Bruxelles, 10.3.2021

COM(2021) 110 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

sull’azione umanitaria dell'UE: nuove sfide, stessi principi


1.Introduzione: nuove e vecchie sfide per l'aiuto umanitario dell'UE

L'Unione europea, insieme ai suoi Stati membri, è il principale donatore di aiuto umanitario al mondo e i suoi aiuti costituiscono il 36 % circa dell'assistenza umanitaria globale 1 . In un mondo in cui l'impatto dei conflitti e delle catastrofi è in costante espansione, l'aiuto umanitario costituisce un pilastro fondamentale dell'azione esterna dell'UE e una componente importante della sua capacità di proiettare i suoi valori a livello mondiale.

Tuttavia l'aiuto umanitario si trova ora ad affrontare una serie di sfide senza precedenti, aggravate dalla pandemia di COVID-19. Le esigenze umanitarie sono ai massimi storici, in gran parte a causa della recrudescenza dei cosiddetti "state-based-conflict" 2 (conflitti che avvengono in uno Stato, con l'impiego di forze armate tra due parti di cui almeno una è il governo), combinata con l'impatto dei cambiamenti climatici, del degrado ambientale, della crescita demografica mondiale e del fallimento della governance. Tuttavia il divario tra le esigenze umanitarie e le risorse disponibili a livello mondiale è in aumento. Le norme e i principi di base sono messi in discussione come raramente prima, rendendo l'erogazione degli aiuti più difficile e pericolosa.

La presente comunicazione illustra in quale modo l'UE, in collaborazione con i suoi diversi partner umanitari e con altri donatori, può affrontare questa sfida.

Esigenze umanitarie: una curva ascendente, sulla quale la COVID-19 e le conseguenze dei cambiamenti climatici si ripercuotono in maniera drammatica

La responsabilità globale dell'UE in quanto attore umanitario non è mai stata così grande come dall'inizio della pandemia di COVID-19. Secondo le proiezioni, nel 2021 150 milioni di persone si troveranno in condizioni di estrema povertà a causa della pandemia 3 . La COVID-19 ha esacerbato fragilità e disuguaglianze preesistenti e ha ulteriormente amplificato le esigenze umanitarie. Secondo le stime delle Nazioni Unite (ONU), quasi 235 milioni di persone, ossia 1 persona su 33 in tutto il mondo, avranno bisogno di assistenza umanitaria nel 2021. Si tratta di un aumento del 40 % rispetto al fabbisogno stimato nel 2020 (prima della COVID-19) e di un valore quasi triplicato dal 2014. Il numero di persone sfollate forzatamente è raddoppiato dal 2010, raggiungendo i 79,5 milioni alla fine del 2019 4 . La crisi umanitaria media dura ormai da più di 9 anni e molte crisi, anche nei paesi vicini all'Europa, durano da molto più tempo. Il risultato è che troppe crisi umanitarie vengono "dimenticate" 5 .

L'UE e i suoi Stati membri hanno reagito predisponendo dall'aprile 2020 un pacchetto di risposta Team Europa 6 del valore di 38,5 miliardi di EUR, di cui 3,49 miliardi di EUR destinati alla risposta alle emergenze e alle esigenze umanitarie derivanti dalla pandemia.

I cambiamenti climatici aggravano il degrado ambientale e le conseguenze di una gestione non sostenibile delle risorse naturali, aumentando nel contempo le esigenze umanitarie. Oltre ai rischi naturali sempre più frequenti e gravi che provocano catastrofi, i cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono tra le cause profonde dei conflitti, dell'insicurezza alimentare e degli sfollamenti. Nel 2018 circa 108 milioni di persone hanno avuto bisogno di assistenza umanitaria internazionale a causa di tempeste, inondazioni, siccità e incendi forestali 7 . Entro il 2050 oltre 200 milioni di persone potrebbero aver bisogno ogni anno di assistenza umanitaria a seguito di catastrofi legate al clima 8 e delle ripercussioni socioeconomiche dei cambiamenti climatici.

Un crescente deficit di finanziamento e una base di donatori che non accenna ad aumentare

Nel 2020 gli appelli umanitari delle Nazioni Unite sono balzati complessivamente a quasi 32,5 miliardi di EUR, il valore più alto mai registrato anche a causa dell'impatto della COVID-19. Inoltre, si constata un deficit di finanziamento pari a 17,5 miliardi di EUR, più della metà del totale. Secondo le Nazioni Unite, sono necessari 29 miliardi di EUR iniziali per coprire i suoi appelli umanitari nel 2021 9 . Anche se negli ultimi anni l'UE e alcuni altri donatori hanno notevolmente intensificato i loro sforzi, portando i finanziamenti umanitari globali per gli appelli umanitari delle Nazioni Unite da 4,1 miliardi di EUR nel 2012 a 15 miliardi di EUR nel 2020, il deficit globale di finanziamenti umanitari è comunque rapidamente aumentato. È probabile che questo divario aumenti ulteriormente in quanto le economie dei donatori resteranno sotto pressione a causa delle ripercussioni economiche e sociali della COVID-19. Alcuni importanti donatori hanno già annunciato tagli ai loro bilanci per gli aiuti o ai loro contributi alle crisi gravi. È preoccupante il fatto che i finanziamenti umanitari globali continuino a dipendere fortemente da un numero molto limitato di donatori: nel 2020 i primi dieci donatori a livello mondiale rappresentavano l'83 % dei finanziamenti dichiarati 10 . Lo stesso vale all'interno dell'UE, dove la maggior parte dei finanziamenti umanitari complessivi dell'UE proviene dal bilancio di un numero molto esiguo di Stati membri e dall'UE 11 . Ciò non è sostenibile.

Ostacoli all'accesso e all'erogazione dell'aiuto umanitario

In molti conflitti sono in aumento gli attacchi diretti e spesso deliberati da parte di belligeranti contro civili, ospedali e scuole in violazione del diritto internazionale umanitario. Nel 2019 sono stati segnalati 277 attacchi contro operatori umanitari, 125 dei quali sono stati uccisi 12 . In molte crisi, le agenzie di aiuto umanitario devono anche affrontare ostacoli amministrativi e altre restrizioni, che possono limitare la loro capacità di accedere alle persone colpite. I blocchi dovuti alla COVID-19 e le conseguenti restrizioni ai movimenti hanno comportato ulteriori problemi per l'erogazione di aiuti alle popolazioni colpite.

Alla luce di queste tendenze e in considerazione di questi problemi, l'UE deve dare nuovo impulso alla sua politica in materia di aiuto umanitario, in modo da poter rispondere più efficacemente alle crescenti esigenze umanitarie e favorire un contesto più favorevole all'erogazione di aiuto umanitario basato su principi. Nel contempo continuerà a collaborare strettamente con gli attori dello sviluppo e della costruzione della pace per promuovere soluzioni a lungo termine.

2. Fondamenta solide su cui basarsi: i principi consolidati dell'aiuto umanitario

L'aiuto umanitario dell'UE poggia su una solida base giuridica e su un insieme di principi fondamentali e di obiettivi comuni. Esso continuerà a rispettare rigorosamente i principi umanitari universali di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza sanciti dal diritto internazionale. Garantire l'osservanza del diritto internazionale umanitario da parte degli attori statali e non statali rimarrà un obiettivo essenziale della politica dell'UE in materia di aiuto umanitario.

Il consenso europeo sull'aiuto umanitario 13 rimane il quadro di riferimento per l'azione umanitaria dell'UE. Insieme al regolamento sull'aiuto umanitario 14 , il consenso definisce la natura specifica e il mandato dell'aiuto umanitario: l'aiuto umanitario dell'UE è erogato esclusivamente sulla base delle necessità, in linea con i principi e le buone prassi in materia di aiuti umanitari 15 . Come ricordato anche nell'approccio integrato alle crisi e ai conflitti esterni 16 , l'aiuto umanitario dell'UE non è influenzato da alcun obiettivo politico, strategico, militare o economico. Ciò è essenziale anche per garantire che l'aiuto possa essere erogato alle persone colpite da crisi in contesti politici e di sicurezza spesso complessi.

Sebbene l'aiuto umanitario sia un elemento chiave della risposta globale dell'UE alle crisi, l'UE salvaguarda la natura distinta del suo aiuto umanitario, pur rinforzando ulteriormente il legame con le iniziative dell'UE in materia di assistenza allo sviluppo, risoluzione dei conflitti e costruzione della pace.

La risposta umanitaria dell'UE continuerà a orientarsi al principio di "non nuocere" alle popolazioni colpite e all'ambiente 17 , cercando nel contempo di essere sensibile ai conflitti in modo da non rinfocolarli inavvertitamente. Continuerà a promuovere e a rafforzare un efficace coordinamento civile-militare umanitario in modo da salvaguardare lo spazio umanitario.

L'aiuto umanitario è spesso la principale forma di assistenza fornita alle persone colpite da crisi. Con l'aumento del fabbisogno e l'esaurimento dei bilanci per gli aiuti, il rischio che alcune persone e comunità siano lasciate indietro è molto reale. L'UE continuerà a garantire una risposta equilibrata alle esigenze e a destinare il 15 % del suo bilancio umanitario iniziale alle "crisi dimenticate".

