Indice

I.    INTRODUZIONE    

II.    CONTESTO    

III.    PROGRESSI NEI SETTORI PRIORITARI    

1) La gestione della Brexit    

a) L'accordo di recesso    

b) Attività successive alla conclusione dell'accordo di recesso    

c) Negoziati sulle future relazioni con il Regno Unito    

2) Il rafforzamento dei controlli e la lotta alle frodi    

3) Un maggior ricorso al monitoraggio del diritto doganale dell'UE    

a) Monitoraggio del ricorso a semplificazioni    

b) Rafforzamento del programma degli operatori economici autorizzati (AEO)    

c) Controllo dell'attuazione delle disposizioni di garanzia e di sgravio/rimborso    

d) Monitoraggio dell'applicazione uniforme del diritto doganale dell'UE    

4) Il miglioramento dell'efficienza delle amministrazioni doganali    

5) Lo sfruttamento dell'innovazione    

a) Sportello unico    

b) Altre soluzioni tecnologiche innovative    

6) L'ottimizzazione dei sistemi elettronici doganali e del loro utilizzo    

a) Sistemi elettronici del codice doganale dell'Unione    

b) Lavori su sistemi elettronici diversi da quelli connessi al codice doganale dell'Unione    

c) Strategia informatica per le dogane a lungo termine    

7) La risposta alle sfide del commercio elettronico    

8) La messa a profitto dell'unione doganale per migliorare la sicurezza dell'UE    

a) Sistema di controllo delle importazioni    

b) Lavorare con altre autorità di sicurezza e gestione delle frontiere    

9) L'approfondimento delle relazioni internazionali    

IV.    CONCLUSIONI    

Allegato: normativa, programmi e sistemi elettronici    

a) Normativa applicata dalle autorità doganali    

b) Programmi doganali    

c) Sistemi elettronici doganali    

I.INTRODUZIONE

Nella comunicazione del 2016 sullo sviluppo dell'unione doganale dell'UE e della sua governance 1 la Commissione europea ha delineato una visione strategica per l'unione doganale che consentirebbe agli Stati membri dell'UE e alla Commissione di operare in un partenariato più stretto al fine di garantire che l'unione doganale contribuisca in modo ottimale alla prosperità e alla sicurezza dell'UE.

Mentre l'attuazione dell'unione doganale è di competenza delle amministrazioni doganali dei singoli Stati membri, nella comunicazione la Commissione ha sottolineato che la natura dell'unione doganale implica un'interdipendenza tra le amministrazioni nazionali. Il nuovo quadro per le norme e le formalità doganali sotto forma di codice doganale dell'Unione, entrato in vigore nel 2016, può funzionare correttamente solo se esiste una parità di condizioni, ossia se le norme sono applicate in modo uniforme da tutte le amministrazioni doganali, e se si completano i sistemi elettronici interoperabili a livello di UE previsti dal codice. Inoltre, l'unione doganale richiede anche una più stretta cooperazione tra le autorità doganali e le altre autorità di contrasto che operano alle frontiere dell'UE, anche attraverso l'interoperabilità tra i sistemi di informazione pertinenti. È inoltre necessaria una strategia a lungo termine più ampia per lo sviluppo e il mantenimento dei sistemi elettronici doganali, in particolare alla luce degli elevati costi connessi. La comunicazione ha individuato le azioni volte a conseguire tali obiettivi e si è impegnata a presentare periodicamente al Consiglio e al Parlamento una relazione biennale sui progressi compiuti tramite dette azioni.

Nel marzo 2017 il Consiglio dell'Unione europea ha pubblicato conclusioni 2  favorevoli alla comunicazione e in cui si chiede una relazione biennale sugli sviluppi nei singoli settori menzionati, che tenga conto degli obiettivi, delle azioni e dei risultati del gruppo "Cooperazione doganale", delle rispettive competenze degli Stati membri e della Commissione e della necessità di economie di scala e di risparmi derivanti dalla cooperazione.

Nella sua prima relazione biennale 3 la Commissione ha potuto riferire in merito ai progressi compiuti in molti settori connessi a una migliore gestione dell'unione doganale. Nel contempo la relazione ha individuato i seguenti aspetti come prioritari per azioni di follow up:

1.gestione della Brexit;

2.rafforzamento dei controlli e la lotta alle frodi;

3.maggior ricorso al monitoraggio del diritto doganale dell'UE;

4.miglioramento dell'efficienza delle amministrazioni doganali;

5.sfruttamento dell'innovazione;

6.ottimizzazione dei sistemi elettronici doganali e del loro utilizzo;

7.risposta alle sfide del commercio elettronico;

8.messa a profitto dell'unione doganale per migliorare la sicurezza dell'UE;

9.proseguimento del lavoro sulle relazioni internazionali.

Il Consiglio ha accolto con favore la prima relazione biennale 4 e ha invitato la Commissione a descrivere nella sua prossima relazione biennale gli sviluppi in questi settori prioritari, tenendo nuovamente conto, ove opportuno, degli obiettivi, delle azioni e dei risultati del gruppo "Cooperazione doganale".

La presente seconda relazione biennale intende pertanto descrivere i progressi realizzati nel periodo dal 2018 all'inizio del 2020 nei settori prioritari di cui sopra connessi alla governance dell'unione doganale. La presente relazione è pubblicata e dovrebbe essere letta in combinato disposto con il piano d'azione della Commissione per portare l'unione doganale al livello successivo. La presente relazione guarda pertanto indietro ai progressi compiuti nel periodo successivo alla pubblicazione dell'ultima relazione biennale a metà del 2018, lasciando che le azioni future in questi e altri settori prioritari siano affrontate nel piano d'azione.

II.CONTESTO

L'unione doganale dell'UE esiste dal 1968. Comprende tutti gli scambi di merci e comporta sia la libera circolazione delle merci all'interno del territorio doganale 5 sia una tariffa doganale comune e una politica commerciale comune nelle relazioni con i paesi terzi. Di conseguenza, tutti gli Stati membri dell'UE applicano gli stessi dazi doganali alle importazioni provenienti da paesi terzi e l'UE opera attraverso la sua politica commerciale comune come un unico blocco commerciale nell'elaborazione di accordi commerciali internazionali.

L'unione doganale è un settore di competenza esclusiva dell'UE 6 , il che significa che solo l'UE è in grado di legiferare e adottare atti vincolanti. Tuttavia, le singole autorità doganali nazionali degli Stati membri sono responsabili dell'effettiva attuazione dell'unione doganale. Molti commentatori hanno criticato un'applicazione apparentemente non uniforme delle norme doganali da parte degli Stati membri, sottolineando che ciò comporta problemi di concorrenza sleale tra Stati membri e di frode.

Attualmente le autorità doganali dell'UE hanno una missione che va ben oltre il tradizionale compito di riscuotere i dazi doganali, l'IVA e le accise sulle merci che entrano nel territorio doganale, dal momento che applicano anche la normativa nei settori della sanità, dell'ambiente, della sicurezza e molti altri. Le responsabilità delle dogane tendono ad aumentare ogniqualvolta nuovi sviluppi politici richiedano l'attuazione alle frontiere dell'UE.

Riscossione delle entrate

·In tutta l'UE le dogane gestiscono ogni secondo 27 articoli dichiarati per un valore di 150 000 EUR; nel 2019 hanno riscosso dazi per un totale di 26 707 milioni di EUR 7

·Nel 2018 8 le autorità doganali nazionali hanno rilevato il mancato pagamento di dazi per un importo di 584 milioni di EUR da restituire al bilancio dell'UE. L'ammontare rilevato nel 2019 era inferiore di 121 milioni di EUR (20,7 %).

Lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata

·Nel 2019 la quantità totale di droghe sequestrate dalle dogane nell'UE ammontava a 400 tonnellate. Confrontando le quantità comunicate da 26 Stati membri nel 2019 con quelle del 2018 (472 tonnellate), è possibile osservare una diminuzione della quantità di droghe sequestrate.

·I controlli sulle armi da fuoco sono una componente fondamentale della strategia dell'UE in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Nel 2019 le autorità doganali dell'UE hanno sequestrato un totale di 3 699 armi da fuoco, il che rappresenta un aumento considerevole (41 %) rispetto all'anno precedente (2 621 unità).

·Nel 2019 il numero totale di sigarette e tabacco illegali sequestrati dalle autorità doganali era di 3,5 miliardi di unità, con una diminuzione del 15,3 % rispetto al 2018 (4,1 miliardi), ma quasi pari ai 3,3 miliardi di pezzi sequestrati nel 2017.

·I movimenti di denaro contante sono controllati al fine di contrastare le crescenti attività transnazionali di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo che stanno mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini dell'UE. Le autorità doganali hanno registrato quasi 13 104 casi di dichiarazioni di denaro contante errate (l'11,5 % delle dichiarazioni totali) su un totale di 113 036 dichiarazioni di controllo di denaro contante compilate nel 2019. Tali irregolarità rappresentano un valore di 330,9 milioni di EUR. Si tratta in generale di un aumento rispetto al 2018, anno in cui sono state compilate 102 561 dichiarazioni di controllo di denaro contante nelle quali gli Stati membri hanno registrato quasi 12 000 casi di dichiarazioni di denaro contante errate, che rappresentano un valore di 326 milioni di EUR.

Tutela dei diritti di proprietà intellettuale – sequestri di beni contraffatti 9

·La Commissione europea ha pubblicato dati che mostrano che nel 2018 il numero delle intercettazioni di merci contraffatte importate nell'UE è aumentato a causa di un ampio quantitativo di spedizioni di modesta entità inviate mediante corrieri e servizi postali. I dati relativi alle spedizioni sequestrate sono passati da 57 433 nel 2017 a 69 354 nel 2018, sebbene il numero complessivo di articoli sequestrati sia diminuito rispetto agli anni precedenti. Nel 2018 sono stati sequestrati quasi 27 milioni di articoli che violavano i diritti di proprietà intellettuale (DPI), per un valore di vendita di quasi 740 milioni di EUR.

·Fra le principali categorie di articoli sequestrati si annoverano le sigarette, pari al 15 % del quantitativo complessivo di articoli sequestrati, seguite dai giocattoli (14 %), dal materiale da imballaggio (9 %), dalle etichette e dagli adesivi (9 %) e dall'abbigliamento (8 %). I prodotti per l'uso personale quotidiano in ambito domestico, come gli articoli per l'igiene personale, i medicinali, i giocattoli e gli elettrodomestici casalinghi, rappresentano quasi il 37 % del numero totale di articoli sequestrati.

Le autorità doganali devono sempre mantenere un giusto equilibrio tra controlli doganali efficaci e agevolazione del commercio legale, in quanto il commercio è fondamentale per la prosperità economica dell'UE. L'UE e gli Stati membri dell'UE sono firmatari della Convenzione di Kyoto riveduta 10 , che promuove l'agevolazione degli scambi attraverso regimi doganali semplici e compatibili con il commercio, che sono al contempo efficienti. Lo stesso obiettivo è definito nell'accordo dell'OMC sull'agevolazione degli scambi, di cui l'UE è anche firmataria.

Nel 2018 la quota dell'UE nel commercio mondiale (15,2 %) è aumentata di quasi un quarto di punto percentuale rispetto al 2017. Gli ultimi dati 11 disponibili indicano che ogni mese le merci dell'UE-27 esportate e importate, da e verso il resto del mondo, ammontano rispettivamente a circa 180 e 150 miliardi di EUR. Il carico di lavoro delle autorità doganali dell'UE è aumentato con l'incremento degli scambi dell'UE con il resto del mondo, mentre il numero di membri del personale doganale nello stesso periodo, corrispondente a 89 652 per l'UE nel suo complesso, ha registrato un modesto calo rispetto al 2017 (89 771).

Gestione dei flussi commerciali attraverso le frontiere dell'UE 12  

·Al giorno d'oggi, gli operatori commerciali dell'UE presentano quasi il 100 % delle dichiarazioni doganali per via elettronica. La disponibilità media dei sistemi informatici doganali nazionali nell'UE è del 99,95 % (nel 2019) e mostra un aumento dello 0,4 % rispetto ai tassi di disponibilità del 2018. Ciò dimostra che le autorità doganali dell'UE continuano a gestire un ambiente completamente elettronico e interoperabile.

·La procedura di sdoganamento è piuttosto rapida: Le dichiarazioni doganali presentate secondo la procedura normale (ossia quando non sono utilizzate procedure semplificate) per le importazioni sono generalmente rilasciate entro un'ora (91,7 % nel 2019 e 92,2 % nel 2018). La percentuale di sdoganamento entro un'ora delle dichiarazioni doganali di esportazione presentate nell'ambito di una procedura normale è scesa all'82 % nel 2019 (nel 2018 era pari al 91 %).

