21.4.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 167/37


Pubblicazione della comunicazione di approvazione di una modifica ordinaria al disciplinare di produzione di un nome nel settore vitivinicolo di cui all’articolo 17, paragrafi 2 e 3, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione

(2022/C 167/10)

La presente comunicazione è pubblicata conformemente all’articolo 17, paragrafo 5, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione (1).

COMUNICAZIONE DI MODIFICA ORDINARIA CHE MODIFICA IL DOCUMENTO UNICO

«Vallegarcía»

PDO-ES-02085-AM01

Data della comunicazione: 25.1.2022

DESCRIZIONE E MOTIVI DELLA MODIFICA APPROVATA

1.   Adeguamento della terminologia relativa al parametro analitico «zuccheri residui» alla normativa vigente

DESCRIZIONE

Il parametro analitico «zuccheri residui» viene rinominato «zuccheri totali espressi in glucosio e fruttosio».

La sezione 2.1.1 del disciplinare di produzione è modificata di conseguenza, senza incidere sul documento unico.

La modifica consiste in un adeguamento della terminologia utilizzata per descrivere le caratteristiche fisico-chimiche e non incide in alcun modo sul prodotto finale: quest’ultimo continua infatti a mantenere le caratteristiche e il profilo descritti nella sezione relativa al legame, derivanti dall’interazione tra i fattori naturali ed umani. Essa può pertanto essere ritenuta ordinaria poiché non rientrante in nessuna delle categorie di cui all’articolo 14, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2019/33.

MOTIVAZIONE

La modifica è conforme all’articolo 20 del regolamento di esecuzione (UE) 2019/34 della Commissione, del 17 ottobre 2018, che prevede la determinazione degli zuccheri totali espressi in fruttosio e glucosio.

2.   Revisione dei parametri analitici

DESCRIZIONE

Il limite minimo di intensità cromatica per i vini rossi è abbassato da 12 a 10 AU.

Le sezioni 2 e 7 del disciplinare di produzione e la sezione 8 del documento unico sono modificati di conseguenza.

La modifica non incide in alcun modo sul prodotto finale, che mantiene le caratteristiche e il profilo descritti nella sezione relativa al legame, derivanti dall’interazione tra i fattori naturali ed umani. Essa può pertanto essere ritenuta ordinaria poiché non rientrante in nessuna delle categorie di cui all’articolo 14, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2019/33.

MOTIVAZIONE

Nella zona di produzione della denominazione di origine «Vallegarcía» coesistono diverse varietà di uve: da un lato, il vitigno Cabernet Sauvignon, che produce in modo naturale vini dall’elevatissimo potenziale colorante e, dall’altro, i vitigni Monastrell e Garnacha Tinta, da cui si ottengono vini più leggeri e dal colore di media intensità.

In generale, in questi ultimi dieci anni la richiesta del mercato si sta orientando verso vini più fruttati in grado di rispecchiare maggiormente i gusti delle nuove generazioni di consumatori che si avvicinano alla cultura del vino.

Gli enologi devono disporre degli strumenti necessari per poter produrre vini che, pur mantenendo le caratteristiche della zona di produzione e delle varietà interessate, si adattino ai mercati nazionali e internazionali.

L’abbassamento del limite minimo di intensità cromatica dei vini rossi non comporterà una diminuzione della qualità, ma al contrario aumenterà le possibilità offerte dalle diverse varietà di uve della zona, consentendo di produrre vini più raffinati, complessi e apprezzati.

Poiché l’intensità cromatica e il relativo limite sono menzionati nel testo che descrive il legame, è stato necessario correggere di conseguenza anche tale sezione.

3.   Inclusione di varietà

DESCRIZIONE

Nel disciplinare di produzione sono inserite le varietà di uve da vino Garnacha Tinta, Mazuela o Cariñena e Monastrell.

La sezione 6 del disciplinare di produzione e la sezione 7 del documento unico sono modificate di conseguenza.

La modifica non incide in alcun modo sul prodotto finale, che mantiene le caratteristiche e il profilo descritti nella sezione relativa al legame, derivanti dall’interazione tra i fattori naturali ed umani. Essa può pertanto essere ritenuta ordinaria poiché non rientrante in nessuna delle categorie di cui all’articolo 14, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2019/33.

