Bruxelles, 23.5.2022

COM(2022) 607 final

Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sul programma nazionale di riforma 2022 della Danimarca e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2022 della Danimarca

{SWD(2022) 607 final} - {SWD(2022) 640 final}


Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sul programma nazionale di riforma 2022 della Danimarca e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2022 della Danimarca

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1 , in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l'occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio 2 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornisce sostegno finanziario per l'attuazione di riforme e investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuisce alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, volti in particolare a promuovere la transizione verde e digitale, e rafforza la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Contribuisce inoltre a promuovere finanze pubbliche sostenibili e a stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo. Il contributo finanziario massimo per ciascuno Stato membro nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza [è stato] aggiornato il [XX] giugno 2022, a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/241.

(2)Il 24 novembre 2021 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita sostenibile, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2022. Ha tenuto debito conto del rinnovato impegno comune del vertice sociale di Porto del maggio 2021 a proseguire l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il 25 marzo 2022 il Consiglio europeo ha approvato le priorità dell'analisi annuale della crescita sostenibile 2022. Sempre il 24 novembre 2021 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava la Danimarca tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito 3 . Lo stesso giorno ha adottato anche la proposta di relazione comune sull'occupazione 2022 che analizza l'attuazione degli orientamenti in materia di occupazione e i principi del pilastro europeo dei diritti sociali, che il Consiglio ha adottato il 14 marzo 2022.

(3)L'invasione russa dell'Ucraina, di poco successiva alla pandemia mondiale, ha sensibilmente modificato il contesto geopolitico ed economico. L'impatto dell'invasione sulle economie degli Stati membri si è manifestato ad esempio con l'aumento dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari, l'afflusso di rifugiati dall'Ucraina e prospettive di crescita più deboli. L'aumento dei prezzi dell'energia grava in particolare sulle famiglie più vulnerabili che si trovano o rischiano di cadere in condizioni di povertà energetica. L'UE sta inoltre registrando un afflusso senza precedenti di persone in fuga dall'Ucraina. In questo contesto il 4 marzo 2022 è stata attivata per la prima volta la direttiva sulla protezione temporanea 4 , che riconosce agli sfollati ucraini il diritto di soggiornare legalmente nell'UE e dà loro accesso all'istruzione e alla formazione, al mercato del lavoro, all'assistenza sanitaria, agli alloggi e all'assistenza sociale.

(4)Tenuto conto dei rapidi mutamenti della situazione economica e geopolitica, il semestre europeo riprende il suo ampio coordinamento delle politiche economiche e occupazionali nel 2022, seguendo nel contempo un'evoluzione in linea con i requisiti di applicazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, come indicato nell'analisi annuale della crescita sostenibile 2022. L'attuazione dei piani per la ripresa e la resilienza adottati è fondamentale per il conseguimento delle priorità politiche del semestre europeo; i piani infatti affrontano tutte o un sottoinsieme significativo delle raccomandazioni specifiche per paese formulate nei cicli 2019 e 2020. Le raccomandazioni specifiche per paese 2019 e 2020 sono ugualmente pertinenti per i piani per la ripresa e la resilienza riveduti, aggiornati o modificati a norma degli articoli 14, 18 e 21 del regolamento (UE) 2021/241, e si aggiungono alle eventuali raccomandazioni specifiche per paese formulate entro la data di presentazione del piano modificato.

(5)La clausola di salvaguardia generale è attiva dal marzo 2020 5 . Nella comunicazione del 3 marzo 2021 6 , la Commissione ha espresso il parere secondo cui la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'UE o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). L'accresciuta incertezza e i forti rischi di revisione al ribasso delle prospettive economiche nel contesto della guerra in Europa, i rincari dell'energia senza precedenti e i continui disordini della catena di approvvigionamento giustificano l'estensione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita fino al 2023.

