4.3.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 105/18


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «L’industria vetraria europea a un bivio: come renderla più verde ed efficiente sotto il profilo energetico, rafforzandone nel contempo la competitività e mantenendo posti di lavoro di qualità»

(parere d’iniziativa)

(2022/C 105/04)

Relatore:

Aurel Laurențiu PLOSCEANU

Correlatore:

Gerald KREUZER

Decisione dell’Assemblea plenaria

25.3.2021

Base giuridica

Articolo 32, paragrafo 2, del Regolamento interno

 

Parere d’iniziativa

Organo competente

Commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI)

Adozione in sezione

29.9.2021

Adozione in sessione plenaria

21.10.2021

Sessione plenaria n.

564

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

142/1/3

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

L’industria europea del vetro costituisce un settore innovativo e altamente strategico, da cui l’UE trae grande beneficio. I prodotti in vetro sono indispensabili ai fini della transizione verso un’economia circolare climaticamente neutra: per la ristrutturazione degli edifici, la produzione di più energia elettrica da fonti rinnovabili, la decarbonizzazione dei mezzi di trasporto e la realizzazione di imballaggi sostenibili. Il vetro contribuisce inoltre alla rivoluzione digitale dell’Europa. In sintesi: il vetro è il futuro.

1.2.

Il CESE chiede ai responsabili politici dell’UE di porre il settore del vetro e tutti i suoi comparti al centro delle attuali priorità politiche, tra cui il pacchetto Pronti per il 55 %, il pacchetto sull’economia circolare, l’agenda digitale, l’agenda per le catene del valore strategiche, nonché la politica commerciale internazionale dell’UE e i relativi strumenti.

1.3.

L’ondata di ristrutturazioni dell’UE rappresenterebbe un’enorme fonte di opportunità commerciali per il vetro, innescando investimenti e fornendo al tempo stesso un grandissimo contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 degli edifici. Il CESE invita pertanto l’UE e i responsabili politici nazionali quanto meno a sostenere gli obiettivi attualmente proposti e, ove possibile, a rafforzarli.

1.4.

Nel settore è necessaria una transizione energetica che renda neutro in termini di carbonio il processo di produzione del vetro, che è intrinsecamente ad alta intensità energetica. Tale transizione energetica accrescerà notevolmente i costi per le imprese, a causa dell’aumento dei costi operativi e dei requisiti patrimoniali.

1.5.

Il CESE raccomanda vivamente di far sì che le politiche dell’UE sostengano il settore del vetro per rendere possibile questa transizione, mediante un sostegno finanziario per le spese in conto capitale e per quelle operative, lo sviluppo di capacità nel campo delle energie rinnovabili, un approvvigionamento energetico a prezzi accessibili e la tutela del settore dalla concorrenza sleale degli operatori esterni al mercato dell’UE.

1.6.

Il CESE sostiene tutte le politiche dell’UE e i piani nazionali di ripresa volti a favorire una rivoluzione nei trasporti che apra la strada ad automobili intelligenti e climaticamente neutre e a un’espansione massiccia dei sistemi di trasporto pubblico. Il vetro ad alta tecnologia ha un ruolo importante da svolgere.

1.7.

Il CESE raccomanda vivamente che l’UE classifichi il vetro come materiale permanente, per le proprietà che lo caratterizzano in quanto materiale inerte, riutilizzabile e riciclabile all’infinito.

1.8.

Nell’ottica di ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, l’estrazione di materie prime vergini e l’esaurimento delle risorse, il CESE auspica una transizione dai materiali non lineari al vetro, materiale totalmente circolare, riutilizzabile e riciclabile. Il CESE invita l’UE a riconoscere i vantaggi del vetro nel contribuire a realizzare sistemi di imballaggio sostenibili.

1.9.

Il CESE raccomanda vivamente di attuare in modo più ampio i principi dell’economia circolare, insieme a un sostegno finanziario pubblico e privato e a partenariati come l’iniziativa Close the Glass Loop (Chiudere il ciclo del vetro), volta a favorire la diffusione del riciclaggio del vetro. Ciò consentirà all’Europa di evitare i rifiuti di vetro, ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2 e creare nuovi posti di lavoro nel settore del riciclaggio del vetro.

1.10.