MOTIVAZIONE

Le varietà summenzionate sono coltivate in Vallegarcía già da diversi anni e l’elevata qualità dei vini ottenuti da vitigni come il Garnacha Tinta, il Mazuela o Cariñena e il Monastrell è ormai comprovata; dopo anni di monitoraggio della loro evoluzione e della loro qualità da parte del comitato di degustazione, si è inoltre stabilito che questi vini possiedono la qualità richiesta dal disciplinare di produzione per poter includere le varietà corrispondenti tra quelle consentite dalla denominazione di origine «Vallegarcía».

DOCUMENTO UNICO

1.   Nome del prodotto

Vallegarcía

2.   Tipo di indicazione geografica

DOP – Denominazione di origine protetta

3.   Categorie di prodotti vitivinicoli

1.

Vino

4.   Descrizione del vino (dei vini)

1.   Vino bianco

BREVE DESCRIZIONE TESTUALE

Vino bianco di color giallo carico, con aromi di intensità medio-alta di frutta a nocciolo, frutta tropicale e fiori bianchi. Aromi di fondo di erbe aromatiche (lavanda, rosmarino) e finale tostato. Buon attacco, untuoso, senza spigoli, fresco e rotondo. Gradevole a metà bocca, con aromi di frutta a nocciolo e finale tostato e lievemente amarognolo.

*

Il valore del titolo alcolometrico totale massimo deve essere compreso entro i limiti di legge in conformità con la normativa dell’UE pertinente.

Caratteristiche analitiche generali

Titolo alcolometrico totale massimo (in % vol)

 

Titolo alcolometrico effettivo minimo (in % vol)

12,5

Acidità totale minima

4,1 in grammi per litro, espressa in acido tartarico

Acidità volatile massima (in milliequivalenti per litro)

12,5

Tenore massimo di anidride solforosa totale (in milligrammi per litro)

160

2.   Vino rosso

BREVE DESCRIZIONE TESTUALE

Vino di color rosso intenso, con unghia color granato o rubino-granato e di bell’aspetto. Aromi di intensità medio-alta di frutti rossi, macchia mediterranea e minerali, o con note balsamiche di lavanda e sentori di legno tostato. Rotondo, con attacco semplice, equilibrato, leggermente tannico.

*

Il valore del titolo alcolometrico totale massimo deve essere compreso entro i limiti di legge in conformità con la normativa dell’UE pertinente.

Caratteristiche analitiche generali

Titolo alcolometrico totale massimo (in % vol)

 

Titolo alcolometrico effettivo minimo (in % vol)

12

Acidità totale minima

4,2 in grammi per litro, espressa in acido tartarico

Acidità volatile massima (in milliequivalenti per litro)

20

Tenore massimo di anidride solforosa totale (in milligrammi per litro)

150

5.   Pratiche di vinificazione

5.1.   Pratiche enologiche specifiche

1.   Pratiche di gestione delle uve

Le uve, vendemmiate interamente a mano, sono sistemate in casse. La selezione avviene inizialmente in vigna al momento del taglio dei grappoli e, successivamente, sul banco di cernita situato nel locale dell’azienda vinicola adibito al conferimento delle uve vendemmiate.

2.   Restrizioni riguardanti il processo di vinificazione

Immesse nei tini da un livello più alto rispetto a quello della bocca di ingresso superiore del recipiente, in modo da non creare alcuna pressione nelle tubazioni, le uve sono così sottoposte a un trattamento meno aggressivo.

Durante la permanenza nei tini, la polpa passa attraverso uno scambiatore di calore tubolare che abbassa la temperatura e mantiene freddo il recipiente per un periodo di tempo che, se necessario, può variare a discrezione degli enologi responsabili. Questa macerazione pre-fermentativa permette di estrarre, in soluzione acquosa, tutti gli aromi presenti nelle uve e di stabilizzare maggiormente il colore.

