8.2.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 67/118


P9_TA(2021)0293

Repressione sistematica in Bielorussia e relative conseguenze per la sicurezza europea a seguito di sequestri di persona su un aereo civile dell'UE intercettato dalle autorità bielorusse

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 giugno 2021 sulla repressione sistematica in Bielorussia e relative conseguenze per la sicurezza europea a seguito di sequestri di persona su un aereo civile dell'UE intercettato dalle autorità bielorusse (2021/2741(RSP))

(2022/C 67/15)

Il Parlamento europeo,

viste le sue precedenti risoluzioni sulla Bielorussia,

viste le conclusioni Consiglio europeo del 12 ottobre 2020 e del 24 maggio 2021 sulla Bielorussia,

viste le dichiarazioni dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a nome dell'UE, in particolare quella del 24 maggio 2021, sul dirottamento forzato verso Minsk del volo Ryanair FR4978 il 23 maggio 2021,

vista la dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri del G7 e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 27 maggio 2021, sulla Bielorussia,

vista la decisione (PESC) 2021/908 del Consiglio, del 4 giugno 2021, che modifica la decisione 2012/642/PESC relativa a misure restrittive in considerazione della situazione in Bielorussia (1), con la quale il Consiglio ha introdotto un divieto di sorvolo dello spazio aereo dell'UE e di accesso agli aeroporti dell'UE da parte di vettori bielorussi di ogni tipo,

vista la dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 26 marzo 2021, sul sostegno dell'UE alla piattaforma internazionale di responsabilità per la Bielorussia,

vista la relazione del relatore per il meccanismo di Mosca dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), del 5 novembre 2020, sulle presunte violazioni dei diritti umani connesse alle elezioni presidenziali del 9 agosto 2020 in Bielorussia,

viste la Convenzione di Chicago relativa all'aviazione civile internazionale e la Convenzione di Montreal per la repressione degli atti illeciti rivolti contro la sicurezza dell'aviazione civile,

viste la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e tutte le convenzioni in materia di diritti umani di cui la Bielorussia è parte,

visto il conferimento del premio Sacharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero 2020 all'opposizione democratica in Bielorussia,

visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A.

considerando che il 23 maggio 2021 un aeromobile immatricolato in Polonia a servizio del volo Ryanair FR4978, un volo passeggeri internazionale tra due capitali dell'UE (da Atene a Vilnius), mentre si trovava nello spazio aereo bielorusso è stato oggetto di dirottamento forzato su ordine di Aljaksandr Lukašėnka ed è stato scortato da un jet da combattimento bielorusso fino all'aeroporto nazionale di Minsk, con il falso pretesto di un allarme bomba, mettendo a repentaglio la sicurezza di oltre 170 persone tra passeggeri ed equipaggio a bordo del volo, molti dei quali cittadini dell'UE;

B.

considerando che le autorità bielorusse non hanno trovato alcun ordigno esplosivo, ma hanno trattenuto due passeggeri — Roman Protasevič, cittadino bielorusso, e la sua compagna Sofia Sapega, cittadina russa e studentessa dell'Università europea di studi umanistici di Vilnius;

C.

considerando che Roman Protasevič è un giornalista e attivista bielorusso nonché ex caporedattore dell'influente canale Telegram Nexta, che ha svolto un ruolo fondamentale nell'informare la popolazione in merito agli abusi commessi dalle autorità e nel mobilitare le proteste in Bielorussia dopo le elezioni presidenziali irregolari del 9 agosto 2020, contribuendo così a rivelare la repressione sistematica del regime e le gravi violazioni dei diritti umani; che Roman Protasevič viveva in esilio nell'UE dal 2019 per evitare false accuse penali e ha ottenuto asilo politico nell'UE;

D.

considerando che la detenzione illegale di Roman Protasevič e il trattamento inumano che ha subito per mano del regime bielorusso, comprese le confessioni forzate nel corso di interviste-farsa trasmesse dalla televisione di Stato bielorussa, sono fonte di estrema preoccupazione per la comunità internazionale e sottolineano l'urgenza di un'azione coordinata a livello internazionale, in particolare dal momento che la Bielorussia resta l'unico paese europeo in cui applica ancora la pena capitale e che quindi non è membro del Consiglio d'Europa; che Roman Protasevič non appariva come qualcuno che fa una confessione di sua spontanea volontà e che qualsiasi confessione estorta è vietata dalla Convenzione contro la tortura; che ai suoi avvocati è ancora vietato incontrarlo e Aljaksandr Lukašėnka ha minacciato di invitare inquirenti della regione del Donbas, occupata dalla Russia, a interrogarlo; che Roman Protasevič è stato inserito nella lista di controllo dei terroristi e rischia ora di subire la pena capitale;