La costante integrazione della protezione delle persone coinvolte in situazioni di crisi, anche attraverso la prevenzione, l'attenuazione e la risposta alla violenza sessuale e di genere e allo sfruttamento, agli abusi e alle molestie sessuali, rimarrà un forte tratto distintivo dell'aiuto umanitario dell'UE, in linea con il piano d'azione dell'UE sulla parità di genere 18 . L'UE continuerà a sostenere l'Invito ad agire a favore della protezione dalla violenza di genere in situazioni di emergenza 19 . Manterrà inoltre il suo impegno ad affrontare rapidamente qualsiasi tipo di comportamento scorretto nel settore dell'aiuto internazionale e ad aumentare l'assunzione di responsabilità 20 .

Le persone resteranno saldamente al centro dell'aiuto umanitario dell'UE, con opportunità di una partecipazione significativa dei beneficiari dell'aiuto alle decisioni che li riguardano. L'UE è inoltre impegnata a soddisfare le esigenze e i diritti di gruppi specifici, tra cui donne, bambini, anziani e persone con disabilità. Ciò contribuisce al programma globale dell'EU in materia di uguaglianza 21 , che rappresenta una priorità assoluta della Commissione europea.

L'accesso dei minori in contesti di crisi a un'istruzione scolastica sistematica in condizioni di sicurezza è fondamentale, ma è ancora ben lontano dall'essere una realtà ovunque. Gli istituti di insegnamento, e gli studenti stessi, sono diventati sempre più un bersaglio deliberato di attacchi violenti, in particolare nella regione del Sahel. Nel frattempo, sebbene le soluzioni digitali e a distanza abbiano contribuito in molti luoghi a garantire un livello di continuità per gli studenti durante la pandemia di COVID-19, l'accesso a tali opportunità è risultato problematico per molti beneficiari di aiuto umanitario, come i bambini rifugiati e sfollati interni che devono affrontare particolari difficoltà per accedere all'istruzione. Secondo le stime delle Nazioni Unite 22 , quasi 24 milioni di bambini e di giovani in situazioni di crisi umanitaria rischiano di non rientrare a scuola a causa della COVID-19. Le ragazze sono esposte a un rischio ancora più elevato, in quanto in molti casi il fatto di non frequentare la scuola porta a matrimoni precoci e forzati 23 . L'UE continuerà a porre un forte accento sul sostegno alla protezione e all'istruzione dei minori nelle situazioni di emergenza, in particolare sull'accesso all'istruzione per le ragazze in contesti umanitari. Continuerà dunque a destinare almeno il 10 % del suo bilancio umanitario annuale a questa priorità (rispetto ad appena l'1 % nel 2015) e si impegnerà appieno nell'ambito della "dichiarazione sulle scuole sicure" 24 .

Infine, un multilateralismo 25 efficace e un coordinamento guidato dalle Nazioni Unite rimarranno centrali per l'azione umanitaria dell'UE, in quanto fattori chiave per una risposta umanitaria coerente e basata sui principi. L'UE continuerà inoltre a fare affidamento su una solida rete di partner diversi, tra cui organizzazioni non governative, agenzie, fondi e programmi delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali, nonché sulle agenzie specializzate degli Stati membri dell'UE. La cooperazione con questi diversi partner è essenziale per fare la differenza e per ottenere risultati di qualità sul campo.

3. Far fronte alle crescenti esigenze, riducendo il deficit di finanziamento

3.1    Migliorare i risultati: aumentare l'efficacia e l'efficienza facendo leva sull'innovazione e sulle capacità

Già nel 2016, in occasione del vertice umanitario mondiale, i principali donatori e organizzazioni umanitarie hanno riconosciuto la sfida strutturale rappresentata dalle crescenti esigenze e da una base di risorse limitata. Hanno quindi concordato un "Grand Bargain" per adattare le prassi di lavoro dei donatori e delle organizzazioni di aiuto al fine di massimizzare l'efficienza e l'impatto 26 . Le idee centrali alla base del Grand Bargain sono più valide e più urgenti che mai: flessibilità da parte dei donatori per consentire ai partner umanitari di fornire una risposta tempestiva e adeguata, armonizzando nel contempo gli obblighi di rendicontazione spesso onerosi dei diversi donatori. In cambio, le organizzazioni di aiuto hanno rinnovato il loro impegno a favore di valutazioni coordinate delle esigenze, dell'assunzione di responsabilità nei confronti dei beneficiari e dei contribuenti, della trasparenza e della visibilità dell'assistenza dei donatori, garantendo nel contempo che la maggior parte possibile dei fondi raggiunga le persone bisognose di assistenza. Parallelamente, è essenziale che i finanziamenti possano essere mobilitati rapidamente in risposta alle emergenze impreviste (come dimostrato dalla COVID-19) e alle catastrofi naturali improvvise più frequenti, come quelle causate dai cambiamenti climatici. L'UE mirerà a modernizzare ulteriormente i suoi meccanismi di finanziamento per offrire una maggiore flessibilità operativa ai suoi partner umanitari, rafforzando nel contempo il valore aggiunto e la visibilità dell'assistenza dell'UE.

Sebbene la maggior parte dell'assistenza umanitaria dell'UE sia assegnata su base annuale, la Commissione europea ha sperimentato "partenariati programmatici" pluriennali e multinazionali, anche con il Comitato internazionale della Croce Rossa 27 . Tali partenariati mirano a fornire maggiore flessibilità ai partner umanitari e a ridurre gli oneri amministrativi sia per i partner umanitari che per la Commissione, massimizzando nel contempo l'impatto dei finanziamenti dell'UE e rafforzando la visibilità dell'UE. Questo approccio pilota sarà esteso alle entità e alle agenzie delle Nazioni Unite e ad altre organizzazioni internazionali.

Più in generale, l'UE promuoverà ulteriormente lo sviluppo e l'adozione di soluzioni innovative che forniscano aiuti più efficienti, efficaci in termini di costi, rispettosi dell'ambiente e a prova di clima 28 .

Il ricorso ai trasferimenti di denaro è ormai ampiamente riconosciuto come il modo più efficiente ed efficace per far arrivare assistenza alle persone colpite da conflitti o da catastrofi. L'UE vanta un impegno di lunga data verso l'utilizzo dell'assistenza in denaro in contesti umanitari, ogniqualvolta ciò sia possibile e opportuno 29 . Ha inoltre collaborato con i partner principali per garantire che la maggior parte possibile dei finanziamenti erogati per un programma in denaro raggiungesse i beneficiari finali.

Gli strumenti digitali sono fondamentali per la consegna sicura dei trasferimenti di denaro. Quando sono disponibili, possono inoltre svolgere un ruolo importante nel diffondere l'apprendimento a distanza per l'istruzione nelle situazioni di emergenza, in linea con il piano d'azione per l'istruzione digitale 30 , e nel consentire sistemi di allarme rapido per le catastrofi, il monitoraggio degli sfollamenti e la valutazione a distanza delle esigenze. L'UE estenderà ulteriormente l'uso di strumenti digitali sicuri ed efficienti nelle sue azioni umanitarie, in particolare per i programmi di reti di sicurezza sociale in grado di reagire agli shock, come la rete di sicurezza sociale di emergenza 31 in Turchia (il più grande programma umanitario nella storia dell'UE) e per consentire la connettività dei destinatari degli aiuti, nel pieno rispetto dei requisiti in materia di protezione dei dati 32 .

Sostegno agli operatori locali

Le comunità e le organizzazioni locali sono di solito gli operatori di primo intervento e svolgono un ruolo fondamentale nel fornire un'assistenza rapida, di qualità ed efficiente in termini di costi alle persone bisognose. Durante la crisi della COVID-19 gli attori locali sono stati spesso i primi a intervenire, colmando un vuoto lasciato dalla partenza degli attori internazionali. La pandemia ha inoltre sottolineato l'importanza di conoscere le realtà locali e di comprendere il contesto per garantire che gli aiuti siano più facilmente accettati e per accelerare la capacità di intervento.

Il Grand Bargain prevedeva un forte impegno da parte dei donatori e delle agenzie di aiuto internazionali a destinare maggiori risorse direttamente agli operatori locali. Tuttavia il flusso di finanziamenti a favore degli attori locali e delle organizzazioni non governative nazionali è stato ostacolato dalla necessità di molti donatori di conciliare tale impegno con i requisiti normativi, di trasparenza e di responsabilità, soprattutto in situazioni di conflitto in cui il monitoraggio finanziario potrebbe risultare difficile.

La Commissione si adopererà per intensificare il sostegno dell'UE alla localizzazione, tenendo conto delle specificità nazionali e del contesto, nonché mobilitando diversi strumenti in linea con l'approccio che collega azione umanitaria, sviluppo e pace sulla base di quattro assi:

a)investire nel rafforzamento delle capacità locali, basandosi sulla sua esperienza con iniziative quali il Local Initiative Fund in Turkey (LIFT), che fornisce sostegno tecnico e finanziario agli operatori locali affinché gli aiuti raggiungano i rifugiati e le comunità di accoglienza;

b)favorire l'approvvigionamento locale e rispettoso dell'ambiente delle forniture umanitarie;

c)sostenere modelli di finanziamento localizzati, come i meccanismi multilaterali di finanziamento congiunto, con un forte accento sugli operatori locali;

d)incoraggiare consorzi basati su partenariati paritari, su responsabilità condivise e sui finanziamenti tra operatori internazionali e locali.

In linea con gli impegni assunti nel quadro del Grand Bargain, l'UE contribuisce, su base pilota, ai fondi congiunti su base nazionale delle Nazioni Unite 33 nel Sud Sudan e in Ucraina. Tali fondi consentono ai donatori internazionali di sostenere indirettamente le organizzazioni non governative locali e nazionali, anche promuovendone la partecipazione ai meccanismi di coordinamento umanitario a livello nazionale.

