COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 24.10.2023
COM(2023) 669 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Piano d'azione europeo per l'energia eolica
COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 24.10.2023
COM(2023) 669 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Piano d'azione europeo per l'energia eolica
1.INTRODUZIONE
L'energia eolica è rinnovabile, abbondantemente disponibile nell'Unione e sicura. L'Unione non può prescindere da questa fonte per realizzare gli obiettivi di decarbonizzazione che si è data e fornire energia elettrica pulita, sicura e a prezzi accessibili alle famiglie, alle imprese e, sempre di più, al settore dei trasporti. L'espansione dell'energia eolica e dell'industria che vi è associata creerà posti di lavoro di qualità e migliorerà la sicurezza energetica nell'Unione.
Le proiezioni per la diffusione dell'energia eolica nell'Unione e nel mondo sono di ottimo auspicio: nell'Unione, l'obiettivo inteso a raggiungere una quota di almeno il 42,5 % di energia rinnovabile entro il 2030 richiede un aumento della capacità installata, dai 204 GW del 2022 a oltre 500 GW nel 2030 1 ; a livello mondiale, per azzerare le emissioni nette entro il 2050 la capacità eolica dovrebbe aumentare di almeno 329 GW ogni anno fino al 2030, vale a dire più del quadruplo dei livelli attuali di diffusione (75 GW) 2 .
Negli ultimi tempi l'industria eolica europea incontra tuttavia difficoltà di gestione della propria attività, come dimostrano le importanti perdite operative registrate da tutti i maggiori produttori di turbine eoliche nel 2022 3 , e i soli 16 GW di nuovi progetti eolici installati nello stesso anno 4 , ben lontani dai 37 GW annui con cui questo settore deve contribuire in modo economicamente efficiente agli obiettivi dell'UE per il 2030.
Questa situazione richiede un intervento immediato. L'UE non può raddoppiare la velocità a cui diffonde l'energia eolica senza una filiera eolica sana, sostenibile e competitiva. E l'industria eolica non può essere sana se non dispone di una riserva chiara e sicura di progetti, se non attrae i finanziamenti necessari e se non può competere in condizioni di parità a livello mondiale.
La crisi energetica che è seguita all'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia ha messo in evidenza i rischi derivanti dalla troppa dipendenza da un fornitore estero dominante di combustibili fossili e ha dimostrato l'importanza dell'energia eolica e di altre fonti rinnovabili per la stabilità e la sicurezza del sistema energetico. In un mondo avviato a una rapida transizione verde e digitale, le tecnologie pulite sono fondamentali per l'autonomia strategica aperta europea. In quest'ottica la presidente von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell'Unione del 13 settembre 2023, ha riconosciuto che l'industria eolica dell'Unione si trova a far fronte a un insolito insieme di problemi e ha annunciato un pacchetto di iniziative europee per l'energia eolica. L'obiettivo del presente piano d'azione è sostenere le imprese dell'Unione operanti in questo settore e migliorarne la competitività affinché possano continuare a svolgere un ruolo chiave nella transizione verde.
Il piano d'azione stabilisce le misure da prendere con urgenza per conseguire questo obiettivo e, poiché molte azioni proposte valgono per tutte le fonti rinnovabili, sostiene anche indirettamente altri settori delle energie pulite, tra cui il solare. Il piano si articola in sei grandi pilastri d'azione concertata della Commissione europea, degli Stati membri e dell'industria: i) accelerazione delle installazioni grazie a una maggiore prevedibilità e a procedure di autorizzazione più rapide; ii) migliore progettazione delle aste; iii) accesso ai finanziamenti; iv) contesto internazionale improntato alla concorrenza leale; v) competenze; vi) partecipazione delle imprese e impegni assunti dagli Stati membri.
2.STATO DELL'INDUSTRIA EOLICA IN EUROPA
L'energia eolica, sia sulla terraferma (92 % della capacità installata) che offshore, è già un pilastro centrale del nostro sistema elettrico: nel 2022 ha fornito in media il 16 % dell'energia elettrica consumata nell'Unione e giornalmente spesso arriva a fornirne oltre il 30 % 5 . Le tecnologie per sfruttare l'energia eolica costruite e sviluppate in Europa sono diventate molto più economiche negli ultimi 10 anni, grazie all'innovazione e alle economie di scala 6 , al punto che in molte parti d'Europa quella eolica è la fonte meno costosa di energia elettrica 7 .
Finora gli impianti eolici installati nell'Unione sono stati per lo più di produzione interna, forniti da un mercato unionale in cui i principali fabbricanti europei rappresentavano l'85 % (il 94 % nel settore offshore) 8 . La fabbricazione delle turbine e dei loro componenti (pale, navicelle e torri, scatole di ingranaggi, fondazioni, sottostazioni, generatori ecc.) è distribuita in tutto il territorio dell'Unione e rappresenta perciò un bacino importante di posti di lavoro: si stima che l'intero settore eolico offra tra 240 000 e 300 000 posti di lavoro diretti e indiretti nell'Unione e che circa 45 000 (il 28 % dei posti di lavoro diretti) siano nelle fabbriche di turbine e componenti. 9
Questa quota è però scesa dal 42 % nel 2020 al 35 % nel 2022 10 , soprattutto a causa della rapida diffusione dell'energia eolica in Cina, che si appoggia principalmente al settore manifatturiero nazionale in crescita. Delle 10 maggiori imprese di produzione di turbine eoliche nel mondo (che soddisfano oltre l'80 % della domanda mondiale), 4 hanno sede nell'UE e 4 in Cina.
I gestori e i promotori europei di progetti eolici sono attivi anche a livello mondiale e a differenza dei fabbricanti di apparecchiature eoliche hanno registrato profitti notevoli nel 2022 e negli anni precedenti. I problemi che gravano sui fabbricanti dell'Unione incidono tuttavia sempre più sull'attività dei gestori, causando, ad esempio, ritardi o l'abbandono dei progetti. A ciò si sommano gli ostacoli all'accesso ai mercati esteri con cui tutti i fabbricanti dell'Unione devono misurarsi sempre più spesso.
Un ulteriore problema per l'industria eolica è l'accesso alle materie prime, come il rame, le terre rare, l'acciaio, il nichel, la fibra di vetro o il silicio, che l'Europa è obbligata a importare da paesi terzi, in un contesto mondiale caratterizzato da una domanda che aumenta di pari passo con lo sviluppo del settore e da prezzi soggetti a volatilità.
3.CAUSE PRINCIPALI DELLE DIFFICOLTÀ DELL'INDUSTRIA MANIFATTURIERA EOLICA DELL'UNIONE
Nonostante gli sviluppi nel complesso positivi registrati in passato, l'industria eolica europea è attualmente confrontata a gravi problemi. I fattori all'origine delle difficoltà che ostacolano l'attività dei fabbricanti di apparecchiature eoliche dell'Unione possono essere suddivisi in cinque grandi categorie.
In primo luogo il sottoutilizzo delle capacità di produzione dovuto a una domanda insufficiente e incerta di turbine eoliche nell'Unione. Attualmente i fabbricanti non hanno una visione precisa dell'energia eolica che gli Stati membri hanno pianificato di installare, perciò è con difficoltà che a loro volta pianificano la produzione e gli investimenti. Inoltre il trasporto di parti e componenti delle turbine eoliche richiede un'autorizzazione speciale, che varia da uno Stato membro all'altro e causa ritardi nella consegna dal sito di produzione ai parchi eolici di destinazione.
Altra causa non trascurabile del sottoutilizzo è l'iter autorizzativo lento e complesso dei progetti di energia rinnovabile: l'industria stima che attualmente nell'UE siano in corso procedure di autorizzazione per 80 GW di capacità eolica, vale a dire cinque volte più del totale di energia eolica che è stata installata lo scorso anno; per gran parte di questa capacità l'iter autorizzativo dura da anni a causa della lentezza e dell'inefficienza delle procedure.
In secondo luogo l'accesso alle materie prime e l'aumento dell'inflazione e dei prezzi dei prodotti di base 11 , associati alla carenza di strumenti a tutela dai rischi di volatilità dei prezzi dei fattori produttivi, hanno eroso la capacità finanziaria dei fabbricanti. Il tutto aggravato dall'aumento dei tassi di interesse e dalla difficoltà di accedere ai finanziamenti.