(6)Seguendo l'approccio indicato nel parere del Consiglio del 18 giugno 2021 sul programma di convergenza 2021, l'orientamento della politica di bilancio è attualmente misurato al meglio in base alla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate), escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi COVID-19, ma comprese le spese finanziate mediante sostegno a fondo perduto (sovvenzioni) del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'UE, rispetto alla crescita potenziale a medio termine 7 . Al di là dell'orientamento generale della politica di bilancio, al fine di valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione sia favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale, viene prestata attenzione anche all'evoluzione della spesa corrente primaria finanziata a livello nazionale 8 (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi COVID-19) e degli investimenti.

(7)Il 2 marzo 2022 la Commissione ha adottato una comunicazione che fornisce orientamenti generali per la politica di bilancio nel 2023, con l'obiettivo di sostenere la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri e rafforzare in tal modo il coordinamento delle politiche 9 . Pur essendo pronta a reagire all'evoluzione della situazione economica, sulla base delle prospettive macroeconomiche delle previsioni d'inverno 2022 la Commissione ha osservato che la transizione da una politica di bilancio aggregata favorevole nel 2020-2022 a una politica di bilancio aggregata sostanzialmente neutra nel 2023 apparirebbe appropriata. La Commissione ha annunciato che le raccomandazioni in materia di bilancio per il 2023 dovrebbero continuare a differenziare tra gli Stati membri e tenere conto di eventuali effetti di ricaduta tra paesi. La Commissione ha invitato gli Stati membri a tenere conto degli orientamenti nei rispettivi programmi di stabilità e convergenza e si è impegnata a monitorare attentamente l'andamento dell'economia e ad adeguare i propri orientamenti politici secondo necessità e al più tardi in occasione del pacchetto di primavera del semestre alla fine di maggio 2022.

(8)Per quanto riguarda gli orientamenti in materia di bilancio forniti il 2 marzo 2022, le raccomandazioni in materia di bilancio per il 2023 tengono conto del peggioramento delle prospettive economiche, dell'accresciuta incertezza e di ulteriori rischi di revisione al ribasso, nonché dell'inflazione più elevata rispetto alle previsioni d'inverno. Alla luce di tali considerazioni, la risposta di bilancio deve espandere gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e la sicurezza energetica e sostenere il potere d'acquisto delle famiglie più vulnerabili in modo da attenuare l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia e contribuire a limitare le pressioni inflazionistiche derivanti dagli effetti di secondo impatto attraverso misure mirate e temporanee; la politica di bilancio deve rimanere agile per adeguarsi alle circostanze in rapida evoluzione ed essere differenziata da un paese all'altro in funzione della rispettiva situazione economica e di bilancio, anche per quanto riguarda l'esposizione alla crisi e l'afflusso di sfollati dall'Ucraina.

(9)Il 30 aprile 2021 la Danimarca ha presentato alla Commissione il piano nazionale per la ripresa e la resilienza, conformemente all'articolo 18, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/241. A norma dell'articolo 19 del medesimo regolamento, la Commissione ha valutato la pertinenza, l'efficacia, l'efficienza e la coerenza del piano, conformemente agli orientamenti per la valutazione di cui all'allegato V del regolamento. Il 13 luglio 2021 il Consiglio ha adottato la decisione relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Danimarca 10 . L'erogazione delle rate è subordinata a una decisione della Commissione adottata a norma dell'articolo 24, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2021/241, secondo la quale la Danimarca risulta aver conseguito in misura soddisfacente i traguardi e gli obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio. Il conseguimento soddisfacente presuppone che non sia stato annullato il conseguimento di traguardi e obiettivi precedenti.

(10)Il 29 aprile 2022 la Danimarca ha presentato il programma nazionale di riforma 2022 e il 12 maggio 2022 il programma di convergenza 2022, oltre il termine stabilito nell'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97. I due programmi sono stati valutati congiuntamente per tener conto delle correlazioni. In conformità dell'articolo 27 del regolamento (UE) 2021/241, il programma nazionale di riforma 2022 rispecchia anche la relazione semestrale della Danimarca in merito ai progressi compiuti nella realizzazione del suo piano per la ripresa e la resilienza.