Obiettivo: promuovere un'azione umanitaria e meccanismi di finanziamento flessibili ed efficienti

Azioni principali:

·estendere i meccanismi di finanziamento pluriennali e flessibili con i partner umanitari, in collegamento con gli strumenti di sviluppo nei vasi in cui possa essere previsto un approccio di collegamento, e semplificare/armonizzare gli obblighi di rendicontazione in linea con il Grand Bargain, garantendo nel contempo che le valutazioni delle esigenze siano coordinate tra le agenzie e che siano rafforzate l'assunzione di responsabilità, l'efficienza e la visibilità del sostegno dell'UE;

·aumentare il sostegno dell'UE agli operatori locali, anche ampliando l'uso dei fondi congiunti su base nazionale e di altri meccanismi di finanziamento che danno priorità agli attori locali;

·elaborare orientamenti sulla promozione di partenariati paritari con gli operatori locali;

·incoraggiare l'ulteriore utilizzo degli strumenti digitali da parte dei partner umanitari, anche attraverso attività congiunte volte a creare un ambiente favorevole;

·elaborare orientamenti specifici sull'espansione dell'uso del contante digitale e garantire ai destinatari degli aiuti l'accesso a soluzioni digitali nel contesto della revisione della politica tematica dell'UE in materia di trasferimenti di denaro;

·sostenere, aumentare e promuovere gli investimenti in soluzioni tecnologiche comprovate ed efficaci in termini di costi per gli aiuti umanitari, anche sulla base dell'esempio dei premi del Consiglio europeo per l'innovazione del 2020 34 .

3.2    Colmare le lacune: una capacità di risposta umanitaria europea

Mentre l'aiuto umanitario dell'UE continuerà a essere erogato dai suoi partner umanitari, potrebbero esservi situazioni in cui esiste un chiaro valore aggiunto per l'intervento diretto dell'UE, ad esempio per colmare una lacuna temporanea quando i meccanismi di erogazione abituali o le capacità disponibili delle organizzazioni umanitarie o delle autorità nazionali sono inefficaci o mancanti 35 . In tali casi, una capacità di risposta umanitaria europea, in linea con il regolamento dell'UE sull'aiuto umanitario e finanziata dal bilancio umanitario dell'UE, consentirebbe a quest'ultima di sostenere gli Stati membri e i suoi partner umanitari nella rapida erogazione dell'assistenza.

Tale capacità attingerebbe all'esperienza acquisita durante la pandemia di COVID-19, compreso l'uso di voli di rimpatrio per trasportare carichi umanitari e l'istituzione del ponte aereo umanitario dell'UE 36 , nell'ambito di un approccio Team Europa, per sostenere l'erogazione di aiuto umanitario essenziale.

Tra maggio e ottobre 2020 l'UE ha completato con successo 67 operazioni di ponte aereo umanitario con 20 paesi in quattro continenti. Questa iniziativa, finanziata dal bilancio dell'UE per l'aiuto umanitario, ha mobilitato 1 150 tonnellate di carichi medici e umanitari essenziali e 1 700 addetti tra personale medico e umanitario, nonché altri passeggeri.

Tale capacità funzionerà in modo complementare al meccanismo di protezione civile dell'Unione e dipenderà dalla prontezza operativa del Centro di coordinamento della risposta alle emergenze 37 dell'UE. Essa cercherà di rendere ancora più possibile l'azione umanitaria da parte dei partner dell'UE e degli Stati membri e sarà attuata in stretto coordinamento con questi ultimi. Ove necessario, tale capacità mirerà ad agevolare la logistica, compresi i trasporti, consentendo la messa in comune delle risorse e facilitando il loro spiegamento e le operazioni iniziali sul territorio. Potrebbe ad esempio offrire valutazioni logistiche, sostegno allo spiegamento iniziale, sostegno per l'approvvigionamento, la costituzione di scorte, il trasporto e/o la distribuzione di forniture di soccorso, compresi i vaccini contro la COVID-19 e la loro distribuzione nei paesi fragili 38 . Potrebbe inoltre rafforzare ulteriormente la capacità di risposta medica dell'UE alle future emergenze sanitarie, basandosi sull'attuale corpo medico dell'UE, in cooperazione, se del caso, con la futura task force sanitaria dell'UE 39 , da istituire con il coordinamento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, al fine di coadiuvare la risposta locale alle epidemie di malattie trasmissibili in sinergia con il meccanismo di protezione civile dell'Unione e rafforzare la preparazione negli Stati membri e nei paesi terzi. Tali sforzi saranno inoltre complementari ad altre iniziative dell'UE che possono contribuire a sostenere l'azione umanitaria dell'UE, come il contributo dei volontari attraverso il corpo europeo di solidarietà, che fornisce un punto di accesso unico per le attività di solidarietà in tutta l'Unione e oltre 40 .

Obiettivo: garantire che l'aiuto umanitario dell'UE possa essere erogato rapidamente ed efficacemente a coloro che ne hanno bisogno

Azione principale:

·sviluppare una capacità di risposta umanitaria europea per colmare le lacune, se necessario, consentendo agli Stati membri dell'UE e ai partner umanitari di erogare rapidamente assistenza umanitaria, in coordinamento e complementarità con il meccanismo di protezione civile dell'Unione.

3.3.    Maggiore attenzione alle ripercussioni climatiche e ai fattori ambientali: azioni di sensibilizzazione, preparazione e anticipazione

La preparazione alle catastrofi è già parte integrante della risposta umanitaria dell'UE con un bilancio specifico e rappresenta un elemento chiave del programma a lungo termine dell'UE per la riduzione del rischio di catastrofi. Tuttavia il crescente impatto dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sta compromettendo il successo dell'azione umanitaria stessa 41 . I cambiamenti climatici non solo amplificano le catastrofi naturali, ma costituiscono anche un fattore di moltiplicazione delle minacce 42 che complica e prolunga le situazioni di conflitto, aumentando così le esigenze umanitarie. È dunque importante garantire che nell'azione umanitaria, in tutti i casi in cui questa ha luogo, si tenga conto delle considerazioni climatiche (compresa la sensibilizzazione ai rischi) e ambientali, con particolare riguardo per il sostegno all'adattamento ai cambiamenti climatici e alla resilienza ambientale nell'ambito della programmazione umanitaria nei paesi e nelle regioni più soggette a catastrofi.

In particolare, gli approcci anticipatori 43 all'azione umanitaria possono contribuire a rafforzare la resilienza delle comunità, compresi i gruppi di persone sfollate forzatamente, nelle regioni vulnerabili a emergenze climatiche e di altro tipo. L'efficacia di tali approcci dipende dalla disponibilità di informazioni sufficientemente attendibili attraverso i sistemi di allarme rapido 44 , compresi indicatori o altri criteri per avviare iniziative. Avvalendosi di un maggior numero di partenariati con le comunità scientifiche e climatiche, l'UE intensificherà il ricorso a tali approcci. L'UE approfitterà inoltre della sua presidenza della piattaforma sulle migrazioni dovute a catastrofi naturali (Platform on Disaster Displacement) nel 2022 per promuovere gli sforzi a livello mondiale per proteggere le persone sfollate a causa di catastrofi e cambiamenti climatici.

Nel luglio 2020 le previsioni fornite dal sistema mondiale di allarme inondazioni nell'ambito del servizio di gestione delle emergenze Copernicus dell'UE (uno strumento disponibile per il meccanismo di protezione civile dell'Unione) hanno consentito ai partner umanitari del Bangladesh 45 di agire rapidamente in risposta alle gravi inondazioni, erogando assistenza in denaro a 3 300 famiglie nelle zone più colpite.

Nonostante il crescente impatto umanitario dei cambiamenti climatici, i finanziamenti globali per il clima raggiungono i paesi più vulnerabili in misura molto limitata 46 . Vi è l'urgente necessità di ulteriori finanziamenti internazionali per l'adattamento ai cambiamenti climatici, provenienti sia da fonti pubbliche che da fonti private. Per evitare una maggiore pressione sul sistema umanitario, l'UE continuerà a sostenere l'indirizzamento di un numero significativamente maggiore di fondi per il clima verso il rafforzamento della resilienza e dell'adattamento ove più necessario. Ciò può essere efficace solo attraverso un approccio integrato alla resilienza climatica e ambientale che riunisca gli attori del settore umanitario, dello sviluppo e della costruzione della pace e che ponga l'accento sulla prevenzione e sulla preparazione, avvalendosi delle competenze delle comunità scientifiche e della politica climatica e ambientale 47 .

Sebbene l'aiuto umanitario non sia soggetto all'obiettivo del 30 % di integrazione dei cambiamenti climatici nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 dell'UE, esso contribuisce tuttavia all'azione per il clima. Come contributo agli sforzi globali volti a monitorare le spese dell'UE connesse al clima, la Commissione applicherà volontariamente tale monitoraggio all'aiuto umanitario dell'UE.

I donatori e gli attori umanitari dovrebbero dare l'esempio. L'UE sosterrà pertanto anche gli sforzi dei partner umanitari volti a ridurre la loro impronta ambientale. Nel contempo la Commissione proseguirà il processo di "inverdimento" della sua rete umanitaria sul territorio (ECHOField) e della sua sede centrale 48  a sostegno del Green Deal europeo 49 .

