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10.6.2021 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 221/14 |
Conclusioni del Consiglio
sull’iniziativa delle università europee — Colmare la distanza tra istruzione superiore, ricerca, innovazione e società: aprire la strada a una nuova dimensione dell’istruzione superiore europea
(2021/C 221/03)
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
RICORDANDO il contesto politico nel quale s’iscrive la questione, descritto nell’allegato delle presenti conclusioni,
SOTTOLINEANDO QUANTO SEGUE:
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1. |
Nelle conclusioni del 14 dicembre 2017 il Consiglio europeo ha invitato gli Stati membri, il Consiglio e la Commissione europea a portare avanti i lavori finalizzati a rafforzare i partenariati strategici tra istituti di istruzione superiore in tutta l’UE e a incentivare la nascita, entro il 2024, di una ventina di «università europee», ossia reti di istituti di istruzione superiore a livello dell’UE caratterizzate da un approccio dal basso verso l’alto che consentiranno agli studenti di ottenere un diploma combinando gli studi in vari paesi dell’UE e contribuiranno alla competitività internazionale delle università europee. |
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2. |
Nelle conclusioni del 28 giugno 2018 il Consiglio europeo ha invitato a incoraggiare la cooperazione tra la ricerca, l’innovazione e l’istruzione, anche mediante l’iniziativa delle università europee. |
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3. |
Nelle conclusioni del 22 maggio 2018 intitolate «Verso la prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione» il Consiglio ha riconosciuto ulteriormente il ruolo propulsivo che le «università europee» potrebbero svolgere nella creazione di uno spazio europeo dell’istruzione nel suo complesso. |
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4. |
Nella risoluzione dell’8 novembre 2019 sull’ulteriore sviluppo dello spazio europeo dell’istruzione a sostegno di sistemi di istruzione e formazione orientati al futuro, il Consiglio ha approvato l’ulteriore sviluppo dell’iniziativa delle università europee, ritenendo che tale iniziativa potrebbe costituire un passo avanti decisivo per la cooperazione interistituzionale in quanto offre vari spunti, modelli e temi di interazione a favore del futuro sviluppo dello spazio europeo dell’istruzione in base alle esigenze in evoluzione della società. |
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5. |
Nel primo dibattito orientativo congiunto, tenutosi l’8 novembre 2019, i ministri delle finanze e dell’istruzione hanno sottolineato la necessità di intensificare efficaci ed efficienti investimenti in materia di istruzione, formazione, capacità e competenze, in termini di qualità, quantità, inclusività ed equità (1). |
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6. |
Nella risoluzione del 27 febbraio 2020 sull’istruzione e la formazione nel semestre europeo, il Consiglio ha altresì riconosciuto che gli investimenti nell’istruzione e nella formazione rappresentano il mezzo più efficace per investire nelle persone e nel futuro; ha inoltre riconosciuto i benefici sociali ed economici di tali investimenti per i cittadini, i datori di lavoro e la società in generale. |
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7. |
Nell’agenda per le competenze per l’Europa, adottata dalla Commissione il 30 giugno 2020, si prevede che le «università europee» definiscano norme per la trasformazione degli istituti di istruzione superiore in tutto lo spazio europeo dell’istruzione e in tutto lo Spazio europeo della ricerca (SER) e traducano inoltre in realtà l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e la circolazione dei talenti. Tale obiettivo sarà conseguito, in particolare, con la piena attuazione dell’iniziativa delle università europee nell’ambito del programma Erasmus+ per il periodo 2021-2027 e di Orizzonte Europa, nonché con lo sviluppo di un quadro europeo delle competenze per i ricercatori. |
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8. |
Nelle conclusioni del 1o dicembre 2020 sul nuovo SER il Consiglio ha sottolineato la necessità di sviluppare sinergie e interconnessioni più forti tra il SER e gli elementi dello spazio europeo dell’istruzione connessi all’istruzione superiore, ha individuato nelle trasformazioni istituzionali, nelle carriere della ricerca, nell’educazione scientifica, nella formazione, nella cooperazione internazionale e nella circolazione delle conoscenze possibili ambiti in cui cooperare con maggiore determinazione e ha sostenuto lo sviluppo ulteriore delle alleanze universitarie europee quale esempio faro per istituti di istruzione superiore del futuro moderni e inclusivi in Europa. |
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9. |
Nel comunicato di Roma del 2020, adottato il 19 novembre 2020 in occasione della conferenza ministeriale dello Spazio europeo dell’istruzione superiore (SEIS), i ministri responsabili dell’istruzione superiore hanno affermato che le alleanze costituite nell’ambito dell’iniziativa delle università europee rappresentano uno strumento importante per esplorare una cooperazione sistematica più approfondita e su più vasta scala, che può rivelarsi utile per individuare e superare gli ostacoli a una più stretta cooperazione transnazionale da parte degli istituti di istruzione superiore in futuro. |