(11)Il 23 maggio 2022 la Commissione ha pubblicato la relazione per paese 2022 relativa alla Danimarca 11 nella quale ha valutato i progressi compiuti dalla Danimarca nel dare seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio nel 2019, nel 2020 e nel 2021 e ha fatto il punto sull'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza da parte della Danimarca, basandosi sul quadro di valutazione della ripresa e della resilienza. Sulla scorta di questa analisi la relazione per paese ha individuato lacune rispetto alle sfide non affrontate o solo parzialmente affrontate nel piano per la ripresa e la resilienza, e anche a sfide nuove ed emergenti, tra cui quelle derivanti dall'invasione russa dell'Ucraina. La relazione ha valutato quindi i progressi compiuti dalla Danimarca nell'attuare il pilastro europeo dei diritti sociali, conseguire gli obiettivi principali dell'UE in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

(12)Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha raccomandato alla Danimarca di attuare nel 2020 e nel 2021, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per far fronte efficacemente alla pandemia e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Alla Danimarca è stato inoltre raccomandato, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti. Nel 2021, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il saldo delle amministrazioni pubbliche della Danimarca è migliorato da un disavanzo dello 0,2 % del PIL nel 2020 a un avanzo del 2,3 % nel 2021, grazie al gettito fiscale non ricorrente. La risposta della politica di bilancio della Danimarca ha sostenuto la ripresa economica nel 2021, mentre le misure temporanee di sostegno di emergenza sono salite dal 2,6 % del PIL nel 2020 al 4,0 % nel 2021. Le misure adottate dalla Danimarca nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 erano per lo più temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Sulla base dei dati convalidati da Eurostat, nel 2021 il debito delle amministrazioni pubbliche si è attestato al 36,7 % del PIL.

(13)Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma di convergenza 2022 è favorevole per il 2022 e realistico per il 2023. Il governo prevede una crescita del PIL reale del 3,4 % nel 2022 e dell'1,9 % nel 2023. A titolo di confronto, le previsioni di primavera 2022 della Commissione prospettano una crescita inferiore del PIL reale pari al 2,6 % nel 2022 e all'1,8 % nel 2023, principalmente a causa della minore crescita dei consumi privati. Nel programma di convergenza 2022, il governo prevede un calo dell'avanzo nominale allo 0,6 % del PIL nel 2022 e allo 0,2 % nel 2023. Il calo registrato nel 2022 riflette principalmente un rallentamento dell'attività economica e la natura non ricorrente di una parte del gettito fiscale. Stando al programma, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe scendere al 33,3 % nel 2022 e al 32,5 % del PIL nel 2023. Sulla base delle misure politiche note alla data limite delle previsioni, le previsioni di primavera 2022 della Commissione prospettano un avanzo pubblico per il 2022 e il 2023 pari rispettivamente allo 0,9 % del PIL e allo 0,6 % del PIL, Leggermente superiore all'avanzo previsto nel programma di convergenza 2022. Le previsioni di primavera 2022 della Commissione prospettano un rapporto debito pubblico/PIL più elevato, pari al 34,9% nel 2022 e al 33,9 % nel 2023. La differenza è dovuta a una stima più elevata dell'aggiustamento stock/flussi, con particolare riguardo per il sostegno agli alloggi popolari.

Secondo le previsioni di primavera 2022 della Commissione, la crescita del prodotto potenziale a medio termine (media su 10 anni) è stimata all'1,9 %. Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza che possono dare impulso alla crescita potenziale della Danimarca.

(14)Nel 2022 il governo ha gradualmente eliminato la maggioranza delle misure adottate in risposta alla crisi COVID-19, cosicché le misure temporanee di sostegno di emergenza dovrebbero scendere dal 4,0 % del PIL nel 2021 allo 0,0 % del PIL nel 2022. Il disavanzo pubblico è influenzato dalle misure adottate per contrastare l'impatto economico e sociale dell'aumento dei prezzi dell'energia, che secondo le previsioni di primavera 2022 della Commissione sono stimate allo 0,1 % del PIL nel 2022 e allo 0,0 % del PIL nel 2023 12 . Tali misure consistono principalmente in trasferimenti sociali alle famiglie a basso reddito e sono state annunciate come temporanee. Tuttavia, nel caso in cui i prezzi dell'energia rimangano elevati anche nel 2023, alcune di esse potrebbero essere mantenute. Il disavanzo pubblico risente anche dei costi per offrire protezione temporanea agli sfollati dall'Ucraina, che secondo le previsioni di primavera 2022 della Commissione si attestano allo 0,2 % del PIL nel 2022 e nel 2023 13 .