E.

considerando che l'intercettazione di un aereo civile costituisce una grave violazione delle convenzioni internazionali in materia di sicurezza aerea e pone in rilievo le conseguenze internazionali della repressione continua e incessante in Bielorussia per la sicurezza europea e dimostra in modo inequivocabile che il regime è diventato una minaccia per la pace e la sicurezza internazionali; che con l'atterraggio forzato dell'aereo quale atto di terrorismo sponsorizzato dallo Stato e l'arresto di un cosiddetto «nemico» del regime bielorusso si è voluto inviare un segnale di avvertimento a tutti i suoi oppositori, in particolare a coloro che vivono all'estero, ossia che il regime è determinato a trovarli e che all'estero non sono al sicuro;

F.

considerando che è in corso un'inchiesta dell'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale; che, oltre a Roman Protasevič e Sofia Sapega, diverse persone non indentificate sono sbarcate a Minsk; che la Federazione russa ha trattenuto diversi attivisti dell'opposizione bielorussa fuggiti a Mosca e continua a sostenere il regime bielorusso, anche dal punto di vista finanziario;

G.

considerando che le autorità bielorusse hanno continuato a reprimere il pacifico popolo bielorusso e che molti cittadini sono stati vittime di molestie, arrestati e condannati per aver espresso opposizione al regime o alle diffuse violazioni dei diritti umani perpetrate in Bielorussia; che, secondo le stime, oltre 34 000 bielorussi sono stati arrestati a un certo punto per aver protestato contro il regime, prima e dopo le elezioni del 9 agosto 2020; che vi sono oltre 470 prigionieri politici in Bielorussia, tra cui 7 minori; che sono stati avviati circa 3 000 processi penali con motivazioni politiche nei confronti dei manifestanti e vi sono state 4 600 denunce di torture, violenze e maltrattamenti;

H.

considerando che la situazione dei diritti umani in Bielorussia continua a deteriorarsi e il numero di prigionieri politici è in aumento; che i difensori dei diritti umani hanno documentato centinaia di casi di torture e maltrattamenti, mentre diverse persone sono scomparse o sono state trovate morte; che i trattamenti disumani, la tortura e il rifiuto deliberato di fornire assistenza medica continuano nei centri di detenzione e nelle carceri bielorussi, dove diversi manifestanti, come Vitold Ashurak, sono morti in circostanze sospette, mentre altri, come i diciassettenni Dzmitry Stakhouski e Stsiapan Latypou, sono stati oggetto di molestie e minacce al punto di tentare il suicidio;

I.

considerando che il 25 maggio 2021 gli attivisti della campagna «Bielorussia europea» Yauhen Afnahel, Pavel Yukhnevich, Maksim Viniarski e Andrei Voinich, il leader dell'opposizione Pavel Seviarynets, il blogger Dzmitry Kazlou e l'attivista della comunità Iryna Shchasnaya sono stati condannati a pene comprese tra quattro e sette anni di reclusione con false accuse di estremismo; che il 2 giugno 2021 il prigioniero politico Dzmitry Furmanau, assieme a Yauhen Raznichenka e Uladzimir Kniha, sono stati condannati a fino a quattro anni di reclusione in quella che è nota come la «causa Tsikhanouski»; che il 3 giugno 2021 il tribunale ha condannato un quinto gruppo di imputati, composto dai prigionieri politici Aliaksandr Khrapko, Radzivon Medusheuski, Ihar Vinakurau, Andrei Aniskevich, Alena Loika, Halina Chuhunova, Andrei Niamirski, Dzmitry Kurhanau, Katsiaryna Smirnova, Mikita Uvarau, Safiya Nisht, Siarhei Ksenzhuk e Illia Palkhouski, nell'ambito del cosiddetto «processo dei balli di protesta», pronunciando condanne che vanno da 18 mesi agli arresti domiciliari a un anno di reclusione; che il 3 giugno 2021 il prigioniero politico Siarhei Piarfiliyeu è stato condannato a due anni di reclusione e il figlio Stanislau Piarfiliyeu a due anni di limitazione della libertà (arresti domiciliari);

J.