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10. |
Nella risoluzione su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030) il Consiglio ha stabilito come quarta priorità strategica il rafforzamento dell’istruzione superiore europea, riconoscendo che nel prossimo decennio gli istituti di istruzione superiore saranno incoraggiati a trovare nuove forme di cooperazione più approfondita, in particolare creando alleanze transnazionali, anche attraverso la piena attuazione dell’iniziativa delle università europee. |
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11. |
Nelle conclusioni del 28 maggio 2021 dal titolo «The European Research Area: Deepening the ERA providing researchers with attractive and sustainable research careers and working conditions» (Spazio europeo della ricerca: approfondire il SER fornendo ai ricercatori carriere e condizioni di lavoro interessanti e sostenibili) |
CONSAPEVOLE DI QUANTO SEGUE:
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12. |
In conformità del principio di sussidiarietà, le politiche in materia di istruzione superiore sono decise dai singoli Stati membri, a livello nazionale o regionale. |
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13. |
Gli istituti di istruzione superiore sono autonomi. La libertà accademica e scientifica è un principio centrale della loro missione e delle loro attività (2). |
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14. |
Gli istituti d’istruzione superiore europei sono caratterizzati da una grande diversità in termini di storia, strutture organizzative, ambiti di studio e regioni in cui sono situati e a cui sono collegati. |
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15. |
Le «università europee» sono ancora nelle fasi iniziali e sono necessarie maggiori valutazioni e informazioni basate su dati concreti in merito ai 41 progetti pilota selezionati e ai loro risultati per sostenere politiche coerenti e orientate al futuro. |
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16. |
Le «università europee», aperte a partner di tutti i tipi di istituti di istruzione superiore, collegano partner accademici e non accademici e mercato del lavoro e allo stesso tempo inglobano, in linea generale, una cooperazione diversificata con un’ampia portata geografica in tutta Europa. |
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17. |
Le «università europee» contribuiranno in modo decisivo a realizzare l’ambiziosa visione di uno spazio europeo dell’istruzione e di un SER innovativi, competitivi e attraenti a livello mondiale, in piena sinergia con il SEIS, concorrendo a rafforzare la dimensione di eccellenza dell’istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione e allo stesso tempo promuovendo la parità di genere, l’inclusività e l’equità, consentendo una cooperazione transnazionale continua e ambiziosa tra gli istituti di istruzione superiore in Europa e stimolando la trasformazione dell’istruzione superiore. |
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18. |
Le «università europee» hanno il potenziale per contribuire ad adeguare l’istruzione, la formazione e la ricerca all’era digitale, in linea con il piano d’azione per l’istruzione digitale (2021-2027), lo spazio europeo dell’istruzione e il SER, attraverso lo sviluppo di campus interuniversitari europei. Questa iniziativa promuoverà le sinergie tra l’istruzione superiore e la ricerca, attuando modelli innovativi di apprendimento e insegnamento digitali, attraverso pratiche di scienza aperta, istruzione aperta e dati aperti (3). |
OSSERVA CHE:
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19. |
Dopo due bandi Erasmus+, integrati dal sostegno di Orizzonte 2020, 41 alleanze pilota di «università europee» che coinvolgono oltre 280 istituti di istruzione superiore, equivalenti al 5 % di tutti gli istituti di istruzione superiore in tutta Europa, e potenzialmente in grado di coinvolgere il 20 % degli studenti europei, lavorano attualmente a una visione condivisa e a un cambiamento istituzionale, con l’intento di esercitare un impatto strutturale, sistemico e sostenibile su istruzione, formazione, ricerca e innovazione e di fornire servizi alla società. |
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20. |
I primi due bandi hanno cercato di trovare il giusto equilibrio tra qualità ed eccellenza, da un lato, e copertura geografica inclusiva ed equa, dall’altro lato, sostenendo l’istruzione innovativa, il trasferimento di conoscenze, la ricerca e l’innovazione al fine di conseguire gli obiettivi dell’iniziativa, quali la coesione e la competitività a livello europeo, e nel contempo promuovendo i valori europei e rafforzando l’identità europea. |
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21. |
Gli istituti di istruzione superiore si sono dimostrati resilienti nella gestione dell’impatto della pandemia di COVID-19, ma la pandemia ha anche messo in luce debolezze in termini di accesso equo e sostegno fornito a studenti, personale e ricercatori, in particolare a quelli con minori opportunità e competenze digitali inferiori, nonché ai ricercatori in mobilità all’inizio della carriera. Da un’indagine (4) è emerso che i membri delle prime 17 «università europee» ritengono che la partecipazione a un’alleanza li abbia aiutati ad affrontare la crisi e che probabilmente permetterà loro di riprendersi più rapidamente attraverso la messa in comune delle loro risorse e delle loro forze. |
