COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 14.6.2023
COM(2023) 303 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
Una pesca sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2024
{SWD(2023) 172 final}
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
Una pesca sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2024
1.Introduzione
La presente comunicazione fornisce nuovi dettagli sullo stato della pesca europea, monitorata nel 2022. Illustra inoltre le proposte e le consultazioni della Commissione con i paesi terzi sulle possibilità di pesca per il 2024. L'obiettivo è migliorare la resilienza dei pescatori, promuovere la ricostituzione degli stock verso il rendimento massimo sostenibile (MSY) e mantenere stock sani al livello dell'MSY.
Attualmente, il numero degli stock sovrasfruttati è molto diminuito e i pescatori stanno traendo vantaggi socioeconomici dalla gestione di alcuni stock a livelli più sani attuata da qualche tempo a questa parte. I prezzi elevati dei carburanti hanno però compromesso i vantaggi ottenuti e hanno dimostrato quanto sia necessario creare resilienza rendendo la flotta peschereccia dell'UE meno dipendente dai combustibili fossili e conservare gli stock ittici. Per affrontare le sfide principali e migliorare la resilienza della pesca dell'UE, la Commissione ha avviato, su più fronti, un processo di cooperazione costruttiva nell'ambito del pacchetto per la pesca e gli oceani
ed è importantissimo che tale impegno e dialogo prosegua.
Dal febbraio 2022 l'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina sta avendo diverse ripercussioni sulla pesca dell'UE, in particolare nel Mar Nero. Ha portato all'attuale interruzione delle attività di pesca e dei flussi commerciali e ha inciso sui pareri scientifici e su alcuni negoziati a livello internazionale. Da ciò l'importanza di migliorare la resilienza per garantire la sicurezza alimentare in Europa, di conseguire gli obiettivi del Green Deal e di intraprendere ulteriori azioni in materia di innovazione e transizione energetica, come evidenziato dal pacchetto di misure sulla pesca e gli oceani.
2.I progressi compiuti per conseguire una pesca più sostenibile nell'UE
Per pesca sostenibile si intende la cattura di un numero di pesci che non sia superiore a quello corrispondente alla riproduzione annuale degli stock. Uno stock è pescato in modo sostenibile al livello dell'MSY quando il rapporto tra la mortalità per pesca effettiva (F) e la mortalità per pesca compatibile con l'MSY (FMSY) è inferiore o uguale a 1.
Grazie agli investimenti effettuati dai pescatori e dalle amministrazioni nazionali nonché all'impegno assunto dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione di gestire responsabilmente la pesca, quest'ultima è diventata più sostenibile e nell'UE il sovrasfruttamento degli stock è ora di gran lunga inferiore.
Nel 2003 la maggior parte degli stock di interesse per l'UE era pesantemente sovrasfruttata e la mortalità per pesca mediana nell'Atlantico nord-orientale era pari a 1,68 FMSY. Da allora il tasso è diminuito, raggiungendo nel 2021 il valore minimo di 0,76. Nel Mediterraneo e nel Mar Nero la mortalità mediana è scesa da 2,06 FMSY nel 2003 a 1,7 nel 2020 e la situazione è migliorata con un aumento delle valutazioni degli stock rispetto all'anno precedente. Il tasso di mortalità per pesca è diminuito maggiormente nel Mediterraneo orientale, seguito dal Mar Nero e dal Mediterraneo occidentale. Nel Mediterraneo centrale vi sono state poche variazioni.
Laddove il tasso di mortalità per pesca è diminuito, la biomassa degli stock ittici è in aumento. Ciò contribuisce a migliorare le catture e la redditività della pesca e ne aumenta l'efficienza in termini di emissioni di carbonio (in termini di kg di pesce catturato per kg di carbonio emesso). A dimostrazione del valore di una sana gestione, nel Golfo di Biscaglia, per la prima volta nel quadro della politica comune della pesca (PCP), nel 2021 non c'è stato sovrasfruttamento degli stock. La crescita delle popolazioni ittiche in tale zona è stata notevole e il livello di abbondanza registrato nel 2003 si è più che triplicato.
