24.9.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 340/378


RISOLUZIONE (UE) 2021/1633 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 29 aprile 2021

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019,

visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

visto il parere della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0072/2021),

A.

considerando che, stando allo stato delle entrate e delle spese dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere («l'Istituto») (1), il bilancio definitivo di quest'ultimo per l'esercizio 2019 ammontava a 7 847 000 EUR, il che rappresenta una flessione dell'1,68 % rispetto al 2018; che l'intera dotazione di bilancio dell'Istituto proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti («la Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019 («la relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Istituto e alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva con soddisfazione che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi nel corso dell'esercizio 2019 si sono tradotti in un tasso di esecuzione del bilancio del 98,96 %, il che rappresenta una flessione dello 0,42 % rispetto all'esercizio 2018; rileva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'82,50 %, registrando un aumento dell'1,35 % rispetto all'esercizio precedente;

2.

riconosce che i riporti delle spese operative dell'Istituto sono diminuiti al 28,01 % nel 2019 (rispetto al 51,29 % del 2016); osserva che per la prima volta il riporto è al di sotto della soglia obiettivo del 30 % fissata della Corte;

3.

osserva con preoccupazione che il bilancio annuale dell'Istituto pubblicato nel 2019 ma successivamente modificato non comprendeva una parte delle entrate assegnate a titolo dello strumento di assistenza preadesione; constata che, secondo la relazione della Corte, a norma del regolamento finanziario l'Istituto avrebbe dovuto includere tale dato nel bilancio originario pubblicato, fornendo le necessarie informazioni;

Performance

4.

osserva che l'Istituto utilizza determinati indicatori chiave di prestazione connessi agli obiettivi operativi e alla gestione delle risorse finanziarie e umane per valutare il valore aggiunto apportato dalle sue attività e migliorare la sua gestione del bilancio; osserva inoltre che nel 2019 l'Istituto ha completato il 95,80 % delle attività del documento unico di programmazione; accoglie con favore l'intenzione di introdurre indicatori specifici di prestazione per misurare la performance dei servizi orizzontali;

5.

rileva che l'Istituto coopera con l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali e con Eurofound a fini di ricerca e per la divulgazione delle sue attività; si compiace del fatto che l'Istituto partecipi alla rete delle agenzie del settore «Giustizia e affari interni» e che esplori ulteriori opportunità di condivisione delle risorse con altre agenzie; loda tale cooperazione e la considera un esempio da seguire per le altre agenzie dell'Unione;

6.

invita l'Istituto a continuare a sviluppare sinergie e a intensificare la cooperazione e lo scambio di buone prassi con altre agenzie dell'Unione al fine di migliorare l'efficienza (risorse umane, gestione degli edifici, servizi informatici e sicurezza);

7.

accoglie con favore la pubblicazione dell'indice sull'uguaglianza di genere per il 2019, tematicamente incentrato sull'equilibrio tra vita professionale e vita privata, che fornisce nuove prospettive sul controllo dell'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, e l'iniziativa «Nuovo inizio» sulla conciliazione dell'attività professionale e della vita familiare;

8.

ricorda l'importanza di aumentare la digitalizzazione dell'Istituto in termini di funzionamento e gestione interni e al fine di velocizzare la digitalizzazione delle procedure; sottolinea la necessità che l'Istituto continui a essere proattivo a tale riguardo al fine di evitare a tutti i costi un divario digitale tra le agenzie dell'Unione; sottolinea tuttavia la necessità di adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per evitare qualsiasi rischio quanto alla sicurezza online delle informazioni trattate;

9.

prende atto dei lavori preparatori previsti per la prossima valutazione esterna; rileva che, essendo ancora in corso l'attuazione delle raccomandazioni della prima valutazione, e tenuto conto delle dimensioni relativamente modeste dell'Istituto, il consiglio di amministrazione dell'Istituto ha rinviato dal 2020 al 2022 la seconda valutazione esterna e deciso di procedere a una valutazione ogni sette anni; invita l'Istituto a riferire in merito agli sviluppi relativi alla valutazione esterna rinviata e alla decisione di discostarsi dall'obbligo, fissato dalla Commissione nell'orientamento comune, di realizzare una valutazione ogni cinque anni; rileva che la Commissione ha ritenuto che il rinvio della valutazione fosse debitamente giustificato;

10.

ricorda che l'Istituto è stato fondato per sostenere e rafforzare la promozione dell'uguaglianza di genere nell'Unione, inclusa l'integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche dell'UE e nelle politiche nazionali che ne derivano, nonché la lotta contro le discriminazioni basate sul genere e la sensibilizzazione dei cittadini dell'Unione in materia di uguaglianza di genere;

11.