Il CESE esorta l’UE a prendere atto del fatto che il vetro è indispensabile per la produzione di energia verde, in quanto componente essenziale non solo dei pannelli solari fotovoltaici ma anche delle turbine eoliche. Il vetro può inoltre essere utilizzato in altri modi per produrre elettricità verde. Il CESE invita la Commissione e il Parlamento a sviluppare nuove politiche dell’UE in materia di obiettivi climatici e catene del valore strategiche al fine di rilanciare la produzione di celle fotovoltaiche in Europa e salvaguardare la produzione di altri prodotti in vetro strategici e le catene di valore cui appartengono (ad esempio i parabrezza per i produttori di mezzi di trasporto).

1.11.

Il CESE chiede che siano sostenuti gli investimenti nell’istruzione e nella formazione al fine di fornire ai lavoratori nuovi e in giovane età, che entrano nel settore per sostituire la forza lavoro che invecchia, le conoscenze e le capacità necessarie, nonché per consentire ai lavoratori attuali di stare al passo con l’innovazione e i cambiamenti dovuti alla transizione in atto nel settore.

1.12.

Il CESE invita l’UE a proteggere le nostre industrie del vetro dal rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Le crescenti ambizioni in materia di clima e l’aumento dei costi del carbonio richiedono un rafforzamento — piuttosto che una riduzione — della protezione contro la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. La competitività dei prodotti in vetro nei mercati di esportazione e nella stessa UE può essere in parte garantita mediante misure efficaci in materia di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio attraverso il sistema di scambio delle quote di emissione (ETS). Tale sistema dovrebbe essere mantenuto per sostenere l’industria nella transizione verso il conseguimento dell’obiettivo di neutralità climatica dell’UE. Occorre valutare attentamente l’introduzione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) e del pacchetto sulla tassonomia. Il CESE chiede che il CBAM preveda una soluzione per le esportazioni e che le misure relative alla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio siano rafforzate integrando il CBAM con un’assegnazione gratuita completa basata su parametri di riferimento almeno fino al 2030, in linea con le norme dell’OMC.

1.13.

Una transizione verde e digitale in Europa, specialmente nell’industria del vetro, deve essere una transizione giusta. Per garantire il massimo sostegno a questa transizione, il CESE chiede di coinvolgere i lavoratori. La legislazione dell’UE dovrebbe pertanto sostenere il dialogo sociale a ogni livello.

1.14.

Al fine di monitorare gli sviluppi nell’industria del vetro in termini di riduzione delle emissioni di CO2, di produzione e di altre variabili pertinenti, il CESE auspica un sostegno e un’analisi più mirati per il settore nel suo complesso, per i suoi comparti e per ciascuno Stato membro.

2.   Descrizione generale del settore industriale del vetro

2.1.   Produzione

Secondo Glass Alliance Europe, nel 2020 la produzione di vetro nell’UE ha raggiunto i 36,8 milioni di tonnellate. L’UE è uno dei principali produttori di vetro al mondo. Il settore si divide in cinque comparti:

a)

60,4 % — vetro per contenitori

b)

29,2 % — vetro piano

c)

3,2 % — vetro per uso domestico

d)

5,3 % — fibre (rinforzo e isolamento)

e)

2,1 % — vetri speciali.

2.2.

Occupazione

Nel 2018 il settore del vetro impiegava circa 290 000 lavoratori nell’UE-27 (1). Tale cifra comprende la produzione, il riciclaggio e la trasformazione del vetro, dal momento che alcuni settori, in particolare quello del vetro piano, hanno catene del valore complesse. Il settore della trasformazione del vetro comprende anche un numero considerevole di PMI.

2.3.   Salute e sicurezza

2.3.1.

Il settore europeo del vetro offre posti di lavoro di qualità per un’ampia gamma di profili: da operai non qualificati a ingegneri di alto livello.

2.3.2.

Lavorare come operaio nell’industria del vetro può essere fisicamente gravoso e talvolta anche pericoloso. Le misure in materia di salute e sicurezza richiedono investimenti e spesso hanno un impatto positivo sulla produttività. Le misure di prevenzione delle malattie professionali vengono costantemente migliorate, come nel caso della prevenzione della silicosi nell’ambito del dialogo sociale dell’European Network for Silica (NEPSI) sul tema della silice cristallina respirabile. La cultura della sicurezza e della prevenzione ha contribuito alla qualità dei posti di lavoro nel settore.

2.4.   Età, istruzione e formazione

A differenza di quanto avviene nell’Europa centrale e orientale, la forza lavoro dei paesi dell’Europa occidentale è in larga misura più anziana (50 +) e dotata di molta esperienza. È sempre più difficile attrarre lavoratori nuovi e in giovane età. Sostituire i lavoratori anziani ed esperti significa formare nuovi lavoratori e consentire ai lavoratori attuali di stare al passo con l’innovazione e i cambiamenti nel settore.