Le dichiarazioni di sbarco e le note di vendita sono essenziali per monitorare il tasso di utilizzo dei contingenti e trasmettere i dati aggregati sulle catture. Una comunicazione accurata è essenziale in quanto costituisce la base per una pesca sostenibile e per dati scientifici affidabili. Permangono tuttavia problemi nel garantire che tutte le catture siano registrate correttamente e imputate ai contingenti, date le carenze relative alle modalità adottate dagli Stati membri per pesare tutti i prodotti della pesca sbarcati e registrarli accuratamente nei documenti di registrazione delle catture. Si tratta di una constatazione ricorrente nelle valutazioni condotte negli anni passati dalla Commissione in diversi bacini marittimi. La Commissione ha dato seguito ai casi di non conformità avviando un altro ciclo di valutazione nel 2022 e procedure di infrazione che impongono agli Stati membri di adottare misure finalizzate a una comunicazione accurata delle proprie catture.
In media, gli stock dell'Atlantico nord-orientale rientrano ora nell'intervallo di valori compatibile con gli obiettivi della PCP in materia di tasso di mortalità per pesca. Nonostante i buoni progressi compiuti nel 2022 verso gli obiettivi fissati nell'ambito della PCP, è necessario progredire ulteriormente, in particolare nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
2.1 Le possibilità di pesca per il 2023
Stabilire le possibilità di pesca è una misura importante per una gestione sostenibile della pesca. Nell'Atlantico, nel Mar Baltico e nello Skagerrak/Kattegat, le possibilità di pesca si definiscono principalmente come "limiti di cattura" (più noti come "totali ammissibili di catture" o, in forma abbreviata, TAC).
La situazione ambientale estremamente diversa del Mar Baltico e dei suoi fiumi continua ad incidere negativamente sugli stock e sul loro sviluppo. Il Mar Baltico sta subendo attualmente varie pressioni che hanno portato al degrado della biodiversità. Tra queste, un forte inquinamento causato dall'immissione di nutrienti e dalla presenza di livelli persistentemente elevati di contaminanti. Ciò deriva, in parte, dalla mancata attuazione della legislazione dell'UE. Per quattro attività di pesca su dieci (in particolare, quelle riguardanti l'aringa del Baltico occidentale, i due stock di merluzzo bianco e il salmone nel bacino principale) le specie interessate non rientrano più fra quelle bersaglio e possono essere sbarcate solo come catture accessorie. Le restanti attività di pesca mirata riguardano gli altri pelagici (spratto e aringa nel Mar Baltico centrale, nel Golfo di Botnia e nel Golfo di Riga), la passera di mare, con limiti di cattura fissati in linea con l'MSY, e il salmone nel Golfo di Botnia e nel Golfo di Finlandia, con limiti di cattura fissati in linea con l'approccio precauzionale. Il piano pluriennale per il Mar Baltico si avvale di tutti gli strumenti, in particolare della sospensione delle attività di pesca mirate, della fissazione dei TAC al di sotto dei livelli massimi raccomandati, di chiusure della pesca nel periodo riproduttivo e di limitazioni alla pesca ricreativa, per contribuire alla ricostituzione degli stock in sofferenza. Questi strumenti, tuttavia, non basteranno da soli a consentire la ricostituzione di tutti gli stock, a meno che gli Stati membri non applichino e attuino pienamente la legislazione dell'UE. Nella dichiarazione ministeriale Our Baltic ci si è impegnati a dare piena attuazione al diritto dell'UE e ora è essenziale farlo.
L'azione volta a superare le sfide connesse alle pressioni che l'inquinamento, l'eutrofizzazione e i cambiamenti climatici esercitano sugli ecosistemi marini, sulla pesca e sull'acquacoltura inizia con il contributo della comunità scientifica. La scienza permette ai responsabili politici di adottare decisioni consapevoli e di attuare pienamente l'approccio ecosistemico alla gestione della pesca e dell'acquacoltura, che è uno dei capisaldi della politica comune della pesca.
Le acque dello Skagerrak/dell'Atlantico registrano pressioni inferiori sugli stock ittici e hanno condizioni ambientali diverse. In questi bacini marittimi, la gestione sostenibile di 29 stock ha prodotto risultati positivi, con forti aumenti dei TAC nelle principali attività di pesca commerciale per il 2023.
