regione. Nel dicembre 2022, due paesi hanno inoltre firmato a livello ministeriale modalità di attuazione aggiornate incentrate sugli obiettivi ancora in sospeso. Nel primo trimestre del 2023 gli altri paesi dei Balcani occidentali hanno presentato la quinta serie di relazioni sull'attuazione del piano d'azione. Anche il Montenegro ha registrato progressi significativi e un aggiornamento dell'accordo bilaterale è in fase di discussione con la Commissione europea. In generale, sono necessari maggiori sforzi per prevenire ogni forma di radicalizzazione, anche nelle carceri, dar seguito alla scarcerazione condizionale anticipata di autori di reati di estremismo violento e contrastare efficacemente i contenuti terroristici ed estremisti online. Come riportato nella relazione 2023 di Europol sui terroristi e sulle tendenze del terrorismo, il reclutamento continua a svolgersi sia online che tramite incontri in edifici religiosi informali e in istituti penitenziari. La revisione delle strategie e dei piani d'azione nazionali è in corso in Serbia e in Albania ed è già stata ultimata in Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord e Montenegro. In Georgia, Moldova e Ucraina la minaccia terroristica resta limitata e la legislazione antiterrorismo è ampiamente in linea con le norme internazionali. Questi paesi hanno quadri strategici in materia di sicurezza che riconoscono il terrorismo come una minaccia e dispongono di servizi specializzati. La cooperazione operativa con le agenzie europee che si occupano di lotta al terrorismo è consolidata.

L'allineamento con la legislazione in materia di lotta al finanziamento del terrorismo e lotta al riciclaggio e l'attuazione efficace di tale legislazione non sono ancora uniformi. In Macedonia del Nord si segnalano progressi in materia di legislazione, strategie e attuazione, mentre in Bosnia-Erzegovina la legislazione è ancora in attesa di approvazione da parte del parlamento e occorre conseguire risultati a livello di indagini, azioni penali e sentenze definitive. L'Albania, attualmente sotto il controllo del gruppo d'azione finanziaria internazionale (GAFI), ha affrontato tutti i punti del piano d'azione negli ultimi sei mesi. Nel giugno 2023 il GAFI ha deciso di proporre una visita in loco che, nell'ottobre 2023, ha portato alla cancellazione dell'Albania dalla "lista grigia". Il GAFI, tuttavia, continuerà a monitorare se eventuali programmi albanesi di adempimento fiscale volontario (comprese eventuali amnistie penali), qualora adottati, siano in linea con i principi e le migliori pratiche del GAFI stesso. Quanto alla Turchia, ai fini della cancellazione del paese dalla "lista grigia", il quadro giuridico nazionale dovrebbe essere allineato ai punti del piano d'azione del GAFI. L'Ucraina, la Moldova e la Georgia dispongono di una legislazione che configura il finanziamento del terrorismo come reato, ma alcuni settori devono ancora essere allineati alle raccomandazioni di Moneyval e alla legislazione dell'UE pertinente.

I sei partner dei Balcani occidentali sono sempre più consapevoli dell'importanza di un quadro solido per gestire la protezione delle infrastrutture critiche. Il Kosovo, il Montenegro e la Serbia hanno elaborato una legislazione adeguata in questo senso, mentre in Bosnia-Erzegovina tale legislazione esiste solo in parte.

La maggior parte dei partner dei Balcani occidentali ha rimpatriato combattenti terroristi stranieri e i loro familiari provenienti dal nord-est della Siria. La Bosnia-Erzegovina ha espresso la volontà di rimpatriare tutti i combattenti terroristi stranieri. Sebbene siano in vigore disposizioni giuridiche per l'avvio dell'azione penale nei loro confronti al momento del rimpatrio, tale azione si è svolta efficacemente in modo disomogeneo in tutta la regione. La Bosnia-Erzegovina ha perseguito sette combattenti terroristi stranieri rimpatriati, mentre alle sei donne che li accompagnavano sono state irrogate condanne condizionali. L'Albania sta indagando su nove casi di cittadini che si trovano ancora nel nord-est della Siria, senza aver proceduto al rinvio a giudizio o ad azioni penali nei confronti dei 37 minori e donne finora rimpatriati. Il Montenegro ha perseguito un cittadino rimpatriato dall'Ucraina dopo l'invasione russa del 2014. Queste sentenze, caratterizzate da pene indulgenti, destano preoccupazione. Per quanto concerne le partenze per partecipare alla guerra russa nei confronti dell'Ucraina, nessuno dei paesi dei Balcani occidentali, ad eccezione dell'Albania, che ha riferito che uno dei suoi cittadini si era recato in Ucraina per combattere, ha segnalato la partenza, negli ultimi tempi, di loro cittadini per campi di battaglia all'estero. Fonti aperte hanno tuttavia riferito notizie di partenze dalla regione verso l'Ucraina.

A causa delle persistenti minacce provenienti da vari gruppi terroristici, la Turchia ha continuato a riconoscere come priorità la lotta contro il PKK e lo smantellamento del movimento Gülen. Il PKK continua a figurare nell'elenco UE delle persone, dei gruppi e delle entità coinvolti in atti terroristici. La Turchia ha inoltre continuato a cooperare attivamente nella lotta al terrorismo con la comunità internazionale in quanto membro della Coalizione internazionale per sconfiggere l'ISIS, del Forum globale antiterrorismo e del comitato di esperti sul terrorismo del Consiglio d'Europa. Attiva in qualità di copresidente del gruppo di lavoro sui combattenti terroristi stranieri della Coalizione per sconfiggere l'ISIS, la Turchia ha inoltre fornito accesso al suo spazio aereo e alle sue strutture per lo svolgimento di operazioni antiterrorismo della Coalizione in Iraq e in Siria. Le autorità turche dovrebbero garantire, nel contempo, che la legge nazionale antiterrorismo e la sua applicazione siano in linea con il principio dello Stato di diritto e rispettino i diritti e le libertà fondamentali. La Turchia dovrebbe allineare la sua legislazione antiterrorismo alle norme dell'UE e conformarsi al parere della commissione di Venezia sulla legge riguardante la prevenzione del finanziamento della proliferazione di armi di distruzione di massa.

Minacce ibride

Le minacce ibride, tra cui la disinformazione, la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di soggetti stranieri, nonché gli attacchi informatici, in particolare contro le infrastrutture critiche, rimangono una sfida politica e di sicurezza per i paesi dell'allargamento. In seguito al notevole aumento dello scorso anno a seguito della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, tali minacce continuano a rappresentare un rischio considerevole tanto per l'UE quanto per i paesi dell'allargamento. In risposta alla recente concessione dello status di paese candidato all'Ucraina e alla Moldova e alla prospettiva europea della Georgia, vari soggetti, in particolare sponsorizzati dalla Russia, continuano a mettere in discussione la credibilità dell'UE e a minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche. Tali soggetti hanno continuato a praticare la manipolazione delle informazioni e le ingerenze direttamente o per procura, spesso sincronizzando la loro azione con perturbazioni deliberate in diversi settori e sfruttando le vulnerabilità.

La disinformazione, la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di soggetti stranieri sono aumentate in modo significativo rispetto allo scorso anno. A fronte dello sviluppo dell'invasione russa su vasta scala in Ucraina, si è sviluppata anche la diffusione di diverse narrazioni del Cremlino nei paesi dell'allargamento, con risultati diversi. Tali attività sono particolarmente efficaci in Serbia, dove una parte dei mezzi di comunicazione locali e alcune forze politiche tradizionali diffondono narrazioni filorusse, anche in tutta la regione dei Balcani occidentali. Nonostante i notevoli sforzi profusi, la resilienza nei confronti di tali minacce rimane debole a causa della scarsa alfabetizzazione mediatica, della scarsa fiducia nelle istituzioni, della limitata indipendenza e del limitato giornalismo professionale, nonché del basso livello di libertà dei mezzi di comunicazione. Analogamente, a seguito della decisione di riconoscere una prospettiva europea all'Ucraina, alla Moldova e alla Georgia e di concedere lo status di paese candidato alla Moldova e all'Ucraina, questi tre paesi sono stati oggetto di una nuova ondata di campagne di manipolazione delle informazioni e di ingerenze da parte di soggetti stranieri, volte principalmente a screditare le aspirazioni a aderire all'UE e ad accusare l'Occidente della situazione attuale nella regione. In Georgia una parte specifica della disinformazione ha tentato di implicare che l'Occidente cerchi di aprire un "secondo fronte" contro la Russia dalla Georgia. Sarebbe opportuno uno smascheramento più attivo da parte delle autorità.

La cibersicurezza e la ciberresilienza rimangono una priorità fondamentale in tutti i paesi dell'allargamento. Alcuni paesi hanno segnalato attacchi informatici nel corso dell'anno, con un impatto su vasta scala sulla pubblica amministrazione e sui servizi pubblici. Si sono registrati progressi nell'allineamento all'acquis dell'UE in materia di cibersicurezza in Albania, Macedonia del Nord, Montenegro, Ucraina e Moldova. Nel giugno 2023 si è tenuta a Bruxelles una conferenza ad alto livello sulla cibersicurezza intitolata "Verso un ciberspazio resiliente nei Balcani occidentali". Un secondo dialogo UE-Ucraina in materia di cibersicurezza si è svolto in formato fisico nel settembre 2022.

Nel periodo di riferimento si sono tenute elezioni in Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Moldova, Montenegro e Turchia. Nel prossimo periodo saranno organizzate elezioni in Macedonia del Nord, Ucraina, Moldova e Georgia. Sono necessarie ulteriori misure per prevenire e affrontare qualsiasi tentativo di ingerenza da parte di Stati terzi e soggetti non statali.

Anche gli investimenti esteri diretti si sono intensificati in tutti i paesi ad eccezione dell'Ucraina. Quadri solidi per il controllo degli investimenti esteri diretti, in linea con il regolamento dell'UE sul controllo degli investimenti esteri diretti (IED), sono ancora carenti nella maggior parte dei paesi dell'allargamento, fatta eccezione per la Moldova, che dispone di un sistema in vigore.

Migrazione

La guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina ha portato a un aumento dei rifugiati ucraini e paesi quali la Moldova in particolare, nonché il Montenegro, la Serbia, l'Albania e la Macedonia del Nord hanno svolto un ruolo cruciale in qualità di paesi ospitanti.

La migrazione irregolare rimane una sfida importante tanto per i Balcani occidentali quanto per la Turchia, in particolare per quanto riguarda la lotta contro il traffico di migranti e la tratta di esseri umani. Secondo l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), nel 2022 il numero totale di attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell'UE dai Balcani occidentali è stato pari a circa 144 100. Si tratta di un aumento del 134 % rispetto al 2021 (61 600). Tuttavia, dall'inizio dell'anno fino al 31 luglio 2023, il numero complessivo di arrivi irregolari dai Balcani occidentali nell'UE è diminuito rispetto allo stesso periodo del 2022. Nei primi sette mesi del 2023 sono stati individuati circa 52 200 attraversamenti irregolari delle frontiere lungo la rotta dei Balcani occidentali, il 26 % in meno rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Nel 2022 e nei primi sette mesi del 2023 le principali nazionalità degli arrivi provenivano da Siria, Afghanistan e Turchia.

I principali fattori che influenzano l'elevato numero di persone che arrivano per via aerea dalla Turchia e dalla Serbia sono i seguenti: i) regimi di esenzione dall'obbligo del visto; ii) il breve tempo necessario per attraversare la regione, ossia otto giorni in media nel 2022 rispetto ai 53 del 2021 secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM); iii) i prezzi relativamente bassi offerti dalle reti di trafficanti per attraversare la regione; e iv) la maggiore difficoltà di entrare nell'UE attraverso altre rotte (ad esempio il Mediterraneo occidentale).

L'obiettivo strategico della Commissione europea è sostenere i paesi dei Balcani occidentali che si trovano ad affrontare pressioni migratorie nella regione in quanto potenziali futuri Stati membri dell'UE. In linea con il piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali, tale sostegno mira in modo globale a migliorare la gestione delle frontiere, la procedura di asilo e la capacità di accoglienza, contrastare il traffico di migranti, aumentare la cooperazione in materia di riammissione e rimpatrio dei migranti irregolari che non hanno diritto di soggiornare nei loro paesi di origine, migliorare i sistemi di asilo e protezione e le capacità di accoglienza, nonché conseguire l'allineamento della politica in materia di visti. Secondo Frontex, nel 2022 gli Stati membri dell'UE hanno rimpatriato 5 962 cittadini di paesi terzi nei Balcani occidentali, il 22 % in più rispetto al 2021. L'Albania è stata il principale paese di destinazione di tali rimpatri, seguita dalla Serbia e dalla Macedonia del Nord. Inoltre, secondo l'OIM, all'8 giugno 2023, erano all'incirca 3 657 i migranti e i rifugiati presenti nei centri di accoglienza della regione e si stima che ve ne fossero 700 al di fuori delle strutture di accoglienza. In confronto le capacità di accoglienza complessive erano pari a circa 12 172 posti. I Balcani occidentali partecipano al partenariato operativo regionale contro il traffico di migranti, avviato nel novembre 2022 per sostenere la cooperazione delle autorità di contrasto e giudiziarie contro le reti criminali di trafficanti e per aumentare le capacità di gestione delle frontiere.

Fino al mese di settembre del 2023 sono arrivati nell'UE (tra cui Grecia, Italia e Bulgaria) 22 421 migranti irregolari dalla Turchia, rispetto ai 22 821 arrivi nello stesso periodo del 2022. Gli arrivi in Grecia sono aumentati del 123 %, mentre la rotta marittima verso l'Italia ha registrato un calo sostanziale (diminuzione del 55 %). Il numero di arrivi a Cipro attraverso la linea verde è diminuito significativamente del 42 %.

La dichiarazione UE-Turchia del 2016 è rimasta il quadro fondamentale per la cooperazione in materia di migrazione e ha continuato a produrre risultati, nonostante le continue sfide legate all'attuazione della dichiarazione. La Turchia ha continuato altresì a svolgere un ruolo chiave nella gestione della migrazione lungo la rotta del Mediterraneo orientale. La Turchia ha continuato a compiere sforzi enormi per offrire accoglienza a 3,6 milioni di rifugiati provenienti dalla Siria e da altri paesi e l'UE ha mantenuto in essere il proprio sostegno sostanziale. Lo strumento dell'UE per i rifugiati in Turchia ha mobilitato 6 miliardi di EUR, di cui 5,1 miliardi di EUR erogati a settembre 2023. Dopo un finanziamento ponte di 535 milioni di EUR nel 2020, la Commissione ha proseguito l'attuazione del pacchetto di 3 miliardi di EUR richiesto dal Consiglio.

La liberalizzazione dei visti continua a essere un formidabile strumento per agevolare i contatti interpersonali e sostenere le riforme nel settore della giustizia, della sicurezza e delle libertà fondamentali nei paesi dei Balcani occidentali, nonché in Ucraina, Moldova e Georgia. Come confermato dalla relazione del 2023 nell'ambito del meccanismo di sospensione dall'esenzione dal visto 1 , l'Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro, la Macedonia del Nord 2 , la Serbia, la Georgia, la Moldova e l'Ucraina devono garantire un ulteriore allineamento della politica in materia di visti con gli elenchi dell'UE dei paesi terzi soggetti all'obbligo del visto, in particolare per quanto concerne i paesi terzi che presentano rischi di migrazione irregolare o di sicurezza per l'UE. L'allineamento all'UE della politica in materia di visti resta essenziale per il buon funzionamento dei regimi di esenzione dall'obbligo del visto di questi partner con l'UE. La Turchia non ha compiuto progressi per quanto riguarda il completamento dei parametri di riferimento ancora aperti della tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti durante il periodo di riferimento.

Riforma della pubblica amministrazione

La qualità della pubblica amministrazione e del quadro normativo sono fondamentali per la competitività a lungo termine dell'UE 3 . Per molti anni la Commissione europea ha guidato e aiutato sistematicamente i paesi candidati all'adesione su come costruire pubbliche amministrazioni stabili ed efficienti basandosi sui cinque principi di buona elaborazione delle politiche, gestione della funzione pubblica, organizzazione statale efficace e linee di responsabilità chiare, fornitura di servizi ininterrotta e orientata ai cittadini e, infine, sana gestione delle finanze pubbliche. Sebbene s'impegnino attivamente nel valersi di questo sostegno, i paesi dell'allargamento continuano per la maggior parte a non mostrare quell'impegno e quella leadership necessari a livello politico per affrontare le riforme più sensibili che scardinerebbero una cultura prevalentemente clientelistica e per costruire strutture e sistemi più stabili e professionali. Per il momento, la maggior parte delle riforme ha natura più formale che sostanziale. Se questi paesi non inizieranno a cambiare la cultura amministrativa predominante, le loro pubbliche amministrazioni continueranno a faticare nell'attrarre e trattenere i talenti necessari per coordinare e realizzare le politiche, i servizi e gli investimenti indispensabili per costruire una prosperità e un benessere sociale a lungo termine.

Nel complesso, i paesi dell'allargamento rimangono nel migliore dei casi moderatamente preparati in termini di qualità della loro pubblica amministrazione. Durante il periodo di riferimento, i progressi delle riforme sono stati nel complesso molto limitati. La maggior parte delle raccomandazioni dell'anno o degli anni precedenti è ancora valida. Un modello tipico è che esiste, almeno in parte, una base giuridica e istituzionale formale per un'amministrazione professionale, ma non viene applicata sistematicamente. La maggior parte dei paesi dispone di strategie di riforma della pubblica amministrazione (fatta eccezione per la Turchia) o le sta aggiornando. Tuttavia la loro attuazione è disomogenea e spesso non dà luogo a riforme sostenibili o non ha un impatto duraturo sulla creazione di una pubblica amministrazione migliore.

