COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 15.11.2022
COM(2022) 592 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Verso un settore delle alghe forte e sostenibile nell'UE
{SWD(2022) 361 final}
1.Introduzione
È ormai il momento di sfruttare appieno il potenziale delle alghe come risorsa rinnovabile in Europa. La necessità di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e di materie prime è divenuta ancor più pressante a seguito dell'aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina, che incide sulla disponibilità di fertilizzanti, ingredienti per mangimi animali ed energia. Questa situazione sta alimentando rincari dei prezzi dell'energia, delle materie prime e dei prodotti alimentari a livello mondiale e sta facendo crescere l'incertezza, fattori che stanno frenando la crescita ed esacerbando le pressioni inflazionistiche ovunque nel mondo.
La crescita della popolazione mondiale, l'esaurimento delle risorse, le pressioni ambientali e i cambiamenti climatici impongono l'adozione di un approccio diverso ai sistemi alimentari ed economici. A tal fine è essenziale sviluppare modi nuovi e sostenibili per nutrire una popolazione mondiale in rapida crescita. In che modo? Ad esempio, facendo uso di una vasta risorsa troppo poco utilizzata: i mari e gli oceani, che attualmente sono fonte di appena il 2 % dell'alimentazione umana, pur coprendo oltre il 70 % della superficie terrestre.
Il Green Deal europeo, la strategia "Dal produttore al consumatore" e la comunicazione per un'economia blu sostenibile identificano il potenziale dei prodotti ittici di allevamento come fonte di proteine per alimenti e mangimi a bassa impronta di carbonio. La strategia "Dal produttore al consumatore" evidenzia il ruolo delle alghe quale importante fonte di proteine alternative per un sistema alimentare sostenibile e per la sicurezza alimentare a livello mondiale.
Gli orientamenti strategici per un'acquacoltura dell'UE più sostenibile e competitiva per il periodo 2021-2030 (orientamenti strategici per l'acquacoltura dell'UE) sottolineano la necessità di promuovere l'"alghicoltura", sia di macroalghe (marine) che di microalghe, come modo per contribuire al raggiungimento di diversi obiettivi del Green Deal europeo. L'alghicoltura può contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'UE riguardanti la decarbonizzazione, l'azzeramento dell'inquinamento, la circolarità, la conservazione e il ripristino della biodiversità, la protezione degli ecosistemi e lo sviluppo di servizi ambientali. Le alghe possono sostituire i prodotti di origine fossile e fungere da materia prima per i biostimolanti vegetali, i prodotti chimici e altri materiali di origine biologica e i biocarburanti. La comunicazione sui cicli del carbonio sostenibili riconosce il potenziale delle alghe per l'economia del carbonio blu.
La relazione "Food from the Oceans" elaborata dal meccanismo di consulenza scientifica ad alto livello della Commissione europea (di seguito, Commissione) indica le alghe marine come potenzialmente in grado di soddisfare la domanda prevista di oltre 100 milioni di tonnellate di biomassa aggiuntiva per l'alimentazione umana nei prossimi vent'anni. La produzione e la trasformazione delle alghe e di altre nuove risorse marine (biomassa) possono contribuire a fornire alimenti e mangimi sostenibili, nonché prodotti farmaceutici e nutraceutici, biostimolanti vegetali, imballaggi di origine biologica, cosmetici e altri prodotti non alimentari (cfr. figura 1).
Figura 1: applicazioni della biomassa algale.
L'espansione della coltivazione delle alghe marine in mare non dovrebbe però influire sull'equilibrio degli ecosistemi marini e dovrebbe evitare di riprodurre negli oceani gli stessi errori ambientali commessi da sempre sulla terraferma.
Pur essendo ancora di modesta entità, il settore europeo delle alghe ha il potenziale per diventare una componente significativa della bioeconomia blu dell'UE.
Una combinazione di ricerca e innovazione nell'UE e di imprenditorialità entusiasta ha conferito al settore delle alghe dell'UE lo slancio di cui aveva bisogno per svilupparsi ed espandersi (il Global Compact delle Nazioni Unite l'ha addirittura definita come la rivoluzione delle alghe marine) contribuendo nel contempo al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo. Questo pone l'Europa in un'ottima posizione per incanalare e sfruttare le potenzialità del settore nel prossimo decennio.