·Nel 2019 sono state concesse 1 945 nuove autorizzazioni di operatore economico autorizzato (AEO), il che significa che alla fine dell'anno vi erano 18 400 autorizzazioni AEO valide, sulla scia di una tendenza in continua crescita (nel 2018 sono state rilasciate 17 135 autorizzazioni AEO).

·Nel 2019 un AEO ha partecipato alla catena di approvvigionamento per il 79 % delle merci dichiarate alle dogane (importazioni ed esportazioni combinate). Ciò indica un aumento rispetto ai due anni precedenti (rispettivamente 75 % e 74 %).

Le autorità doganali all'interno dell'unione doganale dell'UE applicano numerosi atti legislativi dell'UE, tra cui: il codice doganale dell'Unione, in vigore dal 2016; la convenzione sul regime comune di transito; la legislazione dell'UE in materia di sicurezza dei prodotti e norme sanitarie e ambientali; il regolamento (CE) n. 515/97 per combattere le frodi doganali; e gli accordi di cooperazione doganale nonché le disposizioni in materia di agevolazioni doganali e commerciali negli accordi commerciali e di partenariato dell'UE con altri paesi. Per maggiori informazioni cfr. l'allegato.

Le autorità doganali cooperano tra di loro e scambiano le migliori pratiche mediante azioni congiunte, seminari, corsi di formazione, gruppi di progetto, visite di lavoro e operazioni transfrontaliere finanziate dai due programmi d'azione doganale dell'UE (Dogana 2020 e Hercule II/III). Per ulteriori dettagli cfr. l'allegato.

Dalla sua creazione, l'unione doganale ha attraversato una serie di fasi di modernizzazione digitale. Dalla fine degli anni '90, quando è stato introdotto un nuovo sistema per la gestione digitale dei regimi doganali di transito, sono stati creati molti più sistemi elettronici doganali. Un elemento fondamentale del carico di lavoro informatico delle dogane è l'aggiornamento di alcuni sistemi elettronici esistenti e lo sviluppo di alcuni nuovi sistemi per la gestione di tutte le formalità doganali previste dal codice doganale dell'Unione. Il termine per il completamento dei 17 sistemi complessivi, nuovi e aggiornati, scade al più tardi alla fine del 2025. I sistemi elettronici comprendono 14 sistemi transeuropei (alcuni con componenti a livello sia di UE sia nazionale) e 3 sistemi puramente nazionali. Altri sistemi elettronici mirano a sostenere le autorità doganali e/o ad agevolare gli importatori e gli esportatori. Per ulteriori dettagli su tutti i sistemi elettronici di cui alla presente relazione cfr. l'allegato.

III.PROGRESSI NEI SETTORI PRIORITARI

Nella sua prima relazione biennale la Commissione ha sottolineato che l'unione doganale non può essere statica: i mercati, il settore commerciale e le tecnologie sono dinamici ed essa deve sostenere questi sviluppi. A tal fine, le amministrazioni doganali degli Stati membri non possono limitarsi a garantire una migliore gestione dell'unione doganale (attraverso un migliore quadro giuridico, migliori metodi di lavoro, migliori sistemi informatici, ecc.) e devono invece prendere in considerazione strategie, approcci e modalità di lavoro nuovi, in particolare in risposta alle pressioni esercitate dalla crescente scarsità di risorse e dalla possibilità di dover affrontare maggiori responsabilità in futuro. In tale ottica, la Commissione ha presentato un elenco di aspetti prioritari per lo sviluppo continuo della politica doganale. I progressi compiuti in tali aspetti nel corso degli ultimi due anni sono quelli presentati di seguito.

1) Gestione della Brexit

a) L'accordo di recesso

Il Regno Unito (UK) ha formalmente notificato l'intenzione di recedere dall'Unione europea il 29 marzo 2017. Secondo la procedura di cui all'articolo 50 del trattato sull'Unione europea, il Regno Unito era originariamente tenuto a portare a termine il recesso dall'UE entro il 29 marzo 2019 (termine in seguito prorogato). Su tale base, a partire dal 2018 la Commissione europea ha condotto una serie di seminari tecnici, valutazioni e attività di coordinamento con gli Stati membri per prepararsi a una gamma di scenari, tra cui:

·un mancato accordo (recesso del Regno Unito in assenza di un accordo di recesso);

·l'adesione del Regno Unito alla convenzione sul regime comune di transito comune; e

·un recesso "ordinato" a norma delle disposizioni di cui all'accordo di recesso.

I servizi fiscali e doganali della Commissione hanno fornito sostegno tecnico nei cicli di negoziati di un accordo di recesso con il Regno Unito sin dal loro avvio nel giugno 2017.

In seguito all'accordo tra le due parti nell'ottobre 2019 sul testo di un accordo di recesso, unitamente alla dichiarazione politica che definisce il quadro del futuro partenariato UE‑Regno Unito, e alla sua ratifica da parte del Regno Unito, il Parlamento europeo ha dato la sua approvazione il 29 gennaio 2020. Il Consiglio dell'Unione europea ha adottato la decisione di concludere il suddetto accordo il 30 gennaio 2020, consentendone l'entrata in vigore il 1º febbraio 2020. Nel quadro dell'accordo di recesso, vi sarà un periodo di transizione che durerà fino al 31 dicembre 2020, con la possibilità di un'unica proroga per un periodo massimo di due anni. Il 12 giugno 2020 il Regno Unito ha annunciato che non avrebbe chiesto tale proroga.

L'accordo di recesso stabilisce i termini del recesso ordinato del Regno Unito dall'UE e si compone di due documenti principali:

a)l'accordo di recesso stesso, che comprende un protocollo su Irlanda e Irlanda del Nord, un protocollo sulle zone di sovranità a Cipro e un protocollo su Gibilterra 13 ;

b)una dichiarazione politica 14 che definisce il quadro delle future relazioni tra il Regno Unito e l'Unione europea.

b) Attività successive alla conclusione dell'accordo di recesso

Una notevole mole di lavoro è stata svolta o è in fase di preparazione in relazione al recesso del Regno Unito dall'Unione, che porterà al ripristino dei controlli e dei regimi doganali negli scambi di merci con il Regno Unito dopo la fine del periodo di transizione, indipendentemente dalle future disposizioni concordate tra il Regno Unito e l'UE. Ciò include quanto di seguito illustrato:

·l'adesione del Regno Unito alla convenzione su un regime comune di transito, che ridurrà le formalità alle frontiere e agevolerà notevolmente la circolazione delle merci in tutto il Regno Unito (ossia attraverso il cosiddetto ponte terrestre tra l'Irlanda e il resto dell'UE);

·la pubblicazione di orientamenti dettagliati e avvisi ai portatori di interessi, riguardanti i diversi aspetti doganali e in materia di IVA e accise relativi al recesso in assenza di accordo. Poiché vi sarà un recesso ordinato alla fine del periodo di transizione, sono stati preparati orientamenti e avvisi ai portatori di interessi per la fine del periodo di transizione, comprese l'attuazione dell'accordo di recesso e le questioni non contemplate da esso;

·ulteriori seminari tecnici con l'UE-27 in materia di dogane, norme di origine, IVA e accise;

·ulteriori riunioni con il gruppo dei cinque (G5) Stati membri maggiormente interessati dal traffico d'oltremanica (BE, NL, FR, DE e IE);

·una campagna di comunicazione (pagina web dedicata sul sito Europa, media sociali, moltiplicatori e canali di stampa a diffusione limitata nonché avvio dei lavori sui micro-moduli di apprendimento elettronico relativi al recesso) rivolta agli operatori economici che non hanno ancora avuto esperienza in materia di regimi doganali (principalmente PMI attive solo all'interno del mercato unico);

·contatti regolari con la comunità imprenditoriale, principalmente attraverso il gruppo di contatto per gli operatori, presieduto dalla DG TAXUD e composto da oltre 30 associazioni di categoria;

·una preparazione informatica, che comporta un notevole lavoro sulle attività di sviluppo e collaudo necessarie per la disconnessione del Regno Unito dai sistemi informatici doganali e fiscali transeuropei;

·la preparazione di emendamenti al pacchetto del codice doganale dell'Unione (per riflettere i cambiamenti necessari dovuti al recesso del Regno Unito e alla conclusione del periodo di transizione).

Altri lavori in corso prevedono l'organizzazione di riunioni apposite con le autorità del Regno Unito, la task force "Regno Unito", la DG TAXUD e altri servizi della Commissione per fare il punto sugli sforzi di attuazione del protocollo su Irlanda e Irlanda del Nord da entrambi i lati. Saranno inoltre forniti ulteriori orientamenti per i portatori di interessi in merito all'attuazione del protocollo su Irlanda e Irlanda del Nord, in quanto le dogane dell'Irlanda del Nord saranno tenute ad applicare la normativa doganale dell'Unione. Inoltre, alle dogane in Irlanda del Nord sarà consentito l'accesso ai sistemi elettronici doganali dell'Unione laddove tale accesso sia strettamente necessario per l'applicazione di tale legislazione. Diverse questioni organizzative e pratiche di attuazione devono essere risolte a tale proposito entro la fine del periodo di transizione.

c) Negoziati sulle future relazioni con il Regno Unito

Il Consiglio dell'UE ha approvato il mandato negoziale per un accordo di partenariato con il Regno Unito il 25 febbraio 2020 e i negoziati con il Regno Unito sono iniziati nel marzo 2020.

La dichiarazione politica stabilisce come obiettivi una relazione commerciale ambiziosa che crei una zona di libero scambio esente da tariffe e dazi in tutti i settori e sostenuta da disposizioni che garantiscano condizioni di parità. Tale relazione dovrebbe agevolare nella misura del possibile il commercio e gli investimenti tra le parti, rispettando l'integrità del mercato unico e dell'unione doganale dell'UE. Tuttavia, è opportuno osservare che in ogni caso la relazione futura non eliminerà la necessità di adempiere alle formalità doganali nel commercio tra UE e Regno Unito.

In materia di cooperazione doganale, l'obiettivo è agevolare il commercio nel pieno rispetto dell'ordinamento giuridico delle parti e tutelare i loro interessi finanziari. Ciò significa, in particolare per l'UE, la piena applicazione del codice doganale dell'Unione.

La dichiarazione politica e il mandato negoziale di cui sopra si riferiscono anche alle disposizioni in materia di cooperazione amministrativa in merito a questioni doganali e relative all'IVA, assistenza reciproca, compreso il recupero di dazi e imposte, e scambio di informazioni per contrastare la frode e altre attività illegali.

La cooperazione doganale può inoltre includere il riconoscimento di programmi relativi agli operatori fidati ("operatori economici autorizzati"). Dovrebbe inoltre garantire un'adeguata applicazione dei diritti di proprietà intellettuale alle frontiere.

Per quanto riguarda le norme sull'origine, l'obiettivo è quello di integrare nell'accordo norme di origine adeguate e moderne atte a garantire che solo i prodotti con un contenuto sufficiente proveniente dalle parti possano beneficiare delle preferenze, mettendo a punto, nel contempo, meccanismi di prova e di verifica che garantiscano l'effettiva applicazione delle suddette norme di origine.