In terzo luogo le gare d'appalto nazionali per lo sviluppo delle energie rinnovabili spesso non premiano adeguatamente gli elevati standard ambientali e sociali dei prodotti europei, né tengono conto della necessità di puntare sulla resilienza delle catene di approvvigionamento, perché si basano esclusivamente o prevalentemente su criteri di prezzo. Questa constatazione vale per la maggior parte delle aste, sebbene alcuni Stati membri, come i Paesi Bassi o la Francia, abbiano iniziato a introdurre criteri non basati sul prezzo. Alcune gare d'appalto per l'energia eolica offshore, come quelle indette sulla base di offerte negative senza tetto massimo, sono sfociate in offerte altissime presentate dai gestori: questi casi, insieme a quelli in cui le sanzioni per la mancata realizzazione dei progetti non sono sufficienti, indicano un aumento del rischio che i progetti non siano eseguiti nei tempi pattuiti. Occorre infine aggiungere che la progettazione delle aste nell'Unione non è affatto uniforme. Nell'insieme questi elementi complicano la pianificazione degli investimenti da parte dei fabbricanti, incidono sulla stabilità delle linee di produzione e riducono i vantaggi delle economie di scala 12 .
In quarto luogo è aumentata la pressione dei concorrenti internazionali sul settore manifatturiero eolico dell'Unione. Ad esempio, il saldo della bilancia commerciale dell'UE con la Cina nel settore eolico è stato negativo, con un disavanzo record di 462 milioni di EUR nel 2022 13 . La Cina è un fornitore importante di materie prime e componenti per i fabbricanti unionali e mondiali, ma sta diventando anche un concorrente di peso nei mercati dei paesi terzi, che sono fondamentali per le imprese europee: grazie a prezzi mediamente inferiori del 20 % a quelli delle loro controparti europee e statunitensi 14 , talvolta sostenuti, secondo l'industria, da interessanti dilazioni dei pagamenti, la presenza di società cinesi all'estero è in costante aumento. Se da un lato la concorrenza stimola l'innovazione e il miglioramento dei prodotti, dall'altro la disparità di condizioni potrebbe ripercuotersi negativamente sui fabbricanti di apparecchiature eoliche dell'Unione e addirittura ridurne la competitività nel mercato interno.
I fabbricanti cinesi hanno anche beneficiato di modelli commerciali integrati verticalmente, con catene di approvvigionamento più corte grazie alla posizione dominante della Cina nella produzione di acciaio e materie prime, e forse di condizioni finanziarie molto attraenti. In questo contesto la capacità delle imprese dell'Unione di competere in condizioni di parità è gravemente compromessa.
E da ultimo la disponibilità di lavoratori qualificati può influire sul ritmo a cui cresce la capacità di produzione europea nel settore eolico 15 , in particolare nel comparto offshore, dove è difficile trovare operatori qualificati di navi, gru o macchinari per carichi pesanti. Al settore serviranno più lavoratori, tra cui ingegneri e tecnici.
Si stima che l'industria manifatturiera europea possa coprire la maggior parte dell'attuale domanda di turbine eoliche nell'Unione 16 . Per restare competitivi in un mercato in crescita trainato dalle ambizioni dell'Unione nell'eolico onshore e offshore, i fabbricanti europei dovrebbero però aumentare rapidamente la loro capacità; in caso contrario potrebbero presto crearsi strozzature nell'approvvigionamento, con il conseguente rallentamento dei progetti o un aumento delle importazioni per ovviare alla carenza di prodotti europei.
4.AZIONI INTRAPRESE DALLA COMMISSIONE
La Commissione ha già presentato varie iniziative per risolvere alcuni dei problemi principali che gravano sull'industria manifatturiera eolica dell'Unione.
La direttiva riveduta sulle energie rinnovabili 17 stabilisce un obiettivo minimo vincolante del 42,5 % di rinnovabili entro il 2030, puntando a raggiungere il 45 %, e definisce la linea da seguire per imprimere un'accelerazione rapida alle fonti rinnovabili, tenendo conto di altre considerazioni strategiche come l'uso diversificato del suolo. Questi obiettivi richiederanno un'espansione massiccia dei progetti di energia rinnovabile stimolando la domanda, anche di apparecchiature eoliche.
Per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili nel breve termine, la Commissione ha presentato un regolamento di emergenza sulle autorizzazioni 18 che semplifica e accorcia l'iter autorizzativo dei progetti in questo settore, anche per la revisione della potenza e per le reti; il regolamento è in vigore dalla fine del 2022 e scadrà a metà del 2024. La Commissione ha inoltre adottato misure intese a semplificare e snellire le procedure di autorizzazione per il trasporto dei componenti delle turbine eoliche, che attualmente richiedono svariate autorizzazioni di transito, anche all'interno dello stesso Stato membro 19 .
Sebbene attuato in maniera diversa dagli Stati membri, il regolamento sta già dando i primi frutti: ad esempio, dopo la sua entrata in vigore in Germania è stato rilasciato un numero record di nuove autorizzazioni nel 2023 e il tasso di revisione della potenza è salito al 34 %, il più alto degli ultimi nove anni. Una volta attuata, la direttiva Rinnovabili riveduta semplificherà e abbrevierà le procedure di autorizzazione in modo più generale e strutturale. Quasi tutti gli Stati membri stanno accompagnando questa revisione normativa con riforme dell'iter autorizzativo che hanno incluso nei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza, per esempio nei capitoli dedicati a REPowerEU adottati di recente. Il regolamento sullo strumento di sostegno tecnico 20 prevede che gli Stati membri possano ricevere, attraverso progetti autonomi o multinazionali, consulenze tecniche per accelerare il rilascio delle autorizzazioni per l'energia eolica. Sei Stati membri si sono già avvalsi di questo strumento di sostegno per accelerare le autorizzazioni. Anche la revisione adottata del regolamento sulle reti transeuropee dell'energia (TEN-E) 21 prevede la razionalizzazione delle disposizioni in materia di autorizzazioni per i progetti infrastrutturali transfrontalieri, come gli interconnettori ibridi offshore. Il quadro TEN-E contribuisce inoltre ad attuare o avviare importanti progetti transfrontalieri di infrastrutture elettriche con il sostegno finanziario del meccanismo per collegare l'Europa (programma Energia).
Con la proposta di riforma dell'assetto del mercato 22 dell'energia elettrica s'intende inviare segnali stabili di investimento nelle energie rinnovabili promuovendo i contratti a lungo termine mediante contratti per differenza e accordi di compravendita di energia elettrica; si stabiliscono anche le norme per creare un sistema energetico più flessibile in grado di accelerare l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili variabili, come il vento.
Per quanto riguarda nello specifico il settore manifatturiero delle tecnologie a zero emissioni nette, compreso il comparto eolico, la Commissione ne ha sostenuto fortemente la resilienza con il piano industriale del Green Deal e con le proposte di normativa sull'industria a zero emissioni nette e di normativa sulle materie prime critiche 23 : oltre a introdurre criteri di sostenibilità e resilienza negli appalti pubblici e nelle aste a sostegno delle energie rinnovabili, la prima proposta accelererà le autorizzazioni per la costruzione di impianti di produzione, stimolerà il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione dei lavoratori e favorirà l'innovazione e un migliore coordinamento tra gli Stati membri; la seconda proposta mira a rafforzare la catena del valore delle materie prime critiche, alcune delle quali sono impiegate nell'industria eolica, promuovendo l'economia circolare - approccio, questo, fondamentale per ridurre la dipendenza dalle materie prime - e riducendo al minimo l'impatto sull'ambiente.
La strategia riveduta dell'UE per la sicurezza marittima 24 affronta le minacce a cui sono esposte le infrastrutture marittime critiche, compresi gli impianti eolici offshore, e ne migliora la sorveglianza, la protezione e la resilienza agli attacchi convenzionali, ibridi e informatici.
Per sostenere gli investimenti necessari, oltre alle possibilità previste dagli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, la Commissione ha introdotto una nuova sezione nel quadro temporaneo di crisi e transizione che autorizza fino al 31 dicembre 2025 gli aiuti agli investimenti nella fabbricazione di apparecchiature strategiche per la transizione verso un'economia a zero emissioni nette, tra cui le turbine eoliche, i loro componenti principali e le materie prime critiche necessarie 25 . Sulla base di questa nuova sezione, alcuni Stati membri stanno istituendo regimi di sostegno per ampliare la produzione di tecnologie pulite; da marzo 2023 la Commissione ne ha già approvato vari, per un bilancio totale di circa 6,9 miliardi di EUR, e ne sta attualmente valutando altri.