Secondo le stime della coalizione Seaweed for Europe, la domanda europea di alghe marine potrebbe passare da circa 270 000 tonnellate nel 2019 a ben 8 milioni di tonnellate nel 2030, raggiungendo in tale anno un valore pari a 9 miliardi di EUR in tutti i settori, tra cui i principali riguarderebbero i mangimi, gli alimenti e i biostimolanti vegetali (fertilizzanti). Un simile aumento della produzione potrebbe creare circa 85 000 posti di lavoro, rimuovere ogni anno migliaia di tonnellate di fosforo e azoto dai mari europei, mitigare fino a 5,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all'anno e alleviare la pressione sui suoli16.
Un'industria delle alghe fiorente nell'UE potrebbe diventare un fiore all'occhiello e spingere altri settori a diventare più rigenerativi, innovativi e socialmente esemplari, creando in tal modo migliaia di posti di lavoro, soprattutto nelle comunità costiere.
Come annunciato nella comunicazione della Commissione su un nuovo approccio per un'economia blu sostenibile5, la presente comunicazione esamina il potenziale delle alghe nell'UE e delinea un approccio coerente, comprendente anche azioni mirate, per sostenere lo sviluppo della coltivazione e della produzione di alghe rigenerative in tutta l'UE e per sviluppare e integrare i mercati delle applicazioni alimentari e non alimentari delle alghe.
2.Perché le alghe sono considerate una risorsa non sfruttata in Europa?
Povere di grassi e ricche di fibre alimentari, micronutrienti e composti bioattivi, le alghe sono spesso presentate come un alimento sano e ipocalorico e alcune specie sono note per il loro contenuto proteico particolarmente elevato. Grazie alle loro proprietà e ai loro composti biochimici esse sono un materiale prezioso per un numero crescente di altre applicazioni commerciali, ad esempio i mangimi per animali/pesci e gli additivi per mangimi, i medicinali, i nutraceutici, i biostimolanti vegetali, gli imballaggi di origine biologica e i cosmetici o i biocarburanti; servono inoltre al trattamento delle acque reflue, ad esempio nella fissazione del carbonio e dei nutrienti, ecc. Le alghe rimuovono anche i nutrienti dagli ecosistemi acquatici, riducendo così l'eutrofizzazione. Se coltivate in mare, le alghe eliminano il carbonio, riducendo in tal modo l'acidificazione degli oceani. Tutti questi potenziali benefici dovranno ovviamente essere considerati alla luce della normativa UE esistente ed eventualmente bilanciati con i potenziali rischi per la salute (ad esempio, tenendo conto dell'alto contenuto di metalli pesanti in alcune specie di alghe).
Il settore delle alghe marine in Europa, attualmente incentrato più sulla raccolta di alghe selvatiche che sulla coltivazione in impianti di acquacoltura come in Asia, è ancora in fase del tutto embrionale. Mentre il mercato asiatico,14 (in cui le alghe marine rappresentano circa la metà della produzione acquicola mondiale) è cresciuto in modo significativo nell'ultimo decennio, in Europa questo tipo di produzione è finora trascurabile (cfr. figura 2).
Figura 2: produzione della maricoltura nell'UE e a livello mondiale
.
Nonostante la quota marginale attualmente ricoperta nel mercato mondiale delle alghe marine
, viste le prospettive commerciali favorevoli l'Europa è in grado di creare una solida industria delle alghe incentrata sulla loro produzione mediante l'acquacoltura e una maricoltura innovativa (permacoltura marina
). Un'industria di questo tipo potrebbe sfruttare il potenziale dei vasti mari europei, creando nel contempo posti di lavoro per le comunità locali, producendo prodotti sani a basse emissioni di anidride carbonica, rigenerando gli ecosistemi costieri (ad esempio, fissando la CO2 e i nutrienti e generando ossigeno) e fornendo servizi ecosistemici.
L'UE è uno dei principali importatori mondiali di prodotti a base di alghe marine in termini di valore (554 milioni di EUR nel 2016), il che dimostra chiaramente l'esistenza di una forte domanda di tali prodotti in Europa. Questa domanda è destinata ad aumentare in linea con le tendenze in materia di salute e sostenibilità. La crescita demografica a livello mondiale e i modelli di consumo porteranno a un ulteriore aumento della domanda di alghe e di prodotti a base di alghe
. Anche nell'UE la domanda di alghe e di prodotti a base di alghe è destinata ad aumentare negli anni a venire (cfr. figura 3). Analogamente, per quanto riguarda le microalghe, che possono essere prodotte anche sulla terraferma e lontano dal mare, sta crescendo nell'UE la domanda di clorella
e di cianobatterio spirulina
.
Figura 3: aumento previsto della domanda di prodotti a base di alghe16,.