Per quanto concerne l'Ucraina, vi sono elementi di progresso, ma permangono sfide anche a causa delle circostanze dettate dalla guerra. La Georgia e la Moldova hanno compiuto alcuni progressi nel rafforzamento delle loro pubbliche amministrazioni a seguito dell'adozione di una riforma della pubblica amministrazione e dei relativi piani d'azione.

Un buon coordinamento e un buono sviluppo delle politiche rimangono il fondamento delle riforme della pubblica amministrazione. I paesi dell'allargamento devono informare sistematicamente le politiche e la legislazione con dati e prove concreti, elaborare la legislazione e le politiche in modo consultivo inclusivo e valutarne il potenziale impatto. Una buona pianificazione e un giusto iter procedurale dell'agenda politica rafforzerebbero la fiducia, la resilienza e un contesto normativo più prevedibile per i cittadini e le imprese.

Per quanto riguarda la gestione delle risorse umane e della funzione pubblica, la maggior parte dei paesi ha ancora difficoltà a sviluppare e ad attuare sistematicamente un sistema retributivo trasparente, coerente ed equo, nonché un sistema meritocratico di assunzione, promozione e licenziamento. Tali riforme sono necessarie per attrarre e trattenere personale motivato e qualificato e creare una funzione pubblica professionale e ben funzionante. Tuttavia la gestione di tali riforme tende ad essere molto delicata. La comprensione dei diversi interessi e delle diverse preoccupazioni dei portatori di interessi e l'intermediazione di un ampio sostegno sono fondamentali per realizzare progressi.

L'efficacia dell'organizzazione e dell'assunzione di responsabilità da parte dello Stato è ancora ostacolata dalla mancanza di progressi nella razionalizzazione delle strutture statali e nella definizione di chiare linee di responsabilizzazione tra i ministeri e gli organismi subordinati (in Bosnia-Erzegovina, Albania, Kosovo, Macedonia del Nord, Serbia e Moldova). La capacità dei tribunali amministrativi e la qualità delle decisioni sono insufficienti a garantire i diritti delle persone fisiche a una giustizia amministrativa (in Serbia, Macedonia del Nord, Albania, Bosnia-Erzegovina e Moldova). La qualità degli organismi di vigilanza varia e non viene dato sistematicamente seguito alle raccomandazioni, il che limita l'efficacia del sistema di bilanciamento dei poteri e le opportunità di miglioramento sistemico. Al fine di migliorare la governance su più livelli è necessario migliorare la cooperazione e il coordinamento tra le autorità nazionali, regionali e locali, garantendo la qualità del servizio a tutti i livelli e mettendo in relazione le responsabilità amministrative con le risorse e le capacità. Data l'importanza di garantire tanto un equilibrio adeguato tra le amministrazioni centrali, regionali e locali, quanto un'applicazione coerente delle norme, delle procedure e degli standard a tutti i livelli della pubblica amministrazione, sono necessari maggiori sforzi in tutti i paesi.

La fornitura di servizi amministrativi digitali continua ad essere il settore più avanzato del programma di riforma della pubblica amministrazione, in particolare in Albania, Serbia e Ucraina. Mentre altri paesi devono ancora mettersi al passo rispetto a tale aspetto, tutti i paesi devono continuare a garantire che i servizi pubblici siano accessibili in egual misura alle persone con mezzi o competenze digitali insufficienti. Si registra inoltre un margine per razionalizzare ulteriormente le procedure amministrative e ridurre gli oneri normativi per i cittadini e le imprese.

La mancanza di efficacia e integrità del sistema di gestione delle finanze pubbliche erode la fiducia e incide tanto sulla generazione di entrate pubbliche quanto sulla gestione della spesa nella maggior parte dei paesi dell'allargamento. La trasparenza di bilancio e l'efficacia della spesa pubblica sono questioni cruciali, in particolare in tempi di crescenti vincoli di bilancio. I sistemi di appalti pubblici presentano ancora troppe lacune per garantire un'allocazione efficiente del denaro dei contribuenti. Una cultura della responsabilizzazione gestionale basata su audit interni ed esterni garantirebbe la sostenibilità delle finanze di un paese, ma questa non è ancora la norma. È necessario migliorare molto di più la qualità della gestione degli attivi e degli investimenti per consentire ai paesi dell'allargamento di colmare il divario infrastrutturale con gli Stati membri dell'UE e di cogliere i vantaggi della futura adesione all'UE, tra cui i finanziamenti per gli investimenti.

Società civile

Una società civile libera e responsabilizzata è una componente fondamentale di qualsiasi sistema democratico. In tutti i paesi dell'allargamento la società civile è attiva e dinamica, sorveglia l'azione dei governi e contribuisce all'elaborazione delle politiche. Le organizzazioni della società civile continuano inoltre a fornire servizi, in particolare assistenza alle persone in situazioni di vulnerabilità, e partecipano alla risposta umanitaria alla guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

La libertà di associazione e di riunione è sancita dai quadri giuridici ed è generalmente esercitata, ma sono ancora necessarie delle riforme per applicare pienamente le norme internazionali e occorre rendere l'attuazione molto più coerente. La società civile continua a subire pressioni e il suo margine per operare liberamente si è ulteriormente ridotto, con restrizioni imposte alle sue attività e a quelle dei difensori dei diritti umani. Il ricorso ad azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica, anche da parte di funzionari pubblici, è in aumento allarmante in Serbia e Bosnia-Erzegovina, ma anche in altri paesi, come l'Albania. Analogamente è essenziale che le misure di sicurezza non siano utilizzate impropriamente, ad esempio non siano strumentalizzate per colpire gli oppositori politici o i contestatori avvalendosi della legislazione antiterrorismo in Turchia, per limitare il libero accesso alle informazioni in Montenegro e per giustificare, in Kosovo, l'eccesso di norme riguardanti il controllo e la segnalazione per la prevenzione del riciclaggio, non ancora abrogate. Gli sviluppi più preoccupanti sono tuttavia legati all'elaborazione di "leggi sugli agenti stranieri", che portano alla stigmatizzazione e alla repressione delle organizzazioni della società civile. Si tratta di leggi presentate nella Republika Srpska della Bosnia-Erzegovina e in Georgia (ma successivamente ritirate in Georgia a causa di pressioni internazionali e locali).

Occorre compiere progressi significativi, ad esempio in Georgia, Serbia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Kosovo, per migliorare la disponibilità e la trasparenza dei finanziamenti pubblici, che dovrebbero essere distribuiti sulla base di criteri oggettivi. Sebbene il quadro giuridico in materia di filantropia e donazioni sia stato migliorato in Moldova, le leggi sul volontariato sono ancora in sospeso in Albania e Montenegro. Occorre migliorare i processi di registrazione delle organizzazioni della società civile, anche in Albania, Macedonia del Nord e Montenegro.

Nonostante l'esistenza di politiche volte a rafforzare un contesto favorevole alla società civile o alla cooperazione governativa con la società civile in Albania, Kosovo, Macedonia del Nord o Ucraina, la loro attuazione è insufficiente e spesso dipende da finanziamenti di donatori. Nell'elaborazione delle politiche, la maggior parte dei paesi riconosce il prezioso contributo della società civile. Esistono anche meccanismi per le consultazioni pubbliche aperte, ma le modalità di applicazione devono essere migliorate. I meccanismi istituzionalizzati di cooperazione tra la società civile e il governo continuano a presentare debolezze. È indispensabile che i governi garantiscano le condizioni necessarie per la partecipazione costruttiva e inclusiva delle organizzazioni della società civile all'elaborazione delle politiche.

Economia

A seguito dell'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, le 10 economie dell'allargamento hanno dovuto affrontare importanti sfide economiche e sociali. In Ucraina il prodotto interno lordo (PIL) è diminuito del 29,1 % nel 2022, in quanto l'intero paese è stato profondamente colpito dalla guerra di aggressione della Russia, con conseguente notevole pressione sulla stabilità macroeconomica. La crescita del PIL della regione dei Balcani occidentali è scesa al 3,2 % nel 2022, in calo rispetto a una ripresa del 7,7 % dalla recessione indotta dalla COVID-19 nel 2021. Tuttavia la gravità del rallentamento variava da un'economia all'altra: la crescita del PIL reale è scesa al 6,1 % in Montenegro, al 5,6 % in Turchia, al 4,8 % in Albania, al 4 % in Bosnia-Erzegovina, al 3,5 % in Kosovo, al 2,3 % in Serbia e al 2,1 % nella Macedonia del Nord. In Moldova il PIL ha subito una forte contrazione del 5,9 % e in Georgia il PIL ha continuato a crescere a due cifre (10,1 %). Le differenze nella crescita economica nei paesi sono state determinate principalmente dalle conseguenze dirette e indirette della guerra della Russia in Ucraina, compreso il suo impatto sui legami commerciali, sull'energia, sui prezzi dei prodotti alimentari e sulla migrazione. Le prospettive economiche per le 10 economie restano caratterizzate da un'elevata incertezza circa l'ulteriore impatto della guerra sulla crescita, sull'occupazione e sulla coesione sociale.

Nel corso del 2022 i paesi hanno adottato misure di bilancio per attenuare l'impatto economico della guerra e dell'aumento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari. Poiché i prezzi dell'energia sono scesi notevolmente rispetto al loro picco, le misure dovrebbero ora essere gradualmente eliminate, garantendo nel contempo che il risanamento di bilancio sia mantenuto e che la protezione sociale sia ben mirata a favore di coloro che ne hanno bisogno. L'inflazione nei Balcani occidentali, in Moldova e in Georgia ha iniziato a rallentare rispetto al picco dell'autunno del 2022, dopo una sostanziale accelerazione. Anche in Turchia l'inflazione ha registrato un rallentamento nella prima metà del 2023, dopo che l'effetto delle pressioni sui prezzi a livello mondiale associato a decisioni non convenzionali di politica monetaria ha provocato un forte deprezzamento della lira e fatto salire l'inflazione al livello più elevato degli ultimi vent'anni (oltre l'85 % nell'ottobre 2022). In Ucraina le perturbazioni delle catene di approvvigionamento, l'aumento dei costi di produzione e la stampa di moneta da parte della Banca nazionale per finanziare la guerra hanno portato a un forte aumento dell'inflazione, che ha raggiunto un picco del 26,6 % alla fine del 2022 prima di iniziare a diminuire.

Nei Balcani occidentali e in Turchia i mercati del lavoro continuano a essere caratterizzati da tassi di attività (soprattutto tra le donne e i giovani) generalmente bassi, da tassi di disoccupazione elevati, nonché da una fuga di cervelli in relazione ai lavoratori qualificati. Persistono squilibri strutturali tra domanda e offerta di competenze, dovuti alla carenza di investimenti nel capitale umano e alla debolezza dei sistemi di istruzione. Ciò richiede politiche del mercato del lavoro più attive, un dialogo sociale bipartito e tripartito rafforzato e investimenti nel miglioramento delle competenze e nella riqualificazione. In tale contesto, nel 2021 i partner dei Balcani occidentali si sono impegnati a istituire sistemi di garanzia per i giovani secondo il modello dell'UE. A metà del 2023, la maggior parte di essi aveva istituito gruppi interministeriali di esperti per elaborare piani di attuazione. Tre avevano già adottato i loro piani e alcuni stavano già iniziando ad attuare un progetto pilota del regime in questione nel 2023. I mercati del lavoro in Moldova e Georgia hanno registrato risultati relativamente buoni nel 2022, beneficiando dell'arrivo di rifugiati qualificati in fuga dalla guerra della Russia contro l'Ucraina e della mobilitazione in Russia, sebbene persistano debolezze strutturali. Tuttavia gli elevati livelli di occupazione informale rimangono una questione fondamentale in tutti i paesi partner. In Ucraina i flussi di rifugiati e gli sfollamenti interni, unitamente all'enorme distruzione di capitali, hanno avuto un impatto notevole sul mercato del lavoro, già caratterizzato da un tasso di attività relativamente basso e dalla fuga di cervelli. Saranno necessari enormi sforzi per ricostruire un mercato del lavoro funzionante e affrontare la carenza di competenze una volta terminata la guerra. A tale riguardo sarà fondamentale il rafforzamento del dialogo sociale, compreso lo sviluppo delle capacità delle parti sociali.

È sempre più importante che tutte le 10 economie dell'allargamento accelerino le riforme strutturali al fine di consentire una ripresa sostenibile a medio termine e compiere progressi nel soddisfare i due criteri economici per l'adesione all'UE: ossia garantire l'esistenza di un'economia di mercato funzionante e dimostrare la capacità di far fronte alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'UE.

In termini di economie di mercato funzionanti, nessuno dei paesi dei Balcani occidentali può attualmente essere considerato disporre di un'economia di mercato pienamente funzionante e i livelli di conformità variano nonostante i progressi compiuti in alcuni paesi. Sebbene la Bosnia-Erzegovina resti ancora in una fase iniziale di preparazione senza progressi nell'ultimo anno, la maggior parte degli altri partner ha compiuto alcuni progressi o buoni progressi nella costruzione di economie di mercato funzionanti e ha raggiunto un livello di preparazione moderato o buono. Sebbene l'economia di mercato della Turchia sia molto avanzata, il suo funzionamento continua a destare notevoli preoccupazioni a causa dell'arretramento su elementi chiave, quali la conduzione della politica monetaria e il contesto istituzionale e normativo. Dopo le elezioni sono state adottate misure destinate ad affrontare alcune di queste preoccupazioni. La Moldova e l'Ucraina sono in una fase iniziale/hanno raggiunto un certo livello di preparazione, mentre la Georgia risulta essere moderatamente preparata. In termini di capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato, soltanto la Turchia presenta un buon livello di preparazione. La Serbia, il Montenegro e la Macedonia del Nord sono moderatamente preparati, l'Albania e la Georgia presentano un certo livello di preparazione, la Bosnia-Erzegovina e la Moldova sono in una fase iniziale/presentano un certo livello di preparazione, mentre il Kosovo e l'Ucraina si trovano in una fase iniziale.

Il livello di attuazione degli orientamenti strategici definiti di comune accordo ha continuato a deteriorarsi nei Balcani occidentali e in Turchia, passando da 50,8 % nel 2020 a 42,9 % nel 2021 e a 40,8 % in 2022. L'attuazione degli orientamenti strategici è fondamentale affinché i paesi allineino ulteriormente le loro economie rispetto a quelle dell'UE e si preparino alla loro futura partecipazione al quadro dell'Unione europea per il coordinamento e la sorveglianza delle politiche economiche e sociali. È necessario migliorare la sostenibilità di bilancio, promuovere lo sviluppo del capitale umano e rafforzare la resilienza agli shock futuri. Gli sforzi dovrebbero continuare a portare avanti le transizioni digitale e verde, migliorando il contesto imprenditoriale e approfondendo l'integrazione economica regionale sulla base delle norme dell'UE al fine di attrarre investimenti e stimolare la crescita economica.



Allegato 2. Attuazione del piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali

L'attuazione del piano economico e di investimenti (PEI) per i Balcani occidentali 4 , adottato il 6 ottobre 2020, è in corso. Tale piano si prefigge di realizzare una maggiore integrazione e di colmare il divario socioeconomico tra la regione e l'UE, fornendo assistenza alle transizioni verde e digitale della regione e avvicinando i Balcani occidentali al mercato unico dell'UE. Detto piano è attuato attraverso un pacchetto di 9 miliardi di EUR di sovvenzioni dell'UE e lo strumento di garanzia per i Balcani occidentali che, secondo le previsioni, dovrebbe attirare investimenti fino a 20 miliardi di EUR.

L'impatto di questi investimenti sull'economia della regione dovrebbe essere amplificato da progressi tangibili nell'attuazione del mercato regionale comune e dei programmi di riforma economica, nonché da progressi costanti nei settori dello Stato di diritto, della gestione delle finanze pubbliche e della riforma della pubblica amministrazione.

Ad oggi l'UE ha approvato o impegnato finanziamenti per 4,29 miliardi di EUR in sovvenzioni e, secondo le previsioni, dovrebbe mobilitare oltre 10,76 miliardi di EUR di investimenti provenienti da altre fonti. Figurano in tale contesto il finanziamento di 54 progetti faro nell'ambito del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali (WBIF), le azioni bilaterali e plurinazionali nel contesto dello strumento di assistenza preadesione (IPA) e il finanziamento dell'IPARD (strumento di assistenza preadesione per lo sviluppo rurale) a sostegno delle misure agricole. Inoltre l'UE ha approvato la copertura di 21 garanzie nell'ambito del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD+), che mobiliterà investimenti significativi attraverso banche e istituzioni finanziarie internazionali.

Gli investimenti nella connettività dei trasporti si concentrano sullo sviluppo delle infrastrutture necessarie per il trasporto stradale, ferroviario e per vie navigabili, in linea con le priorità delle reti transeuropee dei trasporti. Si concentra inoltre sul miglioramento e sull'inverdimento delle infrastrutture esistenti al fine di contribuire a soluzioni di mobilità intelligente in linea con l'agenda verde.