2.5.   Il settore del vetro è molto innovativo

2.5.1.

Le tendenze in materia di salute e benessere aprono nuove opportunità e nuovi mercati per imballaggi in vetro a ciclo chiuso sostenibili, sani, riutilizzabili e riciclabili all’infinito. Il settore del vetro sta lavorando all’innovazione progettuale e a percorsi più «di rottura» per decarbonizzare il processo di produzione, dando vita a un’importante trasformazione nella produzione del vetro.

2.5.2.

Il vetro utilizzato nelle costruzioni e nel settore degli autoveicoli sta diventando più sofisticato grazie all’integrazione di fogli, gas, rivestimenti, dispositivi fotografici, radar e altri componenti per migliorare la sicurezza, le proprietà isolanti e la capacità di trasmettere dati. Per mantenere l’efficienza e generare elettricità da fonti rinnovabili, nei vetri delle facciate o nei tetti panoramici delle auto si possono integrare celle fotovoltaiche.

2.5.3.

Prodotti di vetro ad alta tecnologia sono usati anche nel settore aerospaziale e in quello della difesa. I prodotti e i compositi in vetro sono utilizzati anche nei veicoli spaziali e nei satelliti come rivestimenti, componenti elettroniche, sensori, schermi e altro. Ciò fa dell’industria del vetro un settore non solo altamente tecnologico e innovativo, ma anche altamente strategico.

2.6.   Impatto della COVID-19

Dall’inizio della pandemia i mercati di settori chiave sono andati in crisi, e in alcuni comparti del vetro importanti (vetro piano, vetro per uso domestico, fibre) la produzione si è ridotta, per poi riprendere lentamente. Nel 2020 l’attività del settore è rallentata in misura compresa tra l’1 e il 14 %, a seconda del comparto. Nel comparto del vetro piano, che rifornisce principalmente l’edilizia e l’industria automobilistica, il mercato dell’UE si è ridotto di oltre il 10 % nel 2020. Sebbene le forniture al settore delle costruzioni siano state più sostenute del previsto, il mercato del vetro per auto rimane a tutt’oggi molto depresso.

3.   Contributo del settore del vetro alla neutralità climatica dell’UE, all’economia circolare, al benessere e all’agenda digitale

3.1.   Neutralità climatica

3.1.1.   Ondata di ristrutturazioni

3.1.1.1.

I prodotti in vetro sono al centro dell’ondata di ristrutturazioni dell’UE, che mira a ridurre drasticamente il consumo energetico e le emissioni di CO2 degli edifici. Per isolare gli edifici occorre impiegare, per le finestre, vetri con gli standard di prestazione energetica più elevati. Così facendo si limiterebbero fortemente le emissioni di CO2, che potrebbero scendere del 37,4 % da qui al 2050 grazie all’impiego di vetri ad alte prestazioni (2). Anche la lana di vetro, la schiuma di vetro e altri derivati isolanti delle fibre di vetro sono fondamentali per ottenere un isolamento ottimale degli edifici.

3.1.1.2.

L’ondata di ristrutturazioni dell’UE rappresenterebbe un’enorme fonte di opportunità commerciali. Un raddoppio del tasso di sostituzione delle finestre potrebbe determinare una crescita del mercato del vetro piano superiore al 60 % e così stimolare gli investimenti.

3.1.2.   Produzione di energia verde

3.1.2.1.

Il vetro è indispensabile per la produzione di energia verde, essendo una componente essenziale dei pannelli fotovoltaici. Nella costruzione delle turbine eoliche si utilizzano fibre di vetro per renderle leggere ma robuste. L’elettricità verde può anche essere generata da uno speciale specchio che convoglia la luce verso un elemento centrale collegato a un generatore.

3.1.2.2.

La rapida crescita e successiva decrescita della produzione europea di pannelli solari a causa della concorrenza sleale delle imprese cinesi può servire da esempio di come non gestire nuove opportunità nel campo dell’energia verde in un contesto competitivo a livello internazionale. Le nuove politiche dell’UE in materia di obiettivi climatici e catene del valore strategiche dovrebbero mirare a rilanciare la produzione di celle fotovoltaiche in Europa.

3.1.3.   Trasporti

3.1.3.1.