Si prevede una crescita annuale del mercato europeo di clorella e spirulina rispettivamente del 6,4 % e dell'8,7 % entro il 202530. Tra il 2011 e il 2015 la domanda di prodotti alimentari e bevande contenenti alghe marine in Europa è aumentata di 2,5 volte. Il progressivo aumento della popolazione vegetariana e vegana nell'UE, attualmente stimata in circa 75 milioni di persone, e la maggior attenzione dei consumatori per l'ambiente e la salute determineranno un aumento della domanda di prodotti alimentari e non alimentari di origine vegetale, compresi quelli a base di alghe.
Tutte le regioni marittime dell'UE sono state inoltre riconosciute come terreno fertile e aree in cui lo sviluppo dell'industria delle alghe potrebbero arrecare notevoli benefici ambientali e socioeconomici. L'Oceano Atlantico e il Mare del Nord, ad esempio, offrono condizioni naturali ideali per la coltivazione delle alghe marine grazie alle loro acque fredde e ricche di nutrienti e i ricercatori ritengono che l'Europa disponga di vaste aree adatte a tale coltivazione.
3.Che cosa è stato fatto finora e perché non è sufficiente?
La tabella di marcia per la bioeconomia blu pubblicata dal Forum della bioeconomia blu alla fine del 2019 dopo aver consultato circa 300 portatori di interessi ha identificato alcune strozzature e formulato raccomandazioni in quattro aree principali: 1) politica, ambiente e normative; 2) finanza e sviluppo aziendale; 3) consumatori e catene del valore e 4) scienza, tecnologia e innovazione. Per quanto riguarda l'attuale settore delle alghe dell'UE e il suo potenziale di crescita sostenibile, si è concluso che lo sviluppo dell'alghicoltura è stato ostacolato da fattori quali i costi di produzione elevati, la produzione su piccola scala, la conoscenza limitata dei mercati, delle esigenze dei consumatori e dei rischi e delle conseguenze ambientali di tale coltivazione, nonché un quadro di governance frammentato. La figura 4 riassume i problemi principali e identifica le modalità generali e specifiche per risolverli.
Negli ultimi anni, la Commissione ha avviato e sostenuto una serie di iniziative legate alle alghe, attualmente in fase di attuazione o di pianificazione (2021-2023). Tra queste, il progetto EU4Algae (creazione di una piattaforma collaborativa europea di portatori di interessi nel settore delle alghe), inviti a presentare candidature per i fondi UE per la ricerca e l'innovazione (Orizzonte 2020, Orizzonte Europa), l'impresa comune "Europa biocircolare", investimenti nel settore delle alghe resi possibili dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e dal Fondo europeo di sviluppo regionale e meccanismi di sostegno alle imprese legati all'economia blu (Blue Invest, il
meccanismo di assistenza per l'acquacoltura
).
Figura 4: problemi, obiettivi e ambiti d'intervento proposti per le iniziative europee legate alle alghe.
Sono inoltre in atto iniziative per contribuire ad ampliare le attuali conoscenze in materia di alghe, ad esempio la rete europea di osservazione e di dati dell'ambiente marino (che mappa le aziende operanti in questo settore), il Centro di conoscenze per la bioeconomia della Commissione, lo studio sulla biomassa del Centro comune di ricerca (JRC), studi sulle alghe che analizzano il modo in cui queste potrebbero concorrere al raggiungimento degli obiettivi climatici e il loro rapporto con i nutrienti, iniziative di alfabetizzazione e sensibilizzazione sugli oceani, strategie di specializzazione intelligente, ecc. Il comitato responsabile della missione UE "Far rivivere i nostri mari e le nostre acque entro il 2030" afferma, nella sua ultima relazione, che la rigenerazione degli oceani e delle acque è vitale per l'esistenza umana, il benessere e i mezzi di sussistenza dei cittadini dell'UE. L'iniziativa "Food 2030"
, attuata nel quadro del programma Orizzonte Europa, ha istituito e promosso un approccio sistemico alla politica di ricerca e innovazione che colleghi la terra e il mare, i produttori e i consumatori, secondo un iter circolare dal produttore al consumatore e viceversa. L'iniziativa invita a trasformare i sistemi alimentari in modo che essi rispettino i limiti del nostro pianeta, forniscano a tutti cibi e regimi alimentari sani, sicuri e nutrienti e sostengano un'economia alimentare fiorente, diversificata, equa ed inclusiva. Una delle dieci linee d'azione di Food 2030 è finalizzata allo sviluppo di soluzioni volte ad ottenere alimenti dagli oceani e dalle risorse d'acqua dolce, in cui il ruolo dell'alghicoltura sia centrale.