considerando che le autorità bielorusse continuano le repressioni e le molestie nei confronti di giornalisti bielorussi indipendenti e tentano deliberatamente di ostacolare un'informazione obiettiva; che centinaia di giornalisti sono stati arrestati, compresi due giornalisti di Belsat che sono stati poi condannati; che decine di loro sono stati sottoposti a detenzione amministrativa e vittime di violenza e molti sono stati multati; che alcuni giornalisti sono stati sottoposti a custodia cautelare e accusati di reati; che, secondo numerose segnalazioni, le autorità avrebbero revocato l'accreditamento di giornalisti, compresi corrispondenti di media stranieri, molti dei quali sono stati arrestati ed espulsi dalla Bielorussia; che il 18 maggio 2021 le autorità bielorusse hanno fatto irruzione negli uffici di Tut.by, il più grande sito di informazione indipendente bielorusso, arrestando molti membri del personale e bloccandone il sito web;

K.

considerando che i difensori dei diritti umani, gli esponenti politici dell'opposizione, i rappresentanti della società civile e dei sindacati e altri attivisti sono sistematicamente oggetto di intimidazioni e molestie e soggetti a restrizioni delle libertà fondamentali; che non vi è alcuna indicazione del fatto che le autorità bielorusse stiano indagando sulle migliaia di segnalazioni di abusi da parte della polizia presentate da metà dell'agosto 2020, o sull'uccisione dei manifestanti; che l'impunità diffusa per le violazioni dei diritti umani perpetua la situazione disperata del popolo bielorusso; che l'assenza dello Stato di diritto ostacola il diritto a un processo equo;

L.

considerando che secondo l'Associazione degli studenti bielorussi, un'unione studentesca indipendente, più di 460 studenti sono stati trattenuti, quasi un terzo dei quali sono donne, e più di 150 studenti sono stati arbitrariamente espulsi dalle università, e molti di essi fuggono nei paesi vicini temendo per la propria sicurezza;

M.

considerando che il 31 maggio 2021 le autorità bielorusse hanno ulteriormente inasprito le già rigorose norme in materia di viaggi, rendendo praticamente impossibile ai cittadini bielorussi uscire dal paese, compresi coloro che dispongono di permessi di soggiorno di lunga durata all'estero;

N.

considerando che vi è una crescente repressione nei confronti dei rappresentanti della minoranza polacca in Bielorussia, tra cui l'arresto e la condanna della presidente dell'Unione dei polacchi in Bielorussia, Andżelika Borys, e la detenzione del giornalista, blogger e membro dell'Unione dei polacchi in Bielorussia, Andrzej Poczobut; che il sistema scolastico polacco in Bielorussia è sottoposto a crescenti pressioni da parte del regime; che tali azioni sono state accompagnate da una propaganda anti-polacca sulla televisione di Stato; che Lukašėnka ha istituito un nuovo giorno festivo in Bielorussia, da celebrare il 17 settembre, per ricordare l'anniversario dell'invasione sovietica della Polonia nel 1939;

O.

considerando che la Bielorussia ha avviato l'attività commerciale della centrale nucleare di Astravec senza dare seguito a tutte le raccomandazioni in materia di sicurezza contenute nella relazione del 2018 sulla prova di stress dell'UE e che, di conseguenza, la centrale di Astravec non è sicura e pone gravi minacce per la sicurezza nucleare di tutta l'Europa;

P.

considerando che finora l'Unione europea ha imposto sanzioni contro 7 entità e 88 cittadini bielorussi, tra cui Aljaksandr Lukašėnka;

1.

condanna fermamente il dirottamento e l'atterraggio forzato del volo Ryanair FR4978 a Minsk il 23 maggio e l'arresto del giornalista Roman Protasevič e di Sofia Sapega da parte delle autorità bielorusse; ritiene che tale atto orribile costituisca una violazione del diritto internazionale e un atto di terrorismo di Stato;

2.

chiede il rilascio immediato e incondizionato di Roman Protasevič e Sofia Sapega, nonché di tutti gli altri giornalisti e prigionieri politici detenuti in Bielorussia;

3.

ricorda la decisione del Consiglio di inasprire le misure restrittive esistenti introducendo il divieto per i vettori bielorussi di ogni tipo di sorvolare lo spazio aereo dell'UE e di accedere agli aeroporti dell'Unione e raccomanda al Consiglio di elaborare un piano per facilitare i tentativi dei cittadini bielorussi di lasciare il paese; invita l'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale e l'Agenzia europea per la sicurezza aerea a indagare e adottare le misure appropriate in merito a questo episodio inaccettabile, che mette in discussione le norme e gli standard internazionali; sottolinea che questo grave incidente ha violato la fiducia e che ogni Stato dovrebbe agire in modo responsabile nell'adempimento dei suoi obblighi ai sensi della convenzione di Chicago, in modo che gli aeromobili possano operare in modo sicuro e protetto; invita Ryanair a cooperare e condividere con le autorità tutte le informazioni pertinenti relative a tale episodio;