I principali progetti faro approvati nell'ambito del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali nel contesto del PEI si concentrano sui seguenti aspetti: i) la ferrovia del corridoio X Serbia-Bulgaria; ii) l'autostrada della pace, che collega il Kosovo e la Serbia; iii) l'autostrada del corridoio Vc in Bosnia-Erzegovina, che collega il paese all'Adriatico, all'Ungheria e alla Croazia; iv) l'autostrada blu in Albania; v) l'autostrada del corridoio VIII nella Macedonia del Nord; e vi) altri interconnettori e varianti autostradali e ferroviari nella regione.

Tali progetti integrano gli investimenti in connettività adottati negli anni precedenti, numerosi dei quali sono stati completati negli ultimi mesi. Tra questi figurano il tratto autostradale del corridoio Vc Tarcin e il tunnel Ivan in Bosnia-Erzegovina, nonché il tratto ferroviario del corridoio IV Bar-Vrbnica in Montenegro.

In coordinamento con il segretariato permanente del trattato che istituisce la Comunità dei trasporti, la regione continua inoltre a lavorare a misure di riforme attraverso l'attuazione di cinque piani d'azione settoriali (ferrovie, strade, sicurezza stradale, agevolazione dei trasporti, trasporto per vie navigabili e multimodalità) e della strategia per una mobilità sostenibile e intelligente per i Balcani occidentali. Il piano di lavoro quinquennale approvato dai sei partner funge da ulteriore strumento di pianificazione per le riforme e le infrastrutture rispetto alle quali la regione dovrà definire le priorità nei prossimi anni.

L'attuazione di tali piani d'azione e la modernizzazione delle infrastrutture esistenti sono sostenute attraverso il programma di trasporto sicuro e sostenibile da 80 milioni di EUR adottato dal comitato esecutivo del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali nel giugno 2023. Tale programma finanzia soluzioni di mobilità intelligente e sostenibile attraverso la decarbonizzazione e la digitalizzazione.

A seguito dell'efficace introduzione di "corsie verdi" nella regione durante la pandemia di COVID-19, nel quadro delle misure di agevolazione dei trasporti, sono attualmente in fase di creazione anche corsie verdi e blu analoghe (sugli attraversamenti marittimi) tra i Balcani occidentali e l'UE. Attualmente progetti pilota sono in corso con la Grecia, l'Italia e la Croazia e le corsie lungo il confine tra Serbia e Ungheria sono in fase di negoziazione.

Infine, nel contesto della proposta di revisione del regolamento sulla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), è stato istituito e incluso un corridoio dei Balcani occidentali nella rete globale e in parte nella rete centrale. Ciò dimostra l'impegno dell'UE a favore della connettività nella regione, che è considerata parte integrante della rete di trasporto dell'UE.

In termini di assistenza finanziaria a favore del trasporto sostenibile nell'ambito del PEI, finora sono stati approvati 1,74 miliardi di EUR nel contesto del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, che sono stati impegnati nell'ambito dei programmi bilaterali e plurinazionali dell'IPA. Si prevede che ciò mobiliterà ulteriori 5,7 miliardi di EUR provenienti da altre fonti.

I progetti faro in materia di transizione verso l'energia pulita e connettività sono incentrati su investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili, sull'"ondata di ristrutturazioni" in materia di efficienza energetica e sull'agevolazione dell'abbandono del carbone. La sicurezza energetica e la diversificazione dell'approvvigionamento sono anch'esse aspetti sostenuti.

Nell'ottobre 2022 la Commissione ha annunciato un pacchetto di sostegno per l'energia per la regione da 1 miliardo di EUR. Metà di tale importo è destinato al sostegno mirato a favore di gruppi sociali e imprese vulnerabili, mentre l'altra metà è destinata ad accelerare la transizione energetica, in particolare attraverso investimenti in misure di efficienza energetica, diversificazione dell'approvvigionamento e produzione di energie rinnovabili. La maggior parte del sostegno diretto è stata erogata all'inizio del 2023, mentre la definizione delle priorità e l'adozione degli investimenti sono in atto nel corso del 2023.

Il comitato esecutivo del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali ha finora adottato 18 progetti di investimento del PEI incentrati sulla costruzione di centrali solari/fotovoltaiche (ad esempio in Albania, Kosovo e Macedonia del Nord), su parchi eolici (ad esempio in Serbia), sul ripristino di centrali idroelettriche (ad esempio in Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Serbia), sulla rete di trasmissione dell'energia elettrica (ad esempio il corridoio transbalcanico dell'energia elettrica) e sull'efficienza energetica. L'UE sostiene e fornisce inoltre investimenti a favore degli interconnettori del gas al fine di garantire una migliore diversificazione delle fonti energetiche.

Per promuovere l'energia da fonti rinnovabili e l'efficienza energetica e sostenere i progressi in materia di ristrutturazione di edifici pubblici e privati, la Commissione ha stanziato 100 milioni di EUR destinati al programma regionale di efficienza energetica attraverso un accordo di contributo sottoscritto nel dicembre 2022. Nell'aprile 2022, il comitato esecutivo del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali ha espresso un parere positivo sul finanziamento da 45 milioni di EUR di uno specifico strumento di garanzia dedicato a progetti riguardanti principalmente l'efficienza energetica e le energie rinnovabili che è attualmente in fase di negoziazione.

Nel dicembre 2022 i Balcani occidentali hanno adottato obiettivi in materia di energia e clima per il 2030 nell'ambito del trattato che istituisce la Comunità dell'energia. Su tale base, stanno attualmente elaborando i rispettivi piani nazionali per l'energia e il clima che definiscono le misure da adottare per conseguire tali obiettivi. La Commissione e la Comunità dell'energia sono inoltre impegnate insieme ai Balcani occidentali nello sviluppo di un sistema regionale di scambio di quote di emissione nell'ambito del loro processo di adesione.

L'abbandono del carbone nella regione, la maggior parte della quale dipende fortemente dai combustibili fossili, costituirà una grande sfida socioeconomica. La Commissione ha pertanto sostenuto la piattaforma di cooperazione per le regioni carbonifere in transizione nei Balcani occidentali e in Ucraina, che rispecchia un'iniziativa analoga realizzata a livello dell'UE. Si è già svolta tutta una serie di scambi bilaterali con le regioni dell'UE, mentre altri sono in fase di pianificazione.

In termini di assistenza finanziaria nell'ambito del PEI per l'energia pulita, finora sono stati adottati 617 milioni di EUR nel contesto del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, che sono stati impegnati nell'ambito dei programmi bilaterali e plurinazionali dell'IPA. Si prevede che ciò mobiliterà ulteriori 1,3 miliardi di EUR provenienti da altre fonti.

Inoltre il comitato esecutivo del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali ha emesso un parere positivo sulla fornitura di sei garanzie di accesso aperto corrispondenti che si prevede genereranno investimenti significativi nelle infrastrutture energetiche, nell'efficienza e nella transizione. I contratti sono attualmente in fase di negoziazione.

Le priorità del PEI in materia di trasporti ed energia integrano gli sforzi nel settore dell'ambiente e dei cambiamenti climatici. Congiuntamente essi contribuiscono all'attuazione dell'agenda verde per i Balcani occidentali, adottata con il PEI e approvata dai leader dei Balcani occidentali attraverso la dichiarazione di Sofia del novembre 2020. L'agenda verde, che si articola in cinque pilastri, prevede l'adozione di riforme normative e investimenti che permetteranno di allineare la regione alle ambizioni del Green Deal europeo, in particolare nei settori della transizione energetica, della prevenzione dell'inquinamento, dell'economia circolare, della protezione della biodiversità e della produzione alimentare sostenibile. L'attuazione dell'agenda è promossa da progetti faro del PEI relativi ai trasporti sostenibili, alla transizione energetica e alla gestione dei rifiuti e delle acque reflue.

La regione sta attuando un piano d'azione dettagliato per l'agenda, approvato dai leader in occasione del vertice di Brdo nell'ottobre 2021. Sebbene il Consiglio di cooperazione regionale mantenga un ruolo fondamentale nel coordinamento delle iniziative regionali previste dall'agenda verde, la Commissione ha concluso con l'Agenzia austriaca per l'ambiente un programma EU4Green di un valore di 11 milioni di EUR, affinché aiuti ciascun partner a lavorare alle proprie strategie e riforme.

Oltre ai progetti in materia di energia e trasporti menzionati in precedenza, gli investimenti sostenuti dall'UE a favore dell'agenda verde si concentrano sulla gestione dei rifiuti e delle acque reflue, sull'economia circolare, sulla protezione dell'ambiente e sull'agricoltura sostenibile. Nell'ambito dell'iniziativa faro 7, il comitato esecutivo del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali e la Commissione hanno finora approvato il finanziamento di sette progetti di investimento per la gestione delle acque e delle acque reflue in tutti e sei i paesi partner (comprese le capitali Podgorica, Skopje, Belgrado e Sarajevo) e di tre programmi a sostegno della gestione dei rifiuti (in Albania, Macedonia del Nord e Serbia). Esiste inoltre una serie di programmi bilaterali sulla biodiversità e la protezione ambientale di aree specifiche (ad esempio il lago di Prespa). Esiste altresì un programma regionale di lotta contro l'inquinamento nelle città tramite il sostegno al Patto dei sindaci per il clima e l'energia, che aiuta le città a elaborare piani e ad attuare progetti pilota in questo settore.

La transizione verde agroalimentare è attuata in larga misura attraverso l'IPARD. Finora sono stati impegnati 152 milioni di EUR nell'ambito del PEI per sostenere la modernizzazione della produzione alimentare sostenibile.

In termini di assistenza finanziaria per la protezione dell'ambiente e i cambiamenti climatici nell'ambito del PEI, finora sono stati adottati 633 milioni di EUR nel contesto del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, che sono stati impegnati nell'ambito dei programmi bilaterali e plurinazionali dell'IPA e dell'IPARD. Si prevede che ciò mobiliterà ulteriori 685 milioni di EUR provenienti da altre fonti.

Inoltre il comitato esecutivo del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali ha emesso un parere positivo sulla fornitura di quattro garanzie di accesso aperto relative alla transizione verde, al sostegno mirato alla transizione sostenibile delle città, ai pozzi di assorbimento del carbonio e alle obbligazioni verdi. I contratti sono in fase di preparazione in vista della firma nel 2023.

Il PEI sostiene altresì la regione nella sua trasformazione digitale, attraverso assistenza tecnica e investimenti, concentrandosi sulle riforme normative che possono favorire lo sviluppo di un mercato dei servizi digitali e sulla promozione degli investimenti in soluzioni e infrastrutture digitali innovative. Finora sono stati approvati due progetti nell'ambito del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, relativi alla banda larga in Serbia e ai laboratori sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) in Albania.

Per quanto riguarda la riforma del quadro giuridico, la Commissione mantiene con la regione un dialogo a cadenza annuale incentrato sulle strategie digitali e sostiene gli incontri digitali periodici ad alto livello dei Balcani occidentali. In occasione del dialogo del 30 giugno 2023, Albania, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia hanno firmato accordi di associazione in relazione al programma Europa digitale (DIGITAL). La partecipazione al programma DIGITAL consentirà ai paesi di partecipare alla rete dei poli europei dell'innovazione digitale a sostegno delle imprese e del settore pubblico nelle transizioni verde e digitale. Nel 2022 i sei paesi hanno firmato la dichiarazione sul futuro di Internet che definisce la visione e i principi per un'internet affidabile. La regione è inoltre pienamente associata ai lavori dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche.

La Commissione, insieme al Consiglio di cooperazione regionale, ha svolto un ruolo fondamentale nel garantire la conclusione dell'accordo regionale di roaming, che ha introdotto un regime di roaming a tariffe nazionali in tutta la regione a partire dal 1º luglio 2021. La prima riduzione volontaria delle tariffe di roaming dei dati da parte dei principali operatori dell'UE e dei Balcani occidentali è entrata in vigore il 1º ottobre 2023. Gli operatori hanno inoltre concordato un percorso di transizione con ulteriori riduzioni nei prossimi anni al fine di avvicinare i prezzi a un regime di roaming a tariffe nazionali entro il 2028.

Parallelamente, l'UE sta promuovendo lo sviluppo di nuove soluzioni digitali in vari ambiti delle economie dei Balcani occidentali, tra cui i trasporti, l'energia, la logistica, l'amministrazione pubblica e gli scambi. Uno strumento importante di promozione di tali soluzioni è l'iniziativa Balkathon, che assegna annualmente riconoscimenti ai progetti innovativi in materia di transizione digitale.

È invece in preparazione un programma regionale, EU4Digital, che dispone di un bilancio di 15 milioni di EUR e dovrebbe essere attuato in tre anni. Tale programma mira a integrare i lavori in corso del mercato comune regionale, Area digitale regionale, che si basa sugli obiettivi dell'agenda digitale per i Balcani occidentali.

La cibersicurezza rimane un elemento importante del PEI. È stata completata una valutazione delle esigenze in materia di cibersicurezza per la regione e sono in corso alcuni eventi di assistenza tecnica, organizzati attraverso lo strumento TAIEX (Technical Assistance and Information Exchange, assistenza tecnica e scambio di informazioni), finalizzati a sviluppare la preparazione agli incidenti informatici.

In termini di assistenza finanziaria per la transizione digitale nell'ambito del PEI, finora sono stati adottati oltre 50 milioni di EUR nel contesto del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali che sono stati impegnati nell'ambito dei programmi bilaterali e plurinazionali dell'IPA. Si prevede che ciò mobiliterà ulteriori 240 milioni di EUR provenienti da altre fonti.

Inoltre il comitato esecutivo del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali ha approvato la costituzione di una garanzia di accesso aperto in questo settore: la piattaforma per la trasformazione digitale.

Il sostegno al settore privato si concentra su finanziamenti mirati attraverso appositi strumenti di garanzia dedicati alle piccole e medie imprese (PMI) per consentirne l'avvio, l'innovazione e lo sviluppo della competitività. Un sostegno analogo è fornito anche alle imprese agricole rurali, attraverso l'IPARD.

Occorre creare le giuste condizioni per lo sviluppo e la crescita del settore privato, in particolare per le microimprese e le piccole e medie imprese (MPMI). Tale aspetto è al centro del dialogo in materia di politica economica che viene organizzato annualmente con i partner dei Balcani occidentali attraverso i Programmi di riforma economica (ERP) e le raccomandazioni di politica economica che ne scaturiscono, allineate alle priorità del PEI.

Il sostegno al settore privato, orientato in particolare a promuovere l'innovazione e a rafforzare la duplice transizione verde e digitale, è attualmente erogato attraverso sei regimi di finanziamento misto dedicati al settore privato: PMI verdi, programma per il clima, finanza verde per l'inclusione, accesso sostenibile ai finanziamenti per l'imprenditorialità, digitalizzazione e inverdimento per la crescita, promozione dei prestiti verdi.

La Commissione sostiene inoltre il WB6 Chambers Investment Forum per promuovere gli interessi economici dei Balcani occidentali e al di fuori di tale regione. Essa finanzia in particolare il programma regionale di sviluppo destinato ai fornitori, che mira a contribuire alla creazione di collegamenti/opportunità per i fornitori nazionali.

Infine la Commissione ha avviato numerose iniziative nel contesto della garanzia per i Balcani occidentali, nell'ambito del più ampio EFSD+, tra le quali figurano la messa a disposizione di 10 regimi di garanzia per fornire finanziamenti generali alla crescita a favore delle PMI e un meccanismo di condivisione dei rischi agricoli, nonché la promozione di una crescita inclusiva e della duplice transizione. Tali attività sono attualmente in fase di aggiudicazione.

In termini di assistenza finanziaria a favore del settore privato nell'ambito del PEI, finora sono stati approvati 341 milioni di EUR nel contesto del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, che sono stati impegnati nell'ambito dei programmi bilaterali e plurinazionali dell'IPA. Si prevede che ciò mobiliterà ulteriori 2,1 miliardi di EUR provenienti da altre fonti.

Il sesto settore prioritario sostenuto dal PEI è lo sviluppo del capitale umano e dell'innovazione, compresi i giovani, l'istruzione e la promozione dell'innovazione. Nel luglio 2021, i ministri della regione hanno approvato una dichiarazione che impegna i loro paesi a rispettare i principi del pilastro europeo dei diritti sociali e ad attuare l'iniziativa faro "Garanzia per i giovani" del PEI. Il vertice UE-Balcani occidentali dell'ottobre 2021 ha fatto registrare l'avvio di un'agenda globale in materia di innovazione, ricerca, istruzione, cultura, gioventù e sport (l'agenda per l'innovazione).

La garanzia per i giovani è un programma di attivazione volto a garantire che i giovani dei Balcani occidentali ricevano offerte qualitativamente valide di posti di lavoro, formazione permanente, apprendistato e formazione professionale entro un determinato periodo dall'inizio della disoccupazione o dall'abbandono del sistema dell'istruzione formale. Questo regime richiede riforme e lo sviluppo di capacità nell'istruzione e nella formazione professionale, nell'occupazione, nei servizi per il lavoro e nella previdenza sociale. Tutti i partner dei Balcani occidentali, fatta eccezione per la Bosnia-Erzegovina (dove sono in corso lavori), hanno adottato piani nazionali di attuazione della garanzia per i giovani e hanno istituito meccanismi di coordinamento e alcuni di essi stanno già attuato progetti pilota in questo settore.

Dalla fine del 2022 lo strumento di assistenza tecnica inter pares dell'UE, SOCIEUX+, è a disposizione dei Balcani occidentali. Tale strumento è specializzato nel settore dell'occupazione, del lavoro e della protezione sociale e fornisce assistenza a breve termine alle istituzioni nazionali e locali dei paesi partner che operano nei settori ammissibili. Nei Balcani occidentali sono attualmente in corso 26 azioni, principalmente relative alla protezione sociale, al lavoro e all'occupazione.