Il forum blu europeo per gli utenti del mare (Blue Forum) favorirà ulteriormente le discussioni tra i settori dell'economia blu (ad esempio, il settore delle alghe come parte importante della bioeconomia blu dell'UE), i portatori di interessi e gli scienziati per sviluppare sinergie e conciliare tra loro i diversi utilizzi del mare nell'interesse della neutralità climatica, dell'azzeramento dell'inquinamento e della protezione e della conservazione dell'ambiente marino.
Le alghe, in particolare la coltivazione delle alghe marine, sono attualmente oggetto di un'infinità di testi normativi, sia dell'UE che nazionali (figura 5). Il settore delle alghe beneficerebbe invece di un approccio più coerente rispetto alla frammentazione che ne deriva.
Figura 5: atti giuridici dell'UE pertinenti per la coltivazione di alghe marine.
Tutte le azioni elencate nella sezione 4 contribuiscono individualmente allo sviluppo del settore delle alghe nell'UE. È tuttavia necessario un approccio più coordinato e sistemico che integri il quadro esistente con azioni strategiche aggiuntive, ad esempio facendo leva simultaneamente su aspetti differenti per stimolare lo sviluppo, nell'UE, di un settore delle alghe dotato di capacità rigenerative.
La Commissione deve svolgere un ruolo centrale nel creare condizioni tali da consentire di intervenire sugli ostacoli che il settore delle alghe deve attualmente affrontare nell'UE. Dovrebbe inoltre affrontare le eventuali preoccupazioni dei cittadini europei sulla sostenibilità ambientale della coltivazione di alghe marine su larga scala e sulla sicurezza dei prodotti a base di alghe immessi sul mercato dell'UE.
4.Cosa deve fare l'UE?
Per sbloccare il potenziale del settore delle alghe nell'UE, è necessario aumentare la coltivazione e la produzione di alghe rigenerative in tutta l'Unione e sviluppare e integrare i mercati delle loro applicazioni alimentari e non alimentari. In un secondo tempo, sarà possibile sbloccare il potenziale dell'UE per garantire un approvvigionamento continuo di biomassa algale, un'autonomia strategica dalle importazioni e un buon funzionamento del settore.
Per sfruttare appieno tale potenziale, sono state individuate azioni specifiche sulla base di un'analisi preliminare approfondita del settore e di ampie consultazioni dei portatori di interessi. Le azioni individuate si basano sulle iniziative esistenti (cfr. sezione 3), sui migliori dati, informazioni scientifiche e conoscenze disponibili e sulle migliori pratiche aziendali.
La presente comunicazione individua 23 azioni volte a:
(1)migliorare il quadro di governance e le normative;
(2)migliorare il contesto imprenditoriale;
(3)colmare le lacune in materia di conoscenze, ricerca, tecnologia e innovazione; e
(4)accrescere la consapevolezza sociale e l'accettazione da parte del mercato delle alghe e dei prodotti a base di alghe nell'UE.
Le azioni delineate nella presente comunicazione dovranno essere sperimentate in maniera coordinata. Saranno attuate in stretta collaborazione con gli Stati membri e i portatori di interessi pertinenti.
Per attuare le azioni previste nella presente comunicazione sono stati stanziati dei finanziamenti e sono già state concluse, o sono in corso, alcune azioni correlate al settore nell'ambito di Orizzonte Europa. La Commissione continuerà ad esaminare la possibilità di includere azioni relative alle alghe negli inviti di cui sopra e in altri inviti a presentare domande di finanziamento.
4.1.Migliorare il quadro di governance e le normative
Alcune normative dell'UE, ad esempio sulla sicurezza alimentare o sui fertilizzanti (figura 5), sono attualmente applicabili alla coltivazione di alghe marine in mare o di alghe sulla terraferma. Nei settori in cui non è previsto un quadro normativo a livello dell'UE e sono in vigore più norme nazionali, a seconda della situazione settoriale specifica in un dato Stato membro (ad esempio, in materia di licenze, accesso allo spazio marino, specie da coltivare), vi è tuttavia una grande frammentazione.
