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8.2.2022 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 67/137 |
P9_TA(2021)0296
Promuovere la parità di genere negli studi e nelle carriere in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico (STEM)
Risoluzione del Parlamento europeo del 10 giugno 2021 sulla promozione della parità tra donne e uomini in materia di istruzione e occupazione nel campo della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica (STEM) (2019/2164(INI))
(2022/C 67/18)
Il Parlamento europeo,
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visti l'articolo 2 e l'articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea e l'articolo 8 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, |
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visto l'articolo 23 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, |
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vista la comunicazione della Commissione del 10 giugno 2016 dal titolo «Una nuova agenda per le competenze per l'Europa: lavorare insieme per promuovere il capitale umano, l'occupabilità e la competitività» (COM(2016)0381), |
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vista la comunicazione della Commissione del 5 marzo 2020 dal titolo «Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025» (COM(2020)0152), |
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vista la comunicazione della Commissione del 1o luglio 2020 dal titolo «Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza» (COM(2020)0274), |
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vista la comunicazione della Commissione del 30 settembre 2020 dal titolo «Piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 — Ripensare l'istruzione e la formazione per l'era digitale» (COM(2020)0624), |
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visto lo studio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere del 10 agosto 2017 dal titolo «Economic Benefits of Gender Equality in the EU: How gender equality in STEM education leads to economic growth» (Benefici economici della parità di genere nell'UE. In che modo la parità di genere nell'istruzione in ambito STEM favorisce la crescita economica), |
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vista la sua risoluzione del 9 settembre 2015 sulla carriera professionale delle donne in ambito scientifico e accademico e sui «soffitti di cristallo» incontrati (1), |
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visto il quadro strategico per la cooperazione politica europea nel settore dell'istruzione e della formazione per il 2020, |
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vista la sua risoluzione dell'8 ottobre 2015 sull'applicazione della direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego (2), |
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vista la sua risoluzione del 28 aprile 2016 sull'uguaglianza di genere e l'emancipazione delle donne nell'era digitale (3), |
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vista la sua risoluzione del 17 aprile 2018 sull'emancipazione delle donne e delle ragazze attraverso il settore digitale (4), |
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vista la sua risoluzione del 21 gennaio 2021 sull'eliminazione del divario digitale di genere: la partecipazione delle donne all'economia digitale (5), |
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viste le conclusioni del Consiglio, del 6 dicembre 2018, sulla parità di genere, la gioventù e la digitalizzazione, |
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visto lo studio dal titolo «Education and employment of women in science, technology and the digital economy, including AI and its influence on gender equality» (Istruzione e occupazione delle donne nei settori delle scienze, della tecnologia e dell'economia digitale, compresa l'IA e la sua influenza sulla parità di genere), pubblicato dalla Direzione generale delle Politiche interne il 15 aprile 2020 (6), |
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visto lo studio dal titolo «Women in the Digital Age» (Donne nell'era digitale) (7), |
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vista la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nelle scienze delle Nazioni Unite, che si tiene ogni anno l'11 febbraio e mira a raggiungere un accesso e una partecipazione pieni ed equi delle donne e ragazze alle scienze, nonché l'uguaglianza di genere e l'emancipazione femminile, |
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vista l'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, entrata in vigore nel 2016, e in particolare il suo obiettivo di sviluppo sostenibile 5 sull'uguaglianza di genere, |
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visto il quadro di valutazione della Commissione relativo alle donne nel settore digitale del 2020, |
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vista la relazione dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativa all'indice sull'uguaglianza di genere 2020, |
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vista la convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne del 1979, in particolare l'articolo 11, |
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visto l'articolo 54 del suo regolamento, |
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vista la relazione della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere (A9-0163/2021), |
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A. |
considerando che l'uguaglianza di genere rappresenta un valore fondamentale e un obiettivo centrale dell'UE, nonché una condizione essenziale affinché le donne e le ragazze godano appieno dei diritti umani e che è fondamentale per la loro emancipazione, per la piena realizzazione del loro potenziale e per il conseguimento di una società sostenibile e inclusiva; che la discriminazione nei confronti delle donne fondata sul genere, stereotipi e disuguaglianze, unita alla discriminazione intersettoriale, causa molteplici conseguenze sociali ed economiche negative, tra cui la riduzione dei potenziali benefici per il settore pubblico e le imprese che si occupano di ricerca e innovazione e per lo sviluppo economico nel suo complesso; che dare maggiore visibilità alle donne nel campo della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica (STEM) e al loro contributo professionale può generare modelli di successo da seguire e condurre in ultima istanza a una maggiore inclusività, oltre ad accrescere la trasformazione e l'innovazione delle nostre società, a beneficio dell'intera popolazione; che l'eliminazione dei vecchi meccanismi favorirà l'uguaglianza di genere; che le donne potrebbero svolgere un ruolo essenziale per colmare le carenze sul mercato del lavoro dell'UE; |
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B. |