(15)Il 18 giugno 2021 il Consiglio ha raccomandato che nel 2022 la Danimarca 14 mantenga un orientamento di bilancio favorevole, anche grazie all'impulso dato dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservi gli investimenti finanziati a livello nazionale. Alla Danimarca è stato inoltre raccomandato, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e a incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita.

(16)Nel 2022, sulla base delle previsioni di primavera 2022 della Commissione e includendo le informazioni contenute nel programma di convergenza 2022 della Danimarca, l'orientamento della politica di bilancio dovrebbe essere di sostegno a -1,6% del PIL, come raccomandato dal Consiglio 15 . La Danimarca prevede di continuare a sostenere la ripresa avvalendosi del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare investimenti aggiuntivi, come raccomandato dal Consiglio. Secondo le proiezioni il contributo positivo all'attività economica della spesa finanziata mediante le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'UE rimarrà stabile rispetto al 2021. Le previsioni indicano che nel 2022 gli investimenti finanziati a livello nazionale porteranno un contributo neutro all'orientamento della politica di bilancio pari a 0,0 punti percentuali del PIL 16 . La Danimarca prevede pertanto di preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale, come raccomandato dal Consiglio. Allo stesso tempo, si prevede che nel 2022 la crescita della spesa corrente primaria finanziata a livello nazionale (al netto delle nuove misure in materia di entrate) porterà un contributo espansivo di 1,6 punti percentuali all'orientamento generale della politica di bilancio. Questo significativo contributo espansivo comprende l'impatto aggiuntivo delle misure volte a far fronte all'impatto economico e sociale dell'aumento dei prezzi dell'energia (0,1 % del PIL), nonché ai costi per l'offerta di protezione temporanea agli sfollati dall'Ucraina (0,2 % del PIL). Altri aumenti di spesa comprendono in particolare i consumi pubblici connessi alla politica di difesa e di sicurezza, nonché spese supplementari volte ad accelerare la transizione verde e a porre fine alla dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili.

(17)Le previsioni di primavera 2022 della Commissione prospettano per il 2023 un orientamento della politica di bilancio pari a +1,6 % del PIL nell'ipotesi di politiche invariate 17 . Si prevede che nel 2023 la Danimarca continuerà a utilizzare le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare ulteriori investimenti a sostegno della ripresa. Il contributo positivo all'attività economica della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e da altri fondi dell'UE dovrebbe diminuire di 0,1 punti percentuali di PIL rispetto al 2022, riflettendo il sostegno finanziario anticipato del dispositivo per la ripresa e la resilienza nel 2021 e nel 2022. Le previsioni indicano che gli investimenti finanziati a livello nazionale porteranno un contributo espansivo all'orientamento della politica di bilancio pari a 0,4 punti percentuali rispetto al 2022 18 . Allo stesso tempo, si prevede che nel 2023 la crescita della spesa corrente primaria finanziata a livello nazionale (al netto delle nuove misure in materia di entrate) porterà un contributo restrittivo di 1,4 punti percentuali all'orientamento generale della politica di bilancio. Questo comprende l'impatto della graduale eliminazione delle misure volte a far fronte all'aumento dei prezzi dell'energia (0,1 % del PIL), nonché ai costi supplementari per l'offerta di protezione temporanea agli sfollati dall'Ucraina (0,1 % del PIL). Tra le altre cause figurano la diminuzione della spesa pubblica per il consumo di energia.

(18)Secondo il programma di convergenza 2022, l'avanzo delle amministrazioni pubbliche si stabilizzerà gradualmente allo 0,6 % del PIL nel 2024 e scenderà allo 0,4 % del PIL entro il 2025. Stando al programma, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe salire al 34,0 % del PIL nel 2024 e al 33,9 % nel 2025. In base all'analisi della Commissione, i rischi per la sostenibilità del debito appaiono bassi nel medio periodo.

