3.5.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 157/1


Risoluzione del Comitato europeo delle regioni sul tema «La risposta delle città e delle regioni alla crisi energetica: verso un’autentica Unione europea dell’energia»

(2023/C 157/01)

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI (CdR),

visto il piano REPowerEU della Commissione europea del 18 maggio 2022 (1),

visto il regolamento (UE) 2022/1032 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 giugno 2022, che modifica i regolamenti (UE) 2017/1938 e (CE) n. 715/2009 per quanto riguarda lo stoccaggio del gas (2),

visto il regolamento (UE) 2022/1369 del Consiglio, del 5 agosto 2022, relativo a misure coordinate di riduzione della domanda di gas (3),

vista la proposta di regolamento del Consiglio relativa a un intervento di emergenza per far fronte al rincaro dei prezzi dell’energia (4),

vista la proposta di regolamento del Consiglio relativo al rafforzamento della solidarietà attraverso un migliore coordinamento degli acquisti di gas, scambi transfrontalieri di gas e parametri di riferimento affidabili per i prezzi (5),

viste le conclusioni del Consiglio europeo del 15 dicembre 2022 (6),

visto il regolamento (UE) 2022/2578 del Consiglio, del 22 dicembre 2022, che istituisce un meccanismo di correzione del mercato per proteggere i cittadini e l’economia da rincari eccessivi (7),

visto il regolamento (UE) 2022/2577 del Consiglio, del 22 dicembre 2022, che istituisce il quadro per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili (8),

vista la risoluzione del Parlamento europeo, del 5 ottobre 2022, sulla risposta dell’UE al rincaro dei prezzi dell’energia in Europa (9),

Le città e le regioni dell’UE protagoniste nell’affrontare la crisi energetica

1.

sottolinea le responsabilità giuridiche e il ruolo svolto dagli 1,2 milioni di leader locali e regionali dell’UE — che rappresentano 90 000 piccoli centri urbani, 900 città e 280 regioni — nell’affrontare la crisi energetica fornendo un aiuto economico e sociale alle famiglie vulnerabili e alle piccole e medie imprese (PMI). Malgrado l’impennata dei prezzi dell’energia e l’elevata inflazione, gli enti locali e regionali hanno continuato a erogare servizi essenziali e adottato provvedimenti volti a garantire il risparmio energetico, la continuità operativa nel settore dell’energia e piani di emergenza al fine di accrescere la resilienza energetica;

2.

riconosce gli sforzi senza precedenti compiuti dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo (PE) nel definire e mettere in atto misure urgenti; osserva tuttavia che le iniziative in corso non forniscono agli enti locali e regionali il sostegno immediato di cui hanno bisogno;

3.

invita la presidenza svedese a far leva, come base della propria azione, sugli sforzi esemplari profusi dalla precedente presidenza ceca, accelerando l’adozione delle rimanenti proposte legislative del pacchetto Pronti per il 55 %, e a provvedere affinché la legislazione dell’UE sia adeguata allo scopo di affrontare la crisi energetica, tenendo conto dei pareri del CdR sull’argomento (10);

4.

osserva che numerose città e regioni hanno adottato obiettivi più ambiziosi di quelli fissati dai rispettivi governi centrali nei piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC); invita tutti gli Stati membri a coinvolgere attivamente gli enti locali e regionali nel processo di revisione e aggiornamento dei PNEC nel corso del 2023, conformemente all’articolo 11 del regolamento sulla governance (11);

5.

chiede che le varie iniziative dell’UE in materia di energia e clima (12) siano semplificate e meglio armonizzate tra loro, e che offrano agli enti locali e regionali il necessario sostegno finanziario e tecnico.

Accelerare la transizione verso l’energia pulita nelle città e nelle regioni nella prospettiva di un’autentica Unione europea dell’energia

6.

esprime profonda preoccupazione poiché al termine della COP 27 dell’UNFCCC non si è ottenuto il risultato di aumentare e accelerare la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale né di lanciare un appello alla riduzione graduale di tutti i combustibili fossili. Sottolinea che, per importante che sia accelerare la transizione verso l’energia pulita e porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili, le fonti energetiche a basse emissioni di carbonio contribuiscono tuttora a fornire un’energia stabile e a prezzi accessibili, in linea con il mix energetico proprio a ciascuno Stato membro;

7.