Per gli stock condivisi con il Regno Unito, entrambe le parti hanno concordato TAC entro il termine fissato dall'accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione; tali limiti sono in linea con l'MSY per la maggior parte degli stock per i quali era disponibile un parere in tal senso. Per sette stock (per i quali il parere indicava zero catture), le parti hanno convenuto di fissare un basso limite di cattura, riguardante solo le catture accessorie al fine di evitare il soffocamento delle attività di pesca multispecifica, in linea con il regolamento sulla PCP. Per uno stock, le parti hanno convenuto di monitorare il TAC, sulla base del parere del Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM) sul livello del TAC.
Le discussioni intercorse tra le due parti nell'ambito del comitato specializzato per la pesca sono state determinanti per razionalizzare le consultazioni annuali e raggiungere un accordo sui tempi soddisfacente.
Per quanto riguarda gli stock condivisi tra l'UE, la Norvegia e il Regno Unito, le tre parti hanno convenuto di fissare i TAC in linea con il parere MSY. Per proseguire la ricostituzione del merluzzo bianco del Mare del Nord, hanno prorogato le misure correttive e fissato il TAC per due stock al di sotto di quanto indicato dal parere scientifico a causa della loro interazione con il merluzzo bianco nella pesca multispecifica. I TAC per l'aringa del Mare del Nord sono stati fissati in linea con i pareri scientifici e le parti hanno convenuto di mantenere i limiti di cattura per attenuare l'impatto sullo stock depauperato di aringa del Baltico occidentale.
Le parti hanno convenuto di rivedere, nel 2023, l'attuale modello di gestione e l'approccio alla fissazione dei TAC per l'aringa del Mare del Nord. Il TAC dell'unico stock valutato condiviso bilateralmente con la Norvegia è stato fissato al livello dell'MSY. In tale contesto, discostarsi dagli accordi di condivisione esistenti per gli stock gestiti congiuntamente potrebbe avere un impatto negativo sul loro stato e compromettere l'obiettivo di fissare i TAC a livelli di MSY.
Per quanto riguarda gli stock con un'ampia distribuzione geografica, in particolare lo sgombro, il melù e l'aringa atlantico-scandinava, gli Stati costieri hanno deciso di fissare i TAC globali al livello dell'MSY. Tuttavia, in assenza di accordi di ripartizione, la somma dei contingenti degli Stati costieri continua a superare il TAC globale concordato. Non tutti gli Stati costieri hanno seguito l'approccio responsabile adottato dall'UE mirante ad impedire aumenti unilaterali oltre le ultime quote concordate. Tale situazione sta già mettendo alla prova la sostenibilità di questi stock. La Commissione sta dialogando attivamente con altri Stati costieri al fine di concludere nuovi accordi di ripartizione sulla gestione sostenibile degli stock.
Il Mar Mediterraneo e il Mar Nero ospitano attività di pesca multispecifica in cui molti stock sono condivisi con i paesi terzi. Se il tasso di mortalità per pesca si è avvicinato al livello sostenibile per alcuni stock, con sette che hanno raggiunto l'FMSY nel 2020, per molti stock si va tuttora oltre i livelli di sostenibilità. Occorre continuare a ridurre lo sforzo di pesca e conseguire l'obiettivo dell'MSY, in particolare applicando il piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale e la strategia 2030 della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM).Le possibilità di pesca per il 2023 sono in linea con una serie consistente di misure adottate nel 2022.
Per raggiungere l'obiettivo dell'MSY entro il 2025 nell'ambito del piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale, le possibilità di pesca adottano un approccio integrato, basandosi su strumenti di gestione e sviluppando il meccanismo di compensazione che incoraggia l'uso di attrezzi più selettivi e la delimitazione di zone vietate alla pesca. Gli Stati membri sono incoraggiati a continuare ad adottare misure nell'ambito di tale meccanismo.
Il Consiglio ha inoltre fissato limiti massimi di cattura per il gambero di profondità maggiormente sovrasfruttato e ha mantenuto i massimali dello sforzo di pesca per i pescherecci con palangari.