Dopo il processo di macerazione a freddo, le uve bianche sono pressate e il mosto così ottenuto viene chiarificato fino al raggiungimento di un grado di torbidità adeguato pari a 400-800 NTU. Una volta iniziata la fermentazione, una percentuale variabile del mosto è trasferita in botti di rovere francese nuove, in cui fermenta, ed è lasciata invecchiare sulle fecce per un periodo dai quattro ai sei mesi. La fermentazione alcolica dei vini bianchi e rossi avviene utilizzando lieviti sia naturali che selezionati. I vini bianchi fermentano a bassa temperatura: da un minimo di 15 °C a un massimo di 26 °C, tenendo conto anche della percentuale di mosto che fermenta in botte. I vini rossi fermentano a una temperatura minima di 15 °C e a una temperatura massima di 30 °C. I tempi di permanenza nei tini e di macerazione variano dai 7 ai 28 giorni, secondo le valutazioni tecniche degli enologi.

3.   Restrizioni riguardanti il processo di vinificazione

Per i vini rossi la svinatura è effettuata a mano. Le vinacce sono immesse in una pressa pneumatica per gravità, senza l’impiego di pompe, e sono trasferite in botti già utilizzate, fino all’assaggio. Una volta ottenuti tutti i tipi di vino, sia per colatura che per pressatura, e completata la fermentazione malolattica, tutti i vini sono assaggiati dagli enologi e si preparano i diversi uvaggi. I vini vengono poi lasciati invecchiare in botti di rovere francese.

I tempi di invecchiamento in bottiglia sono più o meno lunghi prima dell’immissione del prodotto sul mercato.

5.2.   Rese massime

1.

Vitigni Viognier, Cabernet Franc, Garnacha Tinta, Mazuela o Cariñena e Monastrell

11 500 chilogrammi di uve per ettaro

2.

 

75 ettolitri per ettaro

3.

Vitigno Syrah

9 250 chilogrammi di uve per ettaro

4.

 

60 ettolitri per ettaro

5.

Vitigni Merlot e Cabernet Sauvignon

8 500 chilogrammi di uve per ettaro

6.

 

55 ettolitri per ettaro

7.

Vitigno Petit Verdot

14 600 chilogrammi di uve per ettaro

8.

 

95 ettolitri per ettaro

6.   Zona geografica delimitata

Con una superficie di 1 521 ettari, la zona geografica corrisponde alla particella catastale 448 della zona 9 del comune di Retuerta del Bullaque, nella provincia di Ciudad Real.

7.   Varietà principale/i di uve da vino

 

CABERNET FRANC

 

CABERNET SAUVIGNON

 

GARNACHA TINTA

 

MAZUELA – CARIÑENA

 

MERLOT

 

MONASTRELL

 

PETIT VERDOT

 

SYRAH

 

VIOGNIER

8.   Descrizione del legame/dei legami

8.1.   Ambiente (fattori naturali e antropici)

Le caratteristiche della zona geografica che hanno un’influenza determinante sulla qualità dei vini sono descritte di seguito.

a)

Il substrato geologico su cui sono impiantate le viti, la Raña del Fresno, è una formazione unica al mondo ed esclusiva di questa zona, il che significa che le uve che vi sono prodotte hanno una serie di peculiarità uniche (grande intensità, qualità aromatica e lunga persistenza in bocca). L’elevata acidità e il basso pH dei suoli di Vallegarcía, inoltre, non sono riscontrabili in zone climatiche simili. Si tratta di una zona di vigneti che sono impiantati su suoli la cui classificazione edafologica è unica rispetto alle altre zone vinicole della regione Castiglia-La Mancia. Un progetto di ricerca dell’Università di Castiglia-La Mancia (UCLM) («I suoli viticoli in Castiglia-La Mancia: influenza sulla composizione dell’uva») ha classificato i profili studiati nella zona di Vallegarcía come Typic Palexerult, secondo la tassonomia dei suoli (Soil Taxonomy, Soil Survey Staff, 2006), tenendo conto del fatto che nell’ordine Ultisol rientrano specificamente i suoli Raña (Vidal et al., 2004). Di tutti i suoli viticoli studiati dal progetto, solo i tre profili di Vallegarcía appartengono a tale ordine. Secondo la classificazione della FAO (2007), i tre profili analizzati nella relazione dell’UCLM – P1, P2 e P3 – sono stati classificati, rispettivamente, come Cutanic Alisol (Ferric, Chromic), Cutanic Alisol (Ferric, Skeletic) e Cutanic Alisol (Ferric, Skeletic).

