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30.4.2021 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 155/1 |
Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Coinvolgimento della società civile organizzata nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza — Cosa funziona e cosa no?»
(sulla base di consultazioni effettuate nei 27 Stati membri)
(2021/C 155/01)
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Relatori: |
Gonçalo LOBO XAVIER Javier DOZ ORRIT Luca JAHIER |
Nel corso della sessione plenaria del 24 e 25 febbraio 2021 (seduta del 25 febbraio) il Comitato economico e sociale europeo ha adottato la seguente risoluzione con 268 voti favorevoli e 5 astensioni.
1. Introduzione
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1.1. |
Il CESE ha adottato una serie di pareri, risoluzioni e dichiarazioni sul piano di ripresa NextGenerationEU e le sue varie componenti, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il Comitato ha espresso il proprio consenso sul contenuto e sull'orientamento delle proposte di riforma, che sono intese a rilanciare la ripresa economica e sociale e a innescare un cambiamento del modello produttivo. |
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1.2. |
Il CESE ritiene che tutte le riforme del processo di ristrutturazione debbano basarsi sui principi su cui si fonda l'UE: protezione dei diritti umani e sociali, valori democratici e Stato di diritto. Gli investimenti nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza devono essere tesi a sfruttare appieno il potenziale del mercato unico, rafforzare la resilienza economica dell'UE, conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, creare un'economia circolare, realizzare la neutralità climatica nell'UE al più tardi entro il 2050, incoraggiare l'innovazione e la modernizzazione connesse alla digitalizzazione dell'economia e della società e provvedere alla efficace attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali per garantire la coesione sociale, eliminare la povertà e ridurre le disuguaglianze. Essi devono rispondere alla crisi economica e sociale causata dalla pandemia, tenendo conto del fatto che gli impatti saranno maggiori, più pesanti e più profondi del previsto, e garantire una rapida ripresa. Il ricorso al dispositivo per la ripresa e la resilienza dovrebbe inoltre essere pienamente in linea con le convenzioni e i trattati internazionali di cui l'UE e gli Stati membri sono parte, come la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Il Comitato considera indispensabile assicurare il buon governo, la vigilanza contro la corruzione nella gestione dei fondi e la responsabilità democratica. |
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1.3. |
Il Comitato ritiene inoltre molto importante che le riforme siano mirate sia a migliorare la produttività dell'economia che a rafforzare il tessuto industriale innovativo attraverso il sostegno alle PMI e alle imprese dell'economia sociale. Sottolinea il ruolo della ricerca a livello europeo e i suoi legami con il processo di produzione. Ritiene inoltre che dovrebbero essere istituiti meccanismi per garantire transizioni verdi e digitali giuste nell'UE e in tutti gli Stati membri e per sostenere il reinserimento economico delle persone escluse dal mercato del lavoro. A questo proposito il CESE ribadisce la propria preoccupazione riguardo l'insufficienza dei fondi stanziati per la transizione giusta nel quadro finanziario pluriennale 2021-2027. |
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1.4. |
Le istituzioni dell'UE hanno reagito in modo molto diverso rispetto a quanto è avvenuto con la crisi del 2008. Il finanziamento del piano di ripresa mediante emissione di debito comune europeo è una pietra miliare nella storia dell'UE. Il Comitato esprime particolare preoccupazione in merito al sostegno di un approfondimento dell'Unione economica e monetaria. La questione dovrebbe essere affrontata in occasione dell'ormai prossima Conferenza sul futuro dell'Europa, senza nulla togliere all'importanza della conferenza sull'effettiva attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, che sarà organizzata a Porto dalla presidenza portoghese. Il CESE ritiene che il coinvolgimento della società civile debba andare al di là della sfera economica, sociale e ambientale, e affrontare questioni importanti quali il futuro dell'Europa o i negoziati di adesione e di preadesione con i paesi candidati. |
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1.5. |
Nel valutare i rispettivi piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR), la Commissione dovrebbe tenere conto dell'impatto della pandemia sui diversi Stati membri e delle loro capacità. |
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1.6. |
Desideriamo inoltre esprimere in questa sede la nostra soddisfazione per l'accordo raggiunto lo scorso dicembre, nel quadro del trilogo, tra il Parlamento europeo e il Consiglio, in cui è prevista fra l'altro l'adozione di un regolamento che stabilisce (articolo 18) l'esigenza di coinvolgere le parti sociali e le organizzazioni della società civile, a titolo consultivo, nell'elaborazione e nell'attuazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza. |