Vi sono altri strumenti di cui gli Stati membri possono avvalersi per sostenere il settore eolico: il regolamento generale di esenzione per categoria 26 , la disciplina per gli aiuti di Stato alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione 27 , la disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell'ambiente e dell'energia 28 e gli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale 29 .
Nel giugno 2023 la Commissione ha proposto la piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa per sostenere gli investimenti nelle tecnologie critiche ed emergenti al servizio della transizione verde e di quella digitale 30 . Grazie alla piattaforma i finanziamenti esistenti e supplementari che l'Unione mette disposizione attraverso una serie di programmi potranno essere diretti verso i settori tecnologici fondamentali per la leadership dell'Europa, in particolare la fabbricazione di tecnologie pulite, in modo da concorrere a creare condizioni di parità per gli investimenti in tutto il mercato unico.
I programmi di spesa dell'Unione offrono opportunità di sostegno all'industria eolica. Il Fondo per l'innovazione, che può sostenere l'ampliamento di progetti di fabbricazione innovativi, dal 2020 ha selezionato sei progetti eolici per un sostegno totale di 150 milioni di EUR. L'ultimo invito su grande scala 31 comprendeva una sezione specifica per la fabbricazione di tecnologie pulite e sono previsti altri inviti. Diversi Stati membri si avvalgono del dispositivo per la ripresa e la resilienza per sostenere lo sviluppo della capacità industriale nel settore delle tecnologie rinnovabili.
I piani esistenti di ripresa e resilienza prevedono misure per installare fino a 15,9 GW di capacità eolica e solare supplementare 32 , destinando fino a 5,6 miliardi di EUR a progetti in tal senso. Tra le misure specifiche per l'energia eolica figura la costruzione di parchi eolici offshore o sulla terraferma e delle relative infrastrutture, come le isole energetiche o i terminali in mare aperto.
Tra le altre fonti di sostegno degli investimenti nell'industria manifatturiera e nell'installazione dell'energia eolica vi è il programma InvestEU, nell'ambito del quale sono stati finora approvati prestiti del valore di oltre 1,8 miliardi di EUR accordati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) a progetti eolici. Il programma di ricerca Orizzonte Europa ha erogato circa 250 milioni di EUR a progetti in questo campo. Il Fondo di coesione, il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo per una transizione giusta sostengono l'innovazione, lo sviluppo della capacità industriale, in particolare nelle PMI, e la diffusione dell'energia eolica, sulla base di programmi nazionali e regionali della politica di coesione. Il sostegno della politica di coesione soltanto per l'installazione degli impianti dovrebbe superare i 580 milioni di EUR nel periodo 2021-2027, per un totale di 819 milioni di EUR considerando anche i contributi nazionali.
La Commissione ha anche sostenuto la creazione del partenariato su vasta scala per le competenze, iniziativa guidata dai portatori di interessi e intesa a raccogliere informazioni sul fabbisogno di competenze nel settore delle energie rinnovabili, contribuire all'offerta di competenze adatte e formulare raccomandazioni e orientamenti rivolti alle autorità pubbliche.
Insieme al presente piano d'azione la Commissione adotta una comunicazione sui risultati della strategia per le energie rinnovabili offshore che include una serie di azioni specifiche.
5.PIANO D'AZIONE PER L'ENERGIA EOLICA
Quel che è stato fatto finora non basta tuttavia per sostenere il settore eolico europeo. Per sormontare gli ostacoli individuati, il presente piano d'azione europeo per l'energia eolica aggiunge perciò nuove azioni a quelle già intraprese dalla Commissione. Le misure si articolano in sei pilastri principali: i) accelerazione delle installazioni grazie a una maggiore prevedibilità e rapidità delle autorizzazioni, ii) progettazione migliore delle aste, iii) accesso ai finanziamenti, iv) creazione di un contesto internazionale improntato alla concorrenza leale, v) competenze e vi) partecipazione delle imprese e impegni degli Stati membri.
I.ACCELERAZIONE DELLE INSTALLAZIONI GRAZIE A UNA MAGGIORE PREVEDIBILITÀ E A PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE PIÙ RAPIDE
Per sbloccare i progetti arenati nella fase di autorizzazione e accelerare la realizzazione di nuovi progetti occorre rendere più efficienti e trasparenti le procedure, aumentare il numero e la preparazione del personale delle autorità nazionali competenti e attuare più rapidamente il nuovo quadro normativo in materia di autorizzazioni: la via che la Commissione intende percorrere per conseguire queste finalità è la digitalizzazione dell'iter autorizzativo in tutti gli Stati membri dell'Unione. L'iter autorizzativo sarà inoltre facilitato migliorando lo scambio di informazioni tra gli Stati membri sulle pratiche esistenti per ottenere l'accettazione delle comunità locali.
Nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza gli Stati membri hanno proposto misure a sostegno delle autorità nazionali competenti per il rilascio delle autorizzazioni per un importo complessivo di 31 milioni di EUR; si prevede che a queste misure se ne aggiungano altre attraverso il capitolo REPowerEU dei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri.
Nonostante le disposizioni specifiche in vigore 33 , in molti Stati membri manca una pianificazione dettagliata delle aste per le energie rinnovabili, oppure esiste ma è inaffidabile. La Commissione intende porre rimedio a questa situazione collaborando più strettamente con gli Stati membri e, se ciò non fosse sufficiente, adottando misure per garantire che siano applicate correttamente le disposizioni pertinenti della direttiva Rinnovabili.
Mancano infine politiche che favoriscano la diffusione dell'energia eolica attraverso accordi di compravendita di energia rinnovabile. In assenza di prospettive chiare sui volumi attesi nei prossimi anni, i fabbricanti dell'UE sono restii ad ampliare la loro produzione e capacità. Una pianificazione completa e più dettagliata delle aste darà invece all'industria maggiore fiducia nelle opportunità commerciali a breve e medio termine.
Azione 1: la Commissione e gli Stati membri collaboreranno per accelerare le procedure autorizzative. "Accele-RES" - accelerare il recepimento e l'attuazione della direttiva Rinnovabili rivista. Regime temporaneo di emergenza
La Commissione avvierà l'iniziativa "Accele-RES", mediante la quale intende, tra l'altro:
·dare priorità all'accelerazione delle autorizzazioni puntando decisamente sulla digitalizzazione delle procedure autorizzative nazionali in tutta l'UE e sostenendo la formazione del personale delle autorità nazionali competenti. In determinati Stati membri questa azione beneficerà di sostegno a titolo del capitolo REPowerEU del piano di ripresa e resilienza. Per un'attuazione rapida delle disposizioni in materia di autorizzazione contenute nella direttiva Rinnovabili, gli Stati membri saranno incoraggiati a usare lo strumento di sostegno tecnico 34 ;
·entro la fine dell'anno lanciare uno strumento online ad hoc per assistere gli Stati membri nell'iter autorizzativo, tra le cui funzioni vi sarà quella di rispondere alle domande più frequenti poste dagli Stati membri sugli aspetti pratici dell'attuazione delle disposizioni rivedute sulle autorizzazioni;
·esortare tutti gli Stati membri a elaborare piani di attuazione dettagliati della direttiva riveduta Rinnovabili;
·entro aprile 2024 aggiornare la raccomandazione sull'accelerazione delle procedure autorizzative per i progetti di energia rinnovabile 35 , così come i relativi orientamenti sulle buone pratiche per accelerare le procedure autorizzative per i progetti di energia rinnovabile e sull'agevolazione degli accordi di compravendita di energia rinnovabile 36 , con ulteriori orientamenti su temi quali la revisione della potenza, la semplificazione delle procedure ambientali o delle procedure autorizzative per le reti, secondo quanto necessario. Saranno pubblicati anche orientamenti a uso degli Stati membri sulla designazione delle zone in cui accelerare l'installazione delle rinnovabili 37 ;
·trasformare il gruppo informale di esperti per le autorizzazioni in un forum apposito per lo scambio regolare delle migliori pratiche e per individuare gli ostacoli rimanenti, compresi quelli normativi, che richiedono ulteriori interventi a livello dell'Unione. Altre sedi di cooperazione con gli Stati membri, come l'azione concertata riguardo alla direttiva Rinnovabili e la task force per l'applicazione delle norme sul mercato unico, saranno mobilitate per sostenere l'attuazione della nuova legislazione 38 .