considerando che l'UE deve far fronte a una carenza senza precedenti di donne nell'istruzione e nell'occupazione in campo STEM, non da ultimo poiché, sebbene le donne costituiscano il 52 % della popolazione europea e il 57,7 % dei laureati e diplomati dell'istruzione terziaria nell'UE (8), soltanto due scienziati e ingegneri su cinque sono donne (9); che le donne sono sottorappresentate a tutti i livelli del settore digitale in Europa, dagli studi universitari (32 % nelle lauree di primo e secondo livello o a livelli equivalenti) fino alle posizioni accademiche di maggior rilievo (15 %) nella maggior parte degli ambiti scientifici, ingegneristici e gestionali e ai livelli gerarchici più elevati, anche nei settori in cui costituiscono la maggioranza, come ad esempio l'istruzione; che gli stereotipi di genere rappresentano un grave ostacolo all'uguaglianza tra studenti e studentesse già durante l'istruzione e ampliano ulteriormente il divario di genere nel settore professionale in ambito STEM, il che rappresenta un grave ostacolo alla parità di genere; che il divario è maggiore nelle competenze specialistiche e nell'occupazione nel settore delle TIC nell'UE, dove solo il 18 % è costituito da donne (10), tra i diplomati e i laureati nelle discipline STEM, di cui solo il 36 % sono donne, e nel settore digitale, dove gli uomini sono più del triplo rispetto alle donne; che i considerevoli livelli di segregazione di genere tra studenti e laureati STEM creano le basi per una futura segregazione di genere nelle carriere in ambito STEM; che sono pochissime le ragazze adolescenti negli Stati membri (meno del 3 %) che si dicono interessate a lavorare come professioniste nel settore delle TIC quando avranno trent'anni (11); che accedere al settore STEM è particolarmente difficile per le donne provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati; che, sebbene si sia registrata una tendenza positiva a livello di coinvolgimento e interesse delle ragazze rispetto agli studi STEM, le percentuali restano insufficienti; che durante l'istruzione primaria i ragazzi e le ragazze non mostrano differenze di atteggiamento verso le STEM e che, in molti casi, le ragazze ottengono risultati migliori rispetto ai ragazzi nei compiti connessi alle STEM e alle TIC (12); che le differenze di genere nelle discipline STEM nell'istruzione superiore non sono giustificate dal rendimento scolastico, dato che ragazze e ragazzi conseguono risultati simili in scienze e matematica nell'istruzione secondaria; che, tuttavia, le ragazze temono di avere meno successo rispetto ai ragazzi nelle carriere in ambito STEM e che, conseguentemente, le donne hanno una minore fiducia nelle proprie competenze digitali; che le norme sociali e le aspettative di genere riguardo alle scelte professionali, spesso rafforzate mediante i contenuti didattici e i programmi scolastici, sono due dei fattori chiave della segregazione di genere nell'istruzione superiore; |
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C. |
considerando che le donne che scelgono le discipline STEM come prima materia di studio faticano ad affermarsi nel settore lavorativo delle STEM e hanno meno probabilità rispetto agli uomini di accedere alle professioni in tale ambito o di rimanervi in ragione di vari ostacoli esistenti, come stereotipi di genere, luoghi di lavoro a predominanza maschile, discriminazioni e pregiudizi, distorsioni consapevoli e inconsapevoli, molestie sessuali, un ambiente di lavoro negativo e assenza di modelli di ruolo e mentori femminili; che la riduzione del divario di genere negli ambiti dell'istruzione STEM potrebbe ridurre il divario di competenze, migliorare l'occupazione e la produttività delle donne e ridurre la segregazione professionale, il che promuoverebbe in ultima istanza la crescita economica attraverso una maggiore produttività e un aumento del lavoro; che colmando il divario di genere nelle carriere STEM si contribuirebbe a un aumento del PIL pro capite dell'UE del 2,2-3,0 % entro il 2050 (13); che l'eliminazione del divario di genere nelle carriere STEM costituirebbe un passo avanti verso l'uguaglianza di genere e la realizzazione dei diritti umani delle donne e delle ragazze e avrebbe un impatto positivo sulla riduzione del divario retributivo e pensionistico di genere; |
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D. |
considerando che, secondo un'indagine dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (14), si stima che il 55 % delle donne nell'UE ha subito molestie sessuali dall'età di 15 anni e che il 14 % delle donne sono state vittime di molestie online a partire dalla stessa età; che molte donne sono state vittime di nuove forme di violenza online nel corso della pandemia di COVID-19, come molestie sessuali e psicologiche online; che sono urgentemente necessarie misure per affrontare queste nuove forme di molestie sessuali e psicologiche; che nelle strutture per l'istruzione STEM, comprese scuole, università e luoghi di lavoro, si sono registrati numerosi casi di molestie sessuali, il che esclude ulteriormente le donne da tale settore; |
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E. |
considerando che la sottorappresentanza delle donne che lavorano nel settore delle tecnologie innovative, come l'intelligenza artificiale (IA), è motivo di preoccupazione in quanto può avere un impatto negativo sulla progettazione, sullo sviluppo e sull'applicazione di tali tecnologie, portando alla riproduzione delle pratiche discriminatorie e degli stereotipi esistenti e allo sviluppo di algoritmi viziati da pregiudizi di genere; che gli sforzi per far fronte ai pregiudizi, agli stereotipi e alle disparità di genere nel settore digitale sono insufficienti; che il divario di genere persiste in tutti gli ambiti della tecnologia digitale, in particolare nell'IA e nella cibersicurezza, consolidando in tal modo un orientamento maschilista per il settore digitale nel prossimo futuro; che per far fronte a tali pregiudizi è necessario sviluppare chiari requisiti di etica e trasparenza; che insiemi di dati incompleti e inaccurati e la mancanza di dati disaggregati per genere possono distorcere il trattamento e la logica dei sistemi di IA e compromettere ulteriormente il conseguimento dell'uguaglianza di genere nella società; che la dovuta attenzione dovrebbe essere prestata anche alle circostanze uniche delle piccole e medie imprese (PMI) europee, in particolare alla loro dimensione, alla loro capacità di attuare nuovi requisiti e al loro potenziale come fonte ed elemento prezioso per permettere alle ragazze, alle donne e alle dirigenti di promuovere la parità di genere nell'istruzione e nelle professioni nel campo STEM; |
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F. |
considerando che le nuove tecnologie viziate da pregiudizi in termini di genere, etnia, razza, colore, lingua, religione, origine nazionale o sociale sono principalmente imputabili a dati non disaggregati, alla mancanza di conoscenze contestualizzate e alla mancata applicazione di una prospettiva di genere nella ricerca, che possono avere conseguenze dannose per la salute e il benessere delle donne, in particolare quelle che subiscono discriminazioni intersettoriali, e per la sicurezza dei prodotti, oltre ad avere un potenziale impatto negativo sullo sviluppo personale e professionale delle donne (15); |
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G. |
considerando che gli insegnanti e i genitori possono rafforzare gli stereotipi di genere scoraggiando le ragazze dallo scegliere e intraprendere studi e carriere in ambito STEM; che gli stereotipi di genere influenzano profondamente le scelte relative alle materie; che lo scoraggiamento culturale, la scarsa consapevolezza di modelli di ruolo femminili e la mancata promozione di tali modelli creano ostacoli e influiscono negativamente sulle opportunità delle ragazze e delle donne negli studi e nelle carriere in ambito STEM e nell'imprenditoria digitale e conducono alla discriminazione e a minori opportunità per le donne nel mercato del lavoro; che è opportuno porre l'accento sui fattori che motivano le ragazze e stimolano il loro interesse negli studi e nelle carriere in ambito STEM e nell'imprenditoria digitale, come la promozione di modelli femminili di riferimento, il sostegno da parte di insegnanti e mentori, l'ottenimento dell'approvazione dei pari, lo sviluppo della creatività e l'acquisizione di esperienza pratica; |