L'agenda per i Balcani occidentali in materia di innovazione, ricerca, istruzione, cultura, gioventù e sport continua a porre i Balcani occidentali su un percorso solido verso una più stretta cooperazione in tali settori strategici. Numerosi sforzi di cooperazione tra gli Stati membri dell'UE e i partner dei Balcani occidentali hanno rafforzato settori chiave quali il sostegno alla modernizzazione dei sistemi di istruzione superiore, la cooperazione industriale e la produzione intelligente, il rafforzamento degli ecosistemi di innovazione, la formazione del personale medico, la digitalizzazione e la cibersicurezza.

Il principale strumento di attuazione dell'agenda per l'innovazione è il programma Orizzonte Europa, cui sono attualmente associati tutti e sei i partner dei Balcani occidentali. La regione ha inoltre accesso allo strumento di sostegno alle politiche in materia di ricerca e sviluppo tecnologico e ha intensificato il proprio impegno e la propria partecipazione in relazione a iniziative di ricerca dell'UE quali COST ed EUREKA. La Macedonia del Nord e la Serbia sono associate ad Erasmus+, mentre altri quattro partner beneficiano del sostegno della dimensione internazionale del programma Erasmus+. Dal 2023 l'iniziativa delle università europee di Erasmus+ è aperta alla partecipazione di tutti gli istituti di istruzione superiore dei Balcani occidentali in qualità di partner a pieno titolo. Le università europee sono alleanze transnazionali di istituti di istruzione superiore che sviluppano una cooperazione strutturale e strategica a lungo termine, creano le università del futuro e promuovono i valori e l'identità europei. I partner dei Balcani occidentali partecipano inoltre a pieno titolo alle iniziative dell'UE nel settore della cultura, tra cui il programma Europa creativa e l'iniziativa del nuovo Bauhaus europeo. Quest'ultima promuove l'innovazione, la sostenibilità, l'inclusione e l'estetica nei progetti infrastrutturali e di altro tipo ed è particolarmente collegata all'attuazione dell'agenda verde.

L'assistenza dell'UE in questo settore comprende anche una stretta cooperazione con i Balcani occidentali in ambito sanitario. La regione continua a essere associata ai lavori del comitato per la sicurezza sanitaria dell'UE e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ed ha accesso agli appalti congiunti di forniture mediche. L'UE sta finanziando un progetto di resilienza alle crisi sanitarie nei Balcani occidentali e un progetto di investimento per ampliare l'ospedale pediatrico universitario di Belgrado.

In termini di assistenza finanziaria a favore dello sviluppo del capitale umano nell'ambito del PEI, finora sono stati approvati 368 milioni di EUR nel contesto del quadro per gli investimenti nei Balcani occidentali, che sono stati impegnati nell'ambito dei programmi bilaterali e plurinazionali dell'IPA. Si prevede che ciò mobiliterà ulteriori 477 milioni di EUR provenienti da altre fonti.

Le sei priorità del PEI sono sostenute, e il loro impatto amplificato, dall'impegno della regione (e dal sostegno dell'UE) a creare un mercato regionale comune nei Balcani occidentali, basato sulle quattro libertà di circolazione. Un importante passo avanti verso la fine del 2022 è stata la conclusione di tre accordi sulla libera circolazione delle persone nella regione. La riuscita della loro attuazione faciliterà gli spostamenti e il riconoscimento delle qualifiche di istruzione superiore e di determinate qualifiche professionali. L'UE sta sostenendo lo sviluppo del mercato comune attraverso il Consiglio di cooperazione regionale e l'accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA).

Infine, il successo del piano economico e di investimenti è inoltre subordinato all'attuazione da parte ti tutti i partner delle migliori pratiche in materia di Stato di diritto, finanze pubbliche e gestione degli investimenti e nella promozione di un'amministrazione pubblica professionale ed efficiente.


Allegato 3. Attuazione del piano economico e di investimenti (PEI) – panoramica per Ucraina, Moldova e Georgia

Nel 2021 l'UE e i suoi cinque partner orientali hanno varato un piano economico e di investimenti per il partenariato orientale 5 (PEI), il cui obiettivo è sostenere la ripresa economica dopo due anni di crisi sanitaria che ha arrecato danni in termini sociali ed economici. Tale piano mira inoltre a realizzare le trasformazioni verde e digitale necessarie per costruire economie innovative, sostenibili dal punto di vista ambientale, socialmente inclusive e resilienti.

Dall'inizio della guerra di aggressione non provocata, mossa dalla Russia contro l'Ucraina, il PEI ha acquisito una rilevanza socioeconomica e politica del tutto nuova. È diventato parte integrante della risposta dell'UE all'impatto della guerra nei confronti dell'Ucraina fornendo liquidità e mobilitando gli investimenti necessari per aiutare l'economia dell'Ucraina, e della Moldova, a rimanere a galla. Il PEI si colloca inoltre nel contesto del sostegno dell'UE all'integrazione di tali due paesi, nonché della Georgia, nell'economia e nei mercati dell'UE dell'energia, del digitale e dei trasporti. Si tratta di un meccanismo fondamentale per facilitare i loro sforzi di adesione e sbloccare i vantaggi dell'integrazione europea.

L'ambizione del piano è mobilitare fino a 17 miliardi di EUR di investimenti nella regione nel periodo 2021-2027 mobilitando 2,3 miliardi di EUR di sovvenzioni e garanzie dell'UE. Anche le misure politiche e il sostegno tecnico di accompagnamento rientrano nel contesto dell'attuazione del PEI.

A settembre 2023 era stato mobilitato un importo totale di 6,2 miliardi di EUR attraverso sovvenzioni bilaterali e regionali, operazioni di finanziamento misto e garanzie a sostegno delle priorità del PEI in Ucraina, Moldova e Georgia. Di tale importo, 3,5 miliardi di EUR sono destinati a sostenere l'attuazione di progetti faro per paese. Il numero di investimenti mobilitati finora nell'ambito del PEI rappresenta il 40 % dell'importo obiettivo di 17 miliardi di EUR di investimenti da mobilitare. Nella prima metà del 2023 gli investimenti mobilitati grazie al piano sono aumentati rapidamente. Con la conclusione di nuovi accordi di garanzia con le istituzioni finanziarie partner nell'ambito dello strumento EFSD+, l'attuazione del piano dovrebbe accelerare ulteriormente.

Trasporti sostenibili

La connettività dei trasporti sostenibili è stata una priorità fondamentale nella regione sin dall'avvio del partenariato orientale nel 2009. Nel dicembre 2021 l'UE e i suoi partner orientali hanno rinnovato il loro impegno a rafforzare i principali collegamenti di trasporto, con particolare attenzione alla rete centrale TEN-T indicativa estesa, compresi i collegamenti attraverso il Mar Nero. I miglioramenti dei principali collegamenti aerei, stradali, ferroviari, marittimi e per vie navigabili interne presentano un potenziale enorme per stimolare lo sviluppo economico sostenibile, l'integrazione dei mercati e gli scambi transfrontalieri nella regione e tra la regione e l'UE. Dal 2021 sono stati mobilitati 1,2 miliardi di EUR a sostegno della connettività dei trasporti.

In Ucraina e Moldova l'UE sta mantenendo fede al suo impegno di sostenere l'attuazione dell'iniziativa "corridoi di solidarietà UE-Ucraina". I corridoi di solidarietà sono assi di trasporto prioritari che collegano l'Ucraina e la Moldova all'UE. Costituiscono la via principale per il commercio di beni essenziali da e verso l'Ucraina e sono diventati un'ancora di salvezza per l'economia del paese. La Commissione collabora con gli Stati membri dell'UE, l'Ucraina, la Moldova, i partner internazionali e le imprese, nonché con gli operatori dei trasporti per ampliare e migliorare il funzionamento dei corridoi di solidarietà. La Commissione si sta concentrando sulla riduzione dei costi di trasporto e logistici lungo i corridoi di solidarietà attraverso procedure semplificate, il potenziamento delle infrastrutture e lo sfruttamento del pieno potenziale di tutte le rotte. In tale contesto, nove progetti del meccanismo per collegare l'Europa, per un sostegno totale dell'UE di quasi 250 milioni di EUR, miglioreranno i punti transfrontalieri ferroviari e stradali tra gli Stati membri dell'UE limitrofi (Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia) e l'Ucraina e la Moldova.

Nel 2022 la Commissione ha collaborato con le autorità moldove, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e la Banca europea per gli investimenti (BEI) al fine di sostenere il ripristino dell'asse ferroviario nord-sud. L'obiettivo principale è migliorare la capacità della rete ferroviaria moldova che copre circa 128 km sul corridoio Vălcineț-Ocnița-Ungheni-Chișinău-Căinari, in particolare in termini di norme in materia di peso e velocità di viaggio. Ciò si aggiunge agli investimenti a breve termine volti ad ammodernare rapidamente il principale valico di frontiera stradale tra Ucraina e Slovacchia e ad acquistare attrezzature, quali scanner e generatori, per i valichi di frontiera prioritari tra l'Ucraina e gli Stati membri dell'UE. La Commissione ha mobilitato 20 milioni di EUR sotto forma di sovvenzioni attraverso lo strumento di politica estera, oltre a un prestito di 12 milioni di EUR della BERS.

In Georgia, l'UE e la BEI hanno continuato a investire nell'autostrada est-ovest, dedicando particolare attenzione ai "punti neri", ossia tratti della strada nei quali il numero di incidenti stradali e di decessi è particolarmente elevato. L'UE e la BEI continueranno a sostenere lo sviluppo di questo corridoio fondamentale per un importo totale di 446 milioni di EUR (compresi 16,8 milioni di EUR in sovvenzioni). A sostegno dell'iniziativa faro 2 in Georgia, l'UE ha inoltre avviato uno studio di fattibilità globale per valutare la fattibilità commerciale di ulteriori linee traghetto/feeder per collegare la Georgia alla Bulgaria attraverso il Mar Nero.

Nel novembre 2022 l'Ucraina, la Moldova e la Georgia sono diventate partecipanti-osservatrici presso gli organi della Comunità dei trasporti. Ciò apporterà benefici concreti a questi paesi in termini di attuazione dell'acquis dell'UE in materia di trasporti, di sviluppo della rete TEN-T indicativa nei loro territori e di condivisione di buone pratiche con i partner regionali dei Balcani occidentali e gli Stati membri dell'UE. Il segretariato permanente del trattato che istituisce la Comunità dei trasporti (TCT) ha già iniziato a interagire con i partecipanti osservatori a vari livelli al fine di introdurli nei lavori della Comunità dei trasporti, coinvolgerli nei lavori dei comitati tecnici TCT e avviare i lavori su alcuni dei principali obiettivi tangibili del TCT (ad esempio, i piani d'azione riguardanti il trasporto ferroviario e stradale, la sicurezza stradale, l'agevolazione dei trasporti, il trasporto per vie navigabili e la multimodalità).

La Moldova e l'Ucraina sono diventate associate al meccanismo per collegare l'Europa rispettivamente nel maggio e nel giugno 2023. Ciò dovrebbe portare a una cooperazione rafforzata nel settore dei trasporti e sostenere l'attuazione della rete TEN-T estesa.

Facilitazione dell'accesso ai finanziamenti da parte delle PMI

Dall'avvio del PEI, l'UE ha sostenuto attivamente gli sforzi dei partner orientali volti a rilanciare le loro economie dopo due anni molto difficili di confinamenti e di perturbazioni degli scambi a causa della COVID-19. L'UE ha prestato particolare attenzione a far fronte alle esigenze di finanziamento delle MPMI mobilitando 1,5 miliardi di EUR in linee di credito e servizi di consulenza alle imprese per aiutarle a riavviare l'attività, recuperare le quote di mercato perse, nonché a digitalizzare e modernizzare le loro operazioni. Le linee di credito sostenute dall'UE offrono migliori condizioni di prestito alle MPMI, in particolare proponendo scadenze più lunghe, requisiti di garanzia ridotti, assistenza tecnica personalizzata e incentivi agli investimenti. L'UE, in cooperazione con la BGK (banca di sviluppo polacca), ha fornito all'Ucraina una garanzia di 10 milioni di EUR per consentire il rinnovo dei prestiti alle PMI che non avrebbero potuto beneficiare di nuovi finanziamenti a causa dei rischi connessi alla guerra in corso.

Agevolazione degli scambi

Nell'ottobre 2022 l'UE ha avviato le attività dell'helpdesk per gli scambi del partenariato orientale, che mira ad agevolare l'accesso delle imprese a informazioni relative agli scambi. Tale helpdesk è un portale online con accesso dettagliato a informazioni di mercato (regolamenti applicabili in materia di esportazione e importazione, misure tariffarie e non tariffarie, dazi, imposte, procedure, ecc.), statistiche commerciali e approfondimenti analitici sul potenziale dei mercati nazionali dell'UE e del partenariato orientale. In ciascun paese sono state condotte indagini sulle misure non tariffarie (normative, procedurali) al fine di individuare gli ostacoli agli scambi di beni e servizi e di fornire raccomandazioni per superarli.

Nel 2022 e all'inizio del 2023 è proseguita l'attuazione del progetto EU4Business: Connecting Companies. Tale progetto mira a promuovere le relazioni commerciali e i partenariati di imprese nei paesi partner orientali creando ponti tra le PMI e le organizzazioni di sostegno alle imprese nell'UE e le loro omologhe del partenariato orientale. È stato sviluppato un regime di mobilità che consente scambi tra PMI ed organizzazioni di sostegno alle imprese di entrambe le regioni.

Energia sostenibile e decarbonizzazione delle economie

Dall'avvio del PEI sono stati compiuti progressi significativi nel settore fondamentale dell'energia sostenibile, in cui sono già stati mobilitati 1,6 miliardi di EUR di investimenti in tutta la regione del partenariato orientale.

Nel 2022 il programma EU4Energy ha continuato a sostenere l'Ucraina, la Moldova e la Georgia nella creazione dei rispettivi quadri giuridici e normativi in materia di energia. Il programma ha inoltre fornito assistenza ai partner orientali nella creazione di un ambiente favorevole allo sviluppo delle energie rinnovabili e di mix energetici più ecologici ed ha svolto un ruolo centrale nel fornire assistenza ad Ucraina e Moldova nel processo post-sincronizzazione della rete europea di gestori di sistemi di trasmissione. Ha inoltre sostenuto l'Ucraina nella ricostruzione in corso del suo sistema energetico, contribuendo alla sicurezza dell'approvvigionamento nella regione.

È proseguita la cooperazione con l'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA). L'obiettivo era individuare le condizioni e gli ostacoli allo sviluppo e all'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nei paesi del partenariato orientale.

In Ucraina l'iniziativa faro del Fondo per l'efficienza energetica (EEF) sostenuta dall'UE (104 milioni di EUR coperti dall'UE) ha continuato ad attuare con successo il suo programma di investimenti a favore dell'efficienza energetica nei condomini. Alla fine di marzo 2023 l'EEF aveva coinvolto pressoché 80 000 famiglie, con 261 progetti completati in tutto o in parte nel contesto di condomini (oltre l'80 % di essi era costituito da ristrutturazioni profonde). Nel 2022 l'EEF ha introdotto un nuovo programma di "restauro", che sostiene riparazioni rapide di edifici residenziali non strutturalmente danneggiati dalla guerra.

Nell'ambito del partenariato dell'Europa orientale per l'efficienza energetica e l'ambiente (E5P), l'UE ha cofinanziato diversi progetti guidati dalla BERS in materia di efficienza energetica e teleriscaldamento in Ucraina. I progetti di risanamento del teleriscaldamento riguardano Zhytomyr, Ternopil, Lviv, Lutsk e Chernivtsi, con un bilancio totale di circa 110 milioni di EUR e un contributo sotto forma di prestito della BERS di 48 milioni di EUR. Sono in corso progetti per l'efficienza energetica per gli edifici pubblici di Dnipro con un bilancio di 39 milioni di EUR, compreso un contributo di 20 milioni di EUR sotto forma di prestito della BERS. Un nuovo importante programma per la ristrutturazione degli edifici pubblici in Ucraina (fino a 1 000 ospedali e scuole) è stato avviato nel marzo 2023 dalla BEI con sovvenzioni dell'UE e del programma E5P. Ciò riguarderà ora anche gli aspetti non connessi all'efficienza energetica, quali i rifugi antiaerei, il miglioramento delle misure di sicurezza antincendio e il miglioramento dell'accesso da parte delle persone disabili. Un importante asse di intervento, avviato nel 2022 e tuttora in corso, comprende due programmi di assistenza di emergenza finanziati dall'UE in materia di alloggi per gli sfollati interni.

In Moldova, il programma per l'efficienza energetica è stato firmato nel 2022 (finanziato con una sovvenzione di 15 milioni di EUR e due prestiti di 30 milioni di EUR della BERS e della BEI). Si tratta della prima iniziativa nazionale in materia di efficienza energetica nel paese. Le principali categorie di edifici oggetto del programma sono gli edifici pubblici di proprietà dello Stato e/o dei comuni. L'investimento totale è stimato a circa 94 milioni di EUR. Finanziato nell'ambito del programma E5P, il programma "Efficienza energetica degli edifici pubblici" di Chişinău è entrato nella seconda fase di attuazione e mira a ristrutturare 119 edifici pubblici. La fase 1 del teleriscaldamento nel distretto di Bălți (dotazione totale di 11 milioni di EUR, prestito della BERS di 7 milioni di EUR) è stata completata e la fase 2 sta iniziando (18 milioni di EUR di dotazione totale, 14 milioni di EUR di prestito della BERS).