invoca la creazione di un’autentica Unione europea dell’energia, con un mercato pienamente integrato e ben interconnesso in tutta l’UE, e il cui fulcro sia un sistema di governance ben funzionante; la piena integrazione impone a ciascuno Stato membro di assumersi la responsabilità di garantire un approvvigionamento energetico robusto e sufficiente, onde evitare situazioni in cui deficit di produzione e prezzi elevati si ripercuotano anche su altri Stati membri;

8.

ribadisce l’importanza fondamentale del principio «l’efficienza energetica al primo posto» e plaude agli sforzi compiuti per promuovere misure di risparmio energetico a tutti i livelli e in tutta l’UE. Fa osservare che, sebbene in qualche Stato membro non siano ancora stati adottati provvedimenti di riduzione del consumo di gas e di elettricità nelle famiglie, nelle aziende o negli enti pubblici (13), molte città dell’UE hanno aderito alla campagna Sprint per il risparmio energetico delle città, introducendo misure di risparmio energetico in materia, tra l’altro, di riscaldamento, illuminazione e mobilità, e lanciando iniziative di sensibilizzazione sul tema;

9.

ritiene che l’applicazione di queste misure non debba essere limitata alla crisi attuale e invita la Commissione europea a presentare una proposta sulla sufficienza energetica tesa a razionalizzare i risparmi energetici in tutti gli ambiti d’intervento delle politiche; chiede di favorire e ricompensare in maniera adeguata i cambiamenti di comportamento significativi;

10.

ribadisce l’invito rivolto alla Commissione e agli Stati membri a sostenere la creazione di «sportelli unici» a livello regionale e locale per accelerare gli investimenti in un’edilizia efficiente sotto il profilo energetico, nella riqualificazione di edifici esistenti e in progetti di risparmio energetico che tengano conto dei principi del Nuovo Bauhaus europeo. Chiede agli Stati membri di destinare a questo obiettivo i fondi del piano REPowerEU e a mettere in campo tali risorse in cooperazione con la Banca europea per gli investimenti;

11.

accoglie con favore l’accordo su procedure di autorizzazione accelerate per progetti nel settore delle energie rinnovabili, e invita gli Stati membri a dialogare pienamente con gli enti locali e regionali e le comunità locali al fine di garantire la protezione dell’ambiente e di promuovere l’accettazione sociale. Rileva l’urgente necessità di definire procedure amministrative rapide e di eliminare gli intralci burocratici per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili negli abitati rurali. Sottolinea che le zone rurali offrono grandi potenzialità per la produzione di energia rinnovabile, compreso l’uso sostenibile della biomassa forestale come fonte di energia rinnovabile, e possono trarre vantaggio da una maggiore connettività alla rete e da nuove opportunità occupazionali, soprattutto per i giovani e per le donne;

12.

accoglie con favore l’accordo sul divieto di installare motori a combustione interna a combustibili fossili nelle autovetture e nei furgoni di nuova fabbricazione a partire dal 2035. Fa presente la necessità di disporre di combustibili alternativi, accessibili e a prezzi abbordabili nonché di stazioni di rifornimento e ricarica per questi carburanti in tutte le regioni dell’UE. Pone in evidenza la richiesta dell’Alleanza delle regioni automotive del CdR di un meccanismo di transizione giusta per sostenere il tessuto socioeconomico delle regioni con una forte presenza dell’industria automobilistica e dell’indotto delle forniture automobilistiche;

13.

esorta la Commissione europea e gli Stati membri ad agevolare lo sviluppo di infrastrutture internazionali e interregionali di trasmissione dell’energia elettrica che consentano la condivisione dell’energia elettrica prodotta a partire dalle varie risorse rinnovabili — risorse che, in funzione del clima e di altre caratteristiche, si concentrano in regioni diverse. La disponibilità di energia elettrica prodotta a partire da fonti rinnovabili anche in zone lontane da queste, grazie alla possibilità di trasportarla da una zona all’altra, ridurrebbe le ore in cui essa non è disponibile e renderebbe più facile la gestione dei sistemi elettrici, aprendo la strada alla produzione del 100 % dell’energia elettrica da fonti rinnovabili;

14.

rammenta che è necessario e urgente sviluppare e decarbonizzare la mobilità sia urbana che rurale e chiede provvedimenti forti per promuovere infrastrutture sicure e una ridistribuzione dello spazio pubblico nelle zone urbane; sottolinea che le regioni e le città hanno bisogno di un quadro flessibile, soprattutto in materia di revisione degli orientamenti sugli obblighi di servizio pubblico;

15.