2) Rafforzamento dei controlli e lotta alle frodi

Negli ultimi anni l'UE ha intrapreso numerose azioni per combattere le frodi nel settore doganale:

– codice doganale dell'Unione. Il codice, applicabile dal 2016, ha come obiettivo principale quello di tutelare meglio le risorse finanziarie dell'Unione (risorse proprie). I suoi obiettivi sono: i) impermeabilità alle frodi (colmare le lacune, eliminare l'incoerenza nell'interpretazione e nell'applicazione delle norme e fornire alle autorità doganali l'accesso elettronico alle informazioni pertinenti), ii) garantire un'applicazione più armonizzata e standardizzata dei controlli doganali da parte degli Stati membri, sulla base di un quadro comune per la gestione dei rischi e di un sistema elettronico per la sua attuazione, e iii) garantire un sistema comune di garanzie. Tali misure sono intese non solo a proteggere più efficacemente gli interessi finanziari dell'UE e la sicurezza dei cittadini dell'UE, ma anche a prevenire comportamenti anticoncorrenziali ai vari punti di ingresso e di uscita dell'UE. Le eventuali carenze individuate sono affrontate mediante modifiche e aggiornamenti costanti del codice;

–criteri e norme comuni per la valutazione dei rischi finanziari. Dal 2005 le autorità doganali attuano una gestione dei rischi sulla base di un quadro comune di gestione dei rischi dell'UE. Tale quadro comprende diverse azioni volte ad aiutare gli Stati membri ad affrontare i rischi finanziari in modo sistematico. Nel 2018 la Commissione ha adottato una decisione di esecuzione che stabilisce criteri e norme comuni per la valutazione dei rischi finanziari. Alla fine del 2019 gli Stati membri hanno approvato gli orientamenti sull'attuazione dei criteri di rischio finanziario volti a fornire un'interpretazione comune della decisione e dei suoi elementi principali per garantirne la corretta attuazione ed evitare divergenze di interpretazione. Gli orientamenti sono stati concepiti come uno strumento che può essere rivisto regolarmente per tenere conto della costante evoluzione dei rischi finanziari in funzione della necessità di individuare e reagire alle nuove minacce e alle nuove tendenze. La Commissione fornisce un sostegno costante agli Stati membri nell'attuazione della decisione sui criteri di rischio finanziario;

– commercio elettronico. Le dogane sostengono inoltre le nuove norme in materia di IVA attualmente in fase di attuazione finalizzate a prevenire le frodi e garantire condizioni di parità per il commercio elettronico (spedizioni di modesto valore). Sono state adottate le pertinenti norme doganali per la riscossione dell'IVA e i relativi scambi di informazioni, e l'attuazione dei processi e dei sistemi informatici è in corso. La Commissione ha inoltre istituito un gruppo di progetto per affrontare la questione della sottovalutazione, particolarmente acuta nel contesto del commercio elettronico (cfr. la rubrica "commercio elettronico" di cui sotto);

– regime doganale 42/63. Inoltre le dogane sostengono gli sforzi sul fronte delle imposte per combattere le frodi. Il regime doganale 42/63 (regime 42/63) consente l'importazione o la reimportazione di merci nell'UE senza pagare l'IVA fino a quando le merci raggiungono lo Stato membro finale di destinazione. Il regime 42 è un'importante semplificazione per le attività commerciali legittime, ma vi sono forti preoccupazioni in merito al fatto che sia utilizzato impropriamente per evitare l'IVA e non pagare interamente i dazi. Nel 2018 il regolamento (UE) n. 904/2010 del Consiglio è stato modificato per risolvere il problema. Tra l'altro, ha previsto l'accesso per le dogane al sistema di scambio di informazioni sull'IVA per la convalida dei numeri IVA degli importatori che effettuano operazioni esenti da IVA e l'accesso per le amministrazioni fiscali al sistema elettronico di sorveglianza doganale per la verifica delle importazioni esenti da IVA. Il regolamento è entrato in vigore nel 2020 e dovrebbe avere un impatto positivo sulla frode relativa alle importazioni esenti da IVA dal punto di vista sia dell'IVA sia della sottovalutazione doganale.

3) Maggior ricorso al monitoraggio del diritto doganale dell'UE

Il monitoraggio è essenzialmente uno degli strumenti per sostenere l'attuazione efficace e corretta del diritto doganale dell'UE e per individuare i settori in cui possono essere necessarie misure aggiuntive e adeguamenti giuridici. Le attività di monitoraggio possono altresì contribuire a una valutazione più completa dell'andamento dell'unione doganale dell'UE nel suo complesso. Alcuni problemi individuati attraverso le attività di monitoraggio possono essere affrontati in modo più efficace mediante strumenti più cooperativi, come lo sviluppo delle capacità, l'elaborazione delle migliori pratiche e l'analisi comparativa. Altri avranno bisogno di un quadro più rigoroso o di un'azione immediata dell'UE.

Le attività di monitoraggio sono diverse e possono spaziare dall'invio di questionari agli Stati membri, all'individuazione delle migliori pratiche, all'organizzazione di visite per potenziare lo sviluppo di capacità. Sono previste attività di monitoraggio congiunto nel quadro del programma Dogana 2020, che consente di finanziare le attività che comportano la cooperazione tra i paesi partecipanti, le loro autorità doganali e i loro funzionari.

Le attività di monitoraggio degli ultimi anni si sono svolte principalmente nei seguenti settori ed è probabile che si estendano ad altri settori in futuro:

a) Monitoraggio del ricorso a semplificazioni

Nel novembre 2019 i servizi doganali della Commissione hanno avviato un esercizio di monitoraggio per l'attuazione delle semplificazioni e la rivalutazione delle autorizzazioni doganali. Esperti in semplificazioni provenienti da Stati membri diversi da quelli visitati hanno partecipato a tali visite di monitoraggio. In totale, un campione rappresentativo di 10 Stati membri (AT, FR, LT, BE, DK, DE, IT, HR, SI, NL) è stato o sarà visitato all'inizio del 2021, a condizione che la situazione post COVID‑19 si sia normalizzata.

Tale esercizio di monitoraggio mira a garantire che tutti gli Stati membri dell'UE applichino il codice doganale dell'Unione in modo corretto e armonizzato. In particolare, i servizi della Commissione desiderano valutare l'applicazione, da parte degli Stati membri, delle semplificazioni previste dal codice. In questo primo ciclo, il monitoraggio si è concentrato sulle dichiarazioni semplificate e sulla semplificazione nota come iscrizione nelle scritture dei dichiaranti. L'obiettivo era quello di garantire che gli Stati membri visitati avessero rivalutato correttamente le autorizzazioni per il ricorso a semplificazioni precedenti all'entrata in vigore del codice. Sono state valutate anche l'applicazione dei controlli doganali da parte degli Stati membri e l'efficienza e l'efficacia delle risorse disponibili per tali compiti. L'esercizio di monitoraggio dovrebbe inoltre tenere conto dell'efficienza delle semplificazioni doganali e delle misure di agevolazione degli scambi e può condurre, a tempo debito, a miglioramenti legislativi o chiarimenti degli orientamenti sull'applicazione delle semplificazioni.

Si prevede che una relazione globale sui risultati di tale monitoraggio sarà pubblicata al termine dell'esercizio.

b) Rafforzamento del programma degli operatori economici autorizzati (AEO)

Il programma relativo agli operatori economici autorizzati (AEO) è stato introdotto nel 2005 nella normativa doganale dell'UE nel quadro di una serie di modifiche in materia di sicurezza al codice doganale. L'obiettivo era quello di garantire e facilitare le catene di approvvigionamento commerciali internazionali, in linea con i principi stabiliti nel quadro di norme per rendere sicuro e facilitare il commercio mondiale (il quadro SAFE) dell'Organizzazione mondiale delle dogane, volto a scoraggiare il terrorismo internazionale e a garantire la riscossione delle entrate, promuovendo al contempo l'agevolazione degli scambi in tutto il mondo. Nell'ambito del programma, le imprese che soddisfano volontariamente i criteri stabiliti dalla normativa doganale dell'UE operano in stretta cooperazione con le autorità doganali per migliorare la sicurezza della catena di approvvigionamento. In cambio, tali imprese ricevono i benefici previsti dalla normativa, tra cui l'accesso agevolato alle semplificazioni doganali, un minor numero di controlli fisici e documentali e un trattamento più favorevole.

Negli ultimi anni i commentatori, tra cui in particolare la Corte dei conti europea, hanno espresso critiche nei confronti del programma AEO dell'UE, affermando che gli AEO non rispettano le disposizioni di legge e che gli Stati membri non controllano adeguatamente gli AEO. Nella relazione speciale n. 12/2019 la Corte dei conti europea ha chiesto di prestare maggiore attenzione alla conformità degli AEO all'esenzione dai dazi di basso valore, in particolare per quanto riguarda i corrieri espressi e gli operatori postali 15 .

I servizi doganali della Commissione hanno di conseguenza sviluppato, in stretta cooperazione con gli Stati membri, una strategia e una metodologia globali per promuovere un'attuazione uniforme e più solida del programma e rafforzarne ulteriormente la sostenibilità. È stato concordato e avviato un pacchetto di azioni dettagliate che comprende visite in loco presso tutti gli Stati membri, meccanismi per una cooperazione più stretta tra gli AEO e gli esperti della gestione del rischio negli Stati membri e un seminario di monitoraggio con AEO ed esperti in materia di audit.    

L'attuazione delle azioni è iniziata nel giugno 2019 e proseguirà per diversi anni. Finora hanno avuto luogo missioni di accertamento presso 12 Stati membri ed entro la fine del 2020 dovrebbero idealmente tenersi visite presso tutti i 27 Stati membri dell'UE. Tutte le visite in loco si sono svolte sulla base di un programma comune preconcordato (monitoraggio, controlli interni, collegamento tra AEO e gestione dei rischi, e visite di corrieri espressi e servizi postali se sono AEO), al fine di consentire la comparabilità. Le visite hanno coinvolto i servizi della Commissione insieme agli esperti in materia di AEO degli Stati membri. L'obiettivo delle visite comprendeva l'individuazione di buone pratiche che altri Stati membri potrebbero replicare, contribuendo in tal modo a un'attuazione più uniforme e armoniosa delle disposizioni in materia di AEO a livello dell'UE.

Le visite finora effettuate hanno dimostrato l'esistenza di molte buone pratiche, come la formazione e la sensibilizzazione degli operatori commerciali, il monitoraggio degli AEO e lo sviluppo di banche dati. Le questioni che hanno destato preoccupazione riguardavano la mancanza di cooperazione tra gli AEO e gli esperti in materia di gestione dei rischi all'interno delle amministrazioni doganali; l'assenza di un approccio armonizzato alle attività di monitoraggio; e la mancata comprensione da parte dei corrieri espressi delle loro responsabilità per le irregolarità nei dati forniti dai loro clienti.

c) Controllo dell'attuazione delle disposizioni in materia di garanzia e di sgravio/rimborso

Nel luglio 2019 i servizi doganali della Commissione hanno avviato un esercizio di monitoraggio per valutare l'attuazione delle disposizioni del codice doganale dell'Unione in materia di garanzie e sgravi/rimborsi mediante l'invio di un questionario a tutti gli Stati membri. In base all'analisi delle risposte al questionario sono previste altre attività, comprese visite di monitoraggio se ritenute opportune.

L'obiettivo generale è ottenere dalle amministrazioni doganali nazionali un quadro dell'attuazione di tali disposizioni, aggiornare gli orientamenti esistenti, se del caso, e adottare misure correttive, ove necessario.

d) Monitoraggio dell'applicazione uniforme del diritto doganale dell'UE

Nel 2018 i servizi della Commissione hanno avviato un'indagine orizzontale in tutti gli Stati membri al fine di monitorare l'applicazione degli articoli 18 e 52 del codice doganale dell'Unione in relazione alle commissioni applicate dai fornitori di servizi universali per spedizioni postali di valore modesto.

Un esercizio analogo è stato avviato nel 2019 in relazione ai limiti delle notifiche di un'obbligazione doganale, come stabilito dall'articolo 103 del codice.

L'obiettivo è ottenere un quadro dell'attuazione delle presenti disposizioni del codice da parte degli Stati membri e intraprendere ulteriori azioni di follow-up, comprese, se necessario, procedure di infrazione.

4) Miglioramento dell'efficienza delle amministrazioni doganali

Negli ultimi anni si sono compiuti sforzi per migliorare l'efficienza delle amministrazioni doganali nel quadro del programma Dogana 2020, che offre un'ampia gamma di strumenti per sostenere e migliorare il corretto funzionamento e la modernizzazione dell'unione doganale.

Il programma sostiene il conseguimento delle priorità dell'unione doganale, principalmente attraverso l'instaurazione di un ambiente doganale privo di supporti cartacei (ossia lo sviluppo di sistemi elettronici doganali). La maggior parte dei finanziamenti del programma (circa il 80 %) è destinata al funzionamento dei sistemi di informazioni europei, mentre il resto copre il costo della cooperazione e della formazione doganali.

Sebbene le attività del programma siano rivolte principalmente alle amministrazioni doganali, vi sono vantaggi indiretti per gli operatori economici sotto forma di processi più efficienti risultanti dagli sforzi del programma volti a garantire che le amministrazioni doganali nazionali collaborino e condividano le informazioni in modo più efficiente. Più direttamente, gli operatori economici possono utilizzare alcuni sistemi di informazioni doganali nell'ambito di regimi doganali semplificati e standardizzati, partecipare ad alcune azioni congiunte e a determinati moduli di apprendimento elettronico. Sebbene il programma non coinvolga direttamente i cittadini europei, esso affronta questioni relative alla sicurezza e all'agevolazione degli scambi che sono importanti per loro, come la lotta al contrabbando e alla frode e la tutela dei cittadini dalle minacce alla sicurezza.