In tutta l'UE, è perciò necessario dare al settore delle alghe una governance coerente e snella che comprenda procedure semplificate e un quadro di monitoraggio e di controllo della qualità, con l'obiettivo finale di immettere sul mercato prodotti a base di biomassa algale sicuri e di provenienza sostenibile. In tal senso si potrebbe predisporre una nuova serie di strumenti per la coltivazione di alghe negli Stati membri destinata ai produttori e adeguata alle condizioni di coltivazione nei diversi bacini marini e promuovere l'inclusione di norme specifiche su le alghe all'interno dei quadri di governance (ad esempio, nei piani di gestione dello spazio marittimo) e delle strategie (ad esempio, le strategie bioeconomiche) nazionali. Un'azione specifica dovrebbe riguardare in particolare le modalità necessarie per facilitare l'accesso dei produttori di alghe allo spazio marittimo destinato a tale coltivazione e per agevolare il rilascio di licenze di alghicoltura (prendendo spunto, ad esempio, dal documento di orientamento per l'accesso allo spazio previsto dagli orientamenti strategici per l'acquacoltura dell'UE, condividendo le buone prassi tramite il metodo di coordinamento aperto per l'acquacoltura, ecc.).
La Commissione incoraggerà inoltre gli Stati membri a inserire la coltivazione delle alghe nei loro piani nazionali/regionali di gestione dello spazio ai sensi della direttiva sulla pianificazione dello spazio marittimo, promuovendo uno sviluppo sostenibile e incoraggiando la coesistenza di settori diversi nell'area marina. Migliorare la governance significa anche definire standard industriali nuovi o più avanzati per i prodotti a base di alghe e valutare l'opportunità di apportare le modifiche legislative necessarie.
La Commissione intende:
1)sviluppare, a partire dal 2023 e in stretta collaborazione con i portatori di interessi pertinenti, una nuova serie di strumenti per i produttori di alghe;
2)collaborare con gli Stati membri per facilitare l'accesso allo spazio marino, individuare i siti ottimali per la coltivazione delle alghe marine e inserire l'alghicoltura marina e il multiuso dello spazio marino nei piani di gestione dello spazio marittimo;
3)elaborare, entro la fine del 2026, insieme al Comitato europeo di normazione (CEN), metodi standard di prova, quantificazione ed estrazione degli ingredienti e dei contaminanti algali;
4)definire insieme al CEN, entro la fine del 2026, norme sui biocarburanti ricavati dalle alghe e una metodologia di certificazione per i prodotti a base di questo tipo di biocarburanti da utilizzare in vari settori di trasporto, in particolare nel trasporto pesante su strada, aereo e marittimo;
5)valutare, a partire dal 2023, il potenziale di mercato, l'efficienza e la sicurezza dei materiali a base di alghe in caso di utilizzo nei fertilizzanti e la necessità di modificare il regolamento (UE) 2019/1009 sui prodotti fertilizzanti dell'UE al fine di includervi i materiali a base di alghe.
La Commissione invita gli Stati membri a semplificare le procedure di autorizzazione e la governance
a livello nazionale per la coltivazione di alghe.
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4.2.Sostenere il miglioramento del contesto imprenditoriale
Un panorama imprenditoriale ben funzionante e prospero e un ambiente marino sano sono essenziali per una crescita efficace di un settore delle alghe con capacità rigenerative. Il miglioramento del contesto imprenditoriale rafforzerà la collaborazione tra le industrie dell'Unione e con le industrie dei paesi confinanti con l'UE in tale settore, al fine di sviluppare applicazioni a nuovi tipi di alimenti, ove opportuno, e scoprire specie già utilizzate negli Stati membri per l'alimentazione tradizionale. Dovrebbe inoltre portare all'introduzione di nuove specie di alghe sul mercato dell'UE, aumentando la varietà di specie algali da utilizzare come alimenti o mangimi o altri scopi.
La produzione di alghe dovrebbe essere promossa attraverso diversi meccanismi di finanziamento come modo per diversificare l'attività economica e le fonti di reddito per le comunità costiere e rurali. In particolare, la Commissione incoraggerà e sosterrà, attraverso progetti pilota, il riorientamento dei percorsi professionali dei pescatori verso una maricoltura rigenerativa.
Dovrebbe essere previsto un sostegno mirato per le piccole e medie imprese (PMI) innovative, sfruttando al meglio le informazioni di mercato e rafforzando le capacità degli investitori di mobilitare capitali per le imprese/tecnologie ad alto potenziale, preparando nuovi pacchetti di tutoraggio sulla sostenibilità destinati alle PMI e fornendo assistenza tecnica per accelerare la cooperazione tra imprese (B2B). Si dovrebbero inoltre valutare le possibilità di utilizzo ed estrazione dei nutrienti provenienti dai prodotti a base di alghe e l'inclusione di tali prodotti nei quadri relativi all'etichettatura ecologica e agli appalti verdi.