in tale contesto, invita la Commissione europea ad avviare un progetto pilota di appalto pubblico congiunto per rifornire diverse città dell’UE e le aree limitrofe di autobus a idrogeno, progetto da estendere poi in una seconda fase ad altre città e regioni in tutta l’UE;

16.

rileva che, in molti casi, le soluzioni in materia di energia pulita sono ancora costose e che le procedure di investimento per i progetti in questo settore sono spesso dispendiose in termini di tempo e comportano numerosi adempimenti burocratici. Invita a formulare proposte più ambiziose per far sì che le soluzioni in materia di energia rinnovabile divengano le opzioni più semplici ed economiche disponibili sul mercato, e siano quindi accessibili anche alle famiglie a basso reddito;

17.

invita la Commissione europea e gli Stati membri a destinare parte dei fondi di REPowerEU allo sviluppo di strumenti di sostegno sul modello dello strumento europeo per le città (European City Facility — EUCF) (14). Ciò allo scopo di erogare fondi diretti agli enti locali e regionali — in particolare a quelli di piccole e medie dimensioni e a quelli che incontrano ostacoli strutturali nel loro percorso di transizione energetica — per l’elaborazione di piani di investimento a prova di mercato e al fine di sostenere un settore edile e una ristrutturazione degli alloggi efficienti sotto il profilo energetico, specialmente nelle zone rurali. La invita anche ad erogare generose sovvenzioni alle famiglie vulnerabili che non sono in grado di far fronte ai costi iniziali;

18.

mette in guardia contro le nuove proposte di trasferire risorse dai fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) al dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare il piano REPowerEU, e si oppone a qualsiasi tentativo di sottrarre risorse alle regioni, in quanto ciò è contrario ai principi dell’UE, in particolare al principio di sussidiarietà attiva, e agli accordi in vigore sulla gestione concorrente;

19.

chiede che gli enti locali e regionali siano coinvolti nella stesura dei nuovi capitoli dei piani del dispositivo per la ripresa e la resilienza relativi a REPowerEU, in modo tale che questi nuovi capitoli finanzino progetti strategici sviluppati dagli enti territoriali subnazionali e insieme ad essi, oltre a nuove infrastrutture transfrontaliere;

20.

riconosce che le misure di solidarietà energetica hanno avuto un primo e immediato impatto positivo sui prezzi dell’energia e si dichiara a favore di un potenziamento della piattaforma dell’UE per gli acquisti di energia;

21.

attende con grande interesse la revisione della direttiva sull’assetto del mercato dell’energia elettrica e si aspetta che la direttiva riveduta contenga misure per ridurre il collegamento tra i prezzi del gas e quelli dell’energia elettrica a un livello proporzionale a quello del contributo del gas alla produzione finale di energia elettrica;

22.

invita la Commissione europea a riconoscere il diritto delle comunità energetiche, dei prosumatori e degli enti locali di partecipare alla fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili a livello locale senza trasformarsi in fornitori al dettaglio pienamente regolamentati, e a garantire pari diritti di accesso alla rete a questi operatori di mercato non professionali;

23.

sottolinea che qualsiasi azione a breve termine, come l’aumento delle importazioni di GNL, deve essere provvisoria e non dovrebbe creare nuove situazioni di «blocco da fornitore». Osserva che gli investimenti infrastrutturali dovrebbero essere «pronti per il gas verde», per consentire di prepararsi alla neutralità climatica con l’idrogeno e altri combustibili rinnovabili;

24.

ribadisce l’invito alla Commissione europea e ai colegislatori a incrementare, nell’ambito della prossima revisione del quadro finanziario pluriennale, gli investimenti in ricerca e innovazione, anche nel campo delle soluzioni climaticamente neutre — come le missioni europee Città intelligenti e a impatto climatico zero e Adattamento ai cambiamenti climatici e i partenariati per l’innovazione regionale; e torna a chiedere all’una e agli altri di sviluppare nuove linee di finanziamento per agevolare la creazione di consorzi pubblico-privato per l’edilizia e le soluzioni climaticamente neutre a livello di quartiere, conformemente ai principi del Nuovo Bauhaus europeo;

25.

sottolinea che l’attuale crisi energetica rappresenta un’opportunità per aumentare in misura significativa l’elettrificazione e la produzione di idrogeno rinnovabile, nonché per sostenere ulteriormente lo sviluppo di tecnologie innovative come la cattura, lo stoccaggio e l’utilizzo del carbonio (Carbon Capture, Usage and Storage — CCUS), quali soluzioni ecologiche per decarbonizzare la nostra economia; invita la Commissione europea a sostenere gli investimenti degli enti locali e regionali nelle infrastrutture per l’idrogeno rinnovabile attraverso la futura banca europea dell’idrogeno, facendo tesoro delle buone pratiche esistenti a livello regionale e locale e promuovendone la diffusione in tutta l’UE;

26.

fa presente che è essenziale investire nello sviluppo e nel miglioramento delle competenze del personale degli enti locali e regionali per accelerare le transizioni verde e digitale, e invita la Commissione europea e gli Stati membri a lanciare un’iniziativa specifica in materia nel quadro dell’Anno europeo delle competenze 2023.

