5.8.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 301/1


Risoluzione del Comitato europeo delle regioni sul sostegno delle regioni e delle città dell’UE all’Ucraina

(2022/C 301/01)

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI (CdR),

1.   

condanna l’invasione dell’Ucraina — non provocata e ingiustificata — iniziata il 24 febbraio 2022 dalla Federazione russa con il sostegno della Bielorussia;

2.   

chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato oltre all’apertura di corridoi umanitari sicuri; la Russia deve interrompere immediatamente ogni azione militare e ritirare tutte le forze militari e paramilitari, nonché i funzionari amministrativi, dai territori ucraini occupati;

3.   

sottolinea che quest’invasione è un atto criminale contro il popolo ucraino e contro la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, oltre che una brutale violazione dei principi democratici e dello Stato di diritto; ribadisce che gli attacchi indiscriminati contro i civili, tra cui i sindaci di città e piccoli comuni, rappresentano crimini di guerra perpetrati dall’esercito russo in violazione del diritto internazionale: in particolare della Carta delle Nazioni Unite, dell’Atto finale di Helsinki, della Carta di Parigi per una nuova Europa e del memorandum di Budapest; tutte le violazioni dei diritti umani, i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità commessi sul territorio ucraino devono essere registrati, indagati e giudicati sotto la giurisdizione della Corte penale internazionale;

4.   

manifesta la sua solidarietà al popolo ucraino, che difende la propria patria contro gli invasori russi; esprime il più profondo cordoglio per la perdita di vite umane e le sofferenze provocate dalle atrocità perpetrate dai russi;

5.   

riafferma il proprio sostegno agli enti locali e regionali dell’Ucraina e chiede l’immediato rilascio dei sindaci e dei funzionari pubblici ucraini sequestrati dalle forze d’occupazione russe in violazione della quarta Convenzione di Ginevra;

6.   

afferma che solo il popolo ucraino ha il diritto di scegliere democraticamente i propri leader a livello nazionale, regionale e locale e dichiara che non riconoscerà alcuna autorità regionale o locale installata dalla Russia in Ucraina, né collaborerà con essa;

Concrete dimostrazioni di solidarietà con gli enti locali e regionali

7.

sottolinea la straordinaria solidarietà dimostrata dai cittadini dell’UE verso coloro che fuggono dalla guerra che insanguina l’Ucraina; esprime preoccupazione per la sorte degli ucraini deportati a forza verso territori controllati dai russi; elogia le autorità dell’Unione europea per l’unità di cui hanno dato prova di fronte alla guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, per l’intensificazione della solidarietà tramite aiuti umanitari e l’assistenza d’emergenza della protezione civile, e per l’attivazione del meccanismo di protezione immediata a favore di coloro che fuggono dalla guerra; rileva che questi aiuti dovranno essere notevolmente incrementati nei prossimi mesi per scongiurare una crisi umanitaria nelle regioni di frontiera dell’UE;

8.

si impegna a mobilitare ulteriormente città e regioni per fornire aiuti ai profughi che giungono dall’Ucraina; segnala in particolare le esigenze delle regioni di frontiera in termini di sostegno logistico per l’accoglienza iniziale e il transito;

9.

invita gli enti locali e regionali europei a chiedere od offrire sostegno tramite la piattaforma di informazione e sostegno Help Ukraine (1) lanciata dal CdR;

10.

fa suo l’appello degli enti locali e regionali dell’Ucraina e dell’UE a rivitalizzare o costituire ex novo partenariati e gemellaggi tra città e regioni, in vista del processo di ricostruzione;

Rafforzamento della prospettiva europea dell’Ucraina

11.

sottolinea che le riforme intraprese dall’Ucraina in materia di decentramento e sviluppo regionale hanno recato un notevole contribuito al consolidamento della democrazia locale, rafforzando altresì l’autogoverno e la resilienza complessiva delle comunità locali del paese, che sono un importante elemento della resistenza ucraina contro gli invasori russi. Queste riforme sono state attuate con il decisivo sostegno delle regioni e delle città dell’Unione europea, anche tramite il programma «U-LEAD with Europe», e con il sostegno mirato del CdR nell’ambito della task force per l’Ucraina nonché attraverso attività di cooperazione tra pari. Il successo di queste riforme in materia di decentramento ha avvicinato l’Ucraina all’Unione europea e ai suoi valori di libertà, democrazia e Stato di diritto;