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1.7. |
Il coinvolgimento della società civile in detti piani è per l'appunto il tema della presente risoluzione. In base alle relazioni elaborate dalle delegazioni nazionali del gruppo Semestre europeo, è nostro proposito effettuare una prima valutazione del modo in cui tale coinvolgimento si sta sviluppando, e vorremmo essere in grado di informare le istituzioni europee e i governi nazionali delle carenze riscontrate al riguardo. Ciò consentirebbe al Comitato di contribuire a far sì che i governi nazionali e le istituzioni europee adottino misure correttive adeguate prima del termine per la messa a punto dei PNRR da parte dei governi nazionali e per la loro approvazione da parte della Commissione europea. Tale valutazione dovrebbe mettere in luce non solo la portata della partecipazione della società civile all'elaborazione dei piani, ma anche la qualità del loro coinvolgimento e il livello di trasparenza di cui i diversi Stati membri hanno dato prova nel rendere accessibili al pubblico i rispettivi progetti di PNRR. |
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1.8. |
Le parti sociali e le organizzazioni della società civile paneuropee hanno riconosciuto che, per quanto riguarda il loro coinvolgimento nel piano di ripresa NextGenerationEU, sono stati compiuti progressi rispetto alle consuete procedure del semestre europeo. Esse prendono inoltre atto del ruolo positivo della Commissione europea nel promuovere la partecipazione della società civile a livello nazionale. Tuttavia la maggior parte di esse ritiene che il livello di partecipazione effettiva sia ancora in grande misura insufficiente e che i processi non permettano ai punti di vista della società civile organizzata di avere un impatto sufficiente. Le parti sociali e le organizzazioni della società civile chiedono che tali carenze siano corrette nelle fasi di attuazione e valutazione dei PNRR, istituendo procedure più formali che facilitino scambi reali. |
2. Contesto
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2.1. |
Il 18 dicembre 2020 il Consiglio dell'Unione europea e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sul dispositivo per la ripresa e la resilienza. Per accedere ai finanziamenti gli Stati membri elaboreranno dei PNRR che definiranno un pacchetto di investimenti e riforme, in linea con gli orientamenti dell'UE sul processo di consultazione. Già la prima nota di orientamento, pubblicata a settembre, invita gli Stati membri a descrivere eventuali consultazioni e contributi delle parti sociali, della società civile e di altri soggetti interessati all'elaborazione e all'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza (PRR) (1). |
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2.2. |
L'accordo raggiunto a dicembre dal Parlamento europeo e dal Consiglio comprende, tra l'altro, un paragrafo sul coinvolgimento delle parti sociali e della società civile. L'articolo 18, paragrafo 4, lettera q), prevede che i PNRR forniscano «per la preparazione e, ove disponibile, l'attuazione del piano per la ripresa e la resilienza una sintesi del processo di consultazione, condotto conformemente al quadro giuridico nazionale, delle autorità locali e regionali, delle parti sociali, delle organizzazioni della società civile, delle organizzazioni giovanili e di altri portatori di interessi e il modo in cui il piano per la ripresa e la resilienza tiene conto dei contributi dei portatori di interessi» (2). |
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2.3. |
Nella prima riunione del gruppo Semestre europeo, tenutasi il 16 dicembre 2020, è stato adottato il programma di lavoro 2020-2023 di tale gruppo. Un nuovo, importante elemento del programma di lavoro è stata l'organizzazione di consultazioni virtuali da parte dei membri del CESE negli Stati membri nel gennaio 2021. Scopo di tale esercizio era raccogliere informazioni sul coinvolgimento della società civile organizzata nei PNRR, in modo che il CESE potesse adottare una risoluzione alla sessione plenaria di febbraio. |
3. Metodo
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3.1. |
I dati e le informazioni richiesti per la relazione sono stati raccolti nel gennaio 2021. |
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3.1.1. |
In totale, sono pervenuti 26 contributi nazionali. Le consultazioni sono state effettuate sulla base delle conoscenze dei membri e hanno coinvolto le parti sociali e le organizzazioni della società civile. In alcuni paesi sono stati coinvolti i consigli economici e sociali nazionali o organismi equivalenti, in altri sono stati consultati anche rappresentanti dei governi. |
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3.2. |
Le consultazioni si sono basate sui seguenti cinque quesiti:
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4. Osservazioni ricavate dai risultati delle consultazioni