Principali risultati conseguiti negli ultimi anni

– Sviluppi informatici. Dal momento dell'avvio del programma, vi sono stati numerosi sviluppi informatici e adeguamenti dell'ambiente informatico al codice doganale dell'Unione, portando a 54 il numero totale di sistemi di informazioni europei (SIE). Questi sviluppi sono essenziali per un'unione doganale moderna e ben funzionante. Nel 2019 il programma Dogana 2020 ha continuato a finanziare lo sviluppo di nuovi progetti di SIE, in stretta collaborazione con le autorità doganali nazionali e in linea con i termini concordati con gli Stati membri e gli operatori.

– Azioni congiunte. Nel 2019 i funzionari doganali hanno continuato a scambiare opinioni e migliori pratiche nelle azioni congiunte organizzate nel quadro del programma. Le pratiche di lavoro, le procedure amministrative e gli orientamenti sono stati sviluppati e condivisi tra le amministrazioni nazionali in seguito alle azioni congiunte. Tali risultati aiutano i paesi a potenziare le prestazioni, l'efficacia e l'efficienza dell'amministrazione doganale. Sono state formulate alcune raccomandazioni relative ai beni a duplice uso, mentre altre sono state formulate in materia di tecnologia di rilevazione doganale. Come negli anni precedenti, oltre il 98 % dei partecipanti a dette azioni congiunte ha dichiarato che, da un punto di vista professionale, le attività sono state molto utili o utili. Nei prossimi anni si intende mantenere un analogo elevato livello di percezione della rilevanza.

– Gruppi di esperti. Rappresentano uno strumento sempre più utilizzato nel quadro del pacchetto di strumenti del programma a sostegno di una collaborazione operativa rafforzata a livello regionale o su base tematica. L'approccio dei gruppi di esperti consente agli esperti doganali degli Stati membri di approfondire la cooperazione su questioni operative andando oltre la tradizionale cooperazione e per un periodo più lungo (i gruppi di esperti sono attivi per periodi compresi tra i 12 e i 36 mesi). Nel corso del 2019 sono proseguiti i lavori di tutti e quattro i gruppi di esperti doganali esistenti [sulla frontiera terrestre orientale e sud-orientale 2 dell'UE (CELBET 2), i laboratori doganali (CLET), le informazioni tariffarie vincolanti (ITV) e la collaborazione in materia di sistemi informatici doganali (ETCIT 16 )], tre dei quali hanno avviato una fase successiva, il che ha portato a una potenziale cooperazione operativa duratura. In generale, tutti i gruppi di esperti esistenti mostrano un maggiore coinvolgimento e impegno dei paesi partecipanti e producono output e risultati concreti. Inoltre, sviluppano metodologie di lavoro vantaggiose per l'intera UE.

– Apprendimento elettronico. Il programma Dogana 2020 finanzia anche lo sviluppo di corsi di apprendimento elettronico su temi di interesse comune in collaborazione con le amministrazioni doganali e i rappresentanti del commercio. Come negli anni precedenti, nel 2019 i servizi della Commissione hanno continuato a sostenere in particolare l'attuazione del codice doganale dell'Unione nei suoi moduli di apprendimento. In totale, alla fine del 2019 il portafoglio di apprendimento elettronico dell'UE contiene più di 30 corsi di apprendimento elettronico nel settore doganale. Alla fine del 2019 questo intero portafoglio di apprendimento elettronico dell'UE è stato riprodotto in un formato con contenuti aggiornati e tecnicamente innovativo (che ne consente l'utilizzo anche su dispositivi mobili).

– Sviluppo/formazione del personale sulla base delle competenze. Dogana 2020 ha continuato a sostenere le amministrazioni doganali nazionali nell'attuazione e/o introduzione a livello nazionale dello sviluppo e della formazione del personale basati sulle competenze, sulla base del quadro UE delle competenze in materia doganale 17 , attraverso una serie di eventi formativi comuni e/o specifici per paese nel 2018 e 2019. Inoltre, nel 2019 la Commissione europea ha introdotto un premio per i programmi di studi doganali, che è stato assegnato a sette università per i rispettivi programmi doganali di primo e secondo livello, riconoscendo in tal modo il loro ruolo di primo piano nell'accrescere le prestazioni e la professionalità delle dogane. Come nel 2018, nel corso del 2019 sono stati promossi una condivisione e uno sviluppo di competenze tra paesi, ad esempio sotto forma di eventi di apprendimento comuni. Nel 2019 sono stati collaudati anche formati innovativi di sviluppo e/o condivisione di conoscenze comuni, come webinar formativi, libri elettronici e micro-apprendimento dell'UE. I suddetti costituiscono la base per rafforzare ulteriormente la cooperazione strutturata dell'UE in materia di formazione doganale negli anni a venire. Nel 2019 è stato fornito un sostegno specifico dell'UE per la formazione nel contesto della preparazione al recesso del Regno Unito dall'UE, ad esempio attraverso lo sviluppo di programmi di formazione rapida per il miglioramento delle competenze e l'assunzione mirata 18  in ambito doganale per le amministrazioni nazionali.

5) Sfruttamento dell'innovazione

I servizi della Commissione hanno continuato a lavorare, insieme agli Stati membri, in diversi settori per sfruttare l'innovazione e le nuove tecnologie al fine di assistere le dogane nei loro compiti, agevolando nel contempo gli scambi commerciali. Le seguenti attività sono di particolare rilevanza al riguardo:

a) Sportello unico

Negli ultimi anni la Commissione ha lavorato intensamente allo sviluppo di iniziative di sportello unico per sfruttare appieno il potenziale della cooperazione tra le autorità doganali e altre autorità.

Uno sportello unico consente a un operatore economico di soddisfare tutti i requisiti normativi relativi alle importazioni trasmettendo i dati in modo standardizzato a più destinatari attraverso un punto di ingresso singolo. Sebbene oltre a far rispettare la normativa doganale le autorità doganali, come osservato in precedenza, applichino oltre 60 atti legislativi non doganali dell'UE alle frontiere dell'UE, il processo di sdoganamento impone agli operatori economici di espletare le formalità non doganali separatamente e in alcuni casi su carta.

La complessità legata alla creazione di uno sportello unico dell'UE per le dogane è dovuta in particolare al coinvolgimento di un elevato numero di autorità e alla molteplicità delle procedure e dei sistemi informatici negli Stati membri dell'UE.

Le attività si sono articolate in due filoni:

·sviluppare un sistema elettronico centrale, che comporti la stretta collaborazione tra i servizi doganali della Commissione e altri servizi interessati della Commissione (agricoltura, cambiamenti climatici, ambiente, occupazione e crescita, affari interni, pesca, commercio e sanità). Un sistema pilota denominato "sistema di sportello unico dell'UE per lo scambio di certificati" è stato istituito nel 2014 per consentire la verifica automatizzata dei certificati sanitari e fitosanitari e contemplava inizialmente lo scambio di certificati tra cinque Stati membri partecipanti su base volontaria. All'inizio del 2017 il progetto è stato ampliato a nuovi certificati e la funzione generale è stata migliorata. Inoltre, il progetto è stato esteso a un maggior numero di Stati membri, con nove partecipanti alla fine del 2018. Entro la fine del 2020 si prevede che la piattaforma sosterrà otto certificati;

·preparare una proposta legislativa per regolamentare lo sportello unico dell'UE per le dogane. Una consultazione pubblica condotta nell'ottobre 2018 ha ricevuto 382 risposte da operatori economici, autorità pubbliche, mondo accademico e rappresentanti di altre organizzazioni in 25 Stati membri. Oltre l'80 % dei rispondenti ha esperienza diretta di operazioni doganali e ha quindi fornito preziose informazioni operative sui benefici percepiti di uno sportello unico dell'UE per le dogane, oltre a individuare ulteriori misure per migliorare l'agevolazione degli scambi. La valutazione di impatto e il progetto di pacchetto legislativo sono stati portati avanti nel 2019.

b) Altre soluzioni tecnologiche innovative

-Analisi dei dati

Nel corso degli ultimi due anni la Commissione ha sviluppato metodi e strumenti per l'analisi dei dati per utilizzare appieno i dati doganali disponibili al fine di rafforzare l'unione doganale. La Corte dei conti europea e il Parlamento europeo hanno formulato raccomandazioni in materia.

La principale fonte di dati disponibile è il sistema di sorveglianza che monitora l'importazione e l'esportazione di merci specifiche verso/dal mercato comune dell'Unione. Tutte le merci importate e, dal 1º aprile 2020, tutte le merci esportate sono monitorate dal sistema di sorveglianza. I dati di sorveglianza sono estrapolati dalle dichiarazioni doganali di importazione e di esportazione gestite dai sistemi di elaborazione delle dichiarazioni doganali degli Stati membri. Al momento, la banca dati di sorveglianza contiene più di 2,6 miliardi di registrazioni di dichiarazioni standard, fornendo così un'immensa fonte di informazioni a fini di analisi.

Parallelamente allo sviluppo di nuovi strumenti informatici di analisi, la Commissione ha migliorato la sua capacità di effettuare analisi ad hoc sui dati di sorveglianza, monitorare il rispetto della normativa doganale e della normativa correlata, sostenere lo sviluppo delle politiche e fornire dati commerciali a diversi utenti della Commissione.

Nel 2019 i servizi della Commissione hanno condotto un progetto pilota di capacità di analisi congiunta che ha messo in luce l'importanza di analizzare i modelli di scambi commerciali per una migliore individuazione dei settori a rischio. I servizi della Commissione stanno ora creando strumenti di analisi dei dati che eseguono analisi automatizzate riguardanti, allo stesso tempo, tutti i dati e numerosi parametri. Sono state inoltre gettate le basi per strumenti che controllano in modo proattivo la conformità delle dichiarazioni doganali alla normativa doganale e garantiscono in tal modo l'attuazione uniforme della tariffa dell'Unione.

-Blockchain

 Nel 2018 i servizi fiscali e doganali della Commissione hanno proseguito i loro sforzi per esplorare il possibile uso della tecnologia blockchain nel contesto delle politiche in materia di informatizzazione doganale e fiscale. In particolare, nel maggio 2018 hanno organizzato a Malta un seminario finanziato dal programma Dogana 2020 dove le autorità doganali e fiscali degli Stati membri erano rappresentate in modo da condividere la loro comprensione di questa tecnologia e i loro piani al riguardo. Il seminario ha avuto successo e ha concluso che la blockchain non è una panacea, ma merita di essere esaminata dalle autorità pubbliche per facilitare il conseguimento dei loro obiettivi e per sostenere la collaborazione con gli operatori economici. I servizi della Commissione stanno continuando a valutare se la blockchain dovrebbe essere presa in considerazione nell'elaborazione di nuove politiche e sistemi transeuropei. Un criterio importante è quello di verificare se possa essere realisticamente utilizzata e gestita in tutti gli Stati membri. Solo con questa garanzia le opportunità e i progetti veri e propri potranno essere ragionevolmente perseguiti in collaborazione con tutti i portatori di interessi.

6) Ottimizzazione dei sistemi elettronici doganali e del loro utilizzo

 

a) Sistemi elettronici del codice doganale dell'Unione

Negli ultimi anni un elemento importante del lavoro nel settore dell'ottimizzazione dei sistemi elettronici doganali ha riguardato il completamento dei 17 sistemi elettronici che devono essere aggiornati o utilizzati nell'ambito del codice doganale dell'Unione. Questo lavoro ha coinvolto diverse componenti, illustrate di seguito.

– Pianificazione per lo sviluppo dei sistemi

A norma del codice doganale dell'Unione, la Commissione è tenuta a indicare in un programma di lavoro la pianificazione per lo sviluppo e l'utilizzazione dei sistemi elettronici previsti dal codice. Nel dicembre 2019 la Commissione ha adottato una versione riveduta del programma di lavoro 19 . Tale revisione era in linea con la revisione del codice effettuata all'inizio del 2019 20 per concedere più tempo per il completamento dei sistemi elettronici del codice. Era risultato impossibile per diversi motivi completare tutti i 17 sistemi entro il termine fissato in precedenza per il 2020; pertanto, in seguito alla revisione del codice, il termine per il completamento di alcuni dei sistemi è stato di fatto prorogato fino al 2025. Il programma di lavoro riveduto, elaborato in stretta consultazione con gli Stati membri, prevede quindi la pianificazione per il completamento delle varie componenti e fasi dei sistemi fino al 2025. Mira a fornire un calendario pragmatico e realistico, in particolare per quanto riguarda le interconnessioni e le dipendenze tra i sistemi e anche le restrizioni in termini di risorse all'interno degli Stati membri.