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22. |
I mercati del lavoro europei stanno cambiando rapidamente a causa dello sviluppo tecnologico, delle transizioni digitale e verde e della ristrutturazione dell’economia, ma anche a causa della pandemia di COVID-19. Sono necessarie opportunità e modalità di apprendimento flessibili in tutte le fasi della vita e per tutte le discipline e tutti i settori. Ciò offre l’opportunità alle istituzioni dell’istruzione superiore di sviluppare piani di studi e programmi di studio innovativi, nonché modalità didattiche flessibili e percorsi di apprendimento alternativi, al fine di migliorare la qualità, l’inclusione e la parità di genere nell’istruzione superiore e anche al fine di sviluppare programmi di istruzione e ricerca che rispondano alle esigenze della transizione digitale e verde e alle principali sfide socioeconomiche, pur restando impegnati a favore dell’eccellenza. |
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23. |
Le «università europee» hanno il potenziale di promuovere l’imprenditorialità e le competenze trasversali e di alimentare l’innovazione attraverso un flusso di talenti creativi per sostenere la creazione e l’espansione di start-up e PMI in Europa, in particolare attraverso l’instaurazione e il rafforzamento del trasferimento tecnologico o la condivisione di conoscenze e capacità di trasferimento tecnologico, sostenendo così potenzialmente lo sviluppo di nuovi concetti emergenti che potrebbero condurre a innovazioni rivoluzionarie o creatrici di mercato. |
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24. |
Le «università europee» sviluppano approcci basati sulle sfide in materia di condivisione dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione al fine di accrescere la massa critica interdisciplinare; condividono le capacità e mettono in comune le risorse, accrescendo la capacità di attrazione delle carriere in ambito accademico e nel settore della ricerca, sostenendo il cambiamento istituzionale, ad esempio attraverso piani inclusivi per la parità di genere, e rafforzando la cooperazione con gli attori dell’ecosistema circostanti; si adoperano a favore della scienza aperta e dell’istruzione aperta, dialogando con i cittadini per risolvere le sfide riguardanti la società e potenziare l’eccellenza in materia di istruzione e di ricerca ai fini della competitività su scala mondiale. |
ACCOGLIE CON FAVORE:
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25. |
il fatto che molti membri della comunità europea dell’istruzione superiore e molti suoi portatori di interessi abbiano risposto positivamente all’iniziativa, consentendo così i progressi già compiuti; |
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26. |
la piena attuazione dell’iniziativa delle università europee nell’ambito del programma Erasmus+ per il periodo 2021-2027 e di Orizzonte Europa e le sinergie previste con altri programmi, nel quadro dello sviluppo di nuove strategie sostenibili a lungo termine comuni e integrate in materia di istruzione e formazione, ricerca, innovazione e servizi alla società, che rafforzano il quadrilatero della conoscenza (5); |
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27. |
il fatto che l’iniziativa delle università europee miri a conseguire una qualità migliore e un livello ambizioso di cooperazione estesa tra gli istituti di istruzione superiore in tutta Europa, sfruttando nel contempo le sinergie, ad esempio con i master congiunti Erasmus Mundus, i partenariati per la cooperazione e le alleanze per l’innovazione del programma Erasmus+, le comunità della conoscenza e dell’innovazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (CCI-EIT), il Consiglio europeo per l’innovazione (CEI), le azioni Marie Skłodowska-Curie di Orizzonte Europa o i partenariati strategici nell’ambito di programmi nazionali, regionali ed europei, e con altri modelli di cooperazione esistenti. |
RICONOSCE CHE:
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28. |
l’iniziativa delle «università europee» ha l’obiettivo di contribuire a un’Europa più unita, innovativa, digitale, connessa e verde, aperta al resto del mondo, aumentando la resilienza, l’eccellenza, l’inclusività geografica e sociale, la parità di genere, l’attrattiva e la competitività internazionale degli istituti di istruzione superiore europei; |
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29. |
le «università europee» sono volte a migliorare la qualità della cooperazione transnazionale attraverso strategie interistituzionali che associano l’apprendimento e l’insegnamento, la ricerca, l’innovazione e il trasferimento di conoscenze verso l’economia e la società, e contribuiscono a cambiamenti politici e della società; |
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30. |
le «università europee» possono essere importanti acceleratori della trasformazione e dell’innovazione dei metodi di apprendimento e insegnamento. Costituiscono inoltre importanti piattaforme per sviluppare ulteriormente le dimensioni della ricerca e dell’innovazione negli istituti di istruzione superiore che devono perseguire un apprendimento basato sulla ricerca così come carriere flessibili e attraenti a lungo termine nel settore della ricerca e dell’insegnamento; |