La Commissione intende:
6)studiare il mercato delle alghe e proporre, a partire dal 2023 e insieme all'industria delle alghe, meccanismi di stimolo al mercato allo scopo di sostenere e promuovere il trasferimento di tecnologia dalla ricerca al mercato;
7)definire, entro la fine del 2024 e sulla base delle buone prassi, degli indicatori riguardanti i mangimi e di altre informazioni pertinenti, orientamenti specifici miranti a promuovere la sostituzione dei mangimi a base di pesce con mangimi a base di alghe;
8)collaborare con l'industria delle alghe e gli Stati membri al fine di:
A.individuare alternative valide e sicure all'uso di nutrienti e CO2 provenienti da varie fonti per la coltivazione di microalghe e la certificazione biologica;
B.promuovere l'estrazione dei nutrienti dalla biomassa algale;
C.sostenere la valutazione dell'impatto ambientale e climatico della coltivazione e della produzione di alghe sul ciclo di vita, prendendo in considerazione lo sviluppo di indicatori e metodologie di monitoraggio per misurare l'impatto ambientale e la sostenibilità della coltivazione di alghe marine;
9)finanziare, nel periodo 2023/2024, uno o più progetti pilota a sostegno del riorientamento del percorso professionale dei pescatori dalla pesca alla maricoltura rigenerativa;
10)ampliare il sostegno mirato alle PMI e ai progetti innovativi nel settore delle alghe grazie alle attività di maggior respiro previste dalla piattaforma BlueInvest;
11)agevolare, a partire dal 2023, la cooperazione tra i bacini marittimi e tra le macroregioni promuovendo partenariati interregionali innovativi (ad esempio, sulla bioeconomia blu, essenzialmente mirata alle alghe), attraverso strategie di specializzazione intelligente e la piattaforma dell'economia blu sostenibile 3S.
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4.3.Colmare le lacune in materia di conoscenze, dati, tecnologia e innovazione
Gli sviluppi tecnologici, l'innovazione e una miglior conoscenza sono fondamentali per dare impulso alla coltivazione e alla produzione di alghe rigenerative nell'UE. Attualmente la disponibilità di informazioni affidabili sul settore algale nell'UE, compresi i dati socioeconomici e ambientali, è limitata, il che rallenta lo sviluppo e l'integrazione dei mercati della produzione di alghe. Per determinare il potenziale delle alghe nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo è necessario uno sforzo mirato di ricerca collaborativa, ad esempio nel quadro del programma Orizzonte Europa dell'UE, anche attraverso inviti specifici a creare partenariati per un'economia blu sostenibile e tramite la missione dell'UE "Far rivivere i nostri mari e le nostre acque entro il 2030".
I principali metodi di produzione delle alghe sono in fase di sviluppo (cfr. figura 6), ma è comunque necessario mettere a punto attrezzature innovative in grado di aumentare la produttività nel settore e la qualità dei prodotti a base di alghe. Tali attrezzature potrebbero includere sistemi di coltivazione e trasformazione su larga scala (eventualmente automatizzati), sonde di monitoraggio con sistemi di controllo-comando, ecc. capaci di ridurre la perdita imprevedibile di biomassa e i costi della manodopera. Le attrezzature innovative possono svolgere un ruolo cruciale anche nel miglioramento dei processi a valle: le bioraffinerie, ad esempio, potrebbero trattare l'intera biomassa di macroalghe e microalghe, non solo un volume ridotto di componenti attivi, con un corrispondente spreco della biomassa restante. È inoltre necessario rimuovere le barriere sistemiche all'innovazione e accelerare l'accesso al mercato dei prodotti a base di alghe.
Si dovrebbe inoltre acquisire una miglior conoscenza degli effetti ambientali della raccolta di alghe marine selvatiche e delle quantità di alghe marine depositate a riva sulle coste dell'UE, per valutare quanta biomassa di questo tipo è in grado di offrire opportunità commerciali sostenibili per le aziende dell'UE. Il settore dell'alghicoltura trarrebbe sicuramente beneficio da un approccio centralizzato a livello dell'UE volto a mantenere le varietà di alghe marine europee. Tale approccio contribuirebbe inoltre a preservare la biodiversità delle alghe marine.