– Sviluppare i sistemi elettronici previsti dal codice doganale dell'Unione

La Commissione e gli Stati membri hanno continuato a lavorare intensamente per garantire la realizzazione di tutti i 17 sistemi elettronici del codice doganale dell'Unione in conformità del calendario del programma di lavoro riveduto.

Nel dicembre 2019 la Commissione ha adottato la sua prima relazione annuale 21  sui progressi realizzati fino ad oggi nello sviluppo dei sistemi elettronici dall'entrata in vigore del codice il 1º maggio 2016. La relazione ha concluso che, sebbene sia la Commissione che gli Stati membri si trovino ad affrontare difficoltà nel garantire la piena utilizzazione dei sistemi elettronici entro i termini fissati, si stanno compiendo progressi tangibili. Sono stati attivati sei sistemi centrali, mentre altri due sistemi saranno completati il 31 dicembre 2020. Pertanto, entro la fine del 2020, un totale di otto dei quattordici sistemi transeuropei sarà operativo. I sei progetti transeuropei rimanenti, tre dei quali comprendono componenti importanti che richiedono il completamento da parte degli Stati membri, sono sulla buona strada per rispettare i termini fissati. Gli Stati membri sono tenuti a completare l'aggiornamento dei loro tre sistemi nazionali entro il 2022, oltre alla componente relativa alle esportazioni del sistema nazionale dei regimi speciali, che è strettamente collegata al sistema transeuropeo automatizzato di esportazione e, pertanto, dovrebbe essere realizzata contemporaneamente a quest'ultimo.

In breve, i sistemi da completare nel periodo 2020-2025 sono per lo più sulla buona strada, in linea con la pianificazione dei progetti definiti nel programma di lavoro. Tuttavia, vi sono alcuni rischi di ritardi e transizioni complesse, legati a vincoli in termini di disponibilità delle risorse finanziarie necessarie (in particolare alla luce del bilancio disponibile nell'ambito del prossimo QFP), competenze e impegni a livello dell'UE e degli Stati membri. I rischi sono aggravati dalla complessità delle interdipendenze tra le componenti nazionali e transeuropee e dai numerosi portatori di interessi coinvolti. 

Tuttavia, il pieno utilizzo a fini di analisi dei dati sarà possibile solo se gli Stati membri completano l'elaborazione dei loro sistemi aggiornati per l'importazione e l'esportazione e sono pertanto in grado di fornire 41 dati rispetto agli attuali 16F, tra cui in particolare maggiori informazioni sugli operatori economici.

Particolarmente importante per il lavoro sull'analisi dei dati sono il sistema elettronico Surveillance 3 e il sistema di controllo delle importazioni 2 (ICS2). La piattaforma di segnalazione e analisi dei dati Surveillance 3, che usa i dati degli scambi commerciali a livello dell'UE (importazioni ed esportazioni) forniti quotidianamente dalle autorità doganali nazionali, è stata utilizzata con successo nell'ottobre 2018. Sono in corso due progetti di analisi dei dati: analisi dei flussi degli scambi commerciali, per monitorare i flussi degli scambi commerciali e i relativi cambiamenti, e controlli di credibilità, per individuare i valori errati inseriti nelle dichiarazioni. Tuttavia, il pieno utilizzo a fini di analisi dei dati sarà possibile solo se gli Stati membri completano l'elaborazione dei loro sistemi aggiornati per l'importazione e l'esportazione e sono pertanto in grado di fornire 41 dati rispetto agli attuali 16, tra cui in particolare maggiori informazioni sugli operatori economici. Per quanto riguarda l'ICS2, che raccoglie dati elettronici preliminari su tutte le merci e spedizioni prima del loro arrivo nel territorio doganale dell'Unione, i servizi della Commissione hanno completato i lavori preparatori relativi alle capacità di analisi della sicurezza. Questi saranno sottoposti all'approvazione degli Stati membri nel quarto trimestre del 2020 (per maggiori informazioni sull'ICS2, cfr. la sezione 8 "Messa a profitto dell'unione doganale per migliorare la sicurezza dell'UE" di cui sotto).

b) Lavori su sistemi elettronici diversi da quelli connessi al codice doganale dell'Unione

Tra il numero considerevole di altri progetti informatici completati o in corso sono particolarmente degni di nota:

-Sistemi di informazioni a supporto della classificazione tariffaria

Le merci dichiarate in dogana nell'Unione europea devono essere classificate secondo la nomenclatura combinata (NC) o qualsiasi altra nomenclatura che riprenda in tutto o in parte la nomenclatura combinata. La sottovoce NC di cui alle dichiarazioni per le merci importate ed esportate determina quale aliquota dei dazi doganali si applica, o quali misure non tariffarie si applicano, e come i beni sono trattati a fini statistici o per altre politiche dell'Unione europea. Un nuovo sistema di classificazione delle informazioni (CLASS) attivo dal 1º luglio 2019 fornisce una piattaforma unica in cui tutte le informazioni relative alla classificazione sono disponibili per assistere gli importatori. Tali informazioni comprendono:

·conclusioni dei comitati del codice doganale;

·regolamenti in materia di classificazione;

·sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea;

·nomenclatura combinata (NC) e note esplicative della NC;

·informazioni relative alla TARIC.

Il sistema CLASS contribuisce alla corretta classificazione delle merci e quindi alla corretta riscossione dei dazi doganali.

-COPIS (sistema contro la contraffazione e la pirateria)

Sono proseguiti i lavori sui miglioramenti al sistema COPIS, che consente ai titolari dei diritti di chiedere l'intervento delle autorità doganali al fine di adottare misure contro le merci che violano taluni DPI. Negli ultimi due anni sono state svolte attività volte, fra l'altro, a fornire agli operatori economici la possibilità di presentare elettronicamente una domanda tramite la banca dati anticontraffazione dell'Ufficio europeo per la proprietà intellettuale. Dopo l'analisi, sono iniziati i lavori sullo sviluppo di un portale dell'UE per gli operatori commerciali relativo ai diritti di proprietà intellettuale volto a facilitare la presentazione e la gestione di tutte le domande.

-Sistema doganale di gestione dei rischi 2 (CRMS 2)

Il progetto CRMS2 mira a ridefinire il sistema CRMS creato nel 2005 per aumentare la chiarezza delle diverse funzioni da svolgere. Il progetto è in corso di elaborazione da parte dei servizi della Commissione sulla base di un documento di motivazione economica (2016) e di un documento di strategia (2018) adottati dagli Stati membri. Le fasi iniziali e di elaborazione sono state completate e la fase attuale è la costruzione.

-Prestazioni dell'unione doganale – Sistema informativo di gestione (CUP-MIS)

Il CUP fornisce oggi una valutazione sistematica delle prestazioni delle autorità doganali degli Stati membri sulla base degli obiettivi politici e strategici. La creazione di un sistema di informazioni per la raccolta, il trattamento, la convalida e la comunicazione di dati doganali pertinenti contribuirebbe a migliorare il funzionamento dell'unione doganale dell'UE, valutando l'efficacia, l'efficienza e l'uniformità delle attività e delle operazioni doganali. I lavori relativi allo sviluppo di tale sistema sono iniziati nel 2018 nell'ambito dei servizi della Commissione e sono in corso.

-Rotte commerciali sicure e protette (SSTL)

L'SSTL è un progetto pilota tra le dogane di diversi Stati membri dell'UE e della Repubblica popolare cinese e Hong Kong volto a rafforzare la sicurezza lungo tutta la catena di approvvigionamento e ad agevolare gli scambi commerciali per gli operatori economici partecipanti attraverso le rotte commerciali marittime, aeree e ferroviarie tra i paesi interessati. I lavori sono proseguiti, in particolare mediante lo sviluppo di un documento di motivazione economica e di un documento di strategia comprendenti modelli di processi operativi per lo scambio di dati interni ed esterni dell'UE ai fini dello scambio automatizzato di dati marittimi. Eventuali sviluppi che vadano oltre lo status di progetto pilota richiederebbero una base giuridica specifica e l'automazione degli scambi di dati.

c) Strategia informatica per le dogane a lungo termine

La Commissione e gli Stati membri condividono l'obiettivo di realizzare progetti informatici doganali in modo efficiente e in linea con le priorità nazionali di bilancio. A tal fine si adottano misure attive per evitare la duplicazione degli sforzi da parte dei portatori di interessi nello sviluppo di sistemi elettronici per le dogane. La portata degli aggiornamenti dei sistemi esistenti e la creazione di nuovi sistemi informatici necessari all'attuazione del codice doganale dell'Unione rafforzano la necessità di una ripartizione delle risorse efficace sotto il profilo dei costi da parte della Commissione e degli Stati membri.

In seguito alle conclusioni del Consiglio del luglio 2017 22 , nell'aprile 2018 la Commissione ha portato a termine una relazione approfondita sulla strategia informatica a lungo termine per i sistemi doganali 23 . La relazione risponde alla richiesta del Consiglio di prendere in considerazione una struttura permanente per la gestione dei progetti informatici doganali, ribadendo nel contempo l'attuale priorità di proseguire l'attuazione del codice e conseguire una maggiore efficienza grazie a un'approfondita collaborazione tra gli Stati membri e con la Commissione europea.

Il Consiglio dell'UE ha adottato ulteriori conclusioni nel 2018 24 sulla base della relazione della Commissione, invitando la Commissione e gli Stati membri, in collaborazione con i portatori di interessi, a esplorare nuovi approcci per sviluppare e gestire i futuri sistemi informatici doganali. Nel 2018 la Commissione ha di conseguenza istituito un gruppo di esperti sui nuovi approcci per lo sviluppo e la gestione di sistemi informatici doganali (ETCIT), con la partecipazione di 13 Stati membri 25 , guidato dall'Estonia. L'obiettivo principale dell'ETCIT è quello di esaminare in che modo i sistemi informatici doganali potrebbero essere sviluppati e gestiti in futuro, in particolare attraverso l'analisi costi-benefici dei nuovi approcci, l'esame di progetti pilota, l'elaborazione di orientamenti per migliorare la legislazione e la governance applicabili, e raccomandazioni per l'appalto e il finanziamento di iniziative future. Le attività dell'ETCIT hanno avuto inizio nell'ottobre 2018 con la partecipazione di oltre 25 esperti e i lavori stanno proseguendo.

7) Risposta alle sfide del commercio elettronico 

Oggi le sfide del commercio elettronico per le dogane sono ben note. Il volume delle merci di modesto valore importate nell'Unione aumenta ogni anno del 10-15 %. Pur applicando in via prioritaria controlli efficaci per contrastare le frodi e riscuotendo i dazi applicabili su queste merci all'importazione, le amministrazioni doganali devono nel contempo sostenere e agevolare lo sviluppo di questa forma di commercio che offre grandi vantaggi alle imprese e ai cittadini.

– Pacchetto IVA per il commercio elettronico. I servizi della Commissione sono a buon punto per quanto riguarda i lavori preparatori per l'attuazione del pacchetto IVA per il commercio elettronico 26 . Le proposte della Commissione di rinviare di sei mesi, al 1º luglio 2021, l'entrata in vigore del pacchetto IVA per il commercio elettronico sono state accolte in una posizione comune del Consiglio il 24 giugno 2020.

Si sta istituendo un quadro normativo dell'UE efficace e coerente in materia doganale al fine di garantire la riscossione dell'IVA e dei dazi doganali per i bilanci degli Stati membri e dell'UE. I necessari adeguamenti al quadro del CDU, compresi quelli che servono da base per gli sviluppi informatici, sono stati discussi in modo approfondito con i portatori di interessi nel 2018 e nel 2019 e dovrebbero essere adottati tutti entro la fine del 2020.

Le attività informatiche correlate sono state suddivise in sei scenari. La pianificazione dettagliata è stata inclusa nel piano generale informatico nel maggio 2018.

La stretta cooperazione tra le amministrazioni fiscali e doganali degli Stati membri è la chiave per il successo. La comunità imprenditoriale sta investendo ingenti sforzi per preparare l'attuazione del pacchetto IVA. I portatori di interessi pertinenti sono stati consultati in merito ai progetti legislativi e partecipano inoltre alle discussioni tecniche in corso sulle note esplicative e sui documenti di orientamento sia sull'IVA che sulle dogane.