(19)In Danimarca le imposte patrimoniali ricorrenti sono attualmente soggette a un massimale e pertanto non aumentano con i prezzi di mercato. Non sono quindi in grado di frenare i cicli dei prezzi delle abitazioni e comportano effetti distributivi negativi. Nel 2017 il Parlamento aveva già approvato un nuovo sistema di imposizione sui beni immobili, che però non è ancora in vigore. L'impennata dei prezzi delle abitazioni e i lunghi tempi di attesa per gli alloggi sociali hanno determinato una carenza di alloggi economicamente accessibili nelle principali aree urbane. Inoltre la quota di mutui ipotecari con un rapporto debito/reddito superiore a 4 e un rapporto prestito/valore superiore al 60 % è aumentata notevolmente nella zona di Copenaghen, rendendo tali mutuatari potenzialmente vulnerabili agli aumenti dei tassi di interesse o a qualsiasi netto calo dei prezzi delle abitazioni. Il Consiglio danese per il rischio sistemico ha formulato raccomandazioni per ridurre i rischi di tali mutui ipotecari, ma le raccomandazioni non sono state attuate.

(20)Conformemente all'articolo 19, paragrafo 3, lettera b), e all'allegato V, criterio 2.2, del regolamento (UE) 2021/241, il piano per la ripresa e la resilienza comprende un'ampia gamma di riforme e investimenti che si rafforzano reciprocamente, da attuare entro il 2026. Questi affrontano tutte o un sottoinsieme significativo delle sfide economiche e sociali individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese rivolte dal Consiglio alla Danimarca nei semestri europei 2019 e 2020, oltre che nelle raccomandazioni specifiche per paese formulate entro la data di adozione di un piano. In particolare, il piano si concentra sugli investimenti nelle transizioni verde e digitale, segnatamente la produzione e l'uso puliti ed efficienti dell'energia, i trasporti sostenibili e la ricerca e l'innovazione. Le misure dedicate alla ricerca hanno il potenziale per ampliare la base di innovazione e coinvolgere un maggior numero di imprese nelle attività di ricerca e innovazione. Al di fuori del piano è stato dato seguito ad alcune raccomandazioni specifiche per paese, in particolare "incentrare la politica economica in materia di investimenti sull'istruzione e sulle competenze" e sono state poste in essere misure volte a far fronte alla carenza di operatori sanitari e a garantire una vigilanza e un'applicazione efficaci del quadro antiriciclaggio. Le misure relative a questi settori non sono state inserite nel piano per la ripresa e la resilienza.

(21)L'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza della Danimarca dovrebbe contribuire a compiere ulteriori progressi nella transizione verde e digitale. Le misure a sostegno degli obiettivi climatici in Danimarca rappresentano il 59 % della dotazione totale del piano, mentre le misure a sostegno degli obiettivi digitali rappresentano il 25 % di tale dotazione. La piena attuazione del piano per la ripresa e la resilienza in linea con i traguardi e gli obiettivi pertinenti aiuterà la Danimarca a riprendersi rapidamente dalle conseguenze negative della crisi COVID-19 e continuerà ad aumentarne la resilienza. Il coinvolgimento sistematico delle parti sociali e di altri portatori di interessi rimane importante per l'attuazione efficace del piano per la ripresa e la resilienza e di altre politiche economiche e occupazionali che vanno al di là del piano, e per assicurare un'ampia titolarità dell'agenda politica generale.

(22)La Danimarca ha presentato l'accordo di partenariato il 4 aprile 2022 e il primo documento di programmazione della politica di coesione 19 l'11 aprile 2022. Conformemente al regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021, la Danimarca tiene conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese nella programmazione dei fondi della politica di coesione 2021-2027. Si tratta di un prerequisito per aumentare l'efficacia e massimizzare il valore aggiunto del sostegno finanziario ricevuto dai fondi della politica di coesione, e promuovere nel contempo il coordinamento, la complementarità e la coerenza tra tali fondi e altri strumenti e fondi dell'Unione. Il successo dell'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza e dei programmi di politica di coesione dipende anche dalla correzione delle strozzature che ostacolano gli investimenti a sostegno della transizione verde e digitale e di uno sviluppo territoriale equilibrato.