12.

invita la comunità internazionale a predisporre un piano di assistenza e ripresa per sostenere l’economia dell’Ucraina, le sue istituzioni e i suoi servizi pubblici, oltre alla ricostruzione delle sue infrastrutture distrutte; accoglie con favore, in tale contesto, la decisione del Consiglio europeo di istituire un fondo fiduciario di solidarietà per l’Ucraina e invita a organizzare una conferenza internazionale al fine di raccogliere fondi tra i partner; sottolinea che la Russia, responsabile delle distruzioni, deve anch’essa contribuire con riparazioni di guerra alla ricostruzione dell’Ucraina;

13.

è favorevole al fatto che l’Ucraina ottenga lo status di paese candidato all’adesione all’UE, in linea con l’articolo 49 del trattato sull’Unione europea e in base alla stessa metodologia riveduta per i negoziati di adesione che viene applicata ai Balcani occidentali, con maggiore attenzione per lo Stato di diritto e le istituzioni democratiche; fa presente che le richieste di adesione all’UE presentate dalla Georgia e dalla Moldova dovrebbero ricevere lo stesso trattamento positivo; nel frattempo deve proseguire senza indugio l’integrazione dell’Ucraina nel mercato unico dell’UE, in linea con l’accordo di associazione;

Finanziamento delle misure di sostegno

14.

apprezza i pacchetti CARE (azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa) e CARE+ della Commissione europea, oltre alle flessibilità nel quadro del programma di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa REACT-EU, e sottolinea i vantaggi del diretto coinvolgimento degli enti locali e regionali nella pianificazione, nella gestione e nell’attuazione dei pacchetti CARE e REACT-EU; ribadisce che gli adattamenti dei programmi della politica di coesione devono essere coerenti con il principio «non nuocere alla coesione», recentemente introdotto nell’ottava relazione sulla coesione;

15.

osserva che, sia durante la pandemia di COVID-19 che nel fornire risposte alle conseguenze della guerra in Ucraina, la politica di coesione ha dimostrato di poter realizzare risultati in tempi brevi, se necessario. Sottolinea tuttavia che il reale scopo perseguito dalla politica di coesione, ossia quello di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale riducendo le disparità tra le regioni, non dovrebbe essere messo in concorrenza con gli obiettivi sopra ricordati;

16.

accoglie con favore la sospensione dei programmi di cooperazione transfrontaliera cui partecipano partner russi e bielorussi; invita a potenziare i programmi esistenti tra regioni dell’UE (Polonia, Ungheria, Romania, Slovacchia) e Ucraina; sottolinea che il sostegno finanziario offerto agli enti locali e regionali che confinano con l’Ucraina e ai paesi non confinanti che accolgono il numero più elevato di profughi è del tutto insufficiente e dev’essere sensibilmente incrementato, in considerazione del ruolo che essi svolgono non solo per offrire accoglienza ai profughi, ma anche per integrarli nei loro sistemi educativi, sanitari e dell’edilizia abitativa;

17.

è favorevole all’istituzione di una riserva di crisi permanente per far fronte alle emergenze future, integrando o rafforzando gli strumenti di emergenza e flessibilità oggi esistenti; invita a istituire uno strumento unico UE-Ucraina per i profughi a livello locale che raccolga tutti i finanziamenti a disposizione degli enti locali e regionali per l’accoglienza ai profughi allo scopo di semplificare, razionalizzare e accelerare l’uso dei fondi di cui possono fruire;

18.

rileva che per gli Stati membri e le regioni maggiormente coinvolti potrebbe risultare necessario rivedere i rispettivi piani per la ripresa e la resilienza, sulla base di un’adeguata consultazione degli enti regionali, in particolare alla luce dell’impatto economico sempre più duro che la guerra esercita sui paesi dell’UE;

Accoglienza per i profughi che giungono dall’Ucraina

19.

rileva che gli enti locali e regionali si trovano in prima linea sul fronte dell’accoglienza di milioni di profughi nei paesi vicini, oltre che degli sfollati interni in Ucraina (2): questa è infatti la più grave crisi di profughi che si abbatte sull’Europa dall’epoca della seconda guerra mondiale; sottolinea che tutti i profughi, indipendentemente dalla loro origine, dalla loro affiliazione politica o dal loro orientamento sessuale, dovrebbero avere il diritto di ricevere un’accoglienza e un trattamento altrettanto positivi di quelli che ricevono i profughi che in questo momento affluiscono dall’Ucraina in tutte le città e regioni dell’UE;