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31. |
in linea con la visione di uno Spazio europeo dell’istruzione e la sua realizzazione entro il 2025, con lo Spazio europeo della ricerca (SER), e tenendo conto del comunicato ministeriale di Roma, le «università europee» dovrebbero, nel pieno rispetto delle competenze degli Stati membri e del principio di sussidiarietà, dell’autonomia istituzionale e della libertà accademica, conformemente alle circostanze nazionali e regionali, e in stretta collaborazione con le autorità dell’istruzione superiore degli Stati membri, essere invitate a:
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INVITA GLI STATI MEMBRI, NEL PIENO RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, DELL’AUTONOMIA ISTITUZIONALE E DELLA LIBERTÀ ACCADEMICA E CONFORMEMENTE ALLE CIRCOSTANZE NAZIONALI, A:
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32. |
sfruttare appieno il potenziale di tutti i meccanismi di finanziamento regionali, nazionali e dell’UE disponibili, comprese le nuove opportunità offerte dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, dai fondi strutturali e d’investimento europei, da Orizzonte Europa e da InvestEU, in vista di rafforzare i collegamenti tra istruzione e formazione, ricerca e innovazione, al fine di sostenere l’iniziativa delle «università europee»; |
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33. |
adoperarsi per trovare, ove possibile, meccanismi di cofinanziamento per gli istituti di istruzione superiore che partecipano all’iniziativa delle «università europee», fondati sui loro finanziamenti di base incentrati sui risultati o sui loro programmi di finanziamento specifici, o sui loro fondi strategici; |
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34. |
sostenere lo sviluppo di capacità delle regioni in cui le attività di ricerca e innovazione sono meno sviluppate, contribuendo in ultima analisi a ridurre il divario in materia di ricerca e innovazione nonché le disparità regionali nell’accesso all’istruzione superiore, rafforzando l’eccellenza e favorendo una partecipazione più equilibrata degli istituti di istruzione superiore anche alle future alleanze; |
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35. |
garantire una collaborazione a livello internazionale, nazionale e regionale, nonché tra governi e istituzioni, per individuare ed eliminare, ove necessario, gli ostacoli alla realizzazione di sistemi di istruzione superiore più compatibili e di alleanze strategiche più strette tra gli istituti di istruzione superiore, basandosi sui lavori approfonditi che sono stati già svolti nell’ambito dello Spazio europeo dell’istruzione, del SEIS e del SER; |
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36. |
avvalersi appieno delle misure di sostegno come l’iniziativa relativa alla Carta europea dello studente, il riconoscimento reciproco automatico (12) dei titoli e dei periodi di mobilità nel quadro dei programmi di studio e formazione, anche con mezzi digitali, al fine di eliminare gli ostacoli alla mobilità e alla progressione delle carriere; |
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37. |
individuare ed eliminare, ove necessario, gli ostacoli a un approccio europeo all’assicurazione della qualità dei programmi congiunti, rafforzando i collegamenti istituzionali e le procedure tra le agenzie di valutazione, accreditamento e certificazione della qualità registrate nel Registro europeo di certificazione della qualità dell’istruzione superiore (EQAR), al fine di individuare modalità di riconoscimento reciproco automatico, nonché facilitando l’attuazione delle procedure di assicurazione della qualità e incoraggiando la valutazione e l’accreditamento congiunti dei programmi di studio; |
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38. |
difendere e promuovere la libertà accademica e l’autonomia istituzionale in quanto principio centrale di un sistema di istruzione superiore ben funzionante, basato sulla qualità e dinamico, in linea con gli impegni assunti dai ministri responsabili dell’Istruzione superiore del SEIS e dai ministri della Ricerca (13). |
INVITA LA COMMISSIONE E GLI STATI MEMBRI, IN LINEA CON LE RISPETTIVE COMPETENZE E NEL PIENO RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, A:
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39. |
continuare a promuovere la creazione di modelli di alleanze caratterizzati da eccellenza, flessibilità, diversificazione, equilibrio geografico globale e sostenibilità, e collegati agli ecosistemi locali e regionali, favorendo l’istruzione, la ricerca, l’innovazione e la creatività, come pure lo sviluppo di buone prassi di cooperazione che possano costituire modelli di riferimento e ispirazione per altri istituti di istruzione superiore, al fine di assicurare la mobilità equilibrata e fluida degli studenti, la mobilità degli insegnanti e del personale e la circolazione dei cervelli, nonché assunzioni aperte e condizioni di carriera e di lavoro più attraenti per i ricercatori e il personale; |
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40. |