si compiace della cooperazione in corso tra l'Istituto e la commissione del Parlamento per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere (commissione FEMM), in particolare del contributo dell'Istituto agli sforzi attualmente profusi dalla commissione FEMM per quanto riguarda l'impatto della pandemia di COVID-19 sulle donne, la violenza di genere, l'equilibrio tra lavoro e vita privata, la parità retributiva e il divario pensionistico, il bilancio di genere e lo sviluppo di uno strumento parlamentare sensibile al genere; sostiene fortemente l'operato dell'Istituto che, attraverso studi, ricerche e dati di alta qualità, consente alla commissione FEMM di svolgere adeguatamente il proprio lavoro; sottolinea il prezioso contributo che l'Istituto può apportare a tutte le commissioni del Parlamento per integrare meglio la prospettiva di genere in tutte le politiche dell'Unione e incoraggia il Parlamento a instaurare una cooperazione sempre più stretta;

12.

accoglie con favore il lavoro dell'Istituto nel 2019, in particolare la sua analisi sulla parità di genere nei parlamenti di tutta l'Unione e in seno al Parlamento;

13.

sostiene il lavoro dell'Istituto in quanto contributo importante alla promozione della parità di genere nel lavoro della Commissione, degli Stati membri e del Parlamento attraverso i suoi studi e ricerche in materia;

14.

accoglie con favore il documento unico di programmazione dell'Istituto per il periodo 2021-2023 e i suoi obiettivi e priorità chiave;

15.

sottolinea il ruolo centrale dell'Istituto nel raccogliere, analizzare, trattare e diffondere informazioni riguardanti l'uguaglianza di genere, nonché nell'apprestare, analizzare, valutare e diffondere strumenti metodologici a sostegno dell'integrazione dell'uguaglianza di genere in tutte le politiche dell'Unione e nelle politiche nazionali che ne derivano; incoraggia la collaborazione tra l'Istituto e altre agenzie dell'Unione, come l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, e invita la Commissione a rispettare la missione specifica dell'Istituto e ad astenersi dal fonderlo con altre agenzie dell'Unione;

Politica del personale

16.

rileva che, al 31 dicembre 2019, l'organico era completo al 96,30 %, con 26 agenti temporanei sui 27 autorizzati a titolo del bilancio dell'Unione (rispetto ai 27 autorizzati nel 2018); constata inoltre che nel 2019 l'Istituto si è avvalso di 12 agenti contrattuali e di quattro esperti nazionali distaccati;

17.

rileva che, in attesa di una sentenza sul ricorso a lavoratori interinali, la Corte ha deciso di non presentare osservazioni sul paragrafo «Altre questioni» sino a quando la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) non abbia emesso una sentenza definitiva; rileva che il 31 dicembre 2019 la Corte suprema della Lituania ha sottoposto alla CGUE sei questioni riguardanti l'interpretazione della direttiva 2008/104/CE (2), il che potrebbe avere ripercussioni sul ricorso che l'Istituto fa ai lavoratori interinali per quanto riguarda diversi aspetti, compresa la retribuzione; esorta l'Istituto a tenere attentamente conto della sentenza della CGUE, quando questa sarà disponibile, e a riferire al Parlamento in merito agli ulteriori sviluppi;

18.

rileva che l'Istituto ha comunicato un caso di molestie in esame dal 2018; osserva che tale caso, che riguarda cinque ex dipendenti che accusano l'Istituto di aver abusato del loro status di «impiegati temporanei», è in corso dinanzi alla Corte suprema della Lituania, la quale ha sollevato questioni dinanzi alla CGUE; osserva che il caso è stato inizialmente trattato dal comitato per le controversie sul lavoro della Lituania, che si era pronunciato a favore del personale interinale;

19.

solleva preoccupazioni in merito alle rivendicazioni degli ex lavoratori temporanei presso l'Istituto riguardo ai loro diritti; rileva che la Corte suprema lituana ha chiesto alla CGUE di valutare se la direttiva 2008/104/CE si applichi alle agenzie dell'Unione europea nella loro qualità di enti pubblici impegnati in attività economiche e se esse debbano osservare integralmente l'articolo 5, paragrafo 1, di detta direttiva, che riguarda i diritti dei lavoratori tramite agenzia interinale alle condizioni di base di lavoro e d'occupazione, in particolare per quanto riguarda la retribuzione;

20.

osserva con preoccupazione che si registra una mancanza di equilibrio di genere nel consiglio di amministrazione (7 uomini e 23 donne); osserva con preoccupazione l'assenza di rappresentanza di uomini nell'ambito dell'alta dirigenza; chiede all'Istituto di garantire in futuro l'equilibrio di genere a livello dell'alta dirigenza; invita la Commissione e gli Stati membri a tenere conto dell'importanza di assicurare l'equilibrio di genere al momento di nominare i loro candidati al consiglio di amministrazione dell'Istituto;

21.

esprime preoccupazione riguardo alla sovrarappresentazione di un genere a tutti i livelli in seno all'Istituto e ricorda che le problematiche di genere non riguardano solo le donne; invita l'Istituto a intensificare i propri sforzi per conseguire un migliore equilibrio di genere;