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H. |
considerando che la crisi causata dalla COVID-19 probabilmente cambierà in modo permanente la vita in Europa e influirà sulla maggior parte degli aspetti della vita delle persone, sul modo di lavorare e sul modo di studiare e imparare, dove la digitalizzazione svolgerà un ruolo di rilievo; che la pandemia di COVID-19 sta anche ampliando il divario digitale di genere (16) in un momento in cui le competenze digitali sono necessarie come mai prima per lavorare, studiare o restare connessi; che la rapida trasformazione digitale offre molte opportunità di cambiare i modelli professionali incentrati sul genere ma può anche influire in modo sproporzionato sull'occupazione femminile in numerosi settori; che le donne sono costrette a farsi carico di maggiori obblighi genitoriali o connessi alla famiglia rispetto alla controparte maschile e che, di conseguenza, tutte le misure proposte dovrebbero tenere conto della possibilità di conciliare con successo la vita professionale e familiare delle donne mediante la partecipazione degli uomini in tali ambiti; che i confini tra la vita professionale e quella familiare potrebbero diventare meno netti per via del telelavoro e che le donne potrebbero doversi fare maggiormente carico dell'onere di trovare un equilibrio tra il lavoro e i compiti di cura della famiglia; |
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I. |
considerando che è necessario promuovere ulteriormente politiche volte ad aumentare la partecipazione delle donne nei settori STEM e connessi all'IA e adottare un approccio multilivello per affrontare il divario di genere a tutti i livelli di istruzione e occupazione nel settore digitale; che pochi Stati membri hanno incluso disposizioni sull'uguaglianza di genere nel settore della ricerca e dell'innovazione e che i progressi compiuti per integrare la dimensione di genere nei programmi nazionali di ricerca sono stati lenti; |
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J. |
considerando che è necessario promuovere e sostenere una maggiore imprenditorialità tra le donne e creare un contesto favorevole in cui le imprenditrici possano prosperare e in cui lo spirito imprenditoriale venga incoraggiato; che i dati relativi all'imprenditorialità nel settore STEM e TIC indicano una marginalizzazione femminile ancora più marcata; che il divario di genere nelle start-up e negli investimenti in imprese di venture capital è altrettanto notevole; che, poiché le ragazze tendono a studiare meno discipline STEM e TIC nel ciclo di istruzione secondaria e durante l'università, un numero decisamente inferiore di donne finisce per lavorare in tali settori e per diventare fondatrici e proprietarie di aziende private e start-up; che le donne fondatrici di start-up rappresentano solo il 17 %; che mediamente le start-up che appartengono a donne ricevono il 23 % in meno di finanziamenti rispetto alle imprese guidate da uomini; che, sebbene il 30 % di tutti gli imprenditori in Europa è costituito da donne, queste ricevono soltanto il 2 % dei finanziamenti non bancari disponibili (17); che tale cifra sembra essere scesa all'1 % a causa della pandemia; |
Osservazioni generali
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1. |
ritiene che, alla luce del notevole divario retributivo di genere nell'UE, delle maggiori probabilità per le donne di ottenere lavori a basso reddito, a tempo parziale e altrimenti precari, della crescente domanda di professionisti in ambito STEM e dell'importanza delle professioni STEM per il futuro dell'economia europea, sia fondamentale incrementare la percentuale di donne nel settore STEM per realizzare i diritti e le potenzialità delle donne e per costruire una società e un'economia più sostenibili e inclusive per mezzo dell'innovazione scientifica, digitale e tecnologica; sottolinea che un alto livello di competenze in ambito STEM è fondamentale per il processo di innovazione nei settori avanzati delle TIC, ad esempio l'IA e la cibersicurezza, e si rivelerà sempre più importante per la competitività dell'UE nei mercati globali; sottolinea pertanto che il pieno potenziale delle competenze, delle conoscenze e delle qualifiche delle donne in tali ambiti può contribuire a rilanciare l'economia europea e a sostenere gli obiettivi definiti in varie politiche dell'UE, in particolare nel Green Deal europeo e nell'agenda digitale; |
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2. |
ribadisce che l'obiettivo principale dovrebbe essere quello di eliminare tutti gli ostacoli, in particolare gli ostacoli socioculturali, psicologici e pedagogici che limitano gli interessi, le preferenze e le scelte delle donne e delle ragazze, compresi gli stereotipi di genere, la discriminazione di genere e una combinazione di fattori biologici e sociali, in particolare la sovrapposizione della maternità con gli anni più decisivi per la carriera di una donna, senza compromettere la loro libertà di prendere decisioni; incoraggia gli Stati membri a promuovere la partecipazione delle donne e delle ragazze agli studi e alle carriere STEM nei loro piani d'azione o strategie nazionali o regionali in materia di genere offrendo incentivi adeguati; ritiene che tali piani d'azione o strategie, tra le altre iniziative, dovrebbero mirare a potenziare l'uguaglianza di genere concentrandosi sull'eliminazione degli stereotipi di genere, sull'agevolazione dell'accesso all'istruzione e alle qualifiche, sul migliore equilibrio tra vita professionale e familiare e sulle pari opportunità, garantendo ambienti di lavoro e di studio sani e sicuri per le donne, la non discriminazione nel mercato del lavoro, la sensibilizzazione ai pregiudizi e agli stereotipi di genere in tutti i settori STEM, stabilendo un obbligo di trasparenza quanto alle politiche retributive, con una politica di tolleranza zero per le molestie sessuali, e una maggiore visibilità dei modelli di ruolo femminili; |
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3. |
riconosce che gli stereotipi di genere, lo scoraggiamento culturale e la mancanza di consapevolezza e di promozione di modelli di ruolo femminili ostacolano e incidono negativamente sulle opportunità delle ragazze e delle donne negli studi e nelle carriere in ambito STEM e nell'imprenditoria digitale e rischiano di comportare discriminazione e minori opportunità per le donne nel mercato del lavoro; |
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4. |
ribadisce l'importanza di integrare l'opera di sensibilizzazione ai pregiudizi di genere in tutti i settori pertinenti, anche nella formazione iniziale e continua degli insegnanti; sottolinea la necessità di affrontare gli ostacoli strutturali, quali gli ostacoli socioeconomici nonché ambienti e condizioni di lavoro ostili nei confronti delle donne, che impediscono alle ragazze e alle donne di entrare in un settore a prevalenza maschile, e mette in evidenza l'esigenza di accrescere la visibilità dei modelli di ruolo finora sottovalutati al fine di ispirare donne e ragazze; invita la Commissione ad avviare e sostenere campagne di sensibilizzazione e altri programmi e iniziative volti a ridurre tali ostacoli nel mondo accademico; sottolinea che le misure a favore della parità di genere, quali l'eliminazione degli stereotipi di genere nel settore dell'istruzione, la sensibilizzazione, la promozione delle discipline STEM per le ragazze e le donne e l'orientamento professionale volto a incoraggiare le ragazze a considerare lo studio in settori a prevalenza maschile, porterebbero a un maggior numero di donne che si diplomano o laureano nelle discipline STEM; |