20.

si rallegra per l’attivazione della direttiva sulla protezione temporanea, che ora è necessario attuare pienamente secondo criteri ben coordinati, generosi, inclusivi e flessibili, garantendo l’accesso al mercato del lavoro, all’alloggio, all’assistenza sanitaria, all’istruzione e al sostegno sociale a tutti coloro che fuggono dall’Ucraina, con particolare riguardo per i gruppi vulnerabili (soprattutto donne e bambini) e indipendentemente dall’origine, dall’etnia, dall’affiliazione politica o dall’orientamento sessuale;

21.

attira l’attenzione sulle caratteristiche specifiche della direttiva 2001/55/CE del Consiglio (3) sulla protezione temporanea, che concede ai profughi la libertà di scegliere lo Stato membro dell’UE in cui desiderano stabilirsi temporaneamente (articolo 26), e rileva che il riconoscimento dei diritti di libera circolazione e dell’autonomia dei profughi ha il positivo effetto di alleviare la pressione sui sistemi di asilo nazionali, nonché sulle capacità di accoglienza delle regioni di frontiera;

22.

invita a istituire un meccanismo di ricollocazione europeo volontario, tenendo conto delle capacità di accoglienza degli enti locali e regionali; ribadisce in questa sede la richiesta di accordare alle città e alle regioni dell’Unione l’accesso diretto ai finanziamenti UE per la migrazione e l’integrazione; invita la Commissione a proporre un meccanismo operativo di distribuzione dei profughi, in vista di crisi future in questo campo; invita gli Stati membri dell’UE a riconoscere tali impegni volontari e a darvi seguito;

23.

rileva che molti profughi ucraini sono particolarmente vulnerabili e che circa la metà di essi è costituita da minori; segnala che, tra le centinaia di migliaia di minori in fuga, molti sono quelli non accompagnati che hanno bisogno di protezione e assistenza speciali; è favorevole a introdurre un «pacchetto per la protezione dei minori» destinato ai profughi ucraini minori, che dia la priorità all’esigenza di permettere loro di frequentare la scuola;

24.

invita ad adottare misure rigorose per prevenire la tratta di esseri umani, giacché coloro che fuggono dall’Ucraina sono in maggioranza donne e bambini e le relazioni in materia di diritti umani hanno registrato un incremento dei casi di gruppi della criminalità organizzata che prendono di mira queste categorie di persone, soprattutto a fini di sfruttamento sessuale o della manodopera;

25.

sottolinea la necessità di organizzare corsi di lingue e attività di istruzione e formazione; ricorda a tal proposito il potenziale della rete del CdR «Città e regioni per l’integrazione dei migranti»;

Incidenza sulle politiche dell’UE

26.

invita ad adottare immediatamente in tutte le regioni europee misure volte a ridurre la dipendenza dell’UE dalle importazioni di energia da paesi terzi, e in particolare dalla Russia, ed esorta la Commissione europea a sostenere tali sforzi;

27.

sostiene l’appello a un divieto totale delle importazioni di gas, petrolio e carbone dalla Russia in Europa e invita gli enti locali e regionali ad iniziare a elaborare piani di emergenza per prepararsi alle ripercussioni di queste sanzioni;

28.

considera il piano REPowerEU (4) un modo per accelerare la transizione all’energia pulita, accrescere la sicurezza energetica dell’UE, ridurre la dipendenza dell’Unione dalle importazioni di materie prime e combustibili fossili da paesi terzi, e in particolare dalla Federazione russa, attenuando così i rischi politici, economici e di sicurezza derivanti da tali importazioni; chiede di realizzare ingenti investimenti e di adottare misure concrete per promuovere le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e il risparmio energetico, la circolarità, l’elettrificazione nonché la ricerca su combustibili sostenibili alternativi in quanto soluzioni veramente sicure ed economicamente accessibili nel lungo periodo;

29.

ribadisce che l’impatto della guerra non dovrebbe ripercuotersi a danno dell’azione per il clima e della sostenibilità, sancite entrambe dall’accordo di Parigi e dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, e riafferma il proprio impegno nei confronti del Green Deal europeo, che rappresenta anche il percorso per rafforzare l’autonomia strategica dell’UE;