Lottare contro la povertà energetica e di mobilità senza lasciare indietro nessuna regione o città e nessun cittadino

27.

deplora le ricadute sociali delle crisi energetica e alimentare sui cittadini e sulle PMI. Chiede a tutti gli Stati membri di fissare un obiettivo chiaro di riduzione della povertà energetica nei rispettivi piani nazionali per l’energia e il clima. Li invita inoltre a definire misure integrate in tutte le politiche sociali e relative all’energia al fine di contrastare ed eradicare la povertà energetica, anche sulla base dell’esperienza acquisita con l’Osservatorio europeo della povertà energetica e il polo di consulenza sulla povertà energetica;

28.

invita la Commissione europea e i colegislatori a garantire che gli strumenti politici nuovi e quelli già disponibili siano accompagnati da un robusto pacchetto di provvedimenti sociali e da misure di equa ridistribuzione per gettare le basi di una transizione energetica giusta, in particolare per le famiglie più vulnerabili e i giovani. L’attuazione di politiche di transizione energetica, come le ristrutturazioni edilizie efficienti sotto il profilo energetico o la diffusione delle energie rinnovabili, dev’essere accompagnata da un’assistenza finanziaria, tecnica e sociale adeguatamente mirata per favorire l’inclusività di queste misure;

29.

sottolinea che la crisi energetica ha un impatto proporzionalmente maggiore sulle donne e invita la Commissione a integrare la dimensione di genere nei suoi meccanismi di sostegno in modo tale che non determinino ulteriori disuguaglianze di genere;

30.

accoglie con favore, a tale proposito, l’introduzione di contributi temporanei di solidarietà per ridistribuire i ricavi in eccesso del settore energetico ai clienti finali, e chiede agli Stati membri di erogare fondi specifici agli enti locali e regionali per la lotta alla povertà energetica e di mobilità a livello locale;

31.

sottolinea che la crisi energetica ha un impatto proporzionalmente maggiore sulle famiglie a basso reddito che vivono nelle zone rurali e che devono utilizzare le proprie autovetture per accedere ai servizi essenziali; e fa presente che lo sviluppo dei trasporti pubblici dovrebbe ridurre le disparità territoriali e la povertà di mobilità;

32.

chiede alla Commissione europea di offrire soluzioni d’emergenza agli enti locali e regionali in caso di sostegno insufficiente da parte dei rispettivi governi centrali e, nell’ambito dell’applicazione delle regole di bilancio, invita ad escludere gli investimenti mirati legati alla crisi energetica dal calcolo del disavanzo;

33.

invita la Commissione europea ad allentare i legami tra i mercati dell’energia e quelli agricoli al fine di ridurre l’intensità energetica della produzione agricola, e la esorta ad effettuare una profonda riforma strutturale del sistema alimentare che ponga fine alla speculazione sui mercati internazionali, rafforzi la regolamentazione e protegga ulteriormente le entrate degli agricoltori;

34.

chiede alla Commissione europea di promuovere l’uso preferenziale della biomassa per il compostaggio, e dunque la produzione di fertilizzante organico, in modo da ridurre la dipendenza dai fertilizzanti sintetici prodotti a partire da gas naturale e petrolio, a condizione che la tecnologia impiegata non abbia effetti negativi sulla qualità dell’aria. Esorta inoltre la Commissione a promuovere modelli di produzione più efficienti sotto il profilo energetico, come l’agricoltura di conservazione sostenibile, sottolineandone nel contempo l’importanza del duplice ruolo in quanto sia produttrice che potenziale utilizzatrice di biomassa nella prospettiva di una copertura integrale del suo fabbisogno energetico;

35.

fa osservare che l’aumento della domanda di biocarburanti può aggravare la crisi alimentare; e incoraggia pertanto la Commissione europea e gli Stati membri a dare la priorità all’uso alimentare dei prodotti agricoli;

36.