(23)Oltre alle sfide economiche e sociali affrontate nel piano per la ripresa e la resilienza, la Danimarca fa fronte a una serie di sfide aggiuntive volte alla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, al rafforzamento dell'economia circolare per sostenere la transizione verde e all'aumento della resilienza del mercato degli alloggi e delle famiglie indebitate.

(24)Mentre il piano danese per la ripresa e la resilienza destina il 59 % dei fondi alle iniziative verdi, la Danimarca registra risultati insufficienti in alcuni settori dell'economia circolare. I tassi danesi di utilizzo circolare dei materiali sono ben al di sotto della media dell'UE. Il paese produce attualmente la quantità più elevata di rifiuti urbani pro capite nell'UE, con 845 kg pro capite all'anno. Se da un lato la Danimarca si colloca appena al di sopra della media dell'UE per i rifiuti urbani raccolti a fini di riciclaggio (53,9 % nel 2020 rispetto alla media UE del 47,8 %), dall'altro incenerisce il 45,2 % dei suoi rifiuti urbani, quasi il doppio della media dell'UE. Gran parte dei rifiuti in Danimarca è incenerita per la produzione di energia, perdendo così la possibilità di migliorare l'efficienza delle risorse. Occorre attuare tempestivamente una nuova strategia in materia di gestione dei rifiuti e di economia circolare, nonché i relativi programmi e piani nazionali per i rifiuti e l'economia circolare. Le perdite in termini di minore produzione di energia dovute alla riduzione dell'incenerimento dei rifiuti potrebbero essere compensate da metodi più rispettosi dell'ambiente, tra cui miglioramenti dell'efficienza energetica e l'uso di pompe di calore elettriche.

(25)In risposta al mandato conferito dai capi di Stato o di governo dell'UE nella dichiarazione di Versailles, il piano REPowerEU mira ad azzerare gradualmente ma quanto prima la dipendenza dell'Unione europea dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia. A tale scopo nel dialogo con gli Stati membri stanno emergendo i progetti, gli investimenti e le riforme più idonee a livello regionale, nazionale e dell'UE. Queste misure sono finalizzate a ridurre la dipendenza complessiva dai combustibili fossili e a porre fine alle importazioni dalla Russia.