garantire l’espansione, tra l’altro consentendo alle «università europee» di condividere le loro buone prassi ed esperienze con tutti gli istituti di istruzione superiore d’Europa, assicurando che le riforme, le innovazioni e i risultati prodotti dalle «università europee» siano pienamente accessibili da parte degli istituti che non partecipano a tali alleanze, valorizzando nel contempo le esperienze di altre iniziative internazionali di collaborazione; |
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41. |
esaminare congiuntamente le misure necessarie per testare l’utilizzo di microcredenziali nell’istruzione superiore al fine di contribuire ad ampliare le opportunità di apprendimento e di rafforzare il ruolo degli istituti di istruzione superiore nell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita; |
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42. |
sostenere le «università europee», nel rispetto della loro autonomia istituzionale, per creare le capacità e i contesti idonei a promuovere infrastrutture e percorsi professionali moderni e sostenibili nonché condizioni di lavoro attraenti, e favorire la circolazione dei cervelli tra tutti i partner; |
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43. |
creare sinergie più forti tra la dimensione dell’istruzione superiore dello spazio europeo dell’istruzione, del SER e del SEIS. Le «università europee» possono svolgere un ruolo determinante nello sviluppo di collegamenti importanti con le loro attività di ricerca e i loro approcci all’apprendimento e all’insegnamento basati sulle sfide; |
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44. |
prendere in considerazione strumenti di finanziamento più sostenibili per le «università europee», anche sfruttando le sinergie tra i sistemi regionali e nazionali e quelli europei, affinché possano realizzare la loro ambiziosa strategia, che richiede cambiamenti strutturali e istituzionali. Per conseguire gli ambiziosi obiettivi dell’iniziativa sarà necessario un finanziamento adeguato per ciascuna alleanza, anche per le alleanze già selezionate, tenendo conto nel contempo della diversità dei modelli di cooperazione e della varietà dei sistemi di finanziamento nazionali e regionali; |
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45. |
promuovere l’elaborazione e l’utilizzo di prassi innovative, efficaci e inclusive in materia di apprendimento, insegnamento, scienza aperta e istruzione aperta, nonché di procedure amministrative semplificate, sostenendo le «università europee» nello sviluppo e nell’attuazione di strategie in materia di infrastrutture digitali e di strumenti informatici; |
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46. |
aiutare le «università europee» a conseguire l’ambizioso obiettivo del 50 % di studenti in mobilità (14), concentrandosi su programmi equilibrati di mobilità fisica, virtuale o mista e sulla circolazione di cervelli, riconoscendo che la mobilità fisica è una priorità e non può essere sostituita da altre forme di mobilità, che svolgono ruoli complementari; |
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47. |
garantire che l’iniziativa sia basata sull’inclusione e sull’eccellenza, che sia aperta a tutti i tipi di istituti di istruzione superiore e a tutti gli studenti, i docenti, il personale e i ricercatori promuovendo l’utilizzo di infrastrutture, attrezzature e strutture comuni e condivise; |
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48. |
monitorare periodicamente e congiuntamente (15) lo stato di avanzamento delle 41 alleanze dell’iniziativa delle università europee, come anche di eventuali altre alleanze, in stretta cooperazione con le «università europee» e con tutti i portatori di interesse, al fine di documentare i risultati conseguiti e l’impatto prodotto sulle dimensioni dell’istruzione e della ricerca nonché sulla società e di individuare ostacoli, carenze, sfide e possibili soluzioni, in modo da garantire il buon funzionamento e un’attuazione agevole delle loro attività transnazionali; |
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49. |
organizzare scambi continui tra la Commissione europea, gli Stati membri, le «università europee», il gruppo di esperti ad hoc composto da esperti degli Stati membri, e altri pertinenti portatori di interesse, al fine di monitorare i progressi, analizzare e affrontare gli ostacoli esistenti in materia di cooperazione, sviluppare soluzioni e metterle in atto; |
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50. |
incoraggiare gli istituti di istruzione superiore ad accogliere una trasformazione continua al fine di sfruttare al meglio le loro missioni nei settori dell’istruzione, della ricerca, dell’innovazione e dei servizi alla società nello spazio europeo dell’istruzione e nel SER, in piena sinergia con il SEIS; |
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51. |
agevolare una cooperazione sostenibile tra gli istituti di istruzione superiore a livello europeo per realizzare gli obiettivi dello spazio europeo dell’istruzione, del SER e del SEIS e il rafforzamento della competitività delle «università europee» nel contesto internazionale e nella corsa mondiale per attirare e trattenere i talenti, consentendo loro nel contempo di collegarsi con gli ecosistemi locali e regionali; |
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52. |