30.

ritiene che gli sforzi dell’UE per accrescere la propria indipendenza energetica debbano necessariamente prevedere il completo abbandono dei progetti Nord Stream e Nord Stream 2;

31.

accoglie molto positivamente la recente sincronizzazione delle reti elettriche dell’Ucraina e della Moldova con la rete continentale europea;

32.

fa suo l’appello degli enti locali e regionali ucraini, che chiedono aiuto alla comunità internazionale per la gestione delle emergenze ambientali causate dall’invasione, anche presso i siti delle centrali nucleari e delle industrie chimiche;

33.

apprezza la decisione della Commissione europea di avviare negoziati con l’Ucraina, in vista dell’adesione del paese al programma LIFE, affinché essa possa fruire di finanziamenti per ripristinare l’ambiente dopo gli sconvolgimenti causati dall’invasione russa: inquinamento, distruzione degli ecosistemi o altri effetti a lungo termine;

34.

sottolinea che il conflitto avrà inevitabilmente gravi conseguenze per il settore agroalimentare dell’UE, dal momento che l’Ucraina e la Russia sono importanti esportatori di numerosi prodotti agricoli (tra cui grano e semi oleosi) nonché di fertilizzanti azotati; ribadisce che l’UE deve rafforzare l’impegno di realizzare sistemi alimentari sostenibili garantendo al tempo stesso l’accessibilità economica di alimenti di qualità per tutti i cittadini grazie alla riduzione della dipendenza dalle importazioni di essenziali fattori di produzione e prodotti agricoli; esprime profonda preoccupazione per il fatto che l’interruzione delle esportazioni dall’Ucraina e dalla Russia ha già provocato fortissimi aumenti dei prezzi dei prodotti agricoli a livello globale, le cui conseguenze si fanno sentire soprattutto nelle regioni e nei paesi più poveri del mondo;

Altre considerazioni

35.

sostiene i diritti dei cittadini russi e bielorussi che protestano contro la guerra di Putin e difendono il loro diritto di avere elezioni corrette, libertà di espressione e di riunione, e chiede l’immediato rilascio dei manifestanti ingiustamente detenuti;

36.

è favorevole a ulteriori sanzioni, severe e coordinate, contro la Russia e la Bielorussia, per impedire concretamente alla Russia di continuare l’aggressione; suggerisce alla Commissione di presentare linee guida per l’applicazione e l’attuazione delle sanzioni, poiché sussistono ancora divergenze, anche a livello regionale e locale, in merito agli strumenti e alle procedure usati per verificare la proprietà di imprese, attivi e beni immobiliari;

37.

sottolinea che sarebbe opportuno incoraggiare tutti i paesi candidati e potenziali candidati all’adesione all’UE a unirsi alle sanzioni concordate a livello di Unione europea per ribadire il proprio impegno nei confronti dell’UE e dei suoi valori;

38.

condanna la propaganda e i discorsi di incitamento all’odio diffusi dalla Russia, che alimentano il conflitto e costituiscono un aiuto per i responsabili di crimini di guerra; invoca misure efficaci a livello europeo, nazionale, regionale e locale per contrastare e respingere tale propaganda; si oppone alle manifestazioni a sostegno dell’aggressione russa che si tengono in città europee;

39.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione europea, al Parlamento europeo, alle presidenze francese e ceca del Consiglio dell’UE, al presidente del Consiglio europeo e al presidente, al governo e al parlamento dell’Ucraina.

Bruxelles, 28 aprile 2022

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Apostolos TZITZIKOSTAS


(1)  Help Ukraine: Info-Support Hub è una piattaforma di coordinamento per collegare le regioni di transito e gli enti locali e regionali sottoposti a un carico di arrivi eccessivo a quelli di altri Stati membri dell’UE che dispongono di capacità di aiuto.

(2)  Situazione dei rifugiati in Ucraina (unhcr.org).

(3)  Direttiva 2001/55/CE del Consiglio, del 20 luglio 2001, sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell'equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell'accoglienza degli stessi (GU L 212 del 7.8.2001, pag. 12).

(4)  Comunicazione della Commissione su REPowerEU: azione europea comune per un’energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili, 8 marzo 2022.