4.1. Domanda 1: Esistono meccanismi di consultazione sui PRR nel Suo paese?
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4.1.1. |
La grande maggioranza delle risposte menziona il fatto che il governo nazionale in questione ha istituito una qualche forma di meccanismo di consultazione per il coinvolgimento della società civile organizzata nell'elaborazione del PRR. In alcuni Stati membri le consultazioni con la società civile sono già state condotte, mentre in altri esse sono ancora in corso o sono previste per una fase successiva. |
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4.1.2. |
Vengono utilizzati vari meccanismi, tra cui la presentazione di proposte scritte, riunioni ad alto livello con i ministri responsabili, la valutazione di questionari elaborati a questo scopo e compilati dagli interpellati, e tavole rotonde tra i rappresentanti del governo e le organizzazioni della società civile. Alcuni Stati membri si sono anche avvalsi dei meccanismi istituiti per la consultazione nell'ambito della procedura ordinaria del semestre europeo, sviluppandoli ulteriormente e adeguandoli al nuovo calendario speciale del semestre europeo per il 2021 e alle circostanze limitative imposte dalla pandemia di COVID-19. |
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4.1.3. |
Tuttavia, diverse risposte hanno segnalato la mancanza di una reale partecipazione della società civile. Tra i fattori di ostacolo al coinvolgimento è stata individuata la palese riluttanza di alcuni governi nazionali a coinvolgere la società civile nell'elaborazione del loro piano. Le consultazioni hanno avuto luogo non già in seguito a un tentativo del governo di coinvolgere la società civile, bensì su iniziativa e a seguito degli appelli delle parti sociali e di altre organizzazioni della società civile. |
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4.1.4. |
Un altro ostacolo a un reale coinvolgimento della società civile è stato individuato nel fatto che, sebbene quest'ultima sia stata formalmente inclusa, alla sua consultazione non è stato dedicato il tempo necessario. I partecipanti hanno criticato i calendari ristretti adottati da alcuni governi, che potrebbero facilmente ostacolare il dibattito sostanziale e la considerazione del contributo della società civile in merito ai PRR. Quindi, mentre numerosi Stati membri prevedono una qualche forma di meccanismo di consultazione della società civile organizzata nel processo di elaborazione dei PRR, sono molti di meno quelli che consentono un effettivo coinvolgimento della società civile e un impatto reale delle proposte che ne derivano. |
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4.1.5. |
Purtroppo alcuni partecipanti hanno riferito che non è stata svolta né è prevista alcuna consultazione nella fase di elaborazione del corrispondente piano nazionale. Inoltre, alcuni partecipanti hanno riferito che, sebbene le consultazioni abbiano avuto luogo, finora esse hanno compreso solo le parti sociali e non la più ampia società civile organizzata. |
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4.1.6. |
Sulla base delle informazioni che abbiamo raccolto (3), abbiamo raggruppato gli Stati membri in tre categorie in rapporto all'argomento della presente risoluzione: quelli in cui, almeno finora, non vi è stato praticamente alcun coinvolgimento (Danimarca, Slovacchia); quelli in cui vi è stato un qualche coinvolgimento, formale o informale, ma non è stata individuata alcuna capacità di influenza (Austria, Belgio, Cechia, Germania, Grecia, Spagna, Estonia, Francia, Croazia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Svezia, Slovenia); e infine quelli in cui c'è stato un coinvolgimento più strutturato, che ha avuto in certi casi un impatto su alcuni aspetti dei piani (Bulgaria, Cipro, Finlandia, Italia, Malta). |
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4.1.7. |
Nel complesso, le risposte indicano una forte volontà della società civile organizzata di contribuire all'elaborazione dei PNRR. I partecipanti che rappresentano le parti sociali e le organizzazioni della società civile hanno descritto i tentativi di partecipare, anche attraverso l'elaborazione di proposte e rivolgendosi ai rappresentanti dei governi. In alcuni Stati membri queste iniziative hanno effettivamente condotto a un maggiore coinvolgimento della società civile nell'elaborazione dei piani, in altri purtroppo sembrano essere cadute nel vuoto. |
4.2. Domanda 2: Esistono meccanismi di consultazione differenti per le parti sociali e per il resto della società civile organizzata nel Suo paese?