ritiene che gli strumenti finanziari e le pratiche finanziarie dell’UE già esistenti debbano essere ulteriormente sviluppati e adattati a situazioni differenti, in modo che sia possibile trovare sinergie tra i diversi programmi (15). A tale proposito richiama l’attenzione sulle sfide specifiche che devono affrontare le regioni rurali e le regioni con svantaggi geografici;

37.

accoglie con favore la proposta della Commissione europea, presentata nel contesto del piano industriale del Green Deal, di trasformare il quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato in un quadro temporaneo di crisi e di transizione, il che stimolerebbe gli investimenti per una diffusione più rapida delle energie rinnovabili. Ciò includerebbe l’incentivazione di investimenti che portino a una riduzione significativa delle emissioni, prevedendo massimali di aiuto più elevati e calcoli semplificati degli aiuti, come pure il sostegno alla decarbonizzazione dell’industria e alla produzione delle attrezzature e materiali necessari per conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Il CdR sostiene in generale l’approccio volto a concedere una maggiore flessibilità agli Stati membri e agli enti subnazionali al fine di sostenere misure in ambiti d’intervento essenziali per la transizione verso un’economia decarbonizzata, quali l’idrogeno rinnovabile, la prestazione energetica degli edifici, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e i veicoli a emissioni zero;

38.

sottolinea, tuttavia, che occorre evitare il più possibile le distorsioni causate dall’allentamento delle norme in materia di aiuti di Stato e che la Commissione europea deve sforzarsi di trovare un equilibrio tra le differenti richieste degli Stati membri. In caso contrario, il mercato unico potrebbe risentire dell’ulteriore frammentazione dovuta alla diversa capacità finanziaria degli Stati membri di sostenere le rispettive imprese, il che non farebbe che aggravare ulteriormente le disparità territoriali;

39.

è pronto a continuare a sostenere la diffusione e la riproduzione delle buone pratiche e l’attuazione di misure in materia di energia attraverso la sua iniziativa Green Deal a livello locale e, in particolare, attraverso lo sviluppo e il perfezionamento permanente di manuali su tale iniziativa;

40.

si impegna a rafforzare la cooperazione con i paesi vicini a livello locale e regionale in materia di sicurezza energetica e accessibilità economica dell’energia;

41.

ribadisce la richiesta alla Commissione di partecipare come partner istituzionale ai lavori del gruppo di coordinamento sulla povertà energetica e i consumatori vulnerabili, ed è pronto a contribuire a tale cooperazione interistituzionale attraverso il suo gruppo di lavoro Green Deal a livello locale;

42.

incarica il presidente del CdR di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione europea, al Parlamento europeo, alle presidenze svedese e spagnola del Consiglio dell’UE e al presidente del Consiglio europeo.

Bruxelles, 9 febbraio 2023

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Vasco ALVES CORDEIRO


(1)  COM(2022) 230 final.

(2)  GU L 173 del 30.6.2022, pag. 1.

(3)  GU L 206 dell'8.8.2022, pag. 1.

(4)  COM(2022) 473 final.

(5)  COM(2022) 549 final.

(6)  https://www.consilium.europa.eu/media/60872/2022-12-15-euco-conclusions-en.pdf

(7)  GU L 335 del 29.12.2022, pag. 1.

(8)  GU L 335 del 29.12.2022, pag. 1.

(9)  https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2022-0347_IT.html

(10)  Cfr. i pareri del CdR sulle revisioni della direttiva sull’efficienza energetica, della direttiva sulle energie rinnovabili e della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia e sul quadro dell’UE per decarbonizzare i mercati del gas.

(11)  A norma dell’articolo 11 del regolamento sulla governance, ogni Stato membro istituisce un dialogo multilivello sul clima e sull’energia nel cui ambito le autorità locali e altri portatori di interessi pertinenti siano in grado di partecipare e discutere il conseguimento dell’obiettivo di neutralità climatica dell’Unione di cui all’articolo 2 del medesimo regolamento.

(12)  Come il Patto dei sindaci per il clima e l’energia, le missioni europee Città intelligenti e a impatto climatico zero e Adattamento ai cambiamenti climatici, il patto europeo per il clima, l’iniziativa Energia pulita per le isole dell’UE e altre ancora.

(13)  Saving Energy for Europe — Executive Summary (eeb.org).

(14)  EUCF (eucityfacility.eu).

(15)  Cfr. il parere del CdR sul tema «Transizione giusta e sostenibile nel contesto delle regioni carbonifere e ad alta intensità energetica» (GU C 498 del 30.12.2022, pag. 36).