Obiettivo: integrare ulteriormente l'impatto dei cambiamenti climatici e dei fattori ambientali nella politica e nella pratica in materia di aiuto umanitario e rafforzare il coordinamento con gli attori dello sviluppo, della sicurezza e del clima/ambiente per aumentare la resilienza delle comunità vulnerabili

Azioni principali:

·aumentare significativamente la quota di fondi per il clima destinati a migliorare la resilienza e l'adattamento nei paesi e nelle regioni più soggetti a catastrofi, in linea con la nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici e nell'ambito dell'approccio basato sulla connessione tra azione umanitaria, sviluppo e pace;

·rafforzare la resilienza climatica e ambientale delle popolazioni vulnerabili, attraverso l'approccio basato sul collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace, e garantire la diffusione e l'attuazione di nuovi orientamenti sulla preparazione alle catastrofi tra i partner umanitari dell'UE, in stretto coordinamento con gli attori dello sviluppo e del clima;

·sviluppare ulteriormente e applicare approcci che tengano conto dei rischi, compreso il finanziamento del rischio, e intensificare l'azione anticipatoria in diversi contesti umanitari e regioni;

·elaborare orientamenti e azioni di formazione per i partner umanitari dell'UE sull'inverdimento dell'aiuto umanitario, nell'ottica di ridurne l'impronta climatica e ambientale;

·monitorare le spese relative al clima nell'ambito del regolamento dell'UE sull'aiuto umanitario.

3.4Realizzare insieme: ampliare la base di risorse, affrontare le cause profonde delle crisi e, in ultima analisi, ridurre le esigenze

Affrontare le cause profonde e promuovere il collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace

L'obiettivo dell'assistenza umanitaria consiste nel fornire aiuti di emergenza alle popolazioni colpite da crisi. L'aiuto umanitario da solo non può affrontare, e di fatto non affronta, i complessi fattori alla base dei conflitti e di altre crisi, siano essi di natura socioeconomica, legati alla governance o alle questioni ambientali. Tutti questi fattori devono essere trattati con un approccio olistico, affrontando i problemi connessi alla governance, rispettando i diritti fondamentali delle popolazioni, tenendo conto delle disuguaglianze, fornendo l'accesso ai servizi di base, alla giustizia, alle opportunità economiche e alla sicurezza e affrontando le sfide climatiche e ambientali. Il sostegno internazionale in qualsiasi situazione di crisi avrà un impatto duraturo solo se accompagnato da un forte impegno da parte delle autorità nazionali e locali a porre le persone al centro di tale sforzo, combattendo l'esclusione, tutelando i diritti e garantendo l'assunzione di responsabilità. Questo deve costituire il fulcro dell'approccio dell'UE ai conflitti e alle crisi.

Nell'ambito di tale sforzo, l'UE intensificherà le sue attività per collegare gli aiuti umanitari allo sviluppo e alla costruzione della pace. L'aiuto umanitario non è concepito come una soluzione a lungo termine alle esigenze delle persone colpite dalle crisi. Attraverso il "collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace", l'UE metterà in campo tutti gli strumenti necessari non solo per affrontare le esigenze a breve termine, ma anche per fornire soluzioni a lungo termine e, nei conflitti, contribuire alla costruzione di una pace duratura. Ciò richiede quadri di analisi e di risposta operativa congiunti nonché un approccio sensibile ai conflitti, in modo che l'assistenza esterna non rafforzi inavvertitamente i conflitti.

L'approccio basato sul collegamento è ora una realtà nell'assistenza esterna dell'UE in molti paesi fragili e soggetti a conflitti. Ciò comprende sia i sei paesi pilota per le attività di connessione dell'UE designati nel 2017 (Ciad, Iraq, Myanmar, Nigeria, Sudan e Uganda) sia altri contesti (ad esempio i quadri congiunti di azione umanitaria, sviluppo e pace in risposta alla crisi siriana in Libano e Giordania). Alcuni esempi:

·sostegno alle reti di sicurezza sociale progettate in stretto coordinamento tra gli operatori umanitari e gli attori dello sviluppo;

·sostegno coordinato alla preparazione alle catastrofi e alla resilienza attraverso i finanziamenti allo sviluppo e umanitari (in particolare nelle regioni gravemente colpite dal degrado del suolo, dalla carenza idrica e dai cambiamenti climatici, come il Sahel);

·maggiore attenzione alla protezione dei civili;

·pressioni per l'attuazione di riforme strutturali per affrontare le cause alla base della violenza;

·promozione di soluzioni a lungo termine nel contesto degli sfollamenti forzati, in linea con la comunicazione dell'UE del 2016 "Vivere in dignità" 50 e con il patto globale sui rifugiati 51 .

La persistente presenza di conflitti e l'impatto socioeconomico della COVID-19 non fanno che aumentare la necessità di intensificare questi sforzi, principalmente attraverso una cooperazione ancora più stretta tra l'UE, i suoi Stati membri, la loro rete diplomatica e le istituzioni finanziarie (comprese le banche di sviluppo nazionali e le agenzie esecutive, nonché la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo) sulla base dell'approccio Team Europa 52 . Uno sforzo particolare sarà compiuto per la sicurezza alimentare, la sanità e l'istruzione, visto il drammatico impatto della pandemia in questi settori. Basandosi sugli insegnamenti positivi del periodo di programmazione 2014-2020, l'UE continuerà a rafforzare le sinergie e le complementarità tra i diversi attori e servizi dell'UE, nel rispetto dei principi umanitari.

Obiettivo: fare in modo che le politiche umanitarie, di sviluppo, di instaurazione della pace e di altro tipo contribuiscano tutte a collegare meglio gli aiuti urgenti e le soluzioni a più lungo termine, al fine di ridurre le esigenze e di affrontare le cause profonde dei conflitti e delle crisi.

Azioni principali:

·effettuare analisi congiunte sistematiche a livello dell'UE dei rischi, delle esigenze, delle vulnerabilità e dei fattori strutturali di crisi nonché, se del caso, una programmazione e una pianificazione congiunte delle politiche dell'UE, in linea con il collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace.

·rafforzare i meccanismi di coordinamento a livello locale in tutte le azioni dell'UE in materia di aiuto umanitario, sviluppo e costruzione della pace al fine di garantire risultati coordinati e coerenti, con il sostegno delle delegazioni dell'UE e degli uffici di ECHO sul posto; collaborare strettamente con gli Stati membri dell'UE in tale contesto nell'ambito di un approccio Team Europa;

·attuare collegamenti efficaci tra le diverse azioni umanitarie, di sviluppo e di pace e utilizzare gli strumenti esistenti, come il dialogo politico, per rafforzare le capacità nazionali e locali, compresa la capacità delle autorità non statali, di fornire servizi di base e di sostenere lo sviluppo della resilienza;

·aumentare il sostegno alle reti di sicurezza sociale basate sul denaro e capaci di reagire agli shock;

·utilizzare l'impegno politico e diplomatico dell'UE e tutti gli strumenti disponibili per prevenire le crisi, risolvere i conflitti e costruire la pace, intensificando nel contempo la sensibilizzazione a sostegno delle operazioni umanitarie in modo da facilitare l'accesso e il rispetto dei principi umanitari, della protezione dei civili e del diritto internazionale umanitario;

·promuovere un efficace coordinamento civile-militare umanitario in tutti i contesti pertinenti, quale quadro per proteggere lo spazio umanitario, evitare duplicazioni, ridurre al minimo le incoerenze e massimizzare le potenziali sinergie con gli attori della sicurezza e della difesa;

·creare sinergie con gli sforzi di mediazione e di prevenzione dei conflitti dell'UE, nel pieno rispetto dei principi umanitari, al fine di aumentare gli sforzi volti ad alleviare le sofferenze.

·integrare l'istruzione nei settori prioritari per il collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace al fine di contribuire a colmare il divario globale in materia di istruzione, parallelamente a settori quali la sanità, la sicurezza alimentare, la preparazione alle catastrofi e la resilienza ai cambiamenti climatici.

Ampliare la base di risorse sia all'interno che all'esterno dell'Europa

Il drammatico aumento della portata e della gravità delle crisi umanitarie registrato negli ultimi anni rappresenta una sfida per l'umanità nel suo complesso. La COVID-19 ha posto in primo piano l'imperativo di "non lasciare indietro nessuno". Le principali raccomandazioni formulate dal Gruppo ad alto livello sul finanziamento umanitario convocato dal segretario generale delle Nazioni Unite nel 2015 sono ancora più pertinenti nel 2021 53 : sussiste un urgente bisogno di maggiori risorse per far fronte a esigenze umanitarie notevolmente ampliate.

Ciononostante, la base di risorse per l'aiuto umanitario rimane estremamente ridotta. Nel 2020 i primi tre donatori (Stati Uniti, Germania e Commissione europea) hanno erogato il 62 % dei finanziamenti umanitari dichiarati a livello mondiale. All'interno dell'UE, cinque Stati membri e la Commissione europea rappresentano da soli circa il 90 % dei finanziamenti umanitari 54 . Sebbene negli ultimi anni diversi paesi abbiano aumentato i finanziamenti umanitari, tra cui alcuni Stati membri dell'UE, vi è un ampio margine per estendere l'elenco dei donatori e per rafforzare i contributi dei donatori esistenti al fine di rispondere allo sforzo globale condiviso che è urgentemente necessario.