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4.2.1. |
Nella maggior parte degli Stati membri le procedure per la consultazione delle parti sociali e quelle per il resto della società civile organizzata sono differenti. I partecipanti hanno riferito che le parti sociali sono coinvolte in modo più strutturato, istituzionalizzato e permanente, mentre le restanti organizzazioni della società civile sono invece consultate in funzione dei casi e in modo informale. Come indicato in precedenza, nell'ambito del loro processo di elaborazione del PRR, un certo numero di Stati membri si è limitato a consultare le parti sociali e non la società civile in senso lato. Vi è anche il caso di uno Stato membro il cui governo consulta solo il corpo della società civile in senso lato, comprese le parti sociali, ma non l'organo più ristretto che comprende solo le parti sociali. Un numero minore di Stati membri ha scelto di utilizzare una procedura comune che comprende tutte le parti interessate. |
4.3. Domanda 3: Il Suo paese deve presentare il PNRR entro il 30 aprile. Qual è il grado di avanzamento dei lavori in materia?
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4.3.1. |
Nella sostanza, le reazioni raccolte sono state eterogenee. Mentre tutti i partecipanti hanno riferito che il loro governo nazionale ha iniziato a lavorare al proprio PRR, gli Stati membri si trovano in fasi diverse del processo. |
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4.3.2. |
Nella maggior parte degli Stati membri i ministeri competenti, il più delle volte il ministero delle Finanze, stanno elaborando una prima versione del PNRR. Alcuni hanno portato a termine consultazioni con la società civile, mentre altri devono ancora consultare gli interlocutori esterni. Un certo numero di partecipanti ha anche riferito che il proprio governo sta consultando da vicino la Commissione europea o prevede di avviare tale consultazione a breve. |
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4.3.3. |
È stato inoltre riferito che alcuni Stati membri stavano lavorando a una seconda versione del loro piano nazionale, dopo aver consultato la Commissione europea in una fase precedente. |
4.4. Domanda 4: Per quali aspetti, nel Suo paese, la procedura di consultazione sul PRR è diversa da quella consueta seguita per la consultazione delle organizzazioni della società civile nel quadro del semestre europeo?
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4.4.1. |
Anche in questo caso le risposte sono eterogenee e in qualche misura vaghe. Si rilevano comunque alcune tendenze già osservate nelle risposte alle domande precedenti: taluni partecipanti alla consultazione osservano che è troppo presto per dirlo, altri affermano che non c'è abbastanza tempo per una vera e propria consultazione e altri ancora rispondono che le parti sociali sono coinvolte in misura maggiore rispetto al resto della società civile organizzata. Alcuni riferiscono che la procedura relativa al PRR è stata più aperta o adattata alla società civile organizzata rispetto alla normale procedura del semestre, ma un numero ancora maggiore di Stati membri indica che per la procedura del PRR non viene utilizzato il quadro previsto per la consultazione della società civile organizzata durante la normale procedura del semestre. |
4.5. Domanda 5: In che misura il PRR del Suo paese corrisponde agli obiettivi strategici delle organizzazioni della società civile del paese?