La Commissione sta valutando la necessità di prorogare la validità dei regolamenti di emergenza e in questo contesto sta esaminando il regolamento di emergenza sulle autorizzazioni. Il regolamento sta già accelerando le procedure di autorizzazione negli Stati membri, prima che le disposizioni della direttiva Rinnovabili riveduta siano effettivamente recepite (gli Stati membri sono tenuti a recepirne una parte entro il 1º luglio 2024). Osserviamo che il mercato dell'energia si è stabilizzato rispetto al 2022, ma l'Unione sta ancora subendo le conseguenze della crisi energetica: la nostra preparazione e l'architettura della sicurezza dell'approvvigionamento sono state rafforzate, ma non ci mettono del tutto al riparo dai rischi, come quello d'interruzione delle importazioni di energia, e i prezzi dell'energia elettrica sono alti e continuano ad essere volatili. È quanto mai impellente accelerare la diffusione dell'energia rinnovabile, in particolare dell'eolica, in tutta l'Unione perché contribuisce ad allontanare i rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento, escludere i combustibili fossili dal mix energetico e perseguire i nostri obiettivi ambiziosi per il 2030.
Entro novembre la Commissione presenterà la relazione con i principali risultati di questo riesame e vaglierà l'opportunità di proporre una proroga del regime temporaneo di emergenza. Il prolungamento del regime apporterebbe benefici concreti alle rinnovabili e invierebbe un segnale forte all'industria e agli Stati membri circa l'urgenza di accelerare la diffusione dell'energia eolica e di altre fonti rinnovabili. Affinché le condizioni favorevoli create dal regolamento di emergenza siano ininterrotte e divengano strutturali, gli Stati membri sono invitati ad anticipare il recepimento delle disposizioni della direttiva Rinnovabili riveduta.
Azione 2: gli Stati membri daranno più visibilità alla riserva di progetti eolici attraverso impegni per l'eolico e la pubblicazione dei calendari a medio termine delle aste e dei piani a lungo termine di diffusione delle rinnovabili
La direttiva Rinnovabili impone già agli Stati membri di pubblicare un calendario a lungo termine degli stanziamenti a sostegno degli impianti di energia rinnovabile, che copra almeno i cinque anni successivi, e di introdurre misure volte a garantire che gli accordi di compravendita di energia elettrica contribuiscano anche alla necessaria diffusione delle energie rinnovabili 39 . La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, assicurerà che i piani nazionali di diffusione delle energie rinnovabili siano visibili e prevedibili facendo applicare le disposizioni pertinenti della direttiva Rinnovabili e diffondendo l'uso di strumenti digitali trasparenti. In tal modo le imprese potranno pianificare meglio gli investimenti nella capacità produttiva, aumentare la loro bancabilità e rafforzare la giustificazione economica della loro attività. Alcuni Stati membri, come la Danimarca o la Polonia, stanno già lavorando a programmi concreti di gare d'appalto per grandi investimenti offshore.
A tal fine la Commissione:
·istituirà una piattaforma digitale interattiva dell'Unione nella quale sarà pubblicata la pianificazione delle aste negli Stati membri. Sarà così garantita una maggiore visibilità delle aste e della capacità che si prevede di installare e le imprese potranno disporre di un unico punto di informazione per tutte le aste in programma nell'Unione;
·invita gli Stati membri ad assumere impegni precisi e concreti, da formalizzare entro la fine del 2023, sui volumi di energia eolica da installare almeno per il periodo 2024-2026, fornendo una panoramica chiara e credibile dell'energia eolica che sarà installata nei prossimi anni. Questi impegni dovrebbero completare quelli ambiziosi assunti per l'energia offshore, vale a dire installare 111 GW nei bacini marini dell'Unione entro il 2030;
·rafforzerà la cooperazione con gli Stati membri, i promotori di progetti e i gestori di rete nei gruppi regionali ad alto livello 40 per individuare progetti concreti di energia eolica e di altre rinnovabili pronti per la costruzione, anche transfrontalieri, e per sostenerne la realizzazione rapida. Un buon esempio è la cooperazione in materia di energia nei mari del Nord (North Sea Energy Cooperation, NSEC), che ha adottato una dichiarazione congiunta 41 in cui fissa un nuovo obiettivo aggregato ambizioso, vale a dire raggiungere almeno 260 GW di energia eolica offshore entro il 2050 con obiettivi intermedi di almeno 76 GW entro il 2030 e 193 GW entro il 2040. La Commissione si avvarrà inoltre delle sedi di cooperazione regionale per coordinare la pianificazione dei progetti eolici offshore e di altre energie rinnovabili con impatti regionali, come illustrato anche nella comunicazione sui risultati della strategia per le energie rinnovabili offshore;
·nel dicembre 2023, dopo aver valutato i progetti di piani nazionali per l'energia e il clima (PNEC), formulerà raccomandazioni sull'iter autorizzativo e sulla pianificazione a lungo termine dello sviluppo delle energie rinnovabili. Nei PNEC aggiornati, andando oltre gli attuali obblighi giuridici, gli Stati membri dovrebbero elaborare piani decennali esaustivi di diffusione delle energie rinnovabili, in particolare l'energia eolica, con una prospettiva fino al 2040. Nei piani dovrebbero figurare la capacità installata e/o il volume installato o la produzione a cui lo Stato membro punta, il profilo dei progetti, la distribuzione sul territorio e aspetti dell'integrazione del sistema energetico. In questo modo l'industria manifatturiera e i gestori di rete avranno un quadro chiaro delle reti che è necessario sviluppare per integrare le energie rinnovabili (attraverso piani di sviluppo della rete).
Azione 3: la Commissione adotterà un piano d'azione per agevolare l'installazione delle reti
A seguito della conferenza ad alto livello sulle reti elettriche tenutasi a settembre 2023, a novembre 2023 la Commissione adotterà un piano d'azione sulle reti, con misure a livello sia della trasmissione che della distribuzione. Il piano d'azione si basa sul quadro normativo delle reti transeuropee dell'energia (TEN-E) e contribuirà in particolare ad accelerare l'inserimento dei principali progetti transfrontalieri di infrastrutture per l'energia elettrica nel primo elenco dei progetti di interesse comune e dei progetti di interesse reciproco dopo l'adozione del regolamento rivisto sulle reti transeuropee dell'energia. Questi progetti saranno fondamentali per accogliere quantità sempre maggiori di energie rinnovabili e far progredire l'integrazione del sistema energetico.
Il piano d'azione prevederà misure volte ad affrontare il problema delle strozzature che ostacolano il potenziamento e l'espansione delle reti; tra le soluzioni figurano la condivisione transfrontaliera dei costi e la fabbricazione transfrontaliera delle tecnologie, fondamentali per contribuire a sbloccare un maggior numero di progetti di energia eolica onshore e offshore, stimolare gli investimenti nell'eolico negli Stati membri costieri e gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto verso le regioni europee prive di sbocchi sul mare e creare così una maggiore domanda di impianti eolici. Per garantire il necessario sviluppo delle reti il piano d'azione favorirà anche gli investimenti ex ante. L'obiettivo è da un lato accelerare la realizzazione di nuove infrastrutture intervenendo sulle strozzature nel processo di autorizzazione, dall'altro garantire un uso più efficiente della rete esistente, per esempio migliorando la visibilità delle capacità attuali.
II.MIGLIORE PROGETTAZIONE DELLE ASTE
Il modo in cui gli Stati membri progettano le aste per sostenere le energie rinnovabili influisce sulla diffusione di queste fonti energetiche e sui segnali di investimento inviati lungo tutta la catena del valore. Criteri di preselezione e di aggiudicazione ben concepiti, oggettivi, trasparenti, non discriminatori e non basati sul prezzo che premiano i prodotti con un maggior valore aggiunto e promuovono l'espansione industriale possono sostenere in modo più efficace un'industria manifatturiera eolica innovativa e competitiva. Criteri quali la maggiore durata di vita degli impianti, il tenore di carbonio o misure di economia circolare riducono l'impronta ambientale dei parchi eolici e aiutano a ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche. Ovviare al rischio di ritardi o della mancata realizzazione dei progetti significa offrire maggiore prevedibilità e certezza alle imprese e agli investitori. Più in generale, una maggiore armonizzazione dei principi di progettazione delle aste applicati dagli Stati membri ridurrebbe i costi di transazione e potrebbe contribuire notevolmente a garantire che le aste siano adatte allo scopo, lasciando nel contempo sufficiente flessibilità e margine di innovazione agli Stati membri. Il ricorso a questi elementi in fase di progettazione delle aste dovrebbe tenere conto dell'effetto sul bilancio degli Stati membri e delle esigenze di semplificazione.