In tale contesto, l'UE dovrebbe adoperarsi maggiormente a favore di uno sforzo di finanziamento umanitario notevolmente rafforzato e di una migliore condivisione delle responsabilità tra i donatori, compresi gli Stati membri dell'UE. L'UE, in collaborazione con i suoi Stati membri e con altri donatori umanitari impegnati, come gli Stati Uniti, dovrebbe avvalersi del suo impegno bilaterale, regionale e multilaterale con i donatori tradizionali ed emergenti (in particolare con quelli il cui peso nell'economia mondiale è notevolmente cresciuto negli ultimi anni, come la Cina e gli Stati del Golfo) per incoraggiare livelli più elevati di finanziamento e un sostegno più sistematico al sistema umanitario globale. Tale impegno dovrebbe tenere presente e basarsi sull'attuale obiettivo dello 0,7 % del reddito nazionale lordo 55 per l'aiuto pubblico allo sviluppo e dovrebbe incoraggiare un'intensificazione degli impegni di finanziamento umanitario commisurata al forte aumento registrato negli ultimi anni in termini di esigenze e di bisogni umanitari. Tali sforzi dovrebbero andare di pari passo con la raccolta del sostegno al rispetto dei principi umanitari, dei principi e buone prassi in materia di aiuti umanitari e del diritto internazionale umanitario.

L'UE e gli USA hanno un forte partenariato in materia di aiuti umanitari, basato sul dialogo e sulla cooperazione su specifiche crisi e questioni tematiche. Sulla base di questa solida relazione, l'UE e gli Stati Uniti possono anche lavorare congiuntamente per una migliore condivisione delle responsabilità tra i donatori nel sostenere il sistema umanitario globale, in linea con la nuova agenda transatlantica per il cambiamento globale 56 .

L'UE dovrebbe inoltre esaminare le modalità per promuovere e coinvolgere meglio il settore privato, se del caso, nella fornitura di servizi alle persone colpite da crisi umanitarie. Negli ultimi anni gli attori umanitari hanno avviato una serie di iniziative innovative per sviluppare strumenti come le obbligazioni a impatto umanitario. Sono stati compiuti progressi significativi nell'uso dell'assicurazione e della riassicurazione per i rischi di catastrofi. Tuttavia l'UE ha la possibilità di fare di più per mobilitare ulteriori finanziamenti attraverso un maggiore impegno con il settore privato a sostegno della risposta umanitaria.

Sulla base dell'ampio lavoro esplorativo cui ha contribuito nel contesto multilaterale 57 , la Commissione si adopererà per introdurre metodi innovativi di finanziamento nel suo pacchetto di strumenti umanitari e promuoverà attivamente il coinvolgimento del settore privato nel finanziamento umanitario.

Obiettivo: aumentare significativamente la base di risorse per l'azione umanitaria

Azioni principali:

·tenendo presente l'impegno dell'UE a destinare lo 0,7 % del reddito nazionale lordo come aiuto pubblico allo sviluppo, collaborare con gli Stati membri per intensificare gli impegni di finanziamento umanitario in misura commisurata al forte aumento registrato negli ultimi anni in termini di esigenze e di bisogni umanitari;

·intensificare l'impegno dell'UE con i paesi donatori tradizionali ed emergenti per ricordare la responsabilità condivisa di sostenere la risposta umanitaria e integrare più sistematicamente tale impegno nel dialogo politico dell'UE con i paesi terzi interessati; rafforzare o stringere alleanze a livello mondiale con paesi che condividono gli stessi principi per promuovere l'agenda umanitaria globale.

·avviare nel 2021 un'iniziativa pilota combinata a titolo del bilancio umanitario dell'UE per mobilitare ulteriori finanziamenti dal settore privato in un contesto umanitario.

4. Sostenere un ambiente più favorevole all'aiuto umanitario

4.1    Difendere l'osservanza del diritto internazionale umanitario

Il diritto internazionale umanitario (DIU) consiste in una serie di norme concordate a livello internazionale e universalmente riconosciute per limitare gli effetti dei conflitti armati e proteggere i civili e altri soggetti che non partecipano alle ostilità. Il rispetto del DIU costituisce di per sé un obiettivo importante, ma è anche una condizione preliminare per un aiuto umanitario efficace e può evitare a monte la necessità di un simile aiuto. Oggi le violazioni di tali norme sono un fenomeno ricorrente. Troppo spesso i civili, compresi gli operatori umanitari o sanitari, sono presi deliberatamente di mira dai belligeranti.

L'UE ha stabilito orientamenti sulla promozione dell'osservanza del DIU 58 e fornisce sostegno alla formazione del personale militare, delle forze di sicurezza e diplomatico. Ciò continuerà nell'ambito dei nuovi strumenti esterni dell'UE (2021-2027). L'UE dovrebbe continuare a porre la promozione e l'applicazione del DIU al centro della sua azione esterna. In tale contesto, l'UE continuerà a sostenere con forza il ruolo del Comitato internazionale della Croce Rossa nel suo mandato per l'applicazione efficace del DIU.

Le gravi violazioni del DIU dovrebbero essere denunciate sistematicamente nel quadro di un approccio coordinato dell'UE. Occorre rafforzare il rispetto del DIU nell'ambito degli strumenti esterni dell'UE, anche attraverso la dovuta diligenza. L'UE dovrebbe inoltre esercitare il proprio peso politico ed economico per promuovere l'osservanza del DIU da parte dei paesi partner, ad esempio attraverso i dialoghi politici e sui diritti umani, nonché, se del caso, nelle relazioni commerciali e di aiuto con i paesi partner.

Il crescente ricorso alle sanzioni, segnatamente sanzioni unilaterali dei paesi terzi, alcune delle quali di portata extraterritoriale, complica inoltre l'erogazione di aiuto umanitario e ostacola l'azione umanitaria basata sui principi. Poiché le banche e le altre istituzioni finanziarie cercano di ridurre la loro esposizione riducendo o interrompendo le attività nelle giurisdizioni soggette a sanzioni, le operazioni umanitarie diventano più difficili, se non impossibili. Sebbene le misure restrittive dell'UE siano mirate e non siano intese a impedire la fornitura di aiuto umanitario, esse comportano una serie di obblighi la cui violazione può portare ad azioni legali, comprese sanzioni penali a livello nazionale.

L'UE ha intrapreso attività di sensibilizzazione per facilitare la prestazione di assistenza umanitaria in contesti soggetti a sanzioni, come gli orientamenti della Commissione nel contesto della pandemia di COVID-19 59 . L'UE dovrebbe portare avanti e intensificare ulteriormente il sostegno ai suoi partner umanitari per quanto riguarda i loro diritti e le loro responsabilità nei diversi regimi sanzionatori dell'UE 60 . Nel contempo l'UE dovrebbe perseguire l'inclusione coerente delle eccezioni umanitarie nei suoi regimi sanzionatori 61 . Conformemente all'"invito ad agire per rafforzare l'osservanza del diritto internazionale umanitario e dell’azione umanitaria basata sui principi", cui l'UE ha recentemente aderito 62 , gli operatori umanitari e sanitari impegnati in attività condotte conformemente al DIU e ai principi umanitari non dovrebbero essere oggetto di azioni penali. L'UE dovrebbe inoltre valutare la possibile inclusione delle violazioni del DIU tra i criteri per l'inserimento di persone o entità negli elenchi dei suoi regimi sanzionatori pertinenti.



Obiettivo: porre l'osservanza del diritto internazionale umanitario al centro dell'azione esterna dell'UE per proteggere le popolazioni civili, sostenere l'azione umanitaria basata sui principi e proteggere gli operatori umanitari e sanitari

Azioni principali:

·istituire un meccanismo di coordinamento a livello dell'UE in materia di DIU per garantire un migliore monitoraggio delle violazioni del DIU, agevolare il coordinamento dei pertinenti attori dell'UE e sostenere una più forte diplomazia umanitaria dell'UE;

·potenziare ulteriormente il quadro di osservanza del DIU anche nell'ambito dell'assistenza esterna dell'UE, sulla base, tra l'altro, della dovuta diligenza, e attraverso i dialoghi politici, in materia di sicurezza e di diritti umani e gli accordi commerciali con i paesi partner, se del caso;

·prendere in considerazione l'inclusione delle gravi violazioni del diritto internazionale umanitario tra i motivi per l'inserimento nell'elenco dei regimi di sanzioni dell'UE, ove opportuno, garantendo nel contempo che sia evitato qualsiasi potenziale impatto negativo sulle attività umanitarie;

·continuare a garantire che il DIU sia pienamente rispecchiato nella politica dell'UE in materia di sanzioni, anche attraverso l'inclusione coerente delle eccezioni umanitarie nei regimi sanzionatori dell'UE; adoperarsi per un quadro efficace per il ricorso a tali eccezioni da parte delle organizzazioni umanitarie che ricevono finanziamenti dell'UE; fornire ulteriore sostegno pratico alle organizzazioni umanitarie per quanto riguarda i loro diritti e le loro responsabilità nei diversi regimi sanzionatori dell'UE.

·continuare a promuovere il dialogo tra tutte le parti coinvolte nell'assistenza umanitaria (donatori, autorità di regolamentazione, ONG e banche) al fine di agevolare la fornitura di assistenza umanitaria a tutti coloro che ne hanno bisogno.

4.2    Rafforzare l'impegno e la leadership dell'UE

Lavorare come Team Europa

L'aiuto umanitario dell'UE, essendo uno degli aspetti più visibili della sua azione esterna, gode di un forte sostegno pubblico 63 . A norma dei trattati dell'UE, sia gli Stati membri che l'UE hanno ruoli importanti e distinti da svolgere nel settore dell'aiuto umanitario. Vi è margine per sfruttare questo impatto collettivo attraverso il coordinamento degli sforzi, la garanzia della complementarità e la promozione di un approccio basato sul collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace.