Figura 6: principali metodi di produzione di alghe in Europa
Finora, nonostante la loro capacità di rimuovere la CO2 e di ridurre l'acidificazione degli oceani, le alghe marine sono state per lo più trascurate nelle valutazioni del carbonio blu. Gli studi suggeriscono però che le macroalghe potrebbero spostarsi con le correnti e depositarsi in pozzi di assorbimento del carbonio al di fuori dei loro habitat. La CO2 può essere sequestrata anche convertendo le alghe in prodotti durevoli, come i materiali circolari a base di alghe (ad esempio, gli imballaggi). Chiarire e quantificare tali processi potrebbe consentire agli acquacoltori di ottenere ulteriori incentivi (ad esempio, crediti di carbonio blu) per le loro attività, come la coltivazione di alghe marine rigenerative e la produzione integrata di alghe.
È tuttavia necessario acquisire una maggior conoscenza delle opzioni possibili per migliorare i dispositivi politici e giuridici al fine di includere il carbonio blu tra le soluzioni climatiche naturali. Occorre inoltre studiare le strategie finanziarie e gli strumenti contabili riguardanti le emissioni di gas a effetto serra e l'assorbimento e il sequestro del carbonio grazie all'uso delle alghe e l'incidenza su di essi di tale coltivazione e uso, chiarire i diritti di proprietà e stilare un elenco delle tecnologie in fase di sviluppo (ad esempio, i sensori) e degli strumenti computazionali (intelligenza artificiale, block-chain, ecc.) per misurare e monetizzare il sequestro di carbonio blu a basso costo e migliorare la nostra comprensione degli aspetti meno noti del ciclo del carbonio blu (ad esempio, i contributi delle alghe marine). È inoltre necessaria una miglior comprensione della fattibilità e delle prospettive di sviluppo dell'economia del carbonio blu, in particolare del sequestro del carbonio blu e della certificazione degli assorbimenti di carbonio. Attraverso strategie innovative di maricoltura riguardanti le alghe marine (ad esempio, la permacoltura marina), l'alghicoltura diverrebbe più facile anche nelle acque d'alto mare del Mediterraneo e dell'Atlantico al largo delle coste meridionali dell'UE, dove la profondità dell'acqua è adatta a tali operazioni.
Conoscenze
La Commissione intende:
12)includere le conoscenze del settore delle alghe nel meccanismo di assistenza per l'acquacoltura dell'UE entro la fine del 2023;
13)condurre, entro la fine del 2025 e in collaborazione con i portatori di interessi, uno studio mirante ad approfondire la conoscenza delle opportunità di mitigazione dei cambiamenti climatici offerte dalle alghe marine e del ruolo di queste ultime come pozzi di assorbimento del carbonio blu;
14)valutare, entro la fine del 2025 e in collaborazione con ricercatori ed esponenti del mondo accademico, le opzioni strategiche a livello dell'UE riguardanti la conservazione della biodiversità delle alghe marine, mantenendo e documentando le varietà di alghe marine europee in una rete di biobanche centralizzata o in una banca dati;
15)avviare, a partire dal 2023 e previo parere dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, discussioni sulla definizione dei livelli massimi di contaminanti e di iodio nelle alghe e/o sull'adozione di una nuova raccomandazione di monitoraggio per le specie di alghe per le quali non sono disponibili dati sufficienti quanto alla presenza di contaminanti, al fine di consentire la definizione di livelli massimi;
16)studiare, a partire dal 2023 e in collaborazione con gli Stati membri, i programmi di monitoraggio esistenti e i dati disponibili sulla raccolta di alghe marine selvatiche e di alghe depositate a riva sulle coste dell'UE.
Sviluppi tecnologici e innovazione
La Commissione intende:
17)sostenere, attraverso Orizzonte Europa e altri programmi di ricerca dell'UE, lo sviluppo di sistemi innovativi e perfezionati di trattamento delle alghe e di nuovi metodi di produzione di composti di alto valore tradizionalmente ottenuti dalle alghe (ad esempio, bioraffinerie, fermentazione di precisione, sistemi acellulari), lavorando le alghe per realizzare prodotti circolari di origine biologica destinati a molteplici applicazioni;
18)sostenere, insieme agli Stati membri e, attraverso Orizzonte Europa e altri programmi di ricerca dell'UE, lo sviluppo di sistemi (acquacoltura multi-tropica integrata (IMTA), multiuso dello spazio marino, coltivazione in mare aperto, fotobioreattori, coltivazione idroponica di alghe, ecc.) o di metodi (ad esempio, maricoltura cellulare e macroalghe in vasche) di alghicoltura migliori e incrementabili per poter affrontare i limiti tecnici degli attuali sistemi di produzione di macroalghe e microalghe;
19)affrontare le sfide tecnologiche e sistemiche specifiche dei biocarburanti ricavati dalle alghe e individuare misure per la loro diffusione sul mercato nel contesto di Orizzonte Europa.