sostenere e incoraggiare le «università europee» ad aumentare la partecipazione degli studenti e del personale alle alleanze, un elemento fondamentale per il successo, lo sviluppo e l’attuazione dell’iniziativa, in particolare mediante la loro inclusione nelle rispettive strutture di governance; |
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53. |
nel contesto dello spazio europeo dell’istruzione e nel pieno rispetto dei sistemi nazionali e regionali di istruzione superiore, elaborare proposte chiare, a partire dal 2022, di concerto con le autorità nazionali e regionali competenti in materia di istruzione superiore, gli istituti di istruzione superiore e i portatori di interesse, per contribuire a rimuovere, ove necessario, gli ostacoli alla cooperazione a livello europeo, esplorando, ad esempio, la necessità e la fattibilità di diplomi europei comuni nell’ambito delle alleanze delle «università europee» e promuovendo una maggiore cooperazione europea per quanto riguarda la garanzia della qualità e il riconoscimento reciproco automatico nell’istruzione superiore. |
INVITA LA COMMISSIONE, IN LINEA CON LE SUE COMPETENZE E NEL PIENO RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, A:
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54. |
fornire informazioni entro la fine del 2021 in merito ai principali risultati della revisione intermedia delle prime alleanze, in vista dell’ulteriore sviluppo delle «università europee» e della realizzazione di tutto il loro ambizioso potenziale; |
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55. |
sostenere lo sviluppo delle «università europee» come «banchi di prova» per l’interoperabilità e la promozione della cooperazione tra gli Stati membri per quanto riguarda le prassi europee in materia di ricerca, insegnamento e evoluzione della carriera del personale, compresa la fattibilità di un approccio graduale ai programmi di assunzione comuni che favoriscano una reale circolazione dei cervelli e la libera circolazione del sapere in tutta Europa, con l’obiettivo di aumentare l’attrattiva delle carriere accademiche e nell’ambito della ricerca a livello europeo, tenendo conto del principio di sussidiarietà e dell’autonomia degli istituti di istruzione superiore nonché rispettando le differenze nei sistemi del mercato del lavoro a livello nazionale e regionale; |
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56. |
elaborare orientamenti sulle modalità con cui i programmi, i fondi e gli strumenti finanziari dell’UE potrebbero, in linea con i loro obiettivi, integrare il sostegno alle «università europee» e ad altri tipi di alleanze degli istituti di istruzione superiore, in modo semplificato e razionalizzato, con un bilancio solido e per un periodo di tempo prolungato e definito, promuovendo nel contempo le sinergie in materia; |
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57. |
mantenere gli efficaci approcci dal basso verso l’alto, inclusivi, basati sull’eccellenza e geograficamente equilibrati del programma Erasmus+ 2021-2027, con il sostegno di Orizzonte Europa, offrendo a tutti i tipi di istituti di istruzione superiore, comprese le cooperazioni transfrontaliere e altre iniziative di collaborazione a livello internazionale, l’opportunità di sviluppare «università europee» ambiziose, che sperimentino diversi modelli di cooperazione e siano aperte dal punto di vista tematico; |
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58. |
incoraggiare le «università europee» a utilizzare al meglio le politiche e le iniziative che le agevolano a diventare più innovative e imprenditoriali, come ad esempio HEInnovate e InvestEU, e promuovere la collaborazione con Orizzonte Europa, al fine di creare sinergie ed evitare la duplicazione degli sforzi; |
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59. |
sostenere programmi di scambio attivi tra il mondo accademico e l’industria, in quanto il contatto diretto tra di essi apporterebbe valore aggiunto e risponderebbe meglio alle esigenze del mercato del lavoro; |
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60. |
prendere in considerazione l’utilizzo delle piattaforme online esistenti per promuovere e sostenere le «università europee» e consentire gli scambi di migliori prassi ed esperienze; |
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61. |
proseguire la stretta cooperazione con gli Stati membri e informare periodicamente il Consiglio in merito ai progressi dell’iniziativa per quanto riguarda il processo di co-creazione e l’ulteriore sviluppo delle «università europee», in particolare attraverso il comitato del programma Erasmus+ e il comitato del programma Orizzonte Europa, compresa la configurazione denominata «Ampliare la partecipazione e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca», nonché attraverso il gruppo di esperti ad hoc e il forum del SER per la transizione. |
(1) Come sottolineato nella risoluzione del Consiglio sull’istruzione e la formazione nel semestre europeo: garantire dibattiti informati in materia di riforme e investimenti, disponibile all’indirizzo https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32020G0227(01)
(2) Come sottolineato nella dichiarazione sulla libertà accademica allegata al comunicato di Roma, adottato il 19 novembre 2020 in occasione della conferenza ministeriale dello Spazio europeo dell’istruzione superiore, nonché nella dichiarazione di Bonn del 20 ottobre 2020.