Nello specifico, messaggi comuni dell'UE sulle principali crisi umanitarie possono sostenere le iniziative di "diplomazia umanitaria" a livello bilaterale, regionale e internazionale. Gli impegni consolidati dell'UE (insieme a quelli nazionali degli Stati membri) possono aumentare la visibilità dell'impegno dell'UE in occasione degli eventi di mobilitazione internazionali.

Nell'ambito di un approccio Team Europa, gli Stati membri e la Commissione possono inoltre trarre vantaggio da un'ancora più stretta condivisione e messa in comune di analisi nelle situazioni di crisi. La Commissione continuerà pertanto a mettere a disposizione le competenze della sua rete umanitaria sul territorio 64 , insieme a quelle delle delegazioni dell'UE, a beneficio degli Stati membri. Ciò comprenderà l'offerta più sistematica della possibilità di erogare parte dei loro finanziamenti in situazioni di crisi specifiche mediante contributi diretti agli strumenti di bilancio dell'UE come entrate con destinazione specifica esterne.

La messa in comune delle risorse può inoltre contribuire a massimizzare l'impatto degli interventi dell'UE e degli Stati membri, offrendo nel contempo agli Stati membri la possibilità di estendere la portata della loro assistenza umanitaria. Naturalmente tali sforzi saranno complementari ai meccanismi di finanziamento congiunto esistenti e non dovrebbero competere con essi.

A livello operativo la Commissione metterà a disposizione le proprie competenze e risorse, sia in materia di assistenza umanitaria che di protezione civile, compresa la sua rete di esperti umanitari sul territorio e la rete unionale della conoscenza in materia di protezione civile 65 . Parallelamente, l'UE continuerà a elaborare politiche e orientamenti nei settori pertinenti dell'aiuto umanitario, basandosi sull'impatto avuto dalle sue politiche tematiche in settori quali la protezione, le questioni di genere, la disabilità, le derrate alimentari, la nutrizione, la salute, compresi la salute mentale e il sostegno psicosociale, le possibilità di ricovero, l'acqua, i servizi igienico-sanitari, l'istruzione in situazioni di emergenza, l'ambiente e i metodi di erogazione dell'aiuto (ad esempio assistenza in denaro).

Oltre a contribuire attivamente al dialogo sulle questioni umanitarie a livello multilaterale, nel 2021 la Commissione organizzerà un forum umanitario europeo per promuovere una discussione e un dialogo più sostenuti, non da ultimo sulle questioni di politica umanitaria sollevate nella presente comunicazione, anche in un contesto europeo nello spirito di Team Europa. Vi parteciperanno i principali portatori di interessi degli Stati membri, le istituzioni dell'UE, compreso il Parlamento europeo, e gli attori umanitari operativi.

La Commissione continuerà inoltre ad adoperarsi per promuovere la visibilità dell'aiuto umanitario dell'UE. Aggiornerà gli orientamenti e il monitoraggio degli obblighi in materia di visibilità, consentendo ai suoi partner umanitari di investire maggiormente nella sensibilizzazione in materia di aiuto umanitario dell'UE. Le azioni di comunicazione della Commissione sosterranno i principi generali di trasparenza, di responsabilità e di dialogo con i cittadini.

Rafforzare l'impegno umanitario dell'UE a livello multilaterale

In un contesto geopolitico difficile, l'UE è impegnata a sostenere il ruolo centrale di coordinamento delle Nazioni Unite nella risposta alle crisi umanitarie e nell'istituzione e mantenimento di quadri normativi e giuridici internazionali. Per sostenere efficacemente le Nazioni Unite, è fondamentale che l'UE e i suoi Stati membri si adoperino sistematicamente per consolidare le posizioni nei consessi internazionali e multilaterali, compresi gli hub delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Roma. L'UE continuerà a svolgere un ruolo attivo nei dialoghi internazionali sulle questioni umanitarie, anche in seno all'Assemblea generale delle Nazioni Unite e al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. L'UE rafforzerà ulteriormente il suo impegno negli organi direttivi delle agenzie, dei fondi e dei programmi delle Nazioni Unite 66 .

Obiettivo: rafforzare l'impegno e la leadership dell'UE in materia di aiuto umanitario per massimizzarne l'impatto

Azioni principali:

·incoraggiare messaggi comuni da parte dell'UE e dei suoi Stati membri sulle principali crisi umanitarie e incoraggiare gli impegni consolidati dell'UE e degli Stati membri in occasione degli eventi di mobilitazione umanitaria internazionali (accanto a quelli nazionali) nell'ambito di un approccio Team Europa; adoperarsi per consolidare le posizioni dell'UE e degli Stati membri nei pertinenti consessi internazionali e multilaterali;

·sviluppare la possibilità di utilizzare le entrate con destinazione specifica esterne affinché gli Stati membri dell'UE si avvalgano della presenza sul territorio e delle competenze in ambito umanitario dell'UE.

·organizzare nel 2021 un forum umanitario europeo per promuovere il dialogo su questioni di politica umanitaria;

·promuovere e avviare un ulteriore dialogo con i principali portatori di interessi per portare avanti le principali azioni proposte nella presente comunicazione.

5.Conclusioni

L'aiuto umanitario è un'espressione concreta della solidarietà dell'UE, un valore fondamentale e indispensabile in questi tempi difficili. In un contesto di crescenti esigenze umanitarie e di risorse limitate e in linea con i suoi principi e valori fondanti, l'UE deve continuare a dare l'esempio in questo settore. L'ambizioso programma definito nella presente comunicazione può essere realizzato solo in stretto coordinamento con gli Stati membri dell'UE e con i suoi partner umanitari. La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a unirsi nel sostenere e portare avanti le azioni proposte nella presente comunicazione.

Appendice: panoramica delle azioni principali

Azioni principali dell'UE

Obiettivo:    promuovere un'azione umanitaria e meccanismi di finanziamento flessibili ed efficienti

·Estendere i meccanismi di finanziamento pluriennali e flessibili con i partner umanitari, in collegamento con gli strumenti di sviluppo nei casi in cui possa essere previsto un approccio di collegamento, e semplificare/armonizzare gli obblighi di rendicontazione in linea con il Grand Bargain, garantendo nel contempo che le valutazioni delle esigenze siano coordinate tra le agenzie e che siano rafforzate l'assunzione di responsabilità, l'efficienza e la visibilità del sostegno dell'UE;

·aumentare il sostegno dell'UE agli operatori locali, anche ampliando l'uso dei fondi congiunti su base nazionale e di altri meccanismi di finanziamento che danno priorità agli attori locali;

·elaborare orientamenti sulla promozione di partenariati paritari con gli operatori locali;

·incoraggiare l'ulteriore utilizzo degli strumenti digitali da parte dei partner umanitari, anche attraverso attività congiunte volte a creare un ambiente favorevole;

·elaborare orientamenti specifici sull'espansione dell'uso del contante digitale e garantire ai destinatari degli aiuti l'accesso a soluzioni digitali nel contesto della revisione della politica tematica dell'UE in materia di trasferimenti di denaro;

·sostenere, aumentare e promuovere gli investimenti in soluzioni tecnologiche comprovate ed efficaci in termini di costi per gli aiuti umanitari, anche sulla base dell'esempio dei premi del Consiglio europeo per l'innovazione del 2020.

Obiettivo:    garantire che l'aiuto umanitario dell'UE possa essere erogato rapidamente ed efficacemente a coloro che ne hanno bisogno

·sviluppare una capacità di risposta umanitaria europea per colmare le lacune, se necessario, consentendo agli Stati membri dell'UE e ai partner umanitari di erogare rapidamente assistenza umanitaria, in coordinamento e complementarità con il meccanismo di protezione civile dell'Unione.

Obiettivo:    integrare ulteriormente l'impatto dei cambiamenti climatici e dei fattori ambientali nella politica e nella pratica in materia di aiuto umanitario e rafforzare il coordinamento con gli attori dello sviluppo, della sicurezza e del clima/ambiente per aumentare la resilienza delle comunità vulnerabili

·elaborare orientamenti e azioni di formazione per i partner umanitari dell'UE sull'inverdimento dell'aiuto umanitario, nell'ottica di ridurne l'impronta climatica e ambientale;

·tracciare le spese relative al clima nell'ambito del regolamento dell'UE sull'aiuto umanitario.

Obiettivo:    garantire che le politiche umanitarie, di sviluppo, di pace e di altro tipo collaborino tutte per collegare meglio gli aiuti urgenti e le soluzioni a più lungo termine, al fine di ridurre le esigenze e di affrontare le cause profonde dei conflitti e delle crisi

·effettuare analisi congiunte sistematiche a livello dell'UE dei rischi, delle esigenze, delle vulnerabilità e dei fattori strutturali di crisi nonché, se del caso, una programmazione e una pianificazione congiunte delle politiche dell'UE, in linea con il collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace.

·attuare collegamenti efficaci tra le diverse azioni umanitarie, di sviluppo e di pace e utilizzare gli strumenti esistenti, come il dialogo politico, per rafforzare le capacità nazionali e locali, compresa la capacità delle autorità non statali, di fornire servizi di base e di sostenere lo sviluppo della resilienza;

·aumentare il sostegno alle reti di sicurezza sociale basate sul denaro e capaci di reagire agli shock;

·promuovere un efficace coordinamento civile-militare umanitario in tutti i contesti pertinenti, quale quadro per proteggere lo spazio umanitario, evitare duplicazioni, ridurre al minimo le incoerenze e massimizzare le potenziali sinergie con gli attori della sicurezza e della difesa;

·creare sinergie con gli sforzi di mediazione e di prevenzione dei conflitti dell'UE, nel pieno rispetto dei principi umanitari, al fine di aumentare gli sforzi volti ad alleviare le sofferenze.