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5. |
invita gli Stati membri a contrastare la segmentazione del mercato del lavoro sulla base del genere nelle professioni in ambito STEM, investendo nell'istruzione formale, informale e non formale, nell'apprendimento permanente e nella formazione professionale delle donne al fine di garantire loro l'accesso a posti di lavoro di qualità e ad opportunità di riqualificazione e miglioramento delle competenze per adeguarsi alla futura domanda del mercato del lavoro e prevenire un circolo vizioso della segregazione di genere del lavoro; invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare misure politiche che integrino appieno la dimensione di genere mediante campagne di sensibilizzazione, formazioni, programmi di studio e, in particolare, orientamento professionale, al fine di promuovere l'imprenditorialità, le discipline STEM e l'istruzione digitale delle ragazze fin dalla prima infanzia onde combattere gli stereotipi esistenti nell'ambito dell'istruzione e garantire che un numero maggiore di donne acceda ai settori in crescita e altamente retribuiti; ribadisce la necessità di coinvolgere i mezzi di comunicazione, compresi i social media, e di incoraggiarli a utilizzare un linguaggio più inclusivo ed evitare gli stereotipi che conducono alla nascita di pareri contrari alla partecipazione e all'interesse delle ragazze verso le discipline STEM; chiede che siano migliorate le strutture STEM e garantita la parità di accesso a tali strutture; chiede borse di studio per le ragazze e le donne che desiderano perseguire una carriera in ambito STEM; |
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6. |
invita la Commissione e gli Stati membri a tenere in speciale considerazione la situazione delle donne e delle ragazze provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati, come le donne e le ragazze con disabilità o che vivono nelle regioni ultraperiferiche o nelle zone rurali, le donne in condizioni di povertà, le madri sole, le studentesse in situazioni precarie, le migranti e le rom, e a garantire il loro pieno accesso all'istruzione digitale e alle professioni STEM e la loro piena inclusione in tali ambiti al fine di prevenire un ampliamento del divario digitale; invita la Commissione e gli Stati membri a prestare particolare attenzione alla discriminazione intersettoriale e ai pregiudizi fondati sull'etnia, la regione, l'orientamento sessuale, l'età o la disabilità nell'elaborazione dei loro piani d'azione; invita la Commissione e gli Stati membri a raccogliere dati comparabili e armonizzati per tracciare i progressi compiuti dalle donne provenienti da contesti socioeconomici diversi o appartenenti a un'etnia o una razza diversa in tutti i livelli di istruzione, anche relativamente alle loro scelte e al loro sviluppo in ambito professionale, concentrandosi sulle disuguaglianze nei settori STEM e digitale, e indica che tali dati contribuiranno a monitorare l'impatto delle politiche e consentiranno ai portatori di interessi di identificare le lacune e le loro cause profonde; invita la Commissione a cooperare con gli Stati membri per ampliare gli indicatori utilizzati per il quadro di valutazione relativo alle donne nel digitale, in modo da includervi informazioni e dati sulle donne nell'istruzione e nelle carriere STEM e mettere a punto una gamma di strumenti, tra cui metodologie, indicatori e quadri di riferimento, per produrre dati più precisi e migliorare l'utilizzo delle informazioni esistenti; |
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7. |
invita gli Stati membri a offrire il loro pieno sostegno alle iniziative della Commissione volte a sensibilizzare in merito alle opportunità digitali, come l'approccio «no women, no panel», la settimana UE della programmazione (EU Code week), le coalizioni per le competenze e le occupazioni digitali, il premio dell'UE per le donne innovatrici, le iniziative europee #SaferInternet4EU e l'agenda per le competenze per l'Europa; |
Istruzione
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8. |
accoglie con favore il piano d'azione per l'istruzione digitale 2021-2027 e la sua azione volta a «incoraggiare la partecipazione delle donne alle discipline STEM» e auspica che tale piano contribuisca a sviluppare modalità più allettanti e creative per incoraggiare le ragazze a proseguire gli studi STEM, nonché a rafforzare la fiducia delle donne nelle loro competenze digitali; sottolinea che le ragazze rappresentano solo il 36 % dei diplomati e laureati in discipline STEM (18), sebbene ottengano risultati migliori rispetto ai ragazzi nell'alfabetizzazione digitale (19); sottolinea che le ragazze che assimilano gli stereotipi di genere hanno livelli più bassi di efficacia personale e fiducia nelle loro capacità rispetto ai ragazzi e che l'efficacia personale ha un impatto considerevole sia sui risultati dell'istruzione STEM che sulle aspirazioni per le carriere STEM; sottolinea che le ragazze perdono interesse nelle discipline STEM con l'età, il che suggerisce che sia necessario intervenire già in fase di scuola materna e primaria per mantenere l'interesse delle ragazze in tali discipline e lottare contro gli stereotipi negativi sui ruoli di genere sia per le ragazze che per i ragazzi; esorta la Commissione e gli Stati membri a creare nuovi canali di comunicazione con le ragazze e a garantire che l'istruzione digitale sia disponibile per tutte loro nonché a riconoscere che gli insegnanti, con la loro capacità di promuovere nel contesto scolastico la partecipazione continua delle ragazze alle materie scientifiche, costituiscono un motore di cambiamento culturale, e a garantire pertanto investimenti a loro favore; propone di rafforzare tali sforzi attraverso l'elaborazione di linee guida comuni per gli Stati membri allo scopo di migliorare le conoscenze e le competenze delle ragazze che cominciano l'istruzione secondaria; chiede che i fondi, i programmi e le strategie dell'UE siano utilizzati in modo efficiente, compresi Erasmus+, il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e il programma Europa digitale, per incoraggiare le ragazze a intraprendere gli studi nel settore delle TIC e nelle discipline STEM e per sostenere efficacemente l'apprendimento permanente e la formazione nei settori STEM; chiede che l'uguaglianza di genere sia debitamente integrata nella futura strategia e nelle future politiche dell'UE in materia di giovani; |
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9. |
sottolinea che un'istruzione digitale di alta qualità, inclusiva e non discriminatoria deve svolgere un ruolo sostanziale nell'aumentare la presenza delle ragazze e delle donne nei settori legati alle TIC e alle discipline STEM e nell'eliminare il divario digitale di genere; sottolinea che l'istruzione digitale deve dare luogo a una migliore inclusione digitale e alfabetizzazione digitale e assicurare la partecipazione paritaria delle ragazze e delle donne all'era digitale; sottolinea l'importanza di garantire l'integrazione della dimensione di genere nell'istruzione nei campi STEM a tutti i livelli, compresa l'istruzione extracurricolare, informale e non formale, come anche per il personale docente; chiede pertanto strategie specifiche adeguate all'età; incoraggia gli Stati membri a promuovere l'insegnamento delle scienze informatiche nei programmi di studio nazionali e invita gli istituti di istruzione a integrare le materie della robotica, della codificazione, delle TIC e della programmazione in una fase precoce dell'istruzione prescolastica e primaria, al fine di incoraggiare le ragazze e le studentesse ad accedere alla matematica, alla programmazione, alle lezioni su materie TIC e materie scientifiche a scuola; |