Azione 4: gli Stati membri includeranno nelle loro aste criteri qualitativi oggettivi, trasparenti e non discriminatori e misure per massimizzare il tasso di realizzazione dei progetti, sostenuti da raccomandazioni e orientamenti della Commissione
Subito dopo l'adozione del piano d'azione, la Commissione avvierà un dialogo con gli Stati membri e i portatori di interessi per migliorare, semplificare e rendere più coerente la progettazione delle aste per le energie rinnovabili in modo da colmare le lacune che ritardano la realizzazione dei progetti o impediscono di portarli a termine. Questa incertezza danneggia gli operatori del mercato eolico europeo e gli Stati membri, e compromette il raggiungimento dell'obiettivo dell'UE per le energie rinnovabili. Al termine del dialogo la Commissione adotterà quanto prima raccomandazioni e orientamenti che invitano a includere alcuni elementi standard nelle aste, in modo del tutto complementare alla legge sull'industria a zero emissioni nette, così da rendere più uniforme ed efficiente la progettazione delle aste. Nel lungo periodo, la Commissione sarebbe pronta a garantire una progettazione più uniforme delle aste trasformando queste raccomandazioni e orientamenti in disposizioni giuridicamente vincolanti tramite un atto di esecuzione adottato nel quadro della legge sull'industria a zero emissioni nette.
L'azione comprenderà le seguenti iniziative:
·proporre una serie di criteri di preselezione non discriminatori, oggettivi e trasparenti in materia di cibersicurezza (conformità alle direttive NIS 1 e NIS 2) e trasferimento internazionale di dati, nel rispetto del diritto dell'Unione e degli obblighi internazionali, e proporre una serie di altri criteri quali la sostenibilità, la protezione dell'ambiente o dei bacini marittimi e la capacità di realizzare i progetti;
·rendere più chiari i criteri di aggiudicazione non basati sul prezzo che sono fondamentali per premiare la sostenibilità, l'innovazione, l'integrazione dei sistemi energetici, i prodotti di alta qualità e il contributo a una catena di approvvigionamento resiliente;
·prendere in considerazione l'elaborazione di un codice di condotta per le imprese europee che promuova, per esempio, la trasparenza della catena di approvvigionamento e che possa essere raccomandato per le future aste per l'energia eolica;
·rafforzare la ciberresilienza degli impianti eolici e delle infrastrutture a cui sono collegati;
·garantire mediante incentivi adeguati che i progetti siano realizzati per intero e nei tempi previsti. È opportuno prevedere clausole penali per la mancata realizzazione dei progetti e un'indicizzazione dei prezzi per aiutare le imprese a sostenere i maggiori costi dovuti all'inflazione;
·analizzare le conseguenze delle offerte negative e vagliare soluzioni che consentano di evitare ripercussioni sulla velocità e la portata della diffusione degli impianti eolici e sulla catena del valore;
·nel raccogliere gli impegni nazionali in termini di volumi di energia eolica che sarà installata tra il 2024 e il 2026 e negli anni successivi, la Commissione chiederà agli Stati membri se intendono usare le offerte negative, in particolare le offerte negative senza tetti massimi che potrebbero comportare offerte molto elevate per i progetti nel settore eolico e metterne a repentaglio la realizzazione completa e nei tempi previsti. Se opportuno, la Commissione avvierà un dialogo con gli Stati membri per stabilire se sia possibile evitare una simile struttura delle aste; e
·intervenire sui tetti delle offerte che causano una scarsa partecipazione alle aste.
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L'obiettivo dell'azione 4 è apportare miglioramenti rapidi e tangibili e armonizzare maggiormente la progettazione delle aste per le energie rinnovabili. Alcune delle questioni che intende affrontare sono disciplinate in modo strutturale nelle proposte sull'assetto del mercato dell'energia elettrica e sull'industria a zero emissioni nette. In quest'ottica, la Commissione esorta i colegislatori a raggiungere rapidamente un accordo in merito alla proposta sull'assetto del mercato dell'energia elettrica (entro la fine del 2023) e alla normativa sull'industria a zero emissioni nette (entro marzo 2024). La Commissione sosterrà i colegislatori affinché introducano nella normativa sull'industria a zero emissioni nette disposizioni relative a criteri di preselezione oggettivi, trasparenti e non discriminatori per le aste e a un maggiore ricorso a criteri di aggiudicazione non basati sul prezzo, tra cui in particolare considerazioni legate alla condotta delle imprese, alla cibersicurezza e alla sicurezza dei dati nonché alla capacità di realizzare il progetto per intero e nei tempi previsti. Inoltre, se i colegislatori lo riterranno opportuno, la Commissione è pronta a presentare rapidamente una proposta di atto di esecuzione collegato a tale normativa per integrare nella legislazione europea le migliori pratiche di progettazione delle aste per le energie rinnovabili e razionalizzare ulteriormente la progettazione delle aste. Le disposizioni della proposta sull'assetto del mercato dell'energia elettrica relative all'uso dei contratti per differenza e agli accordi di compravendita di energia elettrica potrebbero, una volta adottate, favorire la stabilità delle entrate nel settore eolico. |
Azione 5: affrontare i rischi che si pongono per la cibersicurezza e per la protezione dei dati
La Commissione identificherà i rischi di cibersicurezza pertinenti per gli impianti di produzione di energia eolica e le relative infrastrutture, compresi gli aspetti connessi alla protezione dei dati, per valutare se esiste la possibilità che siano sfruttati per compromettere la sicurezza economica o la sicurezza dell'approvvigionamento dell'energia elettrica nell'UE. L'identificazione e la valutazione si svolgeranno nel contesto dell'esercizio di valutazione dei rischi attualmente condotto dalla Commissione, dall'Alto rappresentante e dal gruppo di cooperazione NIS, di cui alla raccomandazione del Consiglio, dell'8 dicembre 2022, su un approccio coordinato a livello dell'Unione per rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche 42 . Per questa analisi specifica, e per contribuire alla valutazione dei rischi più generale, la Commissione si affiderà anche a gruppi di esperti come il nuovo gruppo di esperti in energia intelligente e il relativo gruppo di lavoro sulla cibersicurezza, che riunisce rappresentanti dell'industria, tra cui fornitori e imprese del settore dell'energia elettrica. Il lavoro sulla valutazione dei rischi potrà basarsi sull'esperienza acquisita con il 5G e integrerebbe l'attuale infrastruttura di sicurezza, in particolare il codice di rete per gli aspetti di cibersicurezza dei flussi transfrontalieri di energia elettrica la cui adozione è prevista per il primo trimestre del 2024. I risultati potrebbero facilitare le procedure per gli appalti pubblici e la progettazione delle aste, l'elaborazione di nuove politiche e il controllo degli investimenti esteri diretti.
L'analisi dei rischi di cibersicurezza sarà di ampia portata e riguarderà anche gli impianti.
Azione 6: la Commissione aumenterà il ricorso agli appalti strategici nel contesto del Global Gateway
Nel dicembre 2021 la Commissione ha avviato la strategia Global Gateway, tramite la quale l'UE, adottando un approccio "Team Europa", investe in progetti di energia pulita e infrastrutture in tutto il mondo, anche di energia eolica. La Commissione proporrà di aumentare il ricorso agli appalti strategici nel contesto del Global Gateway, così da garantire che i progetti siano realizzati nel rispetto di elevati standard ambientali, sociali e di governance e offrire ai contraenti e ai produttori che rispondono a tali standard un modello economico valido, promuovendo nel contempo lo sviluppo sostenibile dei mercati emergenti e delle economie in via di sviluppo. Per i progetti che diffondono le tecnologie strategiche a zero emissioni nette, come le tecnologie che utilizzano fonti energetiche rinnovabili eoliche, criteri come quelli inclusi nella normativa sull'industria a zero emissioni nette (una volta adottata) fungeranno da riferimento per il dialogo con i partner internazionali. Inoltre la Commissione valuterà la possibilità di applicare requisiti simili agli appalti promossi da soggetti privati nei progetti del Global Gateway.