Dati
La Commissione intende:
20) preparare, a partire dal 2023, una panoramica sulla disponibilità di dati relativi alle alghe (ad esempio, sulla produzione, sull'occupazione, sul fatturato e su altri aspetti socioeconomici) e formulare una raccomandazione sulla centralizzazione delle fonti di tali dati.
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4.4.Accrescere la consapevolezza sociale e l'accettazione da parte del mercato delle alghe e dei prodotti a base di alghe
I consumatori e i cittadini dell'UE spesso non sono a conoscenza degli innumerevoli vantaggi della coltivazione di alghe e prodotti a base di alghe, dalla rigenerazione degli ecosistemi marini alla creazione di prodotti a basse emissioni di CO2, fino alla creazione di posti di lavoro nell'economia blu. Accrescere la consapevolezza sociale sulle alghe e sui prodotti a base di alghe può dare impulso alla domanda, stimolando lo sviluppo di questo settore nell'UE.
La conoscenza del settore della bioeconomia blu può essere ampliata con programmi educativi nelle scuole, dimostrazioni culinarie con piatti a base di alghe marine, opuscoli, articoli di stampa sul tema e campagne sui social media. Un'analisi mirata dei comportamenti e delle preferenze dei consumatori per i prodotti a base di alghe aiuterebbe anche a capire quali sono gli aspetti meno conosciuti per i quali è quindi necessario organizzare iniziative di sensibilizzazione e in che direzione orientare lo sviluppo commerciale delle alghe.
La Commissione intende:
21)promuovere, a partire dal 2023, la sensibilizzazione dei consumatori attraverso:
A.un'analisi dei comportamenti e delle preferenze dei consumatori
per quanto riguarda la percezione dei prodotti a base di alghe;
B.l'avvio di una o più campagne di comunicazione a livello europeo e/o, se del caso, regionale o locale, basate su dati concreti, per promuovere la varietà di applicazioni e i vantaggi dei prodotti a base di alghe
;
22)elevare il profilo di sostenibilità dei prodotti a base di alghe nel quadro dell'UE per l'etichettatura di sostenibilità dei prodotti alimentari, anche in riferimento alle norme di commercializzazione per i prodotti della pesca e dell'acquacoltura e alle iniziative riguardanti gli appalti pubblici verdi previste nell'ambito della strategia ''Dal produttore al consumatore'';
23)promuovere, a partire dal 2023 e insieme alla piattaforma EU4Ocean e agli Stati membri, azioni di sensibilizzazione per le scuole e le università sulla bioeconomia blu e sulle soluzioni innovative per un'acquacoltura rigenerativa.
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5.Conclusioni
Agendo ora, l'UE sarà in grado non solo di cogliere l'opportunità di trovare soluzioni alle difficoltà che potrebbero sorgere e di rispondere al crescente interesse per le alghe come materia prima alternativa in varie economie, ma anche di fornire l'impulso per lo sviluppo di una risorsa sicura dal punto di vista economico, sociale e ambientale, rinnovabile e competitiva per il mercato europeo e internazionale dei prodotti a base di alghe attualmente in espansione. Come affermato nell'ambito della missione di Orizzonte Europa "Far rivivere i nostri mari e le nostre acque entro il 2030", rigenerare gli oceani e le acque è vitale per l'esistenza umana, il benessere e il sostentamento dei cittadini dell'UE, in particolare delle comunità costiere, e in questo senso le alghe possono svolgere un ruolo importante.
Nel contesto del Green Deal europeo, l'iniziativa qui illustrata svolge un ruolo importante nel trasformare le attuali sfide ambientali e climatiche in opportunità commerciali e fornisce un approccio integrato e sistemico per creare sinergie tra le azioni già in corso e proporre nuove azioni, descritte nella presente comunicazione. Un'integrazione e un coordinamento di questo tipo sono fondamentali per garantire un'attuazione efficace e un'applicazione economica intelligente del bilancio dell'UE, garantendo sinergie e massimizzando la condivisione delle conoscenze.
Quello delle alghe è un settore dell'UE giovane e dinamico, con un'industria in rapida evoluzione, conoscenze sempre più approfondite e un numero sempre crescente di progetti di ricerca. Entro la fine del 2027 la Commissione preparerà una relazione di valutazione dei progressi compiuti nell'attuazione della presente comunicazione.