·integrare l'istruzione nei settori prioritari per il collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace al fine di contribuire a colmare il divario globale in materia di istruzione, parallelamente a settori quali la sanità, la sicurezza alimentare, la preparazione alle catastrofi e la resilienza ai cambiamenti climatici.

Obiettivo:    aumentare significativamente la base di risorse per l'azione umanitaria

·Avviare nel 2021 un'iniziativa pilota combinata a titolo del bilancio umanitario dell'UE per mobilitare ulteriori finanziamenti dal settore privato in un contesto umanitario.

Obiettivo:    porre l'osservanza del diritto internazionale umanitario al centro dell'azione esterna dell'UE per proteggere le popolazioni civili, sostenere l'azione umanitaria basata sui principi e proteggere gli operatori umanitari e sanitari

·istituire un meccanismo di coordinamento a livello dell'UE in materia di DIU per garantire un migliore monitoraggio delle violazioni del DIU, agevolare il coordinamento dei pertinenti attori dell'UE e sostenere una più forte diplomazia umanitaria dell'UE;

·potenziare ulteriormente il quadro di osservanza del DIU anche nell'ambito dell'assistenza esterna dell'UE, sulla base, tra l'altro, della dovuta diligenza, e attraverso i dialoghi politici, in materia di sicurezza e di diritti umani e gli accordi commerciali con i paesi partner, se del caso;

·continuare a promuovere il dialogo tra tutte le parti coinvolte nell'assistenza umanitaria (donatori, autorità di regolamentazione, ONG e banche) al fine di agevolare la fornitura di assistenza umanitaria a tutti coloro che ne hanno bisogno.

Obiettivo:    rafforzare l'impegno e la leadership dell'UE in materia di aiuto umanitario per massimizzarne l'impatto

·organizzare nel 2021 un forum umanitario europeo per promuovere il dialogo su questioni di politica umanitaria;

·promuovere e avviare un ulteriore dialogo con i principali portatori di interessi per portare avanti le principali azioni proposte nella presente comunicazione.

Azioni principali dell'UE e degli Stati membri

Obiettivo:    integrare ulteriormente l'impatto dei cambiamenti climatici e dei fattori ambientali nella politica e nella pratica in materia di aiuto umanitario e rafforzare il coordinamento con gli attori dello sviluppo, della sicurezza e del clima/ambiente per aumentare la resilienza delle comunità vulnerabili

·aumentare significativamente la quota di fondi per il clima destinati a migliorare la resilienza e l'adattamento nei paesi e nelle regioni più soggetti a catastrofi, in linea con la nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici e nell'ambito dell'approccio basato sulla connessione tra azione umanitaria, sviluppo e pace;

·rafforzare la resilienza climatica e ambientale delle popolazioni vulnerabili, attraverso l'approccio basato sul collegamento tra azione umanitaria, sviluppo e pace, e garantire la diffusione e l'attuazione di nuovi orientamenti sulla preparazione alle catastrofi tra i partner umanitari dell'UE, in stretto coordinamento con gli attori dello sviluppo e del clima;

·sviluppare ulteriormente e applicare approcci che tengano conto dei rischi, compreso il finanziamento del rischio, e intensificare l'azione anticipatoria in diversi contesti umanitari e regioni;

Obiettivo:    fare in modo che le politiche umanitarie, di sviluppo, di instaurazione della pace e di altro tipo contribuiscano tutte a collegare meglio gli aiuti urgenti e le soluzioni a più lungo termine, al fine di ridurre le esigenze e di affrontare le cause profonde dei conflitti e delle crisi.

·rafforzare i meccanismi di coordinamento a livello locale in tutte le azioni dell'UE in materia di aiuto umanitario, sviluppo e costruzione della pace al fine di garantire risultati coordinati e coerenti, con il sostegno delle delegazioni dell'UE e degli uffici di ECHO sul posto; collaborare strettamente con gli Stati membri dell'UE in tale contesto nell'ambito di un approccio Team Europa;

·utilizzare l'impegno politico e diplomatico dell'UE e tutti gli strumenti disponibili per prevenire le crisi, risolvere i conflitti e costruire la pace, intensificando nel contempo la sensibilizzazione a sostegno delle operazioni umanitarie in modo da facilitare l'accesso e il rispetto dei principi umanitari, della protezione dei civili e del diritto internazionale umanitario;

Obiettivo:    aumentare significativamente la base di risorse per l'azione umanitaria

·tenendo presente l'impegno dell'UE a destinare lo 0,7 % del reddito nazionale lordo come aiuto pubblico allo sviluppo, collaborare con gli Stati membri per intensificare gli impegni di finanziamento umanitario in misura commisurata al forte aumento registrato negli ultimi anni in termini di esigenze e di bisogni umanitari;

·intensificare l'impegno dell'UE con i paesi donatori tradizionali ed emergenti per ricordare la responsabilità condivisa di sostenere la risposta umanitaria e integrare più sistematicamente tale impegno nel dialogo politico dell'UE con i paesi terzi interessati; rafforzare o stringere alleanze a livello mondiale con paesi che condividono gli stessi principi per promuovere l'agenda umanitaria globale.

Obiettivo:    porre l'osservanza del diritto internazionale umanitario al centro dell'azione esterna dell'UE per proteggere le popolazioni civili, sostenere l'azione umanitaria basata sui principi e proteggere gli operatori umanitari e sanitari

·prendere in considerazione l'inclusione delle gravi violazioni del diritto internazionale umanitario tra i motivi per l'inserimento nell'elenco dei regimi di sanzioni dell'UE, ove opportuno, garantendo nel contempo che sia evitato qualsiasi potenziale impatto negativo sulle attività umanitarie;

·continuare a garantire che il DIU sia pienamente rispecchiato nella politica dell'UE in materia di sanzioni, anche attraverso l'inclusione coerente delle eccezioni umanitarie nei regimi sanzionatori dell'UE; adoperarsi per un quadro efficace per il ricorso a tali eccezioni da parte delle organizzazioni umanitarie che ricevono finanziamenti dell'UE; fornire ulteriore sostegno pratico alle organizzazioni umanitarie per quanto riguarda i loro diritti e le loro responsabilità nei diversi regimi sanzionatori dell'UE.

Obiettivo:    rafforzare l'impegno e la leadership dell'UE in materia di aiuto umanitario per massimizzarne l'impatto

·incoraggiare messaggi comuni da parte dell'UE e dei suoi Stati membri sulle principali crisi umanitarie e incoraggiare gli impegni consolidati dell'UE e degli Stati membri in occasione degli eventi di mobilitazione umanitaria internazionali (accanto a quelli nazionali) nell'ambito di un approccio Team Europa; adoperarsi per consolidare le posizioni dell'UE e degli Stati membri nei pertinenti consessi internazionali e multilaterali;

·sviluppare la possibilità di utilizzare le entrate con destinazione specifica esterne affinché gli Stati membri dell'UE si avvalgano della presenza sul territorio e delle competenze in ambito umanitario dell'UE.

(1)

   Nel 2020 i fondi stanziati complessivamente dall'UE e dagli Stati membri ammontavano a 7,577 miliardi di EUR ( https://fts.unocha.org/ )

(2)

   Peace Research Institute Oslo, Conflict Trends: A Global Overview, 1946-2019.

(3)

   Banca mondiale, Global Economic Prospects, gennaio 2021.

(4)

   UNHCR, Global Trends, Forced Displacement in 2019, https://www.unhcr.org/globaltrends2019/ .

(5)

   Crisi umanitarie caratterizzate da una risposta limitata da parte dei donatori, da una carenza complessiva di finanziamenti e da un basso livello di attenzione mediatica.

(6)

   Team Europa è composto dall'UE, dai suoi Stati membri, dalla loro rete diplomatica, dalle istituzioni finanziarie comprese le banche nazionali di sviluppo e le agenzie esecutive, nonché dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). Per maggiori informazioni:    
https://ec.europa.eu/international-partnerships/topics/eu-global-response-covid-19_en#header-2844

(7)

   Organizzazione meteorologica mondiale, State of Climate Services Report 2020.

(8)

   Federazione internazionale delle società nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa, The Cost of Doing Nothing, settembre 2019.

(9)

   Nazioni Unite, Global Humanitarian Overview 2021.

(10)

   UN OCHA, Financial Tracking Service, https://fts.unocha.org/

(11)

    https://fts.unocha.org/

(12)

   Humanitarian Outcomes, Aid Workers Security Database, https://aidworkersecurity.org/incidents/report

(13)

    https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:42008X0130(01)

(14)

   Il regolamento n. 1257/96 del Consiglio definisce le modalità di erogazione dell'assistenza umanitaria dell'UE; stabilisce che l'assistenza umanitaria dell'UE dovrebbe raggiungere le persone colpite da catastrofi o conflitti, indipendentemente dalla razza, dal gruppo etnico, dalla religione, dal sesso, dall'età, dalla nazionalità o dall'appartenenza politica, e non può essere retta da considerazioni di natura politica o subordinata ad esse.

(15)

    https://www.ghdinitiative.org/ghd/gns/principles-good-practice-of-ghd/principles-good-practice-ghd.html

(16)

    https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-5413-2018-INIT/it/pdf

(17)

   Il consenso europeo sull'aiuto umanitario richiede l'integrazione delle considerazioni di carattere ambientale nelle politiche settoriali e negli interventi per gli aiuti umanitari.