L'intenso lavoro svolto nell'ambito della CGPM, sostenuto dalla posizione coerente dell'UE all'interno delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP), ha portato all'adozione di decisioni importanti. In particolare, sono stati elaborati cinque piani di gestione pluriennali, basati sui principi della politica comune della pesca, da cui sono derivate l'adozione di limiti massimi di cattura per il gambero di profondità nel Mar Ionio, nel Mar di Levante e nel Canale di Sicilia (tra cui anche intese sul nasello) e la definizione del livello massimo di catture per l'occhialone nel Mare di Alborán. È stato inoltre concordato un piano di gestione a lungo termine della CGPM per i piccoli pelagici nell'Adriatico al fine di garantire rendimenti elevati a lungo termine coerenti con l'MSY, limiti di cattura inferiori per acciughe e sardine nel 2023 e un blocco della capacità per i pescherecci da traino pelagici e i pescherecci con reti a circuizione. Per gli stock demersali nell'Adriatico la CGPM ha infine proseguito l'attuazione del piano pluriennale che fissa un limite massimo di sforzo di pesca per i pescherecci sia a strascico che a sfogliara, al fine di conseguire nel 2026 l'obiettivo dell'MSY per tutti gli stock principali. Ha anche adottato limiti di raccolta per il corallo rosso e un massimale per lo sforzo di pesca riguardante la lampuga nelle acque internazionali del Mediterraneo. Per il Mar Nero, è stato fissato il TAC per il rombo chiodato nell'ambito del piano CGPM ed è stato definito un contingente autonomo dell'Unione per lo spratto.
L'UE ha inoltre concordato misure ambiziose per la pesca marina dell'anguilla europea, tra cui l'estensione del divieto di pesca in mare da tre a sei mesi in concomitanza con la migrazione degli esemplari giovani e con lo spostamento degli esemplari maturi tra mare e fiumi. L'attuazione di tali misure sarà oggetto di un maggiore controllo nel corso del 2023.
La Commissione seguirà da vicino i progressi compiuti nell'attuazione delle misure contenute nella dichiarazione comune sul rafforzamento delle misure per la ricostituzione degli stock di anguilla europea, firmata dalla Commissione e da alcuni Stati membri.
3.Lo stato della flotta dell'UE
Gli Stati membri devono mantenere le flotte al di sotto dei massimali nazionali di capacità fissati per le navi (stazza lorda, GT) e di potenza motrice (kW). Devono ridurre la capacità eccessiva di alcune flotte con relazioni annuali sulla sostenibilità biologica ed economica delle flotte. Qualora vi siano prove di uno squilibrio, devono presentare piani d'azione per porvi rimedio entro una tempistica precisa. Le capacità ritirate con aiuti pubblici non possono essere sostituite.
Dal 2022 il numero di navi, la GT e la potenza motrice sono diminuiti rispettivamente dello 0,3 %, dello 0,7 % e dello 0,5 %. Di conseguenza, nel dicembre 2022 la flotta registrata dell'UE comprendeva 72 472 navi per una stazza lorda di 1 321 454 GT e una potenza motrice di 5 264 658 kW.
Nelle relazioni del 2022 gli Stati membri hanno indicato che le loro flotte sono al di sotto dei massimali e soddisfano i requisiti di cui all'articolo 22 del regolamento sulla PCP. Permangono tuttavia preoccupazioni per quanto riguarda l'affidabilità e l'esattezza dei dati su cui si basano le relazioni nazionali e l'esistenza o l'esattezza dei piani d'azione degli Stati membri. Nella comunicazione sulla PCP la Commissione invita gli Stati membri ad aumentare la trasparenza e la flessibilità nella gestione della capacità di pesca e ad agevolare l'eventuale riassegnazione della capacità inutilizzata per attuare investimenti strutturali a bordo.
4.Risultati socioeconomici
Per la flotta peschereccia dell'UE l'energia è una delle principali voci di costo. Il picco dei prezzi dei carburanti ha avuto un forte impatto sui risultati socioeconomici della flotta peschereccia dell'UE nel 2022. Tale impatto si somma alla precedente interruzione dell'andamento positivo dei risultati economici dovuta alla pandemia di COVID-19 nel 2020 e alle perturbazioni del mercato causate dall'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina. Secondo le stime, un aumento di 10 centesimi di EUR del prezzo del carburante riduce il profitto lordo annuo dell'intera flotta peschereccia dell'UE di 185 milioni di EUR (pari al 16 % del profitto lordo annuo del 2020). Per diversi segmenti di flotta che utilizzano attrezzi ad alta intensità di carburante, i costi dell'energia possono rappresentare fino alla metà del valore totale degli sbarchi.