22.

incoraggia l'Istituto ad adoperarsi per elaborare un quadro strategico a lungo termine in materia di risorse umane, che si occupi dell'equilibrio tra lavoro e vita privata, dell'orientamento e dell'avanzamento professionale lungo tutto l'arco della vita, dell'equilibrio di genere, del telelavoro, dell'equilibrio geografico e dell'assunzione e integrazione delle persone con disabilità;

23.

chiede di assegnare all'Istituto un finanziamento supplementare e adeguato per aumentare il numero e la qualità dei suoi dipendenti statutari e per rafforzare le capacità dell'Istituto in termini di ricerca, raccolta dei dati e analisi;

24.

solleva preoccupazioni circa le irregolarità riscontrate dalla Corte riguardo alla selezione degli esperti esterni da parte dell'Istituto, vale a dire che le procedure utilizzate per selezionare e assumere gli esperti esterni mancavano sistematicamente di una solida pista di audit; ricorda che l'Istituto deve rispettare i principi di non discriminazione e parità di trattamento di cui all'articolo 237 del regolamento finanziario; prende atto dell'impegno dell'Istituto di applicare procedure migliorate nei nuovi inviti a manifestare interesse;

Appalti

25.

rileva che nel 2019 sono state completate 47 procedure d'appalto relative ad attività operative e 62 relative a servizi amministrativi; prende atto del fatto che l'Istituto ha introdotto orientamenti in materia di appalti per migliorare la qualità dei documenti e organizzato una sessione di formazione interna per i neoassunti e i responsabili di progetto; rileva che nel 2019 l'Istituto ha introdotto la presentazione elettronica delle offerte;

26.

osserva che la Corte non ha riscontrato una solida pista di audit per la procedura di selezione e assunzione degli esperti esterni o prove del fatto che l'assegnazione degli esperti a determinati compiti era avvenuta sulla base di criteri di selezione predefiniti che ne valutassero i meriti in relazione a quelli di altri potenziali candidati; rileva che la Corte ha ritenuto irregolari i pagamenti corrispondenti; osserva che i pagamenti non superano la soglia di rilevanza; constata tuttavia che si tratta di un errore sistemico e ricorrente;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

27.

prende atto delle misure esistenti in seno all'Istituto e degli sforzi in atto per garantire la trasparenza, la prevenzione e la gestione dei conflitti di interessi nonché la protezione delle persone che segnalano irregolarità; accoglie con favore la pubblicazione sul sito web dell'Istituto delle dichiarazioni di interessi e dei CV dei membri del consiglio di amministrazione dell'Istituto e dei suoi alti dirigenti;

Controlli interni

28.

rileva che le ultime tre raccomandazioni dell'audit condotto nel 2017 dal Servizio di audit interno, relative alla gestione delle relazioni con i portatori d'interessi e alla comunicazione esterna, sono state chiuse; osserva che tutte le raccomandazioni e sottoraccomandazioni formulate nel quadro dell'audit del Servizio di audit interno sugli appalti a supporto delle attività operative sono state completate nel 2019 e che l'ultima sottoraccomandazione è stata chiusa agli inizi del 2020;

29.

rileva con preoccupazione che la Corte ha segnalato che l'Istituto non effettua controlli ex post delle operazioni e dell'esecuzione del bilancio dal 2016; prende atto del fatto che la Corte raccomanda un programma ad hoc di controlli ex post basato su rischi specifici;

Altre osservazioni

30.

prende atto degli sforzi dell'Istituto per garantire un luogo di lavoro efficiente in termini di costi e rispettoso dell'ambiente; osserva che l'Istituto ha nominato un funzionario responsabile per gli aspetti ambientali al fine di ridurre l'impatto delle sue attività sull'ambiente;

31.

prende atto dei progressi realizzati dall'Istituto quanto alla diffusione presso il pubblico dei risultati delle sue attività di ricerca e alla capacità di raggiungere il pubblico attraverso i social media e altri canali;

32.

sottolinea che occorre seguire un approccio complesso per rendere le homepage delle istituzioni dell'Unione accessibili alle persone con qualsiasi tipo di disabilità, come previsto dalla direttiva (UE) 2016/2102, tra l'altro rendendole disponibili nelle lingue dei segni nazionali; suggerisce di coinvolgere in tale processo le organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità;

33.

ricorda che è importante che l'Istituto sviluppi una maggiore visibilità sui media e su internet per far conoscere le sue attività;

34.

accoglie con favore gli sforzi profusi dall'Istituto per designare un funzionario responsabile per gli aspetti ambientali, al fine di creare un contesto di lavoro rispettoso dell'ambiente;

35.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 29 aprile 2021 (3) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.

(1)   GU C 107 del 31.3.2020, pag. 112.

(2)  Direttiva 2008/104/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa al lavoro tramite agenzia interinale (GU L 327 del 5.12.2008, pag. 9).

(3)  Testi approvati, P9_TA(2021)0215.