– Servizi postali. Inoltre, la Commissione e gli Stati membri hanno lavorato intensamente con gli operatori postali e di corriere espresso dell'UE per garantire che, a partire dal 2021, forniscano una serie minima di informazioni anticipate sul carico relative alle merci contenute nelle spedizioni postali ed espresso trasportate per via aerea, prima del carico di tali merci. Ciò sarà possibile a seguito della diffusione della prima versione del sistema di controllo delle importazioni 2 (ICS2) a partire dal 15 marzo 2021 – cfr. di seguito.

8) Messa a profitto dell'unione doganale per migliorare la sicurezza dell'UE 

a) Sistema di controllo delle importazioni

– Sicurezza del trasporto aereo di merci. L'ICS2 è un sistema su larga scala ed è alla base del programma di sicurezza preliminare all'arrivo delle merci. Fornirà una nuova piattaforma per la raccolta di dati elettronici anticipati, provenienti da diverse fonti commerciali, su tutte le merci e le spedizioni prima del loro arrivo nel territorio doganale dell'Unione. I servizi della Commissione hanno quasi completato lo sviluppo delle due componenti centrali dell'ICS2 (interfaccia dell'operatore commerciale condivisa e archivio comune) entro la fine del 2019 e sono in corso lavori di sviluppo e collaudo al fine di avviare la prima versione del sistema (spedizioni espresse e postali aeree) il 15 marzo 2021.

Nel contesto dell'operatività di questa prima versione, negli ultimi anni la Commissione ha concordato con le autorità doganali degli Stati membri, in stretta collaborazione con le autorità nazionali per la sicurezza interna e dell'aviazione civile, una serie di criteri e norme comuni in materia di rischio per l'analisi dei rischi prima del carico nell'ambito della sicurezza del trasporto aereo di merci. Una decisione di esecuzione della Commissione che stabilisce tali criteri, e che dovrà essere integrata da orientamenti operativi comuni, è stata preparata per l'adozione nel secondo semestre del 2020.

– Modifiche giuridiche. La Commissione e gli Stati membri hanno inoltre proceduto con le necessarie modifiche della base giuridica connesse all'ICS2 a norma del codice doganale dell'Unione, approvando la maggior parte delle disposizioni giuridiche relative ai nuovi requisiti in materia di informazioni anticipate sul carico, alla trasformazione dell'analisi collaborativa del rischio e al sistema ICS2; l'adozione dei pertinenti atti delegati e di esecuzione è prevista nel corso del 2020.

– Miglioramenti nei dati. In parallelo, sono stati realizzati lavori e progressi mirati verso l'introduzione di nuovi massicci flussi di dati migliori, nell'ambito della versione 2 dell'ICS2, che comporterà la raccolta di una serie completa di informazioni preliminari all'arrivo per tutte le merci nel trasporto aereo.

– Capacità di analisi dei dati. Nel contesto dei preparativi per la versione 2 si sono svolti i lavori per l'elaborazione delle capacità di analisi della sicurezza dell'ICS2, che saranno oggetto di approvazione da parte degli Stati membri nel quarto trimestre del 2020. Se approvata, la capacità di analisi della sicurezza dell'ICS2 consentirà all'analisi collaborativa degli Stati membri di ingenti flussi di dati relativi al carico raccolti a livello dell'UE di fornire segnali di allarme in tempo reale in materia di sicurezza operativa mentre le merci circolano attraverso la catena di approvvigionamento (per tutti i modi di trasporto: aereo, marittimo, stradale, ferroviario). Poiché la capacità di analisi sarà integrata nel flusso di lavoro delle comunicazioni dell'ICS2 e nelle operazioni di controllo basate sul rischio doganale presso le frontiere esterne (inviando i segnali agli Stati membri insieme alla dichiarazione in questione), i risultati dell'analisi dei rischi e dei controlli saranno trasmessi sistematicamente per ciascun caso, in modo da consentire agli esperti doganali di valutare e migliorare continuamente gli obiettivi. Questa capacità aiuterà inoltre la Commissione a contribuire, nell'ambito delle sue competenze nel quadro comune di gestione dei rischi, a istituire progetti prioritari comuni, quali le azioni comuni di controllo dei settori prioritari, la risposta alle crisi o il sostegno alla valutazione delle politiche doganali. Un esercizio pilota è già in corso con gli Stati membri, così come i lavori preparatori per l'istituzione di un gruppo operativo di esperti degli Stati membri per lo sviluppo e lo sfruttamento della capacità.

b) Lavorare con altre autorità di sicurezza e gestione delle frontiere

– Orientamenti sulla cooperazione doganale con le guardie di frontiera. I servizi della Commissione hanno pubblicato nuovi orientamenti sull'ulteriore sviluppo della cooperazione tra dogane e guardie di frontiera nel dicembre 2018. Gli orientamenti mirano a rafforzare l'importanza e la dimensione strategica della cooperazione, a individuare soluzioni innovative e sostenibili per una gestione integrata delle frontiere e a garantire che la stretta cooperazione avvenga a tutti i livelli in entrambe le autorità. Riguardano tutti i settori e comprendono controlli sincronizzati e operazioni congiunte, pianificazione congiunta delle infrastrutture e degli appalti, utilizzo delle attrezzature, formazione, scambio di informazioni, analisi dei rischi e indagini.

– Migliorare la cooperazione doganale e l'interoperabilità dei sistemi con le autorità di sicurezza e di gestione delle frontiere. Nel 2019 l'UE ha introdotto nuove norme sull'interoperabilità tra i sistemi di informazioni su larga scala dell'UE nel settore della giustizia e degli affari interni. Lo sviluppo di un quadro di interoperabilità relativo ai sistemi di informazioni per la gestione della sicurezza, delle frontiere e della migrazione 27  è attualmente in corso. Inoltre, un gruppo di esperti di sicurezza e di gestione delle frontiere e di esperti doganali convocato dalla Commissione ha completato una valutazione preliminare dell'interoperabilità dei sistemi di sicurezza e di gestione delle frontiere con i sistemi doganali nel settore della valutazione dei rischi in materia di sicurezza e ha presentato le sue conclusioni al comitato permanente del Consiglio per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna (COSI) nel febbraio 2019. La relazione di valutazione ha raccomandato uno studio di fattibilità per esaminare in modo approfondito le interconnessioni tra il sistema d'informazione Schengen (SIS), i dati Europol e il sistema doganale di controllo delle importazioni 2 (ICS2). Ha inoltre individuato potenziali ostacoli, difficoltà e restrizioni nei settori operativo, tecnico e giuridico di cui lo studio deve tenere conto.

La relazione ha inoltre raccomandato che l'interoperabilità di altri sistemi doganali potenzialmente pertinenti con i dati del SIS e di Europol sia valutata in una fase successiva in un progetto distinto. In tale contesto, l'interoperabilità dei dati dell'ICS2 con quelli del PNR, dell'Eurodac, del VIS, dell'EES e dell'ETIAS è stata considerata di uso molto limitato. La relazione raccomanda inoltre di procedere a una discussione parallela sulle politiche per esaminare le condizioni alle quali altre autorità di contrasto potrebbero avere accesso ai dati dell'ICS2 a fini investigativi su base debitamente giustificata caso per caso.

– Unione della sicurezza: all'inizio del 2018 un approfondimento dell'Unione della sicurezza dell'UE si è concentrato sul ruolo delle dogane nella lotta contro la criminalità organizzata e ha sottolineato la necessità di riconoscere le dogane come un partner paritario che richiede una cooperazione attiva con le autorità di contrasto.

– SOCTA dell'UE: In quanto membro del gruppo consultivo dell'UE per la valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità (SOCTA dell'UE), i servizi della Commissione stanno contribuendo attivamente a una migliore integrazione delle dogane nella valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità dell'UE. Questo è il primo passo del ciclo programmatico dell'UE per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale/EMPACT (piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità).

Cooperazione con Europol: Nel maggio 2018 la Commissione ha scritto agli Stati membri che ancora non dispongono di un funzionario di collegamento presso Europol o che non hanno accesso all'applicazione di rete per lo scambio sicuro di informazioni (SIENA). La lettera richiamava l'attenzione sulla necessità di sfruttare il potenziale di una stretta cooperazione tra le autorità doganali, la polizia e altri servizi incaricati dell'applicazione della legge.

9) Approfondimento delle relazioni internazionali

La Commissione è incaricata di negoziare accordi internazionali riguardanti le questioni doganali e di garantirne l'attuazione, che si tratti di accordi specifici, quali accordi di cooperazione doganale e assistenza amministrativa reciproca, o di accordi più ampi contenenti elementi doganali, come gli accordi di libero scambio (ALS), talvolta noti come accordi di partenariato economico (APE). Nel 2018 e nel 2019 ha continuato a lavorare intensamente in questo settore. L'obiettivo generale è quello di agevolare gli scambi legittimi, garantendo nel contempo controlli efficaci ed efficienti per contrastare il commercio illegale e lottare contro la frode.

– Transito. I Servizi della Commissione hanno contribuito, per conto dell'Unione europea, ai lavori sul quadro giuridico per il regime di transito internazionale eTIR, approvato nell'ottobre 2019 dalla Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE)  28 dopo un decennio di lavori preparatori e di difficili negoziati internazionali. I lavori prepareranno il percorso giuridico per un regime di transito doganale TIR elettronico e porteranno la convenzione TIR in linea con le esigenze delle imprese e con la politica doganale dell'UE. L'adozione formale è prevista per l'inizio del 2020.

– Accordi sulle misure di sicurezza doganali con la Norvegia e la Svizzera. Le discussioni sulle modifiche di tali accordi sono iniziate nel 2019 al fine di garantire l'equivalenza delle misure di sicurezza alle frontiere esterne, in linea con il quadro rafforzato per la gestione dei rischi previsto dal codice doganale dell'Unione, e dovrebbero entrare in vigore con l'introduzione dell'ICS2 nel marzo 2021.

– Convenzione sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (convenzione PEM). Nel 2019, dopo anni di negoziati con le parti contraenti della convenzione PEM, è stata concordata una serie di norme di origine rivedute. Il Consiglio ha adottato una decisione sulla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di comitato misto istituito dalla convenzione regionale e ha approvato le nuove norme. Le norme di origine rivedute della convenzione regionale prevedono norme moderne e favorevoli al commercio che consentiranno di aumentare e migliorare le opportunità di integrazione regionale al di là delle frontiere dell'UE, facilitando in tal modo i flussi di scambi e le catene di approvvigionamento e beneficiando al contempo le imprese e i consumatori dell'UE. L'applicazione delle norme rivedute inizierà a titolo transitorio tra le parti contraenti disposte a farlo. Attualmente le norme di origine paneuromediterranee disciplinano circa il 60 % del commercio preferenziale dell'UE.

– Attuazione dei capitoli sul commercio e sulle dogane degli accordi di associazione euromediterranei. I servizi della Commissione hanno inoltre contribuito all'attuazione dei capitoli sul commercio e sulle dogane degli accordi di associazione euromediterranei con i partner (Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Tunisia e Palestina), partecipando attivamente e con regolarità ai rispettivi sottocomitati.

– Accordo UE-Marocco. Tale accordo, che modifica i protocolli n. 1 e n. 4 dell'accordo di associazione UE-Marocco, è entrato in vigore il 19 luglio 2019 ed estende ai prodotti provenienti dal Sahara occidentale le preferenze tariffarie concesse ai prodotti marocchini. Nel 2020 il Consiglio ha adottato un mandato sulle modalità per scambiare informazioni con il Marocco al fine di valutare l'impatto del suddetto accordo.

– Attuazione degli accordi di stabilizzazione e di associazione con i Balcani occidentali: assistenza ai paesi candidati all'adesione per l'allargamento. Oltre agli accordi bilaterali di libero scambio, gli accordi di stabilizzazione e di associazione prevedono una stretta cooperazione regionale e bilaterale. Tra gli strumenti utilizzati figurano la cooperazione dei paesi in questione con l'accordo centroeuropeo di libero scambio, la partecipazione al programma Dogana 2020 e la fornitura di assistenza ai paesi in fase di ammodernamento delle dogane. Il Montenegro e la Serbia si stanno adoperando per conformarsi ai parametri di riferimento del capitolo 29. L'acquis doganale è stato presentato all'Albania e alla Macedonia del Nord prima della decisione di quest'anno di avviare i negoziati di adesione. Nel 2019 la Commissione ha presentato il suo parere sulla domanda di adesione della Bosnia-Erzegovina e sempre nel 2019 ha condotto una prima missione di controllo doganale a Pristina.