Di conseguenza, per la prima volta dal 2008, la flotta peschereccia dell'UE ha registrato una perdita generale. Tuttavia, dopo aver raggiunto il picco di 1,2 EUR al litro nell'estate del 2022, i prezzi dei carburanti sono gradualmente scesi a 0,8-0,9 EUR al litronel primo trimestre del 2023. Ai prezzi correnti dei carburanti, si prevede che nel 2023 la flotta peschereccia dell'UE sarà in grado di produrre un valore aggiunto lordo di circa 2,5 miliardi di EUR, con un profitto lordo di quasi 300 milioni di EUR, di coprire i costi operativi e di mantenere posti di lavoro e salari per 125 000 pescatori. Si tratta di un miglioramento significativo rispetto al 2022, quando la maggior parte delle flotte pescherecce dell'UE non è riuscita a coprire i propri costi operativi. Tuttavia, i prezzi attuali, ancora superiori del 70 % rispetto a quelli del 2021, genererebbero in media un profitto netto molto modesto o nullo nel 2023.
L'impatto di questi risultati non è uniforme per tutti i segmenti di flotta. In generale, i segmenti di flotta che dipendono da stock sfruttati in modo sostenibile e che hanno aumentato l'efficienza energetica (o ridotto il dispendio di carburante) tendono a ottenere risultati migliori e a generare salari più elevati per gli equipaggi, nonostante l'attuale congiuntura economica sfavorevole, a dimostrazione dei notevoli vantaggi socioeconomici ottenuti dalle flotte pescherecce dell'UE per quanto riguarda la conservazione degli stock e l'efficienza energetica.
Nel 2023 la flotta peschereccia dell'UE dovrebbe riuscire a coprire i suoi costi operativi e a salvaguardare i posti di lavoro, ma rimarrà finanziariamente vulnerabile. Tale vulnerabilità è il risultato dell'elevato livello di intensità energetica e di dipendenza dai combustibili fossili. L'iniziativa per la transizione energetica propone diverse misure per aiutare il settore ad accelerare la transizione energetica e a raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Comprende azioni volte a orientare gli Stati membri su come utilizzare al meglio i finanziamenti disponibili nell'ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) per sostenere il conseguimento della transizione energetica.
Per attenuare le conseguenze immediate per l'UE dell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina, la Commissione è intervenuta con prontezza, nel 2022, per attivare il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e il FEAMPA in modo da avviare misure di sostegno alla crisi. Per quanto riguarda il FEAMP, 14 Stati membri hanno portato avanti le modifiche dei loro programmi operativi per sbloccare tale sostegno. Il sostegno può essere associato a quello previsto da altri pacchetti, in particolare il quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato, con un massimo di 300 000 EUR a disposizione delle imprese del settore della pesca e dell'acquacoltura fino alla fine del 2023.
5.L'obbligo di sbarco
I progetti di ricerca e la cooperazione tra tutti i portatori di interessi hanno fornito insegnamenti preziosi sulla gestione dei rigetti in mare nell'ambito delle norme sull'obbligo di sbarco e sulla cooperazione con i portatori di interessi. Hanno ampliato le conoscenze sugli strumenti (di attenuazione), sulla situazione delle catture nei diversi tipi di pesca e bacini marittimi nonché su come evitare le catture indesiderate utilizzando attrezzi o tecniche di pesca più selettivi, adottando misure specifiche in determinate zone o periodi o chiusure in tempo reale.
Il FEAMP e il FEAMPA (con il loro elevato tasso di finanziamento pubblico) contribuiscono all'attuazione dell'obbligo di sbarco. Alla fine del 2022 gli Stati membri avevano selezionato 5 160 operazioni oggetto di finanziamenti complessivi del FEAMP pari a 180,7 milioni di EUR riguardanti l'obbligo di sbarco (un aumento rispetto alle 4 762 operazioni e ai 169,2 milioni di EUR dell'anno precedente). La maggior parte delle operazioni mirava ad aumentare il valore aggiunto o la qualità delle catture indesiderate, ridurre l'impatto della pesca sull'ambiente marino ed eliminare i rigetti in mare.