III.ACCESSO AI FINANZIAMENTI
Il contesto inflazionistico che ha visto impennarsi i prezzi delle materie prime, l'aumento dei tassi di interesse e la frequente necessità di fornire garanzie iniziali per ottenere i contratti hanno compromesso l'accesso del settore eolico ai finanziamenti, per quanto riguarda sia la fabbricazione che l'installazione delle turbine e relativi componenti. Le stime indicano però che, per centrare gli obiettivi della normativa sull'industria a zero emissioni nette, il settore ha bisogno di 6 miliardi di EUR di investimenti nella capacità di fabbricazione. Nell'ambito dell'Unione dei mercati dei capitali e del quadro dell'UE per la finanza sostenibile, la Commissione si è adoperata per elaborare norme sui mercati dei capitali in grado di attrarre investitori a lungo termine e misure volte a convogliare i finanziamenti privati verso attività e opportunità ecosostenibili del Green Deal europeo. La Commissione è ben consapevole del fatto che gli investimenti privati saranno fondamentali per realizzare le ambizioni del presente piano d'azione e interverrà in tal senso, oltre a mobilitare fonti di investimento dell'UE e di altri soggetti pubblici.
Azione 7: la Commissione agevolerà l'accesso ai finanziamenti dell'UE
La Commissione offrirà maggiori possibilità di sostenere la produzione di energia eolica nell'ambito del Fondo per l'innovazione in particolare raddoppiando a 1,4 miliardi di EUR il bilancio destinato a finanziare progetti di produzione di tecnologie pulite, tra cui progetti per la fabbricazione di turbine eoliche e dei loro componenti, nel prossimo invito a presentare proposte del 23 novembre 2023.
Il Fondo per l'innovazione ha una dotazione totale di 40 miliardi di EUR per il periodo 2020‑2030 43 . Nel bilancio complessivo per quest'anno, pari a 4 miliardi di EUR, oltre all'apposita voce sulla fabbricazione di tecnologie pulite, anche la produzione di energia eolica e i progetti pilota innovativi potranno ricevere il sostegno nelle altre voci nel prossimo invito a presentare proposte del 23 novembre 2023. A parità di merito, l'invito darà la priorità ai progetti nel campo dell'energia eolica.
Per sostenere gli sviluppatori e fare in modo che vi sia un solida riserva di progetti innovativi, i progetti nel campo dell'energia eolica dovrebbero avere la priorità anche per quanto riguarda i 90 milioni di EUR di assistenza allo sviluppo di progetti del Fondo per l'innovazione, che saranno erogati in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti nei prossimi tre anni. È possibile ottenere servizi di consulenza mirata anche dal polo di consulenza InvestEU. Inoltre una combinazione di finanziamenti provenienti da un lato dal Fondo per l'innovazione e dall'altro dalla BEI, da altri istituti finanziari e da banche o istituti nazionali di promozione, anche nell'ambito del programma InvestEU, può sostenere i progetti aggiudicatari per contribuire a raggiungere una decisione finale di investimento.
Entro la fine dell'anno la Commissione potenzierà le attività connesse alla produzione di tecnologie eoliche nell'ambito della revisione del piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (piano SET 44 ), e aumenterà il sostegno alla ricerca e all'innovazione in tale settore affinché le tecnologie europee pertinenti rimangano competitive, in particolare in termini di circolarità e sostenibilità, migliorando i processi industriali e la digitalizzazione.
La piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP) creerà nuove opportunità di sostegno agli investimenti che mirano a potenziare la produzione europea di tecnologie pulite, comprese quelle eoliche, il che potrebbe rivelarsi particolarmente vantaggioso per le regioni in transizione e meno sviluppate, ma anche per le regioni sviluppate di Stati membri aventi un PIL pro capite inferiore alla media dell'UE. Queste regioni beneficeranno di incentivi finanziari e di una maggiore flessibilità nell'uso delle assegnazioni del Fondo di coesione, del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo per una transizione giusta volte a sostenere gli investimenti produttivi in grandi aziende che investono nei settori strategici che contribuiscono agli obiettivi della piattaforma STEP.
Azione 8: la BEI metterà a disposizione delle imprese unionali del settore eolico strumenti per la riduzione dei rischi e garanzie
A luglio 2023 la Banca europea per gli investimenti ha approvato il secondo pacchetto REPowerEU. Ha annunciato di ambire a quasi raddoppiare i prestiti con i quali contribuisce al piano industriale del Green Deal e alla normativa sull'industria a zero emissioni nette, per una mobilitazione cumulativa di circa 150 miliardi di EUR in 5 anni. Il piano sarà parzialmente finanziato dal meccanismo di garanzia di InvestEU. I fabbricanti europei di tecnologie strategiche a zero emissioni nette, dei relativi componenti a monte e di materie prime strategiche saranno uno dei settori d'azione prioritari di questo impegno, che riguarderà anche la capacità manifatturiera dell'UE nell'industria eolica onshore e offshore.
La Commissione e la Banca europea per gli investimenti stanno lavorando insieme con grande urgenza a un apposito strumento di controgaranzia per le esposizioni creditizie delle banche commerciali verso i principali fornitori del settore eolico, aumentando l'accesso ai pagamenti anticipati e a linee di garanzia di esecuzione. L'obiettivo comune è varare il nuovo strumento nei prossimi 3-6 mesi. In questo modo si allevierà la pressione finanziaria derivante da un portafoglio ordinativi sempre più gremito, aggravata da difficoltà macroeconomiche quali l'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse e le importanti perturbazioni della catena di approvvigionamento.
Nel contesto della piattaforma STEP la Commissione ha proposto anche di aumentare le garanzie dell'UE di 7,5 miliardi di EUR attraverso un apposito filone di InvestEU, grazie al quale il gruppo BEI e altri partner esecutivi potrebbero sostenere in maggiore misura gli investimenti nello sviluppo e nella fabbricazione di tecnologie pulite e di altro tipo, anche nel settore eolico.
I lavori volti a rafforzare il coordinamento tra gli strumenti finanziari esterni – che vedono le agenzie per il credito all'esportazione degli Stati membri collaborare con fornitori di finanziamenti allo sviluppo, in particolare nel quadro del Global Gateway – sosterranno tra le altre cose i progetti nelle energie da fonti rinnovabili, compresa l'energia eolica.
Azione 9: gli Stati membri sfrutteranno appieno la flessibilità offerta dalle norme sugli aiuti di Stato per la catena del valore dell'energia eolica dell'UE
Gli Stati membri dovrebbero sfruttare appieno le opportunità offerte dalle norme del quadro temporaneo di crisi e transizione per sostenere la fabbricazione di tecnologie eoliche nell'UE. Per quanto riguarda determinate sezioni del quadro relative alle crisi che dovrebbero arrivare a scadenza entro la fine dell'anno, la Commissione ha consultato gli Stati membri e presto prenderà una decisione in merito alla possibilità di prorogarle, tenendo conto della necessità di garantire condizioni di parità all'interno dell'UE. Saranno invece disponibili fino alla fine del 2025 altre sezioni intese a favorire la transizione verso un'economia a zero emissioni nette, che consentono agli Stati membri di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, compresa l'energia eolica, e di sostenere investimenti strategici nella produzione delle apparecchiature necessarie per la transizione verso le zero emissioni nette, per esempio le turbine eoliche, i loro principali componenti e le relative materie prime critiche.
Azione 10: la Commissione intensificherà il dialogo con gli investitori per rendere attrattivi gli investimenti nel settore eolico dell'UE
La Commissione sta ricercando attivamente insieme ai portatori di interessi, in particolare gli investitori di capitale a lungo termine nel contesto del dialogo con gli investitori, soluzioni per rendere il settore eolico dell'UE più competitivo nell'attrarre investimenti a livello mondiale. L'iniziativa contribuirà a ridurre la necessità di sostegno pubblico. La collaborazione è incentrata soprattutto sulle opportunità e le fragilità che caratterizzano il settore dal punto di vista operativo, finanziario e della concorrenza, e sui modi di valorizzare i punti di forza dell'Europa e intervenire sui punti deboli.