4.

chiede che sia eseguita una valutazione approfondita delle conseguenze dei sequestri dall'aereo civile intercettato, non solo per il trasporto aereo internazionale e la sicurezza aerea, ma anche per la sicurezza generale in Europa e per la sicurezza dei cittadini bielorussi e altri cittadini in esilio o in cerca di rifugio o asilo negli Stati membri dell'UE;

5.

sottolinea che tale indagine dovrebbe esaminare un eventuale ruolo svolto dalla Russia negli atti terroristici perpetrati dal regime bielorusso; sottolinea che, se si ritiene che ciò sia avvenuto, qualsiasi cittadino russo direttamente o indirettamente coinvolto nell'operazione dovrebbe essere oggetto di sanzioni a norma del regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani (legge Magnitsky dell'UE); sottolinea l'importanza del contributo dell'UE alle indagini, anche attraverso il coinvolgimento di organismi dell'UE quali Europol, Eurojust o la Procura europea nel lavoro delle squadre investigative e delle operazioni congiunte;

6.

ribadisce di non riconoscere l'elezione di Aljaksandr Lukašėnka alla carica di presidente della Bielorussia; ritiene che l'attuale regime in Bielorussia sia illegittimo, illegale e criminale; continua a sostenere il popolo bielorusso nelle sue legittime richieste e aspirazioni a elezioni libere ed eque, alle libertà fondamentali e ai diritti umani, alla rappresentanza democratica, alla partecipazione politica e alla dignità; condanna la repressione nei confronti delle migliaia di cittadini bielorussi che hanno protestato pacificamente in difesa del loro diritto alla libertà, alla democrazia e alla dignità;

7.

condanna fermamente gli atti di violenza e repressione perpetrati dalle autorità statali in Bielorussia, in particolare la detenzione illegale, la tortura e i maltrattamenti durante la detenzione e la persecuzione penale di cittadini pacifici, ne chiede l'immediata cessazione ed esprime il suo sostegno e la sua solidarietà alla società bielorussa; condanna la repressione sistematica contro i civili ad opera del regime, che dopo le elezioni fraudolente dell'agosto 2020 ha costretto più di 14 000 bielorussi a fuggire dal paese mediante violenze, intimidazioni e altre forme di coercizione; ribadisce che la campagna di repressione in corso e lo sfollamento forzato di civili equivalgono a gravi violazioni dei diritti umani; deplora il fatto che la Bielorussia sia attualmente l'unico paese in Europa in cui la pena di morte è ancora applicata e insiste sulla necessità di una sua immediata e permanente abolizione; condanna le recenti misure adottate dalle autorità bielorusse, che hanno vietato alla maggior parte dei cittadini bielorussi di lasciare il paese, compresi molti titolari di permessi di soggiorno stranieri;

8.

condanna le sentenze dure e ingiuste pronunciate recentemente nei confronti di numerosi prigionieri politici e detenuti, tra cui il leader dell'opposizione Pavel Seviarynets, e i processi contro esponenti democratici dell'opposizione bielorussa quali Viktar Babaryka, Mikola Statkevich e Sjarhej Leanidavič Cichanouski; deplora la condanna di Pavel Sevyarynets, Yauhen Afnahel, Andrei Voynich, Pavel Yukhnevich, Dzmitry Kazlou, Maksim Viniarski e Iryna Shchasnaya in un processo a porte chiuse nella città di Mahiliou;

9.

ribadisce l'importanza dei media e dei giornalisti bielorussi indipendenti e il ruolo importante che svolgono nella società bielorussa; condanna la repressione dei media e il blocco dell'accesso a Internet, come pure i pestaggi, gli arresti e le intimidazioni ai danni di giornalisti e blogger; sottolinea il diritto del popolo bielorusso di avere libero accesso alle informazioni;

10.

condanna la repressione e le azioni ostili compiute dalle autorità nei confronti di rappresentanti della minoranza polacca e contro il sistema scolastico polacco in Bielorussia; chiede, al riguardo, il rilascio incondizionato di Andżelika Borys, Andrzej Poczobut e altri prigionieri politici;

11.

invita il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), la Commissione e le rappresentanze diplomatiche nazionali degli Stati membri in Bielorussia a monitorare attentamente la situazione dei singoli prigionieri politici in Bielorussia, tra cui Roman Protasevič e Sofia Sapega, ad offrire loro sostegno e ad adoperarsi per assicurarne il rilascio; chiede a tale proposito che il regime di Lukašėnka, conformemente agli obblighi internazionali della Bielorussia sanciti dalle convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari, ponga immediatamente fine a qualsiasi azione intesa a intimidire o perseguitare i membri dei servizi diplomatici nazionali o europei;