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4.5.1. |
Le risposte a questa domanda si suddividono in tre categorie generali, ripartite in misura pressoché uguale. Un gruppo ritiene che la corrispondenza agli obiettivi sia in genere garantita, attraverso una procedura di consultazione o perché gli interessi erano già gli stessi. Un altro gruppo si rammarica del fatto che i governi abbiano ignorato gli interessi pubblici e ben noti della società civile organizzata nell'elaborazione dei piani, e il terzo e ultimo gruppo non è in grado di rispondere per mancanza di conoscenze solide o perché il processo è ancora in una fase troppo precoce. |
5. Conclusioni
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5.1. |
Sebbene i processi di consultazione delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile in merito ai PNRR siano in generale migliorati rispetto a quelli del semestre europeo ordinario degli anni precedenti, il CESE ritiene che nella maggior parte degli Stati membri essi siano lungi dall'essere soddisfacenti rispetto alle richieste giustificate della società civile e persino ai termini stabiliti nel regolamento relativo al dispositivo per la ripresa e la resilienza. Mentre le parti sociali hanno generalmente maggiori opportunità di partecipazione, attraverso il dialogo sociale o i processi specifici dei PNRR, altre organizzazioni della società civile hanno opzioni più limitate. |
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5.2. |
I risultati dell'indagine su cui si basa la presente risoluzione sono coerenti con quelli di altri studi (4) condotti dalle organizzazioni della società civile paneuropee sulla partecipazione delle organizzazioni della società civile degli Stati membri ai PNRR. Secondo questi studi, nella maggior parte dei paesi la partecipazione delle organizzazioni della società civile è stata scarsa o nulla. I dati raccolti in gennaio per il nostro studio mostrano solo un lieve miglioramento in questo campo. Un livello analogo di insoddisfazione emerge dalla consultazione del Comitato delle regioni (5) sul coinvolgimento delle istituzioni politiche regionali e locali nei PNRR. |
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5.3. |
Il CESE ritiene che vi sia una reale partecipazione quando, nei processi di consultazione formale basati su norme giuridiche e su procedure pubbliche e trasparenti, le organizzazioni della società civile sono debitamente informate mediante documentazione scritta, dispongono di tempo sufficiente per analizzare le proposte del governo e redigere le proprie proposte, che sono prese in considerazione o rifiutate in maniera giustificata e che sono in ogni caso riportate in verbali o documenti pubblici. Quando si applicano nuove condizioni quadro, tale consultazione dovrebbe essere ripetuta. La partecipazione della società civile non è affatto intesa a sostituire o a rimettere in discussione il primato delle istituzioni democratiche parlamentari, bensì solo a integrarlo collaborando con esse. |
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5.4. |
Il CESE invita i governi degli Stati membri che non hanno istituito procedure adeguate per la consultazione delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile a porre in essere tali procedure con urgenza e a rispettare il regolamento relativo al dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il Comitato invita le istituzioni europee, e in particolare la Commissione, ad avvalersi dei loro poteri per invitare i governi nazionali che non lo hanno ancora fatto ad adempiere ai loro obblighi in materia. È ancora possibile farlo entro i termini fissati per l'adozione dei PNRR. Il CESE condivide l'opinione degli altri attori politici e sociali secondo cui le risorse per finanziare gli investimenti per la ripresa e la trasformazione delle economie e delle società europee devono pervenire quanto prima agli Stati membri e alle loro società. |
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5.5. |
L'esperienza della partecipazione della società civile alla fase di elaborazione dei PNRR e la valutazione delle lacune e delle carenze a tale riguardo devono essere utilizzate per garantire che, in futuro, durante le fasi di attuazione dei PNRR e in vista dell'elaborazione di tali piani per il 2022, dette lacune e carenze siano corrette. Un forte coinvolgimento delle parti sociali e, più in generale, delle organizzazioni della società civile è una garanzia di cambiamenti dal basso che saranno sostenibili ed efficaci. Anche le organizzazioni della società civile devono essere prese in considerazione nell'attuazione dei piani, dal momento che forniscono molti servizi sociali. |
