20.5.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 205/55


P9_TA(2021)0444

Richiesta di revoca dell'immunità di Harald Vilimsky

Decisione del Parlamento europeo dell'11 novembre 2021 sulla richiesta di revoca dell'immunità di Harald Vilimsky (2021/2073(IMM))

(2022/C 205/07)

Il Parlamento europeo,

vista la richiesta di revoca dell'immunità di Harald Vilimsky, presentata dalla Procura di Vienna e trasmessa il 7 maggio 2021 dal capo della rappresentanza permanente dell'Austria presso l'UE in relazione a procedimenti penali, e comunicata in Aula il 20 maggio 2021,

avendo ascoltato Harald Vilimsky, a norma dell'articolo 9, paragrafo 6, del suo regolamento,

visti gli articoli 8 e 9 del protocollo n. 7 sui privilegi e sulle immunità dell'Unione europea e l'articolo 6, paragrafo 2, dell'atto relativo all'elezione dei membri del Parlamento europeo a suffragio universale diretto, del 20 settembre 1976,

viste le sentenze pronunciate dalla Corte di giustizia dell'Unione europea il 21 ottobre 2008, il 19 marzo 2010, il 6 settembre 2011, il 17 gennaio 2013 e il 19 dicembre 2019 (1),

visto l'articolo 57, paragrafi 2 e 3, della Costituzione austriaca,

visti l'articolo 5, paragrafo 2, l'articolo 6, paragrafo 1, e l'articolo 9 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione giuridica (A9-0303/2021),

A.

considerando che la Procura di Vienna ha chiesto la revoca dell'immunità di Harald VILIMSKY, deputato al Parlamento europeo, al fine di avviare un procedimento penale in relazione al reato di malversazione ai sensi del paragrafo 153, commi 1 e 3, primo caso, per la partecipazione al reato di appropriazione indebita ai sensi del paragrafo 12, seconda opzione, e del paragrafo 133, commi 1 e 2, primo caso, così come per il reato di distrazione di fondi ai sensi del paragrafo 153b, comma 1, comma 2 e comma 3 del codice penale austriaco;

B.

considerando che Harald Vilimsky è stato responsabile delle finanze del gruppo parlamentare del Partito della libertà austriaco (FPÖ) dal 27 ottobre 2006 al 23 ottobre 2019; che è stato eletto al Parlamento europeo in occasione delle elezioni europee tenutesi a maggio 2019;

C.

considerando che, dal 1o ottobre 2011 al 13 agosto 2019, Harald Vilimsky avrebbe abusato del suo potere di disporre dei conti bancari appartenenti al gruppo parlamentare dell'FPÖ presso l'Assemblea nazionale austriaca, provvedendo al pagamento di fatture mediante trasferimenti regolari dal conto del gruppo parlamentare dell'FPÖ per servizi di telefonia mobile utilizzati da terzi a fini esclusivamente privati, e da cui sono derivate perdite economiche per il gruppo parlamentare dell'FPÖ;

D.

considerando che avrebbe utilizzato i fondi concessi al gruppo parlamentare dell'FPÖ per scopi che esulano da quelli definiti alla sezione 1 della legge austriaca del 1985 sul finanziamento dei gruppi parlamentari (KlubFG), e che avrebbe avuto piena conoscenza del fatto che i servizi pagati non avevano alcun nesso col partito;

E.

considerando che il presunto reato non riguarda opinioni o voti espressi dal deputato nell'esercizio delle funzioni di deputato al Parlamento europeo ai sensi dell'articolo 8 del protocollo n. 7 sui privilegi e sulle immunità dell'Unione europea;

F.

considerando che l'articolo 9 del protocollo n. 7 sui privilegi e sulle immunità dell'Unione europea stabilisce che i membri del Parlamento europeo beneficiano, sul loro territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del parlamento del loro paese;

G.

considerando che i paragrafi 2 e 3 dell'articolo 57 della Costituzione austriaca dispongono quanto segue:

«2.   I membri del Consiglio nazionale possono essere arrestati per un illecito penale solo previa autorizzazione del Consiglio nazionale, salvo nel caso di arresto in flagranza di reato. Analogamente, le perquisizioni nelle abitazioni dei membri del Consiglio nazionale necessitano l'approvazione del Consiglio nazionale.

3.   Negli altri casi, i membri del Consiglio nazionale possono essere perseguiti ufficialmente, con il consenso del Consiglio nazionale, solo per un reato che manifestamente non abbia alcun nesso con l'attività ufficiale del deputato in questione. Tuttavia, l'autorità (Behörde) deve chiedere al Consiglio nazionale di pronunciarsi sull'esistenza di un siffatto nesso se il deputato interessato o un terzo dei membri del comitato permanente incaricato di tali questioni lo richiede. In caso di tale richiesta, ogni azione giudiziaria ufficiale deve cessare immediatamente o essere archiviata»;

H.

considerando, da un lato, che il Parlamento non dovrebbe essere assimilato a un tribunale e, dall'altro, che il deputato non dovrebbe, nel contesto di una procedura di revoca dell'immunità, essere considerato un «accusato» (2);

I.

considerando che l'immunità parlamentare è intesa a proteggere il Parlamento e i deputati che lo compongono da procedimenti penali relativi ad attività svolte nell'esercizio del mandato parlamentare e che non possono essere disgiunte da tale mandato;

J.

considerando che, in questo caso, il Parlamento non ha riscontrato prova di fumus persecutionis, vale a dire di elementi di fatto dai quali si evinca che l'intento alla base del procedimento giudiziario potrebbe essere quello di danneggiare l'attività politica di un deputato e di conseguenza il Parlamento europeo;

1.   

decide di revocare l'immunità di Harald Vilimsky;

2.   

incarica il suo Presidente di trasmettere immediatamente la presente decisione e la relazione della sua commissione competente all'autorità competente della Repubblica d'Austria e a Harald Vilimsky.


(1)  Sentenza della Corte di giustizia del 21 ottobre 2008, Marra/De Gregorio e Clemente, C-200/07 e C-201/07, ECLI:EU:C:2008:579; sentenza del Tribunale del 19 marzo 2010, Gollnisch/Parlamento, T-42/06, ECLI:EU:T:2010:102; sentenza della Corte di giustizia del 6 settembre 2011, Patriciello, C-163/10, ECLI:EU:C:2011:543; sentenza del Tribunale del 17 gennaio 2013, Gollnisch/Parlamento, T-346/11 e T-347/11, ECLI:EU:T:2013:23; sentenza della Corte di giustizia del 19 dicembre 2019, Junqueras Vies, C-502/19, ECLI:EU:C:2019:1115.

(2)  Sentenza del Tribunale del 30 aprile 2019, Briois/Parlamento, T-214/18, ECLI:EU:T:2019:266.