12.

sottolinea l'urgente necessità di mantenere e ampliare i contatti e la cooperazione con i rappresentanti delle forze democratiche bielorusse a Minsk e in esilio, e in particolare con Sviatlana Tsikhanouskaya e i membri del Consiglio di coordinamento e della Direzione nazionale anticrisi; si unisce pertanto alle richieste di invitare i loro rappresentanti in occasione del vertice del G7 che si terrà dall'11 al 13 giugno 2021 e del vertice del partenariato orientale del 2021, e raccomanda di continuare a invitarli alle riunioni bilaterali di alto livello a livello governativo, nonché alle sessioni parlamentari e alle riunioni interparlamentari, come pure di istituire gruppi dedicati alla Bielorussia in tutti i parlamenti nazionali degli Stati membri dell'UE;

13.

invita il Consiglio ad ampliare quanto prima gli elenchi delle persone e delle entità soggette a sanzioni dell'UE includendo persone ed entità coinvolte nell'intercettazione e nell'atterraggio forzato del volo Ryanair FR4978 e nella detenzione di Roman Protasevič e Sofia Sapega; ricorda che il giornalista Roman Protasevič rischia la pena di morte;

14.

esorta il Consiglio a procedere con la massima urgenza con il quarto pacchetto di sanzioni nei confronti di persone ed entità che hanno partecipato alle frodi elettorali, alla repressione, alla tortura, ai maltrattamenti e alle violazioni dei diritti umani in Bielorussia o che ne sono state complici, compresa la persecuzione di giornalisti e blogger indipendenti, e ad avviare i lavori su un successivo pacchetto; chiede che siano applicate sanzioni nei confronti di un numero molto più ampio di funzionari bielorussi, tra cui procuratori, giudici e dipendenti delle autorità di contrasto che svolgono un ruolo nella repressione e nella condanna ingiusta dei critici del regime, nonché agenti di polizia, personale carcerario, membri del parlamento e del governo e agenti al servizio del regime nei settori della propaganda, dei mezzi di comunicazione, della disinformazione e dell'incitamento all'odio, di individui ed entità che sostengono Lukašėnka e il suo regime, come Marat Markov, che ha intervistato Roman Protasevič sul canale statale ONT il 2 giugno 2021 e delle persone coinvolte nell'incidente del 23 maggio, come i funzionari dell'intelligence e i rappresentanti delle autorità aeronautiche; ricorda, a tale proposito, la necessità di sfruttare appieno le opzioni di misure restrittive previste dal regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani (legge Magnitsky dell'UE);

15.

invita la Commissione e gli Stati membri a negare fermamente qualsiasi sostegno finanziario al regime bielorusso e a rifiutare pertanto la concessione di qualsiasi nuova linea di credito alle banche bielorusse nonché a bloccare qualsiasi investimento in progetti infrastrutturali o imprese economiche in Bielorussia; chiede che la Commissione adotti misure per impedire che le istituzioni finanziarie europee acquistino obbligazioni o qualsiasi altro strumento finanziario emesso dal governo bielorusso e dalle istituzioni pubbliche affiliate; si compiace che la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo abbiano sospeso il finanziamento di progetti nel settore pubblico bielorusso e chiede che sia condotta un'indagine su come i fondi non utilizzati possano essere reindirizzati verso la società civile e il settore privato ove non legato al regime; invita il Fondo monetario internazionale e gli Stati membri dell'UE a non fornire in nessun caso un sostegno diretto di bilancio al regime e ad astenersi dal ricorrere alla procedura speciale di prelievo annunciata per il 2021;

16.

ribadisce il suo invito a tutte le imprese dell'UE che operano in Bielorussia ad agire con particolare diligenza e ad adempiere alla propria responsabilità di rispettare i diritti umani, in linea con i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani; chiede inoltre loro di astenersi da qualsiasi nuovo investimento nonché di manifestare pubblicamente contro la repressione in atto nel paese per mano delle autorità bielorusse;

17.