In Georgia, un progetto di gemellaggio con la commissione di regolamentazione dell'energia, attuato da un consorzio guidato da Austria e Germania, si è concluso nell'aprile 2023. Il progetto ha riguardato attività di promozione dello sviluppo del mercato dell'energia, tra cui il ruolo dell'autorità di regolamentazione nazionale dell'energia e dell'approvvigionamento idrico della Georgia nella regolamentazione del mercato, l'integrazione delle energie rinnovabili e l'efficienza energetica. Nel periodo 2021-2022 l'UE ha fornito alla Moldova un sostegno pari a 135 milioni di EUR per aiutare le fasce più vulnerabili della popolazione a far fronte all'aumento dei costi dell'energia e per sostenere la ripresa socioeconomica, la sicurezza energetica e la transizione energetica del paese a lungo termine. Il Fondo di sostegno per l'energia dell'Ucraina, gestito dal segretariato della Comunità dell'energia e copresieduto dalla Commissione europea, ha finanziato la fornitura di apparecchiature avanzate a gas per un valore di quasi 7,6 milioni di EUR al gestore del sistema di trasporto del gas dell'Ucraina per il ripristino degli impianti danneggiati e di quelli nei territori liberati.

In Georgia, nell'ambito dell'E5P, è stato attuato un progetto di efficienza energetica per le scuole delle regioni montane (sovvenzione di 2,6 milioni di EUR). Un programma parallelo destinato a migliorare l'efficienza energetica degli edifici pubblici, sostenuto da una sovvenzione di 13 milioni di EUR dell'UE, è attuato dalla banca KfW e dalla BERS.

Il Centro di finanziamento e di trasferimento di tecnologie per i cambiamenti climatici – asse di intervento EU4Climate, gestito dalla BERS, aiuta le PMI e le imprese a media capitalizzazione a ridurre il loro impatto sull'ambiente e i loro costi energetici e idrici adottando tecnologie verdi e innovative.

Il programma EU4Climate in corso ha aiutato i paesi partner a migliorare le politiche in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ad essi e a progredire verso un'economia a basse emissioni e resiliente ai cambiamenti climatici, in linea con l'accordo di Parigi. È stato avviato un nuovo progetto con l'Agenzia europea dell'ambiente in qualità di partner di attuazione al fine di aiutare la Georgia, la Moldova e l'Ucraina a istituire un sistema di governance efficace per l'azione per il clima.

Gestione delle risorse naturali, clima e ambiente

Nel 2022 gli investimenti nell'economia circolare hanno beneficiato di finanziamenti sbloccati attraverso il sostegno alle PMI. Tale attività è stata accompagnata da servizi di sostegno normativo e di consulenza per le imprese, forniti principalmente attraverso il programma EU4Environment. In Ucraina l'UE ha continuato a sostenere la creazione di regimi di responsabilità estesa del produttore per vari flussi di rifiuti. Sono state inoltre completate le mappe dei rifiuti industriali per determinate regioni in Georgia e Ucraina. In Moldova sono state ultimate le valutazioni di prefattibilità per trasformare la zona economica franca di Valkanes e il parco industriale Tracom in parchi ecoindustriali. Sempre in Moldova è stata completata una valutazione dei meccanismi esistenti in materia di responsabilità estesa del produttore e sono state formulate raccomandazioni strategiche, alcune delle quali destinate a migliorare il quadro giuridico sull'attuazione della responsabilità estesa del produttore per i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i rifiuti di batterie. Per quanto riguarda il sostegno normativo, la Georgia ha ricevuto assistenza per aggiornare la sua strategia nazionale in materia di rifiuti per il periodo 2016-2030 e per elaborare un nuovo piano nazionale di gestione dei rifiuti per il periodo 2022-2026. I documenti in questione, adottati dal governo nell'agosto 2022, comprendono obiettivi aggiornati, affrontano tematiche relative ai rifiuti biodegradabili e pericolosi e definiscono i requisiti per i regimi di responsabilità estesa del produttore.

Per quanto riguarda il sostegno consultivo sono state elaborate valutazioni e tabelle di marcia riguardanti l'ecoinnovazione per cinque PMI del settore vitivinicolo e dell'abbigliamento in Moldova, grazie alla cooperazione con l'Organizzazione per lo sviluppo dell'imprenditorialità. Un sostegno consultivo analogo è stato offerto a otto PMI georgiane del settore agricolo e ricettivo. Si stanno attualmente valutando, con il metodo dell'impronta ambientale, i prodotti di tre imprese ucraine e di cinque imprese georgiane orientate all'esportazione.

Da tempo le infrastrutture idriche in Ucraina, Moldova e Georgia registrano carenze croniche a livello di investimenti di capitale, manutenzione e riparazione. Il PEI mira pertanto ad ammodernare ulteriormente l'approvvigionamento idrico e i servizi igienico-sanitari e a contribuire all'attuazione dei piani di gestione dei bacini idrografici. Diversi progetti di investimento sono in corso in Ucraina, Moldova e Georgia con il sostegno dell'UE. Nel contesto della guerra di aggressione della Russia, i finanziamenti dell'UE hanno aiutato 6,9 milioni di persone in Ucraina a riavere accesso all'acqua pulita. L'UE ha mobilitato finanziamenti per investimenti a favore delle infrastrutture idriche in cooperazione con diverse istituzioni finanziarie internazionali, tra cui AFD, BEI, BERS, KfW e NEFCO.

Al fine di fornire sostegno tecnico alle riforme e agli investimenti nel settore idrico, all'inizio del 2022 è stata avviata l'attuazione del programma "EU4Environment – Acqua e dati" che ha prodotto i primi risultati. Il processo dei dialoghi strategici nazionali sull'acqua è stato riavviato in tutti i paesi partner. Nell'ambito di tale programma, in Georgia è stato avviato lo sviluppo di nuovi piani di gestione dei bacini idrografici e sono proseguiti i lavori sul piano di gestione dei bacini idrografici di Dnipro in Ucraina. Il sostegno all'individuazione degli investimenti a favore della silvicoltura, della biodiversità e della protezione della natura è nelle sue fasi iniziali. Tuttavia l'Ucraina e la Moldova hanno compiuto progressi in questo settore grazie alla loro adesione al programma LIFE dell'UE.

Il sostegno all'individuazione degli investimenti a favore della silvicoltura e delle aree protette è nelle sue fasi iniziali.

Infrastrutture e servizi digitali

Attraverso il PEI l'UE si è impegnata a mobilitare fino a 1,5 miliardi di EUR di investimenti pubblici e privati per sostenere la trasformazione digitale della regione in linea con le norme dell'UE. Il piano prevede inoltre una serie di iniziative faro relative alla connettività digitale, che sono state individuate congiuntamente come priorità di investimento con i partner orientali. Tali progetti confluiscono nella più ampia strategia del Global Gateway. 

Dall'avvio del PEI, l'UE ha collaborato attivamente con istituzioni finanziarie europee e internazionali, gli Stati membri dell'UE e il settore privato per sostenere progetti digitali nella regione. Ciò comprende la diffusione di internet veloce e a prezzi accessibili nelle zone rurali della Georgia nonché la preparazione dei lavori per la costruzione di un cavo digitale che colleghi l'UE alla Georgia e alla regione del Caucaso meridionale attraverso il Mar Nero. Il coinvolgimento dell'UE in questi progetti è stato fondamentale per garantirne la conformità alle norme digitali dell'UE, in particolare per quanto riguarda la cibersicurezza (pacchetto di strumenti per il 5G) e l'accesso aperto a internet.

Nel settore dell'economia digitale, nell'ambito dell'iniziativa EU4Digital, sono state attuate nove attività pilota tra gli Stati membri dell'UE e l'Ucraina, la Moldova e la Georgia in materia di commercio elettronico, dogana elettronica e firma elettronica per migliorare l'accesso al mercato unico digitale dell'Unione europea. La Commissione ha facilitato la conclusione di accordi volontari di roaming tra operatori di telecomunicazioni nell'UE e in Ucraina e Moldova, che hanno offerto vantaggi tangibili per i cittadini e le imprese.

In Moldova e in Georgia sono state elaborate strategie nazionali per la banda larga destinate ad agevolare gli investimenti a favore di internet ad alta velocità e a prezzi accessibili nella regione. Rientrano in tale contesto un coinvestimento di 70 milioni di EUR da parte della BEI e della Banca mondiale in Georgia per la diffusione della banda larga nelle comunità rurali. Il prezzo della connettività internazionale per gli istituti di ricerca e istruzione è diminuito del 70 % negli ultimi anni. Inoltre sono state create due autostrade digitali ultraveloci (fino a 400 Gbps) tra l'UE, la Moldova e l'Ucraina al fine di facilitare la cooperazione in materia di ricerca e innovazione, compresa la partecipazione a Orizzonte Europa.

In Ucraina i finanziamenti aggiuntivi mobilitati dall'inizio dell'aggressione russa hanno sostenuto la trasformazione digitale resiliente del paese, compresa l'interoperabilità dei registri, l'identità elettronica in linea con le norme dell'UE e le copie di riserva dei dati. Il sostegno contribuisce inoltre ad allineare la legislazione ucraina al pertinente acquis dell'UE in materia di telecomunicazioni in roaming, in modo tale che il paese possa aderire all'UE in relazione al roaming a tariffe nazionali.

Salute e sistemi sanitari

In Moldova, un progetto UE-Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per la distribuzione dei vaccini ha fornito sostegno tecnico al ministero della Salute e ad altri portatori di interessi nell'elaborare piani di fornitura di servizi di vaccinazione, piani nazionali di emergenza in materia di immunizzazione e una valutazione dei rischi nel contesto dell'accoglienza di rifugiati da parte del paese. Sono state stanziate risorse per l'acquisto di attrezzature per la catena del freddo e di materiale informatico, tra cui computer e attrezzature per i depositi nazionali e i 10 depositi regionali di vaccini e 15 veicoli per visite di supporto e supervisione da parte dell'Agenzia nazionale per la salute pubblica. L'UE ha sostenuto campagne di comunicazione in 10 dei 37 distretti con la copertura vaccinale più bassa.

In Georgia è stata fornita un'assistenza tecnica mirata per lo sviluppo di un protocollo di ricerca formativa qualitativa sull'immunizzazione e di un pacchetto di formazione integrato per il personale sanitario sull'immunizzazione di routine e la vaccinazione COVID-19. Il progetto UE-OMS ha inoltre fornito attrezzature per la catena del freddo per rafforzare le infrastrutture di stoccaggio dei vaccini a livello nazionale e distrettuale.

Capitale umano

Il sostegno alla riforma dell'istruzione, tra cui l'istruzione primaria, superiore e professionale, la formazione professionale e l'apprendimento permanente, è un aspetto centrale del PEI. Fornire opportunità per gli scambi di giovani e studenti (ad esempio, attraverso Erasmus+) e maggiori investimenti nella capacità di ricerca sono aspetti centrali del sostegno del PEI allo sviluppo del capitale umano.

Per quanto concerne gli scambi di studenti, nel 2022 3 507 studenti ucraini, moldavi e georgiani hanno potuto studiare nelle università dell'UE e 429 studenti hanno potuto studiare in una delle università di questi tre paesi. Complessivamente, 2 504 membri del personale accademico hanno potuto trascorrere del tempo in un'università europea e, viceversa, 1 864 hanno potuto farlo in una delle università dei tre paesi in questione.

In Ucraina l'UE fornisce da tempo un sostegno al settore dell'istruzione, articolato grosso modo in quattro diversi ambiti: sostegno all'istruzione primaria/secondaria e alla riforma della "nuova scuola ucraina" (2 milioni di EUR); sostegno alle riforme dell'istruzione e della formazione professionale (IFP) (16 milioni di EUR sotto forma di assistenza tecnica) e a interventi di ristrutturazione (21 milioni di EUR); sostegno all'istruzione superiore mediante sovvenzioni alle università sfollate nel 2014 a causa dell'aggressione russa nell'Ucraina orientale (sovvenzioni varie per 10 milioni di EUR).

La guerra di aggressione russa contro l'Ucraina ha portato a un adeguamento del sostegno esistente e a priorità supplementari per consentire un sostegno di emergenza (ad esempio, per generatori di energia elettrica nelle scuole IFP). Inoltre l'UE: i) ha ristrutturato alcune strutture scolastiche con 66 milioni di EUR sotto forma di sostegno al bilancio (oltre a 34 milioni di EUR attraverso progetti gestiti dalla Commissione europea); ii) ha acquistato scuolabus (14 milioni di EUR); e iii) nell'ambito del programma "U-LEAD with Europe - fase II: ripristino delle scuole locali per la resilienza", ha fornito 5 milioni di EUR per fare dei comuni colpiti dalla guerra dei fornitori resilienti di servizi pubblici locali, in particolare nel settore dell'istruzione, al fine di attenuare l'impatto locale della guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Nel 2022 l'UE ha stanziato 12 milioni di EUR a sostegno dell'istruzione e dell'occupazione in Moldova, di cui 10 milioni destinati all'istruzione per migliorare la qualità e la pertinenza delle opportunità di istruzione e apprendimento permanente per tutti e 2 milioni miranti a migliorare il quadro giuridico, le politiche e la capacità, al fine di migliorare l'accesso al mercato del lavoro e le condizioni di lavoro nel paese.

In Georgia il programma per lo sviluppo delle capacità e la corrispondenza tra le esigenze del mercato del lavoro (48,5 milioni di EUR) mira a sostenere il rafforzamento delle competenze per soddisfare le esigenze del settore privato migliorando la qualità dell'IFP. Nel 2022 sono stati erogati 7 milioni di EUR nell'ambito della parte relativa al sostegno al bilancio di questo programma. Progressi particolari sono stati compiuti con l'introduzione di una nuova metodologia per lo sviluppo delle qualifiche IFP al fine di avvicinare il sistema della Georgia alle norme internazionali e dell'UE. 

Indici

Indicatori elaborati da terzi relativi alla situazione della democrazia, del buon governo e dello Stato di diritto nei paesi candidati e potenziali candidati 6 .

Albania

Bosnia-Erzegovina

Kosovo

Macedonia del Nord

Montenegro

Serbia

Turchia

Georgia

Moldova

Ucraina

Nations in Transit 2023 - Democracy Scores, Freedom House

https://freedomhouse.org/countries/nations-transit/scores .

Punteggio complessivo: 46/100

(2022: 46/100)

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2022: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 37/100

(2022: 38/100)

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2022: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 38/100

(2022: 38/100)

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2022: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 48/100

(2022: 47/100)

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2022: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 46/100

(2022: 47/100)

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2022: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 46/100

(2022: 46/100)

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2022: regime transitorio o ibrido)

n. d.

Punteggio complessivo: 34/100

(2022: 35/100)

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2022: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 36/100

(2022: 35/100)

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2022: regime transitorio o ibrido)

Punteggio complessivo: 39/100

(2022: 39/100)

Statuto: regime transitorio o ibrido

(2022: regime transitorio o ibrido)

Freedom in the World 2023 - Global Freedom Score, Freedom House

https://freedomhouse.org/countries/freedom-world/scores .

Punteggio complessivo: 67/100

(2022: 67/100)

Statuto: parzialmente libero

(2022: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 52/100

(2022: 53/100)

Statuto: parzialmente libero

(2022: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 60/100

(2022: 56/100)

Statuto: parzialmente libero

(2022: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 68/100

(2022: 67/100)

Statuto: parzialmente libero

(2022: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 67/100

(2022: 67/100)

Statuto: parzialmente libero

(2022: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 60/100

(2022: 62/100)

Statuto: parzialmente libero

(2022: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 32/100

(2022: 32/100)

Statuto: non libero

(2022: non libero)

Punteggio complessivo: 58/100

(2022: 58/100)

Statuto: parzialmente libero

(2022: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 62/100

(2022: 62/100)

Statuto: parzialmente libero

(2022: parzialmente libero)

Punteggio complessivo: 50/100

(2022: 61/100)

Statuto: parzialmente libero

(2022: parzialmente libero)

Democracy Index 2022 - The Economist Intelligence Unit

https://www.eiu.com/n/campaigns/democracy-index-2022/  

Risultato complessivo: 6,41/10

(2021: 6,11/10)

Posizione: 64/167

(2021: 68/167)

Tipo di regime: democrazia imperfetta

(2021: democrazia imperfetta)

Risultato complessivo: 5,00/10

(2021: 5,04/10)

Posizione: 97/167

(2021: 95/167)

Tipo di regime: regime ibrido

(2021: regime ibrido)

n. d.