– Unione doganale UE-Turchia. La posizione del Consiglio su un'eventuale modernizzazione dell'unione doganale è rimasta invariata, il che implica che non è stato possibile compiere progressi in merito a un'eventuale revisione dell'accordo. I servizi della Commissione seguono attentamente i dazi supplementari e la richiesta di presentare ulteriori prove dell'origine imposti dalla Turchia, che rimane una delle principali preoccupazioni per la corretta attuazione dell'unione doganale UE-Turchia.

– UE-Andorra, San Marino e Monaco. Sulla base di un mandato del Consiglio, l'UE sta attualmente negoziando un accordo di associazione con il Principato di Andorra, il Principato di Monaco e la Repubblica di San Marino che offre loro un accesso al mercato interno dell'UE paragonabile all'accesso concesso ai membri dello Spazio economico europeo non appartenenti all'UE. I negoziati avviati nel marzo 2015 riguardano tutti i capitoli tecnici relativi alle quattro libertà fondamentali del mercato interno. I negoziati relativi alla libera circolazione delle merci e alle questioni doganali hanno fatto notevoli progressi negli ultimi anni e proseguiranno nel periodo 2020-2021.

– Partenariato orientale. I servizi della Commissione hanno contribuito attivamente all'attuazione dei capitoli fiscali e doganali degli accordi di libero scambio globali e approfonditi con Ucraina, Moldova e Georgia. I servizi della Commissione hanno organizzato sottocomitati doganali e partecipato a sottocomitati fiscali, fornendo orientamenti chiari per l'armonizzazione della legislazione dei partner con il diritto dell'UE. I capitoli doganali sono stati concordati e conclusi con l'Uzbekistan e l'Azerbaigian in relazione ai negoziati in corso per un accordo rafforzato di partenariato e cooperazione. Nel 2019 il Consiglio ha incaricato la Commissione di avviare negoziati su un accordo di cooperazione doganale e di assistenza amministrativa reciproca con la Bielorussia.

Organizzazione mondiale delle dogane. L'UE (Commissione) e gli Stati membri hanno partecipato attivamente alle discussioni nell'ambito dell'Organizzazione mondiale delle dogane (OMD), promuovendo le norme del codice doganale dell'Unione e altre politiche dell'UE in materia doganale. Ciò è valso in particolare per la revisione completa della convenzione di Kyoto riveduta, il quadro di norme per il commercio transfrontaliero, le dogane digitali e le analisi dei dati. Hanno inoltre svolto un ruolo significativo in organi di lavoro come il comitato per il quadro di norme per rendere sicuro e facilitare il commercio mondiale (SAFE) dell'OMD e per il sistema armonizzato (SA).

Accordi di libero scambio dell'UE. Nel 2018 e nel 2019 sono proseguiti i lavori al fine di garantire la corretta negoziazione e attuazione degli aspetti doganali degli accordi internazionali dell'UE. L'accordo di partenariato economico (APE) UE-Giappone e l'accordo di libero scambio (ALS) UE-Singapore sono entrati in vigore rispettivamente il 1º febbraio e il 21 novembre 2019. Un accordo di libero scambio con il Vietnam è stato firmato il 30 giugno 2019. Nel giugno 2019 è stato inoltre raggiunto un accordo politico su un accordo commerciale con gli Stati del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay). L'UE ha concluso i negoziati relativi ai protocolli sulle norme di origine, che rappresentano il primo passo per la conclusione di accordi di partenariato economico con la Costa d'Avorio e il Ghana. Ha inoltre concluso la negoziazione di modifiche tecniche al protocollo sulle norme di origine degli APE interinali tra l'UE e gli Stati dell'Africa orientale e australe e l'UE e gli Stati del Pacifico. Sono proseguiti i negoziati degli ALS con il Cile, l'Australia, la Nuova Zelanda e l'Indonesia. La modernizzazione dell'APE interinale tra l'UE e gli Stati dell'Africa orientale e australe è stata avviata nel 2019.

Per quanto riguarda l'attuazione, sono state risolte le difficoltà iniziali nell'attuazione dell'APE con il Giappone, che minacciavano la corretta applicazione delle preferenze tariffarie. Le discussioni con la Corea su un'interpretazione comune delle procedure di verifica delle norme di origine sono state completate e l'interpretazione comune sarà formalmente adottata nel 2020. I lavori che hanno permesso un'agevole attuazione dell'accordo con il Canada, iniziati il 21 settembre 2017, sono stati riconosciuti dalla positiva 4ª riunione del comitato misto di cooperazione doganale tra l'UE e il Canada tenutasi a Bruxelles il 22 giugno 2018. In seguito, le discussioni sono proseguite verso il riconoscimento reciproco dei programmi degli operatori economici autorizzati (AEO) dell'UE e del Canada. Inoltre, sono state svolte riunioni dei comitati misti di cooperazione doganale in relazione ad altri accordi di libero scambio e ad altri accordi di cooperazione doganale e assistenza amministrativa reciproca, al fine di garantire l'effettiva attuazione di tali accordi. Tra le suddette vi sono state riunioni con la Cina (sui diritti di proprietà intellettuale, sulla lotta contro la frode e sulla sicurezza della catena di approvvigionamento), Hong Kong (sui diritti di proprietà intellettuale), l'America centrale e la Colombia, il Perù e l'Ecuador. Nel caso della Cina, la Commissione ha avviato una valutazione dell'attuale accordo di cooperazione doganale e assistenza amministrativa reciproca UE-Cina.

– Attività di monitoraggio. I servizi della Commissione hanno continuato a monitorare l'attuazione delle norme di origine e delle procedure per i regimi commerciali preferenziali, al fine di tutelare gli interessi finanziari dell'UE e garantire il commercio equo tra l'UE e i paesi terzi che beneficiano di regimi commerciali preferenziali. Tale monitoraggio del rispetto delle norme sull'origine preferenziale rafforza anche la credibilità dell'Unione nella negoziazione di accordi di libero scambio.

– Sistema degli esportatori registrati. L'utilizzazione di tale sistema è continuata, con un numero crescente di beneficiari che traggono vantaggio dalla formazione specifica offerta dalla Commissione.

– Informazioni vincolanti in materia di valutazione del valore in dogana (BVI). Un processo di riflessione sull'istituzione, nell'Unione, di decisioni relative a informazioni vincolanti nel settore della valutazione doganale è stato portato avanti, sulla base delle disposizioni degli accordi in materia di valutazione doganale e agevolazione degli scambi dell'OMC e di una serie di accordi di libero scambio conclusi dall'UE. Le informazioni vincolanti in materia di valutazione del valore in dogana possono svolgere un ruolo importante nell'agevolare il commercio internazionale in quanto aumentano la prevedibilità per quanto riguarda il valore delle merci per gli operatori commerciali e aiutano nel contempo le autorità doganali nel loro compito di garantire controlli efficienti ed efficaci.

IV.CONCLUSIONI

Con la presente relazione i servizi della Commissione si sono conformati alla richiesta del Consiglio, formulata nelle conclusioni del 25 gennaio 2019 sulla prima relazione biennale, di descrivere in una successiva relazione biennale gli sviluppi nei nove settori prioritari connessi alla governance dell'unione doganale.



Allegato: normativa, programmi e sistemi elettronici

a) Normativa applicata dalle autorità doganali

1) Il codice doganale dell'Unione, insieme ai suoi atti delegati e di esecuzione 29 , applicabile dal 2016, è la principale legislazione quadro che disciplina le dichiarazioni, i regimi e le formalità doganali all'interno dell'unione doganale. In linea con la convenzione di Kyoto riveduta, il codice pone in essere norme volte a rafforzare la certezza giuridica e l'agevolazione degli scambi, oltre a garantire una migliore tutela degli interessi economici e finanziari dell'UE e degli Stati membri nonché della sicurezza e dell'incolumità dei cittadini dell'UE. In particolare, mira a un'unione doganale priva di supporti cartacei e del tutto automatizzata con sistemi elettronici nuovi e aggiornati, interconnessi, per l'espletamento di tutte le formalità doganali. Il codice doganale dell'Unione, insieme ai suoi atti delegati e di esecuzione, sta già funzionando in modo efficace e i suoi pieni benefici saranno disponibili dopo il 2025, quando saranno operativi i suoi 17 sistemi elettronici associati. La Commissione tiene discussioni periodiche con gli Stati membri e le associazioni imprenditoriali per trovare soluzioni ai problemi individuati; di conseguenza sono state adottate varie modifiche del pacchetto legislativo.

2) L'unione doganale dell'UE prevede regimi di "transito", sia all'interno del territorio doganale che con molti paesi terzi. Il transito è il regime che consente la sospensione temporanea dei dazi, delle imposte e delle misure di politica commerciale applicabili all'importazione, permettendo di espletare le formalità di sdoganamento nel luogo di destinazione anziché nel luogo di ingresso nel territorio doganale. Il regime di transito applicabile tra gli Stati membri dell'UE si applica anche ad Andorra e a San Marino. Vi sono accordi di transito con i quattro paesi EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), con la Serbia, l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e la Turchia nel quadro della convenzione relativa a un regime comune di transito del 1987, come modificata 30 . Il funzionamento del regime di transito comune con il Regno Unito è stato garantito in quanto quest'ultimo ha depositato il proprio strumento di adesione alla convenzione il 30 gennaio 2019. L'UE dispone inoltre di un accordo di transito con quasi 60 paesi che hanno aderito alla convenzione di transito del 1975 (convenzione TIR o "Transport Internationaux Routiers" 31 )).

3) L'ammissione temporanea nel territorio doganale dell'UE è consentita per le merci provenienti dai 70 paesi circa che hanno aderito alla Convenzione di Istanbul del 1990 dell'Organizzazione mondiale delle dogane (OMD) sull'ammissione temporanea 32 .

4) Nell'espletare la loro ampia gamma di compiti oltre alla riscossione dei dazi doganali, dell'IVA e delle accise, le autorità doganali applicano alle frontiere dell'UE più di 60 atti legislativi dell'UE per la protezione dei cittadini, l'ambiente e l'integrità del mercato unico. Tra questi vi sono, ad esempio, i regolamenti veterinari, sanitari, fitosanitari, agricoli e ambientali, nonché la normativa in materia di sicurezza e conformità dei prodotti.

5) Il regolamento (CE) n. 515/97 costituisce il principale strumento giuridico per combattere le frodi doganali mediante la cooperazione e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri. Gli scambi di informazioni tra gli Stati membri dell'UE sono inoltre effettuati nell'ambito del sistema di gestione dei rischi doganali per le informazioni relative ai rischi in conformità del codice doganale dell'Unione.

6) Le autorità doganali scambiano informazioni con altri paesi per garantire il rispetto delle disposizioni doganali e la completezza della riscossione delle entrate nel quadro degli accordi di cooperazione doganale dell'UE con altri paesi.

b) Programmi doganali

Le autorità doganali cooperano tra di loro e scambiano le migliori pratiche utilizzando gli strumenti, le metodologie e il finanziamento dei programmi d'azione doganali dell'UE. La cooperazione avviene attraverso azioni congiunte nonché lo sviluppo delle capacità informatiche e umane.

Due programmi d'azione dell'UE finanziano la cooperazione tra le autorità doganali per tutelare gli interessi finanziari dell'UE: Dogana 2020 e Hercule II/III, attraverso angolazioni, strumenti e bilanci diversi.

Il programma Dogana 2020 mira a sostenere il funzionamento e la modernizzazione dell'unione doganale al fine di rafforzare il mercato interno attraverso la cooperazione tra i paesi partecipanti. Oltre l'[85 %] del suo bilancio (522 milioni di EUR a prezzi correnti) è destinato ai sistemi elettronici doganali per lo sviluppo, il funzionamento e la manutenzione delle parti dell'UE di tali sistemi. Il resto del bilancio è destinato ad approcci collaborativi, vale a dire azioni congiunte (ad esempio gruppi di progetto e gruppi di esperti) e ad attività di formazione (quali corsi di formazione e sviluppo di competenze umane).

Il programma Hercule gestito dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode protegge gli interessi finanziari dell'UE sostenendo azioni di lotta contro le irregolarità, le frodi e la corruzione che danneggiano il bilancio dell'UE.