invita il Consiglio ad adottare e applicare rapidamente sanzioni economiche che devono essere severe e colpire, per quanto possibile, in modo immediato il regime bielorusso, i suoi sostenitori e gli attori economici che lo sostengono; chiede che tali sanzioni economiche siano mirate contro le società pubbliche e private controllate dal regime o strettamente legate ai suoi interessi commerciali oppure note per aver licenziato dipendenti a seguito della loro partecipazione a scioperi o manifestazioni; chiede che siano imposte sanzioni settoriali, rivolte in particolare alle industrie del petrolio greggio e dei prodotti petroliferi e ai settori della lavorazione della potassa, dell'acciaio e del legno; chiede altresì la cessazione della cooperazione con le banche statali bielorusse e dei finanziamenti a loro favore, nonché la limitazione delle linee di credito concesse dalle banche internazionali alle loro controllate in Bielorussia e di valutare la possibilità di sospendere temporaneamente la Bielorussia dal sistema SWIFT; chiede alle aziende registrate nell'Unione, segnatamente a Siemens AG, di interrompere la collaborazione con le autorità bielorusse condividendo tecnologie e competenze tecniche; invita gli Stati membri e le istituzioni dell'UE a intensificare gli sforzi per contrastare il notevole contrabbando di sigarette dalla Bielorussia verso l'UE, che fornisce fondi al regime di Lukašėnka; incoraggia un'azione coordinata di solidarietà dell'UE volta a compensare le difficoltà economiche per gli Stati membri maggiormente colpiti dalle sanzioni economiche nei confronti della Bielorussia;

18.

accoglie con favore la decisione dell'Unione europea di radiodiffusione (UER) di sospendere l'appartenenza all'UER dell'emittente bielorussa BTRC; chiede la sospensione della Bielorussia dagli organismi sportivi internazionali e dagli eventi sportivi internazionali, tra cui i campionati europei e mondiali e i Giochi olimpici di Tokyo; esorta l'Unione delle federazioni calcistiche europee (UEFA) a revocare i diritti di trasmissione del torneo di calcio EURO 2020 alla televisione statale bielorussa TVR e a cederli gratuitamente all'emittente indipendente Belsat TV;

19.

invita gli Stati membri a migliorare la cooperazione in materia di intelligence in relazione alla crisi in Bielorussia e ad espellere gli ufficiali dei servizi segreti bielorussi noti e presunti attivi nell'Unione; incoraggia il suo Presidente a limitare l'accesso al Parlamento europeo del personale dell'ambasciata bielorussa a Bruxelles, compreso l'accesso fisico e remoto alle riunioni ospitate dal Parlamento europeo, e a rivedere la comunicazione del Parlamento con l'ambasciata bielorussa;

20.

esprime profonda preoccupazione per il coinvolgimento della Russia con il regime di Lukašėnka, compresi il sostegno finanziario e la stretta cooperazione tra i servizi di intelligence;

21.

sottolinea la necessità di un impegno internazionale, comprese discussioni in seno alle Nazioni Unite e alla NATO; invita l'UE a coordinare strettamente le proprie misure con gli Stati Uniti, i partner del G7 e altri paesi che ne condividono i principi e a cercare un ampio allineamento tra i partner dell'UE, in particolare dei vicini europei come l'Ucraina, per far sì che le sanzioni abbiano il massimo impatto possibile; ricorda la decisione del governo ucraino di unirsi agli Stati membri dell'Unione nell'imporre sanzioni in materia di trasporti alle compagnie aeree bielorusse e invita la Commissione e il Consiglio ad adottare misure punitive nei confronti di Belavia e dei passeggeri che si recano nella Crimea annessa dalla Russia; accoglie con favore i prossimi vertici UE-USA e USA-Russia, che rappresentano opportunità importanti per coordinare le posizioni tra l'UE e i suoi partner;

22.

sottolinea che, sebbene le opportunità migliori a disposizione dell'UE per trattare adeguatamente gli Stati illegali si basino sui meccanismi sanzionatori, oltre alle sanzioni nei confronti delle imprese statali bielorusse l'UE dovrebbe sfruttare le pressioni interne esistenti nel paese sostenendo la società civile bielorussa;

23.

invita la Commissione e il VP/AR, congiuntamente ai partner internazionali, ad avviare l'organizzazione di una conferenza internazionale di alto livello «Futuro della Bielorussia democratica» sulla soluzione della crisi in Bielorussia, nonché a indagare e perseguire i crimini commessi dalle autorità del paese nei confronti del popolo bielorusso e della trasformazione democratica della Bielorussia; ritiene che una tale conferenza, guidata dall'UE e con la partecipazione delle istituzioni finanziarie internazionali, dei paesi del G7, degli Stati membri e delle istituzioni dell'UE, nonché di altri soggetti disposti a impegnarsi per un pacchetto finanziario di svariati miliardi di euro, servirà a sostenere i futuri sforzi di riforma e la ristrutturazione dell'economia e invierà un forte segnale di sostegno al popolo bielorusso;

24.