Risultato complessivo: 6,10/10

(2021: 6,03/10)

Posizione: 72/167

(2021: 73/167)

Tipo di regime: democrazia imperfetta

(2021: democrazia imperfetta)

Risultato complessivo: 6,45/10

(2021: 6,02/10)

Posizione: 61/167

(2021: 74/167)

Tipo di regime: democrazia imperfetta

(2021: democrazia imperfetta)

Risultato complessivo: 6,33/10

(2021: 6,36/10)

Posizione: 68/167

(2021: 63/167)

Tipo di regime: democrazia imperfetta

(2021: democrazia imperfetta)

Risultato complessivo: 4,35/10

(2021: 4,35/10)

Posizione: 103/167

(2021: 103/167)

Tipo di regime: regime ibrido

(2021: regime ibrido)

Risultato complessivo: 5,20/10

(2021: 5,12/10)

Posizione: 90/167

(2021: 91/167)

Tipo di regime: regime ibrido

(2021: regime ibrido)

Risultato complessivo: 6,23/10

(2021: 6,10/10)

Posizione: 69/167

(2021: 69/167)

Tipo di regime: democrazia imperfetta

(2021: democrazia imperfetta)

Risultato complessivo: 5,42/10

(2021: 5,57/10)

Posizione: 87/167

(2021: 86/167)

Tipo di regime: regime ibrido

(2021: regime ibrido)

World Press Freedom Index 2023 - Reporters without borders

https://rsf.org/en/index

Punteggio complessivo: 57,86/100

(2022: 56,41/100)

Posizione: 96/180

(2022: 103/180)

Punteggio complessivo: 65,43/100

(2022: 65,64/100)

Posizione: 64/180

(2022: 67/180)

Punteggio complessivo: 68,38/100

(2022: 67,00/100)

Posizione: 56/180

(2022: 61/180)

Punteggio complessivo: 74,35/100

(2022: 68,44/100)

Posizione: 38/180

(2022: 57/180)

Punteggio complessivo: 74,28/100

(2022: 66,54/100)

Posizione: 39/180

(2022: 63/180)

Punteggio complessivo: 59,16/100

(2022: 61,51/100)

Posizione: 91/180

(2022: 79/180)

Punteggio complessivo: 33,97/100

(2022: 41,25/100)

Posizione: 165/180

(2022: 149/180)

Punteggio complessivo: 61,69/100

(2022: 59,30/100)

Posizione: 77/180

(2022: 89/180)

Punteggio complessivo: 77,62/100

(2022: 73,47/100)

Posizione: 28/180

(2022: 40/180)

Punteggio complessivo: 61,19/100

(2022: 55,76/100)

Posizione: 79/180

(2022: 106/180)

Rule of Law Index 2022 - World Justice Project

https://worldjusticeproject.org/rule-of-law-index/global/2022/

Risultato complessivo: 0,49/1

(2021: 0,49/1)

Posizione generale: 87/140

(2021: 83/139)

Risultato complessivo: 0,52/1

(2021: 0,52/1)

Posizione generale: 70/140

(2021: 72/139)

Risultato complessivo: 0,56/1

(2021: 0,55/1)

Posizione generale: 57/140

(2021: 60/139)

Risultato complessivo: 0,53/1

(2021: 0,53/1)

Posizione generale: 63/140

(2021: 64/139)

n. d.

Risultato complessivo: 0,49/1

(2021: 0,49/1)

Posizione generale: 83/140

(2021: 81/139)

Risultato complessivo: 0,42/1

(2021: 0,42/1)

Posizione generale: 116/140

(2021: 117/139)

Risultato complessivo: 0,60/1

(2021: 0,61/1)

Posizione generale: 49/140

(2021: 49/139)

Risultato complessivo: 0,52/1

(2021: 0,51/1)

Posizione generale: 68/140

(2021: 73/139)

Risultato complessivo: 0,50/1

(2021: 0,51/1)

Posizione generale: 76/140

(2021: 74/139)

Worldwide Governance Indicators 2022 – Rule of Law, The World Bank Group

http://info.worldbank.org/governance/wgi/  

Posizione percentile: 47,17/100

Posizione percentile: 41,5/100

Posizione percentile: 39,62/100

Posizione percentile: 50,00/100

Posizione percentile: 48,58/100

Posizione percentile: 49,06/100

Posizione percentile: 36,79/100

Posizione percentile: 56,60/100

Posizione percentile:

41,98/100

Posizione percentile:

18,87/100

Worldwide Governance Indicators 2022 – Governance Effectiveness, The World Bank Group

http://info.worldbank.org/governance/wgi/  

Posizione percentile: 56,60/100

Posizione percentile: 12,74/100

Posizione percentile: 44,34/100

Posizione percentile: 49,53/100

Posizione percentile: 51,42/100

Posizione percentile: 57,08/100

Posizione percentile:

43,87/100

Posizione percentile: 72,64/100

Posizione percentile: 40,57/100

Posizione percentile: 33,02/100

Worldwide Governance Indicators 2022 – Control of Corruption, The World Bank Group

http://info.worldbank.org/governance/wgi/

Posizione percentile: 38,68/100

Posizione percentile: 25,94/100

Posizione percentile: 47,17/100

Posizione percentile: 43,87/100

Posizione percentile: 50,94/100

Posizione percentile: 35,38/100

Posizione percentile: 34,91/100

Posizione percentile: 72,17/100

Posizione percentile: 42,92/100

Posizione percentile: 29,25/100

Corruption Perceptions Index 2022 - Transparency International

https://www.transparency.org/en/cpi/2022  

Punteggio: 36/100

(2021: 35/100)

Posizione: 101/180

(2021: 110/180)

Punteggio: 34/100

(2021: 35/100)

Posizione: 110/180

(2021: 110/180)

Punteggio: 41/100

(2021: 39/100)

Posizione: 84/180

(2021: 87/180)

Punteggio: 40/100

(2021: 39/100)

Posizione: 85/180

(2021: 87/180)

Punteggio: 45/100

(2021: 46/100)

Posizione: 65/180

(2021: 64/180)

Punteggio: 36/100

(2021: 38/100)

Posizione: 101/180

(2021: 96/180)

Punteggio: 36/100

(2021: 38/100)

Posizione: 101/180

(2021: 96/180)

Punteggio: 56/100

(2021: 55/100)

Posizione: 41/180

(2021: 45/180)

Punteggio: 39/100

(2021: 36/100)

Posizione: 91/180

(2021: 105/180)

Punteggio: 33/100

(2021: 32/100)

Posizione: 116/180

(2021: 122/180)



DATI STATISTICI (al 31.8.2023), parte 1 (Albania – Montenegro)

Demografia

Nota

Albania

Bosnia-Erzegovina

Kosovo

Macedonia del Nord

Montenegro

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Popolazione totale (in migliaia)

2 846 s

2 830 s

:

:

1 782 s

1 798 s

2 076 s

2 069 s

622 s

621 s

447 485 s

447 001 bps

Fascia d'età 15-64 sulla popolazione totale (%)

68,4 s

68,2 s

:

:

67,1 s

67,3 s

69,3 s

69,1 s

66,5 s

66,2 s

64,3 ps

64,1 bps

Movimento naturale della popolazione - tasso grezzo (per 1 000 abitanti)

0,2

- 1,2

:

:

7,4 ep

:

- 3,2

- 5,1

- 0,3

- 3,4

- 2,5 ep

- 2,7 bep

Speranza di vita alla nascita, uomini (anni)

75,2

73,6

:

:

:

:

72,2

71,1 b

73,2

70,8

77,5 ep

77,2 bep

Speranza di vita alla nascita, donne (anni)

79,6

77,7

:

:

:

:

76,7

75,5 b

78,8

77,0

83,2 ep

82,9 bep

Mercato del lavoro

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Partecipazione al mercato del lavoro delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni: quota della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni economicamente attiva (%)

Totale

1) 2) 3) 4) 5) 6) 7)

75,3 ew

75,1 ew

62,3 bw

63,4 bw

42,9 w

43,9 w

70,5

70,5 w

67,2

64,7 w

77,6

78,4 b

Uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6) 7)

83,9 ew

84,2 ew

75,4 bw

76,7 bw

63,0 w

63,8 w

82,5

83,2 w

74,6

71,7 w

83,6

84,0 b

Donne

1) 2) 3) 4) 5) 6) 7)

66,9 ew

66,3 ew

49,1 bw

50,0 bw

23,1 w

24,4 w

58,2

57,4 w

59,9

57,8 w

71,7

72,9 b

Tassi di occupazione, 20-64 anni (% della popolazione)

Totale

1) 2) 3) 4) 5) 6)

66,3 ew

66,3 ew

52,5 bw

52,6 bw

32,3 w

35,1 w

59,1

59,5 w

55,2

54,2 w

72,2

73,1 b

Uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6)

74,0 ew

74,6 ew

64,9 bw

66,0 bw

48,8 w

51,9 w

68,9

69,5 w

61,7

59,8 w

78,0

78,5 b

Donne

1) 2) 3) 4) 5) 6)

58,8 ew

58,3 ew

40,0 bw

39,1 bw

16,0 w

18,5 w

49,0

49,2 w

48,8

48,7 w

66,5

67,6 b

Persone di età compresa tra 15 e 24 anni che non lavorano e non frequentano corsi di istruzione o formazione (% della popolazione in questa fascia d'età)

1) 2) 8) 5) 4) 9)

26,6 w

24,0 w

21,6 w

19,9 w

33,6 w

32,1 w

19,6

17,9 w

21,1

20,2 w

11,1

10,8 b



Mercato del lavoro, segue

Nota

Albania

Bosnia-Erzegovina

Kosovo

Macedonia del Nord

Montenegro

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Persone di età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano e non frequentano corsi di istruzione o formazione (% della popolazione in questa fascia d'età)

1) 2) 8) 5) 4) 9)

27,9 w

26,1 w

25,9 w

25,1 w

40,4 w

36,6 w

26,2

24,3 w

26,6

26,5 w

13,8

13,1 b

Occupazione per settori principali

Agricoltura, silvicoltura e pesca (%)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 10)

36,1 ew

33,8 ew

12,0 bw

9,4 bw

4,8 w

2,8 w

12,0 s

11,5 w

7,5 s

6,4 w

4,3 s

3,8 bs

Industria (%)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 10)

13,4 ew

13,8 ew

23,9 bw

24,4 bw

16,3 w

14,8 w

23,9 s

23,9 w

10,1 s

10,2 w

18,2 s

18,0 bs

Edilizia (%)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 10)

7,0 ew

8,1 ew

9,5 bw

9,1 bw

11,1 w

10,5 w

6,9 s

6,8 w

8,3 s

6,7 w

6,6 s

6,6 bs

Servizi (%)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 10)

43,5 ew

44,3 ew

54,7 bw

57,0 bw

67,9 w

71,9 w

57,1 s

57,7 w

73,5 s

76,7 w

70,1 s

70,9 bs

Persone occupate nel settore pubblico sul totale degli occupati, persone di età compresa tra 20 e 64 anni (%)

11) 12) 13) 5) 4)

15,5 ew

16,3 ew

19,1 bw

19,8 bw

28,7 w

28,3 w

24,4 w

25,6 w

30,5 w

32,7 w

:

:

Persone occupate nel settore privato sul totale degli occupati, persone di età compresa tra 20 e 64 anni (%)

14) 1) 13) 2) 5)

84,5 ew

83,7 ew

80,9 bw

80,2 bw

71,3 w

71,7 w

75,6 w

74,4 w

65,6 w

63,7 w

:

:

Tassi di disoccupazione (% della forza lavoro)

Totale

1) 2) 3) 4) 5) 6) 15) 16)

11,8 ew

11,6 ew

15,9 bw

17,4 bw

25,8 w

20,6 w

16,4

15,7 w

17,9

16,6 w

7,1

7,1 b

Uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6) 15) 16)

11,6 ew

11,4 ew

14,2 bw

14,4 bw

23,4 w

18,9 w

16,7

16,4 w

17,5

17,1 w

6,8

6,8 b

Donne

1) 2) 3) 4) 5) 6) 15) 16)

12,0 ew

11,8 ew

18,6 bw

22,0 bw

32,2 w

24,9 w

15,9

14,6 w

18,4

15,9 w

7,4

7,4 b

Giovani, età compresa tra 15 e 24 anni

1) 2) 3) 4) 5) 6)

26,5 ew

27,1 ew

36,6 bw

38,3 bw

49,1 w

38,0 w

35,7

36,4 w

36,0

37,1 w

16,8

16,7 b

Di lungo periodo (> 12 mesi)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 15) 16)

7,0 ew

7,3 ew

11,9 bw

13,7 bw

18,4 w

14,5 w

12,4

12,5 w

13,4

11,0 w

2,5

2,8

Retribuzioni mensili nominali medie (in euro)

17) 18) 19) 20) 21) 6)

434 sw

474 sw

489 sw

510 sw

466 sw

484 sw

441 sw

466 sw

524 sw

532 sw

:

:



Istruzione

Nota

Albania

Bosnia-Erzegovina

Kosovo

Macedonia del Nord

Montenegro

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Giovani che abbandonano prematuramente gli studi o la formazione: percentuale della popolazione di età compresa tra 18 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore e che non frequenta corsi di istruzione o di formazione (%)

1) 2) 8) 5) 4)

15,6 w

17,4 w

4,7 w

4,7 w

7,8 w

7,0 w

5,7

4,6 w

3,6

6,7 w

9,9

9,8 b

Spesa pubblica per l'istruzione in rapporto al PIL (%)

6) 22) 23)

3,3 psw

3,1 sw

4,3 sw

:

4,6 sw

4,3 sw

:

:

:

:

5,0 d

:

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore, totale

1) 2) 3) 4) 5) 6) 24)

17,9 w

17,2 w

5,8 bw

6,1 bw

10,2 w

9,8 w

6,1

4,9 w

:

2,8 w

15,7

15,6 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore, uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6)

18,5 w

18,4 w

5,8 bw

6,8 bw

9,1 w

10,3 w

5,9

4,9 w

:

3,4 w

18,5

18,1 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore, donne

1) 2) 3) 4) 5) 6)

17,4 w

16,1 w

5,9 bw

5,3 bw

11,5 w

9,4 w

6,2

4,9 w

:

2,2 w

12,9

12,9 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, totale

1) 2) 3) 4) 5) 6)

51,5 w

56,3 w

84,2 bw

84,5 bw

78,8 w

75,6 w

85,2

88,8 w

83,3

85,2 w

66,8

65,7 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6)

60,2 w

65,0 w

86,1 bw

86,5 bw

83,1 w

78,4 w

89,0

91,8 w

85,7

87,6 w

67,5

66,3 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, donne

1) 2) 3) 4) 5) 6)

42,4 w

48,1 w

82,3 bw

82,4 bw

73,8 w

72,6 w

81,1

85,7 w

80,6

82,6 w

66,0

65,1 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria, totale

1) 2) 3) 4) 5) 6)

33,2 ew

32,1 ew

28,4 bw

28,8 bw

29,1 w

32,3 w

39,7

36,9 w

38,4

39,0 w

41,1

41,9 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria, uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6)

26,7 ew

25,4 ew

23,2 bw

23,9 bw

28,1 w

30,8 w

34,3

31,8 w

35,1

34,9 w

36,0

36,6 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria, donne

1) 2) 3) 4) 5) 6)

40,0 ew

39,3 ew

34,0 bw

34,0 bw

30,3 w

34,0 w

45,3

42,3 w

41,7

43,0 w

46,2

47,2 b



Conti nazionali

Nota

Albania

Bosnia-Erzegovina

Kosovo

Macedonia del Nord

Montenegro

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Prodotto interno lordo

a prezzi correnti (milioni di EUR)

6) 23)

13 310

15 157 p

17 756

19 995

6 772

7 958

10 852

11 688 p

4 186

4 955

13 471 071

14 567 204

Pro capite (EUR)

6) 23)

4 690

5 390 p

:

:

3 800 s

4 426 s

5 240 e

5 672 sw

6 740

8 000

30 050

32 520

In standard di potere d'acquisto (SPA) pro capite

9 213

10 296 p

10 200

:

:

:

11 349 e

:

13 436

15 538

30 054

32 524

In standard di potere d'acquisto (SPA) pro capite, rispetto alla media UE (UE-27 = 100)

30,7

31,7

33,1 s

:

:

:

37,8

:

44,7

47,8

100

100

Tasso annuo di variazione (volume) reale, rispetto all'anno precedente (%)

6) 23)

- 3,5 p

:

- 3,0

7,4

- 5,3

10,7

- 4,7

3,9 p

- 15,3

13,0

- 5,6

5,6

Valore aggiunto lordo per settori principali

Agricoltura, silvicoltura e pesca (%)

6) 23) 25)

21,9

21,1 p

7,0

6,0

8,9

8,6

9,8

8,4 p

9,1

8,0

1,8

1,8

Industria (%)

6) 23) 25)

12,8

12,9 p

22,8

24,5

24,1

23,6

19,8

19,6 p

13,5

12,5

19,7

20,0

Edilizia (%)

6) 23) 25)

10,2

10,9 p

5,4

5,1

9,3

10,6

6,0

6,3 p

7,3

5,8

5,5

5,5

Servizi (%)

6) 23) 25)

55,2 s

55,2 ps

64,7 s

64,3 s

57,7 s

57,2 s

64,3 s

65,8 ps

70,0 s

73,8 s

73,0 s

72,7 s

Bilancia dei pagamenti

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) (milioni di EUR)

63) 64) 59) 65) 66)

893,6 s

988,8 s

322,2 w

459,8 w

286,6 w

320,4 w

154,7 w

387,5 w

470,5 w

581,6 w

c

- 318 026,0 s

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) (% del PIL)

63) 64) 67) 23)

6,71 s

6,52 ps

1,84 sw

2,41 sw

4,23 s

4,03 s

1,45 psw

3,32 ps

11,24 sw

11,74 sw

c

- 2,18 s

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) rispetto all'UE a 27 (milioni di EUR)

68) 59) 65) 69) 66)

506,8 s

652,5 s

226,3 w

186,8 w

135,6 s

189,1 s

11,1 w

390,0 s

92,9 w

180,1 w

c

- 56 205,8 s

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) rispetto all'UE a 27 (% del PIL)

68) 70) 23)

3,81 s

4,30 sp

1,29 sw

0,98 sw

2,00 s

2,38 s

0,10 psw

3,34 sp

2,22 sw

3,64 sw

c

- 0,39 s

Rimesse (% del PIL)