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10. |
riconosce il ruolo delle scuole e degli insegnanti nell'eliminazione del divario di genere nell'ambito dell'insegnamento di materie STEM e sottolinea il ruolo dell'istruzione nel promuovere la presenza di ragazze nei corsi connessi alle discipline STEM e nel definire parametri di riferimento per monitorare l'assunzione e la permanenza nella professione delle donne; invita gli Stati membri a investire nello sviluppo delle competenze degli insegnanti delle discipline STEM di livello primario e secondario, per aiutarli a comprendere e affrontare preconcetti inconsapevoli nelle loro pratiche e valutazioni didattiche e a coinvolgere tutti i discenti su un piano di parità; ribadisce la necessità per gli Stati membri di coinvolgere tutto il corpo docente nei movimenti STEM affinché gli insegnanti si impegnino quali agenti del cambiamento; propone che gli istituti di istruzione elaborino piani di parità per promuovere l'equilibrio di genere tra gli insegnanti; chiede di rafforzare i programmi di studio e i materiali didattici negli ambiti STEM per meglio promuovere l'equa partecipazione all'insegnamento di materie STEM; chiede un migliore orientamento professionale e metodi nuovi e creativi per indurre le studentesse a prendere in considerazione un percorso professionale nei settori STEM; sottolinea, a tale proposito, la necessità di rafforzare la capacità degli insegnanti e dei consulenti di carriera di incoraggiare le ragazze che manifestano interesse per le discipline STEM a intraprendere una carriera in tale ambito, in quanto una migliore consapevolezza degli stereotipi e delle disparità di genere nelle discipline STEM consente agli educatori e ai consulenti di carriera di comprendere gli ostacoli incontrati dai loro studenti, garantire la parità di partecipazione alle classi STEM e promuovere le carriere STEM per le studentesse; |
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11. |
evidenzia il fatto che gli insegnanti uomini, così come altre tipologie di personale di sesso maschile, sono predominanti nei percorsi di studio negli ambiti STEM nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro, il che comporta l'assenza di modelli di ruolo femminili e limitate opportunità di orientamento e tutoraggio; incoraggia l'integrazione della dimensione di genere nell'istruzione primaria, secondaria e terziaria mediante contenuti educativi sensibili alle questioni di genere, formazione degli insegnanti e programmi scolastici ed esorta le commissioni e le istituzioni coinvolte nelle assunzioni a promuovere l'equilibrio di genere per evitare l'«effetto outsider»; sottolinea la necessità di investire nell'istruzione e nella formazione con processi di assunzione e selezione sensibili alla dimensione di genere in tutti i settori dell'istruzione, in particolare nelle discipline STEM e nei settori digitali emergenti, nei quali le donne sono sottorappresentate; invita la Commissione e gli Stati membri a trovare soluzioni più allettanti e creative per presentare modelli femminili di riferimento con una carriera di successo in ambito delle TIC e delle STEM, al fine di rafforzare la sicurezza in sé stesse delle ragazze riguardo alle loro competenze digitali e di incoraggiarle a seguire studi in ambito TIC e STEM; |
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12. |
sottolinea la necessità di affrontare la questione dell'educazione finanziaria, comprese le simulazioni delle pratiche finanziarie, e il suo rapporto con il divario pensionistico di genere; sottolinea che insegnare alle donne più giovani tematiche quali il divario retributivo di genere aprirà la strada a un domani popolato da donne sicure di sé dal punto di vista finanziario; |
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13. |
osserva che tutte le ragazze dovrebbero poter trarre benefici da un maggiore accesso a soluzioni di apprendimento digitale di livello mondiale e disporre degli strumenti e delle motivazioni per utilizzare le tecnologie digitali in qualità di utenti e di creatrici; invita gli Stati membri a tenere conto delle attuali preoccupazioni circa il rischio di un'ulteriore diffusione della COVID-19 e ad affrontare la carenza di attrezzature TIC e di connettività per gli studenti vulnerabili provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati, come le ragazze nelle zone rurali o difficili da raggiungere, e a sviluppare strumenti per garantire il pieno accesso all'istruzione digitale e il suo corretto funzionamento; sottolinea la necessità di programmi di finanziamento straordinari a favore delle scuole nelle zone rurali, che sempre più spesso sono sprovviste dei finanziamenti per le tecnologie avanzate che molti distretti scolastici urbani danno per scontati; auspica inoltre un migliore supporto a favore degli educatori nei sistemi scolastici rurali per aiutarli a offrire programmi scolastici che coprano le discipline STEM, soprattutto per ciò che concerne la formazione, gli strumenti o le infrastrutture; |
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14. |
sottolinea l'importanza di sviluppare reti per le professioniste STEM nell'ottica di organizzare campagne di comunicazione su larga scala che aiutino a trasformare la percezione delle donne negli ambiti STEM, e per queste ultime di connettersi con le ragazze attraverso il sostegno alla carriera, la formazione delle competenze e il networking; elogia le varie iniziative educative miranti a sostenere le ragazze e a promuovere le donne nell'economia digitale, compreso il ricorso a storie virali sui media sociali, reti professionali organizzate da donne per le donne e iniziative di aziende tecnologiche; invita la Commissione e gli Stati membri a istituire programmi di tutoraggio con modelli femminili negli ambiti STEM a tutti i livelli di istruzione; invita la Commissione ad adottare un approccio di genere mirato nella presentazione dei tirocini per opportunità digitali al fine di offrire alle giovani donne provenienti da contesti diversi la possibilità di acquisire esperienza pratica nel settore digitale, nelle TIC e nelle discipline STEM in settori che sono richiesti sul mercato del lavoro e incoraggia vivamente la promozione di tirocini presso imprese STEM durante l'istruzione; incoraggia gli Stati membri a creare iniziative a sostegno della transizione scuola-lavoro delle ragazze, come l'orientamento professionale a scuola, gli apprendistati e i tirocini, sostenendo le future aspirazioni delle ragazze e realizzando percorsi per la loro transizione nella forza lavoro STEM; |
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15. |
rileva che, nelle sue conclusioni del maggio 2015 sulla tabella di marcia per lo Spazio europeo della ricerca per il periodo 2015-2020, il Consiglio ha invitato — senza successo — la Commissione e gli Stati membri a iniziare a tradurre la legislazione nazionale in materia di parità in azioni efficaci al fine di combattere gli squilibri di genere negli istituti di ricerca e negli organi decisionali e meglio integrare la dimensione di genere nelle politiche, nei programmi e nei progetti di ricerca e sviluppo; riconosce l'obiettivo della Commissione di incoraggiare la partecipazione delle donne alle discipline STEM con l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia e di sostenere la coalizione STEM dell'UE nello sviluppo di programmi di istruzione superiore capaci di attrarre le donne verso l'ingegneria e le TIC; si rammarica per il fatto che persista una disparità di accesso alle posizioni, ai finanziamenti e alle pubblicazioni nel settore della ricerca a danno delle donne, incluso un divario retributivo di genere non corretto in ambito scientifico e accademico, nonostante l'esistenza di disposizioni giuridiche sulla parità di trattamento e la non discriminazione sul mercato del lavoro, anche per quanto riguarda la parità di retribuzione, in vigore nell'UE e negli Stati membri; |