Le proposte di rinnovo di tali programmi oltre il 2020 sono incluse nel quadro finanziario pluriennale di cui è prevista l'adozione alla fine del 2020. Il futuro programma Dogana mira a garantire l'ulteriore sviluppo dei sistemi elettronici doganali e a rafforzare la collaborazione operativa in base a criteri tematici o geografici.

c) Sistemi elettronici doganali

Dalla sua creazione, l'unione doganale ha attraversato una serie di fasi di modernizzazione digitale. Alla fine degli anni '90 un grande passo avanti è stato compiuto con l'introduzione di un nuovo sistema per la gestione digitale dei regimi di transito doganale basato sul primo sistema di scambio di messaggi elettronici a livello dell'UE. Da allora sono stati creati molti altri sistemi elettronici doganali. Attualmente, quasi il 100 % delle dichiarazioni doganali è gestito in modo digitale.

Un elemento fondamentale del carico di lavoro informatico delle dogane è l'aggiornamento di alcuni dei sistemi elettronici esistenti e lo sviluppo di alcuni nuovi sistemi per la gestione di tutte le formalità doganali nell'ambito del codice doganale dell'Unione. Il termine per il completamento dei 17 sistemi complessivi, nuovi o aggiornati, scade al più tardi alla fine del 2025. I sistemi elettronici constano di 14 sistemi transeuropei (alcuni con componenti a livello sia di UE sia nazionale) e 3 sistemi puramente nazionali, come di seguito descritto.

Sistemi transeuropei

1.Decisioni doganali: il progetto mira ad armonizzare i processi relativi alla domanda di decisione doganale, al processo decisionale e alla gestione delle decisioni in tutta l'UE.

2.Informazioni tariffarie vincolanti (ITV): ogni decisione che fornisce a un operatore economico informazioni sul codice merci che sarà applicato dall'autorità doganale alle merci che gli operatori economici intendono importare o esportare è resa pubblica nella banca dati ITV. Il progetto mira ad aggiornare il sistema transeuropeo delle informazioni tariffarie vincolanti, in linea con il codice doganale dell'Unione e le relative disposizioni (ad esempio, cambiamenti del periodo di validità). Il progetto è strettamente collegato al sistema Surveillance 3 descritto qui di seguito.

3.Aggiornamento del sistema degli operatori economici autorizzati (AEO): il progetto mira a migliorare la gestione delle procedure operative relative alle domande e alle autorizzazioni degli operatori economici autorizzati tenendo conto delle modifiche delle disposizioni giuridiche del codice.

4.Sistema automatizzato di esportazione (AES): il progetto attua i requisiti del codice per l'esportazione e l'uscita ed è composto da due componenti: il sistema transeuropeo (AES) e il sistema nazionale (aggiornamento dei sistemi nazionali di esportazione).

5.Aggiornamento del nuovo sistema di transito informatizzato (NCTS): l'obiettivo di questo progetto transeuropeo è aggiornare il sistema esistente, che automatizza i regimi di transito e il controllo dei movimenti rientranti nel regime TIR all'interno dell'UE.

6.Sistema degli esportatori registrati (REX): il progetto REX mira ad attuare un sistema che fornisca informazioni aggiornate e complete sugli esportatori registrati stabiliti in paesi terzi che esportano merci verso l'UE nell'ambito di regimi commerciali preferenziali.

7.Sottosistema di registrazione e identificazione degli operatori economici 2 (EORI2): il progetto mira ad aggiornare l'attuale sistema transeuropeo EORI, che registra e identifica gli operatori economici dell'UE e di paesi terzi.

8.Gestione delle garanzie (GUM): il progetto mira a garantire la gestione efficace ed efficiente dei diversi tipi di garanzia. Il progetto ha una componente transeuropea e una componente nazionale.

9.Bollettini di informazione (INF) per i regimi speciali: l'obiettivo di questo progetto è sviluppare un nuovo sistema transeuropeo per la cooperazione amministrativa e lo scambio di informazioni standardizzato tra le autorità doganali degli Stati membri.

10.Surveillance 3: il progetto mira a fornire un aggiornamento del sistema Surveillance 2+ per consentire l'analisi di dati e riferire su dati esistenti e futuri tratti dalle dichiarazioni per migliorare l'analisi dei rischi doganali, la lotta contro le frodi, la definizione delle politiche, l'analisi del mercato, i controlli successivi allo sdoganamento e le statistiche.

11.Aggiornamento del sistema di controllo delle importazioni (ICS2) per il rafforzamento della sicurezza della catena di approvvigionamento in entrata: il progetto mira a creare un nuovo sistema transeuropeo che sostituisca l'attuale sistema di controllo delle importazioni. L'obiettivo principale è rafforzare la sicurezza della catena di approvvigionamento ottimizzando lo scambio di informazioni anticipate sul carico e affrontando le carenze dei processi di sicurezza e/o della qualità dei dati al fine di migliorare l'analisi dei rischi.

12.Sdoganamento centralizzato all'importazione (CCI): il progetto mira a creare un sistema transeuropeo per consentire agli operatori commerciali di centralizzare la presentazione delle loro dichiarazioni doganali per le importazioni all'interno di un'amministrazione doganale, mentre le merci saranno fisicamente presentate in un altro o in altri Stati membri.

13.Prova della posizione unionale delle merci (PoUS): il progetto è finalizzato alla creazione di un nuovo sistema transeuropeo per archiviare, gestire e recuperare i documenti elettronici di prova della posizione unionale delle merci.

14.Gestione uniforme dell'utente e firme digitali (accesso diretto dell'operatore commerciale al SIE): il progetto "gestione uniforme dell'utente e firme digitali" mira ad attuare un sistema che offra agli operatori commerciali un accesso diretto e armonizzato a nuovi servizi a livello dell'UE, compresi i servizi centrali.

Sistemi nazionali

15.Aggiornamento dei sistemi nazionali di importazione (NIS): il progetto mira ad attuare tutti i requisiti del codice relativi al settore delle importazioni nazionali. Comprende i sistemi nazionali di elaborazione delle dichiarazioni doganali e altri sistemi connessi.

16.Notifica di arrivo, notifica di presentazione e custodia temporanea: l'obiettivo di questo progetto è definire le procedure per la notifica di arrivo dei mezzi di trasporto, la presentazione delle merci e la dichiarazione per la custodia temporanea e supportare l'armonizzazione in tutti gli Stati membri.

17.Regimi speciali: questo progetto mira ad accelerare, facilitare e armonizzare i regimi speciali in tutta l'Unione, offrendo modelli comuni di processi operativi.

In un lungo elenco di altri sistemi elettronici doganali volti a supportare le autorità doganali e/o a facilitare gli importatori e gli esportatori si annoverano i seguenti sistemi cui si fa riferimento nel presente documento:

TARIC (tariffa integrata dell'Unione europea): si tratta di una banca dati multilingue che integra tutte le misure relative alla normativa doganale tariffaria, commerciale e agricola dell'UE.

COPIS (sistema d'informazione contro la contraffazione e la pirateria): è inteso a rafforzare la tutela dei diritti di proprietà intellettuale migliorando la cooperazione e lo scambio di informazioni tra i titolari dei diritti e le amministrazioni doganali degli Stati membri e tra tutti gli uffici doganali degli Stati membri.

Sistema d'informazione antifrode (AFIS): questo sistema sicuro consente agli Stati membri di scambiarsi informazioni sulle violazioni della legislazione doganale tra di loro e con la Commissione.

Sistema elettronico di gestione dei rischi: il sistema elettronico di gestione dei rischi doganali, al fine di sostenere lo scambio elettronico in tempo reale delle informazioni sui rischi tra gli Stati membri e tra la Commissione e gli Stati membri, collega 841 uffici doganali, compresi tutti i porti e aeroporti internazionali, i principali posti di frontiera terrestri e tutti i centri nazionali di analisi dei rischi.

(1)

     COM(2016) 813. 

(2)

      http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-7585-2017-REV-1/it/pdf

(3)

     COM (2018) 524.

(4)

      https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-5650-2019-INIT/it/pdf .

(5)

     Il territorio doganale dell'Unione è costituito dai territori degli Stati membri dell'Unione europea, ad eccezione di determinati territori degli Stati membri che sono esclusi per motivi storici o geografici, più il territorio di Monaco. Ai sensi dell'accordo di recesso tra il Regno Unito e l'UE, il diritto doganale dell'UE si applica al Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e alle isole Normanne e all'isola di Man fino alla fine del periodo di transizione, e all'Irlanda del Nord dopo la fine del periodo di transizione. Il territorio delle zone di sovranità del Regno Unito di Akrotiri e Dhekelia, sull'isola di Cipro, continuerà a far parte del territorio doganale dell'Unione in virtù dell'accordo di recesso.

(6)

     Articolo 3 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).

(7)

     Fonte: direzione generale della Fiscalità e dell'unione doganale, Commissione europea – Rete delle prestazioni dell'unione doganale.

(8)

     Fonte: direzione generale del Bilancio, Commissione europea.

(9)

     Fonte: Relazione sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale da parte delle autorità doganali dell'UE: risultati alla frontiera dell'UE, 2018.      https://ec.europa.eu/taxation_customs/sites/taxation/files/2019‑ipr‑report.pdf .

(10)

     Convenzione internazionale dell'Organizzazione mondiale delle dogane per la semplificazione e l'armonizzazione dei regimi doganali:      https://eur‑lex.europa.eu/legal‑content/IT/TXT/?uri=celex:21973A0518(01) .

(11)

     Eurostat:  https://ec.europa.eu/eurostat/web/euro-indicators/international-trade

(12)

     Fonte: direzione generale della Fiscalità e dell'unione doganale, Commissione europea – Rete delle prestazioni dell'unione doganale

(13)

     https://ec.europa.eu/info/european-union-and-united-kingdom-forging-new-partnership/eu-uk-withdrawal-agreement_it.

(14)

      https://ec.europa.eu/info/files/political-declaration_en .

(15)

     Relazione speciale n. 12/2019 "Il commercio elettronico: molti problemi relativi alla riscossione dell'IVA e dei dazi doganali non sono stati ancora risolti".

(16)

     Gruppo di esperti addetto alla creazione di nuovi approcci allo sviluppo e al funzionamento di sistemi informatici doganali.

(17)

     https://ec.europa.eu/taxation_customs/eu-training/eu-customs-competency-framework_en.

(18)

     Nel contesto della preparazione al recesso del Regno Unito dall'UE; il termine assunzione è utilizzato per fare riferimento all'assunzione mirata. 

(19)

     Decisione di esecuzione (UE) 2019/2151 della Commissione del 13 dicembre 2019.

(20)

     Regolamento (UE) 2019/632 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 111/54 del 25.4.2019).

(21)

     COM(2019) 629. A norma della summenzionata revisione del 2019 del codice, la Commissione è tenuta a riferire annualmente in merito ai progressi compiuti nell'attuazione dei sistemi.

(22)

     Risultati della riunione del Consiglio, 3572a riunione del Consiglio, Affari economici e finanziari, Bruxelles 11.7.2017. Progetto di conclusioni del Consiglio sulla via da seguire per lo sviluppo dei sistemi informatici doganali, 13543/17, Bruxelles 24.10.2017.

(23)

     Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulla strategia informatica per le dogane, COM(2018) 178 final dell'11.4.2018.

(24)

     Conclusioni del Consiglio 2018/C 4/02 del 6.1.2018.

(25)

     Belgio, Cipro, Francia, Italia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia e Svezia. 

(26)

     Direttiva (UE) 2017/2455 del Consiglio che modifica la direttiva 2006/112/CE;

regolamento (UE) 2017/2454 del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 904/2010;

regolamento di esecuzione (UE) 2017/2459 del Consiglio che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 282/2011.

(27)

     Sistema d'informazione Schengen (SIS), sistema di informazione Europol (SIE), sistema di ingressi/uscite (EES), sistema d'informazione visti (VIS), sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS), sistema europeo per il confronto delle impronte digitali (Eurodac), sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali riguardo ai cittadini di paesi terzi (ECRIS-TCN).

(28)

      https://www.unece.org/trans/bcf/etir/welcome.html .

(29)

     https://ec.europa.eu/taxation_customs/business/union-customs-code/ucc-legislation_en.

(30)

     Decisione n. 1/2016 del comitato congiunto UE-EFTA sul transito comune, del 28 aprile 2016, che modifica la convenzione del 20 maggio 1987 relativa a un regime comune di transito [2016/858].

(31)

     http://www.unece.org/tir/system/history/tir-history.html.

(32)

     http://ec.europa.eu/world/agreements/prepareCreateTreatiesWorkspace/treatiesGeneralData.do?redirect=true&treatyId=533.