71) 72) 23)

5,06 s

5,02 ps

7,26 s

7,78 s

14,47 s

14,49 s

3,07 s

2,95 ps

6,26 s

6,82 s

0,15 s

0,14 s



Commercio estero di beni

Nota

Albania

Bosnia-Erzegovina

Kosovo

Macedonia del Nord

Montenegro

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Quota delle esportazioni verso paesi dell'UE a 27 rispetto al valore totale delle esportazioni (%)

26) 27)

74,7 s

72,2 s

72,4 s

72,8 s

34,5 s

31,5 s

77,5 s

77,1 s

37,7 s

31,1 s

:

:

Quota delle importazioni da paesi dell'UE a 27 rispetto al valore totale delle importazioni (%)

26) 27)

57,9 s

54,4 s

60,8 s

58,9 s

45,8 s

44,3 s

46,3 s

46,2 s

44,2 s

45,7 s

:

:

Bilancia commerciale (milioni di EUR)

26) 28) 27)

- 2 670

- 3 533

- 3 254

- 3 744

- 2 822

- 3 929

- 1 818

- 2 678

- 1 739

- 2 067

215 288

55 040

Commercio internazionale di beni e servizi rispetto al PIL

Importazioni (% del PIL)

6) 23)

37,2

44,7 p

47,9

53,9

53,9

65,2

70,5

82,3 p

61,0

62,2

42,8

46,7

Esportazioni (% del PIL)

6) 23)

22,7

31,3 p

34,2

42,2

21,7

33,4

57,8

66,2 p

26,0

42,8

46,4

50,5

Finanze pubbliche

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Avanzo delle amministrazioni pubbliche (+) / deficit (–) (%)

29) 30) 31) 23)

- 6,8 w

- 6,8 fw

- 5,3 w

:

- 5,2 w

:

- 8,1 w

:

- 10,7 ew

:

- 6,7

- 4,8

Debito delle amministrazioni pubbliche (%)

32) 29) 33) 31) 34) 23)

72,7 w

76,7 fw

36,6 w

w

21,8 w

:

51,2 w

:

103,1 w

:

90,0

88,0

Indicatori finanziari

Nota

Albania

Bosnia-Erzegovina

Kosovo

Macedonia del Nord

Montenegro

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Variazione annuale dei prezzi al consumo (%)

35) 36) 37) 38)

2,2 d

2,3 d

- 1,1 w

2,0 w

0,2 d

3,4 d

1,2 d

3,4 d

- 0,5 d

2,5 d

0,7

2,9

Debito privato, consolidato, in rapporto al PIL (%)

39) 40)

:

:

- 1,2 w

:

:

:

:

:

:

:

:

:

Debito estero totale, rispetto al PIL (%)

41) 42) 43) 44) 23)

64,2 s

64,4 ps

64,3 sw

60,1 sw

37,2 sw

37,4 sw

78,7 s

81,9 ps

221,6 s

191,5 s

:

:

Debito totale in valuta estera, rispetto al PIL (%)

45)

66 w

:

:

:

:

:

:

:

17 w

:

:

:

Tasso di interesse debitore (a un anno), pro anno (%)

46) 47) 48) 49) 50) 51) 52)

6,05 w

5,91 w

3,05 w

3,20 w

6,21 w

5,96 w

2,00 w

1,75 w

5,84 w

5,66 w

:

:

Tasso di interesse sui depositi (a un anno), pro anno (%)

46) 53) 48) 54) 55) 50) 56) 57)

0,40 w

0,48 w

0,07 w

0,05 w

1,49 w

1,33 w

0,15 w

0,15 w

0,40 w

0,35 w

:

:

Valore delle attività di riserva (compreso l'oro) (milioni di EUR)

48) 41) 42) 43) 58) 59)

3 942,4 w

4 972,2 w

7 091,0 w

8 359,1 w

900,8 w

1 100,3 w

3 359,9 w

3 643,3 w

1 738,5 w

1 748,8 w

:

:

Riserve internazionali in mesi di importazioni

60) 48) 41) 42) 61) 62)

9,6 sw

17,0 sw

10,0 sw

:

3,0 sw

:

5,3 sw

:

8,2 sw

:

:

:



Imprese

Nota

Albania

Bosnia-Erzegovina

Kosovo

Macedonia del Nord

Montenegro

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Indice della produzione industriale (2015 = 100)

73) 74) 75) 76)

89,5 w

113,0 w

96,7

106,2

:

:

102,4

103,9

105,8

110,3

98,5

107,5

Infrastrutture

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Densità della rete ferroviaria (linee operative per migliaia di km²)

77) 78) 79) 80) 81) 82)

7,8 sw

7,8 s

19,9 sw

19,9 sw

30,5 sw

30,5 sw

26,9 s

26,9 s

18,0 s

18,0 s

:

:

Lunghezza della rete autostradale (km)

83)

22

25

218

218

137 w

137 w

335

335

z

z

:

:

Energia

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Importazioni nette di energia rispetto al PIL

84)

1,7 s

2,7 ps

2,7 s

3,5 s

4,2 s

6,7 s

4,8 s

7,7 ps

2,6 s

4,1 s

1,6 s

2,7 s



DATI STATISTICI (al 31.8.2023), parte 2 (Serbia – Ucraina)

Demografia

Nota

Serbia

Turchia

Georgia

Moldova

Ucraina

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Popolazione totale (in migliaia)

6 927 s

6 872 s

83 155 s

83 614 s

3 717 s

3 729 s

2 640 s

2 597 ps

41 733 s

41 419 s

447 485 s

447 001 bps

Fascia d'età 15-64 sulla popolazione totale (%)

64,8 s

64,5 s

67,8 s

67,7 s

64,5 s

64,2 s

:

66,7 ps

67,6 s

67,4 s

64,3 ps

64,1 bps

Movimento naturale della popolazione - tasso grezzo (per 1 000 abitanti)

- 8,0

- 10,9

:

:

- 1,1

- 3,8

- 3,8 ep

:

- 7,8

- 10,7 e

- 2,5 ep

- 2,7 bep

Speranza di vita alla nascita, uomini (anni)

71,6

70,0

:

:

:

:

:

:

:

:

77,5 ep

77,2 bep

Speranza di vita alla nascita, donne (anni)

77,5

75,7

:

:

:

:

:

:

:

:

83,2 ep

82,9 bep

Mercato del lavoro

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Partecipazione al mercato del lavoro delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni: quota della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni economicamente attiva (%)

Totale

1) 2) 3) 4) 5) 6) 7)

72,5

75,0 b

58,7

61,2 bw

63,2 bw

64,5 w

51,1 w

52,8 w

72,0 w

71,9 w

77,6

78,4 b

Uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6) 7)

79,9

82,6 b

79,8

82,3 bw

74,0 bw

76,2 w

55,5 w

57,8 w

78,4 w

78,2 w

83,6

84,0 b

Donne

1) 2) 3) 4) 5) 6) 7)

65,2

67,4 b

37,5

40,0 bw

52,8 bw

53,4 w

47,0 w

48,1 w

66,0 w

66,0 w

71,7

72,9 b

Tassi di occupazione, 20-64 anni (% della popolazione)

Totale

1) 2) 3) 4) 5) 6)

65,9

66,7 b

51,0

53,9 bw

51,1 bw

50,6 w

49,1 w

51,1 w

65,2 w

64,8 w

72,2

73,1 b

Uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6)

72,9

74,2 b

70,1

73,6 bw

58,7 bw

58,1 w

53,1 w

55,6 w

70,8 w

70,8 w

78,0

78,5 b

Donne

1) 2) 3) 4) 5) 6)

58,9

59,3 b

32,0

34,1 bw

43,9 bw

43,5 w

45,5 w

46,9 w

60,0 w

59,3 w

66,5

67,6 b

Persone di età compresa tra 15 e 24 anni che non lavorano e non frequentano corsi di istruzione o formazione (% della popolazione in questa fascia d'età)

1) 2) 8) 5) 4) 9)

15,9

16,4 b

28,3

24,7 bw

28,5 bw

26,8 w

17,6 w

17,2 w

15,5 w

14,3 w

11,1

10,8 b



Mercato del lavoro, segue

Nota

Serbia

Turchia

Georgia

Moldova

Ucraina

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Persone di età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano e non frequentano corsi di istruzione o formazione (% della popolazione in questa fascia d'età)

1) 2) 8) 5) 4) 9)

20,0

18,8 b

32,0

28,4 bw

35,1 bw

34,6 w

26,0 w

26,4 w

20,0 w

19,8 w

13,8

13,1 b

Occupazione per settori principali

Agricoltura, silvicoltura e pesca (%)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 10)

14,6 s

15,0 bs

17,6 s

17,2 bw

19,8 bw

18,9 w

21,1 w

21,5 w

14,1 w

14,1 w

4,3 s

3,8 bs

Industria (%)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 10)

22,6 s

23,7 bs

20,5 s

21,3 bw

11,4 bw

11,3 w

14,6 w

14,4 w

17,8 w

18,2 w

18,2 s

18,0 bs

Edilizia (%)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 10)

5,4 s

6,0 bs

5,7 s

6,2 bw

6,9 bw

7,8 w

7,2 w

7,7 w

7,0 w

7,0 w

6,6 s

6,6 bs

Servizi (%)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 10)

57,5 s

55,3 bs

56,2 s

55,3 bw

61,9 bw

62,1 w

57,1 w

56,4 w

61,1 w

60,7 w

70,1 s

70,9 bs

Persone occupate nel settore pubblico sul totale degli occupati, persone di età compresa tra 20 e 64 anni (%)

11) 12) 13) 5) 4)

26,4 w

25,8 w

17,7 w

16,9 bw

23,5 bw

24,3 w

29,6 w

28,6 w

:

:

:

:

Persone occupate nel settore privato sul totale degli occupati, persone di età compresa tra 20 e 64 anni (%)

14) 1) 13) 2) 5)

73,6 w

74,2 w

82,3 w

83,1 bw

76,5 bw

75,7 w

70,4 w

71,4 w

:

:

:

:

Tassi di disoccupazione (% della forza lavoro)

Totale

1) 2) 3) 4) 5) 6) 15) 16)

9,1

11,1 b

13,2

12,0 bw

18,5 bw

20,6 w

3,8 w

3,2 w

9,5 w

9,8 w

7,1

7,1 b

Uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6) 15) 16)

8,8

10,2 b

12,4

10,7 bw

20,2 bw

22,7 w

4,3 w

3,9 w

9,8 w

9,5 w

6,8

6,8 b

Donne

1) 2) 3) 4) 5) 6) 15) 16)

9,5

12,1 b

14,9

14,8 bw

16,2 bw

17,8 w

3,3 w

2,5 w

9,1 w

10,1 w

7,4

7,4 b

Giovani, età compresa tra 15 e 24 anni

1) 2) 3) 4) 5) 6)

26,6

26,4 b

25,1

22,6 bw

39,4 bw

42,9 w

10,9 w

9,2 w

19,3 w

19,1 w

16,8

16,7 b

Di lungo periodo (> 12 mesi)

1) 2) 3) 4) 5) 6) 15) 16)

4,5

4,9

3,3

3,7 bw

5,8 bw

7,2 w

0,7 w

0,8 w

2,0 w

2,4 w

2,5

2,8

Retribuzioni mensili nominali medie (in euro)

17) 18) 19) 20) 21) 6)

706 sw

772 sw

384 sw

256 sw

296 sw

372 sw

376 sw

447 sw

334 sw

453 sw

:

:



Istruzione

Nota

Serbia

Turchia

Georgia

Moldova

Ucraina

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Giovani che abbandonano prematuramente gli studi o la formazione: percentuale della popolazione di età compresa tra 18 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore e che non frequenta corsi di istruzione o di formazione (%)

1) 2) 8) 5) 4)

5,6

6,3 b

26,7

23,0 bw

8,2 w

7,3 w

16,9 w

19,6 w

:

:

9,9

9,8 b

Spesa pubblica per l'istruzione in rapporto al PIL (%)

6) 22) 23)

3,5 sw

3,3 psw

4,0

3,5 sw

3,8 psw

3,6 sw

:

:

5,4 sw

:

5,0 d

:

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore, totale

1) 2) 3) 4) 5) 6) 24)

6,4

6,7 b

34,4

29,5 bw

7,9 w

7,3 w

21,2 w

23,3 w

2,9 w

2,7 w

15,7

15,6 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore, uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6)

6,0

7,7 b

36,7

31,6 bw

8,3 w

7,4 w

24,5 w

27,3 w

3,1 w

2,9 w

18,5

18,1 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso al massimo di un titolo di istruzione secondaria inferiore, donne

1) 2) 3) 4) 5) 6)

6,8

5,7 b

32,2

27,3 bw

7,5 w

7,2 w

18,0 w

19,4 w

2,8 w

2,5 w

12,9

12,9 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, totale

1) 2) 3) 4) 5) 6)

85,4

85,3 b

43,1

47,8 bw

77,3 w

77,2 w

69,4 w

68,2 w

54,9 w

55,2 w

66,8

65,7 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6)

87,5

86,3 b

45,3

51,1 bw

82,4 w

84,0 w

68,7 w

66,4 w

59,6 w

58,9 w

67,5

66,3 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 20 e 24 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, donne

1) 2) 3) 4) 5) 6)

83,2

84,1 b

40,8

44,5 bw

71,3 w

70,2 w

70,2 w

69,9 w

50,0 w

51,3 w

66,0

65,1 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria, totale

1) 2) 3) 4) 5) 6)

33,0

35,3 b

33,1

35,5 bw

38,2 w

35,5 w

31,5 w

31,8 w

57,1 w

58,0 w

41,1

41,9 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria, uomini

1) 2) 3) 4) 5) 6)

27,1

27,7 b

33,9

36,1 bw

33,6 w

32,3 w

24,3 w

28,6 w

49,7 w

51,4 w

36,0

36,6 b

Percentuale della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria, donne

1) 2) 3) 4) 5) 6)

39,1

43,2 b

32,2

35,0 bw

42,7 w

38,9 w

38,2 w

34,7 w

64,8 w

64,8 w

46,2

47,2 b



Conti nazionali

 Nota

Serbia

Turchia

Georgia

Moldova

Ucraina

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Prodotto interno lordo

a prezzi correnti (milioni di EUR)

6) 23)

46 815

53 329

626 742

689 547

13 871 w

15 732 w

10 116 w

11 569 w

137 133 w

168 710 w

13 471 071

14 567 204

Pro capite (EUR)

6) 23)

6 790

7 800

7 520

8 190

3 726 w

4 242 w

3 839 w

4 424 w

3 285 w

4 077 w

30 050

32 520

In standard di potere d'acquisto (SPA) pro capite

12 812

14 349

18 325

20 337

:

:

12 977 w

16 069 w

:

:

30 054

32 524

In standard di potere d'acquisto (SPA) pro capite, rispetto alla media UE (UE-27 = 100)

42,6

44,2

61,0

62,7

:

:

:

:

:

:

100

100

Tasso annuo di variazione (volume) reale, rispetto all'anno precedente (%)

6) 23)

- 0,9

7,5

1,9

11,4

- 6,8 w

10,5 w

- 8,3 w

13,9 w

- 3,8 w

3,4 w

- 5,6

5,6

Valore aggiunto lordo per settori principali

Agricoltura, silvicoltura e pesca (%)

6) 23) 25)

7,6

7,6

7,5

6,2

8,3 w

7,4 w

10,8 w

12,3 w

10,8 w

12,7 w

1,8

1,8

Industria (%)

6) 23) 25)

23,4

23,0

25,6

29,1

15,5 w

17,0 w

15,2 w

14,7 w

20,9 w

23,8 w

19,7

20,0

Edilizia (%)

6) 23) 25)

6,6

7,3

5,9

5,7

8,7 w

7,5 w

11,5 w

9,3 w

3,3 w

3,2 w

5,5

5,5

Servizi (%)

6) 23) 25)

62,4 s

62,2 s

61,0 s

59,1 s

67,5 w

68,1 w

62,5 w

63,6 w

65,0 w

60,3 w

73,0 s

72,7 s

Bilancia dei pagamenti

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) (milioni di EUR)

63) 64) 59) 65) 66)

2 938,5 w

3 656,9 w

3 942,6 s

5 832,2 s

498,7 w

783,6 w

133,4 w

322,7 w

- 50,8 w

6 351,5 w

c

- 318 026,0 s

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) (% del PIL)

63) 64) 67) 23)

c

6,86 s

0,63 s

0,85 s

3,60 sw

4,98 sw

1,32 sw

2,79 sw

- 0,04 sw

3,76 sw

c

- 2,18 s

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) rispetto all'UE a 27 (milioni di EUR)

68) 59) 65) 69) 66)

c

1 801,0 s

140,6 s

600,5 s

178,9 w

189,7 w

:

:

- 691,7 w

4 748,7 w

c

- 56 205,8 s

Investimenti esteri diretti (IED) netti (in entrata - in uscita) rispetto all'UE a 27 (% del PIL)

68) 70) 23)

c

3,38 s

0,02 s

0,09 s

1,29 sw

1,21 sw

:

:

- 0,50 sw

2,81 sw

c

- 0,39 s

Rimesse (% del PIL)

71) 72) 23)

4,81 s

:

0,02 s

:

7,34 sw

8,65 sw

8,87 dpsw

:

0,75 psw

:

0,15 s

0,14 s



Commercio estero di beni

 Nota

Serbia

Turchia

Georgia

Moldova

Ucraina

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Quota delle esportazioni verso paesi dell'UE a 27 rispetto al valore totale delle esportazioni (%)