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16. |
pone l'accento sul numero di casi di molestie sessuali subite dalle studentesse nei settori STEM durante l'istruzione terziaria e invita gli Stati membri e gli istituti di istruzione ad attuare una politica di tolleranza zero per le molestie sessuali, a concordare codici di condotta e protocolli rigorosi, a creare canali di segnalazione sicuri e privati per le donne e le ragazze e a segnalare tutti i casi di molestie sessuali alle autorità competenti; invita la Commissione, gli Stati membri e gli istituti di istruzione ad adottare misure preventive e sanzioni adeguate nei confronti degli autori di molestie sessuali allo scopo di affrontare i casi di molestie sessuali nelle scuole e nelle strutture d'insegnamento STEM; |
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17. |
sottolinea la necessità di includere l'apprendimento e opportunità professionali negli ambiti STEM che tengano conto della dimensione di genere nei piani di sviluppo nazionali e nelle politiche del settore dell'istruzione, delle TIC e in ambito scientifico; |
Carriera
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18. |
deplora il fatto che le donne si trovino ad affrontare nella loro carriera ostacoli sproporzionatamente maggiori rispetto agli uomini, a causa della mancanza di un adeguato equilibrio tra vita professionale e vita privata e dell'aumento del lavoro assistenziale non retribuito nella maggior parte delle famiglie; osserva che la pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato la situazione delle donne, che hanno dovuto trovare un equilibrio tra lavoro a distanza straordinario, prendersi cura dei figli e prestare assistenza non retribuita; deplora l'impatto particolarmente negativo della cultura del «sempre a disposizione» sull'equilibrio tra vita professionale e vita privata dei lavoratori con responsabilità di assistenza, che tendono a essere donne; esorta le istituzioni pubbliche e private a garantire che il telelavoro tenga conto degli ostacoli al mantenimento di un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, a rispettare il diritto di scollegarsi e ad adottare politiche favorevoli alla famiglia; esorta gli Stati membri a stabilire misure adeguate per garantire politiche di tolleranza zero per le molestie sessuali, un migliore congedo di maternità, un congedo di paternità maggiormente diffuso e più lungo e un congedo parentale retribuito e non trasferibile che consenta a donne e uomini di assentarsi dal lavoro per prendersi cura dei figli, e a contrastare la norma secondo cui la donna, in quanto genitore, deve interrompere la carriera, al fine di superare un grave ostacolo all'avanzamento di carriera delle donne, nonché a garantire orari di lavoro flessibili, strutture di assistenza all'infanzia in loco e telelavoro; esorta gli Stati membri a recepire e attuare pienamente la direttiva sull'equilibrio tra attività professionale e vita familiare (20) e invita la Commissione a monitorarla efficacemente; invita la Commissione e gli Stati membri a valutare esaustivamente le cause e i fattori che determinano l'elevato tasso di abbandono delle carriere in ambiti STEM da parte delle donne, a formulare raccomandazioni d'azione volte a prevenirlo e, ove necessario, a elaborare meccanismi e programmi atti a integrare donne e ragazze in iniziative di istruzione, formazione e occupazione adottando politiche e misure a tal fine; sottolinea che la COVID-19 sta aprendo un nuovo capitolo nel mondo del lavoro, dell'istruzione, della governance e della vita quotidiana e ha messo in evidenza la particolare importanza dell'alfabetizzazione e delle competenze digitali e la necessità di nuove condizioni in materia di telelavoro, che hanno evidenziato un significativo divario di genere durante la pandemia e i conseguenti lockdown; sottolinea l'urgente necessità di promuovere l'equilibrio di genere nel settore digitale, considerate le modalità mediante cui le persone e le aziende utilizzano le TIC e altre tecnologie digitali per lavorare e interagire nella nuova società digitale; |
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19. |
ritiene che disporre di più modelli femminili sia una questione della massima importanza, così come aumentare il numero di donne in posizioni dirigenziali nei settori STEM; sottolinea che il calo della percentuale di donne in posizioni di livello elevato ha un effetto negativo sulle assunzioni femminili, il che riduce ulteriormente la probabilità che una donna sia nominata a tali posizioni; si rammarica per la scarsa presenza di donne in posizioni dirigenziali nelle carriere in settori STEM e sottolinea l'urgente necessità di promuovere la parità di genere a tutti i livelli del processo decisionale in ambito commerciale e gestionale; sottolinea che la diversità di genere nei consigli di amministrazione e nelle posizioni decisionali migliora le prestazioni delle imprese grazie al più ampio spettro di conoscenze, atteggiamenti ed esperienze; deplora l'esistenza di una segregazione di genere sia orizzontale che verticale nelle gerarchie delle università e delle scuole in Europa; richiama l'attenzione sul fatto che le donne sono particolarmente sottorappresentate nelle posizioni accademiche e decisionali di vertice in seno alle istituzioni accademiche e alle università, e che ciò indica l'esistenza di un soffitto di cristallo, ossia di barriere invisibili di pregiudizio che impediscono alle donne di raggiungere posizioni di responsabilità; esorta il Consiglio e gli Stati membri ad adottare la proposta di direttiva relativa alla presenza delle donne nei consigli di amministrazione e a stabilire obiettivi per l'equilibrio di genere negli organi decisionali; |
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20. |
si rammarica che il divario retributivo di genere continui ad essere una realtà e sia ancora più pronunciato nei settori a predominanza maschile, quali le TIC e le imprese tecnologiche (21); invita tutti gli attori ad assicurare la trasparenza retributiva; esorta il Consiglio a sbloccare la proposta di direttiva recante applicazione del principio di parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, che mira a estendere la protezione contro la discriminazione attraverso un approccio orizzontale; |
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21. |
invita tutte le parti interessate ad occuparsi delle questioni legate alla discriminazione nelle loro pratiche di assunzione e a introdurre quote per promuovere l'inclusione delle donne, in particolare le donne provenienti da differenti contesti razziali ed etnici, le donne con disabilità e le persone LGBTI+; |
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22. |