L'azione di controllo e di esecuzione dell'obbligo di sbarco da parte degli Stati membri rimane tuttavia insufficiente. I principali rischi associati all'obbligo di sbarco, quali i rigetti illegali e non documentati delle catture durante la pesca in mare, non sono sufficientemente attenuati. È necessario prevenire e disincentivare le non conformità
attraverso il controllo e l'esecuzione. Il regolamento sulla PCP riconosce la difficoltà di attuare l'obbligo di sbarco nella pesca multispecifica, in cui è probabile che specie diverse siano catturate nella stessa operazione di pesca e in cui sono disponibili strumenti quali lo scambio di contingenti.
Attualmente gli Stati membri utilizzano per lo più tecniche di controllo tradizionali, che non sono sufficienti
. Il Parlamento e il Consiglio hanno recentemente concordato una revisione del sistema di controllo della pesca su proposta della Commissione, in particolare per rendere obbligatorio l'utilizzo di strumenti di controllo elettronico a distanza (REM). L'Agenzia europea di controllo della pesca assiste gli Stati membri nella preparazione dei piani operativi REM per progetti pilota a livello regionale e nazionale e nell'individuazione delle migliori strategie possibili per il controllo della conformità.
La conformità carente, i rigetti non documentati e le dichiarazioni erronee delle catture compromettono l'esattezza dei dati sulle catture (sbarchi, catture indesiderate e rigetti) e delle relazioni, che sono alla base della qualità dei pareri scientifici. Nel 2023 gli Stati membri e la Commissione collaborano con il comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca(CSTEP) per riesaminare le deroghe all'obbligo di sbarco al fine di migliorare i dati.
La Commissione ha inoltre condotto uno studio tramite la CINEA che controlla l'attuazione dell'obbligo di sbarco nelle attività di pesca degli Stati membri nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nelle acque occidentali dell'Atlantico. È essenziale migliorare il controllo e l'esecuzione per garantire l'esattezza dei dati relativi alle catture, in quanto gli scienziati utilizzano i dati riportati nei giornali di pesca e raccolti nell'ambito del quadro per la raccolta dei dati a sostegno dei pareri scientifici. Come sottolineato nella comunicazione sulla PCP, l'esattezza dei dati è essenziale per le valutazioni che aiutano la Commissione a decidere se proseguire o adeguare l'azione dell'UE.
6.I messaggi e gli orientamenti principali delle proposte relative alle possibilità di pesca per il 2024
6.1. Le tappe principali per la definizione delle possibilità di pesca future
Le proposte della Commissione per le possibilità di pesca per il 2024 si baseranno sui pareri scientifici formulati dal CIEM e dallo CSTEP, comprendenti anche considerazioni di tipo ecosistemico, sulle decisioni adottate in occasione dei negoziati con i paesi terzi, sulle decisioni adottate dalle ORGP nel 2023 e su un'analisi socioeconomica.
Nelle sue proposte iniziali la Commissione includerà il maggior numero possibile di stock, tenuto conto della necessità di una presentazione tempestiva dei pareri scientifici.
La Commissione invita gli Stati membri e i portatori di interessi a valutare il parere scientifico non appena sarà reso disponibile al pubblico. I portatori di interessi potranno inoltre formulare raccomandazioni individualmente o tramite i consigli consultivi e le autorità nazionali.
A partire da ottobre, la Commissione condurrà varie consultazioni con il Regno Unito, la Norvegia e gli Stati costieri, in tempo utile per elaborarne i risultati al Consiglio di dicembre.
Oltre a fissare le possibilità di pesca, nel corso dell'anno la Commissione lavorerà per realizzare progressi in materia di accordi di condivisione degli stock con un'ampia distribuzione geografica con i paesi terzi in cui attualmente non esistono accordi di questo tipo, al fine di garantire lo sfruttamento sostenibile degli stock condivisi.