Il settore del vetro costituisce un importante fornitore per i produttori di materiale rotabile. A causa della crisi della COVID-19 alcune società di trasporto pubblico hanno sospeso o cancellato una serie di grandi ordinazioni, provocando il rischio di chiusura di vari siti produttivi, e dunque un potenziale aumento delle importazioni. Piani di ripresa nazionali tempestivi potrebbero essere efficaci nel sostenere la produzione europea.

3.1.3.2.

Sebbene l’industria automobilistica fosse già in crisi prima della pandemia di COVID-19, è probabile che continuerà ad esistere una domanda di vetri leggeri e ad alto isolamento più avanzati. Le auto autonome provocheranno un aumento della domanda di prodotti speciali in vetro più sofisticati per realizzare display, pannelli di controllo, dispositivi per la realtà aumentata ecc.

3.1.4.   Imballaggi sostenibili

Il vetro fornisce imballaggi inerti sani e sostenibili ai settori europei dei prodotti alimentari e delle bevande, dei cosmetici e dei prodotti farmaceutici (ad esempio per i vaccini contro la COVID-19). Il settore del vetro è all’avanguardia in un’ampia gamma di innovazioni nel campo della progettazione ecocompatibile, della decarbonizzazione e dei processi di efficienza energetica volti a trasformare il modo in cui viene prodotto. Ogni anno almeno il 10 % dei costi di produzione viene investito nella decarbonizzazione, nell’efficienza energetica e nel miglioramento degli impianti. Il più recente progetto nel campo dei contenitori in vetro, Furnace for the Future (Forno per il futuro) (3), che ha richiesto il sostegno del Fondo per l’innovazione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (UE ETS), consentirà di ridurre le emissioni del 60 %. Si tratta di una delle numerose iniziative a sostegno dell’obiettivo del settore — produrre imballaggi in vetro climaticamente neutri — che lo trasformeranno e offriranno grandi opportunità di crescita nel campo degli imballaggi in vetro a basse emissioni di carbonio.

3.2.   Economia circolare: il vetro come perfetto prodotto circolare

3.2.1.

Il vetro è un materiale inerte permanente, che può essere riutilizzato e riciclato all’infinito senza perdere le sue proprietà.

3.2.2.

Esso costituisce un’alternativa compatibile con l’ambiente a molte applicazioni in plastica, si colloca ai primi posti in termini di riciclaggio efficace ed è riutilizzabile al 100 %, fornendo un sistema pienamente circolare. È l’unico imballaggio che non richiede uno strato o un rivestimento di plastica ed è in grado di garantire il confezionamento sano e sicuro di alimenti a prescindere da quante volte viene riciclato, risultando così l’unico imballaggio a conseguire la piena circolarità. Il vetro è uno dei materiali per imballaggio più riciclati: attualmente il 76 % di tutto il vetro che viene immesso sul mercato è poi raccolto per il riciclaggio. L’uso del vetro riciclato comporta un risparmio sia di energia che di emissioni di CO2. Si dovrebbero continuare a sostenere degli incentivi a livello dell’UE volti ad incoraggiare le parti interessate lungo tutta la catena del valore, compresi i consumatori, a riciclare di più e meglio.

3.2.3.

Nel settore del vetro per l’edilizia, il vetro riciclato rappresenta oggigiorno il 26 % dell’apporto di materie prime (4). C’è il potenziale per aumentare il riciclaggio migliorando la raccolta, la cernita e la pulizia del vetro proveniente da vecchie finestre o facciate.

3.2.4.

La fine del ciclo di vita della prima generazione di celle fotovoltaiche può creare nuove opportunità per rinnovare la politica industriale in materia di energia solare e mantenere materiali preziosi in Europa attraverso un maggiore riciclaggio. Questa azione dovrebbe essere sostenuta da una visione e da una politica chiare dell’UE.

3.3.   Benessere

3.3.1.

Il vetro ci circonda. La vita moderna non sarebbe possibile senza di esso. Il settore del vetro è anche una delle industrie più antiche e ha radici storiche profonde in Europa nel vetro decorativo, nell’arte e nella cultura. Questa lunga tradizione ha plasmato le competenze, le pratiche e l’arte del vetro in Europa.

3.3.2.

Oggigiorno il vetro rende possibili la tecnologia medica, la biotecnologia e l’ingegneria delle scienze della vita. Esso ci protegge anche dalle radiazioni radiografiche (radiologia) e dai raggi gamma (nucleare). Il vetro per arredamento interno e i mobili in vetro quali specchi, divisori, balaustrate, tavoli, scaffali e lampade migliorano i nostri spazi abitativi e d’ufficio.

3.3.3.