incoraggia l'instaurazione di un dialogo inclusivo con le parti interessate, quali le imprese private, le organizzazioni non governative, gli ordini e gli istituti professionali, le istituzioni statali, le autorità regionali e locali, i responsabili politici e i rappresentanti della società civile, al fine di coordinare e porre rimedio agli «anelli mancanti» e promuovere quindi le donne nei settori STEM; sottolinea che, in considerazione della fondamentale importanza di combattere gli stereotipi culturali e sociali contro le capacità e i ruoli delle donne nei settori STEM, dovrebbero essere adottate misure mirate per promuovere la parità di genere, come strumenti legislativi o politiche in materia di integrazione della dimensione di genere quali incentivi finanziari o altre misure, al fine di aumentare la partecipazione delle ragazze all'istruzione e alle carriere in ambiti STEM; chiede che siano offerti incentivi alle imprese che sostengono modelli di ruolo femminili, programmi di tutoraggio e percorsi di carriera, e che sia aumentata la visibilità delle donne; riconosce il ruolo essenziale svolto da taluni amministratori delegati e rappresentanti dell'alta dirigenza delle aziende nel colmare il divario digitale di genere attraverso l'elaborazione di politiche aziendali aventi lo scopo di contrastare gli stereotipi di genere digitali promuovendo modelli di ruolo, motivando le donne ad approfondire gli studi in discipline STEM, stimolando la riqualificazione o l'aggiornamento delle competenze delle donne, promuovendo programmi di tutoraggio o migliorando l'immagine delle professioni TIC; invita la Commissione e gli Stati membri a impegnarsi ulteriormente con tutti i partner commerciali nel settore delle TIC, del digitale, delle telecomunicazioni, dei media, degli audiovisivi e delle tecnologie al fine di promuovere una cultura e un ambiente di lavoro inclusivi ed equilibrati sotto il profilo del genere, anche introducendo misure quali campagne di sensibilizzazione per promuovere la parità di genere nei settori STEM privati e partenariati pubblico-privato per facilitare l'accesso al mercato del lavoro STEM per gli studenti neolaureati, la promozione di programmi di apprendistato e di tirocini per le ragazze e le giovani donne, al fine di migliorare la loro transizione verso il mercato del lavoro, attraverso iniziative quali tutori e borse di studio per le ragazze svantaggiate e partenariati pubblico-privati tra sistemi d'istruzione, governi e imprese impegnati nel settore delle tecnologie emergenti, quali le tecnologie 3D, l'IA, la nanotecnologia, la robotica e la terapia genica e condividendo a tal fine informazioni e buone pratiche tra gli Stati membri; |
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23. |
mette in luce la relazione tra il divario di genere e il divario pensionistico; invita pertanto gli Stati membri ad affrontare e ridurre tali divari e ad adottare ulteriori misure per garantire che le donne possano avere un accesso adeguato all'istruzione, la possibilità di conseguire l'indipendenza economica e opportunità di avanzamento di carriera; |
Settore digitale
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24. |
si rammarica che il divario di genere colpisca tutti i settori delle tecnologie digitali, ma esprime particolare preoccupazione per il divario di genere nell'ambito delle tecnologie innovative, come i settori dell'IA e della cibersicurezza, nei quali la presenza femminile media a livello mondiale si attesta rispettivamente al 12 % e al 20 % (22); propone che si rivolgano maggiore attenzione e sostegno alle zone scarsamente popolate e in particolare alle zone rurali, dove tale situazione sta peggiorando; |
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25. |
sottolinea che la qualità dei set di dati utilizzati è fondamentale per le prestazioni delle tecnologie di IA, che l'IA non deve rafforzare le disuguaglianze e gli stereotipi di genere trasformando pregiudizi e preconcetti dalla sfera analogica a quella digitale sulla base di algoritmi e che l'IA può contribuire in modo significativo a promuovere la parità di genere, a condizione che sia sviluppato un quadro giuridico adeguato e che siano eliminati i pregiudizi consapevoli e inconsapevoli; sottolinea che una delle maggiori debolezze dell'IA riguarda determinati tipi di pregiudizi, quali il genere, l'età, la disabilità, la religione, la razza o l'origine etnica, l'ambiente sociale di provenienza o l'orientamento sessuale, imputabili a una forza lavoro omogenea; osserva che le tipologie di discriminazione intersettoriali lasciano le donne ai margini delle tecnologie emergenti, come esemplificato dal caso degli errori della tecnologia di riconoscimento facciale nel riconoscimento delle donne di colore; sottolinea la necessità di disporre di gruppi diversificati di sviluppatori e ingegneri che operino a fianco dei principali attori sociali, al fine di evitare che distorsioni di genere e culturali siano inavvertitamente inserite negli algoritmi, sistemi e applicazioni di IA; sostiene la creazione di programmi educativi e attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sull'impatto sociale, giuridico ed etico dell'IA; invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare tutte le misure possibili per prevenire le suddette distorsioni e garantire la piena tutela dei diritti fondamentali; sottolinea che l'infrastruttura per la sorveglianza umana deve essere sviluppata prima dell'attuazione delle tecnologie di IA in settori ad alto rischio, soprattutto nel settore della sanità, e deve includere esperti in materia di parità di genere; |
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26. |
riconosce che l'IA, se priva di condizionamenti di fondo, può essere uno strumento potente per superare le disuguaglianze e gli stereotipi di genere attraverso lo sviluppo di algoritmi imparziali ed etici fin dalla progettazione che contribuiscano all'equità e al benessere generali; sottolinea l'importanza di un approccio comune europeo per quanto riguarda gli aspetti etici dell'IA; sottolinea inoltre che la legislazione e la politica dell'UE in materia di IA devono rispettare i valori europei, i trattati e le leggi dell'Unione e i principi del pilastro europeo dei diritti sociali; |
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27. |
chiede che tutti i tipi di IA e di automazione siano concepiti in modo socialmente responsabile e tale da consentire di superare le disuguaglianze tra cui la discriminazione di genere e affrontare le sfide cui sono confrontate le donne, quali il lavoro assistenziale non retribuito, il divario retributivo di genere, il bullismo online, la violenza e le molestie sessuali basate sul genere, la tratta di esseri umani, le violazioni dei diritti sessuali e riproduttivi e la sottorappresentanza nelle posizioni dirigenziali; chiede che l'intelligenza artificiale e l'automazione contribuiscano a migliorare la salute e la prosperità economica delle donne, le pari opportunità, i diritti sociali e dei lavoratori, l'istruzione di qualità, la tutela dei minori, la diversità culturale e linguistica, la parità di genere, l'alfabetizzazione digitale, l'innovazione e la creatività, compreso l'accesso ai finanziamenti, l'istruzione superiore e le opportunità di lavoro flessibili; invita la Commissione ad aiutare le autorità competenti degli Stati membri a dedicare particolare attenzione alle nuove forme di violenza di genere, quali le molestie online e gli stalking online (23), nonché a effettuare valutazioni continue e ad affrontare tali questioni in modo più efficace; |
Imprenditorialità e accesso ai finanziamenti
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28. |