6.2. La fissazione delle possibilità di pesca per vari bacini marittimi
Per gli stock gestiti esclusivamente dall'UE nel Mar Baltico, nello Skagerrak/Kattegat e nell'Atlantico, la Commissione proporrà contingenti in linea con l'MSY quando si disporrà di un parere su tali risorse. Qualora i piani di gestione consentano flessibilità nella fissazione dei limiti di cattura, la Commissione può proporre di utilizzare l'intervallo superiore dell'MSY per gli stock sani, purché i pareri scientifici lo ritengano necessario per conseguire gli obiettivi di tali piani pluriennali, in particolare per la pesca multispecifica. Per gli stock per i quali il parere scientifico è di zero catture o per i quali la biomassa è diminuita fino ad arrivare al di sotto del limite di sicurezza, la Commissione proporrà misure correttive, come indicato in ciascun piano pluriennale, al fine di ricostituire gli stock. La sua azione si incentrerà principalmente sull'obiettivo di disporre al più presto di valutazioni scientifiche complete riguardanti l'MSY per altri stock fondamentali.
Per quanto riguarda l'obbligo di sbarco, le esenzioni de minimis o legate all'alto tasso di sopravvivenza saranno detratte, se del caso, da quanto indicato nel parere del CIEM.
La Commissione valuterà inoltre i progressi conseguiti dagli Stati membri nell'attuare le misure di riduzione delle catture accessorie in vigore che accompagnano i TAC relativi esclusivamente alle catture accessorie inevitabili, adottati per attenuare potenziali situazioni di "soffocamento".
La Commissione prevede di passare, ove possibile, a un sistema di TAC pluriennali per gli stock esclusivamente dell'UE. Ciò aumenterà l'efficienza e la prevedibilità per le imprese di pesca dell'UE relativamente agli stock selezionati in stretta consultazione con gli Stati membri, i portatori di interessi e il CIEM. Gli Stati membri sono invitati a elencare gli stock prioritari per i quali raccomandano TAC biennali. A seguito di una valutazione, la Commissione chiederà al CIEM di valutare gli stock individuati:
(I)rispetto ai criteri del parere pluriennale del CIEM;
(II)in termini di fattibilità del parere pluriennale; nonché
(III) in termini di possibili implicazioni del parere pluriennale.
Per gli stock condivisi gestiti con il Regno Unito, la Norvegia e altri Stati costieri, l'UE continuerà a basare la sua posizione sui migliori pareri scientifici disponibili, con l'obiettivo di fissare le possibilità di pesca in linea con l'MSY. L'UE darà seguito agli impegni congiunti UE-Regno Unito in sede di comitato specializzato per la pesca, al fine di conseguire una pesca e una gestione sostenibili degli stock condivisi. Darà seguito a impegni analoghi nell'ambito dell'accordo quadro trilaterale (UE, Regno Unito, Norvegia) e perseguendo accordi di condivisione sostenibili e globali per gli stock degli Stati costieri. Tale attività rientra nella dimensione esterna della politica comune della pesca e copre circa il 70 % di tutti i TAC fissati nell'Atlantico nord-orientale. La Commissione si adopererà per migliorare la cooperazione e il clima di tali consultazioni.
Per il Mar Mediterraneo e il Mar Nero è essenziale che gli Stati membri continuino a perseguire gli obiettivi del piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale e della CGPM nell'ambito della strategia 2030. La Commissione incoraggia gli Stati membri ad attuare misure di accompagnamento nell'ambito dei programmi del FEAMPA. Trattandosi dell'ultimo anno del periodo transitorio del piano pluriennale, la proposta relativa alle possibilità di pesca mirerà alla piena attuazione al fine di conseguire l'MSY al più tardi entro il 1º gennaio 2025 per tutti gli stock, adottando un approccio olistico. In particolare, dovrebbe includere gli strumenti di gestione disponibili e il meccanismo di compensazione per migliorare la selettività degli attrezzi e la delimitazione di zone vietate alla pesca. Lo CSTEP valuta l'attuazione del piano pluriennale con cadenza annuale. La Commissione ha inoltre avviato i lavori su ciascun aspetto della sostenibilità al fine di riferire nel luglio 2024 in merito ai risultati e all'impatto del piano sugli stock e sulle attività di pesca interessati.
La gestione concorrente degli stock è inoltre necessaria per garantire la sostenibilità nelle acque internazionali e condizioni di parità nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero. A tal fine, la proposta relativa alle possibilità di pesca per il 2024 riguarderà misure derivanti dalle misure della CGPM già in vigore e misure aggiuntive adottate durante la sessione annuale della CGPM di novembre. Per le specie del Mar Nero, la Commissione proporrà TAC e contingenti per il rombo chiodato, in linea con le misure adottate durante la sessione annuale, e per lo spratto.