Entro la fine del 2023 la Commissione organizzerà riunioni con gli investitori a lungo termine allo scopo di comprendere meglio i principali ostacoli che rendono poco attrattivi gli investimenti nel settore eolico dell'UE e i modi più adeguati per farvi fronte. In queste occasioni si discuterà della possibilità di garantire un accesso e una diffusione più rapidi dei finanziamenti privati, e del contesto di investimento in Europa, per esempio della creazione di un quadro normativo efficace e, ove possibile, semplificato per gli investimenti nel settore eolico.
IV.CREARE UN CONTESTO INTERNAZIONALE IMPRONTATO ALLA CONCORRENZA LEALE
In presenza di condizioni eque l'industria manifatturiera eolica dell'UE ha dato prova di elevata competitività sia nel mercato interno che nei mercati esteri. L'UE dovrebbe creare un ambiente favorevole affinché l'industria europea possa essere competitiva, innovare, investire ed esportare nei mercati esteri nel rispetto degli impegni internazionali.
Azione 11: la Commissione faciliterà l'accesso dei fabbricanti dell'UE ai mercati esteri
Per rendere più competitivo il settore eolico dell'UE la Commissione continuerà a usare la sua ampia rete di accordi commerciali, anche attraverso la loro attuazione e applicazione effettiva 45 . La Commissione attribuisce grande importanza anche ai negoziati commerciali in corso, con l'obiettivo di concludere capitoli solidi relativamente all'energia e alle materie prime e di introdurre altre disposizioni pertinenti per l'industria eolica. Gli accordi aiutano l'industria eolica a diversificare le catene di approvvigionamento e a ridurne i rischi, nonché a far fronte alle dipendenze strategiche, in particolare per quanto riguarda le materie prime e i prodotti intermedi. Pertanto la Commissione intensificherà i negoziati sugli accordi commerciali in grado di rafforzare la posizione delle imprese dell'UE, anche nel settore eolico, e garantire loro un accesso privo di distorsioni ai mercati esteri. I partenariati industriali per le tecnologie a zero emissioni nette favoriranno ulteriormente la presenza delle imprese europee in mercati strategici. La Commissione cercherà inoltre di aumentare il numero di collaborazioni e iniziative strategiche in questo settore nel vicinato dell'UE.
L'UE lavorerà anche con i propri partner in seno all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) per elaborare una serie di regole in materia di sovvenzioni al fine di aumentare la trasparenza degli interventi statali ed evitare la corsa alle sovvenzioni che acuisce i conflitti commerciali e mina la cooperazione necessaria a conseguire gli obiettivi climatici mondiali. L'inizio dei lavori è previsto per febbraio 2024 alla conferenza dei ministri dell'OMC.
Lo strumento per gli appalti internazionali 46 (International Procurement Instrument, IPI) offre all'UE un modo per convincere i partner commerciali che non hanno ancora assunto impegni nel settore degli appalti pubblici (nell'accordo sugli appalti pubblici dell'OMC o in accordi bilaterali di libero scambio) ad aprire i loro mercati degli appalti alle imprese dell'Unione. Se queste ultime presentano accuse fondate di limitazioni dell'accesso ai beni e servizi connessi al settore eolico negli appalti pubblici di un paese terzo, la Commissione può avviare un'indagine nell'ambito dello strumento IPI per aprire il mercato agli operatori dell'UE consultando il paese terzo. Lo strumento consente inoltre all'UE di imporre misure per limitare l'accesso ai propri mercati degli appalti pubblici se la consultazione di cui sopra non conduce alla prevista apertura del mercato del paese terzo.
Azione 12: proteggere il mercato interno dalle distorsioni del commercio e dalle minacce per la sicurezza e l'ordine pubblico
La Commissione, in collaborazione con l'industria eolica europea, monitorerà attentamente le eventuali pratiche commerciali sleali che avvantaggiano i fabbricanti di tecnologie eoliche esteri. Il monitoraggio comporterà un attento esame delle potenziali sovvenzioni ai prodotti connessi al settore eolico importati nell'UE. Se opportuno, la Commissione attiverà i propri strumenti di difesa commerciale. Se le sovvenzioni estere che distorcono il commercio consentono ai fabbricanti di tecnologie eoliche che ne sono destinatari di vincere appalti pubblici o di portare a termine concentrazioni che coinvolgono imprese dell'UE, l'UE ricorrerà anche alle misure previste dal regolamento sulle sovvenzioni estere. Si invita il settore eolico europeo a presentare ulteriori dati. La Commissione valuterà tutti i dati su presunte pratiche sleali forniti dalle imprese o da altre fonti indipendenti.
La Commissione incoraggerà gli Stati membri a tenere pienamente conto dei rischi per le infrastrutture energetiche critiche nell'attuazione dei loro meccanismi di controllo per motivi di sicurezza o di ordine pubblico. La Commissione farà pieno uso del meccanismo di cooperazione previsto dal regolamento sul controllo degli investimenti esteri diretti 47 per prevenire eventuali minacce alla sicurezza e all'ordine pubblico connesse agli investimenti esteri nel settore eolico dell'UE.
Azione 13: aumentare la normazione nel settore dell'energia eolica
Allo stadio attuale dello sviluppo dell'industria eolica, le norme tecniche sono uno strumento fondamentale per garantire l'interoperabilità, ridurre i costi e accelerare la diffusione sul mercato delle tecnologie per l'energia eolica onshore e offshore. Se è vero che la Commissione elettrotecnica internazionale (IEC) ha introdotto un'ampia gamma di norme, adottate come norme europee dal CENELEC, è anche vero che ulteriori norme potrebbero contribuire a rendere ancora più efficienti e sostenibili le apparecchiature per l'energia eolica e rimuovere gli ostacoli alla loro diffusione nell'UE. Particolarmente importante è l'economia circolare, che consente di raggiungere l'autonomia strategica in un settore chiave come quello dell'energia eolica, riducendone nel contempo l'impatto ambientale in linea con il Green Deal europeo. Le nuove norme potrebbero inoltre rafforzare l'ecosistema industriale, soprattutto se accompagnano i lavori paralleli sulla progettazione delle aste per le energie rinnovabili. Grazie alla promozione del processo di normazione a livello internazionale e alla partecipazione attiva dell'UE, l'industria eolica europea potrà competere con più efficacia con i concorrenti mondiali in termini di qualità.
Per promuovere l'adozione di norme UE e internazionali nel settore eolico, entro la fine del 2023 saranno intraprese le azioni seguenti:
·nell'ambito del Forum ad alto livello sulla normazione europea, un'apposita sessione di lavoro sulle tecnologie per il settore eolico identificherà le principali esigenze di normazione europee e internazionali, individuerà eventuali ostacoli e sensibilizzerà gli Stati membri e le imprese in modo da garantire la partecipazione dei loro esperti alle attività di normazione; e
·la Commissione chiederà alle organizzazioni europee di normazione di elaborare prodotti della normazione europea a sostegno degli obiettivi della normativa sull'industria a zero emissioni nette.
V.COMPETENZE
Si stima che entro il 2030 saranno necessari 100 000 nuovi posti di lavoro nel settore eolico, mentre i relativi investimenti nelle competenze potrebbero ammontare a circa 850 milioni di EUR 48 . A marzo 2021 e a marzo 2023, nell'ambito del patto per le competenze, le associazioni di categoria del settore delle energie rinnovabili, i rappresentanti degli installatori di tecnologie pulite, i soggetti erogatori di istruzione e formazione, i centri di ricerca e le reti regionali, compresi i portatori di interessi del settore dell'energia eolica, con il sostegno della Commissione hanno istituito partenariati su vasta scala per le competenze per l'ecosistema industriale delle energie rinnovabili. I partenariati stanno dando frutti ma dovranno essere ulteriormente sviluppati per conseguire i loro obiettivi.
Azione 14: partenariati su vasta scala per elaborare progetti che consentano di sviluppare competenze nel settore delle rinnovabili, eolico compreso
I partenariati su vasta scala per le energie rinnovabili e le energie rinnovabili offshore sono invitati a individuare quanto prima i programmi e le iniziative dell'UE sulle competenze che offrono il quadro migliore per l'attuazione di progetti che consentano di mappare il fabbisogno di competenze nel settore, riesaminino i profili professionali, elaborino e gestiscano nuovi moduli formativi utili per il mercato del lavoro e i relativi materiali e/o sostengano lo sviluppo delle competenze di cui c'è urgente bisogno nel settore delle rinnovabili, destinati in particolare alle donne, ai giovani che non studiano, non lavorano né frequentano corsi di formazione, e ai più anziani. È opportuno dedicare particolare attenzione alle pratiche di sostenibilità ed economia circolare. Tra queste iniziative potrebbe figurare la partecipazione al bando Erasmus+ per il piano per la cooperazione settoriale sulle competenze. I partenariati potranno trarre vantaggio da iniziative esistenti come l'alleanza europea per l'apprendistato e i centri di eccellenza professionale 49 .