deplora che le donne siano sottorappresentate nelle start-up improntate all'innovazione e mette in luce i pregiudizi di genere e gli svantaggi sistemici esistenti nelle strutture sociali, in particolare in quelle che intersecano le discipline STEM e l'imprenditorialità; ritiene che disporre di più modelli femminili sia una questione della massima importanza, così come aumentare il numero di donne in posizioni dirigenziali nei settori STEM; invita la Commissione e gli Stati membri a mettere in atto politiche intese a sostenere e liberare il potenziale imprenditoriale delle donne, che continuano ad essere una fonte non sfruttata di crescita economica, d'innovazione e di creazione di occupazione, a fornire maggiori e più adeguate informazioni sull'imprenditorialità come possibilità di carriera interessante, specialmente per le giovani donne che frequentano la scuola, e ad attuare politiche pubbliche che promuovano l'imprenditorialità femminile; ritiene che la ripresa dalla pandemia di COVID-19 rappresenti un'opportunità significativa per far avanzare le donne imprenditrici, per consentire loro di ricostruire le nostre economie e società; sottolinea che un'autentica ripresa della COVID-19 potrà avere successo solo se si perverrà a conseguire un'Europa più verde, più equa e più equa sotto il profilo di genere e se sarà garantita un'adeguata integrazione della dimensione di genere nei fondi dell'UE per la ripresa, garantendo nel contempo che le donne traggano pieno vantaggio in termini di occupazione e imprenditorialità in settori in cui sono state tradizionalmente sottorappresentate e continuano a essere notevolmente sottorappresentate, compresi il digitale, l'intelligenza artificiale, le TIC e le discipline STEM; |
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29. |
ritiene che la sottorappresentanza delle donne responsabili di decisioni di investimento nelle imprese di venture capital costituisca una delle cause principali della persistente mancanza di finanziamenti per le start-up e le imprese guidate dalle donne; |
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30. |
invita la Commissione e gli Stati membri ad aumentare le opportunità di finanziamento, di accesso ai prestiti e a finanziamenti di capitali per le imprenditrici di start-up e le innovatrici attraverso i fondi e i programmi dell'UE, a facilitare l'accesso delle donne ai fondi esistenti, a creare fondi ad hoc e a cercare modi nuovi e innovativi per sostenerle finanziariamente e aiutarle a superare gli ostacoli che incontrano; chiede che la Banca europea per gli investimenti sia associata anche per quanto riguarda l'accesso alla microfinanza; riconosce la necessità che le campagne di sensibilizzazione e d'informazione sulle possibilità di finanziamento dell'UE forniscano un sostegno specifico alle titolari di imprese e alle imprenditrici; chiede di espandere ulteriormente la rete europea dei Business Angels e la rete europea di mentori delle imprenditrici, anche promuovendo incontri di innovatrici, professionisti della tecnologia e investitori per incoraggiare e stimolare le innovazioni e i finanziamenti per le iniziative guidate da donne; |
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31. |
accoglie con favore l'iniziativa della Commissione che istituisce il premio UE per le donne innovatrici, che viene assegnato ogni anno alle donne europee che hanno fondato un'impresa di successo e hanno introdotto un'innovazione sul mercato; invita la Commissione e gli Stati membri a trovare ulteriori modi per incoraggiare sempre più donne ad avviare una propria impresa e a celebrare le leader esemplari nel settore dell'innovazione; |
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32. |
invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare la dichiarazione di impegno sulle donne nel digitale adottata nell'aprile 2019 e a elaborare azioni concrete per promuovere la parità di genere nei settori STEM, compresa la creazione della giornata europea delle ragazze nel campo delle TIC e delle STEM; invita la Commissione a monitorare e a riferire in merito agli sforzi e alle azioni degli Stati membri e a garantire lo scambio di informazioni e di buone pratiche; |
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33. |
incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione. |
(1) GU C 316 del 22.9.2017, pag. 173.
(2) GU C 349 del 17.10.2017, pag. 56.
(3) GU C 66 del 21.2.2018, pag. 44.
(4) GU C 390 del 18.11.2019, pag. 28.
(5) Testi approvati, P9_TA(2021)0026.
(6) Studio — Istruzione e occupazione delle donne nelle scienze, nella tecnologia e nell'economia digitale, compresa l'IA, e la relativa influenza sull'uguaglianza di genere, Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne, Dipartimento tematico C — Diritti dei cittadini e affari costituzionali, 15 aprile 2020.
(7) Studio a cura di Iclaves per la Direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie, Commissione europea.
(8) Eurostat, Statistiche sull'istruzione terziaria, dati rilevati nel settembre 2020.
(9) Eurostat, Risorse umane nella scienza e nella tecnologia, dati medi annuali 2016-2020.
(10) Commissione europea, quadro di valutazione relativo alle donne nel settore digitale 2020.
(11) Associazione internazionale per la valutazione del rendimento scolastico (International Association for the Evaluation of Educational Achievement (IEA)), studio internazionale sull'alfabetizzazione informatica e dell'informazione (International Computer and Information Literacy Study (ICILS)), 2018.
(12) O'Dea, R. E., Lagisz, M., Jennions, M. D. et al., «Gender differences in individual variation in academic grades fail to fit expected patterns for STEM», Nature Communications 9, 3777, 2018.
(13) Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, Economic Benefits of Gender Equality in the EU: How gender equality in STEM education leads to economic growth (Benefici economici della parità di genere nell'UE. In che modo la parità di genere nell'istruzione in ambito STEM favorisce la crescita economica), 2017.
(14) Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, Violence against Women: an EU-wide survey (Violenza nei confronti delle donne: un'indagine a livello dell'Unione europea), 2014.
(15) Relazione del gruppo di esperti, Innovation through Gender: How Gender Analysis Contributes to Research (Innovazioni legate al genere: il contributo dell'analisi di genere alla ricerca), Direzione generale Ricerca e innovazione, Commissione europea, 2013.
(16) Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), Bridging the digital gender divide: include, upskill, innovate (Colmare il divario digitale di genere: inclusione, miglioramento delle competenze, innovazione), 2018.
(17) Commissione europea e Banca europea per gli investimenti, Funding women entrepreneurs: How to empower growth (Finanziare le donne imprenditrici: come rafforzare la crescita), 2018.
(18) Commissione europea, She Figures (Dati al femminile), 2018.
(19) Studio internazionale sull'alfabetizzazione informatica e dell'informazione (International Computer and Information Literacy Study (ICILS)), 2018.
(20) Direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio (GU L 188 del 12.7.2019, pag. 79).
(21) Lambrecht, A. and Tucker, C. E., «Algorithmic bias? An empirical study into apparent gender-based discrimination in the display of STEM career ads» (Pregiudizio algoritmico? Studio empirico sull'apparente discriminazione di genere nella presentazione degli annunci riguardanti carriere STEM), Management Science, Vol. 65, n. 7, 2019, pag. 2970.
(22) Sax, L. J., Kanny, M. A., Jacobs, J. A. et al., «Understanding the Changing Dynamics of the Gender Gap in Undergraduate Engineering Majors: 1971-2011», (Comprendere le dinamiche in evoluzione del divario di genere tra i diplomati in ingegneria: 1971-2011), Research in Higher Education, Vol. 57, n. 5, 2016; Shade, L. R., «Missing in action: Gender in Canada's digital economy agenda», (Disperso in azione: il genere nell'agenda dell'economia digitale del Canada), Signs: Journal of Women in Culture and Society, Vol. 39, n. 4, 2014, pagg. 887-896.
(23) Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, Violence against women: an EU-wide survey 2014 (Violenza contro le donne: un'indagine a livello dell'UE), 2014, pag. 87.