Il vetro tutela la qualità e la durata di conservazione dei nostri alimenti e delle nostre bevande. Gli oggetti in vetro per la tavola contribuiscono a una ristorazione di qualità e sono complementari a uno stile di vita orientato al gusto. Le finestre di vetro fanno entrare la luce naturale nelle nostre case e nei nostri uffici. Il vetro è utilizzato negli apparecchi domestici e per ufficio e nell’elettronica, ad esempio negli sportelli per forno, nei piani di cottura, negli schermi TV e di computer e negli smartphone.

3.4.   Europa digitale

I siti di produzione europei producono già il vetro più sottile esistente, utilizzato per display, smartphone, tablet e altri schermi (tattili). I fili e i cavi in fibra ottica di vetro assicurano il trasporto di dati su larga scala, persino a livello intercontinentale, nonché le microconnessioni nei dispositivi elettronici e nei chip.

4.   Il vetro come settore ad alta intensità di energia

4.1.

Ogni anno, i nuovi forni vengono progressivamente ricostruiti o adattati con tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio, con un’efficienza energetica molto maggiore. L’industria continua a ridurre il consumo energetico ricorrendo a tecnologie di recupero del calore di scarto, alla tecnologia del ciclo Rankine a fluido organico, all’aumento dell’uso di residui e ad altre tecnologie simbiotiche. I nuovi sistemi e le nuove tecnologie di gestione dell’energia utilizzati negli impianti di produzione del vetro contribuiscono ad aumentare l’efficienza energetica.

4.2.

La riduzione del consumo energetico nel settore del vetro ha un andamento fortemente discendente da quasi 100 anni e sta raggiungendo ora il suo limite termodinamico.

4.3.

Poiché le emissioni di CO2 nel settore del vetro sono direttamente collegate all’energia utilizzata, i miglioramenti dell’efficienza energetica hanno un riscontro nella riduzione di tali emissioni. Questi miglioramenti hanno di fatto portato a una drastica riduzione delle emissioni di CO2. Ad esempio, l’industria francese del vetro, molto diversificata e sofisticata, ha ridotto le sue emissioni di CO2 del 70 % tra il 1960 e il 2010.

4.4.

Per monitorare i progressi compiuti dall’industria del vetro, rispetto ad altri settori ad alta intensità di energia, occorre sviluppare un sostegno più mirato per il settore nel suo complesso, per i suoi comparti, e per ciascuno Stato membro.

4.5.   Percorsi verso la neutralità climatica e la neutralità in termini di emissioni di carbonio

4.5.1.

Il settore del vetro ha quasi raggiunto il suo limite termodinamico, il che significa che con le attuali tecniche e con la combustione del gas naturale non sono più possibili riduzioni significative delle emissioni di CO2. Servono quindi una transizione energetica e una circolarità ancora maggiore nella produzione di vetro nei campi in cui esiste un potenziale in tal senso.

4.5.2.   Elettricità verde

Un altro percorso promettente per decarbonizzare la produzione di vetro è l’elettrificazione. È attualmente in fase di sviluppo un progetto dimostrativo chiamato Furnace for the Future (Forno per il futuro). Si tratterebbe del primo forno ibrido di grandi dimensioni al mondo a utilizzare elettricità per la fusione del vetro per contenitori. Forni elettrici di piccole dimensioni sono già in uso nei comparti del vetro per contenitori e del vetro per uso domestico. Come nel caso dell’idrogeno, anche la capacità dell’elettricità verde dev’essere sviluppata.

4.5.3.   Idrogeno verde

L’idrogeno offre un’alternativa molto promettente al gas naturale. Il settore del vetro sta già esplorando l’opzione dei forni a idrogeno. Ci vorranno ancora vari anni prima che il primo forno a idrogeno sia operativo in un contesto competitivo e prima che la capacità di produzione e di trasporto dell’idrogeno raggiunga un livello adeguato.

4.5.4.   Circolarità

Quando il vetro viene fuso in forni a gas naturale, fino all’80 % della CO2 viene generato dalla combustione di gas naturale e il 20 % è emesso da materie prime vergini. La sostituzione delle materie prime vergini con vetro riciclato (rottame) permette di evitare l’estrazione di materiali vergini, riduce i prodotti di scarto e la CO2, e permette di risparmiare energia. Si può «chiudere il ciclo del vetro» (5) e riciclare una maggiore quantità di vetro post-consumo. Nei comparti del vetro per l’edilizia e per l’industria automobilistica si sperimentano differenti iniziative e modelli per migliorare la raccolta. È opportuno prevedere la rimozione preliminare del vetro e dei rivestimenti vitrei dagli edifici prima della demolizione e un obiettivo di raccolta specifico per ciascun materiale, al fine di integrare l’obiettivo generico per i residui di costruzione e di demolizione, che è inefficace per i materiali leggeri come il vetro. Sono necessari sistemi di raccolta differenziata per garantire un’elevata qualità, in modo da poter utilizzare elevati livelli di contenuto riciclato nei prodotti in vetro.