La normativa sull'industria a zero emissioni nette agevolerà l'avvio di accademie europee delle competenze necessarie al sistema industriale, concepite per sostenere le azioni degli Stati membri volte a migliorare le competenze e a riqualificare i lavoratori. Le accademie prepareranno contenuti e materiali di apprendimento che metteranno a disposizione dei soggetti erogatori di istruzione e formazione negli Stati membri per soddisfare la domanda di lavoratori qualificati nelle industrie a zero emissioni nette. Ogni accademia sarà incentrata su una tecnologia per l'industria a zero emissioni nette - ve ne sarà quindi una dedicata al settore eolico - e punterà a formare 100 000 persone entro tre anni dalla sua istituzione.
VI.PARTECIPAZIONE DELLE IMPRESE E IMPEGNI DEGLI STATI MEMBRI
Oltre alle misure dell'UE e degli Stati membri, anche le azioni dell'industria eolica europea contribuiranno a creare un contesto imprenditoriale più stabile e redditizio. Le azioni consistono, tra l'altro, nel tutelarsi più attivamente dal rischio di inflazione e dalla volatilità dei prezzi dei fattori di produzione, come le materie prime, e nello sviluppare nuovi partenariati a lungo termine reciprocamente vantaggiosi tra produttori e gestori di tecnologie eoliche.
Azione 15: Carta dell'energia eolica dell'UE
Per aumentare la capacità di produzione di impianti eolici e la loro installazione nell'UE, la Commissione esorta gli Stati membri e i rappresentanti del settore a sottoscrivere, entro la fine del 2023, impegni volontari nel quadro di una Carta dell'energia eolica. Dando seguito al dialogo con gli investitori, la Commissione cercherà di includere gli investitori finanziari nella Carta dell'energia eolica, o di estenderla a tali soggetti non appena possibile.
L'obiettivo della Carta, che prende le mosse dal presente piano d'azione e dalle relative politiche, è allineare e attuare rapidamente le azioni della Commissione, degli Stati membri e delle imprese, dando prova di un impegno coordinato per migliorare le condizioni abilitanti per l'industria eolica europea. La Commissione lavorerà a stretto contatto con gli Stati membri e i portatori di interessi del settore per delineare gli impegni precisi della Carta, consultando le parti sociali. Le rassicurazioni offerte dal presente piano d'azione e dalla Carta dovrebbero mettere il settore nelle condizioni di intensificare gli investimenti ed espandere la capacità produttiva, per soddisfare il previsto aumento della domanda di progetti eolici negli anni a venire.
6.CONCLUSIONI E PROSPETTIVE
L'industria eolica è motivo di vanto per l'Europa. L'UE dispone di una base produttiva solida e di molti sviluppatori stabili di parchi eolici attivi su scala mondiale. Il settore ha grandi potenzialità di innovazione, è caratterizzato da una notevole ingegnosità e offre un terreno fertile per lo sviluppo di nuove competenze. Le imprese europee attive nel settore eolico svolgono un ruolo cruciale nell'attuale processo di trasformazione del nostro sistema energetico e saranno fondamentali anche per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi in materia di clima ed energia. Grazie all'industria eolica e ad altre industrie a zero emissioni nette, l'UE è ben attrezzata per la transizione verso l'economia pulita e circolare del futuro. Il settore eolico dell'UE prospera in condizioni di concorrenza e pertanto si è affermato come leader mondiale, in grado di fare da apristrada e fissare le regole del gioco. La cooperazione europea con i partner internazionali in materia di energia eolica crea nuovi mercati e fornisce soluzioni globali per sostituire i combustibili fossili.
È per questo che l'industria eolica europea deve espandersi e investire fin da subito in modo che le imprese e i cittadini possano cogliere le opportunità offerte dal Green Deal europeo e dagli sforzi di decarbonizzazione in tutto il mondo. A tal fine c'è bisogno di maggiore prevedibilità e di una riserva di progetti ben definita e solida. Serve un modello imprenditoriale resistente che garantisca un accesso ai finanziamenti e una redditività adeguati per far crescere l'industria e attrarre gli investitori. Servono reti più ampie e rafforzate per integrare l'energia eolica e serve una concorrenza leale.
Non c'è tempo da perdere. Il presente piano d'azione mira pertanto a raggiungere risultati concreti già nei prossimi mesi. La sua attuazione da parte dell'UE, degli Stati membri e delle imprese aiuterà il settore manifatturiero europeo dell'eolico a superare le difficoltà e diventare più competitivo, affinché contribuisca pienamente alla transizione energetica in corso.
Il piano d'azione fornisce alle imprese del settore eolico una garanzia della forza, della sostenibilità e della validità a lungo termine del loro modello imprenditoriale. La Commissione esorta pertanto gli Stati membri e l'industria ad approvare il presente piano d'azione e ad attuarne le azioni in funzione dei rispettivi ruoli. La Commissione invita il Parlamento, il Consiglio e le altre istituzioni dell'UE a dare il loro contributo per raggiungere l'obiettivo del piano d'azione.
ALLEGATO I – IL PIANO D'AZIONE EUROPEO PER L'ENERGIA EOLICA IN SINTESI
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Categoria |
Azioni/strumenti |
Calendario |
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Accelerazione delle installazioni grazie a una maggiore prevedibilità e a procedure di autorizzazione più rapide |
1.La Commissione collaborerà con gli Stati membri per accelerare il rilascio delle autorizzazioni. "Accele-RES" - accelerare il recepimento e l'attuazione della direttiva Rinnovabili rivista. Regime temporaneo di emergenza |
A partire da novembre 2023 |
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2.Gli Stati membri daranno più visibilità alla riserva di progetti eolici attraverso impegni per l'eolico, la pubblicazione dei calendari delle aste a medio termine e piani a lungo termine per la diffusione delle energie rinnovabili |
A partire da novembre 2023 |
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3.La Commissione adotterà un piano d'azione per agevolare l'installazione delle reti |
Novembre 2023 |
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Progettazione migliore delle aste |
4.Gli Stati membri includeranno nelle loro aste criteri qualitativi oggettivi, trasparenti e non discriminatori e misure per massimizzare il tasso di realizzazione dei progetti, sostenuti da raccomandazioni e orientamenti della Commissione |
Non appena possibile |
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5.Affrontare i rischi che si pongono per la cibersicurezza e per la protezione dei dati |
A partire dall'inizio del 2024 |
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6.La Commissione aumenterà il ricorso agli appalti strategici nel contesto del Global Gateway |
Dall'adozione |
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Accesso ai finanziamenti |
7.La Commissione agevolerà l'accesso ai finanziamenti dell'UE |
Entro la fine del 2023 |
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8.La BEI metterà a disposizione delle imprese unionali del settore eolico strumenti per la riduzione dei rischi e garanzie |
Quarto trimestre 2023 |
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9.Gli Stati membri sfrutteranno appieno la flessibilità offerta dalle norme sugli aiuti di Stato per la catena del valore dell'energia eolica dell'UE |
Dall'adozione |
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10.La Commissione intensificherà il dialogo con gli investitori per rendere attrattivi gli investimenti nel settore eolico dell'UE |
Entro la fine del 2023 |
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Creare un contesto internazionale improntato alla concorrenza leale |
11. La Commissione faciliterà l'accesso dei fabbricanti dell'UE ai mercati esteri |
Dall'adozione |
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12.Proteggere il mercato interno dalle distorsioni del commercio e dalle minacce per la sicurezza e l'ordine pubblico |
Dall'adozione |
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13.Aumentare la normazione nel settore dell'energia eolica |
Dalla fine del 2023 |
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Competenze |
14.Partenariati su vasta scala per elaborare progetti che consentano di sviluppare competenze nel settore delle rinnovabili, eolico compreso |
Entro la metà del 2024 |
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Partecipazione delle imprese e impegni degli Stati membri |
15.Carta dell'energia eolica dell'UE |
Dicembre 2023 |
WindEurope (2023), Wind Energy in Europe-2022: Statistics and the outlook for 2023-2027.
SWD(2023) 68 final del 23 marzo 2023