(18)

    https://ec.europa.eu/international-partnerships/news/gender-action-plan-putting-women-and-girls-rights-heart-global-recovery-gender-equal-world_en

(19)

   L'UE ha guidato l'Invito ad agire ( https://www.calltoactiongbv.com/ ) da giugno 2017 a dicembre 2018 e ha pubblicato orientamenti operativi in materia di inclusione delle persone con disabilità nelle azioni umanitarie finanziate dall'UE: https://ec.europa.eu/echo/sites/echo-site/files/2019-01_disability_inclusion_guidance_note.pdf

(20)

   L'UE ha approvato gli impegni assunti dai donatori per contrastare lo sfruttamento e gli abusi sessuali nonché le molestie sessuali nel settore degli aiuti internazionali e la raccomandazione del Comitato per l'assistenza allo sviluppo dell'OCSE sull'eliminazione dello sfruttamento sessuale, degli abusi e delle molestie nella cooperazione allo sviluppo e nell'assistenza umanitaria del 2019.

(21)

   "L'uguaglianza per tutti, in tutti i sensi del termine" è una priorità strategica centrale della Commissione europea. Per tradurre questo obiettivo in realtà, dal marzo 2020, la Commissione ha presentato una serie di iniziative e di strategie specifiche in materia di uguaglianza riguardanti, in particolare, la parità di genere, la disabilità e la lotta contro le diverse forme di discriminazione. Rientrano in tali iniziative: il piano d'azione dell'UE sulla parità di genere (GAP III) nelle relazioni esterne; la strategia dell'UE per la parità di genere 2020-2025; la strategia dell'UE per i diritti delle persone con disabilità; la strategia dell'UE per l'uguaglianza delle persone LGBTIQ 2020-2025; il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025; il quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom 2020-2030. ( https://ec.europa.eu/commission/commissioners/2019-2024/dalli/announcements/union-equality-first-year-actions-and-achievements_en. ). Cfr. anche il piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024    
(
https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/10101/2020/IT/JOIN-2020-5-F1-IT-ANNEX-1-PART-1.PDF ).

(22)

   Nazioni Unite, Global Humanitarian Overview 2021.

(23)

   Cfr. il documento strategico del segretario generale delle Nazioni Unite "The impact of COVID-19 on women": https://www.unwomen.org/en/digital-library/publications/2020/04/policy-brief-the-impact-of-covid-19-on-women ; Cfr. anche il sito web dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere sugli impatti di genere della COVID-19: https://eige.europa.eu/topics/health/covid-19-and-gender-equality

(24)

   La dichiarazione sulle scuole sicure (2015) è un'iniziativa intergovernativa guidata da Norvegia e Argentina che mira a rafforzare la protezione dell'istruzione dagli attacchi e a garantire la continuità dell'istruzione sicura durante i conflitti armati.

(25)

   Comunicazione congiunta sul rafforzamento del contributo dell'UE al multilateralismo fondato su regole https://eeas.europa.eu/sites/default/files/en_strategy_on_strengthening_the_eus_contribution_to_rules-based_multilateralism.pdf

(26)

   Cfr. il Gruppo ad alto livello sul finanziamento umanitario: Too important to fail - addressing the humanitarian financing gap, e https://agendaforhumanity.org/initiatives/3861 .

(27)

   Tra questi: ACTED (FR), Save The Children (DK), Concern (IE) e l'International Rescue Committee (DE).

(28)

   Ad esempio, mediante il premio del Consiglio europeo per l'innovazione "High-tech a prezzi accessibili per l'aiuto umanitario" che ha sostenuto progetti che forniscono, tra l'altro, soluzioni intelligenti alle comunità e ai rifugiati per l'energia, la sanità e l'assistenza medica a prezzi accessibili.    
Segnatamente:
  https://ec.europa.eu/research/eic/index.cfm?pg=prizes_aid

(29)

   Conclusioni del Consiglio sui trasferimenti di denaro:    
https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-10184-2015-INIT/it/pdf

(30)

    https://ec.europa.eu/education/sites/default/files/document-library-docs/deap-communication-sept2020_en.pdf

(31)

    https://ec.europa.eu/echo/essn_en

(32)

    https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32016R0679

(33)

    https://www.unocha.org/our-work/humanitarian-financing/country-based-pooled-funds-cbpf

(34)

    https://ec.europa.eu/research/eic/index.cfm?pg=prizes_aid

(35)

   La risposta umanitaria ha risentito in modo significativo delle perturbazioni dei trasporti e della catena di approvvigionamento, nonché delle restrizioni di viaggio e dei blocchi imposti in tutto il mondo nelle fasi iniziali della pandemia di COVID-19.

(36)

    https://ec.europa.eu/echo/what/humanitarian-aid/humanitarian-air-bridge_en

(37)

    https://ec.europa.eu/echo/what/civil-protection/emergency-response-coordination-centre-ercc_en

(38)

    https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/communication-united-front-beat-covid-19_en.pdf

(39)

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020PC0726&from=IT

(40)

    https://europa.eu/youth/solidarity_it

(41)

   Nel primo semestre del 2020 circa 10 milioni di persone sono state sfollate in gran parte a causa di rischi e di catastrofi di natura meteorologica, principalmente nell'Asia meridionale e sudorientale e nel Corno d'Africa - Organizzazione meteorologica mondiale, 2020.

(42)

   Conclusioni del Consiglio sulla diplomazia climatica ed energetica: - https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-5263-2021-INIT/it/pdf

Tabella di marcia sui cambiamenti climatici e la difesa - https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-12741-2020-INIT/en/pdf

(43)

   L'azione anticipatoria prevede la pianificazione preventiva di azioni tempestive, sulla base delle quali i finanziamenti possono essere erogati celermente prima che si verifichi una catastrofe naturale o provocata dall'uomo o che venga raggiunto qualsiasi altro fattore scatenante per l'intervento. È importante anche per altri tipi di emergenze previste, non solo per quelle connesse ai cambiamenti climatici.

(44)

    https://www.undrr.org/terminology/early-warning-system

(45)

   Azioni attuate dalla Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, dalla Mezzaluna Rossa del Bangladesh, dal Programma alimentare mondiale.

(46)

   Secondo la relazione dell'IFRC del 2020 sulle catastrofi nel mondo, nessuno dei 20 paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici e alle catastrofi climatiche figurava tra i primi 20 beneficiari pro capite di finanziamenti per l'adattamento ai cambiamenti climatici.

(47)

   Ad esempio, nell'ambito della cooperazione con l'Organizzazione meteorologica mondiale.

(48)

   Parte degli impegni della Commissione per la neutralità climatica.

(49)

    https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it

(50)

   "Vivere in dignità"    
https://ec.europa.eu/echo/files/policies/refugees-idp/Communication_Forced_Displacement_Development_2016.pdf

(51)

    https://www.unhcr.org/the-global-compact-on-refugees.html

(52)

    https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020JC0011&from=IT

(53)

    https://reliefweb.int/report/world/high-level-panel-humanitarian-financing-report-secretary-general-too-important-fail

(54)

    https://fts.unocha.org/global-funding/overview/2020

(55)

    http://publications.europa.eu/resource/cellar/75fbbac5-5d5e-11e7-954d-01aa75ed71a1.0013.03/DOC_1

(56)

    https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020JC0022&from=it

(57)

   Ad esempio, nel contesto della sua co-presidenza dell'iniziativa per il "Buon donatore umanitario" (2018-2021) o in qualità di membro dell'iniziativa per l'investimento umanitario e resiliente    
https://www.weforum.org/projects/humanitarian-investing-initiative?emailType=Newsletter .

(58)

    https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=LEGISSUM%3Aah0004

(59)

   Nota di orientamento della Commissione sulla fornitura di aiuti umanitari per contrastare la pandemia di COVID‑19 in taluni contesti soggetti a misure restrittive dell'UE:

https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/business_economy_euro/banking_and_finance/documents/201116-humanitarian-aid-guidance-note_it.pdf .

(60)

   Ad esempio la comunicazione "Il sistema economico e finanziario europeo: promuovere l'apertura, la forza e la resilienza" prevede un riesame dei regimi esistenti al fine, tra l'altro, di valutarne l'impatto sulla fornitura di aiuti umanitari,  https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?qid=1611728656387&uri=CELEX%3A52021DC0032 .

(61)

   Dei 42 regimi sanzionatori dell'UE attualmente in vigore, 7 includono eccezioni umanitarie di qualche natura.

(62)

   Promosso dai ministri degli Esteri francese e tedesco a New York il 26 settembre 2019. L'UE l'ha approvato nel dicembre 2020. ( https://onu.delegfrance.org/Strengthening-respect-for-international-humanitarian-law ).

(63)

   Secondo le informazioni dell'Eurobarometro del dicembre 2020, il 91 % dei cittadini dell'UE intervistati afferma che è importante o molto importante che l'UE finanzi le attività di aiuto umanitario

https://ec.europa.eu/commfrontoffice/publicopinion/index.cfm/survey/getsurveydetail/instruments/special/surveyky/2265

(64)

   La rete umanitaria sul territorio della Commissione (ECHOField) comprende 49 uffici in 41 paesi, con circa 450 esperti che forniscono assistenza tecnica e monitoraggio dell'aiuto umanitario dell'UE.

(65)

    https://ec.europa.eu/echo/what/civil-protection/knowledge-network_en

(66)

   Comunicazione congiunta sul rafforzamento del contributo dell'UE al multilateralismo fondato su regole https://eeas.europa.eu/sites/default/files/en_strategy_on_strengthening_the_eus_contribution_to_rules-based_multilateralism.pdf