4.5.5.   Ostacoli e sfide

La transizione energetica causerà un aumento dei costi operativi (OPEX) e dei requisiti patrimoniali (CAPEX). Le politiche dell’UE devono sostenere gli investimenti del settore per consentire questa transizione e devono garantire che il settore non sia esposto alla concorrenza sleale di operatori esterni al mercato dell’UE. Occorre inoltre agire adesso, perché i forni hanno una durata di vita, rispettivamente, di circa 10-15 anni (vetro per contenitori) o 15-20 anni (vetro piano). Pertanto da qui alla scadenza cruciale del 2050 si alterneranno solo due generazioni di forni.

5.   Il settore del vetro nella politica dell’UE

5.1.

Ripresa verde: il Green Deal, l’ondata di ristrutturazioni dell’UE, l’impulso alla diffusione delle energie rinnovabili, una politica dei trasporti sostenibile e le iniziative in materia di economia circolare dovrebbero costituire efficaci fattori trainanti per i prodotti in vetro a basse emissioni di carbonio.

5.2.

Nuove fonti di energia: sostenere e sviluppare le capacità in materia di energie rinnovabili per la produzione di elettricità e di idrogeno verdi e garantire la disponibilità di biogas. Promuovere l’energia eolica e solare nel mix energetico.

5.3.

Ricerca e sviluppo: fornire sostegno e finanziamenti pubblici a progetti di ricerca, sviluppo e dimostrazione (6), come il Fondo per l’innovazione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE, al fine di decarbonizzare la produzione e sviluppare ulteriormente forni efficienti sotto il profilo energetico. La domanda di tale Fondo ha superato abbondantemente l’offerta in occasione del primo invito a presentare progetti, e si prevede che ciò si ripeterà in occasione dei prossimi inviti.

5.4.

Diffusione sul mercato: per garantire la redditività degli investimenti nella produzione a basse emissioni di carbonio servono meccanismi volti a sostenere la diffusione sul mercato dei prodotti in vetro a basse emissioni. Per contribuire al passaggio da sistemi di economia lineare a sistemi di economia circolare occorre sostenere la sostituzione della plastica con alternative sostenibili in vetro nel settore del commercio al dettaglio, nell’uso domestico, nel settore ricettivo e nel confezionamento di pasti da asporto e di alimenti e bevande «da passeggio».

5.5.

Ondata di ristrutturazioni: sostenere le misure dell’ondata di ristrutturazioni in grado di incoraggiare l’uso di prodotti che evitino la CO2 per promuovere l’efficienza energetica e le energie rinnovabili sia negli edifici che nei trasporti. Aumentare l’obiettivo di efficienza energetica e renderlo vincolante a livello dell’UE per incoraggiare la ristrutturazione degli edifici pubblici e innalzare il livello di ambizione degli obblighi in materia di risparmio energetico. Sostenere l’aumento dei finanziamenti disponibili per la ristrutturazione degli edifici attraverso una serie di strumenti, tra cui il nuovo Fondo sociale per il clima.

5.6.

Trasporti sostenibili: sostenere una rivoluzione dei trasporti che apra la strada a automobili intelligenti e climaticamente neutre, e l’espansione dei sistemi di trasporto pubblico. Il vetro ad alta tecnologia ha un ruolo importante da svolgere in questo campo.

5.7.

Imballaggi sostenibili: transizione dai materiali non lineari al vetro, materiale totalmente circolare, riutilizzabile e riciclabile, nell’ottica di ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili e l’estrazione di materie prime vergini, e di prevenire l’esaurimento delle risorse.

5.8.

Circolarità: sostenere le infrastrutture di raccolta differenziata e riciclaggio, lo sviluppo di capacità e le tecnologie per massimizzare la quantità e la qualità del vetro post-consumo utilizzato in nuovi prodotti in vetro nel quadro del riciclaggio a circuito chiuso. Incoraggiare la collaborazione nell’ambito di partenariati tra settori pubblico e privato all’interno della catena del valore, come la piattaforma Close the Glass Loop (Chiudere il ciclo del vetro) nel settore del vetro per contenitori (7).