A rendere unici questi suoli sono anche le notevoli variazioni di pH. Osservando il pH di ciascun profilo, infatti, tale variazione risulta sin da subito evidentissima. Ne risentono i valori di pH dei vini e il loro equilibrio al palato.

Il basso tenore di calcio e l’elevato tenore di silicio, ferro e alluminio sono del tutto inusuali nei suoli viticoli della Castiglia-La Mancia. È interessante raffrontare tali livelli con quelli dei suoli calcarei della zona, solitamente destinati alla viticoltura. Secondo i dati di Amorós et al. (2012b), il tenore di calcio del suolo di Vallegarcía è molto diverso da quello riscontrabile negli strati superficiali dei suoli calcarei (10,4 g•kg-1 contro 230 g•kg-1). Inversamente, i livelli di silicio (345,9 g• kg-1) e di ferro (26,5 g• kg-1) sono notevolmente più elevati nei suoli della zona delimitata rispetto ai suoli calcarei della Castiglia-La Mancia destinati alla viticoltura (127,5 e 16,65 g• kg-1, rispettivamente). Il livello di alluminio presente nello strato superficiale di un suolo calcareo è di circa 33,4 g• kg-1, mentre quello rilevato nel suolo di Vallegarcía è pari a 57,8 g• kg-1. Il basso tenore di calcio del suolo è tipico dei vini Vallegarcía e conferisce loro un carattere diverso dagli altri vini della Castiglia-La Mancia.

Va sottolineata l’elevata quantità media di elementi classificati come terre rare (cerio, lantanio e neodimio) presenti nel suolo di Vallegarcía (83,5, 44,5 e 36,5 mg• kg-1, rispettivamente) rispetto alla media regionale (57,7, 23,5 e 21,6 mg• kg-1, rispettivamente) e mondiale (55, 35,5 e 30,5 mg• kg-1, rispettivamente). In generale, i livelli di tali elementi sono più elevati nei suoli acidi che in quelli calcarei (Amorós et al., 2012a).

b)

L’influenza del fiume Bullaque e dei corsi d’acqua che lo alimentano, che cingono la zona delimitata, la frescura delle vallate e la protezione dai venti del nord esercitata dalle montagne creano, nei vigneti, un microclima che mitiga le condizioni meteorologiche estreme sia d’inverno che d’estate e favorisce una maturazione giusta e completa delle uve.

c)

Associata all’elevata piovosità della zona rispetto al resto della regione, la forte escursione termica tra giorno e notte, dovuta all’altitudine di Vallegarcía sul livello del mare, contribuisce a conferire alle uve un’eccellente struttura tannica che aumenta l’idoneità dei vini all’invecchiamento in botte e all’affinamento in bottiglia.

8.2.   Descrizione del vino

I vini Vallegarcía, caratterizzati da rotondità e assenza di spigoli, hanno un’eccellente struttura tannica che conferisce loro un’eccezionale capacità di evoluzione e di mantenimento nel tempo. Possono raggiungere valori di polifenoli superiori a 50 meq/l e un’intensità cromatica superiore a 10 unità di assorbimento (AU).

L’intensità e la qualità aromatica di questi vini sono evidenziate da aromi penetranti di macchia mediterranea (cisto, erica) e balsamici (timo, rosmarino, lavanda) e da una marcata mineralità (ardesia nera, quarzite). Tali elementi lasciano una punta di amaro in fondo alla gola che prolunga il gusto del vino.

8.3.   Legame

Il substrato geologico su cui sono impiantate le viti, la Raña, è una formazione unica al mondo. L’elevata acidità e il basso pH dei suoli della zona delimitata sono caratteristiche inusuali, la cui combinazione conferisce ai vini un finale amaro in fondo alla gola che ne prolunga il gusto.