(3) La scienza aperta è un cambiamento di sistema che consente di migliorare la scienza attraverso modalità aperte e collaborative di produzione e condivisione di conoscenze e dati, il più presto possibile nel processo di ricerca, e di comunicare e condividere i risultati: https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/research_and_innovation/knowledge_publications_tools_and_data/documents/ec_rtd_factsheet-open-science_2019.pdf
L’istruzione aperta è un modo per svolgere attività di istruzione, spesso utilizzando le tecnologie digitali. Il suo obiettivo è ampliare l’accesso e la partecipazione di tutti eliminando le barriere e rendendo l’apprendimento accessibile, copioso e personalizzabile per tutti. Offre molteplici modalità di insegnamento e apprendimento, nonché di creazione e condivisione delle conoscenze. Offre inoltre una varietà di vie di accesso all’istruzione formale e non formale, creando collegamenti tra i due tipi di istruzione (Opening up Education: A Support Framework for Higher Education Institutions, 2016) (Aprire l’istruzione: un quadro di sostegno per gli istituti di istruzione superiore).
Il concetto di apertura dei dati si intende generalmente riferito a dati in formati aperti che possono essere utilizzati, riutilizzati e condivisi liberamente da chiunque e per qualsiasi finalità [direttiva (UE) 2019/1024 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico].
(4) European Universities Initiative, Survey on the impact of COVID-19 on European Universities (Iniziativa delle università europee, Sondaggio sull’impatto della COVID-19 sulle università europee). Disponibile all’indirizzo: https://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/resources/documents/coronavirus-european-universities-initiative-impact-survey-results_en
(5) Un concetto inteso come il collegamento di quattro ambiti fondamentali: istruzione, ricerca, innovazione e servizi alla società - Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020DC0625&rid=4
(6) STEAM: scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica.
L’approccio STEAM per l’apprendimento e l’insegnamento collega le discipline STEM e altri indirizzi di studio. Promuove competenze trasversali quali le competenze digitali, il pensiero critico, la risoluzione di problemi, le capacità gestionali e imprenditoriali nonché la cooperazione con i partner non accademici, e risponde alle sfide economiche, ambientali, politiche e sociali. L’approccio STEAM incoraggia l’unione tra le conoscenze necessarie nel mondo reale e la curiosità naturale. Definizione scaturita dall’attività di apprendimento tra pari sull’istruzione STEAM, Vienna, marzo 2020 (https://ec.europa.eu/education/sites/default/files/document-library-docs/et-2020-newsletter-may-2020.pdf).
Cfr. anche la pagina 20 del documento di lavoro dei servizi della Commissione europea, che figura nel documento COM(2020) 625.
(7) Mobilità fisica in combinazione con una componente virtuale, per agevolare l’apprendimento collaborativo online fondato sullo scambio e sul lavoro di squadra. Commissione europea. Guida del programma Erasmus+ (versione 1 del 25.3.2021) disponibile all’indirizzo: https://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/resources/programme-guide_it
(8) La mobilità virtuale consiste in una serie di attività supportate dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, compreso l’apprendimento elettronico, che consentono o facilitano esperienze internazionali di collaborazione nell’ambito dell’insegnamento, della formazione o dell’apprendimento. Commissione europea. Guida del programma Erasmus+ (versione 1 del 25.3.2021) disponibile all’indirizzo: https://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/resources/programme-guide_it
(9) In particolare le norme e gli orientamenti europei per la garanzia della qualità.
(10) Una microcredenziale è una prova dei risultati dell’apprendimento conseguiti da un discente a seguito di una breve esperienza di apprendimento. (Definizione provvisoria tratta dalla relazione finale del gruppo di consultazione ad hoc di esperti in materia di istruzione superiore: «A European approach to micro-credentials — output of the micro-credentials higher education consultation group» (Un approccio europeo alle microcredenziali — contributo del gruppo di consultazione sulle microcredenziali nell’istruzione superiore - https://ec.europa.eu/education/sites/default/files/document-library-docs/european-approach-micro-credentials-higher-education-consultation-group-output-final-report.pdf).