5.8.1.

In particolare, occorre adoperarsi all’interno delle attività del settore edile, che comprendono anche la demolizione, per sfruttare il potenziale del vetro per l’edilizia fuori uso.

5.8.2.

È dimostrato che tassi elevati di riutilizzazione e di riciclaggio dei contenitori in vetro contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale dei sistemi di confezionamento in vetro e a rendere più efficiente l’uso delle risorse. Per conseguire tassi di riutilizzazione e di riciclaggio elevati, oltre a regimi di responsabilità estesa del produttore per il riciclaggio di contenitori in vetro monouso, l’industria ha introdotto sistemi volontari di deposito cauzionale sui contenitori in vetro riutilizzabili, e in alcuni Stati membri dello Spazio economico europeo sono stati applicati sistemi obbligatori di cauzione-rimborso sui contenitori a perdere per bevande. Sebbene i sistemi obbligatori di cauzione-rimborso dei contenitori monouso siano considerati un mezzo efficace per prevenire la dispersione di rifiuti nell’ambiente e raggiungere elevati tassi di riciclaggio di contenitori per bevande, il CESE ritiene che la cauzione-rimborso per il vetro monouso e altri contenitori in vetro (non solo per bevande) non sia compatibile con sistemi ben funzionanti di responsabilità estesa del produttore, risultati idonei per la raccolta a fini di riciclaggio e che hanno raggiunto tassi di riciclaggio molto elevati.

5.8.3.

Nel caso dei contenitori di vetro a perdere occorre promuovere regimi di responsabilità estesa del produttore che possano garantire la raccolta del vetro sfuso. Tali regimi sono molto più efficaci, in termini sia ambientali che economici, dei sistemi di restituzione su cauzione degli imballaggi monouso.

5.9.

Digitalizzazione: sostenere le industrie e i lavoratori che stanno rendendo possibile un’Europa digitale (fibra ottica, schermi tattili, display, sensori) attraverso un’efficace politica industriale dell’UE e lo sviluppo di ecosistemi, tenendo conto di tutte le sfide descritte fin qui e delle caratteristiche specifiche dei vari comparti del vetro.

5.10.   Garantire la competitività nel mercato europeo

5.10.1.

La transizione energetica nel settore del vetro richiederà tempo; in questa fase, una sfida particolarmente ardua per tale settore deriva dal livello molto elevato, e crescente, dei costi energetici, che attualmente rappresentano circa il 25-30 % dei costi di produzione del vetro, a seconda dei prodotti e delle fluttuazioni dei prezzi.

5.10.2.   Aiuti di Stato

Tutti i comparti del vetro dovrebbero beneficiare di strumenti di sostegno per le spese in conto capitale e le spese operative, come il Fondo per la modernizzazione, i fondi strutturali dell’UE e il Fondo per l’innovazione ETS. Il vetro dovrebbe essere esente dalla direttiva sulla tassazione dell’energia, ma incluso nell’esenzione per categoria per la compensazione dell’energia elettrica, e beneficiare dei contratti per differenza sul carbonio, in modo da poter investire in processi di produzione a basse emissioni di CO2. Si dovrebbe in particolare inserire il vetro speciale nell’elenco degli aiuti di Stato per il clima.

5.10.3.

Competitività a livello mondiale

5.10.3.1.

Le pratiche commerciali sleali di paesi terzi devono essere affrontate rapidamente con strumenti di politica commerciale efficaci.

5.10.3.2.

Il settore delle fibre di vetro a filamento continuo ha risentito delle distorsioni di mercato prodotte dalle ingenti importazioni di fibre di vetro oggetto di dumping e di sovvenzioni provenienti dall’Asia. Urgono misure antielusione, ad esempio sulle importazioni dall’Egitto e dal Bahrein.

5.10.3.3.

Anche il comparto dei parabrezza per autoveicoli deve far fronte a una forte concorrenza, specie da parte di produttori cinesi. Norme meno rigorose in materia di ambiente e di emissioni di CO2, combinate con salari più bassi e con condizioni di lavoro di livello inferiore, determinano una concorrenza sleale che potrebbe indurre i costruttori europei di automobili ad accrescere le importazioni dall’Asia orientale, causando un aumento delle emissioni di CO2 a livello mondiale.

5.10.3.4.