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5.6. |
Tra i rischi derivanti dalla necessità, per gli attori pubblici e sociali, di investire ingenti risorse finanziarie in un breve lasso di tempo, figurano l'incapacità di assorbire e applicare i fondi entro i tempi previsti e un uso inefficiente di tali risorse. Un rischio ancora più grave è la corruzione. Il Comitato invita i governi nazionali ad adottare le misure necessarie per migliorare la capacità di gestione e promuovere la trasparenza e il controllo amministrativo e parlamentare per far fronte a detti rischi, ma sottolinea che il coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative della società civile, nel monitoraggio dell'attuazione dei PNRR è uno strumento potente nella lotta contro la corruzione e l'inefficienza. |
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5.7. |
Il CESE teme che, al momento dell'elaborazione delle relazioni nazionali su cui si basa la presente risoluzione, nella maggior parte degli Stati membri non vi sia sufficiente chiarezza sui sistemi di governance dei PNRR e sulla ripartizione delle responsabilità tra i livelli centrale, regionale e locale per la loro attuazione. Ovviamente, non vi è sufficiente chiarezza neppure sui meccanismi appropriati per coinvolgere le organizzazioni della società civile e le parti sociali nelle fasi di attuazione, monitoraggio e adeguamento dei PNRR. |
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5.8. |
La presente risoluzione si concentra sul coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile nei PNRR, in un momento in cui il processo di elaborazione di tali piani non è ancora stato completato, al fine di essere in grado di migliorare tali processi e anche di insistere affinché le parti sociali e le organizzazioni della società civile siano adeguatamente coinvolte nell'attuazione, nel monitoraggio e nell'adeguamento di detti piani. Siamo a conoscenza del contenuto dei piani espresso nei programmi quadro e nei primi progetti di PNRR di alcuni Stati membri. Dalle risposte alla domanda 5 del questionario si può tuttavia dedurre che tra coloro che si esprimono in questa fase del processo, nella maggior parte dei paesi — dieci su sedici — vi è un allineamento ampio o parziale tra gli obiettivi delle organizzazioni della società civile e quanto affermato nei programmi quadro e nei progetti di PNRR, in linea con gli obiettivi e gli orientamenti stabiliti dalla Commissione e dal Parlamento europeo per il piano NextGenerationEU e il suo dispositivo per la ripresa e la resilienza. Nei restanti sei paesi le organizzazioni della società civile sono critiche e in dieci non rispondono del tutto, principalmente perché lo ritengono prematuro. |
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5.9. |
Il Comitato desidera tuttavia farsi portavoce di alcune preoccupazioni e richieste espresse dalle parti sociali e dalle organizzazioni della società civile in merito al contenuto dei PNRR:
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5.10. |
Il CESE invita i governi nazionali e le istituzioni dell'UE a tenere conto, al momento di adottare i PNRR, di queste preoccupazioni della società civile europea riguardo il loro contenuto. |
Bruxelles, 25 febbraio 2021
La presidente del Comitato economico e sociale europeo
Christa SCHWENG
(1) SWD(2020) 205 final.
(2) GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17.
(3) Le relazioni pervenute dai vari Stati membri sono analizzate nell'allegato della presente risoluzione. Tale materiale è disponibile anche online sul sito web del Comitato.
(4) Civil Society Europe e European Center for Not-for-Profit Law: Participation of civil society organisations in the preparation of the EU National Recovery and Resilience Plans (Partecipazione delle organizzazioni della società civile alla preparazione dei PNRR dell'UE); dicembre 2020.
(5) CdR-CCRE: Il coinvolgimento delle città e delle regioni nella preparazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza, 20 gennaio 2021.