(26)La Danimarca si è impegnata a conseguire entro il 2030 un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 70 % rispetto ai livelli del 1990 ed entro il 2028 una graduale eliminazione del carbone. Per realizzare questi ambiziosi obiettivi, il piano nazionale danese per l'energia e il clima prevede notevoli investimenti in capacità di energia rinnovabile supplementari e investimenti nell'efficienza energetica. L'accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili e dell'idrogeno rinnovabile potrebbe essere promossa snellendo e accelerando le procedure di autorizzazione. Mentre la Danimarca si è impegnata ad aumentare la capacità di energia rinnovabile prodotta dall'energia eolica offshore, sono necessari ulteriori investimenti nelle reti di trasmissione dell'energia per garantire che la quota crescente di energie rinnovabili possa essere utilizzata in modo efficiente. Gli investimenti nell'interconnessione energetica ed elettrica, compresi i dispositivi ibridi offshore, con i paesi limitrofi aumenterebbero notevolmente la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e l'adattabilità alle differenze regionali, anche nel contesto dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. La dipendenza energetica complessiva della Danimarca dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia è pari al 21,1 % (24,4 % per la media dell'UE), tenendo conto delle dipendenze secondarie dalle quali si può risalire a tutte le reimportazioni utilizzando le rispettive ipotesi. Nel 2020 la dipendenza dai combustibili fossili della Russia nel mix energetico complessivo della Danimarca era inferiore alla media dell'UE per il petrolio (12 % rispetto al 36,5 % della media UE). La dipendenza era più elevata per il carbone (97 % rispetto al 19,3 % della media UE), ma la quota di carbone nel mix energetico della Danimarca è bassa (4,3 %). Il gas naturale rappresenta il 12,8 % del mix energetico e, sebbene la Danimarca non importi gas russo direttamente per uso interno, la sua dipendenza attraverso le importazioni tedesche di gas implica una significativa dipendenza secondaria, superiore alla media dell'UE: il 65 % del consumo interno di gas è importato dalla Russia, rispetto al 41,1 % della media UE. Anche se, secondo i dati del 2020, la dipendenza della Danimarca dalle importazioni russe di petrolio e di gas è ancora significativa 20 , tale dipendenza dovrebbe essere eliminata a partire dal 2023, quando sarà ultimata la ristrutturazione di un giacimento esistente nel Mare del Nord e la Danimarca dovrebbe tornare a essere un esportatore netto di gas. Anche accelerare i progetti di interconnessione in corso può promuovere la diversificazione dell'approvvigionamento energetico. Si raccomanda che i nuovi investimenti nelle infrastrutture e nelle reti relative al gas siano adeguati alle esigenze future, ove possibile, al fine di facilitarne la sostenibilità a lungo termine attraverso la futura riconversione per i combustibili sostenibili. Le ambizioni della Danimarca in materia di efficienza energetica potrebbero essere ulteriormente rafforzate mediante corrispondenti investimenti supplementari nella decarbonizzazione dell'industria, dei servizi, delle abitazioni private e dei trasporti. Affinché la Danimarca sia in linea con gli obiettivi di "Pronti per il 55 %", sarà necessario un ulteriore aumento delle ambizioni in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e di aumento delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica.

(27)Accelerare la transizione verso la neutralità climatica e l'abbandono dei combustibili fossili comporterà sì notevoli costi di ristrutturazione in diversi settori, ma la Danimarca può avvalersi del meccanismo per una transizione giusta nel contesto della politica di coesione per alleviare l'impatto socioeconomico della transizione nelle regioni più colpite. Inoltre la Danimarca può avvalersi del Fondo sociale europeo Plus per migliorare le opportunità occupazionali e rafforzare la coesione sociale.

(28)Alla luce della valutazione della Commissione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza 2022 e il suo parere 21 trova riscontro nella raccomandazione di cui al punto 1,

RACCOMANDA alla Danimarca di prendere provvedimenti nel 2022 e nel 2023 al fine di:

1.garantire nel 2023 che la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale sia in linea con un orientamento della politica complessivamente neutro, tenendo conto del costante sostegno temporaneo e mirato rivolto alle famiglie e alle imprese più vulnerabili nei confronti degli aumenti dei prezzi dell'energia e alle persone in fuga dall'Ucraina; essere pronti ad adeguare la spesa corrente all'evoluzione della situazione; aumentare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica, anche avvalendosi del dispositivo per la ripresa e la resilienza, di REPowerEU e di altri fondi dell'UE; per il periodo successivo al 2023, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti; attuare il nuovo sistema di imposizione sui beni immobili al fine di ripristinare il legame tra i prezzi di mercato e le imposte e garantire una tassazione più equa; stimolare gli investimenti nella costruzione di alloggi economicamente accessibili per alleviare le esigenze più urgenti; aumentare la resilienza finanziaria dei mutuatari fortemente indebitati;

2.procedere con l'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, in linea con i traguardi e gli obiettivi indicati nella decisione di esecuzione del Consiglio del 13 luglio 2021; concludere rapidamente i negoziati con la Commissione sui programmi della politica di coesione per il periodo 2021-2027 e procedere alla loro attuazione;

3.rafforzare l'economia circolare e le politiche di gestione dei rifiuti, anche promuovendo la prevenzione e il riutilizzo dei rifiuti, aumentando il riciclaggio e passando gradualmente dall'incenerimento dei rifiuti urbani a fonti più ecologiche di generazione di calore;

4.ridurre la dipendenza complessiva dai combustibili fossili; diversificare ulteriormente l'approvvigionamento energetico e contribuire alla decarbonizzazione dell'economia accelerando la diffusione delle energie rinnovabili, anche introducendo riforme volte a semplificare e accelerare le procedure amministrative e di autorizzazione, migliorando le reti di trasmissione dell'energia, aumentando le interconnessioni con i paesi limitrofi e migliorando l'efficienza energetica.