ricorda la sua precedente iniziativa per una missione ad alto livello, con la partecipazione di ex funzionari europei di alto livello, volta a esplorare tutte le vie possibili per porre fine alla violenza e a liberare i prigionieri politici e che potrebbe contribuire a creare un contesto favorevole a un dialogo politico interno inclusivo in Bielorussia;

25.

esorta la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a rafforzare il sostegno diretto e il dialogo con l'opposizione bielorussa, con la società civile, i difensori dei diritti umani e i media indipendenti in Bielorussia e al di fuori del paese, anche mediante lo sviluppo delle capacità e un sostegno finanziario, e a rafforzare il sostegno al Fondo europeo per la democrazia nelle sue attività in loco; invita, a tale proposito, l'UE e altre organizzazioni internazionali a fornire sostegno finanziario e tecnico a tutti i mezzi di informazione e ai giornalisti indipendenti per consentire loro di svolgere il loro compito di informare la società sugli sviluppi in corso in Bielorussia; ribadisce, a tale proposito, la sua richiesta di maggiore assistenza per il canale televisivo Belsat;

26.

si impegna a contribuire a incrementare la capacità delle forze democratiche, a rafforzare il ruolo della società civile, a sostenere un dialogo politico a tutti gli effetti che porti a un passaggio di poteri pacifico in Bielorussia, nonché a sostenere i giovani leader politici e i difensori dei diritti umani mediante i meccanismi di sostegno alla democrazia del Parlamento;

27.

accoglie con favore il progetto di piano globale di sostegno economico per una futura Bielorussia democratica, del valore di 3 miliardi di EUR, presentato dalla Commissione; invita la Commissione e il Consiglio a sviluppare e promuovere ulteriormente tale piano e a comunicare chiaramente che, una volta avvenuto il cambiamento democratico in Bielorussia, l'UE sarà pronta a fornire assistenza concreta per avviare il paese su un percorso di riforma e modernizzazione; osserva che l'UE deve proporre una serie completa di azioni per preparare le forze democratiche della Bielorussia all'attuazione di tale pacchetto;

28.

invita l'UE a coordinarsi con gli Stati Uniti, i partner del G7 e altri paesi che ne condividono i principi per bloccare la cooperazione con il settore pubblico di Lukašėnka e a riorientare la cooperazione con la società civile bielorussa e le società private bielorusse al di fuori del campo di influenza del regime;

29.

respinge le minacce inaccettabili di Aljaksandr Lukašėnka, secondo cui le autorità bielorusse non fermeranno i migranti irregolari e il traffico di droga, ed esprime preoccupazione per l'aumento della migrazione irregolare dalla Bielorussia verso l'UE e per il potenziale coinvolgimento delle autorità bielorusse in questo fenomeno; invita gli Stati membri e le istituzioni dell'UE a seguire gli sviluppi in questi settori e ad adottare le misure appropriate;

30.

condanna l'uso improprio a fini politici delle autorità di contrasto da parte della dirigenza bielorussa; invita Interpol a riesaminare immediatamente e attentamente le richieste attuali e future presentate dalla Bielorussia e ad adottare tutte le misure adeguate per impedire alla Bielorussia di ricorre impropriamente a Interpol per fini politici;

31.

sottolinea la necessità di un'indagine approfondita sui crimini commessi dal regime di Lukašėnka contro il popolo bielorusso, che dovrebbe concludersi con la costituzione di un tribunale internazionale per perseguirli; insiste sul fatto che, di fronte alla mancata volontà delle autorità bielorusse di applicare i principi dello Stato di diritto e della responsabilità, la comunità internazionale deve intervenire per raccogliere le prove dei crimini commessi e garantire lo svolgimento di indagini e azioni penali a carico dei responsabili lungo l'intera catena di comando; accoglie con favore l'iniziativa intrapresa in diversi Stati membri dell'UE di applicare il principio di giurisdizione universale e preparare procedimenti legali nei confronti dei funzionari bielorussi responsabili di atti di repressione e incoraggia tutti gli altri Stati membri a seguire il loro esempio; invita a sostenere attivamente tutte le iniziative internazionali volte a contrastare l'impunità in Bielorussia, quali la Piattaforma internazionale contro l'impunità e il Justice Hub di Vilnius;

32.

esorta il VP/AR, la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a continuare a segnalare la situazione in Bielorussia in seno a tutte le organizzazioni europee e internazionali pertinenti come l'OSCE, il Consiglio d'Europa, il Consiglio per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite e altri organi specializzati dell'ONU, al fine di garantire un'azione urgente a livello internazionale in risposta alla situazione in Bielorussia e di sopraffare l'ostruzionismo della Russia e di altri paesi a tale azione;