26) 27)

66,2 s

65,8 s

41,1 s

41,1 s

20,9 ew

16,9 sw

66,4 sw

62,5 sw

:

:

:

:

Quota delle importazioni da paesi dell'UE a 27 rispetto al valore totale delle importazioni (%)

26) 27)

55,6 s

53,9 s

33,1 s

31,1 s

23,0 ew

22,9 sw

45,6 sw

46,6 sw

:

:

:

:

Bilancia commerciale (milioni di EUR)

26) 28) 27)

- 5 019

- 6 279

- 42 293

- 38 925

- 3 838 sw

- 5 171 sw

- 2 572 sw

- 2 166 sw

- 4 438 sw

:

215 288

55 040

Commercio internazionale di beni e servizi rispetto al PIL

Importazioni (% del PIL)

6) 23)

56,5

62,3

32,2

35,5

56,6 w

59,6 w

51,4 w

57,8 w

40,3 w

41,9 w

42,8

46,7

Esportazioni (% del PIL)

6) 23)

48,2

54,5

28,7

35,3

37,3 w

43,2 w

27,9 w

30,6 w

38,8 w

40,7 w

46,4

50,5

Finanze pubbliche

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Avanzo delle amministrazioni pubbliche (+) / deficit (–) (%)

29) 30) 31) 23)

- 8,0 w

- 4,2 ew

- 4,7 w

:

- 9,3 w

- 6,3 w

- 5,1 ew

0,0 ew

- 5,4 w

- 3,3 w

- 6,7

- 4,8

Debito delle amministrazioni pubbliche (%)

32) 29) 33) 31) 34) 23)

57,7 w

57,5 ew

39,8 w

:

60,1 w

49,6 w

33,1 w

32,6 w

60,4 w

49,0 w

90,0

88,0

Indicatori finanziari

 Nota

Serbia

Turchia

Georgia

Moldova

Ucraina

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Variazione annuale dei prezzi al consumo (%)

35) 36) 37) 38)

1,8 d

4,0 d

12,3 d

19,6 d

5,2 w

9,6 w

3,8 w

5,1 w

2,7 w

9,4 w

0,7

2,9

Debito privato, consolidato, in rapporto al PIL (%)

39) 40)

:

:

13,0 w

7,6 w

:

:

:

:

:

:

:

:

Debito estero totale, rispetto al PIL (%)

41) 42) 43) 44) 23)

c

75,8 s

60,4 sw

54,3 sw

135,5 sw

124,0 sw

65,5 sw

66,9 sw

74,6 sw

67,8 sw

:

:

Debito totale in valuta estera, rispetto al PIL (%)

45)

:

:

:

:

:

:

:

:

:

:

:

:

Tasso di interesse debitore (a un anno), pro anno (%)

46) 47) 48) 49) 50) 51) 52)

1,90 w

1,90 w

16,25 w

22,79 w

8,52 w

9,46 w

5,15 w

8,50 w

7,89 w

7,67 w

:

:

Tasso di interesse sui depositi (a un anno), pro anno (%)

46) 53) 48) 54) 55) 50) 56) 57)

0,10 w

0,10 w

13,51 w

17,85 w

8,46 w

9,13 w

0,15 w

4,50 w

7,22 w

6,95 w

:

:

Valore delle attività di riserva (compreso l'oro) (milioni di EUR)

48) 41) 42) 43) 58) 59)

13 491,7 w

16 454,5 w

81 937,5 w

94 006,1 w

3 532,4 w

3 787,3 w

3 082,9 w

3 445,8 w

23 711,1 w

27 294,4 w

:

:

Riserve internazionali in mesi di importazioni

60) 48) 41) 42) 61) 62)

6,1 sw

:

4,9 sw

6,3 sw

5,4 sw

4,8 sw

7,1 sw

:

:

:

:

:



Imprese

 Nota

Serbia

Turchia

Georgia

Moldova

Ucraina

UE-27

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2019

2020

2021

2020

2021

2020

Indice della produzione industriale (2015 = 100)

73) 74) 75) 76)

111,0

118,5

115,4

135,6

:

:

107,1 w

120,3 w

102,7 w

105,0 w

98,5

107,5

Infrastrutture

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Densità della rete ferroviaria (linee operative per migliaia di km²)

77) 78) 79) 80) 81) 82)

37,9 sw

38,1 sw

13,3 sw

13,5 sw

22,6 sw

22,2 sw

34,0 sw

34,0 sw

32,8 sw

32,7 sw

:

:

Lunghezza della rete autostradale (km)

83)

928

928 w

3 523

3 532

208 w

263 w

:

:

15 w

15 w

:

:

Energia

Nota

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

2020

2021

Importazioni nette di energia rispetto al PIL

84)

2,9 s

4,0 s

3,3 s

5,2 s

1,0 sw

1,8 sw

:

:

:

:

1,6 s

2,7 s

Fonte: Eurostat e/o autorità statistiche dei paesi dell'allargamento

: = dato non disponibile

b = discontinuità nella serie

c = valore riservato

d = la definizione è diversa

e = valore stimato

f = previsione

p = dato provvisorio

s = stima Eurostat

w = dati forniti dall'autorità statistica nazionale, sotto la sua responsabilità, e pubblicati così come vengono ricevuti e senza alcuna garanzia circa la loro qualità e aderenza alla metodologia statistica dell'UE

z = non applicabile e quindi pari a 0

Note:

1)

Macedonia del Nord: il nuovo regolamento quadro sulle statistiche sociali europee integrate (IESS) non è stato attuato.

2)

Bosnia-Erzegovina: Dal gennaio 2020, l'indagine sulla manodopera in Bosnia-Erzegovina viene condotta senza interruzioni nel corso dell'anno, con una pubblicazione di dati a cadenza trimestrale. Inoltre, a partire dal 2020 la procedura di ponderazione viene effettuata in base alle stime della popolazione per fasce di età di cinque anni e per sesso.

3)

Bosnia-Erzegovina: dal gennaio 2021 l'Agenzia per le statistiche della Bosnia-Erzegovina ha iniziato ad applicare la nuova metodologia riprogettata dell'indagine sulle forze di lavoro. La riprogettazione dell'indagine è avvenuta sulla base e in conformità del nuovo regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, entrato in vigore il 1º gennaio 2021. Con l'introduzione della nuova metodologia riprogettata dell'indagine sulle forze di lavoro a partire dal gennaio 2021, la serie di dati pubblicati l'anno precedente è stata interrotta.

4)

Turchia: *nell'indagine sulle forze di lavoro in relazione ai nuclei familiari, le serie non sono paragonabili agli anni precedenti in ragione degli adeguamenti della definizione, dell'ambito di applicazione e della progettazione dell'indagine rispetto all'anno 2021.

5)

Turchia: risultati dell'indagine annuale sulle forze di lavoro.

6)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate.

7)

Ucraina: stabilito sulla base dei dati relativi alla popolazione economicamente attiva - forza lavoro del 2019.

8)

Bosnia-Erzegovina: a partire dal 2020 l'indagine sulle forze di lavoro è condotta su base trimestrale, il che determina una discontinuità nelle serie rispetto ai risultati degli anni precedenti. Con l'introduzione della nuova metodologia riprogettata dell'indagine sulle forze di lavoro (regolamento (UE) 2019/1700; regolamento di esecuzione (UE) 2019/2240) a partire dal gennaio 2021, la serie di dati pubblicati l'anno precedente è stata interrotta. Ciò significa che anche i dati per il 2020 e il 2021 non sono comparabili.

9)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate.

10)

Georgia: dal 2020: NACE Rev. 2; prima del 2020: NACE Rev. 1.1.

11)

Montenegro: i dati si riferiscono al numero di dipendenti del pubblico in percentuale del numero complessivo di persone occupate.

12)

Macedonia del Nord: nel settore pubblico sono stati inseriti i seguenti dati: altro (misto, collettivo, statale, non precisato)

13)

Bosnia-Erzegovina: il settore pubblico comprende le sezioni O, P e Q della NACE Rev. 2, mentre il settore privato comprende le altre sezioni della NACE.

14)

Montenegro: discontinuità nella serie in quanto in precedenza solo i lavoratori dipendenti rispondevano a questa domanda; dal 2018 rispondono tutti gli occupati.

15)

Ucraina: persone di età pari o superiore a 15 anni.

16)

Georgia: persone di età pari o superiore a 15 anni.

17)

Serbia: le retribuzioni sono ottenute da fonti amministrative (registri dell'amministrazione fiscale). I guadagni medi sono calcolati sulla base dell'importo totale dei guadagni maturati per il mese di riferimento e il numero di dipendenti equivalenti a tempo pieno (ETP).

18)

Albania: Fonte: direzione generale delle imposte, soggetti che versano contributi alla previdenza sociale; calcolo INSTAT

19)

Bosnia-Erzegovina: reddito netto.

20)

Turchia: Fonte: Indagine su reddito e condizioni di vita.

21)

Moldova: comprende le unità con uno o più dipendenti.

22)

Georgia: il PIL è calcolato sulla base dell'SCN 2008.

23)

Georgia: sulla base dell'SCN 2008.

24)

Georgia: sono escluse le persone prive di istruzione.

25)

Georgia: calcoli effettuati secondo la NACE Rev. 2.

26)

Moldova: da gennaio ad agosto.

27)

Georgia: dati convertiti in EUR da Eurostat.

28)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate.

29)

Albania: previsioni del ministero delle Finanze e dell'economia.

30)

Ucraina: dati modificati sui contanti (manuale delle statistiche sulla finanza pubblica 2014).

31)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate.

32)

Montenegro: dati preliminari. I dati finali saranno disponibili entro la fine di marzo 2021.

33)

Bosnia-Erzegovina: fine esercizio (31 dicembre).

34)

Ucraina: debito pubblico e debito garantito dallo Stato.

35)

Bosnia-Erzegovina: inflazione dei prezzi al consumo

36)

Moldova: inflazione dei prezzi al consumo

37)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate.

38)

Georgia: inflazione dei prezzi al consumo

39)

Bosnia-Erzegovina: dati per le istituzioni finanziarie monetarie.

40)

Turchia: i dati riguardano titoli di debito e prestiti.

41)

Bosnia-Erzegovina: in base al manuale FMI della bilancia dei pagamenti, 6ª edizione.

42)

Turchia: media tasso di cambio annuo utilizzato per la conversione in euro.

43)

Moldova: dati convertiti da USD in EUR applicando i tassi di cambio di fine anno, secondo la Banca nazionale moldova.

44)

Ucraina: attività e debito convertiti in EUR da USD utilizzando tassi incrociati alla fine dell'anno di riferimento.

I dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate.

45)

Albania: debito estero (compresi IED).

46)

Montenegro: media ponderata del tasso di interesse effettivo, consistenze, annuale.

47)

Albania: tasso medio ponderato applicato ai nuovi prestiti di 12 mesi per il rispettivo mese, con scadenza a 12 mesi.

48)

Macedonia del Nord: fine esercizio (31 dicembre).

49)

Bosnia-Erzegovina: tassi dei prestiti a breve termine a società non finanziarie in valuta nazionale (media ponderata);

50)

Moldova: il tasso è stabilito dalla Banca nazionale moldova (NBM) a partire dal 2001. La NBM applica il metodo del "corridoio di interesse": il tasso più elevato è applicato ai crediti overnight, il più basso ai depositi overnight. Valori di fine anno.

51)

Ucraina: tasso di interesse medio ponderato su tutti gli strumenti di rifinanziamento della banca nazionale.

52)

Georgia: aste di rifinanziamento dei crediti.

53)

Albania: il tasso di interesse sui depositi rappresenta il tasso medio ponderato per i nuovi depositi per il rispettivo mese, con scadenza a 12 mesi.

54)

Bosnia-Erzegovina: tassi per depositi a vista in valuta nazionale delle famiglie (media ponderata);

55)

Turchia: media dei dati mensili. Depositi overnight.

56)

Ucraina: distribuzione dei certificati di deposito della Banca nazionale dell'Ucraina.

57)

Georgia: vendite all'asta di certificati di deposito.

58)

Ucraina: attività e debito convertiti in EUR da USD utilizzando tassi incrociati alla fine dell'anno di riferimento.

59)

Ucraina: il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate sono esclusi dai dati del settore esterno.

60)

Albania: fine agosto 2021.

gennaio-giugno 2021.

61)

Turchia: media tasso di cambio annuo utilizzato per la conversione in euro.

Dal terzo trimestre del 2021.

Da ottobre 2021.

62)

Moldova: dati convertiti da USD in EUR applicando i tassi di cambio di fine anno, secondo la Banca nazionale moldova.

Dati convertiti da USD in EUR applicando i tassi di cambio medi annui, secondo la Banca nazionale moldova.

63)

Bosnia-Erzegovina: in base al manuale FMI della bilancia dei pagamenti, approccio attivi - passivi

64)

Moldova: dati convertiti da USD in EUR applicando i tassi di cambio medi annui, secondo la Banca nazionale moldova.

65)

Ucraina: dall'anno 2021 la Banca nazionale dell'Ucraina ha migliorato la compilazione degli investimenti esteri diretti, nel cui ambito gli utili reinvestiti delle società non finanziarie sono stati integrati nei dati relativi ai flussi di IED e alle consistenze. Sono stati pertanto riveduti i dati relativi alla bilancia dei pagamenti, alla PPE e agli IED per gli esercizi 2015-2020.

66)

Ucraina: dall'anno 2021 la Banca nazionale dell'Ucraina ha migliorato la compilazione degli investimenti esteri diretti, nel cui ambito i prestiti tra imprese sorelle sono stati integrati nei dati relativi ai flussi di IED e alle consistenze. Sono stati pertanto riveduti i dati relativi alla bilancia dei pagamenti, alla PPE e agli IED per gli esercizi 2015-2020.

67)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate. Dall'anno 2021 la Banca nazionale dell'Ucraina ha migliorato la compilazione degli investimenti esteri diretti, nel cui ambito gli utili reinvestiti delle società non finanziarie sono stati integrati nei dati relativi ai flussi di IED e alle consistenze. Sono stati pertanto riveduti i dati relativi alla bilancia dei pagamenti, alla PPE e agli IED per gli esercizi 2015-2020.

68)

Bosnia-Erzegovina: dati basati sul manuale FMI della bilancia dei pagamenti, 6ª edizione e sulla definizione di investimenti diretti all'estero ("Benchmark Definition of Foreign Direct Investment") dell'OCSE - 4ª edizione

69)

Ucraina: i dati sugli IED sono stati ricalcolati tenendo conto degli Stati membri dell'UE-27, escluso il Regno Unito.

70)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate. I dati sugli IED sono stati ricalcolati tenendo conto degli Stati membri dell'UE-27, escluso il Regno Unito.

Dall'anno 2021 la Banca nazionale dell'Ucraina ha migliorato la compilazione degli investimenti esteri diretti, nel cui ambito i prestiti tra imprese sorelle sono stati integrati nei dati relativi ai flussi di IED e alle consistenze. Sono stati pertanto riveduti i dati relativi alla bilancia dei pagamenti, alla PPE e agli IED per gli esercizi 2015-2020.

71)

Moldova: dati convertiti da USD in EUR applicando i tassi di cambio medi annui, secondo la Banca nazionale moldova.

Trasferimenti personali.

72)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e una parte dei territori temporaneamente occupati nelle regioni di Donetsk e Luhansk.

Dati precedenti.

73)

Albania: attività B_D

74)

Moldova: a partire dal 2016 l'indice del volume della produzione industriale è adeguato stagionalmente in base al numero di giorni lavorativi e alla stagionalità; le serie temporali sono state corrette.

75)

Ucraina: adeguamento per l'effetto dei giorni di calendario della serie dinamica degli indici al valore medio mensile della base. (2016) l'anno è effettuato utilizzando il programma DEMETRA+, utilizzando la metodologia TRAMO/SEATS.

76)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate.

77)

I dati provengono dall'autorità geodetica della Repubblica.

78)

Bosnia-Erzegovina: l'estensione delle acque interne è stimata a 210 km².

79)

Turchia: solo le grandi linee.

I valori delle superfici sono calcolati con riferimento alle classificazioni Corine e adattati a LUCAS. Il periodo di produzione dei dati Corine è di 6 anni.

80)

Moldova: compresa la regione transnistriana.

Alla fine dell'anno.

81)

Moldova: compresa la regione transnistriana.

Alla fine dell'anno.

Comprese le zone umide.

82)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate. Dati del servizio statale dell'Ucraina per la geodesia, la cartografia e il catasto.

Dati forniti in base alla nuova classificazione dei tipi di terreni.

83)

Ucraina: i dati escludono il territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea, la città di Sebastopoli e le parti delle regioni di Donetsk e Luhansk che sono temporaneamente occupate.

84)

Georgia: dati convertiti in EUR da Eurostat.

sulla base dell'SCN 2008.

(1)

  COM(2023) 730 final .

(2)

La Macedonia del Nord ha raggiunto un allineamento pressoché totale della sua politica in materia di visti con gli elenchi dell'UE; soltanto un paese (Turchia) i cui cittadini necessitano di un visto per entrare nell'UE ha concluso un accordo di esenzione dall'obbligo del visto con la Macedonia del Nord.

(3)

  COM(2023) 168 final e COM(2023) 667 final .

(4)

  COM(2020) 641 final .

(5)

  SWD(2021) 186 final .

(6)

La tabella presenta le classifiche più recenti e/o i punteggi più recenti elaborati da terzi. Se disponibile, è riportato tra parentesi un riferimento alla valutazione precedente.