Fatto a Bruxelles, il

   Per il Consiglio

   Il presidente

(1)    GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2)    Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).
(3)    Regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25).
(4)    Decisione di esecuzione (UE) 2022/382 del Consiglio, del 4 marzo 2022, che accerta l'esistenza di un afflusso massiccio di sfollati dall'Ucraina ai sensi dell'articolo 5 della direttiva 2001/55/CE e che ha come effetto l'introduzione di una protezione temporanea (GU L 71 del 4.3.2022, pag. 1).
(5)    Comunicazione della Commissione al Consiglio sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita, Bruxelles, 20.3.2020 (COM(2020) 123 final).
(6)    Comunicazione della Commissione al Consiglio - A un anno dall'insorgere della pandemia di COVID-19: la risposta della politica di bilancio, Bruxelles, 3.3.2021 (COM(2021) 105 final).
(7)    Le stime della presente raccomandazione relative all'orientamento della politica di bilancio e alle sue componenti sono stime della Commissione basate sulle ipotesi sottese alle previsioni di primavera 2022 della Commissione. Le stime della Commissione relative alla crescita potenziale a medio termine non tengono conto delle ricadute positive delle riforme indotte dal piano per la ripresa e la resilienza, che possono stimolare la crescita potenziale.
(8)    Non finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e da altri fondi dell'UE.
(9)    Comunicazione della Commissione al Consiglio - Orientamenti di politica di bilancio per il 2023, Bruxelles, 2.3.2022 (COM(2022) 85 final).
(10)    Decisione di esecuzione del Consiglio, del 6 luglio 2021, relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza della Danimarca (ST 10154/2021).
(11)    SWD(2021) 154 final.
(12)    Le cifre rappresentano il livello dei costi annuali di bilancio delle misure adottate dall'autunno 2021, comprese le entrate e le spese correnti nonché, se del caso, le misure di spesa in conto capitale.
(13)    Il numero totale di sfollati dall'Ucraina verso l'UE dovrebbe raggiungere gradualmente i 6 milioni entro la fine del 2022; la loro distribuzione geografica è stimata in base all'entità della diaspora esistente, alla popolazione relativa dello Stato membro ospitante e all'effettiva distribuzione degli sfollati dall'Ucraina in tutta l'UE a partire dal marzo 2022. Per quanto riguarda i costi di bilancio per persona, le stime si basano sul modello di microsimulazione EUROMOD del Centro comune di ricerca della Commissione e tengono conto sia dei trasferimenti di denaro di cui le persone possono beneficiare sia delle prestazioni in natura quali l'istruzione e l'assistenza sanitaria.
(14)    Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Danimarca (GU C 304 del 29.7.2021, pag. 14).
(15)    Un segno negativo (positivo) dell'indicatore corrisponde a un eccesso (difetto) di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva (restrittiva).
(16)    Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro di 0,0 punti percentuali di PIL.
(17)    Un segno negativo (positivo) dell'indicatore corrisponde a un eccesso (difetto) di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva (restrittiva).
(18)    Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,4 punti percentuali di PIL.
(19)    Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti (GU L 231 del 30.6.2021, pag. 159).
(20)    Eurostat (2020), quota delle importazioni russe sul totale delle importazioni di gas naturale, petrolio greggio e carbon fossile. Per la media dell'UE-27, il totale delle importazioni si basa sulle importazioni extra UE-27. Per la Danimarca, le importazioni totali comprendono gli scambi intra-UE. Il petrolio greggio non comprende i prodotti petroliferi raffinati. La Danimarca dipende indirettamente dalle importazioni russe attraverso gli scambi intra-UE. Tenendo conto della dipendenza secondaria dal gas russo attraverso le importazioni interne all'UE, si stima che la Danimarca dipenda al 65 % dalle importazioni russe di gas.
(21)    A norma dell'articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.