33.

incoraggia gli Stati membri a facilitare ulteriormente le procedure per il rilascio dei visti e dei permessi di soggiorno per coloro che fuggono dalla Bielorussia per motivi politici o per coloro che necessitano di cure mediche a seguito delle violenze perpetrate nei loro confronti e a offrire a loro e alle loro famiglie il sostegno e l'assistenza necessari; invita gli Stati membri a dare attuazione alle raccomandazioni del relatore per il meccanismo di Mosca dell'OSCE in relazione alla concessione dell'asilo nei casi di persecuzione contemplati dalla convenzione di Ginevra sui rifugiati e a semplificare ulteriormente la procedura di rilascio dei visti di emergenza e di fornitura di rifugio temporaneo nei paesi dell'UE; invita gli Stati membri e la Commissione a offrire borse di studio agli studenti e ai ricercatori bielorussi espulsi dalle università e imprigionati per le loro posizioni filodemocratiche; invita gli Stati membri a fornire sostegno finanziario alle istituzioni in esilio, come l'Università europea delle scienze umanistiche di Vilnius, che stanno alimentando una nuova generazione di bielorussi che mettono in discussione il sistema corrotto e illegittimo del paese;

34.

invita la Commissione, gli Stati membri e il SEAE a cooperare con partner internazionali quali il meccanismo di Mosca dell'OSCE e il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, come pure con i difensori dei diritti umani e la società civile in loco, al fine di assicurare il monitoraggio, la documentazione e la segnalazione delle violazioni dei diritti umani e di garantire la successiva assunzione di responsabilità e la giustizia per le vittime; accoglie con favore l'istituzione della piattaforma internazionale di responsabilità per la Bielorussia e invita le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a sostenerne il funzionamento; si impegna a garantire l'efficace funzionamento della piattaforma del Parlamento europeo per la lotta all'impunità in Bielorussia e a coordinare una tempestiva reazione internazionale agli sviluppi in Bielorussia;

35.

ribadisce la necessità che tutti gli Stati membri adottino una posizione unitaria nella risposta al terrorismo di Stato orchestrato dal regime di Aljaksandr Lukašėnka e sostenuto dal Cremlino; sottolinea che è importante che l'UE contrasti la disinformazione riguardo alla situazione in Bielorussia all'interno dell'UE, nonché altre forme di minacce ibride da parte di terzi a tale riguardo; esprime solidarietà con la Lettonia in seguito all'espulsione ingiustificata da parte della Bielorussia di suoi diplomatici; condanna l'avvio di un'indagine penale da parte del Procuratore generale bielorusso contro il ministro degli Esteri lettone e il sindaco della capitale Riga; condanna ogni tentativo da parte delle autorità bielorusse di esercitare pressioni sugli Stati membri dell'UE, ivi compresa la richiesta del Procuratore bielorusso di interrogare l'ex presidente lituano Valdas Adamkus sulla base dei suoi presunti legami con un battaglione della polizia ausiliaria subordinato alle SS, che ha effettuato operazioni punitive in Bielorussia durante la Seconda guerra mondiale;

36.

ribadisce la sua preoccupazione in merito all'ubicazione della centrale nucleare di Astravec, situata ad appena 45 km da Vilnius (Lituania) e nelle immediate vicinanze di altri paesi dell'UE; sottolinea l'importanza di affrontare le minacce per la sicurezza nucleare poste dalla centrale nucleare di Astravec e deplora il fatto che la Bielorussia non si preoccupi della sicurezza nucleare di tale centrale nucleare in piena trasparenza e non si sia impegnata a dare piena attuazione alle raccomandazioni contenute nella valutazione tra pari della centrale realizzata dal gruppo dei regolatori europei in materia di sicurezza nucleare (ENSREG); chiede che siano introdotte misure di salvaguardia efficaci contro la vendita diretta o indiretta di energia elettrica bielorussa prodotto dalla centrale di Astravec nei mercati dell'UE;

37.

sottolinea che la situazione attuale mette alla prova la credibilità dell'Unione europea e l'efficacia della sua politica estera; ricorda che la situazione in Bielorussia, paese vicino e membro del partenariato orientale, ha un impatto diretto sull'UE e che quest'ultima dovrebbe mostrare sufficiente determinazione nell'offrire un sostegno concreto e a lungo termine alle forze democratiche che lottano per portare libertà e democrazia in Bielorussia; invita l'UE a non esitare e ad agire in modo rapido e proattivo;

38.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, all'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile e alle autorità della Repubblica di Bielorussia.

(1)  GU L 197 I del 4.6.2021, pag. 3.