La frescura delle vallate e la protezione dai venti del nord esercitata dalle montagne mitigano il clima e favoriscono la rotondità e l’assenza di spigoli dei vini che vi sono prodotti. Combinata alle abbondanti precipitazioni, la forte escursione termica tra giorno e notte, dovuta all’altitudine sul livello del mare della zona delimitata, contribuisce a conferire alle uve un’eccellente struttura tannica che consente ai vini di raggiungere valori di polifenoli superiori a 50 meq/l e un’intensità cromatica superiore a 10 AU.

La zona delimitata è circondata dalla zona dell’IGP Castilla, ma le sue caratteristiche sono di gran lunga diverse da quest’ultima, in particolare per i fattori illustrati qui di seguito.

FATTORI NATURALI

Il substrato geologico Raña, unico al mondo, è caratterizzato da un’elevata acidità e da un basso pH e da un microclima che, per la frescura delle vallate, l’elevata piovosità e la protezione dai venti del nord esercitata dalle montagne, è molto diverso da quello della zona circostante.

Le notevoli variazioni di pH tra gli strati superficiali e sottosuperficiali, tra cui una variazione massima di 4,1 punti nel profilo 2 (pH = 8,9 in Ap e pH = 4,8 in Btg1), combinate al basso tenore di calcio, all’elevato tenore di silicio, ferro e alluminio e alla presenza di grandi quantità di elementi di terre rare, differenziano la zona di Vallegarcía dal resto della Castiglia-La Mancia.

FATTORI UMANI

Le differenze più evidenti tra i metodi di produzione dei vini «Vallegarcía» e quelli delle zone limitrofe, protetti dall’IGP Castilla, sono le seguenti:

IGP CASTILLA

VALLEGARCÍA

DIFFERENZE

Vini bianchi ≥ 9 % vol.

≥ 12 % vol.

Gradazione alcolica superiore

Vini rossi ≥ 10 % vol.

≥ 12 % vol.

Gradazione alcolica superiore

Vini rossi ≤ 18 meq/l

≤ 20 meq/l

Acidità volatile superiore

Vini bianchi ≤ 16 000 kg/ha

≤ 11 500 kg/ha

Minore produzione per ettaro

Vini rossi ≤ 16 000 kg/ha

≤ 14 600 kg/ha

Minore produzione per ettaro

---

> 50 meq/l

Maggior contenuto di polifenoli

---

> 10 AU

Maggiore intensità cromatica

La delimitazione della zona è stata effettuata basandosi sulle condizioni ambientali che la caratterizzano (substrato geologico Raña, con elevata acidità e basso pH, e protezione esercitata dalle montagne). L’unica azienda vinicola che vi opera è quella di proprietà del richiedente.

Il fatto che la zona delimitata, estesa su una superficie di 1 521 ettari, non comprenda aziende vinicole o vigneti se non quelli di proprietà del richiedente va opportunamente sottolineato.

Se, in futuro, dovessero stabilirsi altri produttori nella zona geografica delimitata – ipotesi perfettamente plausibile poiché l’estensione della zona delimitata (1 521 ettari di superficie) permette l’insediamento di più aziende vinicole – essi potranno comunque utilizzare la denominazione registrata, a condizione che le condizioni stabilite nel disciplinare vengano rispettate.

9.   Ulteriori condizioni essenziali (condizionamento, etichettatura, altri requisiti)

Quadro giuridico di riferimento

Legislazione nazionale

Tipo di condizione supplementare

Condizionamento nella zona geografica delimitata

Descrizione della condizione

L’imbottigliamento va effettuato nella zona di produzione in quanto, per tutti i vini, il processo di produzione si conclude con un secondo periodo di affinamento in bottiglia. Durante tale periodo si innesca un processo di riduzione che affina la qualità dei vini, arrotondandone l’aroma. I vini sono pronti al consumo quando raggiungono le caratteristiche organolettiche stabilite dal disciplinare per ciascun tipo di vino.

Link al disciplinare del prodotto

http://pagina.jccm.es/agricul/paginas/comercial-industrial/consejos_new/pliegos/AM_01_PC_Vallegarcia_20210820.pdf


(1)  GU L 9 del 11.1.2019, pag. 2.