L’Europa è il primo produttore mondiale di imballaggi in vetro. Tale comparto è al servizio dell’industria degli alimenti e delle bevande dell’UE, un settore produttivo essenziale — il più grande dell’Unione. Il vetro contribuisce inoltre al commercio esterno con prodotti confezionati o potenzialmente confezionati in vetro per un valore stimato in 250 miliardi di EUR, ossia superiore al valore dei proventi che derivano all’UE dall’esportazione di resine e pellet di plastica, prodotti chimici organici e aeromobili.

5.11.   Garantire una transizione giusta

Si dovrebbero incoraggiare e sostenere l’apprendimento e la formazione permanenti, per garantire l’adeguamento della forza lavoro alle nuove tecnologie e ai nuovi processi, e offrire una maggiore sicurezza del posto di lavoro, sia nel settore che nel mercato del lavoro in senso più ampio. I lavoratori dovrebbero essere coinvolti nella transizione e pertanto la legislazione dell’UE dovrebbe sostenere il dialogo sociale a ogni livello.

5.12.   Stabilità e certezza del diritto

5.12.1.

Rilocalizzazione delle emissioni di carbonio: occorrerebbe mantenere misure efficaci in materia di rilocalizzazione delle emissioni tramite il sistema europeo di scambio delle quote di emissione, per sostenere l’industria nella transizione verso il conseguimento dell’obiettivo di neutralità climatica dell’UE e per creare e mantenere la parità di condizioni a livello europeo e internazionale.

5.12.2.

Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere: il CESE è favorevole a un’introduzione attenta di tale meccanismo, in linea con le norme dell’OMC, ma esso dovrebbe comprendere una soluzione per le esportazioni e dovrebbe integrare l’assegnazione gratuita al livello pieno di riferimento almeno fino al 2030, per consentire alle imprese di concentrarsi sugli investimenti a basse emissioni di carbonio e valutare l’efficacia di tale meccanismo.

5.12.3.

Tassonomia: il CESE accoglie con favore i lavori sul pacchetto dell’UE sulla tassonomia, volto a orientare i finanziamenti privati verso attività sostenibili, ma ritiene che occorra affrontare il ruolo della produzione del vetro e il suo contributo all’adattamento ai cambiamenti climatici e alla mitigazione dei loro effetti.

5.12.4.

Circolarità: il CESE accoglie con favore il piano d’azione per l’economia circolare e chiede il pieno riconoscimento del vetro come materiale permanente, che rimane produttivo nelle nostre economie, e il pieno sostegno delle iniziative volte a migliorare la circolarità del vetro.

5.12.5.

Pronti per il 55 %: questo pacchetto di misure è stato presentato durante l’elaborazione del presente parere. Esso propone di modificare una dozzina di proposte esistenti (direttiva sullo scambio di quote di emissione, direttiva sulla tassazione dell’energia, direttiva sulle energie rinnovabili ecc.) e introduce alcune nuove proposte (come la proposta di un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere). Il CESE invita la Commissione a valutare attentamente l’impatto di questo pacchetto sull’industria del vetro. Data la portata delle modifiche introdotte in molti settori diversi, è fondamentale garantire la coerenza tra i vari atti legislativi ed evitare potenziali conflitti. Il pacchetto dovrebbe sostenere il settore nella transizione energetica, garantendo nel contempo parità di condizioni con i concorrenti al di fuori dell’UE che non devono sostenere gli stessi costi del carbonio.

Bruxelles, 21 ottobre 2021

La presidente del Comitato economico e sociale europeo

Christa SCHWENG


(1)  Fonte: Eurostat e FERVER.

(2)  Dati tratti da una relazione del 2019 dell’istituto TNO Glazing potential: energy savings and CO2 emission reduction — Glass for Europe (Il potenziale della vetratura: risparmio energetico e riduzione delle emissioni di CO2 — Il vetro per l’Europa).

(3)  Furnace for the Future: https://feve.org/about-glass/furnace-for-the-future/

(4)  Glass for Europe — 2050: Flat glass in climate-neutral Europe (Vetro per l’Europa — 2050: il vetro piano in un’Europa a impatto climatico zero), 2019: https://glassforeurope.com/wp-content/uploads/2020/01/flat-glass-climate-neutral-europe.pdf.

(5)  Close the Glass Loop: https://closetheglassloop.eu/.

(6)  L’industria del vetro dispone di diverse strategie di decarbonizzazione, quali il passaggio a fonti di energia rinnovabili, le misure di efficienza energetica, le materie prime a basse emissioni di carbonio, l’utilizzo del vetro riciclato, i trasporti e la logistica.

(7)  Close the Glass Loop: www.closetheglassloop.eu.