I progressi compiuti nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero devono proseguire e accelerare nella conferenza ad alto livello della CGPM che si terrà a Malta dal 3 al 4 ottobre 2023. Tutti gli Stati membri devono continuare ad agire per conseguire la sostenibilità degli stock, in quanto ciò costituisce la base per un settore della pesca resiliente e per proteggere gli ecosistemi di questi bacini marittimi.
Vista la necessità di migliorare la protezione dell'anguilla, oltre a controllare attentamente l'attuazione delle possibilità di pesca per il 2023 e a valutare le misure per le acque marine per il 2024, la Commissione invita gli Stati membri a migliorare i loro piani di gestione per l'anguilla a norma del regolamento corrispondente, allineandoli ai loro obblighi ambientali. È importante accelerare le misure nelle acque interne per creare condizioni di parità, poiché in tali acque il tasso di mortalità delle anguille è molto elevato e necessita di interventi correttivi urgenti. La CGPM sta attualmente lavorando a futuri piani di gestione a lungo termine, in particolare per l'anguilla europea e la lampuga, per le quali le misure attuali giungono a termine nel 2023.
7.Conclusioni
Nel 2022 la sostenibilità della pesca dell'UE è migliorata. La situazione resta però problematica nel Mar Baltico, dove alcuni stock commerciali. in passato di consistente entità, si stanno depauperando a causa di una serie di pressioni. I cambiamenti climatici incidono sulle attività umane, sull'intensità delle pressioni esercitate sugli stock e su alcuni aspetti contingenti, oltre che sulle interazioni tra tutti questi elementi. Occorre intervenire ed impegnarsi di più per risolvere i problemi del Mediterraneo e del Mar Nero.
Nelle proposte riguardanti le possibilità di pesca per il 2024 la Commissione mirerà alla ricostituzione e al consolidamento degli stock che hanno già raggiunto livelli sostenibili. In tal modo migliorerà anche la resilienza dei pescatori. È importante che gli Stati membri continuino ad attuare la legislazione dell'UE e che la Commissione continui ad adoperarsi per contrastare le altre pressioni esercitate sugli stock. L'UE lotta contro l'inquinamento marino attraverso una serie di iniziative legislative e politiche nel quadro più ampio del piano d'azione per l'inquinamento zero.
Come indicato nel pacchetto per la pesca e gli oceani, è necessario un maggiore impegno per rendere le nostre zone marine e la pesca europea adatte al futuro. Un settore della pesca prospero è fondamentale per preservare le comunità costiere europee e gestire la transizione verso sistemi alimentari più sostenibili.
La Commissione invita gli Stati membri, i consigli consultivi, i portatori di interessi e i cittadini a fornire riscontri sulla presente comunicazione entro il 31 agosto 2023.
Calendario
Periodo
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Azione prevista
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Maggio-novembre 2023
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Parere scientifico del CIEM
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Giugno-fine agosto 2023
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Consultazione pubblica sulla comunicazione
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Fine agosto 2023
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Adozione della proposta relativa alle possibilità di pesca per il Mar Baltico da parte della Commissione
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Ottobre-dicembre 2023
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Consultazioni annuali sulle possibilità di pesca con il Regno Unito, con il Regno Unito e la Norvegia e con la Norvegia
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Metà settembre 2023
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Adozione della proposta relativa alle possibilità di pesca per il Mediterraneo e il Mar Nero da parte della Commissione
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Ottobre 2023
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Riunione del Consiglio sulle possibilità di pesca per il Mar Baltico
Consultazione degli Stati costieri sugli stock con un'ampia distribuzione geografica dell'Atlantico nord-orientale
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Fine ottobre 2023
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Adozione della proposta relativa alle possibilità di pesca per l'Atlantico/il Mare del Nord da parte della Commissione
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7-11 novembre 2023
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Sessione annuale della CGPM
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1° dicembre 2023
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Valutazione degli stock e parere sulla gestione da parte dello CSTEP
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Dicembre 2023
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Riunione del Consiglio sulle possibilità di pesca per l'Atlantico/il Mare del Nord
Riunione del Consiglio sulle possibilità di pesca per il Mar Mediterraneo e il Mar Nero
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