(11) Doc. 2005/251/CE.
(12) In linea con la raccomandazione del Consiglio, del 26 novembre 2018, sulla promozione del riconoscimento reciproco automatico dei titoli dell’istruzione superiore e dell’istruzione e della formazione secondaria superiore e dei risultati dei periodi di studio all’estero (GU C 444 del 10.12.2018, pag. 1) e in linea con i principi della convenzione di Lisbona sul riconoscimento delle qualifiche.
(13) Dichiarazione sulla libertà accademica allegata al comunicato di Roma, adottato il 19 novembre 2020 in occasione della conferenza ministeriale dello Spazio europeo dell’istruzione superiore, nonché nella dichiarazione di Bonn del 20 ottobre 2020.
(14) Commissione europea (2020), Guida al Programma Erasmus+, versione 3 (2020): 25.8.2020, pag. 132, disponibile all’indirizzo: https://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/sites/default/files/erasmus_programme_guide_2020_v3_it.pdf
(15) Stati membri, Commissione europea (DG EAC e DG RTD).
ALLEGATO
Contesto politico
1.
Conclusioni del Consiglio su un’agenda rinnovata dell’UE per l’istruzione superiore (20 novembre 2017)
2.
Conclusioni del Consiglio europeo (14 dicembre 2017)
3.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sul piano d’azione per l’istruzione digitale (17 gennaio 2018)
4.
Conclusioni del Consiglio «Verso la prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione» (22 maggio 2018)
5.
Conclusioni del Consiglio europeo (28 giugno 2018)
6.
Raccomandazione del Consiglio sulla promozione del riconoscimento reciproco automatico dei titoli dell’istruzione superiore e dell’istruzione e della formazione secondaria superiore e dei risultati dei periodi di studio all’estero (26 novembre 2018)
7.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — «Piano coordinato sull’intelligenza artificiale» (7 dicembre 2018)
8.
Conclusioni del Consiglio «Verso un’Unione sempre più sostenibile entro il 2030» (9 aprile 2019)
9.
Conclusioni del Consiglio sul futuro di un’Europa altamente digitalizzata oltre il 2020: «Accrescere la competitività digitale ed economica e la coesione digitale in tutta l’Unione» (7 giugno 2019)
10.
Consiglio europeo: una nuova agenda strategica 2019-2024 (20 giugno 2019)
11.
Conclusioni del Consiglio sul ruolo chiave delle politiche di apprendimento lungo tutto l’arco della vita nel dotare le società dei mezzi necessari per affrontare la transizione tecnologica e verde a sostegno di una crescita inclusiva e sostenibile (8 novembre 2019)
12.
Risoluzione del Consiglio sull’ulteriore sviluppo dello spazio europeo dell’istruzione a sostegno di sistemi di istruzione e formazione orientati al futuro (8 novembre 2019)
13.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — «Il Green Deal europeo» (11 dicembre 2019)
14.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — «Un’Europa sociale forte per transizioni giuste» (14 gennaio 2020)
15.
Risoluzione del Consiglio sull’istruzione e la formazione nel semestre europeo: garantire dibattiti informati in materia di riforme e investimenti (27 febbraio 2020)
16.
Conclusioni del Consiglio sul contrasto alla crisi Covid-19 nel settore dell’istruzione e della formazione (16 giugno 2020)
17.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Un’agenda per le competenze per l’Europa per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza» (1o luglio 2020)
18.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027 — Ripensare l’istruzione e la formazione per l’era digitale» (30 settembre 2020)
19.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025 (30 settembre 2020)
20.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Un nuovo SER per la ricerca e l’innovazione» (1o ottobre 2020)
21.
Comunicato di Roma adottato alla conferenza ministeriale dello Spazio europeo dell’istruzione superiore (19 novembre 2020)
22.
Conclusioni del Consiglio sull’istruzione digitale nelle società della conoscenza europee (24 novembre 2020)
23.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027 (24 novembre 2020)
24.
Conclusioni del Consiglio sul nuovo Spazio europeo della ricerca (1o dicembre 2020)
25.
Risoluzione del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030) (18 febbraio 2021)
26.
Conclusioni del Consiglio sullo Spazio europeo della ricerca: approfondire il SER fornendo ai ricercatori carriere e condizioni di lavoro interessanti e sostenibili e facendo in modo che la circolazione di cervelli diventi realtà (28 maggio 2021).